Showing posts with label Schalke 04. Show all posts
Showing posts with label Schalke 04. Show all posts

Thursday, 21 January 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 14



Inizia questa sera un altro weekend ricco di sfide molto interessante che potranno dare un indirizzo importante alla stagione di molte squadre (non dimenticate che ciò che accadrà a fine stagione sarà figlio di ciò che state vedendo in questo mese), per questo un incrocio come Milan-Atalanta può avere importanti conseguenze nella lotta per lo scudetto e la Champions in serie A, il duello tra le due Borussia e la sfida tra Leverkusen e Wolfsburg in Bundesliga ci dirà molto su cosa può succedere alle spalle del Bayern Monaco, così come in Francia il Monaco ha la possibilità di affossare i sogni di gloria mal riposti del Marsiglia e rilanciarsi in chiave Champions League dove è previsto un delicatissimo scontro diretto tra Rennes e Lille.

Come se non bastassero questi importantissimi quanto interessanti scontri, ho voluto inserire nei miei consigli per il weekend quattro sfide che rappresentano eventi altrettanto importanti in cui gli spunti di interesse sono molteplici.

Per cui eccovi qui i miei consigli per il weekend.


FINALE COPA SUDAMERICANA, LANUS - DEFENSA Y JUSTICIA (SABATO ORE 21)

E' una finale tutta argentina quella che sabato sera, nello scenario dello stadio dedicato a Mario Kempes in quel di Cordoba, aggiudicherà la Copa Sudamericana, la seconda competizione per club più importante del Sud America dopo la Copa Libertadores.

Si affrontano due formazioni che esprimono un tipo di calcio molto diverso tra loro: da una parte abbiamo il Lanus che ha costruito il suo cammino su un calcio basato sull'utilizzo della fisicità dei suoi attaccanti per poi andare a lottare sulle seconde palle, dall'altra abbiamo il Defensa y Justicia di Hernan Crespo che cerca, invece, di esprimere un calcio maggiormente tecnico e corale.

Il Lanus allenato da Luis Zubeldìa, proverà a riportare la coppa nella bacheca dei Granate dopo quella vinta da Barros Schelotto nel 2013, lo farà utilizzando un sistema di gioco basato su un 4-4-2 con le due punte, ossia l'eterno Jorge Sand e "El Puma" Orsini, chiamati a lottare a mani nude su ogni pallone rilanciato dalle loro parti. A completare il quadro c'è la coppia di centrocampo formata da Belmonte (classe 1998, giocatore con un ottimo senso della posizione) e Facundo Quignon chiamati a chiudere ogni via d'accesso davanti alla difesa ed a riciclare i palloni in fase di possesso; tuttavia, il fiore all'occhiello della squadra resta l'esterno offensivo Pedro de la Vega, classe 2001, giocatore dallo spunto in velocità e dalla corsa davvero impressionante, il puntello ideale per andare a lottare sulle seconde palle successive ai duelli delle due punte.

Nelle due semifinali disputate contro il Velez la formazione di Zubeldìa è riuscita a trovare il passaggio del turno non ostante sia stata messa sotto in lungo ed il largo dagli avversari, tra le grandi parate di Lautaro Morales e gli errori in fase di conclusione della squadra di Mauricio Pellegrino, i Granate sono riusciti a rendere produttiva la propria strategia di gioco iper-speculativa, funzionerà anche in finale?

Le statistiche relative alla partita di ritorno lasciano pochi dubbi su chi abbia fatto la partita, ma mai come in questo caso si può affermare che queste cose appartengono alla particolarità del gioco del calcio.






Di tutt'altro tenore, invece, il cammino del Defensa y Justicia: la squadra oggi allenata da Hernan Crespo ha costruito un percorso negli anni basato su un calcio di qualità e di possesso, non è un caso che l'ex attaccante del Parma, della Lazio e delle due milanesi sia succeduto ad un allenatore molto in vista in Sud America, ossia Sebastiàn Beccacece, rosarino e, manco a dirlo visto il suo luogo di nascita, discepolo del bielsismo.

Il gioco del Defensa y Justicia si basa su uno schieramento molto fluido (un 3-1-4-2 sulla carta che si trasforma in un 4-1-3-2) dove una continua serie di rotazioni permette alla squadra di occupare in maniera sempre efficiente i corridoi in larghezza ed in profondità.

Una situazioni tipica che la squadra di Crespo riesce a creare è quella di riuscire con continui movimenti incontro e conseguente attacco dello spazio lasciato dal movimento generato; in questo caso l'azione era partita sovraccaricando il lato sinistro di attacco (continua è la ricerca di triangoli in fase di sviluppo laterale del gioco) fino a creare un lato debole nella zona opposta che viene attaccata da una mezzala (la maggior parte delle volte Valentìn Irralde) che dialoga con una delle due punte per attaccare la linea difensiva con una triangolazione, nel frattempo due giocatori mantengono l'ampiezza per creare maggiori spazi tra centrali e terzini avversari. Tutti i 4 goal della semifinale di ritorno contro il Coquimbo Unido che hanno portato l' El Halcon all'ottenere il meritatissimo pass per questa finale.

Quella che si prospetta, dunque, è una finale decisamente aperta a qualsiasi epilogo il cui contesto tattico vedrà sicuramente il Defensa y Justicia cercare di fare la partita e sfruttare le proprie catene e rotazioni al fine di superare il blocco centrale del Lanus che, dalla sua parte, cercherà di far fruttare al meglio le capacità fisiche delle sue due punte e la velocità di De La Vega, dunque una contrapposizione di stili che rende questa finale a mio parere più interessante di quella che si disputerà a distanza di una settimana per l'assegnazione della Copa Libertadores.


SERIE A, JUVENTUS-BOLOGNA (DOMENICA ORE 12,30)

La sconfitta di San Siro contro l'Inter ha aperto enormi interrogativi sullo status dei lavori di ammodernamento della Juve affidati ad Andrea Pirlo: il cambio di mentalità richiesto alla formazione bianconera per diventare una squadra di valore europeo fatica ad insinuarsi in maniera continua, per questa ragione la partita contro una squadra aggressiva contro il Bologna rappresenta una sfida che improvvisamente assume un ruolo decisivo per il proseguimento della stagione della Juventus.

Il principale problema della squadra bianconera al momento sta nella gestione degli spazi tra centrocampo e difesa, situazione di difficoltà che si acuisce nel momento in cui si generano situazioni di transizione difensiva, dove la richiesta di Pirlo di recuperare immediatamente il pallone non collima con le letture delle linee alle spalle degli uomini in pressione.

E' stata già ampiamente discussa in rete la modalità con cui la Juventus ha preso il goal del 2-0 contro l'Inter, una situazione determinata sì da due grandi giocate individuali di Bastoni e Barella, ma in cui si nota chiaramente che la disposizione della squadra mostra delle inefficienze che hanno portato il centrocampista sardo ad inserirsi in uno spazio a metà strada tra Bentancur e Frabotta (ad una settimana di distanza non vi è ancora una risposta univoca su chi dovesse seguirlo). Questo tipo di difficoltà della Juventus nel gestire situazioni di difesa più aggressiva è emerso anche in altre partite: molto facile ricordare l'esempio del goal di Vlahovic nella partita contro la Fiorentina, in quel caso Bentancur non aveva seguito lo smarcamento preventivo di Ribery, una situazione che si è intuito Prandelli aveva già preparato alla lavagna prima della partita, a dimostrazione che queste difficoltà della formazione bianconera rappresentano un punto debole su cui gli avversari impostano la loro partita.

Ed è proprio l'occupazione dello spazio tra le linee il punto di forza del Bologna di Mihajlovic, una squadra che il tecnico serbo ha costruito per aggredire l'avversario e cercare di avere la supremazia territoriale.

Come si evince dal fermo immagine qui a lato, la squadra felsinea occupa con diversi uomini la zona tra le linee tramite rotazioni posizionali tra i vari giocatori, lo scopo è riuscire a trovare una rapida triangolazione, magari passando tramite la zona 14 (ossia quella zona che vedete delimitata dalle due strisce tratteggiate gialle) dove innescare rapide triangolazioni per superare la linea o trovare i tagli dei giocatori che partono dall'esterno. Qualora l'avversario non conceda la linea di passaggio centrale, il Bologna accetta di portare il pallone sull'esterno, in quanto la densità di uomini negli ultimi 20 metri permette di invadere l'area di rigore con più uomini e rendere, quindi, molto pericolose anche le soluzioni tramite cross o traversoni.

