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Friday, 18 October 2019

Cosa vedere nel weekend #7


E' venerdì ed il conto alla rovescia è terminato, la pausa nazionali è terminata, abbiamo celebrato la qualificazione dell'Italia ai prossimi Europei, ora si ritorna con un weekend in cui abbiamo davvero l'imbarazzo della scelta. Come da consuetudine, ho fatto una selezione dei temi e degli eventi che meritano attenzione in questi giorni.

LAZIO-ATALANTA, LO SPOT PER IL NOSTRO CAMPIONATO?

La serie A ci ha lasciato due settimane fa con la vittoria della Juventus sull'Inter in quello che era il match più atteso della stagione sinora; dopo due settimane si ricomincia con un altro grande match, Lazio-Atalanta, riedizione della finale di Coppa Italia dello scorso anno e scontro tra le squadre indubbiamente più interessanti del nostro campionato da quando Simone Inzaghi e Gianpiero Gasperini hanno iniziato a sedersi sulle rispettive panchine. Da una parte abbiamo una squadra che negli anni si è trasformata in una squadra tecnica (Luis Alberto, Correa, Milinkovic-Savic ormai sempre schierati contemporaneamente da Inzaghi) costruita attorno alle doti realizzative di Ciro Immobile, dall'altra abbiamo una squadra che fa dell'aggressività e della verticalità il suo mantra (maggior numero di xG creati in serie A dietro al Bologna), per cui sarà interessante vedere all'opera la squadra che secondo le statistiche è seconda solo alla Roma per passaggi completati negli ultimi 20 metri, contro la squadra che meno li concede (terza dietro Juventus e Milan).

LA BUNDESLIGA PIÙ EQUILIBRATA DI SEMPRE?

Ok, il titolo è un tantino altisonante, però fa specie vedere sette squadre in 2 punti e dieci squadre in 6 punti: per chi guarda il bicchiere mezzo vuoto la causa è stata l'inopinata sconfitta interna del Bayern Monaco contro l'Hoffenheim nella giornata che ha preceduto la pausa, per chi guarda il bicchiere mezzo pieno il merito è della qualità tecnica e tattica a disposizione di buona parte delle squadre della massima serie tedesca. In questo quadro della situazione le partite di maggior interesse sono quelle di questa sera, con l'Eintracht Francoforte rivoluzionato dalle cessioni di Haller, Rebic e Jovic che affronta al Waldstadion il Bayer Leverkusen di Bosz in un sempre affascinante contrasto di stili tra i padroni di casa votati ad un calcio verticale ed il gioco di possesso e riaggressione tanto amato dall'allenatore ex Ajax.

Ma il proscenio è per la sfida di sabato alle 18.30 tra il Borussia Dortmund altalenante di Favre e la capolista Borussia Moenchengladbach, allenata dall'ex allenatore del Salisburgo Marco Rose, che sta portando, almeno in campionato, la propria filosofia in un contesto tecnico molto interessante (su tutti la coppia d'attacco formata da Pleà e il figlio d'arte Marcus Thuram) dove il lavoro dell'allenatore austriaco ha portato grandi miglioramenti in fase offensiva, dove i numeri in termini di xG fino a questo momento sono inferiori (ma davvero di poco) al solo Bayern Monaco.

I dati offensivi del Moenchengladbach, fonte StatsBomb

GRANADA-OSASUNA, NON DUE SEMPLICI NEOPROMOSSE

Tra i maggiori spunti emersi nelle prime giornate della Liga spagnola c'è sicuramente il rendimento eccezionale di due delle tre neopromosse, ossia Granada ed Osasuna che questa sera si affrontano nell'anticipo. La squadra andalusa, non ostante la sconfitta al Bernabeu prima della pausa si trova al quarto posto in classifica merito di un approccio tattico camaleontico che le permette di mantenere una certa solidità difensiva costringendo gli avversari a soluzioni di tiro non particolarmente efficaci, mentre in fase offensiva sfrutta le doti in velocità dell'ex Udinese Machis in riaprtenza, ma la vera arma offensiva della squadra di Diego Martinez sono i piedi educati di Montoro, letali in situazioni di gioco fermo, difatti il Granada è la squadra con il maggior numero di realizzazione su situazione di palla inattiva. Dall'altra parta la squadra di Pamplona ha assorbito lo stile iper-aggressivo del suo allenatore Jagoba Arrasate, con una produzione offensiva basata sulla distribuzione del gioco degli esterni per portare rapidamente il pallone in area dove la squadra di Pamplona può sfruttare le doti in area di Chimi Avila, vero trascinatore ed esemplificazione sul campo dello spirito del proprio allenatore.

