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Friday, 5 February 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 16


Come già accennato nelle scorse settimane, il mese di gennaio ha fornito le sue sentenze dicendoci che la Bundesliga e la Liga sono ormai nelle mani di Bayern Monaco (capirai che sorpresa) e di Atletico Madrid (sorpresa fino ad un certo punto visto il loro andamento post-lockdown), la Premier League sembra tornare nelle mani di Guardiola, mentre in Francia ed in Italia c'è ancora grande incertezza. In serie A la situazione era anche preventivabile alla vigilia viste le difficoltà che la Juve sta avendo nel cercare di cambiare pelle, certo per chi ama l'alternanza al potere non è bello sapere che il campionato se lo giochino la Juve e le due milanesi, ma almeno abbiamo uno scenario più equilibrato rispetto agli ultimi anni; in Ligue 1, invece, la grande crescita di compagini come Lille, Lione ed altre alle spalle del PSG hanno permesso, per il momento, di colmare il gap tecnico, tanto che la squadra ora allenata da Pochettino si trova al terzo posto in classifica.

Fatta questa opportuna premessa, entriamo nel mese di febbraio, ossia il mese in cui rientrano in gioco le coppe europee, per questo motivo i miei consigli per il weekend si focalizzeranno, per la maggior parte, su squadre che tra un paio di settimane giocheranno per testare le proprie ambizioni al di fuori dei confini nazionali.


SUPER LIG, FENERBAHCE-GALATASARAY (SABATO ORE 17)

Ovviamente partiamo con l'eccezione alla regola rispetto a quanto scritto sopra, tuttavia il sentitissimo derby di Istanbul non poteva certo passare inosservato in questo weekend. Poche settimane fa avevo inserito tra i miei consigli un altro derby della vecchia Costantinopoli, tuttavia questo rappresenta probabilmente quello più sentito, visto che parliamo dello scontro tra la parte europea della città e quella asiatica.

Il Fenerbahce si presenta a questa sfida come la squadra del momento, sia perché è stata in grado di prendersi la vetta della classifica nello scorso weekend sfruttando la sconfitta del Besiktas contro il Trabzonspor, sia perché è stata la grande protagonista del mercato con l'acquisto di Mesut Ozil che, dopo essere stato messo fuori rosa all'Arsenal, proverà a rilanciarsi in quella che è la sua squadra del cuore.

L'arrivo del trequartista tedesco, oltre che per la ragioni affettive, assume una certa importanza a livello tecnico per la squadra allenata da Erol Bulut che potrebbe inserire Ozil nel 4-2-3-1 che sembra essere il modulo base della squadra, costruita per giocare in ampiezza e sfruttare le qualità del piede sinistro di Erkin sui cross e sui calci piazzati.

Fonte statistiche WhoScored
Il terzino sinistro turco è sostanzialmente la principale fonte di azioni pericolose per il Fenerbahce grazie ai suoi cross (2,7 riusciti a partita) che generano 2,7 passaggi-chiave a partita, rendendolo il secondo giocatore del campionato per questa statistica alle spalle dell'esterno offensivo del Basaksehir Edin Visca.

Questo approccio meno basato sulla ricerca del possesso e maggiormente basato sulla ricerca più rapida di un pallone giocabile in area di rigore è maggiormente visibile negli scontri diretti disputati finora dalla squadra giallo-blu, dove Bulut preferisce lasciare il possesso all'avversario per poi cercare di servire gli esterni nel tentativo di generare pericoli: una strategia che ha funzionato, per esempio, contro l'Alanyaspor, sicuramente la squadra più propositiva dell'intero campionato, partita vinta per 2-1 sfruttando al meglio un blocco compatto davanti all'area di rigore per poi trovare la giocata vincente in contropiede o con una giocata individuale. Il piano ha funzionato, dunque, ma gli arrivi di Ozil e, nell'ultimo giorno di mercato, di Kahveci dal Basaksehir mostrano come il club ritenga necessario migliorare la qualità della squadra in fase di possesso.

Di tutt'altro genere, invece, il calcio che Fatih Terim cerca di proporre sulla panchina del Galatasaray. Dello stile di gioco imposto dall'ex tecnico di Milan e Fiorentina ne avevo fatto accenno nel post precedente alla partita contro il Besiktas. Quella partita fu persa poiché Terim, nel tentativo di dare alla squadra quel senso di controllo del pallone, ha infarcito il centrocampo di giocatori di grande tecnica ma non propriamente propensi al movimento senza palla e, soprattutto, a correre all'indietro in caso di palla persa, ne è emersa una sfida in cui il Besiktas ha mostrato maggiore dinamismo al punto di soffocare con il proprio pressing il possesso della squadra di Terim (76% di passaggi riusciti contro l'84% di media), portando a casa il successo.

Fonte dati SofaScore
Dopo la sconfitta il club ha capito che qualche cambiamento era necessario sfruttando la sessione di calcio mercato di gennaio, e così con la cessione del centravanti Diagne al WBA, il club ha deciso di riportare in prestito all'Ali Sami Yen il nigeriano Onyekuru che si è presentato in ottima forma nella sua gara d'esordio nello scorso weekend sul campo del Gaziantep realizzando, da subentrato, la doppietta che ha regalato agli uomini di Terim la terza vittoria consecutiva dopo la sconfitta contro il Besiktas rientrando, così, in corsa per la vittoria finale.







Fonte heatmap SofaScore
Con la decisione, dunque, di togliere dallo scacchiere tattico una punta relativamente prolifica come Diagne ma che amplifica la staticità della squadra in alcune situazioni (la heatmap stagionale del senegalese acquistato dal WBA mostra come sia a suo agio esclusivamente al centro dell'area di rigore), Terim sta cercando di chiudere il cerchio nella trasformazione della sua squadra limandone le inefficienze tecniche. 

Oltre alla rivalità sportiva, e non solo, tra le due compagini, esiste anche un enorme motivo di interesse tecnico visto il diverso stile di gioco espresso dalle due squadre che, però, stanno cercando di uscire dal proprio guscio costruito in questa prima parte di stagione per cercare di migliorarsi. E cosa ci sarebbe di meglio che vincere e/o dominare il derby più sentito della città per rilanciare in maniera definitiva le proprie ambizioni?


BUNDESLIGA, HOFFENHEIM-EINTRACHT FRANCOFORTE (DOMENICA ORE 15,30)

In una Bundesliga in cui la lotta per il primo posto si può ritenere (come da previsioni della vigilia) chiusa, è particolarmente esaltante la lotta per i 3 restanti posti in Champions, con il Dortmund che ha subito un'involuzione rispetto agli anni precedenti al punto da essere risucchiata da un gruppo di squadre ben costruite e dalla spiccata identità moderna. Tra queste squadre c'è l'Eintracht Francoforte di Adolf Hutter che, in questo 2021, ha messo in piedi una serie positiva di 5 vittorie in 6 partite che l'ha portata fino al quarto posto in classifica.

