Rubriche

Friday, 6 December 2019

Cosa vedere nel weekend #13


E' un weekend ricco di big-match quello che ci aspetta, in Italia si incrociano le prime quattro della classifica, in Germania la capolista Borussia Moenchengladbach ospita il Bayern Monaco partendo da un +4 che può trasformarsi in +7, mentre in Premier scatta l'ora del sentitissimo derby di Manchester. Ma andiamo nel dettaglio e andiamo a vedere cosa guardare in questo weekend.

SERIE A

Come da premessa, la quindicesima giornata del nostro campionato propone la sfida tra le due romane che sfideranno le prime due della classe; a San Siro questa sera l'Inter di Conte dovrà difendere il primato in classifica conquistato la scorsa settimana con grosse assenze ma con l'entusiasmo derivante dal sorpasso avvenuto domenica scorsa, una vittoria oltre a garantire il primato permetterebbe ai nerazzurri di presentarsi lanciatissima alla super sfida di martedì contro il Barcellona che le può regalare anche la qualificazione agli ottavi di Champions. Qualificazione agli ottavi e primo posto nel girone li ha ottenuti in totale facilità la Juventus che, però, dopo aver subito il sorpasso dell'Inter la scorsa settimana, è atteso da una trasferta difficilissima all'Olimpico contro la Lazio reduce da 6 vittorie consecutive e con un attacco in grandissimo spolvero, sabato sera sapremo fin dove si è innalzato il livello della squadra di Inzaghi e soprattutto capiremo se la Juventus saprà alzare il suo livello nelle grandi sfide come ha saputo fare spesso quest'anno.

Chi potrebbe trarre vantaggio da un passo falso delle due romane, oltre all'Atalanta impegnata sabato contro il Verona in una interessantissima sfida tra il maestro Gasperini e l'allievo Juric, è il Cagliari di Maran, le cui overperformance non fanno quasi più notizia, impegnato domenica pomeriggio in quel di Reggio Emilia contro il Sassuolo di De Zerbi.

SASSUOLO-CAGLIARI (DOMENICA ORE 15)

Il pareggio di Torino contro la Juventus ha riportato la luce sul Sassuolo di De Zerbi dopo un inizio di stagione a singhiozzo; la squadra emiliana sembra aver trovato nelle ultime settimane un assetto che le permette di tornare ad esprimersi sui livelli visti nella scorsa stagione, basati su un gioco di possesso palla ed insistita costruzione dell'azione da dietro, anche a rischio di perdere palloni sanguinosi come accaduto sull'azione che ha portato al rigore della Juventus domenica scorsa, un dato supportato dai numeri.

Il Sassuolo assieme alla Juventus ha la percentuale più elevata di passaggi completati (85,6%) con Marlon che possiede la più alta percentuale di passaggi riusciti (94,4%); tra i 20 migliori passatori del nostro campionato rientrano, inoltre, Magnanelli ed Obiang, ossia i due uomini che De Zerbi alterna davanti alla difesa.
A conferma dello stile di gioco voluto da De Zerbi, il Sassuolo è la squadra che tenta il maggior numero di lanci lunghi di tutta la serie A. Insomma i numeri danno conferma delle sensazioni che lascia all'osservatore in merito all'identità della squadra neroverde, ulteriormente confermata dal dato che la vede al terzo posto in relazione al possesso palla (solo Juventus e Napoli le sono davanti).




Di fronte a se la squadra di De Zerbi si troverà il Cagliari di Maran, definito ormai il Cagliari dei miracoli, in senso giornalistico perché in pochi si aspettavano la squadra sarda così in alto in classifica non ostante il mercato sontuoso di quest'estate, in senso statistico perché le overperformance dei rossoblu sono sotto gli occhi di tutti; la vittoria sulla Sampdoria nel posticipo di lunedì scorso ed il pareggio di Lecce ottenuto nella settimana precedente sono una chiara esemplificazione di come la squadra subisca meno goal e faccia più goal rispetto a quanto effettivamente produce; come già analizzato nelle precedenti settimane, le parate di Olsen e le qualità balistiche di Nainggolan permettono ai sardi di ottenere questi risultati decisamente straordinari.

