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Thursday, 11 February 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 17


Il weekend in partenza questa sera arriva alla vigilia del ritorno delle coppe europee con la prima tranche degli ottavi di finale di Champions League ed i sedicesimi di Europa League. Per questo motivo, come la scorsa settimana, ho voluto scegliere sfide che vede coinvolte squadre che saranno impegnate in Europa a partire dal prossimo martedì.


MANCHESTER CITY-TOTTENHAM (SABATO ORE 18.30)


Quando si affrontano Guardiola e Mourinho nulla può essere scontato e nulla può essere banale, per questo motivo Manchester City e Tottenham è una partita che non può non essere consigliata tanto più a poca distanza dal ritorno delle due squadre sul palcoscenico europeo.

Conoscendo i due allenatori, i rispettivi impegni continentali e la possibilità di alzare un trofeo è un'evenienza che non può essere messa in secondo piano, per questo l'incrocio nel bel mezzo dei turni di FA Cup, di Champions League e di Europa League e a poca distanza dall'ulteriore incrocio in finale di Coppa di Lega ci dice che questa partita ci dirà tante informazioni sullo stato delle due squadre a livello tattico ed a livello mentale.

Non è un mistero il differente approccio tattico dei due allenatori, un rapporto quasi antitetico di idea del gioco del calcio ma accomunati da un'idea: vincere quanti più trofei possibile.

Il Manchester City ha ormai intrapreso un cammino da schiacciasassi in Premier League certificato dal trionfo di domenica scorsa ad Anfield Road. Dopo un inizio difficile, Guardiola ha lavorato sul trovare un equilibrio alla propria squadra: il male che il tecnico catalano ha riscontrato nella squadra è quello di un timore generato dal rischio di subire le transizioni avversarie che si riverberava anche nella qualità del gioco espresso in fase di possesso.

Fonte dati FbRef/StatsBomb
L'obiettivo è stato raggiunto: la fase difensiva, con l'arrivo di Ruben Dias e l'integrazione nei meccanismi di Joao Cancelo (stagione clamorosa la sua) ha sostanzialmente annullato il fattore rischio in fase di non possesso. Come si evince dal grafico a lato, i numeri difensivi della squadra di Guardiola sono al top in Europa prendendo in considerazioni dati come i goal ed i tiri subiti ma anche gli xG subiti e, soprattutto gli xG subiti per tiro, il valore che l'anno scorso destava principale preoccupazione dalle parti dell'Etihad Stadium. Liberando psicologicamente e tatticamente diversi giocatori, questi sono tornati sui livelli del 2018 e del 2019: su tutti si sta distinguendo Ilkay Gundogan, alla miglior stagione con la maglia del City e, per proprietà transitiva, sotto la gestione Guardiola.

Il sistema creato da Mourinho al Tottenham, come da tradizione del tecnico portoghese, si muove su un percorso antitetico rispetto a quello di Guardiola, con un calcio fatto di compattezza e difesa della propria area di rigore per creare pericoli mediante le transizioni.

Nella prima parte di questa stagione l'approccio sembrava essere perfettamente funzionante, come ben ha dimostrato la gara d'andata vinta dagli Spurs per 2-0, dove Mourinho è riuscito a sfruttare le debolezze della fase di transizione del City in quel periodo utilizzando il lavoro di Harry Kane spalle alla porta nel nuovo ruolo di rifinitore per gli inserimenti di Son.

Fonte dati FbRef/StatsBomb
Nelle ultime settimane, tuttavia, i meccanismi del Tottenham sembrano essersi inceppati, da una parte gli avversari si sono mostrati in grado di saper manipolare il blocco basso predisposto da Mourinho muovendo i giocatori in modo tale da creare situazioni di superiorità numerica. A livello statistico l'inversione è ben visibile mediante l'andamento degli xG offensivi e difensivi nel corso del campionat: si nota abbastanza evidentemente come nelle ultime settimane gli xG subiti siano ben oltre la media tanto quanto gli xG a favore sono ben al di sotto del livello mediano.

Per esempio nella sfide perse contro Liverpool e Chelsea di recente, l'accorgimento utilizzato da Klopp e Tuchel è stato quello di impostare da dietro con tre uomini (quindi tenendo un terzino più basso) in modo da avere superiorità numerica rispetto alla coppia Son-Kane (o Vinicius, quando il centravanti inglese è stato ai box). Utilizzando le capacità di conduzione dei centrali difensivi (eh si, questa moda dei difensori che sanno impostare chissà a cosa serve, vero?) le linee di centrocampo e difesa del Tottenham sono costrette a fare delle scelte che generano a loro volta spazi che possono essere esplorati dall'avversario di turno.

