La serie A ricomincia con il match tra le due squadre più divertenti ed offensive del campionato. Accomunati dall'utilizzo della difesa a tre e da una fase difensiva spesso basata sullo studio attento delle caratteristiche e degli uomini avversari (concetto maggiormente esasperato da Gasperini nell'utilizzo delle marcature a uomo a centrocampo) e da un approccio offensivo molto aggressivo e verticale senza disdegnare la qualità palla al piede, Lazio ed Atalanta tornano ad affrontarsi dopo la finale di Coppa Italia dello scorso anno vinta da Inzaghi e la sfida di maggio dello scorso anno che ha spianata a Gasperini la strada verso la Champions League.
Finisce con un meraviglioso 3-3 che non tradisce le aspettative della vigilia, soprattutto per merito dell'Atalanta, che ci ha regalato un primo tempo di grandissimo livello tecnico; nell'intervallo, sotto di tre goal, la Lazio trova le contromosse giuste che, unite al calo fisico della squadra di Gasperini, permettono alla squadra di Inzaghi di rimettersi in partita e trovare il goal del pareggio al 92' con un calcio di rigore realizzato da Ciro Immobile.
LE FORMAZIONI
LAZIO
La squadra di Inzaghi si schiera con il suo schieramento tipo, unico cambio non programmato è l'avvicendamento tra Lazzari e Marusic a causa del forfait dell'ultimo momento dell'ex Spal; l'altra assenza è quella di Lucas Leiva rimpiazzato da Parolo.
ATALANTA
Gasperini schiera la sua squadra con quello che sembra essere il vestito della stagione 2019/2020, con Muriel (al posto di Zapata infortunato) come riferimento offensivo, supportato da Malinovskiy e Pasalic sulla trequarti, Freuler a protezione dei tre in difesa con Papu Gomez al suo fianco a fare da play-maker ed incursore.
LE PAGELLE
LAZIO
Strakosha 5 - Poteva fare meglio in occasione del secondo goal di Muriel, ma soprattutto nel periodo in cui i suoi erano in balia dell'Atalanta non ha dato una mano rallentando il ritmo di ripresa del gioco buttando la palla spesso sulla testa di Milinkovic-Savic a squadra non schierata e permettendo all'Atalanta di recuperare troppo rapidamente il pallone.
Luiz Felipe 5 - Non è mai riuscito a leggere i movimenti di Muriel, inoltre il primo ed il terzo goal sono arrivati nella sua zona di competenza, non può essere un caso anche se la responsabilità è da condividere con Marusic.
Acerbi 6 - Ha limitato i danni con il suo ottimo senso della posizione (6 intercetti per lui) e la vittoria di tutti i duelli individuali in cui è stato coinvolto, nel momento di massima difficoltà dei suoi avrebbe potuto fare meglio con un minore utilizzo del lancio lungo (vedi quanto detto per Strakosha).
Radu 5,5 - Anche per lui primo tempo difficile, spesso saltato da Malinovskiy, ma uno dei pochi a non mollare, anzi ha cercato più volte di portarsi in avanti con Lulic per dare la scossa ai suoi nei momenti più difficili. Nel secondo tempo, invece, migliora nella fase difensiva e mette anche la museruola ad Ilicic.
Dal 79' Caicedo 6 - Entra per dare peso all'attacco e per tentare il tutto per tutto, non fa un granché ma la sua presenza manda definitivamente in corto circuito i meccanismi difensivi della Dea.
Dal 79' Caicedo 6 - Entra per dare peso all'attacco e per tentare il tutto per tutto, non fa un granché ma la sua presenza manda definitivamente in corto circuito i meccanismi difensivi della Dea.
Marusic 4 - Gioca a causa del forfait improvviso di Lazzari, non entra in partita, Gosens fa quel che vuole contro di lui; Inzaghi lo lascia nello spogliatoio durante l'intervallo.
Dal 45' Patric 6,5 - Il suo ingresso, assieme a quello di Cataldi, ha dato maggiore equilibrio alla squadra giocando, sostanzialmente, in più ruoli, prima da esterno dando maggiore spinta nelle fasi iniziali della ripresa, poi accentrandosi aiutando Cataldi in impostazione ed anche in fase di interdizione.
