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Thursday, 29 April 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 27

Foto account Twitter Perugia Calcio

Inizia il mese di maggio, fino a questo punto abbiamo messo in risalto i percorsi tecnici delle varie squadre in giro per l'Europa, abbiamo provato a scoprire qualche talento nascosto in campionati più remoti ed abbiamo approfondito tattiche e numeri per capire chi stava lavorando meglio e chi meno bene. Adesso tutti questi discorsi hanno una validità limitata: in questo mese si entra in campo per portare a casa un obiettivo, che sia la vittoria di un campionato, un piazzamento in una coppa europea o evitare una retrocessione. Il percorso tecnico e tattico di una squadra serve ad arrivare a questo punto della stagione in corsa per un obiettivo, ora si tratta di raccogliere quanto seminato e non sempre il percorso fin qui portato avanti può essere utile in questa fase della stagione.

Per questo motivo ho scelto dal calendario di questo fine settimana tre partite che saranno o potranno essere decisive per la storia di un campionato e per stabilire in novanta minuti se lo sforzo degli ultimi 9 mesi giocati tutti d'un fiato avrà avuto un senso oppure no.


FERALPISALO' - PERUGIA (DOMENICA ORE 15)

Dopo che il girone A ed il girone C della terza serie italiana hanno già decretato il vincitore che disputerà il prossimo campionato di serie B (il Como nel girone A, la Ternana nel girone C), il girone B ha previsto per il suo copione 90 minuti thrilling in cui Perugia e Padova si giocheranno la promozione diretta al termine di un campionato che ha vissuto una serie di colpi di scena che rendono imprevedibile anche l'esito di questi ultimi 90 minuti.

L'imprevedibilità di questo girone è data dalla presenza di diverse squadre molto competitive o per valori intrinseci alla squadra o per la bontà del progetto tecnico alle spalle: per questo motivo abbiamo visto alternarsi in vetta Padova, SudTirol ed infine il Perugia, tutte squadre che nel corso della stagione hanno dovuto lasciare diversi punti per strada contro squadre altrettanto attrezzate (vedi Modena) o con squadre mento attrezzate ma ben organizzate (come la Feralpisalò o la Sambenedettese che, invece, è messa molto male a livello societario).

La squadra umbra parte in questa giornata con il coltello dalla parte del manico, forte della possibilità di festeggiare il ritorno in B dopo la clamorosa retrocessione della scorsa stagione. La squadra oggi allenata da Fabio Caserta è retrocessa dalla serie cadetta non ostante una rosa per la quale si pensava addirittura ad un ruolo da protagonista nella lotta promozione, per cui non ostante qualche elemento che è fuoriuscito causa retrocessione (vedi per esempio il centrale difensivo Gyomber, ceduto alla Salernitana , o il terzino destro Mazzocchi ora al Venezia), la rosa ai nastri di partenza in questa stagione presentava tanti elementi fuori categoria come i centrocampisti Kouan e Falzerano o l'ex romanista Aleandro Rosi ed i difensori centrali Sgarbi ed il capitano Angella. A questi elementi Caserta ha chiesto è ottenuto il suo pupillo Salvatore Elia che ha lavorato con l'allenatore nelle ultime due stagioni alla Juve Stabia, mentre a centrocampo sono arrivati elementi di ordine come l'ex Pordenone Burrai, il greco Sounas e la sorpresa del francese Vanbaeleghem.

La forza della squadra di Caserta sta nella duttilità di molti dei propri elementi, con Rosi che può essere schierato indifferentemente da terzo in una difesa a tre a da quarto di destra in una difesa a quattro, stesso discorso per Elia che può giocare da quinto di centrocampo così come da ala destra o esterno offensivo di un tridente, così come Vanbaeleghem può giocare sia da centrale di una difesa a tre che vertice basso del centrocampo.

Nell'ultima partita di campionato contro il Matelica abbiamo visto questo cambio di modulo in corso d'opera da parte di Caserta, pur restando inalterati i compiti richiesti da chi occupava la specifica zona di campo: con il 4-3-1-2 di partenza, i due terzini erano chiamati a dare ampiezza, mentre Vanbaeleghem da vertice basso di centrocampo si abbassava vicino ai centrali difensivi con Sounas a Kouan che agivano su una linea più avanzata. In fase di non possesso, poi, il francese si abbassava ulteriormente per creare una linea difensiva a 5.