La mappa degli xG relativi alla trasferta di Lecce e la rocambolesca sfida contro la Samp hanno visto il Cagliari realizzare 6 reti a fronte di 1,65 xG realizzati (dato addirittura "sporcato" dal rigore ottenuto e realizzato a Lecce).
Contro la Samp, invece, i puntini che rappresentano i tiri in area di rigore avversaria sono arrivati tutti nei minuti finali del match, quelli che hanno portato la squadra di Maran a ribaltare la partita da 1-3 a 4-3; in questo caso il merito sta nell'aver sfruttato il crollo fisico e mentale dei blucerchiati nei minuti finali del match, a dimostrazione che la squadra ha raggiunto un livello di solidità mentale davvero molto elevato.










La trasferta di Reggio Emilia, tuttavia, potrebbero far venire alla luce le inefficienze del sistema offensivo e difensivo del Cagliari, questo perché la squadra di De Zerbi ha dei numeri in fase realizzativa molto simili alla formazione rossoblu visto che le due formazioni sono quelle che hanno il saldo migliore tra Goal realizzati e xG (+11 il Cagliari, +6 il Sassuolo) ed il miglior rapporto migliore gol/tiri (16% il Cagliari, 14% il Sassuolo) e gol/tiri nello specchio (45% il Cagliari, 39% il Sassuolo).

PREMIER LEAGUE

Il turno infrasettimanale ci ha consegnato un Liverpool sempre più solo al comando della classifica (+8 sul Leicester, autore di una stagione fenomenale), ed un divario tra le prime 4 ed il resto del mondo già molto ampio (tra Chelsea e Wolverhampton ci sono 6 punti), ma soprattutto la vittoria del Liverpool nel derby della Merseyside contro l'Everton ha portato i toffees in zona retrocessione, una situazione difficile da pronosticare ad inizio stagione visto il grande ammontare di sterline speso dalla proprietà nelle ultime due stagioni. Per questa ragione, pur in presenza del derby di Manchester, il nostro focus per questo weekend di Premier va sulla sfida della squadra di Silva contro il Chelsea di Frank Lampard.

EVERTON-CHELSEA (SABATO ORE 13,30)

Il derby contro il Liverpool ha portato ulteriormente alla luce le difficoltà della formazione di Silva nel trovare un certo equilibrio alla propria squadra, difficoltà che ha pagato perdendo il posto in panchina; la mancanza di risultati ha portato il tecnico portoghese a cercare continue modifiche all'assetto della propria squadra che hanno portato ad un progressivo degrado delle prestazioni della sua squadra, specie dopo l'ultima pausa, quando i toffees , reduci dalla vittoria di Southampton, sono crollati inopinatamente a Goodison Park contro il Norwich, partita che ha dato adito a tutte le paure ed i dubbi in casa Everton, con il dito puntato verso squadra ed allenatore, la cui decisione è stata quella di affrontare le trasferte di Leicester ed Anfield Road con il passaggio alla difesa a 3 ed un approccio puramente di attesa, atteggiamento che ha parzialmente pagato a Leicester dove la squadra di Rodgers ha portato a casa la vittoria solo nei minuti di recupero, mentre a Liverpool le cose sono andate malissimo, con la squadra di Klopp che ha fatto ciò che ha voluto in fase offensiva mettendo seriamente in pericolo la panchina di Silva che ora deve anche fronteggiare la paura della retrocessione oltre che un calendario davvero complicatissimo.

Lo screenshot ripreso dall'analisi della partita effettuato da The Coaches' Voice dimostra la totale confusione dell'Everton in fase di non possesso, con i 5 difensori alti ma non accompagnati dalla pressione sui difensori centrali del Liverpool, lasciati liberi di servire i 3 attaccanti con un semplice lancio alle spalle della linea difensiva; i goal dei Reds sono arrivati in questa maniera.
Sabato, nel lunch match, vedremo anzitutto chi siederà sulla panchina dell'Everton e soprattutto se, contro un altro avversario di alta classifica, vedremo riproposta la difesa a 3 oppure se si cercherà di tornare al 4-2-3-1 che aveva dato poche soddisfazioni in termini di risultati ma sensazioni non pessime dal punto di vista del gioco proposto.