Milinkovic-Savic 5,5 - Non è certo questo l'apporto richiesto dal serbo, surclassato da Masiello nel primo tempo quando con il suo fisico doveva permettere ai suoi compagni di tenere il pallone quando servito sui lanci lunghi, in fase di non possesso addirittura scherzato dal Papu Gomez. Nell'intervallo, tuttavia, il serbo ha ritrovato il focus, merito anche delle modifiche di Inzaghi, si sistema a destra da dove genera 3 passaggi chiave e permette alla sua squadra l'accesso all'area di rigore atalantina. Il voto finale è una media tra il 4 del primo tempo ed il 7 della ripresa.
Parolo 5 - Complice il mancato supporto dei compagni di reparto vede i trequartisti dell'Atalanta sbucargli da tutte le parti mostrandosi inerme contro il ritmo imposto dagli uomini di Gasperini. In fase di possesso non riesce a far ripartire la manovra, insomma in un contesto di questo tipo la sua inidoneità al ruolo si è mostrata in tutta la sua evidenza.
Dal 45' Cataldi 6,5 - Decisamente un'altra storia con il centrocampista cresciuto nelle giovanili bianco-azzurre, ha ricucito il gioco sbagliando pochi palloni aiutando la squadra a risalire il campo, in fase di non possesso chiude la partita con 11 palloni recuperati (migliore dei suoi) che hanno permesso alla sua squadra di fermare le ripartenze dell'Atalanta rendendo possibile la rimonta.
Luis Alberto 5 - Difficile giudicare la prestazione dello spagnolo, sempre bravo a muovere il pallone dove gli spazi sono stretti, ma oggi non è riuscito ad incidere a sufficienza in fase di rifinitura (solo 1 passaggio chiave); ad incidere particolarmente sulla sua prestazione negativa è stata la sua totale assenza dal campo nel momento più difficile per la sua squadra nel primo tempo.
Lulic 6 - Contrariamente a Luis Alberto, il bosniaco è stato l'unico a mantenere la lucidità dei suoi nel primo tempo (assieme ad Acerbi) ed a cercare di dare la scossa ai suoi spingendo sulla fascia sinistra andando anche oltre quella che è al momento la sua reale portata (l'usura data dall'età nel suo ruolo è particolarmente evidente), insomma una prestazione importante a livello di leadership, mentre la tenuta a livello di duelli comincia ad essere non propriamente ottimale.
Correa 6 - La sufficienza la prende perché alla terza grande occasione trova il goal, e non è un goal banale, visto che è quello che rimette la Lazio in partita ed è anche un gran goal; le qualità tecniche del Tucu sono nettamente sopra la media, ma senza concretezza in fase finalizzativa rischia di restare un giocatore normale.
Immobile 6 - Segna 2 goal, entrambi su rigore, sullo 0-3 spreca con il sinistro la palla per riaprire la partita in anticipo, vince 6 duelli su 11 contro i suoi marcatori (a parliamo di due clienti tremendi come Toloi e Palomino), come per Milinkovic-Savic avrebbe potuto fare qualcosa in più nel lottare sulle seconde palle o sui lanci lunghi quando i suoi erano in balia dell'Atalanta nel primo tempo, per questo mezzo punto in meno.
Correa 6 - La sufficienza la prende perché alla terza grande occasione trova il goal, e non è un goal banale, visto che è quello che rimette la Lazio in partita ed è anche un gran goal; le qualità tecniche del Tucu sono nettamente sopra la media, ma senza concretezza in fase finalizzativa rischia di restare un giocatore normale.
Immobile 6 - Segna 2 goal, entrambi su rigore, sullo 0-3 spreca con il sinistro la palla per riaprire la partita in anticipo, vince 6 duelli su 11 contro i suoi marcatori (a parliamo di due clienti tremendi come Toloi e Palomino), come per Milinkovic-Savic avrebbe potuto fare qualcosa in più nel lottare sulle seconde palle o sui lanci lunghi quando i suoi erano in balia dell'Atalanta nel primo tempo, per questo mezzo punto in meno.
ATALANTA
Gollini 6 - Quasi riesce a parare il rigore del 3-3, si capisce perché Gasperini gli ha concesso la titolarità per la sua capacità di sapere sempre leggere i movimenti della sua difesa coprendo, quando necessario, anche la profondità lasciata dal trio dei centrali in fase di aggressione alta.
Toloi 6 - Come tutta la squadra devastante nel primo tempo, cala nella ripresa, Inzaghi mette Correa da quel lato costringendo il difensore brasiliano a soffrire gli 1 contro 1 dell'argentino. In fase offensiva, le sue proiezioni creano sempre disagio alle difese avversarie, non solo sui calci piazzati.