Dopo aver trovato la rete del vantaggio, invece, la squadra di Caserta si dispone con uno schieramento che prevede la scalata di Rosi affianco ai due centrali difensivi, Sounas che affianca Vanbaeleghem in mezzo al campo, con Kouan spostato assieme a Minesso in zona rifinitura mentre ad Elia è richiesta l'ampiezza a destra, così come all'esterno opposto Crialese viene chiesta la stessa ampiezza a sinistra, tuttavia questo è un compito che non è variato tra uno schieramento e l'altro. Grazie a questa duttilità tattica dei suoi elementi e del suo allenatore, la squadra umbra ha sfruttato al meglio il materiale importante a propria disposizione non ostante nel corso di stagione abbia dovuto fronteggiare diverse emergenze per gli infortuni, specie nel reparto difensivo.

L'ultimo ostacolo per ottenere la promozione per la formazione perugina è dato dalla Feralpisalò, squadra di proprietà dell'omonima azienda avente sede proprio in prossimità del Lago di Garda con idee ambiziose ma senza fare follie dal punto di vista economico. Nel corso della stagione, la squadra allenata da Pavanel è stata anche in corsa per giocarsi la promozione diretta fino a poco prima della fine del girone d'andata, salvo poi avere un calo a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno, fino a ritrovarsi fisicamente e mentalmente nelle ultime settimane: nella partita di domenica pomeriggio la squadra gardenese avrà un obiettivo comunque importante da ottenere, ossia mantenere il quinto posto dagli assalti della Triestina, una posizione che garantirebbe un piazzamento più comodo in vista dell'inizio dei playoff.

Fonte grafico Wyscout
Nel 4-3-3 con cui in genere la Feralpisalò si schiera in campo, l'uomo attorno al quale gira tutta la squadra è Federico Carraro: il regista classe 1992 è uno di quei talenti del nostro calcio che promettevano grandi cose quando faceva parte della primavera della Fiorentina ma che una volta entrato nel calcio professionistico non è riuscito a rispettare le aspettative che in tanti riponevano su di lui. Dopo aver girato diverse piazze della serie C, lo scorso anno la Feralpisalò ha deciso di affidargli le chiavi del centrocampo dopo che nella stagione precedente all'Imolese Alessio Dionisi lo ha definitivamente spostato nella posizione di vertice basso davanti alla difesa, ruolo e posizione in cui, a 28 anni, sembra in grado di poter ricostruire la propria carriera da calciatore. L'ex Fiorentina è il giocatore da cui passano tutti i palloni in fase di costruzione e si sta mostrando un giocatore molto valido anche in fase di protezione della linea difensiva, specie da quanto il tecnico Pavanel ha deciso di predisporre una fase di non possesso più attendista rispetto alla prima parte di stagione.

Gli ultimi 90 minuti della stagione regolare del girone B della serie C saranno sicuramente ricchi di patos, il Perugia deve vincere per essere certo di festeggiare la promozione, e l'avversario non sarà certo dei più comodi: insomma la domenica pomeriggio è pronta a regalarci tante emozioni. tra festeggiamenti o psicodrammi.


ZENIT SAN PIETROBURGO - LOKOMOTIV MOSCA (DOMENICA ORE 18)

Anche in Russia la stagione è in dirittura d'arrivo e proprio domenica sera potremmo avere la matematica certezza del vincitore del campionato: a differenza di quanto accaduto in altre parti in giro per l'Europa, qui non vi sono novità, lo Zenit è saldamente al comando ed è pronto a festeggiare il terzo titolo consecutivo davanti al proprio pubblico. Tuttavia l'ostacolo che divide la squadra di Semak dalla matematica certezza del titolo è proprio l'immediata inseguitrice, ossia la Lokomotiv Mosca di Marko Nikolic, lontana 6 punti in classifica e che andrà a San Pietroburgo non solo a rovinare la possibile festa allo Zenit,  ma cercherà anche di portarsi a -3 in classifica e dare tanto pepe alle ultime due giornate di campionato.

Della forza dello Zenit ne avevo scritto anche nei mesi precedenti, mostrando come la grande quantità di talento individuale a disposizione della squadra di San Pietroburgo sopperisse all'assenza di una strategia di gioco particolarmente brillante: in particolare l'utilizzo dello strapotere aereo di Dzyuba è stata una carta molto utilizzata da Semak nel corso della stagione; tuttavia, la povertà di soluzione tattiche si è poi vista in Champions dove lo Zenit è uscito nel girone in cui era testa di serie senza mai mostrare di essere competitivo.