Avversario della squadra di Francoforte sarà l'Hoffenheim, che non ostante una classifica non particolarmente interessante, sta mostrando un interessante proposta calcistica e, soprattutto, è ancora in corsa in Europa League, dove affronterà nei sedicesimi di finale i norvegesi del Molde.

La squadra di proprietà del colosso informatico SAP è allenata da Sebastian Hoeness, nipote del dirigente del Bayern Monaco che ha costruito la squadra attorno ad una difesa a 3 e due punte con in mezzo diverse soluzioni che variano a seconda della partita e degli interpreti, con un triangolo che può essere composto da un vertice davanti alla difesa e due mezzali oppure invertito con due centrocampisti centrali ed un trequartista.

Come si evince dal fermo immagine a fianco, il sistema con la difesa a 3 permette alla squadra di Hoeness di risalire il campo sfruttando al meglio l'uscita dal terzo difensivo mediante l'uso del gioco laterale: il centrale difensivo di parte, l'esterno e la mezzala formano un triangolo che permette un'uscita del pallone pulita anche in azioni di pressing alto. Difatti l'avversario non può permettersi di lasciare libero il centrale difensivo di impostare, questo perché permetterebbe la possibilità di imbeccare la mezzala con un passaggio taglia-linee (e Adams e Posch, i "braccetti" dell'Hoffenheim sono molto abili nel giocare il pallone) se non addirittura una delle due punte (come si può evincere dalla disposizione in campo della squadra nel fermo immagine di sotto). Onde evitare questo tipo di situazioni è sempre l'esterno ad avere maggiori possibilità di ricezione, attivando, dunque, il meccanismo delle catene laterali che riescono a disordinare l'avversario permettendo di trovare spazi in zona rifinitura che possono essere sfruttati dagli attaccanti. Questo tipo di schieramento direi che rappresenti la scelta definitiva di Hoeness in relazione allo schieramento della squadra in campo, visto che i continui cambi di modulo effettuati in corso di stagione hanno portato ad una discontinuità di risultati che ha allontanato la squadra dalla prima metà della classifica.

Fonte tabella Understat
Le modifiche apportate dal tecnico hanno anche un risvolto a livello difensivo: l'Hoffenheim aveva un atteggiamento molto più aggressivo in fase di possesso con pressioni in zone più alte di campo a contestare sin dal principio il possesso avversario. Tuttavia questa scelta non sempre ha raccolto dei dividendi, anzi, sovente l'avversario di turno è arrivato con facilità nelle trequarti esponendo eccessivamente la difesa (l'Hoffenheim al momento è penultimo come xG subiti sulla base dei dati Understats). Per questo motivo Hoeness nelle ultime giornate è tornato sui propri passi richiedendo alla squadra un atteggiamento più conservativo in fase di non possesso (basta osservare il dato del PPDA dal momento del passaggio definitivo alla difesa a 3) che è bastato per recuperare un po' di terreno in classifica. La trasferta sul campo del Bayern lo scorso weekend ha nuovamente "sporcato" i numeri difensivi che sembravano in miglioramento, tuttavia la squadra ha mostrato di essere stata in partita per buona parte del match ed il 4-1 finale non ha rispecchiato fedelmente quanto visto in campo.

Dall'altra parte abbiamo una delle squadre del momento in Bundesliga, ossia l'Eintracht Francoforte di Adi Hutter che, dopo una buona parte del girone di andata in cui è andato alla ricerca dell'assetto giusto e di una continuità di rendimento che sembrava non arrivare, sembra aver trovato la quadratura del cerchio con il passaggio definitivo al 3-4-2-1 con Younes e Kamada alle spalle di Andre Silva. 

Questo schieramento ha innalzato le prestazioni dell'ex Napoli e del giapponese portando il tecnico austriaco alla scelta di far passare il club all'incasso con la cessione di Bas Dost al Bruges e sostituirlo con il prestito di Luka Jovic, cavallo di ritorno dal Real Madrid.

Dai fermo immagine a fianco si può notare il modo in cui l'Eintracht costruisce  le proprie azioni e genera i pericoli: il pattern è quello di creare un sovraccaricare un lato (con l'esterno, il braccetto ed il centrocampista di lato o, come nel secondo esempio, con l'esterno ed i due centrocampisti centrali), i due trequartisti occupano lo spazio tra le linee che deve impegnare le due linee avversarie liberando spazio sul lato debole, attivato da un cambio di gioco o da una rapida trasmissione del pallone da un lato all'altro del campo.

Con questo schieramento in campo la squadra di Hutter ha trovato il modo migliore per generare opportunità da rete, ma soprattutto ha iniziato a trovare con facilità la via della rete ed a portare a casa vittorie su vittorie, tanto che in una classifica virtuale del 2021 della Bundesliga l'Eintracht è in testa con 16 punti in 6 partite, 1 punto avanti al Bayern e 2 sul Borussia Moenchengladbach.

Fonte dati Understat
A trarre vantaggio da questo nuovo approccio non sono solamente i risultati, ma anche la fase difensiva: secondo i dati Understat l'Eintracht nel 2021 è la squadra che concede il minor numero di xG e, nonostante l'underperformance statistica, è la miglior difesa in coabitazione con Union Berlino, Wolfsburg e Werder Brema.

Inoltre, in questo contesto offensivo così qualitativo, sta trovando un'annata particolarmente prolifica l'ex milanista Andre Silva che, in questo 2021 sta addirittura tenendo testa, a livello realizzativo, niente meno che a Lewandovski.





La partita di Sinsheim, dunque, rappresenta un incrocio molto interessante tra due squadre che stanno trovando una propria continuità a livello di prestazioni e di strategia di gioco. Entrambe le contendenti amano utilizzare la zona tra linee di centrocampo e difesa per generare pericoli, la capacità delle due squadre di limitare l'accesso a quella zona di campo darà vita ad un duello tattico parecchio divertente che metterà alla prova le ambizioni di entrambe le squadre, da una parte per arrivare pronti all'imminente impegno Europeo, dall'altra parte per concretizzare quello che sarebbe il sogno sfumato per poco due stagioni fa: l'accesso alla Champions League.


PRIMEIRA LIGA, SPORTING BRAGA-PORTO (DOMENICA ORE 17)

A volte il calendario regala degli incroci che sembrano dettati dalla sceneggiatura di un film in cui si intrecciano storie che sembrano lontane ed invece appartengono tutte allo stesso disegno. Nel weekend in cui in Italia si incrociano Juventus e Roma, in Portogallo si incrociano le relative avversarie negli impegni europei: il Braga sarà impegnato contro i giallorossi nei sedicesimi di Europa League, i Dragoes affronteranno la squadra di Pirlo negli ottavi di Champions.