Palomino 5,5 - Mezzo voto in meno per il fallo da rigore su Immobile che riapre la partita sul risultato di 3-0. Dei tre centrali è quello designato a stare in copertura, chiude la partita con 6 intercetti, mostrando un ottimo senso della posizione, soffre, invece, i duelli individuali con Immobile.
Masiello 6 - Dominante nel primo tempo, Gasperini gli assegna addirittura la marcatura di Milinkovic-Savic e lo domina addirittura anche nel gioco aereo; lo sforzo fisico per lui è enorme e nella ripresa cala e va in difficoltà quando su quel lato Inzaghi tiene Patric molto alto costringendo più volte Masiello a rincorrerlo mostrandone qualche limite se preso in velocità. Gasperini lo toglie a 15' dalla fine.
Dal 74' Kjaer s.v. - Entra in campo allo scopo di limitare Milinkovic-Savic prima e Caicedo poi, poco coinvolto.
Hateboer 6 - Bello il suo duello con Lulic sulla fascia, le da e le prende, in fase offensiva viene coinvolto meno di Gosens viste le difficoltà di Marusic dall'altra parte, ma quando si distende riesce sempre a creare pericoli (3 cross a segno sui 5 tentati).
Gosens 7 - Il suo voto è una media tra l'8 del primo tempo ed il 6 della ripresa. Nel primo tempo è a dir poco devastante, quest'anno inoltre si è evoluto non limitandosi a spingere e coprire sul suo binario (e già non è poco), ma anche tagliando il campo palla al piede mandando nel panico le difese avversarie; suo l'assist per il primo goal di Muriel e sua principalmente la causa della pessima prestazione di Marusic.
Freuler 6,5 - Lo svizzero è l'equilibratore della formazione di Gasperini, in fase difensiva recupera un quantitativo industriale di palloni (15 palloni recuperati, migliore della partita in questa statistica), in fase di possesso, coadiuvato da Gomez fa ripartire l'azione mostrando anche di saper gestire il ritmo quando necessario (56 passaggi riusciti, anche qui migliore della partita), come tutta la squadra anche lui cala nella ripresa.
Gomez 7,5 - Partita da giocatore totale: imposta, fa il rifinitore e poi il realizzatore, il Papu è la pedina che Gasperini sposta per rinnovare ogni anno lo spartito tecnico e tattico della sua Atalanta. Gioca tutto il secondo tempo con evidenti problemi muscolari, ritorna a giocare da trequartista dopo l'ingresso di De Roon, non molla mai fino alla fine; sul 2-3 ha la palla per chiudere la partita ma non riesce a superare Strakosha in 1 contro 1, ma vista la sua partita lo si può di certo perdonare.
Pasalic 6,5 - Gasperini lo mette a presidiare il mezzo spazio di sinistra, si alterna con Gomez quando c'è da far partire l'azione, si allarga quando Gosens da sinistra taglia verso il centro; il lavoro del centrocampista croato è stato fondamentale per mandare fuori giri i meccanismi difensivi della Lazio. Nella ripresa Gasperini lo toglie per riunire Freuler e De Roon a centrocampo.
Dal 60' De Roon 5 - Gasperini lo inserisce per avere più sostanza a centrocampo, l'olandese, invece, non entra in partita e combina un disastro a tempo scaduto tamponando Immobile e regalando il rigore del 3-3 alla Lazio.
Malinovskiy 7 - Ogni volta che tocca palla è una delizia per gli occhi, mette a segno 5 dribbling, va al tiro 7 volte; Gasperini lo mette nel mezzo spazio di sinistra, speculare alla posizione di Pasalic, sembra essere la sua mattonella preferita, la Lazio non trova il modo per limitarlo, anche lui cala nella ripresa ma questo non rovina le sensazioni che ci ha dato nel primo tempo.
Muriel 6,5 - Segna i due goal che sembrano indirizzare la partita a favore dei nerazzurri; il suo compito è quello di muoversi sul fronte d'attacco, compito svolto alla perfezione, tiene costantemente in apprensione Luiz Felipe; quando si posiziona tra lui ed Acerbi riesce sempre a rendersi pericoloso (5 tiri totali per lui, secondo solo a Malinovsky), Gasperini lo fa uscire perché ha bisogno di gestirlo visto che sarà lui il centravanti fino al ritorno dall'infortunio di Zapata.
Dal 66' Ilicic 5 - Lo sloveno ci ha abituato a giocate e prestazioni migliori, mai pericoloso, chiude con 0 dribbling ed 1 tiro ribattuto da Acerbi, anche se dai suoi piedi sono nate le due grandi occasioni con cui l'Atalanta poteva chiudere la partita. Troppo poco.
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