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Wednesday, 13 May 2020

Appunti finali sulla Ligue 1



La Ligue 1 è stato il primo dei top campionati europei a scegliere di chiudere la stagione anzitempo, una decisione nata dalla scelta del Governo di non permettere eventi sportivi di ogni genere fino a settembre unitamente alla richiesta della UEFA di chiudere le stagioni sportive al massimo entro la prima settimana di agosto, quindi la federazione francese non ha fatto altro che ufficializzare quella che di fatto era una situazione ormai inevitabile date le circostanze.

In aggiunta alla chiusura del campionato, la federazione francese ha stabilito anche la classifica finale della Ligue 1 basata sulla media punti delle squadre, incoronando dunque come campione di Francia il PSG dominatore della stagione, Marsiglia e Rennes accedono alla prossima Champions League, mentre Lille, Reims e Nizza conquisterebbero i posti per la prossima Europa League (in attesa di capire se le finali di Coppa di Lega e Coppa di Francia potranno essere disputate, in tal caso tornerebbero in gioco Lione e Saint-Etienne, finaliste delle due coppe dove sfideranno il PSG); infine il Tolosa e l'Amiens sono stati retrocessi in Ligue 2 da dove risalgono Lorient e Lens.

In attesa delle definitività dei risultati sportivi, grazie ai dati presenti sulla piattaforma Fbref ho potuto analizzare nel dettaglio le statistiche del campionato, che, invece, possono essere considerate come definitive, e che ci farà capire chi si è distinto sia a livello di squadra sia a livello individuale, ed ipotizzare alcune prospettive per la prossima stagione (ammesso che possa iniziare regolarmente); infine ho voluto creare una top 11 dei giocatori che si sono messi in luce in questa stagione.

FASE DI NON POSSESSO

LA DIFESA DELLA PORTA (I PORTIERI)


La mia analisi ha inizio con il ruolo dell'estremo difensore, in un campionato dove il baricentro delle squadre tende ad essere molto basso è molto importante non prendere goal, per cui l'importanza rivestita dal portiere è quella di chi con una parata può davvero cambiare le sorti di una partita, così come un portiere facilmente battibile può essere un vulnus troppo grande da gestire per una squadra di Ligue 1.
Nel grafico che segue, utilizzando le statistiche elaborate dal sito Fbref, ho utilizzato i dati relatiivi ai post-shots expected goals (PSxG) che calcola le prestazioni dei portieri sulla base della probabilità che il tiro subito vada in rete in base alla direzione del tiro avversario rispetto allo specchio della porta, insomma stesso discorso degli xG ma non calcolato sulla base della posizione di tiro ma sulla base della direzione dello stesso; fatta questa premessa sull'origine dei dati, nei due assi ho inserito da una parte il saldo tra goal subiti e PSxG subiti, dall'altra i PSxG per tiro subito allo scopo di misurare la difficoltà media dei tiri subiti.



Osservano i dati del grafico emergono tante informazioni molto interessanti che ci permettono di capire il concetto affrontato in premessa: troviamo tante squadre con lo stesso indice di PSxG ma con divari clamorosi in termini di saldo, così troviamo sul quadrante alto a destra Walter Benitez del Nizza e Gautier Larsonneur del Brest che hanno un salto positivo di ben 8 goal attesi (tantissimi per una squadra coinvolta in una lotta punto a punto), il loro contributo sul raggiungimento dell'obiettivo sportivo delle rispettive squadre (una potenziale qualificazione in Europa League per il Nizza, la salvezza per il neopromosso Brest), mentre dal lato opposto troviamo Stephane Ruffier, il portiere del Saint-Etienne, le cui underperformance hanno avuto un impatto sulla stagione negativa della squadra allenata da Puel, la cui caduta verticale è stata salvata dallo stop dovuto all'emergenza COVID-19 e Baptiste Reynet, il portiere del Tolosa che ha chiuso il campionato in fondo alla classifica; non è casuale, inoltre, che il portiere dell'altra squadra retrocessa (Regis Gurtner dell'Amiens) sia situato in una zona di grande saldo negativo.

Dimostrata la centralità dei portieri nell'ottenimento del risultato, tra gli estremi difensori da segnalare metterei l'ex portiere di Spal e Torino Alfred Gomis, autore di un'ottima stagione a Digione, così come il portiere del Metz Oukidja e soprattutto il portiere del Reims Predrag Rajkovic che, con le sue parate, ha permesso al Reims di essere la squadra meno battuta del campionato, per questo ho deciso che nella nostra top 11 sia lui il portiere titolare con Larsonneur come suo backup.

ALTEZZA DELLA PRESSIONE 


Il campionato francese è riconosciuto a livello europeo per essere uno dei più fisici e più difensivi, per questo è difficile trovare squadre che cercano di proporre un calcio particolarmente propositivo, questo si riflette principalmente nella strategia di non possesso. Nel grafico riportato sotto, elaborato sulla base dei dati Fbref, ho cercato di mettere insieme i dati relativi agli xG subiti dalle 20 squadre ed il relativo approccio in fase di pressione, in particolare sulla percentuale di pressioni effettuate nella trequarti avversaria.





Ciò che si desume ovviamente sono i valori fuori scala del PSG che, sostanzialmente, domina tutte la partite del campionato forte dell'infinita superiorità a propria disposizione, per cui tralasciando i parigini, solo Lille, Marsiglia e Nizza hanno un approccio maggiormente aggressivo (assieme a Monaco e Nizza, ma che raccolgono pochi dividendi) in fase di recupero palla, mentre la maggior parte delle squadre preferisce un approccio più conservativo.

Il Lille di Galtier è una delle squadre che è maggiormente cresciuta nel corso della stagione e lo stop forzato alla stagione li ha penalizzati visto che erano in piena corsa per contendere il terzo posto al Rennes; gli uomini di Galtier hanno un approccio molto aggressivo in fase di riconquista del pallone (il 75% della pressione è esercitata nei due terzi di campo più avanzati) al cospetto di una minore attitudine al controllo del pallone dove viene preferito un approccio maggiormente verticale.


Un esempio lo possiamo apprezzare da questa immagine: il terzino sinistro Reinildo va ad attaccare alto l'esterno destro del Rennes Raphinha, costringendolo ad un pallone in orizzontale intercettato da Ikonè che manda al tiro Remy che andrà a segnare regalando il goal vittoria al Lille; la squadra di Galtier ha utilizzato spesso il pressing alto anche per andare a prendere le seconde palle dopo i lanci lunghi a cercare Osimehn, insomma una versione in scala ridotta del gegenpressing, una strategia che nessun altro mette in pratica con continuità e con la stessa efficacia nel campionato francese.


Al versante opposto rispetto al Lille abbiamo il Reims, la rivelazione di questo campionato che ha chiuso al quinto posto in classifica e che è in attesa di capire se sarà designata come partecipante alla prossima Europa League. Il grafico sopra dimostra come sia una squadra molto propensa a contestare il possesso avversario solo in zone molto basse del campo, rispecchiato in uno stile in non possesso basato sull'indirizzamento del gioco avversario in zone meno pericolose mediante una copertura delle linee di passaggio anziché contestare direttamente il possesso, poi una volta recuperato il pallone gli uomini di Guion preferiscono non accelerare ma muovere il pallone con molta pazienza.

Come si desume dall'immagine il Reims in fase di non possesso si dispone con un 4-2-3-1 (i difensori non si vedono nell'inquadratura) in cui lo scopo è muovere la linea in direzione del pallone per coprire le linee di passaggio più immediate; i centrocampisti centrali si occupano dei propri omologhi; in caso l'avversario si disponga con difesa a 4 e centrocampo con un vertice basso il centravanti ha un ruolo più attivo nel contestare le linee di passaggio a disposizione del centrale difensivo in possesso; l'avversario fatica ad accedere centralmente ed è costretta al lancio lungo o a giocare sugli esterni, la cui ricezione attiva la pressione del Reims. Questa strategia, unitamente ad una fase di possesso atta a tenere bassi i ritmi ha permesso alla squadra di David Guion di essere la migliore difesa del campionato per goal subiti (21) e la terza migliore difesa per xG subiti (27, fonte StatsBomb).