Il manifesto del gioco verticale dell'Osasuna

L'altra neopromossa, ossia il Mallorca, ospiterà sabato sera l'indecifrabile Real Madrid di Zidane, in testa alla classifica non ostante le mille (giustificate) perplessità che circondano l'operato delle merengues. Il Barcellona di Valverde, invece, deve iniziare a trovare continuità anche al di fuori del Camp Nou, per cui avremo risposte dalla trasferta basca sul campo dell'Eibar; altri due match da seguire saranno sicuramente la sfida del Wanda Metropolitano tra l'Atletico Madrid ed il Valencia di Celades e l'esordio di Machin sulla panchina dell'Espanyol contro il Villarreal.

COME SI PUÒ FERMARE IL LIVERPOOL?

Il distacco di 8 punti che il Liverpool ha creato sul Manchester City in sole 8 giornate è il più alto divario nei maggiori campionati, a questo punto è opportuno chiedersi come il City riuscirà a colmare questo divario, ma soprattutto come e chi sarà in grado di togliere punti alla formazione di Klopp (a punteggio pieno con 8 vittorie in 8 partite). Ad Anfield Road il titolo manca da ormai 30 anni, per cui sembra evidente come la strategia di Klopp sia quella di focalizzarsi maggiormente sulla Premier, almeno stando a quanto visto in Champions sinora; tuttavia non mancano i difetti e le imperfezioni ai reds ma al momento tutto sembra stia girando nel verso giusto, e le ultime due vittorie contro Sheffield United e Leicester lo testimoniano, ma attenzione, domenica nel tardo pomeriggio ci sarà la sfida all'Old Trafford contro il Manchester United, sfida sempre ricca di fascino e tradizione e che già lo scorso anno è costata il titolo a Salah e compagni; il Manchester United che attende domenica il Liverpool sembra essere una squadra allo sbando, soprattutto l'abulia offensiva preoccupa i tifosi dei red devils che, a questo punto, devono appellarsi all'orgoglio (ed al ritorno di Martial dall'infortunio) della giovane squadra allenata da Solskjaer, per fermare i loro grandi nemici. 

Dall'altra parte della lotta per il titolo c'è il Manchester City di Guardiola, inaspettatamente distante otto punti, pur essendo nettamente avanti nelle classifiche di rendimento sia difensive che offensive, eppure le sconfitte patite a Norwich e quella interna contro il Wolverhampton prima della pausa hanno messo a nudo le difficoltà dei citizens quando gli avversari riescono, con molto coraggio, a superare la pressione degli uomini di Guardiola. L'infortunio di Laporte ha notevolmente complicato i piani del City in fase difensiva, costringendo il tecnico catalano a schierare Fernandinho in difesa e Gundogan accanto a Rodri a centrocampo per pulire l'uscita del pallone dalla trequarti, ed è proprio questo duo che in fase passiva mostra ancora qualche difficoltà: attenzione, il City domina ancora le partite e produce tantissimo e subisce pochissimo, ma quando subisce concede all'avversario sempre situazioni offensive molto favorevoli (vedi grafico StatsBomb sugli xG concessi per tiro subito). Sabato sera la trasferta di Selhurst Park contro il Crystal Palace (grandissima sorpresa di questo inizio di stagione) ci dirà se il City è in grande di riprendere il cammino sperando in un regalo dagli odiati cugini dello United.