Il Braga si presenta a questa sfida allo scopo di avvicinare proprio la squadra di Conçeicao, al momento rimasta come unica credibile contendente al titolo alle spalle dello Sporting Lisbona, il cui allenatore Ruben Amorim è l'ideatore della squadra che oggi il Braga propone in campo nazionale ed europeo con importanti ambizioni.

L'attuale allenatore Carlos Carvalhal ha ereditato da Amorim il 3-4-3 rimodellandone lo schieramento ma mantenendo inalterata la strategia di gioco. Il tecnico, tra l'altro nativo della città del nord del Portogallo, alterna al 3-4-3 un 3-4-2-1 o un 4-4-2 asimmetrico in cui, però, la strategia resta la stessa, ossia occupazione della trequarti avversaria in ampiezza e ricerca dell'uomo alle spalle della linea difensiva.

Indipendentemente, quindi, dallo schieramento di base, lo scopo della strategia offensiva del Braga è l'occupazione dei cosiddetti "contenitori", ossia i cinque corridoi che determinano il campo in ampiezza. Come si evince dai fermo immagine a fianco, i due esterni Galeno ed Esgaio giocano molto larghi ed in zona di campo molto avanzata, sostanzialmente all'altezza dei tre d'attacco (nel primo caso tre attaccanti, nel secondo caso due trequartisti ed una punta). Per questo motivo il Braga ha come scopo quello di far progredire il pallone per raggiungere lo spazio tra le linee avversarie, ovviamente determinati meccanismi cambiano in base agli interpreti in campo: nel primo caso gli attaccanti cercano di sfruttare la linea alta degli avversari per attaccarla alle spalle, nel secondo caso i due trequartisti si muovono tra le linee per innescare la palla filtrante in un secondo momento.

Le maggiori difficoltà, invece, la squadra di Carvahal le trova in fase di non possesso, dove si evince una ricerca del recupero del pallone in maniera aggressiva, come confermato dal dato relativo al PPDA, tuttavia questo atteggiamento non sempre raccoglie molti dividendi, anzi il Braga (pur subendo pochi tiri a partita) ne concede di molto pericolosi, come si evince dal posizionamento nel grafico sopra. Questo ha portato il Braga a lasciare per strada alcuni punti sanguinosi per strada in questa stagione rovinando un cammino che l'avrebbe ulteriormente avvicinata alla vetta, ora distante 9 punti.

Il Porto, invece, dovrà affrontare questa partita con la necessità di non lasciare punti per strada, visto che lo Sporting rischia seriamente di prendere il largo in classifica. In tutto questo Conçeicao sta lavorando a consolidare il sistema di gioco della squadra affinché sia pronto a giocarsi da qui al termine della stagione le proprie chances sia in campionato che nell'ottavo di finale di Champions.

Fonte passmaps Wyscout
Dall'analisi delle ultime partite emerge chiaramente qual è lo schieramento scelto dall'ex giocatore di Lazio, Parma ed Inter, ed anche un'idea di fondo degli uomini sui quali sta puntando. Lo schieramento è un 4-4-2 di base che in fase di possesso si trasforma nello scaglionamento che vedete raffigurato nelle passmaps qui di fianco.
I due centrocampisti centrali hanno sostanzialmente compiti diversi: Uribe ha il compito di restare ancorato ai due centrali difensivi, sia per aiutare l'uscita del pallone da dietro, sia per dare copertura contro eventuali transizioni; l'altro centrocampista,  Sergio Oliveira, ha un ruolo di supporto alla fase di sviluppo, testimoniato dai suoi 1,9 passaggi-chiave a partita, oltre ai 7 goal e 4 assist ed il lavoro a sostegno della catena di destra, ossia il lato di campo dove, assieme a Tecatito Corona, vengono costruite le principali opportunità da rete. L'altro lato di campo è quello utilizzato, invece, da Otavio o Luis Diaz, chiamati ad attaccare il lato debole generato dagli attacchi da destra o rifinire per l'attacco alla linea difensiva dei due attaccanti Marega e Taremi che, come abbiamo visto nel precedente post possono essere innescati anche dai lanci di Uribe.

La partita, dunque si prospetta di alto livello, alle specificità tattiche delle due squadre si aggiunge la variabile dei 3 punti in palio che iniziano ad essere molto pesanti; nella gara d'andata il Porto è riuscito a mettere a nudo le difficoltà della squadra di Carvahal, per cui vedremo quanto in questi mesi il Braga è cresciuto e se può essere una squadra in grado di dire qualcosa nella lotta per la Champions. Infine, come indicato in premessa, per Juventus e Roma questa sarà la partita ideale per capire i punti di forza e debolezza di queste due squadre in vista degli imminenti impegni europei.

PREMIER LEAGUE, SHEFFIELD UNITED-CHELSEA (DOMENICA ORE 20,15)

Una delle principali novità del 2021 è stata la scelta del Chelsea di esonerare Frank Lampard, reo di non essere riuscito ad inserire in squadra i grandi acquisti di questa estate (in particolare Werner ed Havertz) in quanto non è stato in grado di trovare una proposta di gioco adatta ai giocatori che il club gli ha affidato. Al suo posto è arrivato Thomas Tuchel, il cui compito resta tutt'altro che semplice viste le tante contraddizioni che questa squadra porta con se in termini di caratteristiche dei giocatori in rosa.

In questo weekend la squadra di Tuchel va ad affrontare lo Sheffield United ultimo in classifica in una trasferta meno semplice di quanto la classifica possa indicare. La squadra di Wilder ha avuto un girone d'andata davvero disastroso con 2 punti racimolati nelle prime 16 partite, uno score che ha portato le Blades ad una situazione di classifica disperata. 

Eppure vedendo giocare la squadra di Wilder lo schieramento ed i principi di gioco non sono mutati rispetto allo scorso anno, dove lo Sheffield United si è proposto alla Premier con il suo calcio fatto di inserimenti e sovrapposizioni il cui marchio di fabbrica era dato dagli sganciamenti dei due braccetti della difesa a 3 che andavano a proporsi in sovrapposizione con l'esterno di parte. 

