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Friday, 19 March 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 22


Dopo aver vissuto questi mesi tutti d'un fiato, per il calcio questo weekend rappresenta per i club l'ultimo prima di una breve pausa che ci proietterà, poi, nella fase finale della stagione, quella che determinerà i verdetti. Per molte squadre questa pausa arriverà come una benedizione per ritrovare qualche giocatore infortunato o per permettere a giocatori troppo utilizzati di poter rifiatare; per altre squadre, invece, questa pausa arriva in un momento in cui l'andamento delle cose è ottimale e, con alcuni giocatori che lasceranno la squadre per le nazionali, c'è anche il rischio di ritrovarsi alcuni di loro non proprio al meglio.

Per questo weekend in arrivo, dunque, ho scelto tre partite (una al giorno) in cui racconterò di squadre il cui percorso si sta facendo interessanti per ragioni diverse.


FULHAM - LEEDS (VENERDI' ORE 21)

La Premier League arriva a questo turno prima della pausa con ogni partita che può rappresentare tanto in termini di classifica: difatti, messo da parte il dominio indiscutibile del Manchester City, la classifica alle loro spalle è molto corta, con tante squadre che proveranno a giocarsi le proprie possibilità per chiudere la stagione strappando un posto nelle prossime competizioni europee. Ma anche la zona salvezza vede una bagarre interessantissima: WBA e Sheffield United possono senz'altro considerarsi fuori dai giochi, mentre la lotta per evitare l'ultima casella che porta in Championship è molto aperta e questo per merito del Fulham che, questa sera si gioca molte chances di salvezza nella sfida contro il Leeds di Marcelo Bielsa.

La squadra allenata da Scott Parker si sta mostrando in grande crescita, mostrando pienamente la qualità della propria guida tecnica: l'ex centrocampista di Charlton e Chelsea ha mostrato una piena fiducia nello stile di gioco che ha voluto imprimere alla propria squadra, seguito anche dagli stessi giocatori. Purtroppo per lui il poco tempo tra la finale dei playoff di Championship vinta ad agosto e l'inizio della stagione di Premier non gli ha consentito di avere sin dall'inizio una squadra competitiva, cosa che è avvenuta in corso d'opera con il mercato di ottobre e con gli aggiustamenti di gennaio. Questa situazione ha ovviamente rallentato il processo di costruzione di una squadra che fosse competitiva per la Premier, ma non appena la rosa si è consolidata, le prestazioni sono andate di pari passo, così adesso il Fulham è ancora in corsa per giocarsi una salvezza che appariva utopistica fino a qualche settimana fa.

Anche nella partita persa nell'ultimo weekend contro il Manchester City, la squadra di Parker ha mostrato tutta la qualità della propria organizzazione: in particolare in fase di prima pressione e di prima costruzione si è vista una squadra poco incline ad atteggiamenti conservativi. Nel caso della prima pressione si nota l'esempio di mischiare concetti di copertura di linee di passaggio a marcature a uomo prestabilite sui centrocampisti: nell'esempio che vi porto potete notare come Anguissa, giocatore che si era ben disimpegnato già lo scorso anno a Villarreal e che si sta confermando su alti livelli anche in questa stagione in Premier. segua a uomo per tutto il campo Rodri al fine di non fargli ricevere palla; stesso tipo di attenzione ce l'aveva l'ex juventino Mario Lemina su Bernardo Silva.

Dall'altra parte abbiamo un Leeds la cui classifica è decisamente più tranquilla, tuttavia il Fulham non può fare affidamento a considerazioni di questo tipo quando ti tocca affrontare una squadra allenata da Marcelo Bielsa che dal punto di vista dell'intensità di gioco difficilmente molla qualcosa al proprio avversario di turno.

Del modo di giocare della squadra di Bielsa ne ho già disquisito nei miei post precedenti: il 4-1-4-1 dei Whites sta portando la squadra al raggiungimento di una salvezza molto tranquilla unitamente ad un'espressione di gioco di altissimo livello, soprattutto alla luce delle difficoltà che molte squadre in Premier stanno trovando nell'esprimersi su ritmi di gioco elevati come da tradizione del principale campionato inglese. Ed invece la metodologia di lavoro del maestro di Rosario ha permesso a questa squadra di continuare a mostrare quanto di buono già visto negli anni precedenti in Champions.