IL RITORNO DI RUDY GARCIA

A pochi mesi dal divorzio dal Marsiglia, l'ex allenatore della Roma torna in panchina e lo fa in una piazza altrettanto esigente come quella di Lione. Garcia eredita da Silvinho una squadra che era partita con 9 goal fatti e 0 subiti nelle prime due partite, successivamente a questo inizio lanciato il Lione ha raccolto appena tre punti mettendo a nudo i limiti della strategia proposta dal tecnico brasiliano. Il possesso palla esasperato per attirare la pressione avversaria e lanciare in profondità Dembelè e Depay hanno funzionato quando l'avversario aveva necessità di alzare il baricentro per recuperare situazioni di svantaggio, ma è bastato togliere la profondità agli attaccanti per togliere ogni tipo di pericolosità alla manovra. E qui i numeri parlano chiaro, il Lione riesce a costruire tiri prevalentemente da fuori area (solo il Bordeaux ha una percentuale di tiri da fuori superiore a quella del Lione) non riuscendo ad accedere all'area di rigore avversaria con facilità; ad ulteriore dimostrazione di quanto detto sopra c'è anche il dato sulle zone di azione, il possesso palla della squadra lionese avviene prevalentemente nella propria metà campo, mentre il dato sull'occupazione della trequarti avversaria è peggiore solo a quello del Bordeaux. Domani pomeriggio al Groupama Stadium arriva il Digione reduce da due vittorie consecutive e con un atteggiamento tattico prevalentemente difensivo, per cui sarà interessante vedere quale strategia Garcia utilizzerà per riportare i suoi alla vittoria e iniziare la risalita in classifica.


La ripartizione delle conclusioni in porta del Lione, fonte WhoScored
Le zone di gioco del Lione, fonte WhoScored







I QUARTI DI FINALE DELLA RUGBY WORLD CUP



Terminata la fase a gironi, i Mondiali di rugby entrano nella fase più affascinante ed avvincente, non che i gironi non ci abbiano regalato emozioni (vedi il Giappone che ha battuto sia Irlanda e Scozia accedendo ai quarti contro il Sudafrica, vedi la tiratissima partita tra Francia ed Argentina), ma ora ad affrontarsi saranno solo i giganti della palla ovale. Nel weekend si giocano i quarti di finale che andiamo a presentare:

Sabato, ore 9.15, Inghilterra-Australia

E' una sfida che si può ormai definire come un classico della massima manifestazione rugbystica; Inghilterra ed Australia si sono già affrontate in due finali mondiali ed il confronto tra le due nazionali arriva al settimo capitolo nella storia della massima competizione (partita più giocata assieme a Francia-Nuova Zelanda e Galles-Australia; quattro anni fa i wallabies umiliarono gli inglesi a Twickenham sbattendoli fuori dal mondiale di casa nella fase a gironi. Da allora la squadra adesso allenata da Eddie Jones ha aperto un nuovo ciclo che l'ha vista sempre vincente contro la squadra australiana. Gli inglesi hanno, quindi, un 51% di favore del pronostico, tuttavia restano delle incognite dovute al fatto che Ford e compagni al momento non hanno potuto testarsi in maniera seria a causa dell'annullamento della partita contro la Francia e la vittoria più comoda del previsto contro l'Argentina a causa della superiorità numerica goduta praticamente per tutto il match, dall'altra parte gli australiani hanno affrontato tutte le quattro partite del girone ed affrontato (perdendo) il Galles.

Sabato, ore 12.15, Nuova Zelanda-Irlanda

Pronostico sulla carta più chiuso quello della sfida tra gli All Blacks e la formazione irlandese,  con la squadra neozelandese che ha mostrato in questo mondiale di aver terminato con le sperimentazioni dell'ultimo anno, culminate con una Championship giocata col freno a mano tirato, e con l'ultimo precedente tra le due formazioni che ha visto gli irlandesi vincere 16-9. La vittoria della squadra di Hansen contro il SudAfrica ci ha consegnato una squadra non ancora perfetta ma ampiamente superiore alle altre, all'Irlanda servirà una grande prestazione principalmente con l'ovale tra le mani, visto che la formazione neozelandese ha mostrato qualche piccola crepa nella tenuta difensiva, mentre la fase offensiva irlandese si è dimostrata particolarmente incisiva nel corso del girone grazie alla qualità delle proprie terze linee, dove però la sconfitta subita per mano del Giappone ha creato non pochi dubbi sulle possibilità degli uomini di Schmidt che saranno anche privi del centro terza linea Aki, squalificato.