Lo stesso grafico, come accennato inizialmente mostra, invece, come un atteggiamento aggressivo in fase di non possesso ha raccolto pochi dividendi, per Monaco e Nizza, le quali hanno concesso moltissimo ai propri avversari in termini difensivi, tuttavia mentre la squadra nizzarda è riuscita a limitare i danni grazie all'imprecisione degli avversari e le parate di Benitez (vedi sopra il paragrafo riservato ai portieri), per la squadra monegasca le mancanze difensive hanno tenuto la squadra al di sotto delle proprie potenzialità in classifica dilapidando i propri numeri offensivi (vedi successivi paragrafi sulla fase di rifinitura e finalizzazione).

Così come il Reims, invece, molto positivi anche i numeri difensivi di Strasburgo ed Angers, gli alsaziani devono questo dato ad un atteggiamento sempre molto coperto mentre gli angioini dall'altra parte hanno mostrato un atteggiamento molto aggressivo che li ha tenuti per lungo tempo nelle zone alte della classifica e che la vede come la squadra con meno tiri subiti di media a partita.

I DIFENSORI DA SEGNALARE


La principale caratteristica delle Ligue 1 è quella di mettere in mostra talenti da poter mettere in vetrina e permettere una prosecuzione della strategia di player-trading; partendo dalla linea difensiva, sulla base di alcuni dati statistici che andrò a mostrarvi, ho scelto gli elementi più interessanti visti in questa stagione e che possono essere profili interessanti da seguire per squadre dei maggiori campionati.

Prendendo come riferimento difensori con almeno 10 presenze all'attivo e calcolandone le prestazioni sulla base dei duelli individuali da una parte e sugli interventi difensivi dall'altra, emergono i profili di Gnagnon del Rennes, Djiku dello Strasburgo come centrali difensivi e Hassane Kamara del Reims e Centonze del Metz come terzini rispettivamente a sinistra ed a destra. Nella mia scelta avrebbero potuto essere inseriti altri profili interessanti come la coppia difensiva del Reims Disasi-Abelhamid, molto forti sulle palle alte ed anche ben educati in fase di impostazione da dietro, inoltre i numeri mostrano come Bain del Brest e Isimat-Mirin del Tolosa fossero meritevoli di menzione, ma in ogni caso le loro prestazioni non mi permettono di metterli davanti ai quattro che ho scelto, tuttavia ritengo possibile che quanto meno all'interno della stessa Ligue 1 (anche se c'è da considerare che il centrale del Tolosa è sotto contratto con il Besiktas) il loro profilo potrebbe essere preso in considerazione per rafforzare il reparto difensivo.


Entrando più nel dettaglio ho voluto fare una comparazione per caratteristiche mediante l'apposito tool di WhoScored per la comparazione dei giocatori, e questo è il ritratto che ne vien fuori, ovviamente i due centrali difensivi hanno numeri migliori in relazione alle chiusure difensive (Djiku nel rinviare il pallone fuori dalla propria area, Gnagnon nel chiudere le traiettorie di tiro; i due terzini negli interventi in tackles e nei palloni intercettati.


























L'età dei quattro elementi che ho scelto da inserire nella mia ipotetica top 11 è quella di giocatori che hanno raggiunto la fase finale della loro maturazione e che cercheranno, al termine di questa stagione, di trovare una possibilità a livelli più importanti: lo stesso Kamara ha preso il posto in questa stagione che lo scorso anno era occupato da Mouassa, oggi compagno di Gnagnon a Rennes, per cui data l'età e data la propensione del Nimes al player-trading, non è da escludere un suo passaggio ad un livello più alto, fermo restando che per la squadra di Guion esiste la concreta possibilità di disputare l'Europa League nella prossima stagione, permettendo a Kamara di avere la vetrina desiderata e confrontarsi su uno scenario diverso.

Discorso simile può essere fatto per Gnagnon, il difensore ivoriano del Rennes, stante le decisioni della federazione francese, potrà avere la chance di mettersi in mostra nella prossima Champions League qualora decida di restare in Bretagna per poter poi spiccare il volo verso mete più prestigiose, fermo restando che il progetto della società sembra essere molto più ambizioso rispetto ad una mera strategia di player-trading.

Per Centonze la sua prima stagione in Ligue 1 è stata un gran successo, il suo stile come terzino è adatto a lottare in duelli fisici, profilo opposto a quello di Kamara che punta tutto sulle proprie qualità atletiche e di recupero in corsa, per questa ragione il terzino destro del Metz è un profilo adatto a squadre che non amano giocare con un baricentro molto alto, inoltre non è un giocatore su cui fare molto affidamento in fase di possesso, per questo può essere utile in una difesa a 4 con disposizione asimmetrica in fase di possesso, con lui che resta basso in copertura mentre l'ampiezza può essere data dal terzino dall'altra parte del campo con maggiore qualità in fase di possesso (anche qui, lo stesso Kamara ne è un esempio).

Alexander Djiku è già al centro di diverse speculazioni: la sua fisicità e la sua duttilità lo rendono utilizzabile anche davanti alla difesa oltre che come braccetto della difesa a tre, tuttavia nelle ultime partite il difensore francese sembra essere entrato in rotta di collisione con l'allenatore Laurey proprio per la scelta di schierarlo da centrocampista davanti alla difesa (al posto di Fofana, ceduto nella finestra invernale al Monaco) anziché come difensore centrale, i numeri parlano di un ottimo giocatore in termini di letture difensive (come dimostra il grafico sopra), al momento il suo limite sembra essere l'eccessiva irruenza nei duelli individuali che lo rende un giocatore molto falloso (è tra i 10 difensori centrali più fallosi del campionato); per lo Strasburgo la sua cessione potrebbe rivelarsi un ottima plusvalenza (lo ha acquistato dal Caen la scorsa estate per 4,5 milioni, Transfermarkt prima della sospensione della stagione lo valutava già il doppio).

FASE DI POSSESSO


Dopo aver analizzato la fase di non possesso entriamo nell'analisi della fase di possesso che ho suddiviso nelle seguenti fasi:

  • L'avanzamento del campo, ossia capire in che modo le squadre cercano di risalire il campo
  • La distribuzione del gioco, ossia la frequenza con cui le squadre sfruttano zone di campo in verticale
  • Lo stile dei passaggi

STILE DI AVANZAMENTO IN CAMPO


Uno dei sistemi per capire a livello statistico l'atteggiamento strategico di una squadra è valutare il modo in cui la squadra decide di avanzare in campo, se mediante la conduzione del pallone, se mediante i dribbling o mediante il movimento della palla.

Dal grafico si evince che con ogni singolo tocco o passaggio il PSG progredisce in misura minore il campo ma lo fa in maniera più efficace visto che è la squadra con più dribbling effettuati, più passaggi in avanti e più conduzioni in avanti, ragion per la quale che anche sotto questo aspetto i valori della squadra di Tuchel siano totalmente fuori scala per il campionato.

Per il resto i valori tra le varie squadre in termini di avanzamento per singola giocata sono più o meno simili, a fare eccezione è il Montpellier, la cui  posizione sul grafico lascia intendere uno stile di gioco molto diretto, confermato inoltre dall'utilizzo massivo dei passaggi lunghi, difatti solo lo Strasburgo ha una percentuale di passaggi lunghi sul totale dei passaggi effettuati simile a quella della squadra di Michel Der Zakarian (34%), inoltre l'avanzamento avviene usando i passaggi come arma principale (solo Monaco e Lione, oltre al PSG, effettuano più passaggi in avanti a partita) ed in misura minore con le conduzioni palla al piede, ma soprattutto è la squadra con il minor numero di dribbling riusciti a partita (8) sintomo di una squadra poco votata alla tecnica. Il sistema della squadra occitana, mostra di essere efficace in termini di produzione offensiva (il dato dei tiri e dei goal effettuati, seppur di poco, sono sopra la media del campionato, mentre i numeri difensivi sono nella media.

Come si evince dall'esempio risalente all'ultima vittoria contro lo Strasburgo, il pattern è molto semplice da individuare: palla lunga dalla difesa (non necessariamente alta), sponda verso l'esterno e palla in area per una delle due punte che nel frattempo riempiono l'area, alle volte supportati dal trequartista (quando si dispongono con il 3-4-1-2) che in questa occasione si era proposto per raccogliere un pallone a rimorchio qualora l'esterno non avesse optato per il cross. Con questo sistema la squadra di Der Zakarian si è costruita una buona posizione in classifica e, se il campionato non fosse stato sospeso, si sarebbe giocata un posto per l'Europa League nella grande mischia presente dal quinto posto (Reims-Nizza 41 punti) al tredicesimo posto (Bordeaux e Nantes a 37 punti).