Dopo la partita di domenica capiremo quanto le due squadre asseconderanno i propri princìpi di gioco o se cercheranno delle variazioni sul tema al fine di sorprendere l'avversario. Di certo è un grande confronto di stili e, soprattutto un match che indirizzerà le prossime settimane di lavoro dei due allenatori.


GETAFE - REAL SOCIEDAD (DOMENICA ORE 14)


La sfida di domenica tra il Getafe di Bordàlas e la Real Sociedad è un gigantesco confronto di stili tra due club che praticano un tipo di calcio diametralmente opposto: da una parte il calcio verticale ed aggressivo del Getafe, dall'altra parte un calcio fatto di possesso palla e ricco di qualità da parte della Real Sociedad.

Per il Getafe la sfida di domenica va a concludere una settimana molto pesante in termini di impegni, nel momento in cui tra sabato e martedì ha dovuto affrontare prima il Siviglia e poi il Real Madrid. Da entrambi i match la squadra ne è uscita sconfitta (3-0 a Siviglia, 2-0 a Madrid) e con l'idea che quest'anno la strategia che tante soddisfazioni ha dato nelle ultime due stagioni non stia portando i frutti sperati.

Per questo motivo con il mercato invernale il Getafe ha deciso di modificare la struttura del proprio attacco che, molto probabilmente, ha raggiunto il limite di età per essere ancora competitivo, facendo arrivare Kubo e Carles Alena a portare nuova linfa li davanti.

Come già segnalato nella mia recentissima analisi sulla partita giocata contro il Real Madrid in corso di settimana. l'arrivo dei due giocatori di proprietà di Real e Barcellona ha consentito un cambiamento nel modo di attaccare della squadra che può trovare alternative ai soliti lanci lunghi sulle punte per poi andare a giocare sulle seconde palle. Con Kubo e Alena si può portare e giocare il pallone muovendolo da un lato all'altro del campo e guadagnando campo con una trasmissione palla a terra o anche con transizioni palla al piede. Insomma è possibile che il Getafe stia cercando di cambiare pelle per ovviare al calo di rendimento delle sue punte storiche Angel e Mata.

Per la Real Sociedad questo impegno, invece, rappresenta la partita che precede quella contro il Manchester United in Europa League. Per la squadra di Alguacil le vicissitudini dello scorso mese di dicembre hanno parzialmente cancellato quanto di buono fatto nei primi mesi della nuova stagione. I diversi infortuni hanno avuto un impatto molto importante per il rendimento della squadra basca, in particolare quelli che hanno colpito David Silva e Mikel Oyarzabal, arrivati in contemporanea all'inizio di dicembre e che hanno dato via ad una serie di 2 sole vittorie nelle ultime 12 partite.

Fonte dati FbRef/StatsBomb
Come si evince dal grafico a lato, si può notare l'impatto che l'uscita alternata di scena di David Silva ed Oyarzabal per infortunio ha avuto sulla fluidità del possesso palla della Real Sociedad. La linea gialla mostra la divisione dei periodi, mentre i valori indicati sono la quantità dei passaggi nella trequarti avversaria (in rosso) e quelli in area di rigore (in blu). Proprio quest'ultimo aspetto è quello in cui l'impatto di David Silva era maggiormente visibile, non è casuale, quindi, che in sua assenza, la squadra abbia pagato e quindi non sia stata in grado di arrivare in porta con la stessa facilità della prima parte di stagione. Il ritorno progressivo dell'ex Manchester City, dunque, potrebbe essere la chiave della stagione della squadra di San Sebastian, notizia molto importante soprattutto alla luce dell'imminente sfida europea contro il Manchester United.

ROMA - UDINESE (DOMENICA ORE 12,30)


Dopo l'ultima giornata disputata la serie A ha definitamente stabilito che la lotta per lo scudetto è riservata al trio Milan, Inter, Juventus così come ha definito che anche nelle zone basse lo Spezia ha creato un solco tra se e le ultime quattro in classifica. Questa situazione ha visto protagoniste con conseguenze diverse Roma ed Udinese che domenica alle 12,30 si affrontano in un match con diversi spunti d'interesse.

