Friday, 28 February 2020

Cosa vedere nel weekend #20




Superata una settimana particolare per motivi extra sportivi, nel weekend in arrivo molti di noi avranno bisogno di sapere come trascorrere il tempo se non ci fidiamo di uscire di casa, per cui, a maggior ragione provo a guidarvi su cosa vedere in questo weekend, soprattutto nelle ore che ci divideranno dai fuochi d'artificio di domenica sera dove ci troveremo a decidere se seguire Juventus-Inter o Real Madrid-Barcellona, programmate, ahimè, in contemporanea.

SERIE A

LAZIO-BOLOGNA (SABATO ORE 15)

Con lo scontro Juve-Inter in programma, come indicato in premessa, domenica sera, la collocazione oraria di Lazio-Bologna potrebbe portare la squadra di Inzaghi in vetta alla classifica almeno per le ore che la dividono dalla partita di Torino. Ma il compito non è propriamente semplice visto che all'Olimpico scenderà in campo il Bologna di Sinisa Mihajlovic, uno che in maglia Lazio lo scudetto lo ha vinto.

Le preoccupazioni per la squadra bianco-celeste nascono dalle difficoltà incontrate contro squadre che sono molto aggressive in fase di non possesso e che sanno essere aggressivi in possesso coprendo in ampiezza il campo.

L'esempio più calzante è senza dubbio quello dell'ultimo derby pareggiato contro la Roma, dove. come testimoniato dalle posizioni medie in fase di possesso elaborate dalla Lega Serie A, la posizione alta dei terzini giallorossi ha costretto Lazzari (una delle principali risorse dei bianco-celesti nello spostare l'azione dalla propria trequarti a quella avversaria) a giocare quasi tutti il match in linea con i propri difensori e, dunque, depotenziando offensivamente la squadra di Inzaghi.

Il Bologna, sempre secondo i dati della Lega Calcio, è una delle squadre che gioca con il baricentro più alto di tutto il campionato (52,42 metri) ed è la squadra con l'indice PPDA più basso dell'intero campionato (7,21, fonte Understats), indice ancora più attendibile dello stile aggressivo della squadra di Mihajlovic.

Sulla base dei dati di cui sopra sarà facile aspettarsi un Bologna super aggressivo che cercherà di tenere la Lazio all'interno della propria metà-campo, un atteggiamento che aveva consentito agli uomini di Mihajlovic di mettere a ferro e fuoco l'altra metà di Roma, ossia la Roma di Fonseca; l'arrivo di Barrow ha permesso di avere una maggiore ampiezza anche sul lato sinistro (con il lato destro presidiato da Orsolini).

Proprio mentre la squadra emiliana sembrava poter mettersi in corsa per un posto in Europa, il doppio turno interno contro Genoa ed Udinese l'ha vista raccogliere solamente un punto a causa della tremenda sequenza di infortuni che ha colpito i rossoblu ed anche ad uno standard nelle esecuzioni difensive ed offensive ben al di sotto rispetto a quanto prodotto, un trend che il Bologna si porta dietro da inizio stagione. Ci sono due dati statistici che confermano questo aspetto per la squadra bolognese, da un lato la capacità di convertire in rete gli xG prodotti (secondo una media dei vari modelli parliamo di circa 4 goal in meno realizzati rispetto a quanto prodotto in termini di xG), mentre c'è un dato in cui il Bologna si trova ad essere fanalino di coda in classifica, ossia i post-shot xG elaborati da StatsBomb e fruibili mediante FbRef, in cui, in base alla direzione dei tiri subiti, Skorupski (o Da Costa nella sua unica apparizione) ha subito più di 6 goal oltre a quanto ci si attendeva dai tiri subiti, un dato che, tra l'altro si contrappone in maniera totale con i numeri di Strakosha, il cui saldo è in attivo di quasi 6 reti.

Sulla base dei dati di cui sopra, se il Bologna riuscirà con il suo pressing e con la sua aggressività a chiudere la Lazio nella propria trequarti, per la squadra di Inzaghi sarà difficile rendersi pericolosa in avanti, ma basterà un piccolo errore individuale, a cui il Bologna spesso si espone, per far inclinare il piano della partita a favore di Immobile e compagni. 

PREMIER LEAGUE

In Premier il calendario ci propone diverse sfide di grande interesse come la sfida tra il Tottenham ed il Wolverhampton, con Mourinho che ha bisogno di ritrovare la vittoria per alimentare le speranze di aggancio alla zona Champions e la sfida tra West Ham e Southampton che potrebbe rivelarsi decisiva per la lotta salvezza. Inoltre il weekend in arrivo è quello della finale di Coppa di Lega (o Carabao Cup se vogliamo utilizzare il nome commerciale) tra Manchester City ed Aston Villa, con Guardiola che, dopo aver quasi ipotecato i quarti di Champions vincendo a Madrid, proverà ad aggiungere un altro trofeo alla sua bacheca personale ed a quella del City sotto la sua gestione. La partita che, tuttavia, desta maggiore interesse per i temi tattici, tecnici e di classifica è la sfida di Goodison Park tra l'Everton di Ancelotti ed il Manchester United, reduce dalla trionfale notte di Europa League contro il Bruges.

EVERTON-MANCHESTER UNITED (DOMENICA ORE 15)


A Goodison Park domenica pomeriggio si gioca una partita che ci dirà se Ancelotti potrà seriamente considerare l'accesso all'Europa (anche la più importante) come un'opzione perseguibile da qui a fine stagione: la sconfitta subita la scorsa settimana sul campo dell'Arsenal ha ricacciato indietro in classifica i Toffees ma non ha certo ridimensionato il valore della squadra di Ancelotti che, ospitando uno United che sembra in ottima forma, può rilanciare le proprie ambizioni.

Dal suo arrivo sulla panchina dell'Everton, Ancelotti ha fissato come schieramento tattico il 4-4-2 che ha utilizzato nella sua esperienza a Napoli, mantenendone gli aspetti positivi ma anche quelli negativi, come ad esempio la difficoltà a coprire gli spazi alle spalle delle linee di pressione.
Ciò che sta mancando in termini di risultati ad Ancelotti sono proprio le partite contro le cosiddette "top 6" visto che le due uniche sconfitte in Premier sono arrivate per mano di Manchester City ed Arsenal a cui aggiungere la sconfitta in FA Cup per mano del Liverpool di Klopp; per questa ragione il ciclo di partite in arrivo con lo United domenica e Chelsea e Leicester nelle prossime settimane ci aiuteranno a capire il livello di competitività raggiunto dalla squadra e permetterà, probabilmente, ad Ancelotti di capire quali pedine muovere nel prossimo calciomercato. 

A livello tattico il lavoro di Ancelotti è facilmente riconoscibile dallo scaglionamento del suo 4-4-2 che non cambia a seconda degli avversari ma cambia in base agli interpreti: dall'analisi delle azioni difensive si evince che, indipendentemente dall'avversario, l'Everton cerca sempre di aggredire l'avversario anche in zone alte del campo, con i due centrali di centrocampo (in genere Delph e Sigurdsson, o Schneiderlin quando l'islandese viene spostato più largo) che aggrediscono sull'uscita di palla dell'avversario ma soprattutto sulle seconde palle quando il pallone viene giocato lungo su Calvert-Lewin per sfruttarne le sue doti aeree, un pattern che spesso l'Everton usa per far progredire l'azione più rapidamente; questa opzione difficilmente può creare dividendi contro lo United vista la grande forza fisica dei centrali a disposizione di Solskjaer, per cui Ancelotti ha l'occasione in questa partita di escogitare nuove strategie per portare il pallone in zone pericolose di campo.

Il Manchester United è in un grande momento di forma e, soprattutto, l'arrivo di Bruno Fernandes sembra aver aiutato Solskjaer a migliorare l'atteggiamento della squadra in partita ed a sopperire, con la sua connessione con James, Martial e Greenwood, alle assenze di Pogba e Rashford.

Dalla mappa delle sue giocate elaborata da StatsZone si nota il fatto che, pur partendo da posizione di trequartista centrale, il suo punto di forza è il continuo movimento senza palla che gli permette di ricevere palla in posizioni di campo dove può meglio valutare la posizione dei compagni e sfruttarne al meglio i movimenti; nella partita contro il Watford si vede il suo sforzo nel venire a prendere il pallone anche nella propria metà campo e muovere il pallone anche utilizzando la sua grande capacità in conduzione (le stelle verdi rappresentano i dribbling completati), insomma il portoghese ha portato quell'imprevedibilità ed una migliore divisione del campo in zona offensiva di cui hanno giovato i giocatori offensivi ed anche Fred, che finalmente un partner con cui parlare la stessa lingua calcistica. 
Ancelotti finora non ha mostrato, con i suoi meccanismi, di saper tenere a bada i movimenti di un giocatore dalle caratteristiche del portoghese, lo si è visto domenica scorsa contro Ozil, per cui sarà interessante vedere come Ancelotti riuscirà a limitare le connessioni tra Bruno Fernandes e l'attacco dei Red Devils.