Dall'altra parte il Chelsea ha fermato la serie negativa dopo le sconfitte con Manchester City e West Ham, battendo a Stamford Bridge l'Aston Villa con la solita prestazione di grande intensità a livello offensivo; gli uomini di Lampard sono stabilmente la seconda forza del campionato in termini di tiri effettuati (17,3 a partita), possesso palla (57%) e passaggi riusciti (85,3%), tutti numeri in cui ha fatto meglio solo il Manchester City di Guardiola, dando subito dimostrazione del tipo di calcio che Lampard sta portando avanti a Stamford Bridge. L'identità del Chelsea di Lampard è quella di una squadra che gioca con la sfrontatezza data dalla giovane età della rosa, con le conseguenze negative che ciò, gioco forza, può portare.

Dove il Chelsea ha bisogno di migliorare sono i calci piazzati, fondamentale in cui la squadra di Lampard sta offrendo ancora molto poco, come testimoniano i numeri elaborati da Between the Posts, tanto che la pericolosità offensiva dei Blues sui calci piazzati è la stessa dell'Everton avversario di sabato. 
Ad essere ancora più preoccupante, tuttavia, è la fase difensiva: il gioco estremamente aggressivo della squadra di Lampard lascia diverse opportunità in attacco agli avversari, così si spiega l'elevato indice di pericolosità degli attacchi avversari che viene mitigato, però, dalla minore frequenza di tiri subiti, un dato che accomuna il Chelsea con il Manchester City ed anche con lo stesso Everton.

















Quanto sopra, dunque, ci fa presupporre la possibilità di vedere una partita molto aperta, con la sfacciataggine del Chelsea che affronterà le grandi paure dell'Everton di colare ancora più a picco in classifica.

LA LIGA

Il gran goal con cui Messi ha permesso al Barcellona di sbancare il Wanda Metropolitano domenica scorsa ha aperto in maniera quasi definitiva uno scenario in cui i blaugrana ed il Real Madrid si giocheranno la prima Liga del nuovo decennio, anche se la corsa del Siviglia alle loro spalle continua a non subire rallentamenti, tuttavia questo potrebbe essere il weekend in cui le due grandi di Spagna possono allungare, con il Barça impegnato al Camp Nou contro il Mallorca ed il Real che ospita al Bernabeu un Espanyol che sembra allo sbando, mentre per il Siviglia arriva una trasferta terribile a Pamplona contro l'Osasuna. La partita, però, che desta il maggior interesse, è quella di domenica pomeriggio al Benito Villamarin di Siviglia dove il Betis affronterà l'Athletic Bilbao.

BETIS-ATHLETIC BILBAO (DOMENICA ORE 14)

Dal ritorno del campionato dopo la pausa Betis e Athletic Bilbao hanno portato a casa la posta in palio in entrambe le partite disputate; già questo basta a rendere la sfida del Benito Villamarin una sfida a dir poco interessante, a questo si aggiunge una sfida tra due stili di gioco differenti: da una parte il calcio tecnico e di possesso del Betis di Rubi, dall'altra parte il calcio intenso e di copertura degli spazi dell'Athletic di Garritano, allenatore che, proprio un anno fa prendeva in mano la panchina del Bilbao in piena zona retrocessione rendendola una squadra candidata a riportare la città basca in Europa, magari anche dalla porta principale.

Rubi ha avuto qualche difficoltà a trovare l'assetto giusto per il Betis, ha ereditato da Setien una squadra votata all'attacco e con una forte vocazione al possesso palla, una vocazione a cui l'ex tecnico dell'Espanyol non ha rinunciato ma che ha tentato di equilibrare con alcuni accorgimenti che hanno reso la squadra meno spettacolare ma in grado progressivamente di prendersi meno rischi; lo spostamento forzato di Bartra a centrocampo davanti alla difesa ha dato meno incombenze difensive a Canales e Guardado che possono dedicarsi a tempo pieno alla fase di impostazione.
I numeri confermano l'attitudine offensiva della squadra (terzo posto per tiri effettuati, quarto posto per precisione dei passaggi effettuati), tuttavia la fatica che Rubi sta facendo a dare un equilibrio alla squadra è ben evidenziati dal saldo dei numeri offensivi e quelli difensivi, tutti in negativo.

I dati elaborati dal blog Between the Posts evidenzia i saldi negativi tra tiri effettuati/subiti (S), expected goals realizzati/subiti (xG), tiri su azione (Sop), expected goal su azione (xGop), tiri su calcio piazzato (Ssp), expected goal su calcio piazzato (xGsp). Tuttavia è opportuno ricordare come con gli accorgimenti voluti da Rubi nelle ultime partite i saldi sono stati progressivamente migliorati, per cui la partita contro l'Athletic Bilbao potrebbe rappresentare il passaggio per la prima volta in stagione a dei saldi positivi, sintomo che il lavoro inizia a pagare.