I 13 tiri prodotti a partita rappresentano un ottimo indice della qualità del gioco offensivo dalla squadra di Mihajlovic, tuttavia come nella scorsa stagione l'eccessivo sforzo chiesto alla squadra in termini di movimento senza palla viene pagato in fase conclusiva, visto che il saldo tra xG prodotti e goal realizzati è negativo (-1,7 secondo FbRef).
Anche in fase difensiva, il sistema voluto dal tecnico serbo genera diversi rischi che, alla fine dei conti, non stanno pagando: il dato del PPDA (8,93 secondo Understat) denota un approccio molto aggressivo della squadra in fase di non possesso, tuttavia il rovescio della medaglia sta nelle occasioni concesse agli avversari che sono tra le più pericolose dell'intero campionato in media (0,12 xG subiti per tiro).

Analizzando le due squadre, dunque, emergono molti punti in comune che lasciano intuire la possibilità di vedere una partita con molte occasioni da una parte e dall'altra: ciò che può cambiare è lo stato mentale con cui le due squadre affronteranno la partita, di certo il Bologna avrà meno pressione nel fare risultato rispetto alla Juventus e cercherà di togliere ulteriori certezze alla squadra di Pirlo che, invece, dovrà mostrare di essere pronta a tenere in mano partite contro avversarie in grado di saper sfruttato lo spazio tra le linee.


SCHALKE 04 - BAYERN MONACO (DOMENICA ORE 15,30)

Quello in programma alla Gazprom Arena di Gelsenkirchen domenica pomeriggio è il più classico testa-coda che il calendario potesse creare. Da una parte abbiamo la squadra più in crisi d'Europa, ultima in classifica ed alle prese con una grave crisi societaria, dall'altra parte, invece, abbiamo la squadra che molti definiscono la più forte d'Europa, definizione confermata dall'albo d'oro della Champions League.

Lo Schalke 04 è stata la principale vittima della pandemia che ha acuito le problematiche finanziarie del club della Ruhr, costretto a dover seguire una strada di forte ridimensionamento a causa del forte indebitamento della società generato da una gestione negli anni passati decisamente poco oculata. La principale colpa del club è stata quella di non aver saputo monetizzare dalla cessione di giocatori plasmati dal proprio settore giovanile e che hanno lasciato lo Schalke a parametro zero o per cifre davvero irrisorie. Tutta questa situazione ha generato lo status attuale, ossia un club che, non potendo neanche contare sugli incassi derivanti dagli spalti sempre pieni e traboccanti di passione della Gazprom Arena si è trovata a mettere in piedi una squadra che non sembra in grado di reggere il confronto con la categoria, soprattutto a livello mentale.

Se andiamo a vedere la rosa dello Schalke, infatti, alcuni dei giocatori a disposizione dell'allenatore Christian Gross, ritornato ad allenare in Europa per assistere al capezzale della squadra di Gelsenkirchen, troviamo diversi giocatori il cui livello tecnico è decisamente alto ma, finora, non in grado di trovare il modo di risolvere le complessità di base del calcio: difendere contro le squadre più forti, attaccare contro le squadre che non concedono spazi.

Con l'arrivo del tecnico svizzero al termine del turno di campionato post-natalizio le cose sembravano aver trovato la svolta con la vittoria sull'Hoffenheim che aveva dato diverse indicazioni positive: il ritorno di Kolasinac, di ritorno a Gelsenkirchen in prestito dall'Arsenal, sembrava aver risolto il problema della leadership difensiva, Harit sembrava essere tornato su dei livelli importanti, ma soprattutto la squadra sembrava poter prendere vantaggio dallo shock generato dall'impatto sulla squadra e sulla Bundesliga da Matthew Hoppe, centravanti statunitense classe 2001 buttato nella mischia da Gross e che all'esordio da titolare mette a segno una tripletta che lo lancia agli onori delle cronache.

Il centravanti ha continuato a segnare anche nelle due partite successive che, però, lo Schalke ha perso contro l'Eintracht ed il Colonia (quest'ultima all'ultimo minuto dopo aver dominato la partita), di certo i suoi smarcamenti e la sua velocità sono la principale arma che la squadra di Gross cercherà di sfruttare contro la difesa del Bayern Monaco.




Sicuramente la fase difensiva è il punto debole della squadra campione d'Europa che inizia il girone di ritorno di questa Bundesliga con 4 punti di vantaggio sul Lipsia e 7 punti sul Leverkusen, per cui tutto lascia intravedere che anche questa stagione sembra destinata al trionfo in campionato della squadra di Flick.

Il sistema messo in piedi dal tecnico tedesco è ormai chiaramente riconoscibile, così come erano intuibili i "bug" di questo sistema basato su una pressione altissima sostenuta da una linea difensiva che difende sempre in avanti e mantiene il proprio posizionamento al limite della linea di centrocampo: in questo modo l'avversario una volta in possesso del pallone viene compresso in spazi ridottissimi quasi mostrando l'idea di volerlo soffocare. La presenza di attaccanti veloci o giocatori abili in dribbling, tuttavia, permette all'avversario di poter superare questa pressione e generare situazioni ad altissimo coefficiente di pericolosità, questo spiega, quindi, i dati difensivi del Bayern che, ad oggi, è la settima difesa della Bundesliga.


La partita, dunque, si presenta come un probabile monologo del Bayern Monaco, a rafforzare la tesi ci sono le 8 reti realizzate all'andata dalla squadra di Flick, a dimostrazione di un divario non solo tecnico ma anche a livello mentale e psicologico. Il percorso delle due squadre nelle ultime settimane mostra che la confidenza del Bayern nel suo approccio è al momento inattaccabile, mentre le difficoltà dello Schalke sono ancora lì, mostrate da una classifica che adesso è davvero allarmante, tuttavia gli stimoli derivanti dalle prestazioni di Hoppe e l'arrivo di giocatori come Kolasinac e lo stesso Huntelaar possono permettere alla squadra di Gross di trovare quello scatto per rialzare la testa  e tentare di sfidare il Bayern con meno arrendevolezza rispetto alla gara d'andata.


FEYENOORD - AZ ALKMAAR (DOMENICA ORE 16,45)


Il campionato olandese continua a proporre nel calendario match di grandissimo interesse, questo è dovuto anche all'aumento di qualità delle contendenti con almeno 6 squadre in grado di potersi giocare i piazzamenti più importanti in classifica, ognuna mostrando un tipo di gioco diverso e soprattutto mostrando tanti giocatori di grandissima prospettiva da osservare.

La sfida tra Feyenoord ed Az Alkmaar rispetta decisamente i prerequisiti di cui sopra a cui si aggiunge una posizione di classifica che vede le due squadre divise da un solo punto, rispettivamente al quarto e quinto posto in classifica a 6 e 7 punti di distacco dall'Ajax capolista. E giusto per non far mancare ulteriori spunti di interesse, è anche la sfida di Arne Slot, ormai ex allenatore dell'AZ, licenziato dal club alla fine di dicembre proprio perché aveva trovato un accordo per allenare il Feyenoord a partire dalla prossima stagione.

Al momento, invece, la squadra di Rotterdam è allenata da un monumento del calcio olandese, ossia Dick Advocaat, allievo di Rinus Michels ed esportatore del 4-3-3 di matrice olandese anche al di fuori dei confini (in particolare come prosecutore del lavoro di Hiddink prima in Corea del Sud e poi in Russia). Pur aderendo alla scuola olandese e pur utilizzando il 4-3-3 Advocaat usa per le sue squadre un atteggiamento meno aggressivo, e questo è visibile nel modo di giocare del suo Feyenoord, con il 4-3-3 che in fase di non possesso di trasforma in un 4-4-2 con Toornstra (una delle mezzali) che si alza a supporto della punta Jorgensen in pressing, mentre gli esterni offensivi compattano la linea di centrocampo.

Fonte Stats WhoScored
L'uomo-chiave del Feyenoord è senza ombra di dubbio il suo capitano: Steven Berghuis, decisamente il dominatore delle statistiche offensive della squadra di Rotterdam con le sue 10 reti, i 6 assist, i 3,9 tiri a partita, i 2,9 passaggi-chiave (ossia i passaggi che portano un compagno al tiro) ed 1,8 dribbling (unica statistica offensiva in cui è battuto da un suo compagno di squadra, ossia Jens Toornstra)

Come si può evincere guardando le statistiche qui a fianco, il Feyenoord, differentemente da molto squadre della Eredivisie ha una età media molto avanzata; sono pochi i giocatori sotto i 23 anni ma tutti sono di buona prospettiva.