Fonte dati FbRef/StatsBomb
Tuttavia un difetto che la squadra di Wilder si è portato dietro dalla scorsa stagione e che in questa si è acuito è quello relativo alla fase di finalizzazione. Il grande sforzo prodotto in fase di sviluppo della manovra non trova sufficiente riscontro nell'area di rigore avversaria. Per dare un maggior senso al discorso, il grafico a fianco mostra i valori offensivi della Premier League nelle ultime due stagioni: già dalla scorsa stagione lo Sheffield United concludeva poco (anzi, era la squadra con meno conclusioni effettuate in tutto il campionato) e questa mancanza non le ha permesso dopo il lockdown di dare seguito a quanto fatto nei primi 2/3 di stagione (quando le Blades veleggiavano in zona europea). In questa stagione la situazione è peggiorata in quanto il dato numerico delle conclusioni per partita è diminuito (pur essendoci il WBA quest'anno che fa peggio), a questo si aggiunge la diminuzione della pericolosità delle conclusioni (dato reso visibile dalla grandezza dell'indicatore) e soprattutto è anche aumentata la forbice tra reti realizzate e gli xG prodotti. Per cui non basta la diminuzione del volume e della qualità delle conclusioni, ma anche la capacità realizzativa è ulteriormente diminuita. Il rendimento nel corso delle ultime settimane, tuttavia, sembra essere migliorato: le 3 vittorie ottenute nell'ultimo mese ha ridato vigore agli uomini di Wilder, in particolare la vittoria sorprendente ad Old Trafford ha ridato fiducia alla squadra.

Nei pochi giorni di lavoro, invece, Tuchel ovviamente non ha potuto creare chissà cosa per mettere mano alle problematiche della sua squadra: sicuramente i test che ha dovuto affrontare finora gli hanno permesso di studiare bene le problematiche che la squadra ha, visto che ha dovuto affrontare avversari molto chiusi e che, quindi, concedono davvero pochi spazi, una situazione in cui il Chelsea ha mostrato di essere molto a disagio sotto la guida di Lampard. 

Fonte passmaps Between The Posts
Dall'analisi delle prime partite della gestione dell'allenatore tedesco ciò che si evince è che il percorso iniziato sembra prevedere una spina dorsale da cui iniziare la costruzione della manovra con tre giocatori a formare la linea difensiva e due centrocampisti davanti a loro. Come si evince dalle passmaps a fianco, il giocatore che sembra essere diventato centrale nelle idee dell'ex tecnico del PSG è Mateo Kovacic, giocatore in grado di saper svolgere diversi compiti in fase di costruzione e di sviluppo della manovra, non è un caso che il croato sia il giocatore con il maggior numero di passaggi progressivi in entrambe le partite. Altra chiave di lettura, che ha molto funzionato nella partita contro il Burnley, è quella di utilizzare l'ampiezza del campo per smuovere gli schieramenti bassi degli avversari, non è un caso che le due reti realizzate nella sfida di domenica scorsa portino la firma di Azpilicueta e Marcos Alonso, con quest'ultimo ripescato da Tuchel dal dimenticatoio in cui Lampard lo aveva lasciato. Insomma lo scopo del lavoro di Tuchel, al momento, sembra incentrato sul trovare il modo per liberare gli spazi per le giocate tra le linee per attivare la qualità dei vari elementi di cui dispone in rosa, la partita di Sheffield ci dirà, dopo 4 partite, lo stato di evoluzione di questo progetto, considerando che il 23 febbraio arriva la sfida all'Atletico Madrid in Champions League.


LIGA, BETIS-BARCELLONA (DOMENICA ORE 21)

Il weekend si chiude domenica sera con una sfida di grandissimo interesse tra il Betis di Manuel Pellegrini ed il Barcellona di Ronald Koeman, due squadre che in questo 2021 sembrano aver alzato il proprio rendimento dopo mesi alquanto turbolenti (per usare un gigantesco eufemismo). In campionato entrambe le squadre sono in serie positiva aperta.

Il Betis è schierato da Pellegrini da inizio stagione con un 4-2-3-1 abbastanza standard, la rosa sostanzialmente è la stessa su cui hanno messo le mani nelle ultime stagioni Quique Setien e Rubi, entrambi ne sono usciti con quelle mani scottate. In particolare quest'ultimo, reduce dalla grande stagione all'Espanyol, ha pagato le difficoltà con l'esonero pochi giorni dopo il ritorno in campo dopo il lockdown, ma soprattutto non era riuscito a risolvere alcune difficoltà della squadra a trovare la profondità.

Pellegrini, con il suo 4-2-3-1 ha cercato di ovviare a questa difficoltà cercando di fornire ampiezza alla manovra della squadra ed utilizzando i suoi giocatori di maggiore tecnica come Canales e Fekir per svolgere ruoli di raccordo a seconda della catena laterale prescelta per lo sviluppo dell'azione. L'ex Real Madrid supporta la catena di sinistra, mentre il franco-algerino tende a supportare quella sul lato opposto.

Fonte passmaps Wyscout
Come si evince dalla mappa dei passaggi effettuati per avanzare il campo, il Betis in fase di sviluppo trasforma il suo 4-2-3-1 mediante gli spostamenti, come accennato sopra, di Canales e Fekir che appoggiano terzino ed ala del proprio lato. La differenza tra le due passmaps, come si può evincere dai numeri evidenziati dalle combinazioni più frequenti, è data prevalentemente dalla scelta del lato preferito per generare pericoli, questo può dipendere dall'avversario o dagli interpreti: per esempio sulla fascia destra l'utilizzo di Joaquin o di Lainez modifica la tipologia di combinazioni, stesso discorso sul lato opposto tra Rodri (o Ruibial) e Tello.
Difatti Pellegrini tende sempre ad inserire un esterno a piede invertito da una parte ed un esterno classico dall'altra proprio per avere variazioni del gioco su un lato o sull'altro. Nell'ultima partita contro l'Osasuna le diverse assenze hanno portato il tecnico cileno a schierare Joaquin da un lato e Rodri dall'altra, appiattendo le soluzioni a disposizione della squadra una volta raggiunta la trequarti avversaria: non è un caso, infatti, che il goal della vittoria sia arrivato da una giocata di Tello che, sulla sinistra rientrando col destro ha fornito l'assist per la rete di Borja Iglesias.

Fonte grafico Understat
Indubbiamente il tallone d'Achille della squadra di Pellegrini resta la fase difensiva: non ostante i lievi miglioramenti in termini numerici evidenziati dal grafico relativo agli xG subiti su azione in corso di stagione restano molte riserve sulla tenuta difensiva della squadra betica.
Molto spesso sulle palle che arrivano dalle zone laterali la difesa si mostra impreparata, in caso di cross dal fondo la linea difensiva tende a schiacciarsi lasciando spazi per i rimorchi, così come la zona di Emerson sul lato destro viene spesso utilizzata dagli avversari per esplorare spazi per superare la linea difensiva in situazioni di transizione ma anche di difesa posizionale: il terzino brasiliano mostra grossi limiti nelle letture difensive, pensare che da quella parte nel Barça agisce un certo Jordi Alba le prospettive non sono certo delle più rosee.