Come per il Fulham, sono i meccanismi di pressione il fiore all'occhiello del Leeds: l'approccio di Bielsa è ancora più portato al duello individuale ed all'orientamento sull'avversario diretto, un approccio parecchio dispendioso ma che spesso e volentieri raccoglie dividendi così come può portare a far saltare la fase difensiva della squadra (basti ricordare i 6 goal presi dal Manchester United nella sfida di Old Trafford), tuttavia la classifica mostra la bontà del lavoro di Bielsa, così come gli indicatori statistici relativi al PPDA (6,85, per distacco il migliore del campionato) ed alla percentuale di passaggi riusciti degli avversari (pari al 73,3%, peggio solo di Eibar e Bayer Leverkusen in tutta Europa). Gli esempi nei fermo immagine a fianco sono presi rispettivamente dall'ultima vittoria in campionato, quella contro il Southampton, e l'ultima partita disputata, ossia quella contro il Chelsea, dove la squadra di Bielsa ha soffocato ogni tipo di manovra della squadra di Tuchel. Come si nota dagli esempi è forte l'orientamento sull'avversario in fase di possesso così come è alto il livello di aggressività ogni volta che il pallone viene giocato all'indietro da parte dell'avversario: la postura del corpo die giocatori è proiettata in avanti, un elemento su cui Bielsa lavora in maniera incessante durante i suoi allenamenti.

Come abbiamo visto, dunque, si affrontano due squadre molto ben preparate dai rispettivi allenatori: all'andata il Fulham era decisamente indietro come idea di squadra ma riuscì comunque a giocarsi la partita che termino con un 4-3 che ben rappresenta il modo di intendere il calcio da parte dei due allenatori e ben assorbito dalle relative squadre.


NIZZA -MARSIGLIA (SABATO ORE 17)

Nizza e Marsiglia tornano ad affrontarsi poco meno di un mese dopo il recupero della sfida non disputata ad ottobre per i focolai di COVID di cui le squadre stavano soffrendo: rispetto a come avrebbero dovuto affrontarsi ad ottobre queste due squadre sono molto cambiate a causa di diverse vicissitudini che hanno dovuto affrontare nel corso di questa particolare stagione e che cercano in questo finale di stagione di ritrovare un filo del discorso perso nei mesi precedenti.

La formazione nizzarda, non ostante le importanti ambizioni della proprietà, non sta disputando una stagione all'altezza delle aspettative: la motivazione sta nella difficoltà che la squadra ha mostrato nel digerire le scelte tattiche di Patrick Vieira, sollevato dall'incarico dopo la pesante eliminazione nei gironi di Europa League. Il Nizza ha mostrato parecchie difficoltà a far progredire il gioco e neanche il cambio in panchina, con la promozione di Ursea a capo allenatore, ha favorito un reale cambiamento per la formazione rossonera.

Sul mercato di gennaio il club ha provato a rinforzare il reparto difensivo con l'acquisto di Saliba, ottimo difensore messo ai margini da Arteta all'Arsenal, tuttavia le difficoltà quando l'avversario è in possesso palla restano molto evidenti e numericamente evidenziato dalle statistiche difensive. La squadra di Ursea è quella che, assieme al Montpellier, subisce il maggior numero di tiri a partita in campionato. 

Fonte dati Fbref / StatsBomb
Le difficoltà della squadra sono proprio frutto del sistema di gioco che prevede un prolungato possesso palla che molto spesso ristagna nella propria metà campo e fatica a progredire in avanti e che, spesso e volentieri, espone la squadra una volta perso il possesso: questa situazione si acuisce maggiormente nelle partite interne, dove giocoforza gli spazi per far progredire il gioco sono inferiori e la squadra nizzarda è comunque costretta a fare la partita ed esporsi alle transizioni avversarie. Come si evince dal grafico sopra, il possesso palla del Nizza ristagna troppo in zone basse del campo ed è troppo orizzontale: la percentuale di avanzamento del campo e quella di passaggi sulla trequarti mostra chiaramente quanto già visibile osservando la squadra giocare. 

Le potenzialità della squadra, tuttavia, restano molto elevate vista la grande quantità di prospetti presenti in rosa, su tutti l'esterno d'attacco Amine Gouri, capocannoniere della squadra con 11 reti e sicuramente notizia migliore di questa stagione per la squadra nizzarda.