Domenica, ore 9.15, Galles-Francia

Si affrontano la squadra che più ha impressionato nella fase a gironi contro quella che meno ha impressionato. I gallesi sono, a mio parere, la squadra di questa parte dell'emisfero che possiede le maggiori chance di arrivare in fondo alla competizione: la squadra di Gatland è reduce dal grand slam nell'ultimo 6 Nazioni e si presenta con una formazione con un giusto mix tra esperienza (quarto mondiale per il capitano Alun Jones) e gioventù (la seconda linea Josh Adams sembra essere la punta di diamante dei prossimi anni del rugby gallese) e con un roster completo in grado di garantire un'ottima difesa, grande forza offensiva ed anche un utilizzo sapiente e preciso del gioco al piede. Dall'altra parte i francesi sono indicati dagli esperti come la squadra più debole delle otto rimaste in gioco in questi mondiali, e francamente c'è da essere d'accordo: il drop di Lopez contro l'Argentina ha evitato l'eliminazione dal girone, mentre le vittorie contro gli USA e quella di misura contro Tonga hanno alimentato le perplessità sulla formazione francese, evidentemente il cambio generazionale in atto da alcuni anni fatica a completarsi, in ogni caso stiamo parlando della Francia, squadra che sa sempre trovare le giuste forze quando conta, ma è fuori di dubbio che i gallesi siano i grandi favoriti.

Domenica, ore 12.15, Giappone-Sudafrica

In pochi ci saremmo aspettati di vedere i nipponici presenti alla fase ad eliminazione diretta della competizione, ma il cammino della squadra allenata da Jamie Joseph è stato senza ombra di dubbio esaltante, con quattro vittorie in quattro partite inclusi gli scalpi di Irlanda e Scozia; la narrativa della squadra che va oltre i propri limiti in un processo iniziato quattro anni fa con la vittoria di Brighton proprio contro il Sudafrica non può essere sufficiente per spiegare l'exploit dei padroni di casa, ma va aggiunta la capacità di sfruttare al meglio i propri punti di forza, principalmente la velocità del suo estremo Matsushima, ben alimentato dai mediani Matsuka e Tanaka, molto rapidi nel riciclare i possessi in raggruppamento. Il Sudafrica è molto diverso rispetto a quello di 4 anni fa, è reduce dalla vittoria nel Championship quest'estate e si presenta come una delle squadre più fisiche, se non la più fisica, del torneo, con una seconda e terza linea di altissimo livello (specie Etzebeth) e con un roster profondissimo; con questi ingredienti gli springboks tenteranno di sfiancare l'ardore dei giapponesi per poi puntare al loro crollo nelle fasi finali del match.

I PLAYOFF DELLA MLS



L'intervallo tra quella appena passata e la prossima pausa per le nazionali decreterà il vincitore della Major League Soccer, per cui il 10 novembre sapremo se Atlanta sarà stata in grado di confermare il titolo ottenuto lo scorso anno oppure se un'altra giovane franchigia (Los Angeles Football Club) riuscirà a vincere il titolo dopo aver dominato la regular season, oppure Ibra sentendo aria di vittoria riuscirà a portare al titolo l'altra metà della città degli angeli? Andiamo a guardare le sfide con cui si apriranno questi playoff, i cui turni si disputeranno in gara secca in casa della meglio classificata nella regular season.

WESTERN CONFERENCE (vincitrice Los Angeles Football Club)


Come previsto dal nuovo regolamento la vincitrice della Conference è qualificata di diritto al turno successivo, la Western Conference è stata dominata, come già anticipato nel nostro precedente post sulla MLS, dalla franchigia più giovane di Los Angeles, trascinata dalle reti del messicano Carlos Vela, capocannoniere con 34 goal.

Nel weekend quindi si affrontato le squadre dal secondo al settimo posto, le vincitrici raggiungeranno Los Angeles FC nel tabellone delle semifinali.

Minnesota-LA Galaxy

Si affrontano la quarta contro la quinta della regular season. Si gioca in casa della franchigia di Minneapolis (il nuovissimo Allianz Field è però situato nella vicina St. Paul) che è stata per lunghi tratti della stagione al secondo posto nella conference salvo poi calare nelle battute finali della regular season; stando ai valori tecnici delle due squadre il pronostico suggerisce una vittoria dei Galaxy che ovviamente punterà tutto sulle giocate di Zlatan Ibrahimovic, vero catalizzatore della produzione offensiva.

Salt Lake-Portland

La franchigia dello Utah si presenta a questi playoff da terza della Conference, un risultato favorevolmente sorprendente dato che si tratta di una società che non riesce ad attrarre i migliori talenti vista la mancanza di fascino della location ma che comunque è stata in grado di costruire una squadra che cerca di giocare a calcio palla a terra partendo dalla difesa. L'incrocio con Portland, però, non è dei più favorevoli, visto che gli ultimi incroci tra le due squadre ha visto prevalere i Timbers, squadra dall'ottima organizzazione in fase di pressing alto e dall'approccio molto verticale in fase di possesso, anche grazie alle capacità come assistman di Valeri e Blanco, due dei tre trequartisti del 4-2-3-1 dei Timbers.

