Fonte foto: Figc.it |
Era una spedizione partita con l'intenzione non tanto di vincere la competizione, quanto quella di far tornare l'Italia a respirare l'aria delle Olimpiadi, non certo il titolo più ambito a livello calcistico, ma comunque una bella opportunità di esperienza internazionale per un gruppo di ragazzi pronti a passare al livello successivo della propria carriera calcistica.
Ed invece stiamo qui a commentare un'inopinata uscita anche da questo Europeo Under 21, eliminati in un girone in cui ci eravamo comportati bene nei primi 135' salvo poi sparire sotto i colpi di una mentalità tutta italiana in cui il termine gestione continua ad essere preponderante rispetto alla volontà di andarsi a prendere un obiettivo con le proprie forze. Una mentalità che, ancora una volta, ci vede uscire sconfitti in situazioni da cui una nostra nazionale ne poteva uscire in maniera diversa.
Allora proviamo ad analizzare ed a fornire spiegazioni su questa spedizione negativa sotto diversi aspetti e che, soprattutto, non credo avrà il valore che una sconfitta dovrebbe avere, ossia quello di imparare dai propri errori e proporre un cambio di mentalità che vada oltre la mera ricerca di nomi e cognomi dei colpevoli.