Dopo la pausa invernale, invece, abbiamo visto una squadra che cercava di sfruttare in modo diverso il proprio dominio tecnico, questo grazie ad un 4-4-2 che in fase di possesso si trasforma in un qualcosa di molto simile ad un 4-2-2-2 e con anche delle rotazioni in zona rifinitura molto interessanti: come si vede dall'esempio tratto dall'ultimo match di campionato vinto agevolmente contro il Rotor, si vede come la seconda punta Driussi e l'esterno destro Malcom vadano ad occupare la zona rifinitura mentre l'esterno sinistro Mostovoj alterna movimenti in cui resta largo oppure taglia alle spalle della difesa. L'ampiezza viene, invece, garantita dai due terzini che salgono contemporaneamente protetti dalla coppia di centrocampisti centrali che si dividono i compiti. Grazie a questa migliore occupazione degli spazi e portando un maggior numero di uomini in fase offensiva, lo Zenit ha potuto portare avanti il proprio dominio, riscontrabile non solo nel primo posto in classifica ma anche nel dato delle reti realizzate e delle conclusioni effettuati, tutti dati in cui è ampiamente in vantaggio sulla concorrenza: stesso discorso vale per l'occupazione del terzo avversario, con il 34% la squadra di Semak ha un dato di gran lunga migliore della concorrenza (lo Spartak Mosca, con il 32%, è l'unica ad avvicinarsi).

La Lokomotiv arriva a questa partita reduce da una serie di 8 vittorie consecutive che l'hanno portata a risalire fino al secondo posto dopo che fino alla pausa invernale la squadra veleggiava a metà classifica, forse influenzata dal doppio impegno in campionato ed in Champions, dove, non ostante l'eliminazione, ha mostrato di saper reggere il confronto contro corazzate come Bayern Monaco e Real Madrid.

La squadra allenata da Nikolic è abbastanza riconoscibile nel suo 4-3-1-2 con alcune costanti, sia in fase di possesso e non possesso, che non cambiano anche se modificano gli interpreti in campo: il lavoro svolto nel memorizzare questi concetti di gioco hanno portato la squadra ad essere sempre in grado di sapere cosa fare anche in contesti di gara differenti tra loro.

In fase di costruzione la Lokomotiv chiede ai terzini di tenersi quanto più larghi possibili, mentre l'altezza è basata su quanto sia forte il pressing avversario, nel frattempo il vertice basso di centrocampo ed una delle mezzali restano in zona di sviluppo a supporto dei centrali difensivi: Se l'azione non può progredire centralmente, il pallone viene allargato su uno dei terzini: la mezzala presente su quel lato si muove alle spalle della seconda linea di pressione avversaria e si aggiunge agli "invasori", ossia il trequartista e le due punte. In questo caso il terzino destro ha la possibilità di ritornare al centro dal vertice basso oppure verticalizzare immediatamente sulla mezzala che si inserisce: la Lokomotiv appena può cerca di sfruttare la seconda opzione.

In questa maniera la squadra di Nikolic accede alla trequarti avversaria dove la mezzala dialoga in zona rifinitura con le due punte ed il trequartista che si muovono per occupare al meglio quella zona di campo e, allo stesso tempo attaccare la linea difensiva con un inserimento. In questa occasione vediamo che una delle punte (Smolov) viene incontro mentre l'altra (Kamano) attacca la linea difensiva; in altre occasioni il loro movimento è quello di allargarsi ai lati della linea difensiva in modo da aprirne le maglie.

Sul proseguimento dell'azione Smolov controlla il pallone spalle alla porta mentre il trequartista Zhemaletdinov cerca l'inserimento alle spalle della linea difensiva: questo movimento genera ulteriore spazio in zona rifinitura che viene preso dall'altra mezzala Krychowiak che serve l'inserimento di Barinov, la mezzala che con il suo inserimento aveva dato il via all'azione. In questo caso il centrocampista polacco è l'uomo che genera l'ultimo passaggio, ma molto più spesso è lui a finalizzare questo tipo di azioni, tanto da essere il giocatore con più conclusioni e più realizzazioni della squadra anche su azione. 

A completare il quadro sul 4-3-2-1 della Lokomotiv vi è la fase difensiva che, come tutte le squadre che si dispongono con il rombo a centrocampo, cerca di orientarsi prevalentemente sul pallone allo scopo di comprimere gli spazi all'avversario. Da questo fermo immagine si nota abbastanza chiaramente quanto sia stretta la linea difensiva e totalmente orientata sul pallone: allo stesso tempo si vede chiaramente quanta densità faccia la formazione di Nikolic in zona palla per ridurre le opzioni al giocatore avversario in possesso palla. Tuttavia questo sistema ha anche dei punti di debolezza che sono facilmente desumibili: qualora l'avversario sia in grado di cambiare fronte di gioco diventa estremamente complicato andare a riaccorciare anche sul lato opposto, esponendo dunque la difesa a situazioni di grande pericolo, soprattutto nel momento in cui il grande sforzo fisico richiesto per coprire il campo in questa maniera non viene a chiedere il conto, cosa che è avvenuta soprattutto nella prima parte di stagione quando la squadra dei ferrovieri era alle prese con la doppia competizione in Russia ed in Europa.