Anche il Marsiglia ha subito tante peripezie in questa stagione: una situazione societaria complessa, unita ad un ambiente facilmente infiammabile e con un allenatore poco propenso a compromessi ha portato la situazione ad esplodere nel giro di poche settimane in concomitanza con il periodo del mercato invernale. Alla fine di questo periodo turbolento (per usare un eufemismo) Villas-Boas ha rassegnato le dimissioni, il board del club è totalmente cambiato mentre la tifoseria a fine gennaio ha pensato bene di assaltare il centro sportivo della squadra. In questo contesto la squadra ha iniziato una pesante striscia negativa culminata poche settimane fa con la sconfitta in Coppa di Francia contro il Perpignan, squadra di quarta serie.

Per cercare di ricostruire un discorso tecnico, la prima scelta della nuova dirigenza è stata quella di consegnare la squadra nelle mani di un tecnico come Jorge Sampaoli, profilo senza dubbio perfetto per riaccendere l'entusiasmo in una piazza come quella di Marsiglia.

Nelle prime partite seduto sulla panchina del Marsiglia, il tecnico argentino ha mostrato subito quali sono le sue intenzioni tattiche: lo schieramento in campo dovrebbe portare alla ricostituzione del 3-3-3-1 di matrice bielsista. Ovviamente, però, il bielsismo di cui si nutre il gioco di Sampaoli non è esclusivamente riconducibile al modulo utilizzato ma deve portare avanti anche dei principi di gioco che al momento sono lontani dall'essere realizzati sul campo.

Fonte mappa Between The Posts
Il 3-3-3-1 di Sampaoli sulla carta è esemplificato dalla passmap qui a fianco: i tre centrali difensivi rappresentano la prima linea, e la prima novità voluta da Sampaoli è l'inserimento di Balerdi in pianta stabile nella linea difensiva a 3; la secondo linea è creata dal vertice basso di centrocampo, ossia Kamara, sul quale Sampaoli ha accettato la trasformazione in quella posizione voluta da Villas-Boas, ed i due esterni; le terza linea, invece, è composta dai tre trequartisti Payet, Thauvin e Khaoui che devono inventare per la punta che è Arkadius Milik. Proprio il centravanti arrivato a gennaio dal Napoli ha mostrato di essere molto a proprio agio al centro dell'attacco in questo progetto voluto da Sampaoli e chissà che non trovi finalmente quella continuità di rendimento che gli possa consentire di presentarsi da protagonistra al prossimo Europeo con la maglia della Polonia.

Dato lo schieramento tattico, i principi di gioco del tecnico argentino, tuttavia, non sono ancora stati messi in pratica: il Marsiglia in entrambe le fasi mostra un ritmo non in linea con quello che si addice ad una squadra di stampo bielsista. Le caratteristiche di giocatori come Payet e Thauvin difficilmente si sposano con la ricerca di ritmi alti, per cui sarà importante capire quali saranno le soluzioni che Sampaoli utilizzerà nel proseguimento della sua avventura. Nelle prime due partite sulla panchina del Marsiglia gli ingressi a gara in corso di Luis Enrique sulla sinistra e di Cuisance nella batteria dei tre uomini alle spalle della punta si sono dimostrati essere decisivi nelle vittorie finali delle due partite: chissà che a partire dalla prossima partita Sampaoli non inizi a prendere decisioni forti in termini di gerarchie in campo.

La partita dell'Allianz Riviera, dunque, si presenta come un match tra due formazioni che stanno cercando di trovare un nuovo indirizzo dopo un'annata piena di difficoltà: le due squadre rappresentano le città più rappresentative delle diverse anime del Sud della Francia ma rappresentano anche due club le cui proprietà intendono portare la Ligue 1 verso direzioni molto più ambiziose, per questo ci aspettiamo che anche la proposta di calcio che porterà questa partita vada verso questo tipo di direzione.


REGGINA - CHIEVO VERONA (DOMENICA ORE 15)

La serie B sta entrando ormai nella sua fase cruciale, dopo il turno infrasettimanale dello scorso martedì sono 9 le partite restanti da qui alla fine della regular season. Non ostante il calendario compresso e non ostante le grosse difficoltà economiche che molti club sono costretti ad affrontare in questa situazione, diverse squadre stanno mostrando il desiderio di proporre sistemi di gioco propositivi e con una propensione maggiore al rischio rispetto agli anni precedenti. Reggina e Chievo rientrano in questa categoria con proposte di gioco non sempre efficaci in termini di risultati ma molto riconoscibili dal punto di vista tecnico.