DISTRIBUZIONE DEL GIOCO PER ZONE


Un'altra analisi fatta per capire la tipologia di gioco delle squadre della Ligue 1 è quella relativa alla distribuzione delle aree di gioco: ho suddiviso nel grafico il numero dei tocchi effettuati da ciascuna squadra e rapportarli per le zone di campo in cui questi tocchi vengono effettuati, sulla base di questo si può intuire la strategia della squadra una volta in possesso del pallone; per esempio dall'incidenza dei tocchi a centrocampo unito con la percentuale di tocchi nella propria trequarti o in quella avversaria si possono evincere delle caratteristiche specifiche di quella squadra. 




Per esempio il Bordeaux di Paulo Sousa gioca molti palloni a centrocampo ma molto pochi nella trequarti avversaria, mentre squadre che hanno un dato simile relativamente al centrocampo come PSG e Lille hanno un maggior numero di tocchi nella trequarti avversaria rispetto alla propria trequarti, il che ci lascia desumere che le ultime due hanno un possesso palla più fluido, in più la tonalità dei colori variano dal rosso fino al nero sulla base del numero dei tocchi effettuati a partita, per cui per il PSG si conferma che il fraseggio a centrocampo è maggiormente prolungato e trova spazi per portare il pallone nella trequarti avversaria, il Lille d'altro canto, visto il minore numero di tocchi, conferma un approccio con meno fraseggio a centrocampo e maggiore ricerca della verticalizzazione. 

Usando lo stesso metro di giudizio possiamo notare come il Nizza di Patrick Vieira muova tanto il pallone nella propria trequarti mostrando come il progetto tecnico dell'ex giocatore dell'Arsenal (dei cui numeri difensivi pessimi abbiamo avuto modo di notare sopra) sia davvero un unicum nel contesto fisico e reattivo della Ligue 1, tuttavia i numeri ci mostrano come questo possesso non si risolva in un avanzamento del campo, a meno che qualcuno non lo faccia mediante conduzione, questo spiega la difficoltà della squadra nizzarda portare il pallone nella trequarti avversaria. Ad ogni modo nel corso delle settimane il lavoro di Vieira nel trovare il giusto equilibrio ha progressivamente trovato dei risultati positivi, anche grazie alla crescita di elementi come Lees-Melou, Ounas e Maoulida, oltre alla duttilità tattica di Herelle e Danilo che permettono alla squadra di poter cambiare di volta in volta lo schieramento sul terreno di gioco senza rinunciare ai proprio principi strategici, per cui il Nizza, qualora Saint Etienne e Lione non fossero in grado di battere il PSG nelle finali delle due coppe nazionali (se si giocheranno) riuscirà a qualificarsi alla prossima Europa League (seppure tramite i turni preliminari); i se ed i ma sulla qualificazione europea resteranno aperti ancora per molto, ma resta che la strada tracciata all'Allianz Riviera possa portare delle soddisfazioni in futuro contando anche la solida proprietà adesso alle spalle.




In questo esempio, preso dall'ultima trasferta della squadra di Vieira a Bordeaux si nota in maniera netta come l'intenzione sia quella di non liberarsi mai del pallone anche a costo di lunghi possessi a ridosso della propria area di rigore, l'obbiettivo è quello di attirare quanto più possibile la pressione avversaria per poi colpirla alle spalle, tuttavia il Nizza è costretto a coinvolgere davvero tanti giocatori nella fase di circolazione del pallone nelle zone più basse del campo, i ricevitori alle spalle delle linee di pressione avversarie sono sempre girati spalle alla porta, per cui l'unica soluzione è quella di tornare indietro o aprire sull'esterno; in questo caso Moussa Wague, l'esterno del Nizza non appena riceve il pallone orientato verso la metà campo avversaria cerca di servire Dolberg in profondità. ma il danese ex Ajax è in inferiorità numerica rispetto ai difensori del Bordeaux e viene anticipato, situazioni di questo genere hanno per lunghi tratti della stagione reso il Nizza particolarmente sterile in fase offensiva rendendo, soprattutto, sterile il proprio possesso palla a meno che delle giocate individuali non riuscissero nell'intento di guadagnare il campo che altrimenti il possesso prolungato non riesce ad ottenere. 


TIPOLOGIA PASSAGGI


Nel grafico sotto ho analizzato i dati relativi ai passaggi effettuati dalle squadre di Ligue 1, indicando su un'asse la percentuali di passaggi riusciti sul totale e sull'altro asse ho indicato la lunghezza dei passaggi in percentuale rispetto ai passaggi totali; ne emerge anzitutto la conferma di un dato ovvio, man mano che le squadre alzano l'incidenza dei passaggi lunghi, in maniera proporzionale diminuisce la percentuale di riuscita dei passaggi effettuati, la squadra con la percentuale di passaggi lunghi effettuati che ha la maggior precisione nei passaggi effettuati è il Rennes, la squadra bretone è allenata da Julien Stéphan, uno degli allenatori emergenti del calcio transalpino, il cui sistema di gioco è basato sullo sviluppo tramite catene esterne, le palle lunghe hanno lo scopo di cambiare il lato di campo e generare occasioni con cross tagliati alle spalle della difesa o mediante gli uno contro uno dei suoi elementi tecnici più interessanti, ossia l'esterno destro di piede mancino Raphinha, in altre situazioni, invece, sono i centrali difensivi che cercano direttamente le punte con lunghe palle verticali, sfruttando al meglio le qualità di protezione spalle alla porta di Niang ed Honou per poi appoggiarsi sugli esterni e risalire il campo.




Un esempio della strategia spesso adottata dal Rennes in cui il lancio lungo è usato con raziocinio ed efficacia è quello che vedete nell'esempio sotto (il video è creato con l'ausilio del tool Dynamic 2019 di SICS). Come accennato sopra, il lancio in verticale serve ad innescare la combinazione esterno-punta presenti in quella zona di campo; nel primo caso la combinazione non ha buon esito, nel secondo caso il lavoro di Honou permette al Rennes di lanciarsi con quattro uomini verso la porta del Nizza, l'occasione non si concretizza ma è potenzialmente molto pericolosa viste le tante soluzioni a disposizione dei 4 elementi offensivi del 4-4-2 di Stephan. Insomma il lavoro del tecnico francese ha non solo esaltato le qualità individuali di tanti dei suoi uomini ma ha permesso la qualificazione della squadra bretone ai preliminari della prossima Champions League (con tutti i caveat dovuti alla situazione attuale).




I CENTROCAMPISTI DA SEGNALARE


Dopo aver vivisezionato con i numeri l'atteggiamento in fase di possesso palla da parte delle squadre, adesso passiamo ad analizzare le prestazioni individuali da cui sceglieremo i quattro centrocampisti da inserire nella top 11. Disponendo il centrocampo in una linea a 4 di un 4-4-2 i due posti centrali saranno presi da un giocatore che si è distinto in fase di pressione e recupero palla ed uno da un giocatore abile a far progredire l'azione in conduzione o tramite passaggi; sugli esterni inserirò i giocatori più abili nel dribbling e nel creare opportunità da rete.

PRESSING


Nell'analizzare i centrocampisti sulla base dei numeri in fase di non possesso, ho creato un grafico (utilizzando come riferimento i dati di Fbref) in cui da una parte ho sommato gli interventi difensivi (tackles vincenti, intercetti, passaggi interrotti) mentre dall'altra parte ho indicato la percentuale delle pressioni vincenti sul portatore di palla. 


I giocatori che emergono sono quelli che si trovano nel quadrante in alto a destra, dove troviamo Benjamin André del Lille (il centrocampista con il maggior numero di palloni intercettati, 59), giocatori più aggressivi come Otavio del Bordeaux e Sangarè del Tolosa, ma i giocatori che maggiormente hanno impressionato nello svolgimento dei compiti di pressione e di recupero palla sono Eduardo Camavinga, la stella del Rennes classe 2002, già nel mirino di squadre del calibro del Real Madrid, e Baptiste Santamaria, il frangiflutti messo davanti alla difesa nel 4-1-4-1 dell'Angers e capace di vincere il 60% dei contrasti effettuati (fonte SofaScore); leggendo il grafico non può non essere menzionato il livello oltre la media di Marquinhos quando Tuchel lo ha schierato davanti alla difesa e l'esperienza (classe 1988) di Lucas Deaux che ha permesso al Nimes, seppur per il rotto della cuffia, di portare a casa un'importante salvezza; infine, tornando al quadrante alto a destra del grafico, si nota il grande lavoro di quantità richiesto da PSG e Lione rispettivamente a Gueye ed a Tousart.