Per la squadra di Fonseca questa partita precede la sfida in terra portoghese contro il Braga, un incrocio per nulla comodo considerando la grande quantità di talento di cui dispone la squadra che in passato fu allenata anche dall'attuale allenatore giallorosso. La partita contro la Juventus ha riaperto alcune ferite nel rapporto tra la critica e la squadra di Fonseca: come contro la Lazio, pur prendendo in mano la partita, alla squadra è mancata la capacità di convertire questo controllo del gioco in pericoli per la porta avversaria.

Tuttavia se andiamo a guardare il rendimento della squadra dato dai freddi numeri, si contano sulle dita di una mano le partite in cui la Roma abbia concesso di più al proprio avversario, ma in certe partite la squadra giallorossa paga una qualità individuale minore rispetto alle concorrenti. Per questo è sempre opportuno rammentare che alla vigilia della stagione la Roma non era certo pronosticata come la favorita per entrare tra le prime quattro, ed invece la classifica dice che, al momento la squadra di Fonseca è proprio lì a giocarsela.

Fonte dati Understat
Come si evince dalla classifica degli expected points creata da Understat, in questo momento la Roma sarebbe addirittura in testa alla classifica, seppure il margine tra le prime 6 in classifica è davvero risicato. Questo dimostra che quanto messo sul campo dalla formazione di Fonseca è su un livello molto elevato e che merita molto credito, soprattutto per la capacità di far proseguire la squadra a seguire un determinato percorso ed una determinata strategia di gioco non ostante il grande scetticismo della città di Roma nei confronti di questa squadra.

Guardando la classifica di Understat, anche l'Udinese ha un valore di punti attesi che la porrebbe addirittura in zona Europa League, ma i risultati finora non hanno dato seguito a quanto visto a livello statistico. Sono diverse le partite di questo campionato in cui la squadra bianconera ha avuto diverse occasioni per portare a casa la vittoria salvo sprecare le opportunità create per poi subire alle prime difficoltà difensive.
Fonte FbRef/StatsBomb
La problematica principale dell'Udinese è stata la concretizzazione offensiva. I numeri mostrano che la squadra friulana è la squadra con il maggior divario negativo tra reti realizzate e reti attese in base al modello xG di StatsBomb, ed il principale responsabile è Kevin Lasagna: l'ex centravanti del Carpi di Castori ha mostrato una scarsissima confidenza come evidenziato dai numeri che mostrano l'impatto della sua underperformance realizzativa su quella dell'Udinese. La cessione di Lasagna al Verona e l'arrivo di Fernando Llorente cambia completamente la tipologia di presenza offensiva: lo spagnolo può essere utilizzato non solo come finalizzatore ma anche come uomo su cui indirizzare attacchi diretti da essere sfruttati da inserimenti di giocatori come Pussetto, Pereyra e lo stesso Deloufeu, senza contare le capacità in tal senso anche di Rodrigo De Paul, il leader tecnico di questa squadra.

La partita dell'Olimpico, dunque, mette di fronte due squadre che sanno giocare a calcio e sanno come trovare il modo per avere il controllo delle partite. Entrambe soffrono di difficoltà a concretizzare quanto prodotto, la partita di domenica vedrà la Roma alla ricerca di sempre diverse soluzioni per cercare di iniziare un percorso di miglioramento o accontentarsi di essere forte con le più debole e debole con le più forti, per l'Udinese la possibilità di mostrare che le modifiche all'attacco portate dal mercato siano la soluzione alle difficoltà a fare risultato a dispetto di una buona qualità di gioco proposta.


WOLFSBURG - BORUSSIA MOENCHENGLADBACH (DOMENICA ORE 18)


In Bundesliga la fuga del Bayern dovrebbe aver archiviato il discorso sulla vittoria finale del torneo, mentre la lotta alle spalle per il raggiungimento delle posizioni valide per le coppe europee è totalmente nel vivo e ricca di contendenti. Due di queste contendenti sono il Wolfsburg ed il Borussia Moenchangladbach, due squadre guidate da due tecnici austriaci come Glasner e Rose, entrambi austriaci ed entrambi discepoli del credo calcistico di Rangnick e del modello Red Bull.

Di queste due squadre abbiamo più volte parlato in passato, il loro calcio è basato sostanzialmente sugli stessi princìpi, ossia verticalità e recupero immediato del pallone una volta perso. In questo momento la sfida tra le due compagini arriva in prossimità di un impegno importantissimo per la squadra di Marco Rose, chiamata ad affrontare il Manchester City negli ottavi di Champions, un impegno che sta rischiando di togliere focus alla squadra dal campionato, tuttavia la trasferta sul campo del Wolfsburg è uno snodo che può rivelarsi decisivo per la corsa ai primi quattro posti.