LA LIGA

Con il sorpasso avvenuto la scorsa settimana, il Barcellona di Setien si presenta al Clasico di domenica sera con due punti di vantaggio sul Real Madrid, a questo si aggiunge l'intermezzo europeo che ha visto i blaugrana, seppur con grosse difficoltà, uscire indenni da Napoli ed il Real sconfitto al Bernabeu dal Manchester City e quindi in una condizione psicologia tutt'altro che ottimale, tuttavia il precedente della gara d'andata, con ancora Valverde alla guida del Barça, rende fiducioso il Real sulla possibilità di portare a casa il match ed operare il contro-sorpasso. Per il resto la giornata parte questa sera con la Real Sociedad che ospita il Valladolid e con tanti scontri pieni di spunti interessanti, uno di questi vede di fronte due delle squadre che nelle ultime settimane hanno destato le migliori impressioni, ossia Granada e Celta Vigo.

GRANADA-CELTA VIGO (SABATO ORE 21)


La sfida del Nuevo Estadio de Los Cármenes vede di fronte due squadre in un ottimo momento di forma, con i padroni di casa reduci da due vittorie consecutive e con il ritorno della semifinale di Coppa del Re da affrontare contro il Bilbao nel corso della settimana, dall'altra parte il Celta Vigo che grazie a risultati di prestigio come il pareggio ottenuto al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid e alla vittoria in rimonta contro il Siviglia, ha inanellato una serie positiva che l'ha tirata fuori dalla zona retrocessione.

La squadra andalusa indipendentemente dal modulo di partenza utilizzato si dispone in campo con un 4-4-2 asimmetrico, molto diretto (43% di possesso palla medio, 120 passaggi completati nella propria metà campo contro i 163 di media della Liga, 122 passaggi completati nella metà campo avversaria contro i 172 di media della Liga, dato Soccerment) ed aggressivo in fase di non possesso (PPDA pari a 9,34 secondo i dati di Understats, ma ulteriormente diminuito a 6,23 dopo la gara ultra passiva di Barcellona a metà gennaio).

Come si evince dalla mappa delle posizioni medie delle ultime due partite, il 3-5-2/ 5-3-2 esposto sulla carta, in realtà è un 4-4-2 in cui l'asimmetria è maggiormente accentuata dalla posizione di Foulquier che da ampiezza a destra, mentre Victor Diaz resta in posizione più accentrata a sostegno dei due centrali difensivi di ruolo, mentre Neva da larghezza a sinistra, a centrocampo Gonalons e la grande rivelazione Yangel Herrera fanno legna, mentre Machis attacca partendo da sinistra unendosi alle due punte Soldado e Carlos Fernandez; dunque un sistema che copre molto bene il campo e che permette di trovare la porta in maniera molto diretta e con maggiori margini di pericolosità, difatti le 5 reti realizzate nelle ultime due partite sembrano dar ragione ai nuovi accorgimenti voluti da Diego Martinez.

Il Celta Vigo si presenta a Granada con la consapevolezza che Oscar Garcia, subentrato a Fran Escribà a novembre, sembra aver trovato la strada per far risalire la china alla squadra galiziana, il cui talento a disposizione merita una situazione di classifica migliore.

L'analisi della progressione degli xG mostrano le differenze tra la gestione Escribà (parte sinistra del grafico) e la gestione Garcia, si nota come la fase difensiva non abbia subito variazioni rilevanti (difatti la linea di tendenza non mostra particolari inclinazioni), mentre la fase offensiva mostra sensibili miglioramenti, questo grazie al ritorno ad una focalizzazione su un calcio di possesso, in cui la tecnica degli interpreti a disposizione potesse emergere, e così gente come Rafinha, Fran Beltran e Brais Mendez può operare con maggior agio e creare opportunità per Pione Sisto, Santi Mina e, soprattutto, Iago Aspas, capitano ed anima di questa squadra che domani sera cercherà a Granada di mettersi alla prova contro un avversario che fa dell'aggressività e della contestazione del possesso avversario il proprio marchio di fabbrica, insomma Granada-Celta Vigo è una tipica sfida tra le due anime della Liga, il calcio tecnico e di possesso dei galiziani contro il calcio fatto di verticalizzazione ed aggressione alta degli andalusi.  

BUNDESLIGA

Il campionato tedesco ha confermato anche questa settimana di essere la competizione di livello più avanzato in Europa, la vittoria e dominio annesso del Bayern Monaco sul campo del Chelsea in Champions ed il passaggio del turno brillante ottenuto da Bayer Leverkusen e Wolfsburg in Europa League (in attesa di sapere il destino dell'Eintracht, chiamato a difendere 3 goal di vantaggio a Salisburgo nel tardo pomeriggio di oggi). A rendere ancora più interessante il campionato tedesco è la lotta a 5 per la vittoria finale, suddivise da 6 punti, il prossimo weekend vedrà scontrarsi tra di loro due di esse, ossia il Lipsia, squadra sulla quale questo blog ha speso milioni di bellissime parole, ed il Bayer Leverkusen, squadra che, come lo scorso anno, sta trovando una interessante continuità di rendimento nel corso del girone di ritorno. Tuttavia, oltre a consigliare lo scontro di cui sopra, vi consigliamo un altro match di particolare interesse, ossia la sfida tra l'Union Berlino ed il Wolfsburg.

UNION BERLINO - WOLFSBURG (DOMENICA ORE 13,30)


La sfida che si gioca all'Alte Försterei di Berlino sarà teatro di una sfida di grande interesse tra due squadre che sono in ottima forma per le quali questa partita può essere uno spartiacque di una certa importanza per il raggiungimento dei rispettivi obbiettivi.

L'Union Berlino si è presentato in Bundesliga per la prima volta nella propria storia, legata principalmente alla sua appartenenza geografica alla DDR e resa squadra culto per il grande apporto della tifoseria alla crescita del club e. per questo, ha raccolto tanti estimatori e tifosi anche al di fuori dei confini tedeschi. Fatta la doverosa premessa culturale sulla società, parlando di campo la squadra di Fischer ad inizio stagione sembrava la principale candidata al ritorno immediato in 2.Bundesliga ed invece, dopo le prime giornate di assestamento e dopo il passaggio al 3-4-3/3-5-2 ha iniziato una risalita che la vede in questo momento veleggiare a metà classifica con ben 9 punti di vantaggio sul Fortuna Dusseldorf, la squadra che in questo momento disputerebbe lo spareggio contro la terza della 2.Bundesliga.


L'analisi delle posizioni medie dell'Union nelle ultime due partite ci mostra degli elementi ormai caratteristici della squadra di Fischer, ossia possesso palla lasciato all'avversario, fase offensiva demandata al lavoro degli esterni (Lenz a sinistra, Ryerson o Trimmel a destra) ed alle doti aeree del centravanti Sebastian Andersson (8,52 duelli di testa vinti a partita, pari al 53% dei duelli aerei affrontati, fonte Soccerment); il passaggio alla difesa a 3 ha, inoltre, migliorato le prestazioni individuale del centrale difensivo Keven Schlotterbeck, classe 1997, il cui duello con Weghorst potrebbe essere una delle chiavi di lettura del match.

Il Wolfsburg è in un ottimo momento di forma con 4 vittorie nelle ultime 5 partite tra Bundesliga ed Europa League, serie in cui la squadra di Glasner si è qualificata agli ottavi di finale di Europa League ai danni del Malmoe ed è rientrata in corsa per un posto in Europa anche per la prossima stagione; la partita di domenica a Berlino contro un'altra squadra in grande forma servirà a mettere alla prova le qualità di Weghorst e compagni e mostrare di aver acquisito la flessibilità in termini di approccio vista nelle ultime settimane.

Le statistiche elaborate dagli analisti di Soccerment mostrano le qualità della squadra di Glasner già analizzate nelle scorse settimane: la fase difensiva continua ad essere ottimale grazie alla ricerca della conquista immediata del pallone ed anche grazie ad un ottimo rendimento dei centrali Brooks e Knoche, specie sui palloni alti, mentre il gioco offensivo  poco basato sul possesso palla (media inferiore al 50%) e molto di più su giocate dirette e verticali il cui target è Weghorst supportato dai centrocampisti alle sue spalle.

L'analisi delle due squadre lascia intendere la possibilità di una partita in cui saranno le seconde palle a fare la differenza, sotto questo aspetto il Wolfsburg dovrà amministrare al meglio l'assenza di Guilavogui. il suo uomo di equilibrio nella metà campo difensiva.