Sulla base dell'analisi di questi numeri la prima casella a centrocampo la assegno al fuoriclasse del Rennes con Santamaria come suo backup.

IMPOSTAZIONE E PROGRESSIONE


Per stabilire mediante le statistiche i giocatori che meglio si sono disimpegnati in fase di impostazione e di progressione dell'azione ho elaborato un grafico che tiene in considerazione da una parte la precisione dei passaggi effettuati e dall'altra una serie di dati come la percentuali di passaggi lunghi sul totale dei passaggi effettuati, la percentuale di passaggi lunghi effettuati e la distanza di campo conquistato tramite i passaggi, in modo da calibrare la percentuale di passaggi riusciti con la tipologia di rischio che ogni giocatore prende in fase di impostazione.




Dal grafico (la fonte dei dati è sempre Fbref) mostra la centralità di Verratti e Gueye nello scacchiere del PSG e la loro dominanza nella distribuzione del gioco, sono loro i giocatori con la miglior percentuale di passaggi riusciti tra i centrocampisti, mantenendo una percentuale elevata di passaggi in avanti, anche per questa ragione il loro puntino sul grafico è più grande in quanto misura la distanza di campo guadagnata per ogni partita in conduzione. 

Il grafico mostra, come era lecito attendersi, che il dato della percentuale dei passaggi riusciti diminuisce proporzionalmente all'elevarsi della percentuale di passaggi meno conservativi (misurati dalla percentuale di passaggi in avanti e di passaggi lunghi), a fare eccezione è Cesc Fabregas, l'ex Arsenal tenta frequentemente la verticalizzazione, tuttavia mantiene una precisione nei passaggi quasi in linea con la media degli altri centrocampisti, a rafforzare le sue peculiarità ci sono i dati relativi alla distanza guadagnata per ogni passaggio, inferiore solo a quella di Mangani dell'Angers (ottima l'integrazione dei compiti tra lui e Santamaria) e Savanier del Montpellier (a conferma dell'approccio diretto del Montpellier raccontato sopra). 

Passando al versante destro del grafico, ossia quello dove si trovano i giocatori con la percentuale di passaggi riusciti più alta, oltre a Verratti e Gueye, sorprendono i numeri dell'ex giocatore del Palermo Eddy Gnahore, oggi in forza all'Amiens, tuttavia il suo 91% di passaggi riusciti è spiegabile mediante l'utilizzo di passaggi non particolarmente rischiosi, confermato dal fatto che i suoi passaggi fanno guadagnare poco campo alla sua squadra; di tutt'altro spessore, invece, i numeri di Boubakary Soumarè, centrale di centrocampo del Lille con valori in ciascuna riga superiore alla media, sintomo di varietà di soluzioni di passaggio, ed Ibrahima Diallo, centrocampista classe 1999 del Brest, ma di proprietà del Monaco, capace di una percentuale di passaggi riusciti pari al 87% pur avendo un'incidenza di passaggi lunghi superiore al 30%; a questi due aggiungerei Aurelien Tchouameni, passato a gennaio dal Bordeaux allo stesso Monaco per 20 milioni di Euro il quale ha mostrato numeri da giocatore che sa far progredire il gioco (ha la percentuale più alta di passaggi in avanti effettuati e di distanza conquistata per passaggio all'interno del suo quadrante); infine non possiamo non fare una menzione per Houssem Aouar, il gioiello del Lione, giocatore capace di giocare ogni pallone con grande lucidità e di saper guadagnare campo con le sue progressioni palle al piede e far progredire il campo alla sua squadra.
 
Avendo già scelto Camavinga assieme a Santamaria come centrocampista di rottura, al suo fianco, il posto al loro fianco lo assegniamo a Marco Verratti, mentre come backup mi è difficile esimermi dal lasciare il posto proprio ad Aouar, il cui valore abbiamo potuto ammirare nella partita disputata dal Lione contro la Juventus in Champions League, un saggio delle sue doti lo potete ammirare nel seguente video elaborato grazie al software VideoMatch di SICS).



RIFINITURA


Dopo aver analizzato i centrocampisti in fase di rottura ed in fase di impostazione, la nostra attenzione è rivolta, invece, ai centrocampisti aventi il compito di trasformare l'azione in una pericolosa opportunità da rete, per questa ragione ho voluto prendere come riferimento i valori relativi ai key passes rapportati ai passaggi totali effettuati, e il dato sugli expected assist (xA) che misura (come per gli expected goals) la probabilità che il passaggio effettuato possa essere trasformato in rete dal ricevente.



Dall'analisi del grafico emerge inequivocabilmente la grande stagione di Angel Di Maria, forse la miglior stagione dell'argentino da quando veste la maglia del PSG, il posizionamento largo a destra nel sistema di Tuchel in cui può accentrarsi con il suo sinistro da dove dispensare assist e giocate decisive lo hanno reso a mio parere il giocatore più influente di tutto il campionato; per qualità di occasioni create alle spalle di Di Maria abbiamo Mbappè, ma il suo posto in questa formazione non sarà nella linea di centrocampo.

Il discorso fatto per Di Maria possiamo farlo anche per Dimitri Payet, la sua influenza sulla stagione positiva del Marsiglia vice-campione è ben visibile dal suo posizionamento nel grafico, l'11% dei suoi passaggi sono stati key-passes, ossia hanno armato il tiro di un compagno di squadra, generando poco più di 7 xA.

Passando ai giocatori che hanno mostrato un grande salto di qualità in questa stagione è il brasiliano del Rennes Raphinha, che il Rennes ha acquistato ad agosto dallo Sporting Lisbona, le cui qualità hanno convinto Julien Stéphan a modificare il modulo della squadra da un 3-5-2 passivo al 4-4-2 effervescente visto sopra e che ha consentito alla squadra bretone di issarsi fino al terzo posto in classifica; il suo posizionamento nel grafico denota la sua visione di gioco in fase di rifinitura e la grande velocità palla al piede che gli permette di sfidare spesso e volentieri in uno contro uno i propri avversari diretti (5 dribbling tentati a partita).
Per le stesse motivazioni un altro giocatore che vedete spiccare nel grafico è Mounir Chouiar, ventunenne esterno sinistro/trequartista del Digione, in grado di generare con i suoi 2,2 key passes e 3,5 dribbling a partita un totale di poco più di 3 xA, sufficienti a regalare alla sua squadra una salvezza tutt'altro che scontata ed a lui di veder raddoppiato il suo valore di mercato (TransferMarkt prima dellao stop lo valutava 8 milioni di Euro, rispetto ai 4 milioni di inizio stagione).

Per chiudere, tra i giocatori che meritano una menzione vi sono anche il numero 10 algerino del Nimes Zinedine Ferhat (capace di generare quasi 5 xA nella sua posizione di esterno destro/trequartista) e quella del 32enne Mathieu Dossevi, che ha cercato con le sue giocate (anche per lui poco meno di 5xA) di salvare il Tolosa, ma senza successo.

Per cui sulla base di quanto sopra, gli esterni del nostro centrocampo ideale della Ligue 1 saranno Di Maria e Payet con Raphinha e Chouiar designati come loro backup.


FASE DI REALIZZAZIONE


Dopo aver visto come le squadre della Ligue 1 cercano di recuperare la palla, come avanzano in campo, ora vediamo come e quanto arrivano alla conclusione e con quale pericolosità.

EXPECTED GOALS E CONVERSIONE SQUADRA


L'indicatore principale a livello statistico della pericolosità di una squadra è dato dagli expected goals, ossia il modello per il quale ad ogni tiro corrisponde un indice di pericolosità. Nel grafico riportato sotto sono indicati su un asse gli xG generati per ciascun tiro costruito, sull'altro asse la percentuale di realizzazione dei tiri effettuati.

 

Anche in questo caso i dati del grafico mostrano i valori fuori scala del PSG, capace di generare 0,165 xG/tiro per una percentuale di realizzazione pari al 15% dei tiri effettuati (quindi la squadra di Tuchel soffre addirittura realizza meno di quanto produce), inoltre è la squadra con più tiri effettuati a partita (l'indicatore varia dal verde al rosso scuro in base ai tiri effettuati a partita) e con più reti realizzate (l'indicatore è di dimensioni più grandi proporzionalmente ai goal realizzati).