Il Wolfsburg, grazie al suo stile di gioco molto aggressivo si è ritagliato un posto di rilievo nella zona alta della classifica, fino a giungere al terzo posto in classifica con 3 punti di vantaggio sulla quinta classificata (il Bayer Leverkusen) e addirittura 6 punti sull'accoppiata Borussia Dortmund-Borussia Moenchengladbach.

Fonte grafico: Calcio Datato
Questa classifica è frutto della striscia positiva di 4 vittorie consecutive con altrettanti clean sheets. Il miglioramento della fase difensiva è frutto di un rendimento di molti calciatori che si è innalzato in fase di non possesso ed una gran tenuta nei duelli individuali (elemento di non poco conto in un campionato come la Bundesliga dove tante partite vivono di duelli a tutto campo). In questo contesto sono esplose le prestazioni di Maxence Lacroix, centrale difensivo classe 2000, altro esemplare della lunga lista di difensori centrali francesi nati tra fine anni '90 ed inizi del nuovo secolo molto abile sia nella marcatura individuale che nella copertura dello spazio alle sue spalle, non escludo che nei prossimi mesi possa già essere un importante uomo mercato.

Il Moenchengladbach era partito molto bene in questo 2021 con 6 risultati utili consecutivi che avevano rilanciato la squadra di Rose nella lotta Champions, a questo si è aggiunta la qualificazione ai quarti di finale di Coppa di Germania in cui dovranno affrontare il Borussia Dortmund.

A fermare la risalita dei Die Fohlen c'è stata la sconfitta interna di domenica scorsa nel derby contro il Colonia, una sconfitta che ha mostrato un punto debole della squadra di Rose, ossia i palloni persi: cominciano ad essere tante le reti o le conclusioni subite a seguito di un errore in impostazione o per una palla persa nella propria trequarti. Il goal che è valso la sconfitta contro il Colonia nasce da un pallone perso malamente da Lainer in disimpegno, inoltre andando a ritroso nelle partite del Gladbach in questa stagione troviamo molte situazioni di palloni gestiti male nella propria trequarti.

Fonte grafico: Calcio Datato
Ad ogni modo questo difetto, unito ad alcune difficoltà a sostenere la linea difensiva in fase di non possesso, non offuscano il valore di questa squadra che continua a mettere in mostra grandi qualità sia di squadra che individuali. Una su tutte in questa stagione è Florian Neuhaus, centrocampista classe 1997 che sotto la guida di Marco Rose è diventato un centrocampista in grado di dominare a centrocampo e di essere pronto a svolgere tutti i ruoli ed i compiti richiesti per un centrocampista moderno. Come si evince dalle radar chart sopra, le qualità in play-making ed in fase di finalizzazione sono da centrocampista di vertice, i numeri difensivi, invece, restano ancora non ottimali, a dimostrazione che il Moenchengladbach sta correndo qualche rischio di troppo dietro per permettere al suo centrocampista di completarsi come centrocampista a tutto tondo.

La sfida di Wolfsburg si presenta, dunque, ricca di spunti ed è pronta a regalare tanto spettacolo. Dal racconto relativo alle due squadre potrebbe apparire il Wolfsburg come netto favorito, ma il Gladbach in questa stagione ha mostrato che negli scontri diretti è sempre in grado di tirar fuori il meglio di se e sono certo che la trasferta alla Wolkswagen Arena non sarà da meno.


PANATHINAIKOS - OLYMPIACOS (DOMENICA ORE 18,30)

In questo weekend il calendario propone una sfida che rappresenta una delle principali rivalità a livello europeo. Come già raccontato nelle scorse settimane per altri derby, le porte chiuse fanno perdere buona parte della magia di sfide come questa, tuttavia la rivalità tra Panathinaikos ed Olympiacos mantiene un certo fascino anche di fronte ad uno stadio vuoto ed anche di fronte ad una certa disparità di valore tra le due compagini.

Il Panathinaikos è in una fase difficile della sua storia, non vince il campionato dal 2010 e negli ultimi anni sta subendo un grosso ridimensionamento tanto da essere stata superata nelle gerarchie del calcio ellenico dalle due squadre di Salonicco e dall'AEK Atene.