LIGUE 1


La sconfitta patita dal Marsiglia contro il Nantes sabato scorso ha definitivamente chiuso i conti, semmai ci fosse stata una chance di tenerli aperti, per quel che riguarda la lotta al titolo, con il PSG che può gestire un vantaggio di 13 punti che le può permettere di concentrare tutta l'attenzione sulla gara di ritorno in Champions League contro il Borussia Dortmund e gestire gli uomini a sua disposizione; alle spalle dei parigini e del Marsiglia che, a sua volta, non ostante l'ultima sconfitta, ha sotto controllo il secondo posto in classifica, continua la lotta per il terzo posto in Champions e per l'accesso all'Europa, una lotta che coinvolge diverse squadre e che è aperta a tantissimi scenari; due di queste protagoniste si affrontano domani sera e sono Montpellier e Strasburgo.

MONTPELLIER - STRASBURGO (SABATO ORE 20)

La sfida dello Stade de la Mosson tra Montpellier e Strasburgo potrebbe valere l'iscrizione per una delle contendenti alla corsa per un posto in Europa la prossima stagione; le due squadre hanno in comune diverse statistiche numeriche che rendono somiglianti i rispettivi stili di gioco in fase di possesso, mentre le differenze esistono in fase di non possesso. 

La formazione occitana, allenata da Der Zakarian, si differenzia per la grande aggressività in fase di non possesso, incentrata sul grande lavoro dei centrali di centrocampo, a cui avevamo fatto già accenno nelle settimane passate ed una fase di possesso molto verticale e basata sullo sfruttare il lavoro dei centrali di lato della difesa a 3 e sui cross degli esterni.

La mappa dei passaggi in verticale mostrano chiaramente come spesso e volentieri l'impostazione da dietro è finalizzata a cercare direttamente i tre uomini offensivi, qualora non sia questa la strada seguita, la mappa ci mostra il grande utilizzo dei cross. Le statistiche confermano il trend indicando il Montpellier come la squadra con più cross effettuati a partita (22) e più passaggi lunghi effettuati per partita (71), a livello individuale la statistica che conferma l'approccio verticale di Der Zakarian è data dai 6,7 passaggi lunghi a partita del centrale brasiliano Hilton (fonte dei dati WhoScored).

Ad affrontare la squadra occitana ci sarà lo Strasburgo; la squadra alsaziana è avanti al Montpellier in classifica di 2 punti e, come indicato in premessa, ha degli elementi in comune con essa. visto che anche la squadra allenata da Thierry Laurey in fase di possesso ama giocare in verticale e si affida molto spesso ai cross (è seconda in entrambe le statistiche proprio al Montpellier).

In fase di non possesso, invece, come mostrato dalla mappa predisposta da Between the Posts in relazione alla trasferta dello Strasburgo in casa del Lione ci mostra come la squadra di Garcia non sia riuscita ad accedere centralmente all'area di rigore avversaria, questo perché l'approccio voluto da Laurey è di non andare ad aggredire alto ma lavorare sulle coperture delle linee di passaggio per eliminare ogni possibilità di accesso per l'avversario alla fascia centrale del campo. L'approccio della squadra alsaziana in non possesso ha pagato grossi dividendi in termini di tenuta difensiva visto che la media dei tiri subiti è pari a 9,7 secondo i dati WhoScored, dato inferiore solamente a quello di Angers e Marsiglia.

La Ligue 1 difficilmente regala contesti tattici particolarmente evoluti e le due contendenti in questione, infatti, ne sono una dimostrazione, ma si sa che il campionato francese crea principalmente un contesto atto alla costruzione ed alla crescita di talenti, per cui alla fine a decidere la sfida dello Stade de la Mosson saranno le individualità a disposizione delle due squadre a cui sarà demandato di rompere le strategie difensive dei rispettivi avversari.


BONUS TRACK


MANCHESTER CITY - ASTON VILLA, FINALE DI CARABAO CUP


Come già accennato in precedenza, il prossimo weekend assegnerà il primo titolo in Inghilterra, con il Manchester City che affronta l'Aston Villa nella tipica cornice di Wembley per la finale di Coppa di Lega, per Guardiola è la possibilità di aggiungere un ulteriore trofeo alla bacheca, per l'Aston Villa, in piena lotta per evitare la retrocessione dalla Premier, battere il City sarebbe un'impresa clamorosa ma ha sufficiente tecnica a centrocampo per mettere in difficoltà i fragili meccanismi difensivi della squadra di Guardiola, che deve rinunciare nuovamente a Laporte per circa un mese.

RITORNA IL CAMPIONATO RUSSO


Classifiche fornite da Sofascore Risultati



Dopo la pausa invernale, il campionato russo torna in campo con lo Zenith in netto vantaggio sulle inseguitrici (+10 sul Krasnodar, +11 su Rostov, CSKA Mosca e Lokomotiv Mosca) quando mancano 11 giornate alla fine. Il campionato russo non è uscito benissimo a livello europeo, con nessuna rappresentante che è giunta alla fase ad eliminazione diretta di entrambe le competizioni. Il livello tecnico a livello individuale sembra tutto sbilanciato dalla parte della squadra di San Pietroburgo, mentre alle spalle si fatica ad intravedere una capacità di generare talenti anche a livello locale, tutti dati che non inducono all'ottimismo anche per il cammino della nazionale ai prossimi Europei dopo l'exploit del mondiale casalingo. Oltre ai gemelli Miranchuk del Lokomotiv Mosca e lo stesso Odzoev dello Zenith, i giocatori su cui si può tentare a puntare qualche centesimo sono il centrocampista del CSKA Ivan Oblyakov, classe 1998, chiamato ad un salto di qualità definitivo, ed il compagno di squadra Igor Diveev, centrale difensivo mancino classe 1999; se invece vogliamo muovere il focus sul reparto offensivo l'unico prospetto di rilievo è l'esterno destro d'attacco del Krasnodar Shapi Suleimanov, classe 1999, che tra competizioni di club e nazionale Under 21 ha messo a segno 8 goal e 7 assist.


EREDIVISIE, AJAX-AZ (DOMENICA ORE 20)


Come all'andata, le due contendenti al titolo in Olanda si affrontano distanti 3 punti in classifica ed entrambi reduci da un'altra delusione europea: la gara d'andata, disputata lo scorso 15 dicembre, si è disputata dopo la retrocessione dei lancieri dalla Champions e la pesante sconfitta della squadra di Arne Slot sul campo dello United in Europa League senza pregiudicarne la qualificazione. Domenica tornano ad affrontarsi dopo essere state entrambe eliminate in Europa League rispettivamente da Getafe e LASK Linz, ossia due formazioni dalla forte connotazione tattica che hanno mostrato i limiti delle due formazioni.

La gara d'andata, introdotta da un grande hype derivante dal grande talento a disposizione delle due formazioni, fu tutt'altro che spettacolare e fu risolta nei minuti finali da un goal di Boadu su una confusa azione di calcio d'angolo; entrambe le squadre (vedi numero di passaggi completati sulla trequarti) sembravano restie ad affrontarsi a viso aperto ed il goal nei minuti finali premiò, seppur oltremodo, un progressivo forcing della squadra di Alkmaar.


















RICOMINCIA LA MLS

Dall'altra parte del continente prende il via la MLS che quest'anno vedrà aggiungersi una nuova squadra, ossia l'Inter Miami, presieduta da David Beckham, che ha deciso di entrare nella competizione di certo non in punta di piedi, acquisendo Rodolfo Pizarro, centrocampista/trequartista messicano di grande valore ed occupando la prima casella destinata ai "designated playersall'esterno d'attacco argentino dell'Estudiantes Matias Pellegrini.

Per il resto le favorite dovrebbero essere le stesse della scorsa stagione, con i detentori di Seattle che non hanno modificato la squadra, così come le altre due principali contendenti, ossia l'Atlanta United, vincitrice due stagioni fa, e il Los Angeles Football Club, dominatrice della regular season nella scorsa stagione.

Tra le novità della stagione, oltre all'esordio di Miami, c'è il cambio di panchina a New York sponda City, con l'approdo di Ronny Delia, ex Celtic e Valerenga, rimanendo in tema di allenatori, molta curiosità per Thierry Henry che, dopo la negativa esperienza a Montecarlo, decide di ricominciare da Montreal; se invece, anche se a 33 anni, sperate ancora nella rinascita di Giuseppe Rossi, allora sarà interessante capire come andrà la sua avventura tra le montagne dello Utah, a Salt Lake City.

Tuesday, 25 February 2020

Cosa vedere degli Ottavi di Champions (Parte II)



Dopo aver presentato la prima metà degli ottavi di finale disputati la scorsa settimana, torno a pubblicare per presentare la seconda metà delle partite in programma basandomi sulle prestazioni più recenti delle squadre impegnate.

Le partite della scorsa settimana ci hanno dimostrato come gli allenatori delle squadre impegnate hanno saputo tener conto delle evoluzioni tecniche e tattiche delle proprie squadre e di quelle degli avversari, per questa ragione abbiamo visto alcuni valori emersi dalla fase a gironi ribaltati nel corso delle gare d'andata, per cui andiamo a vedere cosa può accadere nelle gare in programma stasera e domani.