Seattle-Dallas

Sfida molto interessante tra la seconda e la settima classificata nella regular season: i Sounders si presentano a questa sfida con una striscia positiva nella fase finale della stagione regolare che l'ha portata fino al secondo posto; la squadra allenata da Henderson può  ancora contare sulla classe ed il carisma di Nicolas Lodeiro, centrocampista uruguayano ancora capace di incantare, ora nella posizione di trequartista. Dall'altra parte Dallas si presenta con un finale di regular season in sordina, tuttavia la franchigia texana ha mostrato cose interessanti nel corso della stagione, tra cui un approccio basato su un gioco palla a terra sfruttando poco il centro del campo ma appoggiandosi spesso sugli esterni offensivi e soprattutto le sovrapposizioni dei terzini Cannon e Hollishead. Seattle, vincitrice nel 2016 e finalista nel 2017, non dovrebbe deludere le aspettative e trovare il passaggio al prossimo turno contro la vincente di Salt Lake-Portland.


EASTERN CONFERENCE (vincitrice New York City Football Club)


Dall'altra parte del tabellone la lotta per il primo posto è stata molto equilibrata, ma a spuntarla alla fine è stata la metà di New York di proprietà del Manchester City, di cui condivide il colore della maglia ed il sistema di gioco posizionale marchio di Pep Guardiola, che il tecnico Domènec Torrent traduce con un 3-4-2-1 in cui la coppia Maxi Moralez-Mitrita supporta la punta Castellanos, per loro settimana di riposo in attesa di affrontare la vincente di Toronto-D.C. United allo Yankee Stadium.

Toronto - D.C. United

La formazione canadese, vincitrice nel 2017, dopo una stagione di ricostruzione culminata con l'addio di Giovinco, torna ai playoff come quarta classificata grazie al lavoro dell'allenatore Greg Vanney, abile a trovare un giusto equilibrio nel corso della stagione con una squadra che imposta il gioco prevalentemente palla a terra dalla propria trequarti (quinta in classifica per possesso palla), con una fase offensiva poggiata sulla coppia Pozuelo-Altidore (entrambi in doppia cifra) e con una fase difensiva che si è andata aggiustando in corso d'opera. Il test per la squadra canadese è tutt'altro che semplice, i D.C. United hanno chiuso la regular season al quinto posto ma con una striscia di cinque partite senza sconfitte, inoltre in attacco hanno qualcuno che, quando la posta in palio si alza, sa bene come alzare la voce, lui è Wayne Rooney che, dopo questi playoff lascerà la MLS per tornare in Inghilterra a vestire la maglia del Derby County.

Philadelphia - NY Red Bulls

La terza e la sesta della Eastern Conference si affrontano al Talen Energy Stadium di Chester, casa dei Philadelphia Union, in una partita che promette grande spettacolo, con da una parte la squadra della città della Pennsylvania sempre molto propositiva e sbilanciata con il suo rombo a centrocampo, dall'altra parte la franchigia newyorkese di proprietà del marchio Red Bull, avamposto oltre oceano del progetto tecnico portato avanti in Europa a Salisburgo e Lipsia. con un calcio sempre aggressivo e verticale. Difficile fare un pronostico, il precedente in regular season disputato in casa di Philadelphia ha visto gli Unions rimontare nel secondo tempo due goal di svantaggio.

Atlanta - New England

La partita della Mercedes Benz Arena di Atlanta (uno degli stadi moderni più affascinanti nel mondo) è quella con, probabilmente, il pronostico più chiuso di questo primo turno di playoff. L'Atlanta United intende seriamente confermare il titolo ottenuto lo scorso anno sotto la guida di Gerardo Martino, la cui eredità è stata raccolta da Frank De Boer che, dopo un inizio difficile, ha impostato la squadra con un 3-4-2-1 che permette agli esterni Meram e Gressel di dialogare direttamente con la batteria offensiva che conta gente come Ezequiel Barco, "Pity" Martinez ed il capocannoniere della scorsa stagione Josef Martinez; dall'altra parte i New England Revolutions hanno trovato dei playoff insperati dopo un tremendo inizio di stagione che ha portato sulla panchina l'ex ct statunitense Bruce Arena che ha ridato una quadratura alla franchigia di Foxborough, e chissà che non riesca a piazzare qualche trappola ai campioni in carica.

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