Terminata la prima fase di questi campionati europei siamo quasi pronti ad affrontare la fase ad eliminazione diretta che inizierà sabato pomeriggio con Danimarca-Galles. Avendo ciascuna delle 24 squadre terminato il proprio ciclo di 3 partite, mi è sembrato opportuno rivisitare le prestazioni di alcune di esse e capire quali sono stati i principali spunti a livello tattico e quali squadre hanno mostrato di essere state allenate meglio e quali meno bene.
Allenare una nazionale è un percorso estremamente complicato visto che i commissari tecnici sono costretti a lavorare in slot molto ristretti di circa due settimane per 4 volte all'anno, il problema si è acuito con l'emergenza pandemica che ha ulteriormente ridotto i margini di manovra per costruire squadre con un'identità tattica precisa: per questo motivo esiste la solita suddivisione tra chi ritiene il CT un mero selezionatore dei migliori talenti aventi quella nazionalità, oppure chi ritiene che una nazionale per funzionare al meglio debba funzionare come un club e, quindi, costruire una propria identità nel corso degli anni. In questa fase a gironi abbiamo visto chi sta lavorando usando come base la prima chiave di lettura e chi invece la seconda ed anche chi una commistione delle due.
Ho tenuto fuori da questa analisi l'Italia, della quale ormai non ci sono più segreti e che si è rivelata al momento la squadra che ha espresso il calcio migliore dell'intera competizione in entrambe le fasi di gioco.
L'OLANDA DI FRANK DE BOER
La nazionale dei Paesi Bassi partiva circondata da un discreto pessimismo la cui principale motivazione stava proprio nella figura del suo allenatore: Frank De Boer. L'ex centrale difensivo dell'Ajax e del Barcellona di Van Gaal (da cui sta mostrando di aver attinto a piene mani) era proveniente da una serie di clamorosi fallimenti in panchina tra Inter, Crystal Palace e Atlanta United in cui i suoi metodi di gioco e di allenamento non hanno per nulla attecchito: per questo motivo la scelta delle federazione olandese di assegnargli la panchina dopo l'addio di Koeman sembrava presagio di sventura per gli oranjes.
La scelta di disporre la squadra con un 3-4-1-2 è stata parecchio criticata in patria, dove si reclamava a gran voce il 4-3-3 considerato come identitario da quelle parti: eppure anche il suo predecessore schierava la squadra con moduli diversi a seconda di partite ed interpreti, tra cui il 3-4-1-2 adesso utilizzato dall'attuale CT. Con questa disposizione in campo l'Olanda fu in grado di blindare la qualificazione a questo Europeo andando a vincere per 4-2 in Germania a settembre 2019, e già da quella partita si riscontravano alcune costanti che stiamo vedendo in questo Europeo.
Sullo sviluppo dell'azione si nota ancora meglio lo scaglionamento e le rotazioni posizionali della squadra con la ricerca della copertura dei cinque corridoi in ampiezza e profondità: qui vediamo Wijnaldum venire incontro per portarsi via Schlager e permettere a De Jong di inserisi in quello spazio lasciato incustodito dai movimenti del giocatore che veste la maglia numero 10 degli Oranje.
IL PRESSING DELL'AUSTRIA E DELLA DANIMARCA
Fonte Dati FbRef |
L'ORGANIZZAZIONE DEL GALLES E DELLA SVEZIA
Una squadra che non certo balza all'occhio in termini di qualità è il Galles, da molti indicata come la squadra più debole del girone dell'Italia che, invece, è stata in grado di chiudere il girone al secondo posto con un piano-gara figlio della relativa povertà di soluzioni a disposizione di Page ma che si è rivelato ben eseguito e quindi anche ammirevole da osservare.
Nella partita contro l'Italia disputata domenica scorsa abbiamo avuto modo di ammirare una buona flessibilità degli schieramenti in fase di possesso, con interessanti movimenti a scalare di Ampadu che si alternava tra centrale della difesa a 5 e vertice basso in costruzione, così come la mobilità di Ramsey che agisce tanto da falso nove tanto quanto da trequartista.