CHELSEA-BAYERN MONACO


Lo scontro tra la squadra di Lampard e quella di Flick promette grande spettacolo per via dei diversi stili di gioco imposti dalle due squadre: da un lato abbiamo il calcio offensivo e di grande ritmo portato a Stamford Bridge da Frank Lampard che produce tanto volume offensivo ma anche tanti rischi, dall'altra parte il calcio di possesso e verticalizzazioni del Bayern Monaco, decisamente la squadra più in forma del 2020.

Il Chelsea si presenta in emergenza a questo appuntamento, l'assenza di Kante depotenzia tantissimo la squadra di Lampard che, in sua assenza, è costretta a rinunciare alla pressione alta e dunque abbassarsi in fase di non possesso, anche perché affrontare il Bayern Monaco pressandolo molto alto espone la squadra a tanti rischi che un centrocampo formato da Jorginho, Kovacic e Mount non sarebbe in grado di sostenere.

La partita contro il Tottenham ci ha mostrato un Chelsea che ha ovviato a questi limiti utilizzando la difesa a 3, una scelta che riteniamo Lampard replicherà in questo ottavo di finale, tanto più contro una squadra come il Bayern che ha sempre varie soluzioni su come far uscire in maniera pulita il pallone dalla propria trequarti. Contro il Tottenham che chiudeva il centro del campo Lampard ha aumentato la densità centrale inserendo Barkley e Mount lasciando l'ampiezza ai soli quinti di fascia; con un Bayern che, invece, gli esterni li utilizza tanto, Lampard presumibilmente tornerà a schierare almeno uno degli esterni di cui dispone per limitare le sortite di Davies e Pavard.

Date le difficoltà mostrate dal Bayern nel chiudere gli spazi alle spalle della difesa, molta importanza avrà il ruolo di Jorginho e Kovacic nel cercare l'immediata verticalizzazione per gli scattisti a disposizione della squadra, una strategia che contro il Tottenham è valsa il goal che ha sbloccato la partita grazie ad una immediata verticalizzazione del centrocampista italiano addirittura in ricezione di una rimessa laterale battuta da Azpilicueta.









Il Bayern Monaco arriva a questa sfida forte di un 2020 giocato ad altissimi livelli: la squadra allenata da Flick ha lasciato punti quest'anno solo al Lipsia nello scontro diretto disputato due settimane fa mentre ha fatto un sol boccone di tutte le altre squadre affrontate in Bundesliga ed in coppa di Germania. Per i bavaresi questa è la prima vera stagione post Robben-Ribery, ragion per la quale il contesto tecnico andava leggermente rivisto ma tra infortuni e difficoltà a trovare un certo equilibrio la strada è stata molto complessa da percorrere fino alla decisione presa a novembre di esonerare Nico Kovac dopo la pesante sconfitta a Francoforte ed affidare la panchina temporaneamente (?) a Hans Flick; la scelta del nuovo allenatore è stata quella di affidare le chiavi del centrocampo alla coppia Thiago Alcantara-Kimmich allo scopo di rendere pulita l'uscita del pallone dalla trequarti difensiva.

L'analisi delle verticalizzazioni del Bayern nell'ultima partita di Bundesliga contro il Paderborn dimostra che lo scopo del possesso della squadra bavarese sia quello di muovere il pallone per arrivare alla trequarti avversaria e cercare la giocata dai mezzi spazi per liberare Lewandowski in area di rigore o favorire il suo gioco di sponda per gli inserimenti di Goretzka e Thomas Muller. Per cui il nuovo Bayern cerca di muovere il pallone maggiormente per vie centrali e di mantenere il possesso con Kimmich e Thiago, questo anche con scopo difensivo nel tentativo di sopperire alle lacune difensive derivanti dai tanti infortuni che hanno colpito i centrali difensivi e che espongono spesso i bavaresi a rischi difensivi se i centrali vengono presi ai lati dagli attaccanti avversari.


NAPOLI-BARCELLONA


La sfida tra Napoli e Barcellona è una sfida che ha come trait d'union il ricordo delle gesta di Diego Armando Maradona, che visse tra le due città la sua avventura da calciatore in Europa, per questo motivo la prima apparizione in carriera di Leo Messi nello stadio che fu il proscenio delle gesta del giocatore di cui tutti vogliono lui sia l'erede è senza dubbio il principale motivo di interesse per questa sfida.

Dal punto di vista tecnico, invece, l'andamento delle due squadre suggerisce un andamento della doppia sfida abbastanza sbilanciato a favore della formazione blaugrana, tuttavia esistono delle pieghe dei pregi e difetti delle due formazioni che possono dare adito a delle aperture di credito verso la formazione partenopea, specie con riguardo alla partita che si disputerà al San Paolo.

La passmap della partita vinta in Coppa Italia contro l'Inter ci mostra due cose su come Gattuso ha modificato l'approccio della sua squadra dopo i pessimi risultati iniziali: specie quando si gioca contro avversari di un certo livello il baricentro si abbassa, si rinuncia al pressing alto (quello che tanti spazi alle spalle del centrocampo creava durante la gestione Ancelotti), mentre in impostazione i due terzini restano in una posizione non alta per facilitare l'uscita del pallone senza doversi necessariamente fossilizzare nella circolazione alla zona centrale del campo; inoltre dalla passmap si evince chiaramente l'importanza di Diego Demme nello schieramento del Napoli che permette a Ruiz e Zielinski di muoversi in spazi a loro più congeniali, non è un caso infatti che il centrocampista spagnolo sia tornato ad essere quel giocatore influente che era lo scorso anno e soprattutto quello visto nell'europeo Under 21 quest'estate facendo dimenticare l'immagine del giocatore con la valigia pronta già rappresentato nei mesi scorsi; per lui, inoltre, questa con il Barcellona non sarà una partita banale visto che affronterà la squadra che, si dice, sia pronta a mettere mano al portafogli per portarlo via da Napoli, e soprattutto affronterà l'allenatore che lo ha lanciato sui livelli che tutti conosciamo, ossia Quique Setien, suo allenatore ai tempi del Betis. Se Gattuso, come dimostrato nelle partite contro Inter e Juventus, sarà in grado di preparare al meglio la fase di non possesso ingabbiando il giro-palla del Barça ed in fase offensiva riuscirà a sfruttare gli spazi che i blaugrana concedono soprattutto sugli esterni, allora potrà giocarsi al meglio il 17% di chance di qualificazione che, al momento, concede l'algoritmo di FiveThirtyEight.

Il Barcellona è ancora a metà del guado nel passaggio dal sistema di Valverde a quello di Setien, tuttavia i principi di gioco voluti dall'ex tecnico del Betis hanno rivitalizzato una serie di giocatori che sotto la gestione Valverde stavano "normalizzando" il loro rendimento, uno tra tutti sicuramente è Sergi Busquets, diventato subito l'elemento base della fase di possesso voluta da Setien; il suo posizionamento iconico davanti alla difesa è strumentale alla progressione della palla sia per la sua grande capacità di difesa del pallone sia per la capacità di attrarre uomini in pressione su di lui e quindi creare spazio dietro la linea di pressione che permette a De Jong ed Arthur di ricevere il pallone in zone più avanzate rendendo la progressione del pallone ancora più pulita.

La passmap della partita contro il Getafe, il cui pressing è uno dei più temuti della Liga, ci mostra come Busquets cerchi spesso di favorire la risalita del pallone tramite Umtiti per creare spazio e poi servire De Jong e Arthur posizionati a diverse altezze per disordinare le linee difensive avversarie; l'ampiezza è adesso garantita dai due terzini, mentre nelle prime partite della sua gestione Setien preferiva tenere Sergi Roberto basso accanto ai centrali ed utilizzava Fati per dare ampiezza a destra lasciando, però, pochi uomini a riempire l'area viste le caratteristiche di Griezmann e Messi che preferiscono venire incontro; adesso, invece, Fati (o Vidal nella partita contro l'Eibar di sabato scorso) ha il compito di riempire l'area, ma soprattutto se la fase realizzativa, in assenza di Suarez, poteva essere un problema, Setien sa che può contare su un certo Leo Messi che con i suoi 18 goal e 12 assist nella Liga ed i 2 goal e 3 assist in Champions può sopperire in maniera quasi solitaria a questa assenza. I meccanismi di circolazione della palla del Barça sotto Setien stanno notevolmente migliorando ed evolvendosi mostrando un certo agio soprattutto quando l'avversario ama pressare alto, il nuovo Napoli di Gattuso che evita di pressare in maniera aggressiva sarà un test per capire quali sono le potenzialità dei blaugrana in un contesto meno confortevole e l'unico precedente in un contesto simile per Setien è stata la trasferta di Valencia in campionato, terminata con una sconfitta per 2-0 ed una prova di impotenza offensiva senza precedenti.