Su tutti probabilmente c'è il centrale difensivo argentino Marcos Senesi, migliore in campo nella sfida persa lo scorso weekend contro l'Ajax, dove ha mostrato la capacità di saper gestire bene i duelli con un attaccante di spessore come Haller, ha un ottimo sinistro in fase di impostazione (difatti è il giocatore con il maggior numero di passaggi effettuati a partita, 62,5), una qualità che in un centrale difensivo nel calcio moderno può fare la differenza ad alti livelli; nei duelli in uno contro uno deve ancora migliorare (la finta subita da Gravenberch domenica scorsa ha causato il goal valso la sconfitta finale), tuttavia resta un giocatore da guardare con occhio molto attento.

L'AZ, invece, si presenta al De Kuip reduce da una serie di risultati che le ha permesso di superare un inizio di stagione complesso (causa il COVID che ha complito diversi elementi della rosa) complicato dalla vicenda dell'esonero di Arne Slot, l'uomo che ha plasmato questa squadra fino a renderla un punto di riferimento di costruzione di una squadra utilizzando i giocatori forgiati dal proprio settore giovanile. La panchina è stata affidata a Pascal Jansen, vice dello stesso Slot e rimasto a dare continuità al progetto della squadra che, infatti, dopo un periodo difficile culminato con l'eliminazione dall'Europa League nella nefasta serata di Rijeka, adesso ha ripreso vigore con una serie di 5 vittorie nelle ultime 7 partite che hanno fatto risalire la squadra in classifica, per questo la partita di Rotterdam potrebbe essere la grande chance per l'AZ per portarsi ai confini della zona Champions.

Come Berghuis per il Feyenoord, l'AZ ha un leader tecnico talmente debordante che questa potrebbe essere la sua ultima stagione in Olanda: Teun Koopmeiners sta vivendo la stagione della sua totale e definitiva esplosione: giocatore in grado di garantire qualità della manovra e copertura in fase difensiva in eguale misura, tanto che viene schierato indifferentemente da centrale difensivo o da vertice basso davanti alla difesa, e grazie al piede sinistro che si ritrova ha già messo a segno 11 goal e 4 assist in questa stagione a cui si aggiungono le qualità in impostazione (71 passaggi completati a partita), tutte qualità che le grandi squadre stanno appuntando perché personalmente non vedo squadra in Europa a cui il capitano dell'AZ non possa fare comodo.

 



Nei miei precedenti post avevo segnalato gli altri grandi elementi di prospettiva a disposizione dell'AZ come Stengs e Boadu, a cui quest'anno si sono aggiunti Jesper Karlsson (5 goal, 6 assist, 1,7 passaggi-chiave a partita) e Zakaria Abouklal, giocatore dalla grande tecnica e che esteticamente ruba l'occhio per la capacità di andar via in dribbling nello stretto, forse esagerando a volte nella ricerca della giocata individuale.

Insomma, anche questa sfida mette di fronte due squadre in grado di esprimere un calcio di ottimo livello e, ancora una volta avremo una partita di Eredivisie con talento traboccante da entrambe le parti: la sfida è tra la maggiore esperienza della squadra di Advocaat e la gioventù pronta a salire al potere.

Friday, 21 February 2020

Cosa vedere nel weekend #19



A cavallo dei turni di Champions ed Europa League, ritornano i campionati nel weekend con i 5 principali campionati europei ancora aperti a diversi scenari per la lotta al titolo finale (in serie A, Liga e Bundesliga), ai posti in Europa con bagarre che coinvolgono ancora tantissime squadre ed alla lotta per non retrocedere che, specie in serie A ed in Premier League si è aperta a scenari a dir poco clamorosi.

Ma questo weekend non è solo calcio, in questo post daremo spazio, come promesso due settimane fa, anche alla presentazione di Italia-Scozia, la terza partita dell'Italia in questo 6 Nazioni dove si spera gli azzurri saranno in grado di fermare l'emorragia di 23 sconfitte consecutive contro l'avversario sulla carta più abbordabile.

SERIE A

La scorsa giornata ci ha lasciato in eredità una nuova classifica e nuove gerarchie, con la Lazio che si è presa il ruolo di anti-Juve nella volata scudetto battendo l'Inter nello scontro diretto di domenica sera, l'Atalanta che, battendo la Roma, ha messo una seria ipoteca sulla sua seconda partecipazione consecutiva alla Champions League; in zona Europa League la lotta per il sesto posto (ed il settimo, qualora la Coppa Italia la vinca una delle prime 6) vede inesorabile la risalita di Napoli e Milan, ma Verona e Bologna non lasceranno nulla di intentato vista la grande mentalità che i rispettivi allenatori sono riusciti ad imprimere alle loro squadre; in zona salvezza, invece, la bagarre è apertissima grazie alla risalita di Lecce e Genoa che ha alzato la quota punti per la permanenza in serie A e dove a rischiare forte ci sono la Sampdoria ed il Torino.


ATALANTA-SASSUOLO (DOMENICA ORE 15)


Dopo la magica serata di San Siro in Champions League, l'Atalanta torna a casa sua al Gewiss Stadium dove affronta il Sassuolo di De Zerbi in un match tra due squadre la cui riconoscibilità è quasi proverbiale: da un lato il calcio verticale ed aggressivo di Gasperini, dall'altra parte il calcio di posizione ed ipertecnico del tecnico bresciano.

La stagione dell'Atalanta ci ha insegnato come con la rosa a sua disposizione Gasperini abbia reso ancora più sofisticate le sue strategie, difatti contro il Valencia in Champions lo abbiamo visto rinunciare ad entrambe le due punte di ruolo (Zapata e Muriel) lasciando in avanti Gomez ed Ilicic allo scopo di occupare la linea a 4 del Valencia e permettere le imbucate di Pasalic e gli inserimenti dall'esterno dei quinti (la doppietta di Hateboer ne è la chiara esemplificazione); in altre occasioni, invece, abbiamo visto l'Atalanta rinunciare ad uno tra De Roon e Freuler ed occupare i mezzi spazi con Pasalic e Malinovskyi con Papu Gomez addirittura ad abbassarsi in fase di costruzione. Questa varianza permette ai nerazzurri di essere maggiormente imprevedibili in fase di possesso ed anche gestire il ritmo della partita a proprio piacimento senza la necessità di costruire gioco a velocità supersonica, sensazione confermata dal dato del possesso palla (55,4% di media) che vede la squadra di Gasperini al terzo posto alle spalle solo di Juventus e Napoli ed inoltre è la squadra che mantiene il possesso per più tempo nella trequarti avversaria (32% come la Roma, mentre Juventus e Napoli sono indietro con il 31%), ma soprattutto sono i dati sulla produzione offensiva a rendere l'Atalanta una squadra di valore top a livello europeo. 

Il Sassuolo si presenta a Bergamo reduce dalla sconfitta casalinga contro il Parma dove i nero-verdi sono andati a sbattere contro il solito muro eretto dal Parma di D'Aversa fermando una serie positiva di 10 punti in 4 partite che ha portato la squadra di De Zerbi lontana da zone pericolose di classifica che permette al tecnico bresciano di continuare con serenità il percorso di crescita della sua squadra il cui abito migliore, dopo tante difficoltà iniziali nel trovare il giusto assetto, sembra essere il 4-2-3-1 che ha messo a proprio agio diversi giocatori in rosa, come per esempio i due terzini Toljan e Kiriakopoulos, ha permesso l'esplosione di Jeremy Boga (7 goal, 2 assist, 5 dribbling riusciti a partita) ed un ritorno a buoni livelli di Domenico Berardi (9 goal e 5 assist per lui).

Ma sono soprattutto le prestazioni di Manuel Locatelli a destare l'attenzione: De Zerbi gli ha ritagliato come posizione quella di centrale di centrocampo accanto ad Obiang nel 4-2-3-1, dove può esercitare al meglio rispetto ad una posizione di centrale davanti alla difesa in quanto può permettersi di spingere più avanti e supportare la fase offensiva. La sua influenza sulle strategie di gioco del Sassuolo in fase di impostazione e rifinitura è ben visibile dalla spider-chart elaborata da Understats; il suo duello con Freuler o De Roon sarà molto interessante da seguire e potrebbe determinare buona parte dell'inerzia del match.