Jordi Alba non è certo l'unico elemento di pericolo che il Barcellona propone in quella zona di campo: la squadra di Koeman ha mostrato di poter sfruttare al meglio le qualità dei propri interpreti togliendo rigidità al 4-2-3-1 con cui era partito in questa stagione per passare ad uno schieramento molto fluido maggiormente identificabile in un 4-3-3 ma con molte rotazioni posizionali.

A rendere possibile queste modifiche sono stati due elementi che appartengono all'idea di rinnovamento che Koeman è chiamato a portare al Camp Nou: uno è il difensore Mingueza, proveniente dalla Masia blaugrana che, con la sua capacità di agire sia da terzo difensivo di destra che da esterno difensivo permette alla squadra di controbilanciare le sortite di Jordi Alba sul lato opposto; l'altro elemento è invece Pedri, classe 2002, sicuramente uno degli elementi più promettenti della propria generazione, arrivato al Barça dal Las Palmas per 10 milioni, soldi decisamente ben spesi per l'apporto che il canario sta portando alla squadra di Koeman, anche a livello economico, secondo i dati Transfermarkt il suo valore è già 5 volte tanto quello di acquisto.

Fonte heatmap Sofascore
Ma che giocatore è Pedri? Difficile assegnare un ruolo a questo ragazzo, nella versione Barça iniziale, ossia quella con un 4-2-3-1 più rigido, la sua posizione era quella di esterno a sinistra, ma con il passaggio a questo 4-3-3 maggiormente fluido sono esplose le sue qualità: come si evince dalla heatmap, la sua zona preferita di campo è il mezzo spazio di sinistra dove si associa spesso e volentieri con Messi e Jordi Alba per creare una catena a tratti immarcabile. Leo Messi ha già ben fiutato l'affare nell'avere come compagno un giocatore dalle qualità di Pedri e non manca mai l'occasione per andare a dialogare sullo stretto con lui regalandoci diverse situazioni di alto contenuto spettacolare che ci stanno progressivamente restituendo l'immagine che tutti ci portiamo dentro del Barcellona e del suo stile basato di tecnica e dialogo in spazi stretti.

Come per il Betis anche il Barça mostra alcuni problemi a livello difensivo: la rivoluzione forzata di Koeman ha portato molte modifiche al pacchetto arretrato dei blaugrana; con l'infortunio di Pique il tecnico olandese ha dato le chiavi della difesa all'uruguayano Ronald Araujo, promosso dalla formazione B al pari di Mingueza. Spesso alcuni errori individuali di questi giovani elementi hanno creato situazioni di pericolo gratuito per il Barça.

Le due squadre, dunque, si somigliano sotto alcuni aspetti, in particolare sul fatto che entrambe hanno pregi e difetti ben visibili che le accomunano e che, non ostante l'ottima serie positiva in questo inizio d'anno, generando ancora dubbi sulla continuità di questi risultati nelle prossime settimane, per questo la partita del Benito Villamarin ci dirà qualcosa in più su chi tra le due in questa fase di stagione si sta rivelando una mera illusione e chi, invece, sta trovando una reale strada da seguire.

Friday, 2 October 2020

Consigli per il weekend calcistico Stagione 20/21 Ep. 3

Il weekend che avrà inizio questa sera sancirà la fine di questa prima fase della nuova stagione sportiva, infatti la prossima settimana i club lasceranno il posto alle nazionali ed alla conclusione del calcio mercato, al termine del quale averemo una reale idea su quali saranno le corrette aspettative per società e tifosi.

Come da abitudine che intendo consolidare nel corso della stagione proverò a trovare spunti di interesse tra le sfide in programma nei prossimi giorni sulla base delle indicazioni o aspettative generate da quanto visto nelle ultime settimane, per questo sarà molto facile escludere le cosiddette "partite di cartello" per focalizzarci su sfide di minore appeal mediatico ma di grande interesse tecnico.


SERIE B, EMPOLI-MONZA (SABATO, ORE 16.15)


Il nostro campionato cadetto ha visto la luce a partire dallo scorso weekend, come per gli altri campionati anche le squadre della nostra seconda serie hanno dovuto affrontare le conseguenze del calendario super-congestionato della parte finale della scorsa stagione nonché delle difficoltà derivanti dalla positività al COVID di diversi giocatori. Capire i reali valori in campo è un esercizio ad oggi ancora troppo difficile visto il mercato aperto, ma si può immaginare quali siano i club che abbiano messo nel mirino la promozione in serie A, due di queste pretendenti sono senza dubbio Empoli e Monza.

La squadra toscana si è affidata in questa stagione ad Alessio Dionisi, giovane allenatore reduce da due ottime stagioni sulle panchine dell'Imolese e del Venezia dove ha proposto un gioco basato sul possesso palla e sulla costruzione da dietro ben intervallata dall'utilizzo dei palloni in verticale quando necessario.

Nella sfida d'esordio in quel di Frosinone, Dionisi ha portato una sorpresa nello schieramento in campo schierando contemporaneamente Moreo, La Mantia e Mancuso, tuttavia la vera novità è stata la posizione dell'ex attaccante di Venezia e Palermo che si è posizionato in una zona da trequartista atipico, chiamato a fare un gioco di sponda per le mezzali Bandinelli e Ricci che attaccano gli spazi creati dai tagli esterni delle due punte, il suo posizionamento al vertice di un rombo il cui vertice basso era, invece, un altro ex Venezia, ossia Stulac, ha fortemente disorientato le linee di centrocampo e difesa del Frosinone. staremo a vedere se Dionisi vorrà riproporre questa soluzione contro la squadra brianzola.

Il Monza, forte di una proprietà in grado di fare diversi investimenti, sta costruendo quella che dovrebbe essere la squadra da battere in campionato, con una rosa composta da almeno due elementi per ruolo in grado di fare la differenza in questa categoria; l'unico punto interrogativo è la capacità di Brocchi di riuscire a trovare in tempi ristretti il modo di far assimilare alla squadra i meccanismi di gioco del suo 4-3-1-2, non a caso nella prima di campionato contro la Spal la trasmissione di palla non è stata ottimale, inoltre buona parte dei giocatori in campo erano prevalentemente gli uomini che hanno riportato i brianzoli in serie B nella scorsa stagione.