REAL MADRID-MANCHESTER CITY


Superfluo affermare che quello tra Real Madrid e Manchester City è senza dubbio lo scontro più atteso di questi ottavi di finale, con Guardiola che affronta i suoi grandi rivali, un club che ha speso tanto (troppo per le regole del Financial Fair Play della UEFA) per vincere la coppa contro il club che l'ha vinta più di tutti gli altri; le due squadre si affrontano nel mezzo di una stagione che le sta vedendo avere fortune alterne, dal momento del sorteggio fino ad ora gli eventi hanno portato i favori del pronostico da una parte all'altra ogni settimana.

Il Real Madrid nelle ultime 2 settimane sembra aver smarrito la via che Zidane sembrava avesse disegnato per la sua squadra dopo vari esperimenti ed alternando diversi uomini. La filosofia del club madrileno è sempre stata quella di mettere a proprio agio giocatori di gran talento e farli giocare tutti insieme, una filosofia acuita da Florentino Perez sia nella sua prima presidenza all'inizio degli anni duemila (con Figo, Beckham, Zidane, Ronaldo) sia quando si è insediato per il suo secondo mandato all'inizio dello scorso decennio (e quindi il mercato faraonico del 2009 con l'arrivo di Kaka, Cristiano Ronaldo, Benzema e Xabi Alonso); oggi quella filosofia è plasmata al meglio da Zinedine Zidane che, dal suo avvento in panchina, ha sempre cercato di creare un contesto dove i migliori giocatori a propria disposizione potessero esprimersi al meglio: il Real Madrid delle 3 Champions League consecutive era un'espressione di questo teorema che ora Zidane vuole replicare abbinando ai giocatori che hanno trascinato il Real nel suo primo ciclo, nuovi elementi con caratteristiche diverse e pronti a raccogliere il testimoni dei loro compagni più titolati.

In questo contesto abbiamo visto, dunque, sbocciare il talento di Federico Valverde, centrocampista uruguayano che ha permesso a Zidane di poter tenere insieme Kroos e Modric senza perdere l'equilibrio della squadra grazie alla sua aggressività in fase di non possesso ed alla sua intelligenza tattica in fase di possesso, ulteriore equilibrio veniva dato dall'altro lato del campo da Ferland Mendy, chiamato in causa da Zidane per sostituire l'infortunato Marcelo; con questo nuovo schieramento il Real aveva trovato certezze ed una certa impermeabilità difensiva. In questo contesto l'assenza di Marcelo e Hazard non hanno pesato sull'andamento della formazione madrilena, invece con il loro contemporaneo ritorno in campo il Real ha iniziato a perdere colpi, con il brasiliano che è tornato a dare la sua solita grande spinta sulla sinistra ma, come al solito, con falle in fase difensiva, come si evince dalla spider-chart elaborata da Soccerment confrontando Marcelo con Ferland Mendy; l'inserimento di Hazard, invece, ha costretto Zidane a rinunciare a turno ad uno tra Kroos e Valverde con conseguente sbilanciamento della fase offensiva sul lato sinistro del campo. L'allenatore francese, dunque, si troverà costretto a fare delle scelte per questo doppio confronto, ossia se privilegiare l'equilibrio o continuare in un percorso di calcio offensivo concedendo qualcosa alle spalle del centrocampo; fortuna nella sfortuna, l'infortunio che terrà fuori Hazard nuovamente per lungo tempo, potrebbe togliere a Zidane questo dubbio e schierare nuovamente un centrocampo più equilibrato.

Il Manchester City si presenta a questi ottavi di finale dopo mesi a dir poco intensi, con gli infortuni che hanno falcidiato la rosa di Guardiola, specie nel reparto difensivo, dove ogni errore è stato pagato a caro prezzo fino a creare l'incredibile divario in classifica rispetto al Liverpool; a questa situazione tecnica si è aggiunta la mannaia della sentenza dell'UEFA che ha escluso il City dalle prossime due edizioni della Champions, una sentenza che avrà conseguenze anche a livello di Premier League dove potrebbe arrivare una penalizzazione in classifica e che potrebbe chiudere un ciclo dalle parti dell'Etihad Stadium.

Chiudere questo ciclo alzando la Champions League sembra essere la grande ossessione del club di Manchester ed incontrare il Real Madrid è senza dubbio la prova del fuoco per questo gruppo di giocatori. Anche in mezzo alle intemperie di questi mesi l'identità del Manchester City è sempre ben riconoscibile, con il solito sistema basato sull'occupazione dello spazio di tutti i corridoi verticali del campo per avere più soluzioni di passaggio in avanti; il sistema più utilizzato è il 4-3-3 di base con uno dei due terzini a dare ampiezza (in genere Mendy a sinistra) e l'altro che si accentra per aiutare l'impostazione del regista davanti alla difesa (ruolo assegnato a Rodri in questa stagione).

L'ampiezza a destra è data generalmente da Mahrez che incrocia la propria posizione con Walker se decide di sovrapporsi a destra, oppure con De Bruyne che ha generato gran parte del proprio volume offensivo proprio da quella parte di campo grazie ai suoi cross tagliati sul secondo palo; considerando la debolezza del Real da quella parte di campo difensiva, se Zidane schiererà Marcelo, sicuramente questa sarà la combinazione più utilizzata per generare pericoli; il lato sinistro, invece, ha diverse soluzioni che si basano sugli interpreti: in gare dove il City non può permettersi troppi uomini offensivi, il centro sinistra viene affidato a Gundogan, preferendolo a David Silva che, invece, è chiamato in causa contro squadre che sono meno pericolose in caso di recupero palla; largo a sinistra parte, invece, nominalmente uno tra Bernardo Silva e Sterling, con entrambi aventi il compito di tagliare al centro per riempire l'area e permettere le corse di Mendy sul lato sinistro a dare ampiezza.


LIONE-JUVENTUS


Al momento del sorteggio il Lione era la squadra di seconda fascia più desiderata dalle contendenti in prima fascia, specie per la Juventus che non poteva pescare Napoli ed Atalanta, ossia le altre due meno titolate in quella fascia, e così l'urna si è rivelata davvero molto favorevole per i bianconeri che hanno evitato avversari decisamente più scomodi.

Il Lione aveva iniziato la stagione con propositi molto importanti, con la scelta della società di affidare la guida della direzione sportiva a Juninho Pernambucano e consegnare la panchina a Silvinho, alla prima esperienza da allenatore di prima squadra dopo l'esperienza di vice di Roberto Mancini all'Inter. La scelta nasceva dalla volontà di portare a Lione un calcio maggiormente propositivo rispetto a quello proposto negli anni precedenti da Bruno Genesio che, comunque, aveva portato la squadra lionese ad essere presenza quasi fissa in Champions League. L'esperienza di Silvinho, tuttavia, è durata pochi mesi: come già raccontato nelle pagine di questo blog, dopo una partenza lanciatissimo con due vittorie nelle prime due partite con 8 reti realizzate e 0 subite, il calcio di possesso voluto dal tecnico brasiliano si è rivelato presto infruttuoso e stagnante, così dopo 8 partite senza vittorie e 3 sconfitte consecutive la società ha deciso di rimuoverlo dall'incarico e consegnare la squadra nelle mani di Rudi Garcia.

L'ex tecnico della Roma non ha ancora trovato un sistema tattico definito per la sua squadra, questo principalmente a causa dei vari infortuni che hanno colpito la squadra nel corso dell'anno (in particolare il grave infortunio che ha messo fuori dai giochi per questo doppio confronto sia Depay che Reine-Adelaide), per questo lo abbiamo visto alternare il 4-4-2 al 4-3-3 ed il 4-2-3-1 in parte per venire incontro alle caratteristiche specifiche dei suoi elementi principali, dall'altra per adattarsi all'avversario di giornata. Per ovviare alle assenze il club lionese è tornato sul mercato per rinforzare l'attacco con l'arrivo di Toko-Ekambi dal Villarreal, giocatore utilizzabile come esterno d'attacco, come punta al fianco di Dembele o come suo sostituto e Bruno Guimaraes, centrale di centrocampo di cui si parla un gran bene e che ha esordito a Metz venerdì scorso, inoltre gli infortuni hanno portato Rudi Garcia a lanciare nella mischia due giovani prospetti delle giovanili come Cherki e Caqueret, che nei minuti finora giocati, hanno già espresso qualità importanti, il primo come attaccante di destra nel 4-2-3-1, il secondo come centrale di centrocampo. 

Nella partita giocata a Metz venerdì scorso Garcia ha deciso di schierare la squadra con il 3-4-1-2 lasciando forse intravedere quale sarà il suo obiettivo nella sfida di andata, ossia cercare di coprirsi quanto più possibile per non concedere alla Juventus il vantaggio del goal in trasferta. Con i 3 difensori protetti da Bruno Guimaraes e Tousart il Lione ha chiuso tutti i canali di accesso all'area di rigore, affidandosi invece alle iniziative individuali dei giocatori offensivi e le discese degli esterni per creare qualcosa a livello offensivo.