PREMIER LEAGUE

L'esclusione del Manchester City dalla prossima Champions League sta avendo l'effetto di un terremoto sul proseguimento della stagione in Premier League, questo perché il quinto posto (salvo ripensamenti nei prossimi gradi di giudizio favorevoli al City) e non più solo il quarto garantiranno l'accesso alla prossima Champions League, una prospettiva che rimette in corsa diversi club che stavano iniziando a concentrare l'attenzione su altri obiettivi (vedi Manchester United ed Arsenal) e che ora rientrano in corsa, per questa ragione il Lunch Match di sabato tra Chelsea e Tottenham assume un valore a dir poco fondamentale.


CHELSEA-TOTTENHAM (SABATO ORE 13.30)


La sfida tra allievo e maestro (Lampard e Mourinho) è una sfida delicata tra due squadre messe in seria difficoltà dagli infortuni che stanno continuando a falcidiare le due rose e costringere gli allenatori a rivedere le proprie strategie in funzione degli elementi a propria disposizione. Entrambe le squadre si affrontano a seguite di due sconfitte casalinghe, il Chelsea battuto nel Monday Night dal Manchester United, il Tottenham reduce dalla sconfitta in Champions contro il Lipsia che mette a serio repentaglio il proseguimento nella competizione di cui è vice-campione.

Con i 2 punti raccolti nelle ultime 4 partite la squadra di Lampard ha visto ormai del tutto erodersi il vantaggio che aveva sulle proprie inseguitrici, in primis lo stesso Tottenham che, adesso, si trova ad appena 1 punto di distacco, una situazione critica acuita dagli infortuni di Abraham e Kante proprio alla vigilia dell'impegno di Champions League contro il Bayern Monaco, assenze molto pesanti che, come la partita contro lo United ci ha mostrato, creano dei grossi buchi nello scacchiere tattico del Chelsea.

Il sistema di pressing uomo contro uomo voluto da Lampard sollecita molto in fase difensiva i centrocampisti chiamati ad aggredire gli omologhi avversari uomo contro uomo, questo è rappresentato a livello numerico dal quantitativo di giocate difensive effettuate dai centrocampisti e dagli esterni, per questa ragione l'assenza di Kante ha effetti deleteri sul pressing del Chelsea, e la partita contro il Manchester United di lunedì scorso lo ha dimostrato. A Lampard ora spetta il compito di trovare la giusta strategia in vista sia dell'impegno contro gli Spurs che contro il Bayern Monaco; nello scontro precedente con Mourinho disputato a fine dicembre, Lampard si è schierato con la difesa a 3 per meglio coprire la larghezza, possibile che la dovrà rispolverare per questo doppio impegno accentando di abbassarsi in fase di non possesso.

Il Tottenham, invece, è in totale emergenza in zona offensiva dove ha perso sostanzialmente fino a fine stagione sia Harry Kane che Son, ossia i principali marcatori in Premier con rispettivamente 11 e 9 reti; entrambi inoltre avevano una funzione ben precisa nel sistema che Mourinho ha implementato dal suo arrivo a White Hard Lane, ossia il centravanti faceva da riferimento centrale supportato da Alli alle sue spalle, mentre il coreano era deputato a dare ampiezza sulla fascia sinistra visto che il terzino sinistro (Davies o Vertonghen o Tanganga) resta bloccato accanto ai difensori in impostazione e lasciare spazio ad Aurier per fornire ampiezza a destra. Persi questi due elementi chiave, Mourinho ha dovuto rimescolare gli uomini e, nella difficile serata di Champions contro il Lipsia, ha avuto delle risposte sulle strategie a cui affidarsi per ovviare alle assenze.

Lo scaglionamento asimmetrico della linea difensiva è ormai un dato acquisito, con Davies e Winks chiamati ad iniziare l'azione ed Aurier che cerca di far progredire l'azione sulla destra o con le sue discese o svolgendo il compito che prima era delegato a Kane, ossia tentare di contendere le palle lunghe per tentare di attivare i giocatori disposti sulla trequarti chiamati a non isolare Lucas Moura; una strategia che però ha funzionato solamente quando hanno lasciato il campo Dele Alli e Gedson Fernandes: l'ingresso di Lamela al posto dell'inglese e di Ndombele al posto dell'ex giocatore del Benfica hanno permesso al Tottenham di avere un posizionamento migliore sulla trequarti offensiva coprendo le voragini che vedete nella passmap tra Davies e Bergwjin e tra Winks ed il lato destro del campo; se i minuti finali della partita con il Lipsia saranno la base della strategia di Mourinho contro il Chelsea, allora avremo risposte positive per il proseguimento della stagione per gli Spurs.


BUNDESLIGA

Lo scorso turno di campionato ha visto le prime cinque della classe portare a casa i 3 punti mantenendo dunque invariate le distanze davanti alla classifica e dunque aumentando l'incertezza in merito a chi la spunterà da qui alla fine di una stagione in cui il valore del campionato tedesco si sta innalzando a dismisura con il picco probabilmente raggiunto nel corso della settimana con le vittorie stra-convincenti di Dortmund e Lipsia in Champions League. Il calendario della giornata numero 23 potrebbe favorire il Bayern Monaco che affronta in casa il Paderborn ultimo in classifica, mentre le rivali sono alle prese con match meno agevoli, in particolare il Lipsia di Nagelsmann che, dopo la vittoria sul Tottenham in Champions se la dovrà vedere contro lo Schalke 04 di Wagner nella partita che ho scelto per questo weekend. 


SCHALKE 04-LIPSIA (SABATO ORE 18.30)


La sfida di Gelsenkirchen è senza dubbio il match più interessante della giornata specie se consideriamo che all'andata lo Schalke fu capace di espugnare Lipsia con un 3-1 sfruttando al meglio gli errori della squadra di Nagelsmann.

La squadra di Wagner ha un'identità tattica e strategica abbastanza riconoscibile con un pressing uomo contro uomo particolarmente aggressivo che spesso risulta efficace (quarto posto nel dato sul PPDA pari a 9,17), mentre la fase offensiva si basa prevalentemente sul movimento e sulle giocate di Amin Harit, principale fonte di pericolo della squadra con i suoi 4 goal, 6 assist ed una media di 1,91 passaggi-chiave a partita; le fonti alternative sono le discese sugli esterni di Caligiuri ed Oczipka, la cui assenza nelle ultime settimane ha avuto un certo peso sul rendimento offensivo dello Schalke.

Il punto debole dello Schalke è la fase difensiva nel momento in cui l'avversario si mostra abile a superare la prima linea di pressione, finora la squadra di Wagner ha concesso tantissimo agli avversari, tuttavia pur avendo numeri in termini di xG concessi da squadra da parte destra della classifica, lo Schalke è la quarta difesa del campionato, una overperformance difensiva che è spiegata dalla statistica del post-shot xG (PSxG) elaborata da StatsBomb in cui gli xG vengono aggiustati sulla base della direzione del tiro effettuato, un dato utile per valutare le prestazioni dei portieri: in base a questo valore la coppia Nubel-Schubert ha permesso allo Schalke di subire 7,5 goal in meno rispetto ai goal attesi, un dato inferiore solamente a quello di Sommer a Moenchengladbach e di gran lunga superiore a qualsiasi altro portiere del campionato.

Il Lipsia si presenta alla sfida di Gelsenchirken con negli occhi la prestazione a tratti dominante sul campo del Tottenham in Champions, il dato più interessante è che per la squadra di Nagelsmann quella di Londra è la terza partita consecutiva senza prendere goal, un dato tutt'altro che scontato se si considera che in queste tre partite l'unico centrale di ruolo fosse Dajot Upamecano, a sua volta assente anche a Londra, inoltre il giovane tecnico tedesco sembra aver finalmente trovato con il 3-4-3 il sistema per ricostruire la strategia in fase di possesso dopo la partenza di Diego Demme lasciando la fase di impostazione ai tre centrali difensivi con il supporto degli esterni.