Sarà quindi una sfida molto aperta e spettacolare a mio parere: la Lokomotiv ha sempre vinto in campionato nel 2021 e non ha alcuna intenzione di vedere festeggiare i propri rivali, la capacità di muovere rapidamente il pallone può mettere indubbiamente in difficoltà la squadra di San Pietroburgo. I vari Driussi, Azmoun e Malcom dovranno alzare il livello del proprio rendimento per far male alla Lokomotiv, questo potrebbe essere un'ulteriore garanzia di spettacolo.


MONACO - LIONE (DOMENICA ORE 21)


Credo che ormai si siano spese davvero tante parole per raccontare quanto sia avvincente la lotta che si sta delineando nel campionato francese per tutti gli obiettivi: la vittoria del Lille domenica scorsa a Lione ha aumentato la convinzione della squadra di Galtier di poter davvero fare il colpo grosso in questa stagione, ma alle sue spalle PSG e Monaco sono li pronte ad aspettare un passo falso della capolista per poter operare il sorpasso.

Per i monegaschi le possibilità di restare in corsa per la vittoria finale passano per la sfida di domenica sera proprio contro il Lione di Rudy Garcia, uscito sicuramente distrutto nel morale per la rimonta subita dal Lille domenica scorsa ma allo stesso tempo vuole mantenere vive le speranze di restare in corsa per le prime tre posizioni che varrebbero l'accesso alla Champions League, un traguardo che sarebbe un giusto riconoscimento per l'ottima stagione disputata ma che rischia di essere vanificato dalla presenza di una concorrenza ancora più forte che però l'ex tecnico della Roma crede di poter battere.

La squadra di Kovac si presenta a questa sfida dall'altro di un girone di ritorno letteralmente dominato con 12 vittorie in 15 partite e con una crescita sia individuale di alcuni elementi (straripante lo strapotere a centrocampo della coppia Fofana-Tchouameni) che tattico di squadra. In queste settimane i meccanismi messi in piedi dall'ex allenatore del Bayern Monaco hanno permesso alla squadra di esprimersi a proprio agio anche in assenza del suo giocatore più rappresentativo, ossia Wissem Ben-Yedder: il capocannoniere e capitano della squadra monegasca è stato utilizzato part-time per alcuni problemi fisici ma la squadra non ne ha risentito anche grazie alle ottime prestazioni di un Stefan Jovetic restituito ad alti livelli.

Fonte dati FbRef / StatsBomb
La crescita delle prestazioni del Monaco ha seguito pari-passo il miglioramento delle prestazioni difensive: il talento a disposizione della squadra di Kovac nella metà campo avversario era già conosciuto, tuttavia restava da registrare la fase difensiva. E' qui che l'allenatore croato ha eseguito un lavoro estremamente importante: ha sfruttato la forza fisica dei suoi centrocampisti e dei suoi centrali difensivi per tenere sempre alto il baricentro anche in fase di non possesso e rendere a tratti impossibile all'avversario raggiungere l'area di rigore. Come si evince dal grafico qui esposto, la squadra monegasca è tra quelle che subiscono meno tiri a partita, inoltre solo tre squadre nei principali campionati europei concedono tiri dal livello di pericolosità inferiore; squadre che, allo stesso tempo, subiscono un maggior numero di tiri dagli avversari.

Il Lione indubbiamente sta disputando una bellissima stagione e sarebbe davvero un gran peccato vederli fuori dalla Champions: la squadra di Garcia ha mostrato di essere una contendente valida per il titolo e lo ha anche dimostrato nella partita persa contro il Lille, quanto meno per come la squadra ha interpretato la partita nel corso del primo tempo. Ciò che sta mancando in questo momento alla squadra lyonnaise è una condizione fisica in grado di sostenere l'ambizioso piano partita dell'ex allenatore della Roma: l'assenza di diversi elementi, soprattutto nel reparto difensivo, ed il recupero lento da precedenti infortuni di gente come Aouar, Cherki e Kadewere, si sta rivelando un problema nel momento in cui la squadra necessita di avere forze fresche nella fase finale della partita.