La squadra dopo il PSG dalla maggior produzione offensiva è il Monaco, facilitato dalla grande quantità di talento di cui dispone dalla metà campo in su (Golovin, Jovetic, Ben Yedder e Slimani su tutti, senza dimenticare il contributo di Fabregas che abbiamo visto nei paragrafi precedenti), tuttavia anche i monegaschi soffrono di una capacità di realizzazione inferiore a quella attesa, un dato che la accomuna al Lille (0,12 di xG/tiro contro il 9% di gol/tiro).

Da notare è la presenza di puntini verdi nel quadrante in basso a sinistra, ossia squadre che tirano molto ma che, prendendo in considerazione il dato di xG/tiro sotto il limite medio del campionato pari a 0,10, significa che forse lo fanno troppo scegliendo di tirare anche da posizioni in cui è meno probabile segnare: in questo gruppo troviamo Marsiglia e Montpellier, i cui valori in termini di xG e percentuale di realizzazione sono in linea con la media del campionato, e Nimes e Angers che invece hanno valori decisamente sotto la media del campionato.

Infine mi soffermo sulle due squadre presenti sulla linea media degli xG/tiro, ossia Bordeaux e Tolosa, due squadre che producono tiri con la stessa frequenza e qualità delle occasioni, ma la squadra di Paulo Sousa ha delle percentuali di realizzazione inferiori solo al PSG, mentre quella del Tolosa è pari appena al 5%, con un livello di underperformance insostenibile e che ha portato la squadra occitana a chiudere il campionato in fondo alla classifica.


ATTACCANTI DA SEGNALARE


Come abbiamo provato a fare con le squadre, andiamo ad analizzare la finalizzazione dal lato dei calciatori allo scopo di scegliete i due attaccanti che completeranno la mia formazione ideale per questa edizione della Ligue 1: la valutazione è basata sul grafico che segue che mette in correlazione la differenza tra goal attesi (gli xG) ed i goal realizzati con la qualità delle occasioni medie per ogni tiro effettuato (rigori esclusi), in questa maniera ho voluto valutare la capacità degli attaccanti di trasformare in rete le azioni costruite dalla loro squadra ma anche capire la loro capacità di essere al posto giusto al momento giusto (elemento non negoziabile per qualunque attaccante).

 

Dal grafico i profili che emergono sulla base delle valutazioni che vi ho fornito sono quelli nel quartile in alto a destra, dove troviamo gli attaccanti più prolifici ma soprattutto quelli più abili a trasformare in rete le migliori azioni costruite dalla propria squadra: avendo visto i numeri offensivi del PSG non è una sorpresa, quindi, trovare i nomi di Mauro Icardi e Kylian Mbappé tra i giocatori che si fanno trovare più pronti sotto porta (il dato di Icardi sugli xG/tiro la dice lunga sulle doti dell'ex centravanti dell'Inter in area di rigore).

Al duo del PSG il grafico ci fa notare i numeri importanti di Wissam Ben Yedder, centravanti francese arrivato al Monaco negli ultimi giorni del mercato estivo e capocannoniere del campionato assieme allo stesso Mbappè, ma soprattutto non possono non essere prese in considerazione i numeri di Moussa Dembelè, il centravanti del Lione, autore di appena 2 goal in meno dei due capo-cannonieri pur prendendosi tiri da situazioni statisticamente meno semplici, per cui è opportuno chiedersi quali numeri potrà ottenere qualora il Lione nella prossima stagione si mostrasse in grado di creare opportunità da rete migliori; degni di menzione a livello statistico ci sono Kasper Dolberg, ex centravanti dell'Ajax chiamato a ricostruirsi una fama a Nizza dopo le ultime stagioni deludenti in Olanda, ed i segnali sulla sua crescita sono parecchio incoraggianti, oltre a lui è opportuno segnalare le ottime prestazioni in fase realizzativa di Loic Remy, quasi a sopperire i vuoti realizzativi a volte lasciati dal compagno d'attacco a Lille Victor Osimhen, autore di 13 reti ma con ancora interessanti margini di miglioramento.

Infine, tra gli attaccanti che hanno mostrato ottimi numeri ma che hanno ulteriori opportunità di migliorarsi nei prossimi anni, oltre al già citato Osimhen, vorrei menzionare le ottime prestazione del "Pipa" Benedetto che ha spesso trascinato da solo il Marsiglia a suon di reti e di Adrien Honou, attaccante del Rennes che ha mostrato di sapere trovare la porta quando è chiamato in causa, resta da capire se il suo futuro è più vicino all'area di rigore avversaria o più creatore di spazi per Niang e Raphinha.

Sulla base di quanto analizzato sopra i miei due attaccanti scelti per la top 11 sono Mbappè e Ben Yedder con Icardi e Dembelè come loro backup.


RIEPILOGO DELLA TOP 11


In coda alla mia analisi sulla Ligue 1 2019/2020 terminata anzitempo, provo a riassumere la mia top 11 del campionato (backup inclusi) e provo a compararla con quella elaborata dagli algoritmi di WhoScored.

LA MIA TOP 11


Come siamo arrivati a costruire questa top 11 lo abbiamo visto nei paragrafi precedenti, la scelta del modulo è dettata anche dalla mia scelta dell'allenatore che ha espresso un calcio molto gradevole per il campionato francese, ossia il 4-4-2 del Rennes di Stephan, in cui i due esterni alti hanno facoltà di svariare sulla trequarti per poi innescare le punte e/o interscambiandosi con esse.



LA TOP 11 DI WHOSCORED


L'algoritmo di WhoScored crea la top 11 dando un peso a ciascun evento che coinvolge un singolo calciatore all'interno della partita, ad ogni evento viene dato un punteggio che va a creare una valutazione del singolo giocatore da 1 a 10, sulla base di questo calcolo la Top 11 che ne emerge è la seguente:

Fonte WhoScored
 

Guardando lo schieramento ed i giocatori scelti troviamo molte similitudini tra la top 11 da me elaborata e quella proposta da WhoScored: i centrali difensivi scelti sono Abdelhamid (che io ho scelto come backup di Djiku e Gnagnon) e Marquinhos, la quota PSG a centrocampo è presa da Gueye (anziché Verratti), mentre al suo fianco si trova Savanier del Montpellier al posto di Camavinga, per il resto le catene di fascia e la coppia d'attacco sono le stesse che avevo scelto nella mia top 11.


CONCLUSIONI


Come ogni anno la Ligue 1 mantiene intatte le proprie prerogative di un campionato in cui lo spettacolo non è la priorità mentre resta un laboratorio di primissimo livello per lo sviluppo di giovani giocatori di talento, in questo contesto a livello tattico abbiamo visto delle eccezioni come il Nizza di Vieira o il Rennes di Stephan che hanno provato a giocare un calcio di maggiore qualità o il Lille di Galtier che ha proposto una fase di non possesso meno conservativa e più orientata ad un pressing alto; questi contesti tattici hanno permesso la valorizzazione di giovani di grande interesse (di cui ho disquisito nel post) ed anche il rilancio di talenti che sembravano non mantenere le aspettative (vedi Dolberg a Nizza e Renato Sanches a Lille); la presenza di contesti e situazioni di questo genere possono creare una maggiore attrattiva per questo campionato e, anche grazie a qualche investimento di alcune nuove proprietà (vedi INEOS a Nizza, il gruppo Artemis a Rennes, lo stesso Aulas a Lione), avvicinarlo ai maggiori campionati europei in termini di competitività.

Friday, 28 February 2020

Cosa vedere nel weekend #20




Superata una settimana particolare per motivi extra sportivi, nel weekend in arrivo molti di noi avranno bisogno di sapere come trascorrere il tempo se non ci fidiamo di uscire di casa, per cui, a maggior ragione provo a guidarvi su cosa vedere in questo weekend, soprattutto nelle ore che ci divideranno dai fuochi d'artificio di domenica sera dove ci troveremo a decidere se seguire Juventus-Inter o Real Madrid-Barcellona, programmate, ahimè, in contemporanea.

SERIE A

LAZIO-BOLOGNA (SABATO ORE 15)

Con lo scontro Juve-Inter in programma, come indicato in premessa, domenica sera, la collocazione oraria di Lazio-Bologna potrebbe portare la squadra di Inzaghi in vetta alla classifica almeno per le ore che la dividono dalla partita di Torino. Ma il compito non è propriamente semplice visto che all'Olimpico scenderà in campo il Bologna di Sinisa Mihajlovic, uno che in maglia Lazio lo scudetto lo ha vinto.