Il sistema di gioco di Brocchi numericamente è lo stesso rispetto a quello proposto da Dionisi, tuttavia esiste una tensione più verticale ed un coinvolgimento dei terzini in zone più alte del campo, mentre il ruolo di raccordo tra centrocampo e punte è svolto da un giocatore tecnico come Machin (o D'Errico) anche se l'arrivo di Boateng potrebbe convincere Brocchi a sfruttarlo proprio in quella posizione, ad ogni modo i movimenti del trequartista sono completati da quelli delle due punte che hanno una il compito di attaccare la linea difensiva, l'altra di muoversi in ampiezza per aprire spazi per gli inserimenti delle mezzali, fondamentale in cui potrà fare la differenza Antonino Barillà ma anche lo stesso Machin. Come si evince dalle posizioni medie della partita contro la Spal il baricentro è tenuto alto dalla squadra brianzola anche perché spesso Brocchi richiede un pressing più alto ed aggressivo, al contrario dell'Empoli di Dionisi che lo attiva solo all'altezza del cerchio di centrocampo con i tre uomini più avanzati che schermano la zona centrale per costringere l'avversario a portare il pallone in zone laterali del campo per poi far scattare il pressing con le mezzali ed i terzini.
Per cui, pur in presenza di uno schema di base molto simile, le due squadre lo interpretano in maniera diversa e, soprattutto, con tipologie di giocatori differenti: per entrambe le formazioni una prova importante per capire subito quanto i propositi di promozione siano ben riposti.


BUNDESLIGA, EINTRACHT-HOFFENHEIM (SABATO, ORE 15.30)

Lo scorso weekend ha visto la Bundesliga cadere le sue principali pretendenti al titolo, ossia il Bayern Monaco ed il Borussia Dortmund, battute dalle squadre che adesso sono le uniche due ad essere in testa a punteggio pieno, ossia l'Augsburg e l'Hoffenheim, il cui 4-1 ai bavaresi ha mostrato le capacità di Sebastian Hoeness di saper colpire i punti deboli della squadra presieduta da suo nonno e la cui squadra B ha allenato con successo nella scorsa stagione.
Per questo la trasferta di Francoforte rappresenta un'altra prova importante per capire se il 3-4-3/3-4-1-2 mostrato nelle prime due gare di campionato sia davvero un metodo vincente per superare squadre che fanno della pressione alta ed asfissiante il proprio marchio di fabbrica.

Nella partita vinta contro il Bayern Monaco la strategia di gara messa in piedi da Hoeness è stata a dir poco perfetta, con il campo coperto in orizzontale ed in verticale grazie al 3-5-2 che in fase di non possesso si trasformava in un 3-5-2 ed in fase di possesso in un 3-4-1-2 con i movimenti di Baumgartner in zona di rifinitura.

La strategia dell'Hoffenheim nella vittoria contro il Bayern è riassunta in questa immagine: in fase di non possesso il 5-3-2 con linee corte permette di chiudere le zone centrali del campo mentre i movimenti tra le linee vengono gestiti dai centrali difensivi che si alzano su chi riceve il pallone in zona rifinitura, se il pallone viene spostato in zone laterali il centrocampista centrale di parte è già pronto al raddoppio assieme all'esterno chiudendo ogni possibilità al Bayern di innescare Sanè o Gnabry; infine i due attaccanti Dabbur e Kramaric si sono resi protagonisti di una grande prestazione sfruttando al meglio i limiti derivanti dall'utilizzo di una linea difensiva così alta da parte del Bayern: i loro smarcamenti al lato dei centrali difensivi del Bayern ha permesso alla squadra di Hoeness di verticalizzare rapidamente il possesso palla (che infatti è stato bassissimo, poco sotto al 30%) generando spazi giganteschi in cui attaccare, questo spiega le 4 reti, i 4 Xg realizzati e le 17 conclusioni a rete a fronte di appena 154 passaggi completati (meno di 12 passaggi per tiro effettuati). Oltre alla strategia di gara mi ha favorevolmente impressionato il rendimento individuale di tutti i giocatori della squadra di Sinzheim, per cui la trasferta di Francoforte ci dirà quanta continuità può avere questa squadra che, ricordiamolo, da ottobre parteciperà alla fase a gironi dell'Europa League.

L'Eintracht è giunto alla terza stagione di Adi Hutter sulla panchina, l'allenatore austriaco ha dato una forte identità verticale alla sua squadra, basata su un pressing aggressivo e sulla ricerca diretta delle punte: dopo l'esaltante stagione di due anni fa culminata con la semifinale di Europa League contro il Chelsea persa solo ai rigori e con una zona Champions sfuggita solo all'ultima giornata, la scorsa stagione è stata decisamente più avara di soddisfazioni a causa dello smantellamento sul mercato del trio d'attacco composto da Rebic, Jovic ed Haller che, certamente, ha portato soldi freschi nelle casse del club ma che ha indebolito i meccanismi della squadra non ostante gli arrivi di Andre Silva e Bas Dost che, però hanno fatto fatica costringendo l'Eintracht ad una stagione di metà classifica ed un cammino in Europa League interrotto agli ottavi contro il Basilea.


Senza grossi movimenti sul mercato e con meno impegni in programma il club e Hutter hanno deciso di non modificare la rosa e continuare a puntare sulla squadra delle ultime stagioni tornando al 3-4-1-2 che per un certo periodo della scorsa stagione fu messo da parte per un più prudente 4-4-2. Anche le costanti di gioco sono simili, con grande utilizzo degli esterni (in questa grafica di Between the Posts si evince chiaramente il tentativo di raggiungere gli attaccanti dalle zone laterali), d'altronde potendo contare in squadra di un giocatore come Kostic a sinistra e Almamy Toure a destra, la strategia non può essere considerata negativamente, per questo motivo anche i compiti dati ai centrocampisti centrali sono diversi, con uno deputato a dare copertura ai tre difensori e l'altro in posizione più avanzata a dividersi i mezzi spazi in zona di rifinitura con Kamada, il trequartista del 3-4-1-2, tuttavia i compiti cambiano a seconda degli interpreti messi in campo (per esempio l'uomo in più in copertura può diventare l'esterno destro se la coppia di centrali di centrocampo è composta da Kohr e Rode ed Ilsanker viene retrocesso nella linea difensiva). 

Sarà dunque una sfida tatticamente molto combattuta, con i due allenatori che lavoreranno su mosse e contromosse come in una partita di scacchi, con l'Eintracht che cercherà di trovare il modo per mettere in crisi i meccanismi di coperture dell'Hoffenheim che, d'altra parte vorrà far male con le sue transizioni.


LA LIGA, LEVANTE - REAL MADRID (DOMENICA ORE 17)


Includere una partita del Real Madrid dopo aver detto in premessa che cercherò di allontanarmi quanto più possibile dal mainstream mediatico appare come un controsenso, tuttavia la trasferta della squadra di Zidane allo stadio Ciutat de Valencia è un importante occasione per rivedere all'opera la squadra di Paco Lopez, una delle squadre della Liga che più attirano l'occhio per il proprio atteggiamento propositivo al limite della sfrontatezza.