Con l'espulsione di Ampadu esce il giocatore il cui posizionamento definiva le fasi di difesa posizionale (schieramento a 5), la fase di prima pressione (scala all'indietro per coprire le uscite alte) e la fase di possesso in cui si stacca dalla linea difensiva. #ITAWAL #EURO2020 pic.twitter.com/gc7PtwpeE5
— La Setta degli Sportivi Intelligenti (@somethingleft) June 20, 2021
Ma soprattutto il Galles ci ha ricordato che non è il modello di gioco a vincere le partite e le competizioni, ma lo è l'esecuzione di quel modello: la presenza in avanti di giocatori come Bale e James hanno ingolosito Page sull'opportunità di utilizzare uno schieramento difensivo molto compatto e che copra l'ampiezza per poi innescare i contropiedi utilizzando le qualità del giocatore del Real Madrid per aprire il gioco con il suo sinistro (purtroppo le doti in corsa non sono più quelle di qualche anno fa) e quelle dell'esterno del Manchester United per lanciarsi in velocità contro le difese avversarie.
Fonte Squawka |
In particolare si evidenzia anche numericamente la maggiore capacità del giocatore del Manchester United di vincere i duelli con il marcatore diretto così come la capacità di generare occasioni ogni qual volta viene chiamato in causa. Dall'altra parte si nota come le capacità in uno contro uno del giocatore in prestito al Tottenham si siano ormai ridimensionato mentre è chiaramente aumentato il suo coinvolgimento nelle fasi di possesso della sua squadra. Come si nota dall'esempio mostrato nel mio tweet sopra menzionato, Bale ha la libertà di svariare su tutto il fronte d'attacco prediligendo il mezzo spazio di destra dove può creare spazio per le discese di Roberts da quel lato e, soprattutto, poter armare il proprio sinistro da posizioni di campo utili a generare importanti pericoli per l'avversario. Perfetta esemplificazione è la giocata con cui ha mandato in rete Ramsey nella partita vinta dominando contro la Turchia e che le è valsa la qualificazione all'ottavo di finale contro la Danimarca.
Anche la Svezia merita attenzione sotto questo aspetto: l'atteggiamento della squadra di Janne Andersson è ovviamente quanto di più simile al catenaccio visto in questo Europeo, tuttavia tanto è bastato per non far segnare la Spagna e per portare a casa la qualificazione con la vittoria risicata contro la Slovacchia che ha messo in evidenza sia la bontà del 4-4-2 in termini di compattezza e che ha messo in mostra le qualità di Alexander Isak anche in un contesto antitetico rispetto a quello in cui si trova ad operare nella Real Sociedad.
Fonte Dati FbRef |
LA GERMANIA SI AVVICINA ALLA BUNDESLIGA
Il percorso della Germania dal trionfo del Maracanà nel 2014 alla vigilia di questo Europeo è stato lastricato di grossi fallimenti per la formazione allenata da Joachim Low che ha avuto, a mio parere, il demerito di non aver letto immediatamente il contesto tattico e tecnico su cui si stava muovendo la Bundesliga e la scuola tattica tedesca che sta dominando il calcio europeo; anche in questa competizione i tedeschi hanno rischiato di portare a casa un'altra figuraccia, ma il goal di Goretzka nei minuti finali della partita con l'Ungheria tiene in piedi permetterà a Low di chiudere la sua lunga avventura sulla panchina della Mánnschaft.
Con la virata alla vigilia di questo Europeo al 3-4-3 l'ex tecnico dello Stoccarda ha deciso di preparare la strada al suo successore Hans Flick proponendo un calcio che unisce alcuni punti delle squadre di club tedesche ad altri che riprendono il lavoro svolto da Thomas Tuchel al Chelsea nella seconda parte di questa stagione.
Fonte grafico Total Football Analysis |
LA PRUDENZA PAGHERA' ALLA DISTANZA?