Dall'altra parte, tuttavia, il cliente è tutt'altro che comodo, visto che l'Athletic è la miglior difesa del campionato con i 9 goal subiti ed ha un approccio al gioco decisamente opposto a quello dei suoi avversari, preferendo un gioco molto più diretto, utilizzando le fasce per portare l'azione immediatamente sulla trequarti avversaria, grazie ai movimenti di Inaki Williams su quel lato.

Dai dati presi dall'ultima vittoria contro il Granada si evince il piano-partita base dell'Athletic: recupero palla nella propria metà campo e passaggio diretto sugli esterni con target preferito Inaki Williams, questo approccio permette ai baschi di stazionare sulla trequarti avversaria per il 29% del tempo in media (quinto posto nella Liga in questa statistica) e di essere la squadra che usa di più la fascia destra in tutta il campionato quando è in possesso (43%).


Dai dati sopra esposti pare evidente il contrasto di stili tra le due squadre, riuscirà a prevalere il calcio di possesso e di ricerca degli spazi del Betis o il calcio diretto e compatto del Bilbao? Di certo riteniamo sarà un match molto interessante da seguire.

BUNDESLIGA

La quattordicesima giornata della Bundesliga non può essere di certo catalogata come una giornata di transizione visto che a Moenchengladbach capiremo quali possono essere le reali ambizioni della capolista del campionato, visto che riceveranno al Borussia-Park il Bayern Monaco distante 4 punti e reduce da un'inopinata sconfitta interna contro il Bayer Leverkusen (terza sconfitta in campionato, seconda in casa) con la concreta possibilità di portarsi a +7 e mettere seriamente a repentaglio le velleità di titolo per la formazione bavarese. Chi potrebbe avvantaggiarsi da questo scontro diretto è il Lipsia che affronta in casa l'Hoffenheim nella prima sfida di Nagelsmann contro la squadra che lo ha lanciato come allenatore.

RB LIPSIA-HOFFENHEIM (SABATO ORE 15,30)

I numeri del Lipsia nella striscia di 4 vittorie consecutive di cui si è resa protagonista nelle ultime 4 giornate l'hanno vista realizzare la bellezza di 19 reti; la svolta è arrivata dopo la sconfitta di Friburgo a fine ottobre, quando Nagelsmann ha messo in soffitta la difesa a 3 per orientarsi sulla difesa a 4, due centrali a centrocampo e poi 4 giocatori d'attacco (in genere Sabitzer, Poulsen, Forsberg e Timo Werner, a cui si aggiunge sempre più spesso Nkunku) che possono completare lo schieramento in 4-2-3-1 o in un 4-4-2 o 4-2-2-2 a secondo della fase di gioco e dell'atteggiamento dell'avversario. 

Lo scopo del gioco di Nagelsmann è focalizzato di cercare spazi nei mezzi spazi, per cui il movimento dei quattro uomini più avanzati è finalizzato a giocare il pallone negli spazi che le difese fanno fatica coprire in maniera puntuale; questo ha permesso al Lipsia di trovare 36 reti in 13 partite in Bundesliga di cui la metà portano la finta di Timo Werner (13 goal e 5 assist).

Dall'altra parte l'allenatore del Lipsia troverà il suo passato, ossia l'Hoffenheim che lo ha sostituito con il suo vice Schreuder che ha lasciato inalterati i meccanismi della squadra, con Vogt regista basso da cui parte l'impostazione prolungata dal basso (l'Hoffenheim spende il 32% del tempo nella propria trequarti ed il 23% nella metà campo avversaria, rispettivamente la percentuale più alta e più bassa della Bundesliga); l'uomo deputato, invece, a far progredire l'azione nella trequarti avversaria è il terzino destro Kaderabek, il più delle volte servito con lanci lunghi in modo che possa sfruttare le proprie doti aeree (3,5 duelli aerei vinti a partita).