Come si evince dai dati degli xG per partita, il Levante ha una produzione in termini di qualità offensiva che la mette tra le prime quattro del campionato, tutto nasce dalla peculiarità del 4-4-2 di Lopez, in cui i due esterni offensivi sono Campana e Bardhi che partono esterni ma sul lato opposto a quello del loro piede forte (i cosiddetti esterni a piede invertito) che permette loro di prendere possesso dei mezzi spazi in zona rifinitura ed attaccare la linea difensiva avversaria innescando le punte, tra cui si sta ritagliando uno spazio importante Jose Luis Morales, già arrivato a 3 goal ed 1 assist in questo inizio di stagione, dove lo scorso anno invece aveva chiuso la stagione con soli 4 goal e 2 assist al suo attivo; un atteggiamento, questo, che comporta, ovviamente, dei rischi, con i terzini che giocano molto alti togliendo copertura in fase di non possesso, una difficoltà che lo scorso anno era stata mitigata dalle grandi parate di Aitor Fernandez che l'anno scorso è stato il miglior portiere del campionato in base alla statistica dei post-shots xG, mentre quest'anno le sorti sembrano essersi ribaltate con il portiere classe 1991 che si trova all'ultimo posto in questa statistica con un differenziale di quasi 2 goal subiti in più rispetto a quelli attesi. 

Per il Real, dunque, si tratta di un'altra partita di una certa importanza per stabilire quanto sia sostenibile il sistema che Zidane sta mettendo in piedi in questa stagione, ossia un rombo che cerca di far coesistere uno tra Kroos e Modric, Odegaard vertice avanzato del rombo e un attacco con Benzema e Jovic.

La parte problematica dello schieramento tattico del Real resta, specie con un rombo, la copertura della larghezza, specie in fase di transizione difensiva, in questa immagine il Betis aveva recuperato palla nella zona di Carvajal ed aveva innescato una transizione in cui il Real si è mostrato decisamente scoperto, inoltre quando attaccata lateralmente la linea difensiva del Real mantiene la diagonale lunga ma senza che nessun centrocampista (se si eccettua Casemiro) legge gli inserimenti dei centrocampisti avversari; lo scaglionamento del Betis in questa azione è molto simile ad un tipico scaglionamento del Levante in fase offensiva, per cui se la formazione valenciana sarà in grado di sfruttare questo punto debole del Real ci sono tutti i presupposti per vedere la squadra di Zidane in seria difficoltà, tuttavia per trovarsi in questa situazione il Levante dovrà essere in grado di superare la pressione del Real a centrocampo senza commettere errori e soprattutto organizzare a sua volta una pressione alta effettuata in maniera organica. 
Ci sono tutti i presupposti per una partita ricca di emozioni e di goal, con tanti capovolgimenti di fronte da un lato all'altro del campo, oltre a tante belle giocate a livello tecnico e chissà che non venga fuori l'upset di giornata.


PREMIER LEAGUE, LEICESTER - WEST HAM (DOMENICA, ORE 13)


Una delle partite che ha fatto più scalpore nella scorsa settimana è stata senz'altro quella che ha visto il Leicester andare ad espugnare l'Etihad Stadium di Manchester rifilando ben 5 reti al City di Pep Guardiola, una vittoria che ha issato le Foxes in testa alla classifica della Premier assieme all'Everton di Ancelotti ed al Liverpool.

Domenica all'ora di pranzo per la squadra di Rodgers arriva una partita con presupposti tattici diversi rispetto alla partita col City, dove Vardy e compagni si sono esaltati in fase di transizione sfruttando gli spazi lasciati dal City il cui rombo di costruzione è stato attratto in posizioni avanzate dallo schieramento compatto con baricentro basso del Leicester in fase di non possesso, un atteggiamento insolito per un allenatore propositivo come il nordirlandese, tuttavia il rispetto verso la forza dell'avversario lo ha portato a questa strategia che ha reso raramente pericoloso il City fino a portarlo ad esporsi nelle transizioni che hanno esaltato le qualità di Vardy nell'attaccare la linea difensiva e l'abilità di Barnes di muoversi negli spazi lasciati dal compagno.

Proprio la connessione tra Vardy e Barnes è la costante della fase offensiva del Leicester in questa stagione, indipendentemente se il piano partita è di tipo propositivo o reattivo; le posizioni medie nella partita interna contro il Burnley alla seconda giornata mostrano come entrambi occupino le posizioni più avanzate in campo, questo sbilanciamento del gioco verso sinistra, in situazioni di partita con squadre chiuse, permette di creare un lato debole sul lato opposto in cui sta sguazzando Timothy Castagne, giunto quest'estate dall'Atalanta e che ha raccolto in queste prime tre giornate 1 goal e 2 assist, portando alcuni meccanismi sviluppati sotto la guida di Gasperini anche in un nuovo contesto come quello del Leicester, ribaltando la mistica dei giocatori che perdono di valore al di fuori del sistema Atalanta. La varietà di soluzioni che Rodgers ha a disposizione a livello di uomini ed anche (come dimostrato a Manchester) di schieramento tattico, rendono il Leicester una squadra in grado di dare continuità a quanto messo in mostra lo scorso anno, mostrando di poter superare le difficoltà viste nella fase finale della scorsa stagione che le sono costate la qualificazione alla Champions.

A far visita al King Power Stadium ci sarà il West Ham di David Moyes, squadra che, guardando la rosa, dovrebbe ambire a posizioni importanti, invece ci troviamo a parlare di una squadra con un forte senso di incompiutezza dato dalla mancanza di continuità nelle prestazioni di diversi dei suoi uomini, ma soprattutto la difficoltà a trovare un abito tattico equilibrato per la squadra.

Dopo la sconfitta interna contro il Newcastle alla prima giornata Moyes ha notato la necessità di trovare un equilibrio che il 4-2-3-1 evidentemente non sembrava in grado di dare, così è passato al 3-4-3 spostando Cresswell in posizione di braccetto di sinistra e Masuaku esterno, questo, oltre alle coperture, permette agli Hammers di dare maggiore libertà a Pablo Fornals e Jarod Bowen che possono agire nella trequarti avversaria associandosi con gli esterni: la modifica ha portato ad una sconfitta contro l'Arsenal (immeritata stando al dato degli xG) e ad una vittoria clamorosa per 4-0 contro il Wolverhampton resa possibile grazie ad un piano di gioco basato sulle transizioni usando, appunto le connessioni laterali o l'attacco diretto su Antonio per poi risalire il campo con le seconde palle.


Dunque per il Leicester si ribalta il piano tattico della partita, dato che si passa ad un avversario che terrà il baricentro basso e tenterà di innescare due giocatori temibilissimi come Fornals e Bowen, la cui sola presenza in campo è, a mio parere, un ulteriore motivo di interesse per seguire questa sfida.