La prestazione clamorosa di Ampadu a Londra alla sua seconda partita da titolare in questa stagione mostra come con il giocatore in prestito dal Chelsea il Lipsia abbia trovato un giocatore utilissimo in fase di impostazione ma anche in fase di lettura delle linee di passaggio avversarie, ora resterà di capire se Nagelsmann, con il rientro di Upamecano rivedrà nuovamente il modulo oppure se l'inglese tornerà in panchina.














LA LIGA

Pareggiando contro il Celta Vigo domenica scorsa, il Real Madrid ha visto ridursi il vantaggio sul Barcellona ad 1 solo punto, il tutto mentre la squadra di Setien, nel mezzo di una polveriera societaria è riuscito a superare, parafrasando una citazione di Guardiola in relazione all'Atalanta, "la visita al dentista" rappresentata nella Liga dal Getafe di Bordalas che, comunque, riesce a mantenere il terzo posto in una lotta per la Champions in cui tutti hanno rallentato, eccetto il Villarreal, unica a vincere ed ora a 2 punti dal quarto posto occupato da Atletico Madrid e Siviglia, per questo motivo la partita che consiglio questo weekend è la visita del sottomarino giallo al Wanda Metropolitano.


ATLETICO MADRID - VILLARREAL (DOMENICA ORE 21)


Come indicato in premessa, appena due punti dividono l'Atletico Madrid dal Villarreal: i colchoneros sono alle prese con mille difficoltà derivanti dalle assenze e dai limiti in fase di finalizzazione già discussi nei miei post precedenti sul blog, il Villarreal ha una serie positiva aperta di 10 punti nelle ultime 4 partite coincisa con l'arrivo in attacco di Paco Alcacer, fuoriuscito da Dortmund a causa dell'arrivo di Haaland.

In tutte le difficoltà di questa stagione l'Atletico non ha mai perso lo spirito combattivo e la grande applicazione in fase di non possesso che le permette di essere la miglior difesa del campionato alle spalle del Real Madrid e la miglior difesa in termini di xG subiti (ad eccezione del modello di Between the Posts). In settimana la prestazione difensiva contro il Liverpool ci ha riportato alla mente l'Atletico del 2014, quello capace di vincere la Liga e di trovarsi ad un passo dalla vittoria della Champions League; una prova di intensità difensiva non sfuggita ai freddi numeri delle statistiche con le 6 respinte di Savic e, soprattutto, i possessi persi da Alexander-Arnold (36) a dimostrazione di come la fase difensiva di Simeone può soffocare qualsiasi tipo di organizzazione offensiva; con il Villarreal l'Atletico Madrid dovrà dare continuità alla prestazione in Champions se intende risalire la corrente anche nella Liga.



Il test per l'Atletico Madrid è molto probante visto che il Villarreal è una delle squadre con la migliore produzione offensiva della Liga e che con l'arrivo di Paco Alcacer vuole risolvere il problema della underperformance realizzative evidenziatosi per lunghi tratti della stagione. Javi Calleja avrà studiato le difficoltà avute dal Liverpool contro il blocco difensivo dell'Atletico, l'arma a sua disposizione è la grande qualità dei suoi centrocampisti ai quali chiede continue rotazioni per disordinare le linee difensive avversarie; a livello di modulo il Villarreal alterna il 4-1-4-1 al 4-2-3-1 a seconda delle caratteristiche dei giocatori utilizzati, in genere la differenza tattica la fa la presenza in campo di Iborra o Anguissa: il primo è il tipico pivote che gioca davanti alla difesa e che si affianca a loro al momento di far partire la manovra, il secondo è un centrocampista che ama muoversi di più e per questo è necessario che ci sia qualcuno accanto che dia copertura alle sue sortite in avanti, in questo ruolo si alternano lo stesso Iborra oppure Trigueros.

In cima a questi meccanismi, infine, vi è un giocatore, si tratta di Santi Cazorla, classe 1984 come Cristiano Ronaldo, due anni fa la sua carriera sembrava finita a causa di una serie di complicazioni derivante da un batterio che gli aveva devastato il tallone d'achille, tornato a Villarreal lo scorso anno ha ritrovato la miglior condizione e una gran voglia di ritornare a giocare che lo hanno portato a realizzare 8 goal e 5 assist ed un gigantesco contributo in fase di impostazione e rifinitura, che possa essere lui il grimaldello che permetterà al Villarreal di sbancare il Wanda Metropolitano e rimettere il Villarreal nella mappa dei top club spagnoli?

LIGUE 1

La scorsa settimana il Marsiglia vincendo a Lille ha praticamente chiuso i conti per quel che riguarda il secondo posto in classifica, complice anche la sconfitta del Rennes a Reims che ha portato la squadra di Stephan a 11 punti ed il Lille a 12 punti; in questo contesto si accende a sorpresa la lotta per il terzo posto con Rennes e Lille adesso incalzati da 9 squadre raccolte in 5 punti, a capeggiare questo gruppo vi è il Monaco, finalmente risollevatosi dopo i mille alti e bassi di questa stagione; i monegaschi sono chiamati a dare continuità al loro momento di forma andando a fare visita al Digione.


DIJON-MONACO (SABATO ORE 20)


La trasferta di Digione rappresenta un'importante prova per il Monaco di Robert Moreno, reduce da tre vittorie consecutive che hanno consentito ai monegaschi di risalire fino al quinto posto in classifica, ma la Ligue 1 ci ha abituato a diverse storie di serie positive che si sono poi rivelate come dei fuochi di paglia, per questo una quarta vittoria consecutiva potrebbe essere considerata come un segnale positivo che indica che la strada intrapresa è quella giusta.

Con l'esonero di Jardim e l'arrivo di Roberto Moreno durante la pausa invernale il Monaco ha operato l'ennesima rivoluzione della rosa spendendo 60 milioni per ringiovanire la rosa con profili di importante prospettiva come i giovani  centrocampisti Youssouf Fofana dallo Strasburgo e Aurélien Tchouaméni dal Bordeaux e dei difensori centrali Pavlovic dal Partizan (rimasto in Serbia fino a fine stagione) e Marcelin dall'Auxerre. 

Dei nuovi acquisti l'unico che ha trovato spazio è Fofana che forma la cerniera centrale di centrocampo che da protezione alla difesa e permette a Golovin e Jovetic di muoversi e di servire le due punte Slimani e Ben Yedder. Dalle due mappe di azione del centrocampista nelle ultime due partite si intuisce anche come Moreno continui a modificare lo schieramento della squadra, contro il Montpellier Fofana ha giocata come vertice basso di un rombo di centrocampo, mentre nella partita di Amiens le principali responsabilità in fase di impostazione erano delegate ad Adrien Silva.

Il Dijon in piena lotta per la salvezza si trova al terzultimo posto in classifica, posizione che al momento la costringerebbe ad affrontare lo spareggio contro la vincitrice dei play-off di Ligue 2, esperienza già affrontata lo scorso anno, tuttavia le prestazioni della squadra di Jobard mostrano una squadra in grande crescita che, con l'arrivo di Benzia nel mercato invernale ha aggiunto qualità alla rosa della squadra.

Il profilo statistico elaborato da Soccerment dimostra come i valori della squadra in termini numerici siano sostanzialmente in linea con i valori medi del campionato; come già segnalato nei miei post precedenti, la squadra di Jobart finalizza meno bene rispetto a quanto produce, anche a causa del fatto che gli attaccanti centrali tendono a lavorare più in fase di rifinitura che in fase di finalizzazione; la partita con il Monaco dovrà mostrare una continuità della squadra borgognona nella ricerca di soluzioni di tiro più efficienti che possano migliorare la fase realizzativa, le 4 reti segnate nelle due partite contro Nantes e Bordeaux sono uno buon viatico, tuttavia deve saper cercare di non far sostenere tutto il peso offensivo alle grandi qualità di Chouiar.


BONUS TRACK


RUGBY, ITALIA-SCOZIA (SABATO ORE 15.30)


Da 5 anni a questa parte è arrivato quel momento dell'anno in cui gli appassionati di rugby in Italia sperano che avvenga il miracolo, ossia una vittoria nel 6 nazioni: domani pomeriggio all'Olimpico viene a fare visita agli azzurri la Scozia, ossia l'avversario che per l'Italia è sempre stato il principale benchmark in termini di valore tecnico.