Come si evince dalle passmaps delle partite contro Fortuna Dusseldorf e Colonia, il sistema prevede una difesa a tre con Vogt centrale da cui parte sempre l'azione, il resto della linea difensiva si apre a seconda delle caratteristiche dell'avversario, per cui sarà molto interessante capire come l'Hoffenheim si modellerà per ovviare alle combinazioni offensive del Lipsia.
La duttilità tattica dell'Hoffenheim ha permesso agli uomini di Shubert di espugnare l'Allianz Arena e di uscire indenne dalle trasferte di Leverkusen e Wolfsburg nonché di arrivare all'ultima pausa per le nazionali con 5 vittorie consecutive al proprio attivo.














LIGUE 1

Il weekend in arrivo è quello della giornata numero 17 dopo aver celebrato anche il turno infrasettimanale che ha rafforzato il primato del PSG ma che, come anticipato nella preview dello scorso weekend, ha anche designato la principale candidata a seconda forza, ossia il Marsiglia trascinato da un Payet tornato sui livelli del 2016 e del 2017. La squadra di Villas-Boas giocherà domenica sera al Velodrome contro il Bordeaux di un altro allenatore portoghese in cerca di rilancio, Paulo Sousa, che ha portato la squadra girondina fino al terzo posto in classifica. Chi sarà interessato a questa partita sarà il PSG che, prima di capire chi può insidiarla alle spalle, dovrà consolidare il proprio primato in una trasferta tutt'altro che comoda a Montpellier.

MONTPELLIER-PARIS SAINT GERMAIN (SABATO, ORE 17,30)

La squadra di Tuchel ha preso il largo in classifica mostrando progressi di volta in volta che il tecnico tedesco ha avuto modo di inserire i pezzi pregiati della sua rosa nella squadra; lo schieramento tipo della squadra parigina sembra essere orientato ad un 4-3-3 in cui hanno ruotato i vari elementi della rosa, con un solo punto fermo: Angel Di Maria, il giocatore argentino sta confezionando una prima parte di stagione davvero clamorosa con 9 goal e 9 assist tra Ligue 1 e Champions League e giocate meravigliose come il goal realizzato a Nizza.



Inoltre grande contributo alla causa parigina lo sta dando Mauro Icardi, che ha raggiunto la doppia cifra tra campionato e Champions League, mostrando come il suo trasferimento a Parigi sia stata una scelta win-win sia per lui che per l'Inter; il 4-3-3 di Tuchel gli permette di svolgere al meglio il suo ruolo preferito di finalizzatore senza essere troppo coinvolto nella fase di impostazione dell'azione. La precisione clinica delle sue realizzazione è esemplificata dai numeri qui sotto, con un dato che appare evidente, ha segnato 10 goal su 9,99 xG.















Ad affrontare l'armata parigina ci proverà il Montpellier, forte di un rendimento casalingo a dir poco invidiabile con 6 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta (all'esordio contro il Rennes); allo stadio della Mosson la squadra blu-arancione ha raccolto, dunque, 19 dei 24 punti in classifica, e tanto basta a rendere la partita estremamente complicata per Mbappè e compagni.
Il Montpellier è allenato dal tecnico franco-armeno Michel Der Zakarian che schiera prevalentemente la sua squadra con un 3-4-1-2 molto aggressivo in fase di non possesso, specie con il lavoro dei centrocampisti che vanno spesso ad aggredire a uomo i giocatori deputati a far progredire l'azione avversaria; a livello numerico il dato è confermato dal numero di contrasti effettuati, con i centrocampisti che ne fanno un grande uso rispetto al resto della squadra.

Come si vede dai dati elaborati da WhoScored, i primi 4 elementi del Montpellier a fare uso dei tackles sono i centrocampisti (incluso l'esterno di destra Souquet), una tendenza che ha come risvolto negativo quello che Delort (uno degli attaccanti) e Savanier (il centrocampista che va maggiormente a contrasto) siano tra i giocatori più fallosi del campionato (2,9 falli di media a partita), come risvolto positivo, invece, quello che la squadra di Der Zakarian sia la terza difesa del campionato per goal subiti (14) e la quarta difesa per xG subiti (14,65), ed anche la terza in classifica come PPDA (9,16) ossia il numero di passaggi medi consentiti all'avversario prima di un intervento difensivo.

Per i fuoriclasse del PSG, dunque, il test è molto complesso, e non potrà bastare giocare a ritmi controllati come spesso può accadere in campionato, servirà un PSG che alzi l'asticella se vorrà portare a casa l'intera posta in palio dal Sud della Francia.

No comments:

Post a Comment