Il principale punto di forza della squadra allenata dall'ex tecnico della Roma sta proprio nella strategia di pressing molto simile a quella che il tecnico francese esercitava quando era allenatore della squadra giallorossa: in fase di non possesso, infatti, il 4-3-3 si trasforma in un qualcosa a metà tra un 4-3-3 ed un 4-1-4-1. Gli esterni offensivi, infatti, si abbassano sulla seconda linea di pressione, mentre le due mezzali si alzano quasi in linea con il centravanti a formare la prima linea di pressione. Lo scopo di questa scelta sta nella maggiore capacità degli interni di andare a prendere i centrali di centrocampo avversari, mentre gli esterni si occupano, appunto, delle zone laterali chiudendo la linea di passaggio verso l'esterno offensivo avversario togliendo l'opzione di passaggio più semplice al terzino avversario. Lo studio della strategia di pressing da parte di Garcia ha consentito al Lione di raccogliere molti dividendi nel primo tempo, tuttavia il gran lavoro richiesto ai due interni Paqueta e Caqueret si è visto nel secondo tempo quando i due hanno perso forza e lucidità, situazione che ha portato al grave errore del brasiliano in occasione del momentaneo pareggio del Lille.

Lo schieramento in fase di costruzione da parte del Monaco rischia di essere meno produttivo il pressing del Lione, vista la capacità del duo di centrocampo di resistere al pressing avversario ed anche considerato il diverso scaglionamento in campo della squadra di Kovac. Nel precedente di Coppa di Francia disputato un paio di settimane fa il Monaco ha vinto per 2-0 soprattutto grazie alla capacità di mandare più volte a vuoto i tentativi di pressing della squadra di Garcia. Sarà sicuramente una grande sfida in cui il Lione si gioca tutto, ma anche il Monaco non può certo guardarsi indietro, speriamo di vedere un bis della bella sfida tra Lione e Lille di domenica scorsa.

Friday, 6 November 2020

Consigli per il weekend calcistico Stagione 20/21, ep. 7

Photo Credit - Instagram @AcMilan

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Questo weekend vedrà il termine della seconda fase di questa stagione prima di una nuova pausa per le nazionali che aggiungerà problematiche nella gestione dei casi di COVID tra calciatori, intanto prima di cedere il passo alle nazionali, il weekend a venire presenta un calendario davvero di primo livello con scontri di alta classifica in Premier League con la sfida tra Manchester City e Liverpool (o tra Guardiola e Klopp se preferite), il Der Klassiken in Germania con l'incrocio tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund, appaiate in vetta alla classifica, fino alla sfida Juventus-Lazio in serie A che negli ultimi anni ha rappresentato molto per le fortune delle due squadre; per queste partite farò delle analisi nella prossima settimana, mentre in questo post, come da mia scelta in questa stagione, proverò ad orientarmi su una proposta "alternativa".


PREMIER LEAGUE RUSSA, DYNAMO MOSCA - LOKOMOTIV MOSCA (DOMENICA ORE 17)


La Lokomotiv Mosca è una delle compagini russe che meglio si stanno disimpegnando in Champions League, dopo il pareggio di Salisburgo e dopo essere stata ad un passo dal fare risultato anche contro il Bayern, è riuscita anche a fermare l'Atletico Madrid, mantenendo aperte, quanto meno a livello teorico, delle speranze di qualificazione agli ottavi o, quanto meno, continuare il proprio cammino europeo in Europa League.

L'andamento in campionato, invece, della formazione allenata da Nikolic, sembra essere meno brillante, come se l'impegno in Champions stia sottraendo energie nervose alla squadra, questo ha portato a due sconfitte consecutive che hanno allontanato i ferrovieri dalle zone alte della classifica (settimo posto con 21 punti, -7 dalla capolista CSKA Mosca) ma soprattutto un'involuzione in termini di proposta di gioco.

Il contesto del campionato russo è senza dubbio differente e richiede piani partita praticamente opposti rispetto a quelli in Champions, è sufficiente vederlo mediante il dato del possesso palla (vedi grafico a fianco, basato sui dati presenti sul database FbRef, fonte dati StatsBomb), nel campionato russo la Lokomotiv è chiamata a "fare" la partita mentre in Champions sono gli avversari ad avere l'iniziativa, questo costringe Nikolic a variare l'assetto di partita in partita.
Nella partite contro squadre che giocano chiudendo il centro del campo e tengono il baricentro basso la squadra mostra grossi limiti nel risalire il campo, nessuno dei due centrali difensivi si prende la responsabilità di condurre il pallone al fine di attrarre la prima linea di pressione e liberare il regista Kulikov (uno degli elementi autoctoni più interessanti della squadra) dalla gabbia in cui gli avversari lo chiudono (o, come accaduto nell'ultima partita contro il Sochi, dalla marcatura a uomo).