Le preoccupazioni per la squadra bianco-celeste nascono dalle difficoltà incontrate contro squadre che sono molto aggressive in fase di non possesso e che sanno essere aggressivi in possesso coprendo in ampiezza il campo.

L'esempio più calzante è senza dubbio quello dell'ultimo derby pareggiato contro la Roma, dove. come testimoniato dalle posizioni medie in fase di possesso elaborate dalla Lega Serie A, la posizione alta dei terzini giallorossi ha costretto Lazzari (una delle principali risorse dei bianco-celesti nello spostare l'azione dalla propria trequarti a quella avversaria) a giocare quasi tutti il match in linea con i propri difensori e, dunque, depotenziando offensivamente la squadra di Inzaghi.

Il Bologna, sempre secondo i dati della Lega Calcio, è una delle squadre che gioca con il baricentro più alto di tutto il campionato (52,42 metri) ed è la squadra con l'indice PPDA più basso dell'intero campionato (7,21, fonte Understats), indice ancora più attendibile dello stile aggressivo della squadra di Mihajlovic.

Sulla base dei dati di cui sopra sarà facile aspettarsi un Bologna super aggressivo che cercherà di tenere la Lazio all'interno della propria metà-campo, un atteggiamento che aveva consentito agli uomini di Mihajlovic di mettere a ferro e fuoco l'altra metà di Roma, ossia la Roma di Fonseca; l'arrivo di Barrow ha permesso di avere una maggiore ampiezza anche sul lato sinistro (con il lato destro presidiato da Orsolini).

Proprio mentre la squadra emiliana sembrava poter mettersi in corsa per un posto in Europa, il doppio turno interno contro Genoa ed Udinese l'ha vista raccogliere solamente un punto a causa della tremenda sequenza di infortuni che ha colpito i rossoblu ed anche ad uno standard nelle esecuzioni difensive ed offensive ben al di sotto rispetto a quanto prodotto, un trend che il Bologna si porta dietro da inizio stagione. Ci sono due dati statistici che confermano questo aspetto per la squadra bolognese, da un lato la capacità di convertire in rete gli xG prodotti (secondo una media dei vari modelli parliamo di circa 4 goal in meno realizzati rispetto a quanto prodotto in termini di xG), mentre c'è un dato in cui il Bologna si trova ad essere fanalino di coda in classifica, ossia i post-shot xG elaborati da StatsBomb e fruibili mediante FbRef, in cui, in base alla direzione dei tiri subiti, Skorupski (o Da Costa nella sua unica apparizione) ha subito più di 6 goal oltre a quanto ci si attendeva dai tiri subiti, un dato che, tra l'altro si contrappone in maniera totale con i numeri di Strakosha, il cui saldo è in attivo di quasi 6 reti.

Sulla base dei dati di cui sopra, se il Bologna riuscirà con il suo pressing e con la sua aggressività a chiudere la Lazio nella propria trequarti, per la squadra di Inzaghi sarà difficile rendersi pericolosa in avanti, ma basterà un piccolo errore individuale, a cui il Bologna spesso si espone, per far inclinare il piano della partita a favore di Immobile e compagni. 

PREMIER LEAGUE

In Premier il calendario ci propone diverse sfide di grande interesse come la sfida tra il Tottenham ed il Wolverhampton, con Mourinho che ha bisogno di ritrovare la vittoria per alimentare le speranze di aggancio alla zona Champions e la sfida tra West Ham e Southampton che potrebbe rivelarsi decisiva per la lotta salvezza. Inoltre il weekend in arrivo è quello della finale di Coppa di Lega (o Carabao Cup se vogliamo utilizzare il nome commerciale) tra Manchester City ed Aston Villa, con Guardiola che, dopo aver quasi ipotecato i quarti di Champions vincendo a Madrid, proverà ad aggiungere un altro trofeo alla sua bacheca personale ed a quella del City sotto la sua gestione. La partita che, tuttavia, desta maggiore interesse per i temi tattici, tecnici e di classifica è la sfida di Goodison Park tra l'Everton di Ancelotti ed il Manchester United, reduce dalla trionfale notte di Europa League contro il Bruges.

EVERTON-MANCHESTER UNITED (DOMENICA ORE 15)


A Goodison Park domenica pomeriggio si gioca una partita che ci dirà se Ancelotti potrà seriamente considerare l'accesso all'Europa (anche la più importante) come un'opzione perseguibile da qui a fine stagione: la sconfitta subita la scorsa settimana sul campo dell'Arsenal ha ricacciato indietro in classifica i Toffees ma non ha certo ridimensionato il valore della squadra di Ancelotti che, ospitando uno United che sembra in ottima forma, può rilanciare le proprie ambizioni.

Dal suo arrivo sulla panchina dell'Everton, Ancelotti ha fissato come schieramento tattico il 4-4-2 che ha utilizzato nella sua esperienza a Napoli, mantenendone gli aspetti positivi ma anche quelli negativi, come ad esempio la difficoltà a coprire gli spazi alle spalle delle linee di pressione.
Ciò che sta mancando in termini di risultati ad Ancelotti sono proprio le partite contro le cosiddette "top 6" visto che le due uniche sconfitte in Premier sono arrivate per mano di Manchester City ed Arsenal a cui aggiungere la sconfitta in FA Cup per mano del Liverpool di Klopp; per questa ragione il ciclo di partite in arrivo con lo United domenica e Chelsea e Leicester nelle prossime settimane ci aiuteranno a capire il livello di competitività raggiunto dalla squadra e permetterà, probabilmente, ad Ancelotti di capire quali pedine muovere nel prossimo calciomercato. 

A livello tattico il lavoro di Ancelotti è facilmente riconoscibile dallo scaglionamento del suo 4-4-2 che non cambia a seconda degli avversari ma cambia in base agli interpreti: dall'analisi delle azioni difensive si evince che, indipendentemente dall'avversario, l'Everton cerca sempre di aggredire l'avversario anche in zone alte del campo, con i due centrali di centrocampo (in genere Delph e Sigurdsson, o Schneiderlin quando l'islandese viene spostato più largo) che aggrediscono sull'uscita di palla dell'avversario ma soprattutto sulle seconde palle quando il pallone viene giocato lungo su Calvert-Lewin per sfruttarne le sue doti aeree, un pattern che spesso l'Everton usa per far progredire l'azione più rapidamente; questa opzione difficilmente può creare dividendi contro lo United vista la grande forza fisica dei centrali a disposizione di Solskjaer, per cui Ancelotti ha l'occasione in questa partita di escogitare nuove strategie per portare il pallone in zone pericolose di campo.

Il Manchester United è in un grande momento di forma e, soprattutto, l'arrivo di Bruno Fernandes sembra aver aiutato Solskjaer a migliorare l'atteggiamento della squadra in partita ed a sopperire, con la sua connessione con James, Martial e Greenwood, alle assenze di Pogba e Rashford.

Dalla mappa delle sue giocate elaborata da StatsZone si nota il fatto che, pur partendo da posizione di trequartista centrale, il suo punto di forza è il continuo movimento senza palla che gli permette di ricevere palla in posizioni di campo dove può meglio valutare la posizione dei compagni e sfruttarne al meglio i movimenti; nella partita contro il Watford si vede il suo sforzo nel venire a prendere il pallone anche nella propria metà campo e muovere il pallone anche utilizzando la sua grande capacità in conduzione (le stelle verdi rappresentano i dribbling completati), insomma il portoghese ha portato quell'imprevedibilità ed una migliore divisione del campo in zona offensiva di cui hanno giovato i giocatori offensivi ed anche Fred, che finalmente un partner con cui parlare la stessa lingua calcistica. 
Ancelotti finora non ha mostrato, con i suoi meccanismi, di saper tenere a bada i movimenti di un giocatore dalle caratteristiche del portoghese, lo si è visto domenica scorsa contro Ozil, per cui sarà interessante vedere come Ancelotti riuscirà a limitare le connessioni tra Bruno Fernandes e l'attacco dei Red Devils.