Anche questa stagione era partita malissimo per i Trifylli con 3 pareggi e 2 sconfitte nelle prime 5 giornate che hanno portato il club a chiamare in panchina una figura di grande esperienza come il rumeno Laszlo Boloni che in poco tempo è riuscito a dare una certa solidità alla squadra conferendole un atteggiamento flessibile a livello tattico a seconda dell'avversario, smontando il 4-3-3 che il suo predecessore Dani Poyatos (proveniente dalle giovanili del Real Madrid) aveva provato ad implementare senza successo.

Fonte grafico Wyscout
Come si evince dalle statistiche, il sistema voluto da Boloni ha portato il Pana ad avere numeri da squadra a cui non piace fare la partita. Il dato del possesso palla vede addirittura un valore medio inferiore al 50%, frutto di un atteggiamento attendista nelle partite contro squadre che le sono superiori o di pari livello, ma anche nelle partite con avversari inferiori nel momento in cui trova il goal del vantaggio. Altra prova di un atteggiamento non proprio propositivo dei Trifylli è quello che emerge dal dato dei tiri effettuati: il Pana è una delle squadre che va al tiro di meno in campionato, tuttavia a dimostrazione che ciò nasce da un approccio conservativo della squadra, è opportuno far notare che nel dato relativo alla percentuale di tiri in porta ed in quello degli xG per tiro, la squadra di Boloni si trova davanti a tutte: numeri ascrivibili in genere a squadre che attaccano utilizzando prevalentemente il contropiede.

In questo contesto di difficoltà è difficile trovare giocatori che possano al momento aizzare la fantasia dei tifosi del Pana, tuttavia oltre alla delegazione di lingua spagnola presente in rosa e capeggiata dal trequartista argentino Lucas Villafanez e dal centrale difensivo (utilizzato anche da centrale di centrocampo) spagnolo Fran Velez, va segnalata la crescita del classe '99 Argyris Kampetsis, nato centravanti ma, non trovando spazio in quella posizione, Boloni ha deciso di dirottarlo come esterno offensivo di sinistra e nell'ultimo mese ha messo a referto 3 goal ed 1 assist, chissà che non possa essere lui la carta che il Panathinaikos utilizzerà per battere i grandi rivali del Pireo.

Diverso il discorso per l'Olympiacos, tornato a dominare il campionato dopo un intermezzo di AEK e PAOK nel 2018 e nel 2019 e che, sotto la guida di Pedro Martins, sta cercando di costruire un ciclo basato su un sistema di gioco che favorisca il possesso palla e l'utilizzo della tecnica nella trequarti avversaria. Questo sistema, oltre a garantire degli ottimi risultati (18 vittore e 3 pareggi in 21 giornate di campionato), ha permesso a molti elementi di mettersi in luce e quindi poter mettere in piedi una strategia di player-trading che nelle ultime due stagioni ha prodotto dividendi interessanti.
Lo scorso anno arrivò la cessione di Daniel Podence al Wolverhampton per 20 milioni di Euro, quest'anno quella di Tsimikas al Liverpool per 13 milioni, tutto denaro utile a dare fiato alle casse del club e poter permettere di andare sul mercato alla ricerca di nuovi profili da lanciare. 

Fonte FbRef/StatsBomb
In questa stagione i giocatori che si stanno mettendo maggiormente in luce sono il centrale difensivo senegalese Ousseynou Ba, centrale schierato da Martins accanto ad uno tra Semedo e Sokratis (arrivato nel mercato invernale) e Mady Camara, classe 1997 guineano, centrocampista che può agire sia nei due di centrocampo del 4-2-3-1 dell'Olympiacos ma anche come sotto-punta. Le prestazione di entrambi questi elementi potrebbe renderli a partire dalla prossima sessione di mercato, le nuove plusvalenze su cui fondare il proseguimento di questo ciclo vincente. Sotto questo aspetto sarà interessante vedere quanto il dominio in campionato possa riflettersi sul cammino in Europa League, dove da giovedì la squadra del Pireo sarà impegnata in un affascinante incrocio contro il PSV Eindhoven.

Lo status delle due squadre suggerisce una partita a senso unico a favore dell'Olympiacos, tuttavia l'atteggiamento del Panathinaikos potrebbe creare fastidi alla fase offensiva della squadra di Martins, a questo si aggiunge il valore che il derby ha, specie in questo momento, per la squadra di Boloni ed ecco che, quindi, l'andamento della partita non sarà così scontato.

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