Per la Juventus, quindi, l'ostacolo principale sarà capire con quale approccio Garcia si approccerà alla sfida, se aspetterà la Juventus chiudendo principalmente i rifornimenti per i tre giocatori offensivi o se, come accaduto con il PSG cercherà di affrontare 1 contro 1 i centrocampisti della Juventus, un approccio che con la squadra parigina non ha pagato i suoi dividendi ma che la Juventus ha mostrato di soffrire particolarmente in campionato nella gara persa a Verona ed a Napoli.

Nelle ultime due trasferte di campionato la Juventus si è schierata con il 4-3-3 certificando il probabile addio al rombo da parte di Maurizio Sarri; come a Napoli il lato preferito del 4-3-3 di Sarri era formato dal triangolo di sinistra formato da Ghoulam-Hamsik-Insigne, il lato preferito qui è diventato quello di destra dove a Verona hanno operato Cuadrado-Betancur-Douglas Costa ed a Ferrara hanno operato Danilo-Ramsey-Cuadrado a causa dell'ennesimo infortunio di Douglas Costa. Siamo molto lontani dagli automatismi della catena di sinistra di Napoli, ma non è neanche corretto avere quel sistema come confronto viste le differenti caratteristiche dei giocatori, tuttavia le passmaps dimostrano (vedi freccie rosse) come la palla fatica tantissimo a progredire verso la trequarti avversaria, a Lione servirà una trasmissione della palla più rapida altrimenti in caso di atteggiamento aggressivo dei francesi si rischia di perdere palloni molto pericolosi a centrocampo che rischiano di mandare in porta i velocissimi attaccanti del Lione, in caso di atteggiamento passivo della squadra di Garcia il pallone rischia di non vedere l'area di rigore avversaria per tutta la partita e non è consigliabile alla Juventus uscire dal Groupama Stadium senza realizzare goal in chiave doppio confronto.

Friday, 21 February 2020

Cosa vedere nel weekend #19



A cavallo dei turni di Champions ed Europa League, ritornano i campionati nel weekend con i 5 principali campionati europei ancora aperti a diversi scenari per la lotta al titolo finale (in serie A, Liga e Bundesliga), ai posti in Europa con bagarre che coinvolgono ancora tantissime squadre ed alla lotta per non retrocedere che, specie in serie A ed in Premier League si è aperta a scenari a dir poco clamorosi.

Ma questo weekend non è solo calcio, in questo post daremo spazio, come promesso due settimane fa, anche alla presentazione di Italia-Scozia, la terza partita dell'Italia in questo 6 Nazioni dove si spera gli azzurri saranno in grado di fermare l'emorragia di 23 sconfitte consecutive contro l'avversario sulla carta più abbordabile.

SERIE A

La scorsa giornata ci ha lasciato in eredità una nuova classifica e nuove gerarchie, con la Lazio che si è presa il ruolo di anti-Juve nella volata scudetto battendo l'Inter nello scontro diretto di domenica sera, l'Atalanta che, battendo la Roma, ha messo una seria ipoteca sulla sua seconda partecipazione consecutiva alla Champions League; in zona Europa League la lotta per il sesto posto (ed il settimo, qualora la Coppa Italia la vinca una delle prime 6) vede inesorabile la risalita di Napoli e Milan, ma Verona e Bologna non lasceranno nulla di intentato vista la grande mentalità che i rispettivi allenatori sono riusciti ad imprimere alle loro squadre; in zona salvezza, invece, la bagarre è apertissima grazie alla risalita di Lecce e Genoa che ha alzato la quota punti per la permanenza in serie A e dove a rischiare forte ci sono la Sampdoria ed il Torino.


ATALANTA-SASSUOLO (DOMENICA ORE 15)


Dopo la magica serata di San Siro in Champions League, l'Atalanta torna a casa sua al Gewiss Stadium dove affronta il Sassuolo di De Zerbi in un match tra due squadre la cui riconoscibilità è quasi proverbiale: da un lato il calcio verticale ed aggressivo di Gasperini, dall'altra parte il calcio di posizione ed ipertecnico del tecnico bresciano.

La stagione dell'Atalanta ci ha insegnato come con la rosa a sua disposizione Gasperini abbia reso ancora più sofisticate le sue strategie, difatti contro il Valencia in Champions lo abbiamo visto rinunciare ad entrambe le due punte di ruolo (Zapata e Muriel) lasciando in avanti Gomez ed Ilicic allo scopo di occupare la linea a 4 del Valencia e permettere le imbucate di Pasalic e gli inserimenti dall'esterno dei quinti (la doppietta di Hateboer ne è la chiara esemplificazione); in altre occasioni, invece, abbiamo visto l'Atalanta rinunciare ad uno tra De Roon e Freuler ed occupare i mezzi spazi con Pasalic e Malinovskyi con Papu Gomez addirittura ad abbassarsi in fase di costruzione. Questa varianza permette ai nerazzurri di essere maggiormente imprevedibili in fase di possesso ed anche gestire il ritmo della partita a proprio piacimento senza la necessità di costruire gioco a velocità supersonica, sensazione confermata dal dato del possesso palla (55,4% di media) che vede la squadra di Gasperini al terzo posto alle spalle solo di Juventus e Napoli ed inoltre è la squadra che mantiene il possesso per più tempo nella trequarti avversaria (32% come la Roma, mentre Juventus e Napoli sono indietro con il 31%), ma soprattutto sono i dati sulla produzione offensiva a rendere l'Atalanta una squadra di valore top a livello europeo. 

Il Sassuolo si presenta a Bergamo reduce dalla sconfitta casalinga contro il Parma dove i nero-verdi sono andati a sbattere contro il solito muro eretto dal Parma di D'Aversa fermando una serie positiva di 10 punti in 4 partite che ha portato la squadra di De Zerbi lontana da zone pericolose di classifica che permette al tecnico bresciano di continuare con serenità il percorso di crescita della sua squadra il cui abito migliore, dopo tante difficoltà iniziali nel trovare il giusto assetto, sembra essere il 4-2-3-1 che ha messo a proprio agio diversi giocatori in rosa, come per esempio i due terzini Toljan e Kiriakopoulos, ha permesso l'esplosione di Jeremy Boga (7 goal, 2 assist, 5 dribbling riusciti a partita) ed un ritorno a buoni livelli di Domenico Berardi (9 goal e 5 assist per lui).

Ma sono soprattutto le prestazioni di Manuel Locatelli a destare l'attenzione: De Zerbi gli ha ritagliato come posizione quella di centrale di centrocampo accanto ad Obiang nel 4-2-3-1, dove può esercitare al meglio rispetto ad una posizione di centrale davanti alla difesa in quanto può permettersi di spingere più avanti e supportare la fase offensiva. La sua influenza sulle strategie di gioco del Sassuolo in fase di impostazione e rifinitura è ben visibile dalla spider-chart elaborata da Understats; il suo duello con Freuler o De Roon sarà molto interessante da seguire e potrebbe determinare buona parte dell'inerzia del match.






PREMIER LEAGUE

L'esclusione del Manchester City dalla prossima Champions League sta avendo l'effetto di un terremoto sul proseguimento della stagione in Premier League, questo perché il quinto posto (salvo ripensamenti nei prossimi gradi di giudizio favorevoli al City) e non più solo il quarto garantiranno l'accesso alla prossima Champions League, una prospettiva che rimette in corsa diversi club che stavano iniziando a concentrare l'attenzione su altri obiettivi (vedi Manchester United ed Arsenal) e che ora rientrano in corsa, per questa ragione il Lunch Match di sabato tra Chelsea e Tottenham assume un valore a dir poco fondamentale.


CHELSEA-TOTTENHAM (SABATO ORE 13.30)


La sfida tra allievo e maestro (Lampard e Mourinho) è una sfida delicata tra due squadre messe in seria difficoltà dagli infortuni che stanno continuando a falcidiare le due rose e costringere gli allenatori a rivedere le proprie strategie in funzione degli elementi a propria disposizione. Entrambe le squadre si affrontano a seguite di due sconfitte casalinghe, il Chelsea battuto nel Monday Night dal Manchester United, il Tottenham reduce dalla sconfitta in Champions contro il Lipsia che mette a serio repentaglio il proseguimento nella competizione di cui è vice-campione.

Con i 2 punti raccolti nelle ultime 4 partite la squadra di Lampard ha visto ormai del tutto erodersi il vantaggio che aveva sulle proprie inseguitrici, in primis lo stesso Tottenham che, adesso, si trova ad appena 1 punto di distacco, una situazione critica acuita dagli infortuni di Abraham e Kante proprio alla vigilia dell'impegno di Champions League contro il Bayern Monaco, assenze molto pesanti che, come la partita contro lo United ci ha mostrato, creano dei grossi buchi nello scacchiere tattico del Chelsea.