La trasferta sul campo della Dynamo Mosca arriva contro una squadra meno passiva in fase di non possesso (PPDA pari a 9,84) ma tendenzialmente molto verticale in fase di possesso (non ama particolarmente mantenere il pallone, possesso palla medio pari a 49,7%).

A mio parere l'uomo chiave è il centrocampista Daniil Fomin, classe 1997, che rappresenta l'equilibratore del 4-2-3-1 della squadra, i suoi movimenti in fase di possesso trasformano lo schieramento in un 4-1-4-1 andando ad occupare la zona di rifinitura (vedi immagine a fianco).






In fase di prima pressione, che è basata su marcature a uomo, Fomin si alza (come nell'immagine a fianco) qualora l'avversario si disponga con il doble pivote, oppure si abbassa accanto all'altro centrale del 4-2-3-1 Kabore qualora l'avversario mandi più giocatori in zona rifinitura.






La sfida dell'avveniristica VTB Arena rappresenta una sfida che può determinare il proseguimento della stagione per le due squadre, per la Lokomotiv un'altra sconfitta comporterebbe un ulteriore allontanamento dalle zone alte della classifica, per la Dynamo, dopo un inizio di stagione segnato dall'eliminazione dai preliminari di Europa League per mano della Lokomotiv Tbilisi, proseguire la serie positiva vincendo il derby contro i ferrovieri, potrebbe aprire prospettive interessanti per una squadra che, data la relativamente giovane età della rosa, può essere molto utile seguire.


MAJOR LEAGUE SOCCER, LOS ANGELES FC - PORTLAND TIMBERS (LUNEDI', ORE 00,30)


Altro elemento di interesse per questo weekend calcistico è il termine della regular season nella MLS (il Decision Day): anche il campionato americano la cui stagione, ricordiamolo, si gioca sull'anno solare (da marzo a dicembre) è stata influenzata dalla pandemia globale, ragione per la quale la stagione regolare è stata dimezzata (23 partite anziché le canoniche 34) e, in parte, disputata all'interno della bolla di Orlando, al pari dei più quotati omologhi della NBA. dove è stato disputato un torneo le cui partite dei gironi eliminatori assegnavano punti anche per la classifica del campionato: a vincere questo torneo, ribattezzato MLS is back, sono stati i Portland Timbers, 

Nella notte tra domenica e lunedì le due Conferences determineranno la classifica finale della competizione che genererà le griglie per i playoff: le posizioni più ambite al momento sono le prime 6, nel momento che le squadre tra la settima e la decima posizione si dovranno scontrare in un ulteriore turno di play-in  per determinare chi affronterà le prime due classificate (sulla base del seeding delle vincitrici dei play-in, per esempio se vincono la settima e l'ottava, quest'ultima affronterà la prima, l'altra affronterà la seconda e così via).

La lotta per il primo posto generale (il Supporter's Shield) è una lotta a due tra Philadephia ed i vice-campioni in carica di Toronto che si giocheranno, tra l'altro, le prime due posizioni anche nella Eastern Conference; nella Western Conference, invece, la lotta per i primi posti è circoscritta a 3 squadre, ossia i campioni in carica di Seattle, i sorprendenti Sporting Kansas City e gli stessi Portland Timbers; la conference ad Ovest della MLS è stata dominata, negli ultimi anni, dei Los Angeles FC, ambiziosa franchigia nata nel 2018 che quest'anno, però, ha faticato oltremodo a causa dell'assenza per quasi tutta la stagione del suo elemento più rappresentativo, ossia il messicano Carlos Vela.

Per questa ragione lo scontro tra Los Angeles FC e Portland rappresenta un interessante finestra su ciò che potrebbe accadere nei prossimi playoff e capire quanto realmente Portland possa essere una  reale contender nei prossimi play-off.

Il grafico che ho elaborato utilizzando i dati presenti su FbRef ed elaborati da StatsBomb ci mostrano come Portland sia una squadra che sta oggettivamente ottenendo più di quanto prodotto sul campo, in particolare il saldo positivo della differenza reti non è seguito dal dato relativo alla differenza sugli xG, dove la squadra allenata da Savarese ha, addirittura, un saldo negativo; al contrario, invece, la formazione allenata da Bob Bradley è seconda solo a Seattle in termini di differenza negli xG e, pur mantenendo un saldo positivo in termini di differenza reti, quanto raccolto non è in linea con quanto effettivamente prodotto. Sostanzialmente ci possiamo sbilanciare nell'affermare che Los Angeles gioca meglio di Portland e possiede valori tecnici superiori, tuttavia i risultati danno ragione alla franchigia dell'Oregon.