LA LIGA

Con il sorpasso avvenuto la scorsa settimana, il Barcellona di Setien si presenta al Clasico di domenica sera con due punti di vantaggio sul Real Madrid, a questo si aggiunge l'intermezzo europeo che ha visto i blaugrana, seppur con grosse difficoltà, uscire indenni da Napoli ed il Real sconfitto al Bernabeu dal Manchester City e quindi in una condizione psicologia tutt'altro che ottimale, tuttavia il precedente della gara d'andata, con ancora Valverde alla guida del Barça, rende fiducioso il Real sulla possibilità di portare a casa il match ed operare il contro-sorpasso. Per il resto la giornata parte questa sera con la Real Sociedad che ospita il Valladolid e con tanti scontri pieni di spunti interessanti, uno di questi vede di fronte due delle squadre che nelle ultime settimane hanno destato le migliori impressioni, ossia Granada e Celta Vigo.

GRANADA-CELTA VIGO (SABATO ORE 21)


La sfida del Nuevo Estadio de Los Cármenes vede di fronte due squadre in un ottimo momento di forma, con i padroni di casa reduci da due vittorie consecutive e con il ritorno della semifinale di Coppa del Re da affrontare contro il Bilbao nel corso della settimana, dall'altra parte il Celta Vigo che grazie a risultati di prestigio come il pareggio ottenuto al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid e alla vittoria in rimonta contro il Siviglia, ha inanellato una serie positiva che l'ha tirata fuori dalla zona retrocessione.

La squadra andalusa indipendentemente dal modulo di partenza utilizzato si dispone in campo con un 4-4-2 asimmetrico, molto diretto (43% di possesso palla medio, 120 passaggi completati nella propria metà campo contro i 163 di media della Liga, 122 passaggi completati nella metà campo avversaria contro i 172 di media della Liga, dato Soccerment) ed aggressivo in fase di non possesso (PPDA pari a 9,34 secondo i dati di Understats, ma ulteriormente diminuito a 6,23 dopo la gara ultra passiva di Barcellona a metà gennaio).

Come si evince dalla mappa delle posizioni medie delle ultime due partite, il 3-5-2/ 5-3-2 esposto sulla carta, in realtà è un 4-4-2 in cui l'asimmetria è maggiormente accentuata dalla posizione di Foulquier che da ampiezza a destra, mentre Victor Diaz resta in posizione più accentrata a sostegno dei due centrali difensivi di ruolo, mentre Neva da larghezza a sinistra, a centrocampo Gonalons e la grande rivelazione Yangel Herrera fanno legna, mentre Machis attacca partendo da sinistra unendosi alle due punte Soldado e Carlos Fernandez; dunque un sistema che copre molto bene il campo e che permette di trovare la porta in maniera molto diretta e con maggiori margini di pericolosità, difatti le 5 reti realizzate nelle ultime due partite sembrano dar ragione ai nuovi accorgimenti voluti da Diego Martinez.

Il Celta Vigo si presenta a Granada con la consapevolezza che Oscar Garcia, subentrato a Fran Escribà a novembre, sembra aver trovato la strada per far risalire la china alla squadra galiziana, il cui talento a disposizione merita una situazione di classifica migliore.

L'analisi della progressione degli xG mostrano le differenze tra la gestione Escribà (parte sinistra del grafico) e la gestione Garcia, si nota come la fase difensiva non abbia subito variazioni rilevanti (difatti la linea di tendenza non mostra particolari inclinazioni), mentre la fase offensiva mostra sensibili miglioramenti, questo grazie al ritorno ad una focalizzazione su un calcio di possesso, in cui la tecnica degli interpreti a disposizione potesse emergere, e così gente come Rafinha, Fran Beltran e Brais Mendez può operare con maggior agio e creare opportunità per Pione Sisto, Santi Mina e, soprattutto, Iago Aspas, capitano ed anima di questa squadra che domani sera cercherà a Granada di mettersi alla prova contro un avversario che fa dell'aggressività e della contestazione del possesso avversario il proprio marchio di fabbrica, insomma Granada-Celta Vigo è una tipica sfida tra le due anime della Liga, il calcio tecnico e di possesso dei galiziani contro il calcio fatto di verticalizzazione ed aggressione alta degli andalusi.  

BUNDESLIGA

Il campionato tedesco ha confermato anche questa settimana di essere la competizione di livello più avanzato in Europa, la vittoria e dominio annesso del Bayern Monaco sul campo del Chelsea in Champions ed il passaggio del turno brillante ottenuto da Bayer Leverkusen e Wolfsburg in Europa League (in attesa di sapere il destino dell'Eintracht, chiamato a difendere 3 goal di vantaggio a Salisburgo nel tardo pomeriggio di oggi). A rendere ancora più interessante il campionato tedesco è la lotta a 5 per la vittoria finale, suddivise da 6 punti, il prossimo weekend vedrà scontrarsi tra di loro due di esse, ossia il Lipsia, squadra sulla quale questo blog ha speso milioni di bellissime parole, ed il Bayer Leverkusen, squadra che, come lo scorso anno, sta trovando una interessante continuità di rendimento nel corso del girone di ritorno. Tuttavia, oltre a consigliare lo scontro di cui sopra, vi consigliamo un altro match di particolare interesse, ossia la sfida tra l'Union Berlino ed il Wolfsburg.

UNION BERLINO - WOLFSBURG (DOMENICA ORE 13,30)


La sfida che si gioca all'Alte Försterei di Berlino sarà teatro di una sfida di grande interesse tra due squadre che sono in ottima forma per le quali questa partita può essere uno spartiacque di una certa importanza per il raggiungimento dei rispettivi obbiettivi.

L'Union Berlino si è presentato in Bundesliga per la prima volta nella propria storia, legata principalmente alla sua appartenenza geografica alla DDR e resa squadra culto per il grande apporto della tifoseria alla crescita del club e. per questo, ha raccolto tanti estimatori e tifosi anche al di fuori dei confini tedeschi. Fatta la doverosa premessa culturale sulla società, parlando di campo la squadra di Fischer ad inizio stagione sembrava la principale candidata al ritorno immediato in 2.Bundesliga ed invece, dopo le prime giornate di assestamento e dopo il passaggio al 3-4-3/3-5-2 ha iniziato una risalita che la vede in questo momento veleggiare a metà classifica con ben 9 punti di vantaggio sul Fortuna Dusseldorf, la squadra che in questo momento disputerebbe lo spareggio contro la terza della 2.Bundesliga.


L'analisi delle posizioni medie dell'Union nelle ultime due partite ci mostra degli elementi ormai caratteristici della squadra di Fischer, ossia possesso palla lasciato all'avversario, fase offensiva demandata al lavoro degli esterni (Lenz a sinistra, Ryerson o Trimmel a destra) ed alle doti aeree del centravanti Sebastian Andersson (8,52 duelli di testa vinti a partita, pari al 53% dei duelli aerei affrontati, fonte Soccerment); il passaggio alla difesa a 3 ha, inoltre, migliorato le prestazioni individuale del centrale difensivo Keven Schlotterbeck, classe 1997, il cui duello con Weghorst potrebbe essere una delle chiavi di lettura del match.

Il Wolfsburg è in un ottimo momento di forma con 4 vittorie nelle ultime 5 partite tra Bundesliga ed Europa League, serie in cui la squadra di Glasner si è qualificata agli ottavi di finale di Europa League ai danni del Malmoe ed è rientrata in corsa per un posto in Europa anche per la prossima stagione; la partita di domenica a Berlino contro un'altra squadra in grande forma servirà a mettere alla prova le qualità di Weghorst e compagni e mostrare di aver acquisito la flessibilità in termini di approccio vista nelle ultime settimane.

Le statistiche elaborate dagli analisti di Soccerment mostrano le qualità della squadra di Glasner già analizzate nelle scorse settimane: la fase difensiva continua ad essere ottimale grazie alla ricerca della conquista immediata del pallone ed anche grazie ad un ottimo rendimento dei centrali Brooks e Knoche, specie sui palloni alti, mentre il gioco offensivo  poco basato sul possesso palla (media inferiore al 50%) e molto di più su giocate dirette e verticali il cui target è Weghorst supportato dai centrocampisti alle sue spalle.

L'analisi delle due squadre lascia intendere la possibilità di una partita in cui saranno le seconde palle a fare la differenza, sotto questo aspetto il Wolfsburg dovrà amministrare al meglio l'assenza di Guilavogui. il suo uomo di equilibrio nella metà campo difensiva.