La squadra calabrese è tornata in B dopo diversi anni di assenza e dopo essere stata, nel primo decennio di questo secolo, presenza fissa in serie A: per l'anno del suo ritorno nella cadetteria il club ha deciso di costruire una squadra che unisse giocatori dalla prospettiva interessante e giocatori esperti dal nobile passato. Da una parte troviamo gente come Crisetig e Del Prato, dall'altra gente come German Denis e Jeremy Menez: ad accomunare questi profili c'è, indubbiamente, un'interessante cifra tecnica che, accompagnata dal dinamismo di gente come Folorunsho, Rivas ed anche Nicola Bellomo, ha reso questa squadra molto interessante da seguire.

A far rendere questa squadra al meglio delle proprie possibilità, però, è stato Marco Baroni: il tecnico ex Novara e Benevento ha trasformato la squadra che con il suo predecessore Toscano si schierava con un 3-4-1-2 che era valso la promozione in serie B ma che non sembrava essere altrettanto valido per il campionato di B. Dopo il cambio di allenatore ed il passaggio al 4-2-3-1 la squadra amaranto ha iniziato a girare con una media di 1,56 punti a partita che può essere senza dubbio definibile come una media da play-off.

Fonte Passmap @11tegen11_plots
Come si evince dalla passmap qui di fianco, lo schieramento creato da Baroni segue dettami moderni: sono riconoscibili i 5 uomini in fase di costruzione, composti dai 4 elementi della linea difensiva più uno dei centrocampisti centrali (in genere Crisetig, in questo esempio abbiamo Crimi); il secondo centrocampista centrale, invece, si associa al trequartista centrale in zona di sviluppo e rifinitura dove agiscono anche i trequartisti esterni che forniscono appoggio ai terzini in fase di sviluppo e si accentrano a creare densità in zona rifinitura. Altra particolarità della gestione Baroni è quella di ruotare diversi uomini nell'undici titolare sia a causa dei tanti impegni ravvicinati dovuti al calendario molto stretto della serie B, sia perché il tecnico di origini toscane può attingere da una rosa davvero ben assortita in termini qualitatitvi.


Fonte Passmaps @11tegen11_plots
Il Chievo, preso in consegna da Aglietti poco prima del lockdown nella scorsa stagione, è passato dal 4-3-1-2 con centrocampo a rombo ad un 4-4-2 maggiormente lineare ma con meccanismi molto particolari: i due esterni di centrocampo sono schierati, in gergo tecnico, a piede invertito, con il mancino Ciciretti che parte da destra ed il destrorso Garritano che parte da sinistra. Con uno schieramento di questo tipo ci si aspetterebbe in fase di possesso un 4-2-2-2 con i due esterni offensivi che si accentrano in zona di rifinitura, invece come emerge dalle passmap restano comunque schierati in ampiezza finché non ricevono palla: solo in quel momento conducono il pallone verso le zone centrali dove poi cercano di servire la giocata decisiva.

I fermo immagine qui rappresentano esemplificazioni di come il gioco del Chievo si sviluppi su catene esterne e tramite sovrapposizioni sugli esterni: nel primo caso abbiamo l'esterno che propone la sovrapposizione e l'altro esterno che attacca il secondo palo mentre le due punte tengono impegnati i centrali difensivi; nel secondo caso l'esterno si accentra per favore la sovrapposizione del terzino di parte: la maggior parte delle occasioni del Chievo sono create proprio utilizzando queste situazioni con cross verso l'area di rigore occupata dai due attaccanti ed il terzino opposto, oppure con un cut-back, ossia il passaggio all'indietro per il centrocampista centrale che arriva a rimorchio da dietro prendendo in controtempo le linee difensive avversarie.

Questa situazione e questa strategia aveva portato la formazione clivense ad essere in piena corsa per la promozione diretta fino al mese di gennaio; nel momento in cui, tuttavia, gli avversari hanno iniziato a bloccare queste combinazioni esterne, la squadra di Aglietti non si è mostrata in grado di trovare soluzioni di gioco alternative che l'hanno portata ad una serie negativa con 1 sola vittoria ed 1 pareggio nelle ultime 7 partite.

La classifica vede le due squadre distanti 7 punti: la sconfitta della Reggina a Brescia nel corso del turno infrasettimanale ha tolto agli uomini di Barone parte delle chances di riaccodarsi alla zona play-off che è distante 6 punti, tuttavia l'ottima media punti degli amaranto, unitamente alla serie negativa del Chievo rende questo match un crocevia importante per definire le gerarchie della zona play-off e se possa essere aperta ad un maggior numero di contendenti.

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