Anche il tipo di calcio espresso dalle due squadre è molto diverso, in particolare Los Angeles ama avere il controllo del pallone e cercare la zona di rifinitura mediante alcuni principi di calcio posizionale e mediante le rotazioni degli elementi più offensivi, sostanzialmente lasciando che i tre davanti del suo 4-3-3 si muovano liberamente supportati dai due terzini che si alzano per dare ampiezza; inoltre la squadra di Bradley cerca di recuperare il pallone quanto più in avanti possibile (infatti è la squadra che esercita il maggior numero di pressioni nella trequarti avversaria).
Dall'altra parte Portland è una squadra dall'atteggiamento molto più attendista basato sul 4-4-2 atto a coprire il centro in fase di non possesso per poi trasformarsi in un 4-2-3-1 in fase di possesso: il leader tecnico della squadra è il trequartista argentino Diego Valeri, scuola Lanus, classe 1986 e sostanzialmente uomo-franchigia con i suoi 84 goal e 87 assist in 8 stagioni, con una media, quindi, di una doppia doppia (usando un termine cestistico) in MLS.

Come ben si intuisce sarà una partita di grande interesse vista la differenza di visione di gioco delle due squadre ed un modo molto utile per capire con quali ambizioni queste due squadre si presenteranno ai prossimi play-off.


LIGUE 1, NIZZA-MONACO (DOMENICA ORE 17)


Il campionato francese nel weekend giungerà alla decima giornata e sarà una giornata che potrebbe avere un grande impatto per la classifica, sia perché avremo lo scontro interessantissimo al vertice tra il PSG ed il Rennes ma anche due sfide molto sentite come il derby del Rodano tra Lione e Saint-Etienne, partita delicatissima per i Verts reduci da cinque sconfitte consecutive, ed anche il derby della Costa Azzurra tra Nizza e Monaco, match che promette molto spettacolo.

Alla due squadre ho già dedicato due post molto recenti da cui si evince che lo stile delle due squadre è molto simile come principi di gioco e con pregi e difetti facilmente riconoscibili a cui i due allenatori stanno cercando di mettere mano.

Da una parte abbiamo il Nizza che, seppur quarto in classifica, non ha mostrato di essere una squadra brillantissima ed in grado di essere particolarmente pericolosa specie se relazioniamo lo sforzo produttivo con il dato del possesso palla (56,6% di media), questo a causa delle difficoltà che la squadra si porta dallo scorso anno nel guadagnare campo.

La pesante sconfitta subita in Europa League due settimane sul campo del Leverkusen (6-2) ha costretto Vieira nelle partite successive a rivedere determinati meccanismi, specie in fase di non possesso, con un atteggiamento molto più conservativo in modo da cercare di attirare qualche giocatore avversario in più in zone più avanzate del campo per poterlo guadagnare più velocemente una volta riconquistato il pallone: sotto questo aspetto un valore molto importante assume il ruolo degli esterni del 3-5-2/3-4-3 con Hassane Kamara a sinistra e Atal o Lotomba a destra serviti in maniera più diretta in zone più avanzate del campo per innescare pericolose catene laterali in fase di possesso, una mossa che contro Lille e Angers ha portato a 4 punti, staremo a vedere quanto funzionerà contro il Monaco.


Da canto suo, invece, la squadra monegasca ha gli stessi problemi in termini di equilibrio, soprattutto nella gestione delle transizioni difensive, ma a livello offensivo mostra un livello qualitativo molto elevato, tanto da essere la terza squadra del campionato per xG prodotti (15,2), per tiri effettuati (15,67 a partita), per possesso palla (60,9%) e per tocchi negli ultimi 30 metri, insomma tutti tratti distintivi di una squadra che cerca di dominare le partite con grande qualità con il 4-3-3 di Kovac che consolida il possesso quanto basta prima di sfruttare la velocità del suo tridente offensivo, in particolare la connection tra Volland e Ben Yedder sta progressivamente migliorando e, coadiuvata da Gelson Martins, è in grado di creare giocate ad alto livello spettacolare come questa.




Nizza e Monaco, dunque, oltre alla loro rivalità, metteranno in campo valori tecnici e tattici di alto livello e, allo stesso tempo, non sempre in grado di saper coprire gli spazi nella propria metà campo, per cui la lotta starà tutta negli aggiustamenti che le due squadre cercheranno di fare per avere il controllo della partita, ossia chi farà di tutto per averlo e chi, invece, scenderà a patti rinunciando al controllo della palla.