Messi da parte i rapporti di forza storici tra le due squadre, la situazione negli ultimi anni ha visto allargarsi paurosamente le forbice tra l'Italia e gli scozzesi, con quest'ultimi che negli ultimi anni hanno anche raccolto punti contro gli inglesi ma che sono reduci dalla delusione mondiale dove sono stati eliminati da Irlanda e Giappone nel girone.

L'Italia ha cambiato guida tecnica con l'addio di O'Shea sostituito da Franco Smith, il quale ha instaurato una strategia di consolidamento di un gruppo di giocatori con cui costruire un percorso tecnico che possa permettere agli azzurri di crescere fino al punto di tornare competitivi. Finora questo percorso ha portato a 2 sconfitte, una molto pesante in Galles (42-0) ed un'altra contro la Francia (35-22) in cui si sono visti dei progressi, non tanto dal punto di vista tecnico quanto dal punto di vista mentale.

Dando uno sguardo ai report statistici del 6 Nazioni, l'Italia è la squadra che fa meno utilizzo del calcio per avanzare preferendo il gioco alla mano, un sistema molto ambizioso ma che non sembra pagare grossi dividendi visto che l'Italia fatica ad avere possesso territoriale (46% contro il 53% di possesso generale) esponendosi a tanti errori tecnici derivanti dalle difficoltà a rompere le linee avversarie; inoltre in fase difensiva si fa una gran fatica a controllare gli attacchi avversari (appena 8% i placcaggi dominanti, ossia i placcaggi che determinano uno stop dell'inerzia dell'azione offensiva avversaria).

La Scozia, al contrario, ha mostrato un approccio più conservativo mediante un utilizzo più frequente del calcio per allontanare gli avversari dalla propria area dei 22 facendo un uso dunque molto ridotto del gioco alla mano che, però, si mostra molto produttivo visto che la Scozia ha il miglior dato di avanzamento della linea del vantaggio (58%), mentre in difesa i dati ci dicono che si tratta di una squadra difficile da sfondare (13% di placcaggi dominanti) essendo in testa a tutti gli indicatori relativi ai break subiti (2 a partita contro i 4 di media della competizione). In fase offensiva, tuttavia, la squadra scozzese, non ostante un possesso territoriale superiore al 50% e non ostante i numeri interessanti in avanzamento, non è riuscita ancora ad andare a meta in questo 6 nazioni subendo al contempo solamente 2 mete, tuttavia il 70% dei punti subiti arriva dai calci di punizione, generati principalmente da placcaggi irregolari, un dato che, unito alla percentuale di placcaggi dominanti, suggerisce un approccio molto aggressivo della squadra scozzese.

Dai dati di cui sopra ci suggeriscono che Italia-Scozia sarà anche una gara tattica, lo stesso Smith in conferenza stampa ha parlato di una gara che è stata pianificata per reggere il confronto fisico con gli scozzesi, specie con riguardo alla tenuta della squadra per tutti gli 80' di gara, un focus, quest'ultimo, su cui il nuovo allenatore sta lavorando molto e che ha mostrato degli importanti progressi nella gara contro la Francia, che sia la strada giusta per fermare a 24 la striscia di partite consecutive perse nel 6 Nazioni?

Friday, 4 October 2019

Cosa vedere nel weekend #6

Con il prossimo weekend si chiude il primo ciclo di impegni per le squadre di club che poi si fermeranno per lasciare spazio alle nazionali. Ne approfittiamo per fare già un primo bilancio delle indicazioni ricevute e renderle argomento di verifica per questo weekend. Piccolo, ma importante, spazio lo dedichiamo anche al rugby, con il terzo weekend di gare nei gironi della World Cup, weekend già iniziato questa mattina con la pesante sconfitta degli azzurri contro il Sudafrica che, di fatto, ci estromette dalla competizione.








INTER-JUVENTUS CHE PESO AVRÀ?

La Serie A chiuderà questa tranche di stagione con il big-match di San Siro, la partita più attesa da quando l'Inter ha ufficializzato l'arrivo di Antonio Conte, attesa ancor più giustificata visto che ad affrontarsi sono le prime due della classe. Tenendo il discorso esclusivamente alle tematiche di campo, a livello tattico sarà interessante capire come Conte cercherà di contrastare il rombo bianconero, in particolare se sarà Brozovic ad occuparsi del trequartista (Ramsey o Bernardeschi) o se verrà sacrificato Barella per lasciare spazio a Gagliardini. Dall'altra parte Sarri dovrà predisporre un piano per fermare Stefano Sensi, il giocatore del mese di settembre, compito complesso se l'ex Sassuolo andasse ad operare nella zona di competenza di Khedira. 

 



Non ostante la testa della classifica, chi ha l'onere dei tre punti, a mio parere, è l'Inter che deve approfittare dello scontro diretto a San Siro per allungare a +5 e costringere la Juventus a fare un campionato di rincorsa, ogni altro risultato permetterà alla Juve di mantenere il controllo sul campionato.

Chi potrebbe trarre vantaggio da un pareggio potrebbe essere il Napoli, tuttavia la squadra di Ancelotti deve risolvere una serie di problematiche derivanti dalle ultime prestazioni in cui il potenziale offensivo a disposizione sembra essersi inceppato, l'unico che sembra non soffrire di questa problematica è Dries Mertens, inserito da WhoScored nella top11 della serie A di settembre.



WEST HAM E LEICESTER POSSONO SOGNARE LA CHAMPIONS?




Con Liverpool e City che sembrano fare un campionato a parte, con Chelsea, Manchester United ed Arsenal alle prese con un complesso cambio generazionale, e con il Tottenham che sembra in grave crisi tecnica, sembra essere arrivato il momento per contestare il dominio delle top 6; questo mese di Premier ha designato Leicester e West Ham come le squadre in grado di assolvere a questo compito.

La squadra di Brendan Rodgers ha già raccolto 4 punti nei tre match disputati contro le top 6 (pareggio a Stamford Bridge contro il Chelsea, sconfitta all'Old Trafford contro lo United, vittoria interna contro il Tottenham) ma soprattutto mostra di crescere di rendimento e di consapevolezza ogni settimana, sabato pomeriggio arriva un vero e proprio test di fuoco, ossia la trasferta ad Anfield. Il terzo posto attuale in classifica non è affatto casuale, il percorso di Rodgers e dello scouting del Leicester sembra davvero molto interessante, con diversi giocatori interessanti e forse già pronti ad essere considerati elementi di prima fascia, uno su tutti il terzino destro Ricardo Pereira, inserito nella top 11 europea di settembre da parte di WhoScored per i suoi interventi difensivi ma anche per la qualità in fase di impostazione.

Con riguardo al West Ham, l'esordio contro il Manchester City non lasciava presagire nulla di buono ed invece lo 0-5 casalingo della prima giornata è al momento l'unica sconfitta subita dagli Hammers, con Pellegrini che ha man mano inserito i nuovi arrivi della scorsa estate, in particolare uno su tutti, Sébastien Haller: il centravanti francese dopo aver fatto le fortune dell'Eintracht Francoforte nelle ultime due stagioni, continua ad essere un giocatore unico nel suo genere che sta aiutando i clarets and blue a fare il salto di qualità atteso dal momento del passaggio da Boleyn Ground al London Stadium,

Il radar di StatsBomb mostra le qualità di Haller, utile nel gioco aereo per far risalire la squadra, utilissimo in fase di pressione dell'impsotazione avversaria, lucidissimo nel tentare conclusioni solo da posizioni favorevoli (ogni suo tiro ha il 20% di possibilità di terminare in rete). Sabato alle 18.30 al London Stadium arriva il Crystal Palace che Roy Hodgson sta facendo rendere molto oltre le aspettative tanto da portarli a pari merito con gli Hammers.











SCHALKE 04, LA SQUADRA DEL MOMENTO?


Gelsenkirchen è una delle città più passionali della Germania, forse perché contaminata dall'immigrazione portata dalle miniere della regione, riferimento orgogliosamente riportato nel corridoio di ingresso al campo della Veltins Arena; una passionalità che si riflette dallo spettacolo della tifoseria dello Schalke 04, sempre presente quanto rumorosa anche in situazioni come quella dello scorso anno, dove i minatori si sono ritrovati faccia a faccia con lo spettro della retrocessione. Quest'anno la musica sembra cambiata, ed il cambio di passo sembra avere il nome di Amine Harit: il fantasista marocchino piazzato da Wagner da esterno sinistro, sta facendo grandi cose potendo puntare verso il centro con la sua tecnica disordinando le difese avversarie. Statsbomb ha dedicato a lui un articolo la scorsa settimana a lui e sulla squadra questa settimana, evidenziandone i progressi lievi ma costanti.