LIGUE 1


La sconfitta patita dal Marsiglia contro il Nantes sabato scorso ha definitivamente chiuso i conti, semmai ci fosse stata una chance di tenerli aperti, per quel che riguarda la lotta al titolo, con il PSG che può gestire un vantaggio di 13 punti che le può permettere di concentrare tutta l'attenzione sulla gara di ritorno in Champions League contro il Borussia Dortmund e gestire gli uomini a sua disposizione; alle spalle dei parigini e del Marsiglia che, a sua volta, non ostante l'ultima sconfitta, ha sotto controllo il secondo posto in classifica, continua la lotta per il terzo posto in Champions e per l'accesso all'Europa, una lotta che coinvolge diverse squadre e che è aperta a tantissimi scenari; due di queste protagoniste si affrontano domani sera e sono Montpellier e Strasburgo.

MONTPELLIER - STRASBURGO (SABATO ORE 20)

La sfida dello Stade de la Mosson tra Montpellier e Strasburgo potrebbe valere l'iscrizione per una delle contendenti alla corsa per un posto in Europa la prossima stagione; le due squadre hanno in comune diverse statistiche numeriche che rendono somiglianti i rispettivi stili di gioco in fase di possesso, mentre le differenze esistono in fase di non possesso. 

La formazione occitana, allenata da Der Zakarian, si differenzia per la grande aggressività in fase di non possesso, incentrata sul grande lavoro dei centrali di centrocampo, a cui avevamo fatto già accenno nelle settimane passate ed una fase di possesso molto verticale e basata sullo sfruttare il lavoro dei centrali di lato della difesa a 3 e sui cross degli esterni.

La mappa dei passaggi in verticale mostrano chiaramente come spesso e volentieri l'impostazione da dietro è finalizzata a cercare direttamente i tre uomini offensivi, qualora non sia questa la strada seguita, la mappa ci mostra il grande utilizzo dei cross. Le statistiche confermano il trend indicando il Montpellier come la squadra con più cross effettuati a partita (22) e più passaggi lunghi effettuati per partita (71), a livello individuale la statistica che conferma l'approccio verticale di Der Zakarian è data dai 6,7 passaggi lunghi a partita del centrale brasiliano Hilton (fonte dei dati WhoScored).

Ad affrontare la squadra occitana ci sarà lo Strasburgo; la squadra alsaziana è avanti al Montpellier in classifica di 2 punti e, come indicato in premessa, ha degli elementi in comune con essa. visto che anche la squadra allenata da Thierry Laurey in fase di possesso ama giocare in verticale e si affida molto spesso ai cross (è seconda in entrambe le statistiche proprio al Montpellier).

In fase di non possesso, invece, come mostrato dalla mappa predisposta da Between the Posts in relazione alla trasferta dello Strasburgo in casa del Lione ci mostra come la squadra di Garcia non sia riuscita ad accedere centralmente all'area di rigore avversaria, questo perché l'approccio voluto da Laurey è di non andare ad aggredire alto ma lavorare sulle coperture delle linee di passaggio per eliminare ogni possibilità di accesso per l'avversario alla fascia centrale del campo. L'approccio della squadra alsaziana in non possesso ha pagato grossi dividendi in termini di tenuta difensiva visto che la media dei tiri subiti è pari a 9,7 secondo i dati WhoScored, dato inferiore solamente a quello di Angers e Marsiglia.

La Ligue 1 difficilmente regala contesti tattici particolarmente evoluti e le due contendenti in questione, infatti, ne sono una dimostrazione, ma si sa che il campionato francese crea principalmente un contesto atto alla costruzione ed alla crescita di talenti, per cui alla fine a decidere la sfida dello Stade de la Mosson saranno le individualità a disposizione delle due squadre a cui sarà demandato di rompere le strategie difensive dei rispettivi avversari.


BONUS TRACK


MANCHESTER CITY - ASTON VILLA, FINALE DI CARABAO CUP


Come già accennato in precedenza, il prossimo weekend assegnerà il primo titolo in Inghilterra, con il Manchester City che affronta l'Aston Villa nella tipica cornice di Wembley per la finale di Coppa di Lega, per Guardiola è la possibilità di aggiungere un ulteriore trofeo alla bacheca, per l'Aston Villa, in piena lotta per evitare la retrocessione dalla Premier, battere il City sarebbe un'impresa clamorosa ma ha sufficiente tecnica a centrocampo per mettere in difficoltà i fragili meccanismi difensivi della squadra di Guardiola, che deve rinunciare nuovamente a Laporte per circa un mese.

RITORNA IL CAMPIONATO RUSSO


Classifiche fornite da Sofascore Risultati



Dopo la pausa invernale, il campionato russo torna in campo con lo Zenith in netto vantaggio sulle inseguitrici (+10 sul Krasnodar, +11 su Rostov, CSKA Mosca e Lokomotiv Mosca) quando mancano 11 giornate alla fine. Il campionato russo non è uscito benissimo a livello europeo, con nessuna rappresentante che è giunta alla fase ad eliminazione diretta di entrambe le competizioni. Il livello tecnico a livello individuale sembra tutto sbilanciato dalla parte della squadra di San Pietroburgo, mentre alle spalle si fatica ad intravedere una capacità di generare talenti anche a livello locale, tutti dati che non inducono all'ottimismo anche per il cammino della nazionale ai prossimi Europei dopo l'exploit del mondiale casalingo. Oltre ai gemelli Miranchuk del Lokomotiv Mosca e lo stesso Odzoev dello Zenith, i giocatori su cui si può tentare a puntare qualche centesimo sono il centrocampista del CSKA Ivan Oblyakov, classe 1998, chiamato ad un salto di qualità definitivo, ed il compagno di squadra Igor Diveev, centrale difensivo mancino classe 1999; se invece vogliamo muovere il focus sul reparto offensivo l'unico prospetto di rilievo è l'esterno destro d'attacco del Krasnodar Shapi Suleimanov, classe 1999, che tra competizioni di club e nazionale Under 21 ha messo a segno 8 goal e 7 assist.


EREDIVISIE, AJAX-AZ (DOMENICA ORE 20)


Come all'andata, le due contendenti al titolo in Olanda si affrontano distanti 3 punti in classifica ed entrambi reduci da un'altra delusione europea: la gara d'andata, disputata lo scorso 15 dicembre, si è disputata dopo la retrocessione dei lancieri dalla Champions e la pesante sconfitta della squadra di Arne Slot sul campo dello United in Europa League senza pregiudicarne la qualificazione. Domenica tornano ad affrontarsi dopo essere state entrambe eliminate in Europa League rispettivamente da Getafe e LASK Linz, ossia due formazioni dalla forte connotazione tattica che hanno mostrato i limiti delle due formazioni.

La gara d'andata, introdotta da un grande hype derivante dal grande talento a disposizione delle due formazioni, fu tutt'altro che spettacolare e fu risolta nei minuti finali da un goal di Boadu su una confusa azione di calcio d'angolo; entrambe le squadre (vedi numero di passaggi completati sulla trequarti) sembravano restie ad affrontarsi a viso aperto ed il goal nei minuti finali premiò, seppur oltremodo, un progressivo forcing della squadra di Alkmaar.


















RICOMINCIA LA MLS

Dall'altra parte del continente prende il via la MLS che quest'anno vedrà aggiungersi una nuova squadra, ossia l'Inter Miami, presieduta da David Beckham, che ha deciso di entrare nella competizione di certo non in punta di piedi, acquisendo Rodolfo Pizarro, centrocampista/trequartista messicano di grande valore ed occupando la prima casella destinata ai "designated playersall'esterno d'attacco argentino dell'Estudiantes Matias Pellegrini.

Per il resto le favorite dovrebbero essere le stesse della scorsa stagione, con i detentori di Seattle che non hanno modificato la squadra, così come le altre due principali contendenti, ossia l'Atlanta United, vincitrice due stagioni fa, e il Los Angeles Football Club, dominatrice della regular season nella scorsa stagione.

Tra le novità della stagione, oltre all'esordio di Miami, c'è il cambio di panchina a New York sponda City, con l'approdo di Ronny Delia, ex Celtic e Valerenga, rimanendo in tema di allenatori, molta curiosità per Thierry Henry che, dopo la negativa esperienza a Montecarlo, decide di ricominciare da Montreal; se invece, anche se a 33 anni, sperate ancora nella rinascita di Giuseppe Rossi, allora sarà interessante capire come andrà la sua avventura tra le montagne dello Utah, a Salt Lake City.

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