Il sistema di pressing uomo contro uomo voluto da Lampard sollecita molto in fase difensiva i centrocampisti chiamati ad aggredire gli omologhi avversari uomo contro uomo, questo è rappresentato a livello numerico dal quantitativo di giocate difensive effettuate dai centrocampisti e dagli esterni, per questa ragione l'assenza di Kante ha effetti deleteri sul pressing del Chelsea, e la partita contro il Manchester United di lunedì scorso lo ha dimostrato. A Lampard ora spetta il compito di trovare la giusta strategia in vista sia dell'impegno contro gli Spurs che contro il Bayern Monaco; nello scontro precedente con Mourinho disputato a fine dicembre, Lampard si è schierato con la difesa a 3 per meglio coprire la larghezza, possibile che la dovrà rispolverare per questo doppio impegno accentando di abbassarsi in fase di non possesso.

Il Tottenham, invece, è in totale emergenza in zona offensiva dove ha perso sostanzialmente fino a fine stagione sia Harry Kane che Son, ossia i principali marcatori in Premier con rispettivamente 11 e 9 reti; entrambi inoltre avevano una funzione ben precisa nel sistema che Mourinho ha implementato dal suo arrivo a White Hard Lane, ossia il centravanti faceva da riferimento centrale supportato da Alli alle sue spalle, mentre il coreano era deputato a dare ampiezza sulla fascia sinistra visto che il terzino sinistro (Davies o Vertonghen o Tanganga) resta bloccato accanto ai difensori in impostazione e lasciare spazio ad Aurier per fornire ampiezza a destra. Persi questi due elementi chiave, Mourinho ha dovuto rimescolare gli uomini e, nella difficile serata di Champions contro il Lipsia, ha avuto delle risposte sulle strategie a cui affidarsi per ovviare alle assenze.

Lo scaglionamento asimmetrico della linea difensiva è ormai un dato acquisito, con Davies e Winks chiamati ad iniziare l'azione ed Aurier che cerca di far progredire l'azione sulla destra o con le sue discese o svolgendo il compito che prima era delegato a Kane, ossia tentare di contendere le palle lunghe per tentare di attivare i giocatori disposti sulla trequarti chiamati a non isolare Lucas Moura; una strategia che però ha funzionato solamente quando hanno lasciato il campo Dele Alli e Gedson Fernandes: l'ingresso di Lamela al posto dell'inglese e di Ndombele al posto dell'ex giocatore del Benfica hanno permesso al Tottenham di avere un posizionamento migliore sulla trequarti offensiva coprendo le voragini che vedete nella passmap tra Davies e Bergwjin e tra Winks ed il lato destro del campo; se i minuti finali della partita con il Lipsia saranno la base della strategia di Mourinho contro il Chelsea, allora avremo risposte positive per il proseguimento della stagione per gli Spurs.


BUNDESLIGA

Lo scorso turno di campionato ha visto le prime cinque della classe portare a casa i 3 punti mantenendo dunque invariate le distanze davanti alla classifica e dunque aumentando l'incertezza in merito a chi la spunterà da qui alla fine di una stagione in cui il valore del campionato tedesco si sta innalzando a dismisura con il picco probabilmente raggiunto nel corso della settimana con le vittorie stra-convincenti di Dortmund e Lipsia in Champions League. Il calendario della giornata numero 23 potrebbe favorire il Bayern Monaco che affronta in casa il Paderborn ultimo in classifica, mentre le rivali sono alle prese con match meno agevoli, in particolare il Lipsia di Nagelsmann che, dopo la vittoria sul Tottenham in Champions se la dovrà vedere contro lo Schalke 04 di Wagner nella partita che ho scelto per questo weekend. 


SCHALKE 04-LIPSIA (SABATO ORE 18.30)


La sfida di Gelsenkirchen è senza dubbio il match più interessante della giornata specie se consideriamo che all'andata lo Schalke fu capace di espugnare Lipsia con un 3-1 sfruttando al meglio gli errori della squadra di Nagelsmann.

La squadra di Wagner ha un'identità tattica e strategica abbastanza riconoscibile con un pressing uomo contro uomo particolarmente aggressivo che spesso risulta efficace (quarto posto nel dato sul PPDA pari a 9,17), mentre la fase offensiva si basa prevalentemente sul movimento e sulle giocate di Amin Harit, principale fonte di pericolo della squadra con i suoi 4 goal, 6 assist ed una media di 1,91 passaggi-chiave a partita; le fonti alternative sono le discese sugli esterni di Caligiuri ed Oczipka, la cui assenza nelle ultime settimane ha avuto un certo peso sul rendimento offensivo dello Schalke.

Il punto debole dello Schalke è la fase difensiva nel momento in cui l'avversario si mostra abile a superare la prima linea di pressione, finora la squadra di Wagner ha concesso tantissimo agli avversari, tuttavia pur avendo numeri in termini di xG concessi da squadra da parte destra della classifica, lo Schalke è la quarta difesa del campionato, una overperformance difensiva che è spiegata dalla statistica del post-shot xG (PSxG) elaborata da StatsBomb in cui gli xG vengono aggiustati sulla base della direzione del tiro effettuato, un dato utile per valutare le prestazioni dei portieri: in base a questo valore la coppia Nubel-Schubert ha permesso allo Schalke di subire 7,5 goal in meno rispetto ai goal attesi, un dato inferiore solamente a quello di Sommer a Moenchengladbach e di gran lunga superiore a qualsiasi altro portiere del campionato.

Il Lipsia si presenta alla sfida di Gelsenchirken con negli occhi la prestazione a tratti dominante sul campo del Tottenham in Champions, il dato più interessante è che per la squadra di Nagelsmann quella di Londra è la terza partita consecutiva senza prendere goal, un dato tutt'altro che scontato se si considera che in queste tre partite l'unico centrale di ruolo fosse Dajot Upamecano, a sua volta assente anche a Londra, inoltre il giovane tecnico tedesco sembra aver finalmente trovato con il 3-4-3 il sistema per ricostruire la strategia in fase di possesso dopo la partenza di Diego Demme lasciando la fase di impostazione ai tre centrali difensivi con il supporto degli esterni.

La prestazione clamorosa di Ampadu a Londra alla sua seconda partita da titolare in questa stagione mostra come con il giocatore in prestito dal Chelsea il Lipsia abbia trovato un giocatore utilissimo in fase di impostazione ma anche in fase di lettura delle linee di passaggio avversarie, ora resterà di capire se Nagelsmann, con il rientro di Upamecano rivedrà nuovamente il modulo oppure se l'inglese tornerà in panchina.














LA LIGA

Pareggiando contro il Celta Vigo domenica scorsa, il Real Madrid ha visto ridursi il vantaggio sul Barcellona ad 1 solo punto, il tutto mentre la squadra di Setien, nel mezzo di una polveriera societaria è riuscito a superare, parafrasando una citazione di Guardiola in relazione all'Atalanta, "la visita al dentista" rappresentata nella Liga dal Getafe di Bordalas che, comunque, riesce a mantenere il terzo posto in una lotta per la Champions in cui tutti hanno rallentato, eccetto il Villarreal, unica a vincere ed ora a 2 punti dal quarto posto occupato da Atletico Madrid e Siviglia, per questo motivo la partita che consiglio questo weekend è la visita del sottomarino giallo al Wanda Metropolitano.


ATLETICO MADRID - VILLARREAL (DOMENICA ORE 21)


Come indicato in premessa, appena due punti dividono l'Atletico Madrid dal Villarreal: i colchoneros sono alle prese con mille difficoltà derivanti dalle assenze e dai limiti in fase di finalizzazione già discussi nei miei post precedenti sul blog, il Villarreal ha una serie positiva aperta di 10 punti nelle ultime 4 partite coincisa con l'arrivo in attacco di Paco Alcacer, fuoriuscito da Dortmund a causa dell'arrivo di Haaland.

In tutte le difficoltà di questa stagione l'Atletico non ha mai perso lo spirito combattivo e la grande applicazione in fase di non possesso che le permette di essere la miglior difesa del campionato alle spalle del Real Madrid e la miglior difesa in termini di xG subiti (ad eccezione del modello di Between the Posts). In settimana la prestazione difensiva contro il Liverpool ci ha riportato alla mente l'Atletico del 2014, quello capace di vincere la Liga e di trovarsi ad un passo dalla vittoria della Champions League; una prova di intensità difensiva non sfuggita ai freddi numeri delle statistiche con le 6 respinte di Savic e, soprattutto, i possessi persi da Alexander-Arnold (36) a dimostrazione di come la fase difensiva di Simeone può soffocare qualsiasi tipo di organizzazione offensiva; con il Villarreal l'Atletico Madrid dovrà dare continuità alla prestazione in Champions se intende risalire la corrente anche nella Liga.