Ultimo capitolo di questa digressione nella fase a gironi la dedichiamo a quelle squadre che nella fase a gironi non hanno mostrato una particolare identità di gioco e che, anzi, hanno molto deluso le aspettative, soprattutto se confrontate con squadre che hanno mostrato di muoversi come una squadra con delle idee. Tuttavia queste squadre sono proprio tre delle grandi favorite per la vittoria finale della competizione: il Portogallo campione in carica, la Francia campione del mondo e l'Inghilterra, squadra che nella fase ad eliminazione diretta vestirà i panni della padrona di casa.
L'INGHILTERRA SI STA NASCONDENDO?
La squadra di Southgate ha espresso un calcio poco convincente dal punto di vista estetico: non è un caso che la nazionale dei Tre Leoni abbia chiuso il girone con 2 reti segnate e 0 subite, a dimostrazione che le partite non siano state propriamente un manifesto per il calcio.
Il problema sembra riguardare prevalentemente lo schieramento in campo molto prudente della formazione inglese, in cui l'unico uomo che si è mostrato in grado di rompere la rigidità della squadra è stato Kalvin Phillips, centrocampista del Leeds di Bielsa ed unico giocatore che ha mostrato la volontà di rompere le linee difensive avversarie.
Fonte heatmap Sofascore |
Fonte heatmap Sofascore |
LA FRANCIA E' TROPPO SICURA DELLA PROPRIA FORZA?
🐙🐙🐙 pic.twitter.com/0KN7tyl37X
— Calcio Datato (@CalcioDatato) June 24, 2021
Il tweet sopra menzionato di Calcio Datato bene riassume le prestazioni di Pogba nell'economia del gioco francese, tuttavia sono proprio le pause tipiche che l'ex giocatore della Juventus si prende il grande pericolo: una volta che abbassa la guardia il gioco della Francia non progredisce proprio per l'assenza di un piano di gioco prestabilito a cui si aggiunge la discutibile scelta di Deschamps di schierare due centrali difensivi come terzini, togliendo alla squadra ogni possibilità di attaccare in ampiezza.
Per questo è giusto porsi il quesito se il solo talento individuale potrà essere sufficiente alla formazione di Deschamps per portare a casa un'altra doppietta Mondiale-Europeo come avvenuto tra il 1998 ed il 2000.
IL PORTOGALLO TROVERA' LA QUADRATURA DEL CERCHIO?
I campioni d'Europa uscenti si sono qualificati agli ottavi mediante il meccanismo delle migliori terzi, proprio come avvenuto 5 anni fa in Francia: quella di allora era una squadra di cui non si conoscevano le potenzialità e che è andata avanti grazie ad una squadra molto solida e, a tratti, lontana dal suo paradigma di calcio tecnico al limite della trasposizione del futsal in un campo ad undici, come accadeva con le generazioni precedenti.
Cinque anni dopo questa squadra ha ritrovato talenti in grado di giocare a pallone con grandissima confidenza, tuttavia Santos non è stato in grado di intercettare al meglio il valore della squadra a propria disposizione continuando a proporre un calcio non nelle corde di questa squadra esponendola a grosse figuracce come quella contro la Germania e portandola a pochi passi dall'eliminazione.
CONCLUSIONI
Questa prima fase dell'Europeo ci ha fornito, come si è visto, tanti spunti d'interesse ed allo stesso tempo ci ha mostrato un diverso tipo di gestire la competizione da parte di ciascuna squadra: abbiamo visto le partenze lanciate e l'identità tattica molto marcata di Italia ed Olanda, squadre intense come Danimarca ed Austria così come squadre abili a sfruttare un calcio più difensivo come Svezia e Galles. Poi ci sono le grandi favorite della competizione che, da un punto di vista del gioco hanno deluso, ma che hanno dato l'impressione di avere ancora molte carte da giocarsi in vista di una fase ad eliminazione diretta che si preannuncia molto appassionante.