Sabato pomeriggio alle 18.30 alla Veltins Arena farà visita il Colonia, tornato in Bundesliga dopo l'inopinata retrocessione di due anni fa. La squadra di Beierlozer sta ancora patendo il passaggio di categoria e sta facendo fatica a trovare una giusta identità. Per lo Schalke, dopo la vittoria di Lipsia, un test importante per capire se i progressi di cui al grafico accanto saranno confermati.




LA STAGIONE DI OCAMPOS

Domenica sera il Siviglia di Lopetegui sarà impegnato nel posticipo al Camp Nou contro il Barcellona, una grande occasione per vedere all'opera in un contesto di altissimo livello Lucas Ocampos, uno dei tanti talenti rilasciati dalla cantera del River Plate, passato in Italia con la maglia di Genoa e Milan, di cui si attende l'esplosione. Il sistema di Lopetegui sembra aver messo a proprio agio il giocatore argentino che, partendo largo a destra e utilizzando le sovrapposizioni di Jesus Navas dalla sua parte (vedi passmap di Siviglia-Real Sociedad), riesce a saltare l'uomo con grande facilità e accontentando il gusto estetico di chi ama vedere giocate in bello stile che ora non sembrano più fini a se stesse (2 goal, 1 assist e 2.2 dribbling a partita, numeri che lo avvicinano alle prestazioni con cui ha contribuito a mandare il Marsiglia in finale di Europa League nel 2018). 

Domenica a Barcellona la squadra di Valverde sarà ancora priva dei terzini sinistri di ruolo, per cui sarà un'importante prova di maturità per l'argentino, qualora riuscirà ad approfittare della situazione.















IL MONACO STA GUARENDO?

La formazione monegasca dallo scorso anno è una delle grandi malate del calcio europeo, la gestione estrema del player-trading che sta caratterizzando la società del Principato (ad oggi tutti gli elementi protagonisti dell'annata 2016-2017 sono stati ceduti con le sole eccezioni di Glik e Jemerson oltre al cavallo di ritorno Bakayoko) ha portato ad una stagione, quella passata, in cui il rischio retrocessione è stato scongiurato solo nelle ultime giornate di campionato dopo il ritorno di Jardim in panchina a seguito del fallimentare interregno di Thierry Henry. Quest'anno il tecnico portoghese è stato confermato in panchina ma le difficoltà sono aumentate visto che sostanzialmente la squadra è stata ricostruita dopo le prime due, fallimentari, giornate di campionato, sfruttando la finestra di mercato aperta fino al 2 settembre. Ricostruita la squadra, dopo qualche settimana per trovare la giusta alchimia, la soluzione sembra essere arrivata con il passaggio alla difesa a tre che permette migliori letture alla linea difensiva (dopo il 3-4 subito contro il Marsiglia il 15 settembre, 2 goal subiti in tre partite) e che mette a proprio agio il potenziale offensivo a disposizione di Jardim, con Slimani giocatore del mese di settembre secondo le statistiche di WhoScored. 


Domani sera arriva un test probante in casa del Montpellier, che allo Stadio della Mosson è reduce da quattro vittorie consecutive.










ARGENTINA-INGHILTERRA, RUGBY E NON SOLO

Il weekend della World Cup di Rugby ci regala un super match domani mattina tra Argentina ed Inghilterra, partita che, con ogni probabilità, segnerà le sorti del girone C, senza dubbio quello più incerto, assieme al girone A. La rivalità tra le due nazioni è ormai acclarata, i rancori derivanti dalla vicenda delle isola Falkland non si sono mai sopiti, per cui ogni incontro sportivo tende ad assumere contorni che vanno ben oltre la mera rivalità sportiva. Tornando sul campo i favori del pronostico vanno agli inglesi, che hanno vinto agevolmente i primi due match realizzando in totale 11 mete e subendone una dagli statunitensi a match praticamente terminato con i 5 punti già messi ampiamente in cassaforte; per gli argentini, invece, il match di domani mattina è un dentro o fuori a causa della sconfitta subita all'esordio contro la Francia per mano di un drop di Lopez a pochi minuti dalla fine.

Sempre domani, ma in tarda mattinata, ritorna in campo il Giappone padrone di casa contro le Samoa; con una vittoria i giapponesi potranno consolidare il primato nel girone ottenuto grazie alla clamorosa vittoria ottenuta una settimana fa sull'Irlanda, impresa che fa il paio con quella portata a termine quattro anni fa a Brighton, quando a cadere fu il Sudafrica. Con il fattore campo dalla propria parte i nipponici sognano un clamoroso passaggio ai quarti di finali, tuttavia la strada non è ancora in discesa visto che oltre alle Samoa domani ci sarà la sfida decisiva domenica 13 contro la Scozia.



Infine, come anticipato nell'introduzione, l'Italia, dopo due nette vittorie contro Namibia e Canada, questa mattina è andata a sbattere contro lo strapotere dei sudafricani, dominatori del match dall'inizio alla fine; la vittoria del Giappone sull'Irlanda ha, evidentemente, alzato la soglia di attenzione degli springboks, assolutamente imbattibili nei punti d'incontro. A complicare le cose per gli azzurri è stata anche la progressiva erosione a livello numerico della prima linea, con Simone Ferrari e Marco Riccioni costretti a finire anzitempo la partita per infortunio e colpo di grazia con l'espulsione di Lovotti ad inizio ripresa mentre l'Italia si trovava nell'area dei 5 metri dalla linea di meta, episodio che ha definitivamente portato il match dalla parte dei sudafricani che hanno chiuso sul 49-3. Piccola nota di curiosità, a nulla è servito il sostegno "dall'alto" di Luca Parmitano.


Friday, 27 September 2019

Cosa vedere nel weekend #5

E' un weekend che arriva molto in fretta quest'ultimo di settembre, la settimana appena trascorsa ha visto le squadre all'opera nei turni infrasettimanali di campionato (in Spagna, Francia ed Italia) e nelle competizioni nazionali (EFL Cup in Inghilterra), per cui il weekend in arrivo dovrà principalmente dirci come sarà la condizione delle squadre dopo questo primo tour de force della stagione, come ogni venerdì abbiamo scelto i temi principali per seguire questo weekend calcistico.

COSA SUCCEDE AL TOTTENHAM?

E' stata una settimana tremenda per la squadra di Pochettino: prima la sconfitta subita a Leicester sabato scorso, poi la clamorosa eliminazione per mano del Colchester nella EFL Cup martedì sera; sabato pomeriggio al White Hart Lane arriva il Southampton di Hasenhuttl, per Kane e compagni è già una partita da non sbagliare per non aprire una crisi partita già dal deludente pareggio nell'esordio di Champions League ad Atene e che sta mettendo in discussione la gestione Pochettino come se qualcosa si sia rotto dopo la sconfitta in finale di Champions lo scorso anno. Gli Spurs continuano a mostrare debolezze nella fase difensiva, specie sulle ripartenze avversarie; il Southampton è una squadra che ama particolarmente giocare in verticale come da insegnamenti dell'ex allenatore del Lipsia, tuttavia finora i Saints hanno mostrato poca dimestichezza con il goal e sono reduci dalla sconfitta interna nella sentitissima sfida contro il Bornemouth, riscattata dalla vittoria in EFL Cup sul campo dell'altra storica rivale, il Portsmouth.


WOLVES-WATFORD, CACCIA ALLA PRIMA VITTORIA

Non era affatto previsto ad inizio stagione che queste due squadre si sarebbero presentate allo scontro diretto con l'obiettivo di decidere chi sarà il fanalino di coda: entrambe le squadre sono ancora senza vittorie ma con problematiche differenti. Il Wolverhampton sta trovando parecchie difficoltà nel corso di questa Premier League in quanto l'approccio reattivo voluto da Nuno non sembra possedere un piano B quando lo sviluppo della partita lo richiede (Esclusa la gara d'esordio con l'Everton terminata 0-0, nei successivi match i Wolves sono sempre passati in svantaggio), questo si riflette nella qualità delle occasioni create in situazioni di gioco in movimento (vedi il grafico creato, fonte Statsbomb).






