Il test per l'Atletico Madrid è molto probante visto che il Villarreal è una delle squadre con la migliore produzione offensiva della Liga e che con l'arrivo di Paco Alcacer vuole risolvere il problema della underperformance realizzative evidenziatosi per lunghi tratti della stagione. Javi Calleja avrà studiato le difficoltà avute dal Liverpool contro il blocco difensivo dell'Atletico, l'arma a sua disposizione è la grande qualità dei suoi centrocampisti ai quali chiede continue rotazioni per disordinare le linee difensive avversarie; a livello di modulo il Villarreal alterna il 4-1-4-1 al 4-2-3-1 a seconda delle caratteristiche dei giocatori utilizzati, in genere la differenza tattica la fa la presenza in campo di Iborra o Anguissa: il primo è il tipico pivote che gioca davanti alla difesa e che si affianca a loro al momento di far partire la manovra, il secondo è un centrocampista che ama muoversi di più e per questo è necessario che ci sia qualcuno accanto che dia copertura alle sue sortite in avanti, in questo ruolo si alternano lo stesso Iborra oppure Trigueros.

In cima a questi meccanismi, infine, vi è un giocatore, si tratta di Santi Cazorla, classe 1984 come Cristiano Ronaldo, due anni fa la sua carriera sembrava finita a causa di una serie di complicazioni derivante da un batterio che gli aveva devastato il tallone d'achille, tornato a Villarreal lo scorso anno ha ritrovato la miglior condizione e una gran voglia di ritornare a giocare che lo hanno portato a realizzare 8 goal e 5 assist ed un gigantesco contributo in fase di impostazione e rifinitura, che possa essere lui il grimaldello che permetterà al Villarreal di sbancare il Wanda Metropolitano e rimettere il Villarreal nella mappa dei top club spagnoli?

LIGUE 1

La scorsa settimana il Marsiglia vincendo a Lille ha praticamente chiuso i conti per quel che riguarda il secondo posto in classifica, complice anche la sconfitta del Rennes a Reims che ha portato la squadra di Stephan a 11 punti ed il Lille a 12 punti; in questo contesto si accende a sorpresa la lotta per il terzo posto con Rennes e Lille adesso incalzati da 9 squadre raccolte in 5 punti, a capeggiare questo gruppo vi è il Monaco, finalmente risollevatosi dopo i mille alti e bassi di questa stagione; i monegaschi sono chiamati a dare continuità al loro momento di forma andando a fare visita al Digione.


DIJON-MONACO (SABATO ORE 20)


La trasferta di Digione rappresenta un'importante prova per il Monaco di Robert Moreno, reduce da tre vittorie consecutive che hanno consentito ai monegaschi di risalire fino al quinto posto in classifica, ma la Ligue 1 ci ha abituato a diverse storie di serie positive che si sono poi rivelate come dei fuochi di paglia, per questo una quarta vittoria consecutiva potrebbe essere considerata come un segnale positivo che indica che la strada intrapresa è quella giusta.

Con l'esonero di Jardim e l'arrivo di Roberto Moreno durante la pausa invernale il Monaco ha operato l'ennesima rivoluzione della rosa spendendo 60 milioni per ringiovanire la rosa con profili di importante prospettiva come i giovani  centrocampisti Youssouf Fofana dallo Strasburgo e Aurélien Tchouaméni dal Bordeaux e dei difensori centrali Pavlovic dal Partizan (rimasto in Serbia fino a fine stagione) e Marcelin dall'Auxerre. 

Dei nuovi acquisti l'unico che ha trovato spazio è Fofana che forma la cerniera centrale di centrocampo che da protezione alla difesa e permette a Golovin e Jovetic di muoversi e di servire le due punte Slimani e Ben Yedder. Dalle due mappe di azione del centrocampista nelle ultime due partite si intuisce anche come Moreno continui a modificare lo schieramento della squadra, contro il Montpellier Fofana ha giocata come vertice basso di un rombo di centrocampo, mentre nella partita di Amiens le principali responsabilità in fase di impostazione erano delegate ad Adrien Silva.

Il Dijon in piena lotta per la salvezza si trova al terzultimo posto in classifica, posizione che al momento la costringerebbe ad affrontare lo spareggio contro la vincitrice dei play-off di Ligue 2, esperienza già affrontata lo scorso anno, tuttavia le prestazioni della squadra di Jobard mostrano una squadra in grande crescita che, con l'arrivo di Benzia nel mercato invernale ha aggiunto qualità alla rosa della squadra.

Il profilo statistico elaborato da Soccerment dimostra come i valori della squadra in termini numerici siano sostanzialmente in linea con i valori medi del campionato; come già segnalato nei miei post precedenti, la squadra di Jobart finalizza meno bene rispetto a quanto produce, anche a causa del fatto che gli attaccanti centrali tendono a lavorare più in fase di rifinitura che in fase di finalizzazione; la partita con il Monaco dovrà mostrare una continuità della squadra borgognona nella ricerca di soluzioni di tiro più efficienti che possano migliorare la fase realizzativa, le 4 reti segnate nelle due partite contro Nantes e Bordeaux sono uno buon viatico, tuttavia deve saper cercare di non far sostenere tutto il peso offensivo alle grandi qualità di Chouiar.


BONUS TRACK


RUGBY, ITALIA-SCOZIA (SABATO ORE 15.30)


Da 5 anni a questa parte è arrivato quel momento dell'anno in cui gli appassionati di rugby in Italia sperano che avvenga il miracolo, ossia una vittoria nel 6 nazioni: domani pomeriggio all'Olimpico viene a fare visita agli azzurri la Scozia, ossia l'avversario che per l'Italia è sempre stato il principale benchmark in termini di valore tecnico.

Messi da parte i rapporti di forza storici tra le due squadre, la situazione negli ultimi anni ha visto allargarsi paurosamente le forbice tra l'Italia e gli scozzesi, con quest'ultimi che negli ultimi anni hanno anche raccolto punti contro gli inglesi ma che sono reduci dalla delusione mondiale dove sono stati eliminati da Irlanda e Giappone nel girone.

L'Italia ha cambiato guida tecnica con l'addio di O'Shea sostituito da Franco Smith, il quale ha instaurato una strategia di consolidamento di un gruppo di giocatori con cui costruire un percorso tecnico che possa permettere agli azzurri di crescere fino al punto di tornare competitivi. Finora questo percorso ha portato a 2 sconfitte, una molto pesante in Galles (42-0) ed un'altra contro la Francia (35-22) in cui si sono visti dei progressi, non tanto dal punto di vista tecnico quanto dal punto di vista mentale.

Dando uno sguardo ai report statistici del 6 Nazioni, l'Italia è la squadra che fa meno utilizzo del calcio per avanzare preferendo il gioco alla mano, un sistema molto ambizioso ma che non sembra pagare grossi dividendi visto che l'Italia fatica ad avere possesso territoriale (46% contro il 53% di possesso generale) esponendosi a tanti errori tecnici derivanti dalle difficoltà a rompere le linee avversarie; inoltre in fase difensiva si fa una gran fatica a controllare gli attacchi avversari (appena 8% i placcaggi dominanti, ossia i placcaggi che determinano uno stop dell'inerzia dell'azione offensiva avversaria).

La Scozia, al contrario, ha mostrato un approccio più conservativo mediante un utilizzo più frequente del calcio per allontanare gli avversari dalla propria area dei 22 facendo un uso dunque molto ridotto del gioco alla mano che, però, si mostra molto produttivo visto che la Scozia ha il miglior dato di avanzamento della linea del vantaggio (58%), mentre in difesa i dati ci dicono che si tratta di una squadra difficile da sfondare (13% di placcaggi dominanti) essendo in testa a tutti gli indicatori relativi ai break subiti (2 a partita contro i 4 di media della competizione). In fase offensiva, tuttavia, la squadra scozzese, non ostante un possesso territoriale superiore al 50% e non ostante i numeri interessanti in avanzamento, non è riuscita ancora ad andare a meta in questo 6 nazioni subendo al contempo solamente 2 mete, tuttavia il 70% dei punti subiti arriva dai calci di punizione, generati principalmente da placcaggi irregolari, un dato che, unito alla percentuale di placcaggi dominanti, suggerisce un approccio molto aggressivo della squadra scozzese.

Dai dati di cui sopra ci suggeriscono che Italia-Scozia sarà anche una gara tattica, lo stesso Smith in conferenza stampa ha parlato di una gara che è stata pianificata per reggere il confronto fisico con gli scozzesi, specie con riguardo alla tenuta della squadra per tutti gli 80' di gara, un focus, quest'ultimo, su cui il nuovo allenatore sta lavorando molto e che ha mostrato degli importanti progressi nella gara contro la Francia, che sia la strada giusta per fermare a 24 la striscia di partite consecutive perse nel 6 Nazioni?

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