LIGUE 1, LENS-SAINT ETIENNE (SABATO ORE 17)


Una squadra che ha attirato l'occhio degli osservatori in queste prime battute della nuova stagione è il Lens: la squadra del nord della Francia è tornata in Ligue 1 e la sta affrontando con importanti ambizioni, come testimonia l'acquisto di Fofana dall'Udinese e del portiere venezuelano Farinez, tuttavia al momento i due neo acquisti non hanno praticamente mai visto il campo (28 minuti in totale per Fofana) ma l'interesse per questa squadra resta aperto per via di tre giocatori (uno per reparto) che si stanno mettendo in grandissima luce.

Stesso discorso, dall'altra parte, per il Saint Etienne che, con Puel alla guida, ha iniziato un'operazione di forte ringiovanimento della rosa che nelle prime giornate ha raccolto frutti interessanti, tra cui la vittoria al Velodrome di Marsiglia appena tre giorni dopo che la squadra di Villas-Boas aveva espugnato il Parco dei Principi, mettendo in mostra un'ottima organizzazione difensiva che, però, nelle ultime due partite sembra aver risentito della ormai imminente partenza di Wesley Fofana direzione Leicester.

Per cui, per meglio presentarvi questa partita, proverò ad indicarvi i principali protagonisti che si sono messi in mostra in queste prime giornate:

Il primo è il centrale difensivo Facundo Medina, schierato come braccetto di sinistra nella difesa a 3, in queste prime 5 partite è l'unico della squadra ad aver completato tutti i 450 minuti della stagione, molto attento nelle chiusure difensive, ancora in difficoltà nei duelli aerei ed anche negli uno contro uno ma adatto a situazioni di difesa posizionale ed anche sufficientemente aggressivo in situazioni di transizione, un profilo, dunque, molto utile sia se si vuole difendere in avanti, sia se si preferisce mantenere una linea difensiva bassa. Dall'altra parte Claude Puel ha potuto contare solo nelle prime 3 giornate delle prestazioni di Wesley Fofana, la scelta su come sostituirlo al momento è passata sulle spalle di Moukoudi, altro interessante centrale difensivo che merita osservazione, tuttavia due partite disputate non possono essere un campione sufficiente a livello statistico per capire il reale valore del ragazzo.

A dare protezione al reparto difensivo del Lens vi è Cheick Doucuré: il maliano è il vero e proprio frangiflutti a protezione alla difesa (il dato sugli intercetti è il migliore del campionato nel suo ruolo, tra i migliori anche nella statistica dei passaggi e tiri bloccati, 1,8 a partita), a questo si aggiungono ottime qualità in conduzione della palla (0,6 palloni persi a partita a fronte di 1,6 contrasti subiti a cui aggiungere 1,8 dribbling tentati a partita di cui solo 0,2 falliti, un dato che lo inserisce nella stessa categoria, giusto per fare un esempio, di Bruno Guimaraes del Lione).


Fonte Squawka


Ad affrontarlo ci sarà Mahdi Camara, suo omologo nel centrocampo dei Les Verts, giocatore dai livelli in fase di non possesso molto simili a quelli di Doucuré e che in fase di possesso, invece, mostra di avere qualcosa in più a livello di gestione della palla ma meno in conduzione, ad ogni modo si tratta di due giocatori che in queste prime giornate si sono posti a livelli top nella competizione e vederli l'uno contro l'altro sarà molto interessante.

Anche in fase offensiva possiamo sbizzarrirci in termini di qualità e talento a disposizione delle due squadre, con da una parte il tridente Kakuta-Ganago-Sotoka capace di produrre un livello di xG inferiore solo a quello del PSG, dall'altra parte qualità e gioventù traboccano con gente come Bouanga-Hamouma-Aouchiche-Nordin a comporre un quartetto offensivo che sa far malissimo specie in transizione offensiva, situazione che la squadra di Puel cercherà di creare nel corso della sfida di sabato pomeriggio.

Fonte Squawka


PRIMEIRA LIGA, TONDELA-BRAGA (SABATO, ORE 22)


L'obbiettivo per cui consigliare questa partita nasce dal fatto che il campionato portoghese ogni anno, quasi al pari del campionato francese, riesce sempre a mettere in mostra talenti interessantissimi che poi vanno a popolare i campionati principali finanziando il player-trading delle società portoghesi, facilitato anche dai rapporti con il procuratore più potente del mondo, ossia Jorge Mendes.

Un esempio fulgido di questa strategia messa in atto dalle squadre portoghesi è dato dallo Sporting Braga che, nella finestra di mercato dello scorso gennaio ha ceduto il suo gioiello Trinçao al Barcellona per 31 milioni di Euro acquisendo dal Barça per 8 milioni di Euro il canterano Abel Ruiz, entrambe mosse gestite ed orchestrate dalla Gestifute di Jorge Mendes.

Con gli infortuni in attacco di Nico Gaitan, Paulinho e Rui Fonte, la partita con il Tondela sembra essere la partita adatta a vedere in campo dal primo minuto il ventenne spagnolo, che avrà il compito di mostrare sul campo l'hype che gli amanti della cantera blaugrana hanno nei suoi confronti, visto che in queste prime due partite ha collezionato 60 minuti ma senza creare nulla di buono al momento (nessun tiro per lui), ma soprattutto dovrà tirar fuori il Braga dall'ultimo posto in classifica, visto che ha subito due sconfitte nelle due prime partite, seppur dando ottima dimostrazione di se soprattutto nel corso della gara inaugurale della stagione in cui è stato sconfitto dal Porto ma dominando a tratti il primo tempo della partita.

Se, però, vogliamo scommettere sulla prossima plusvalenza che il Braga potrebbe mettere in cantiere da qui a fine stagione, punterei le mie fiches su David Carmo, ventunenne centrale difensivo che ha preso posto al centro della linea difensiva dallo scorso gennaio senza poi lasciarlo, alto 196 cm, molto aggressivo in fase di non possesso (ammonito in entrambe le gare di campionato) e molto sicuro palla al piede (più di 80 passaggi a partita, ed anche utilizzo del lancio lungo), su di lui si legge di un'interessamento della Roma.

L'avversario del Braga è il Tondela, squadra che ha raccolto 1 punto nelle prime due partite ma ha mostrato di essere squadra di buona qualità e soprattutto molto propositiva che cerca di occupare la metà campo avversaria mediante le ottime qualità tecniche in conduzione dei propri terzini Bebeto e Khacef, ma anche dei propri centrocampisti, tanto che in queste prime due giornate di campionato si trova al terzo posto in termini di occupazione del terzo di campo avversario (fonte WhoScored).

A livello di classifica, dunque, potrebbe sembrare una sfida tra squadre di coda, ma Tondela-Braga è una partita che vede di fronte due squadre da osservare aldilà dei risultati ma vanno analizzate per ciò che sono in grado di produrre, sia in termini di gioco che di individualità da mettere in vetrina.


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