SERIE A, MILAN-VERONA (DOMENICA, ORE 20,45)


Il programma del weekend della serie A si chiuderà domenica sera a San Siro con un impegno probante per la capolista del nostro campionato: il Milan di Pioli proverà ad ottenere la sesta vittoria in sette partite ma al Meazza arriva una squadra pronta a mettere alla prova i meccanismi della formazione rossonera, ossia il Verona di Juric.

Ciò che accomuna le due squadre è che nelle aspettative di inizio stagione entrambe erano attese al varco dopo il clamoroso rendimento dei rossoneri dopo il lockdown e dopo la sorprendente stagione dei gialloblu nella scorsa stagione, ed invece la classifica ci dice che le due squadre si affronteranno in uno scontro tra due squadre al vertice, al primo posto del Milan si contrappone il quinto posto della squadra di Juric a 5 punti di distacco dai rossoneri.

La stagione del Milan sta seguendo la scia di quanto visto nella seconda parte della scorsa stagione e che ha portato la dirigenza rossonera a lasciare in un cassetto il progetto Rangnick e lasciare carta bianca al progetto Maldini-Massara con Stefano Pioli in panchina che ha deciso, giustamente, che la strada maestra è il 4-2-3-1 il cui scopo è quello di riempire la zona rifinitura avversaria da dove invadere l'area avversaria con più uomini.

Nell'esempio dell'azione del goal di Kessie domenica scorsa contro l'Udinese, il Milan attacca l'area di rigore con ben 6 uomini, in più va fatta notare la posizione di Ibra, autore dell'assist e quella di Leao a centro area, i due giocatori spesso si scambiano di posizione togliendo punti di riferimento alle difese avversarie, un elemento che potrebbe mettere in seria difficoltà il sistema di marcature a uomo del Verona; portare i due terzini, le due ali ed uno dei centrocampisti centrali ad invadere l'area avversaria è una delle costanti di gioco di questo Milan e che rende, inoltre, possibile una presenza sufficiente di giocatori per effettuate una immediata ri-aggressione qualora l'avversario sia in grado di riprendere possesso del pallone (testimoniato dal 9,06 di indice PPDA).

Il sistema del Verona di Juric sarà un test davvero importante per la formazione rossonera, tanto più dopo la pesante sconfitta in Europa League contro il Lille, dove la squadra francese ha abbozzato alcuni principi di pressione uomo su uomo specie sulla prima costruzione del Milan per poi chiudere gli spazi in zona di rifinitura; i concetti della squadra di Juric, ovviamente, sono molto più estremi con le marcature individuali a tutto campo e poi la solita costruzione delle catene laterali in fase di possesso.

Uno dei meccanismi offensivi che il Verona utilizzerà per far male al Milan è quello di utilizzare il lato debole, situazione che vediamo molto di frequente quando una squadra schierata con il 3-5-2 affronta una squadra schierata con una difesa a 4; il fermo immagine qui a lato è preso dall'azione che ha portato al goal del 3-1 nella partita giocata lunedì scorso contro il Benevento: pallone giocato sulla catena di sinistra, invasione dell'area di rigore con più uomini (in questo caso Barak e Kalinic) ed inserimento dell'esterno opposto sul secondo palo (in questo caso Lazovic), una opzione che abbiamo visto spesso lo scorso anno con Lazovic che crossava da sinistra e Faraoni che finalizzava da destra (proprio in Milan-Verona dello scorso anno abbiamo visto questa tipologia di azione), a dimostrazione che i meccanismi di Juric bypassano anche i singoli interpreti.

Se i gialloblu saranno in grado di tenere alta l'intensità contro un Milan apparso leggermente in calo nelle ultime prestazioni ci potremo aspettare una partita con la squadra di Pioli in seria difficoltà dove dovrà mostrare soprattutto a livello mentale quali traguardi la squadra può ottenere in questa stagione; dall'altra parte il sistema di duelli individuali che Juric metterà in piedi potrebbe scontrarsi con il tasso tecnico di cui dispone la formazione rossonera, ed onestamente ci sono due duelli che sono molto ma molto curioso di osservare: uno è quello generazionale e fisico tra Zlatan Ibrahimovic e Mattia Lovato, l'altro a centrocampo tra Ismael Bennacer e Ivan Ilic, due giocatori pronti a svolgere un ruolo da protagonista in questo calcio.

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