Dall'altra parte c'è il Watford che ha cambiato guida tecnica nel corso della pausa per le nazionali con il ritorno di Quique Sanchez Flores, subentrato a Javi Gracia, fautore lo scorso anno della stagione più gloriosa della storia degli Hornets, culminata con l'accesso alla finale di FA Cup. Il nuovo tecnico è partito bene con il pareggio in rimonta contro l'Arsenal, a Manchester invece gli Hornets hanno dovuto subire la furia del City reduce dalla sconfitta di Norwich; nel primo impegno abbordabile, in EFL Cup, è arrivata la vittoria sullo Swansea capolista della Championship. Come abbiamo avuto modo di sottolineare in commento all'esonero di Javi Gracia, gli indici di rendimento del Watford sono da squadra di metà-classifica, il che rende del tutto ingiustificata l'attuale posizione di classifica.



CHI SARA' LA QUARTA FORZA DELLA BUNDESLIGA?

Gli osservatori della Bundesliga si affacciano alla quinta giornata chiedendosi se i primi tre posti possano già essere considerati come un affare a tre tra Lipsia, Bayern e Borussia Dortmund e chi, tra le squadre viste sinora, può essere la favorita per la quarta posizione utile all'accesso in Champions League e/o inserirsi nella gerarchia delle tre grandi. La prossima giornata di campionato misurerà la velleità delle ambizioni di due squadre dalle caratteristiche diverse ma reduci da un buon momento in campionato.

Il Borussia Moenchengladbach

La squadra di Rose è nel gruppo di squadre appaiate al quarto posto ma con indicatori statistici che la includono tra le squadre che meglio si stanno disimpegnando in questa stagione; in particolare i biancoverdi sono al terzo posto come xG realizzati su azione (quarto posto se includiamo i calci piazzati), tuttavia le realizzazioni effettive sono inferiori rispetto a quanto prodotto (7 goal realizzati a fronte di poco meno di 11 xG), ragion per la quale si può guardare con fiducia all'obiettivo del quarto posto. Marco Rose è l'ex allenatore del Salisburgo, per cui ha portato a Moenchengladbach la mentalità iper-verticale ed iper-aggreessiva del sistema Red Bull (7 passaggi in media concessi all'avversario prima della riconquista del pallone, il cosiddetto indice PPDA, seconda solo al Bayer Leverkusen). Sabato la squadra di Rose va a far visita all'Hoffenheim, reduce dal pareggio di Wolfsburg, sicuramente un impegno probante contro una squadra che sa gestire molto bene la palla grazie ad un centrocampo di ottima qualità.

Lo Schalke 04


Dopo la disgraziata stagione dello scorso anno, la squadra di Gelsenkirchen ha deciso di ripartire in panchina dall'ex allenatore dell'Huddesrsfield David Wagner, profilo non propriamente in discontinuità con il suo predecessore Domenico Tedesco, mantenendo un atteggiamento attendista in fase di non possesso ed un piano di risalita del campo ben codificato, con i terzini molto alti che portano palla sulla trequarti avversaria, oppure utilizzando i lanci per la sponda di Burgstaller, poi il possesso viene consolidato nella trequarti avversaria grazie al lavoro di Serdar e Harit.

Particolarmente esemplificativa dell'approccio voluto da Wagner è la mappa dei passaggi nell'ultima partita vinta contro il Mainz che ha decretato la terza vittoria consecutiva e la risalita in classifica fino a raggiungere il gruppetto a 10 punti.
Tuttavia i 10 goal realizzati sinora dalla squadra di Wagner, stando agli xG, sono da considerare un'over performance rispetto a quanto costruito realmente in fase offensiva, per questo motivo la trasferta sul campo del Lipsia di Nagelsmann ci dirà se davvero questa serie positiva sia solo un bluff o l'inizio di un progetto che possa portare al ritorno dei minatori in Europa.






VILLARREAL-BETIS, PER CHI AMA LE PARTITE FOLLI

La Liga, dopo il turno infrasettimanale, ritorna immediatamente in campo questa sera con il match dell'Estadio della Ceramica tra il Villarreal ed il Betis, due squadre in un ottimo momento di forma appaiate a metà classifica con 8 punti. La squadra di Calleja prima di uscire sconfitta martedì sera dal Camp Nou proveniva da due vittorie consecutive che hanno dato concretizzazione ad un inizio di stagione in cui hanno prodotto un grandissimo quantitativo di volume offensivo che, però, nelle prime tre giornate aveva portato pochi risultati (inclusi i pareggi interni a dir poco rocamboleschi contro Granada e Real Madrid), poi le due vittorie contro Leganes e Valladolid hanno trasformato in numeri reali i dati sugli xG che vedono il sottomarino giallo secondi solo al Real Madrid. 
Dall'altra parte il Betis è reduce da quattro risultati utili consecutivi dopo le due sconfitte nelle prime due gare, poi la squadra di Rubi (che ha ereditato la panchina dopo i due anni di calcio visionario di Quique Setien) ha trovato una quadratura con elemento chiave Sergio Canales, che Rubi sposta al fianco di Carvalho quando serve impostare da dietro, oppure sposta sotto punta quando la partita richiede l'utilizzo del lancio lungo verso la punta Borja Iglesias; questa mossa ha migliorato la qualità della manovra ed ha messo a proprio agio il grande acquisto di questa estate, ossia Nabil Fekir, libero di muoversi su tutta la trequarti. Insomma se volete godervi uno spettacolo interessante non perdetevi questo match, intanto godetevi l'azione che ha portato al terzo goal del Betis contro il Levante martedì sera e il super goal di Cazorla contro il Barcellona.




via GIPHY


NAPOLI, SARA' RISCATTO?

Il turno infrasettimanale ha fatto salire sul banco degli imputati il Napoli ed Ancelotti a causa della sconfitta interna contro il Cagliari; domenica nell'anticipo delle 12.30 al San Paolo arriva il Brescia di Corini, capace di tenere testa alla Juventus martedì sera. Oltre a capire come il Napoli reagirà alla sconfitta di mercoledì sarà molto interessante vedere in campo tutto il talento di cui le due squadre dispongono, specie in mezzo al campo, dove, qualora Ancelotti decida di schierare Elmas, potremo godere del duello con Tonali tra centrocampisti moderni destinati a dominare il terzo decennio di questo secolo. Tuttavia il pronostico resta abbastanza chiuso a favore dei partenopei, contando sul fatto che la squadra di Ancelotti ha prodotto la più alta quantità di xG su azione dopo Bologna e Roma, mentre il Brescia è la squadra che ne ha subiti di più in queste prime giornate di campionato; inoltre il rombo di centrocampo del Brescia lascia molti spazi sugli esterni dove gente come Callejon e Ghoulam potrebbero trovare spazi per creare tante opportunità da rete, resta da vedere se il 3-5-2  sperimentato nel secondo tempo contro la Juventus verrà riutilizzato da Corini per arginare la forza offensiva della squadra di Ancelotti.

BORDEAUX-PSG, LA GRANDE VERIFICA PER PAULO SOUSA

Uno dei primi post di questo blog aveva analizzato la difficile situazione di Paulo Sousa sulla panchina del Bordeaux, alle prese con una società con scarsa progettualità, in cui l'allenatore portoghese faticava a trovare un equilibrio; la sconfitta di Angers alla prima giornata dava l'idea di una squadra allo sbando, ed invece passo dopo passo i girondini sono riusciti a risalire la china ripartendo dalla difesa a 3 (e l'innesto di Koscielny) che ha anche permesso il consolidamento del possesso palla (quarto posto in classifica come media possesso); certo la qualità offensiva della squadra è ben lontana dall'essere ottimale (la azioni più pericolose arrivano da calcio piazzato) ma almeno l'emorragia di risultati che aveva caratterizzato la prima parte della gestione Paulo Sousa sembra essere stata decisamente tamponata. Ora al Mahmut Atlantique arriva il PSG, reduce dalla clamorosa sconfitta interna contro il Reims di mercoledì sera, una sconfitta clamorosa se pensiamo che la squadra di Tuchel sembrava aver trovato una quadratura nelle ultime partite (con culmine nel trionfo in Champions contro il Real Madrid) che lasciavano presagire finalmente ad una stagione da squadra vera.




Post in evidenza

Davide Possanzini and De Zerbi legacy

  We everybody know the style of play promoted by Roberto de Zerbi in his journey from Italy to Ukraine and now to Brighton in Premier Leagu...

Highlights