martedì 16 giugno 2020

Borussia Moenchengladbach - Wolfsburg, le pagelle


Foto Twitter @borussia_en


Il Gladbach di Marco Rose ed il Wolfsburg di Glasner sono due delle squadre tatticamente più interessanti della Bundesliga, con stili di gioco molto simili, specie in fase di non possesso ma ben differenziate in fase di possesso, con la squadra bianco-nero-verde che imposta in maniera più ragionata e cerca di sfruttare le doti atletiche di Thuram e Plea, dall'altra parte i "Die Wolfe" hanno come target principale la fisicità di Wout Weghorst ed hanno un approccio molto più diretto con palloni verticali a cercare il centravanti o aperture sugli esterni a trovare i cross per l'attaccante olandese.

Il turno infrasettimanale di Bundesliga mette le due formazioni una contro l'altra, con il Gladbach reduce da due sconfitte esterne consecutive a Friburgo ed a Monaco contro il Bayern, mentre il Wolfsburg ha vinto finora tutte le trasferte dal ritorno del campionato, raccogliendo, invece, 1 solo punto in casa nelle 3 partite disputate: per la squadra di Rose la vittoria è necessaria nella lotta a distanza con il Leverkusen per il quarto posto disponibile per l'accesso alla propria Champions League, il Wolfsburg vuole, invece, consolidare la sua sesta posizione che significa accesso alla prossima Europa League, competizione in cui è tuttora in corsa negli ottavi di finale (dove dovrà rimontare un 1-2 interno subito dallo Shakhtar Donetsk).

LA PARTITA


Le due squadre si affrontano da una parte con il 4-2-3-1 di Marco Rose che deve, però, rinunciare proprio ai suoi attaccanti principali, ossia Pleà e Thuram, per ovviare alla loro assenza Rose schiera Ibrahima Traore alla prima da titolare in questa stagione ed Embolo riferimento offensivo con Stindl alle spalle; dall'altra parte stesso schieramento iniziale per Glasner che però mischia le carte schierando Schlager come vertice avanzato del centrocampo a supporto di Weghorst e con Renato Steffen spostato in posizione di terzino sinistro.



LE PAGELLE

La partita ha visto un totale dominio del Borussia che si è imposta per 3-0 grazie ad una doppietta di Hoffmann ed una rete di Stindl, mostrando come Rose sia in grado di mantenere intatti i suoi principi di gioco e le strategie di attacco alla zona di rifinitura ed alla linea difensiva pur disponendo di attori diversi rispetto a quelli che è abituato a schierare; Glasner dal canto suo ha proposto dei rimescolamenti nella formazione che si sono rivelati del tutto sbagliati, su tutti la scelta di schierare Steffen terzino sinistro e Schlager come centrale nella linea dei trequartisti alla spalle di Weghorst.


BORUSSIA MOENCHENGLADBACH


SOMMER 6,5

Non si lascia intimidire dal grave errore che ha spianato la strada al Bayern nella sfida di sabato scorso, il portiere svizzero non ha paura di giocare il pallone con i piedi pure se pressato dagli attaccanti del Wolfsburg e continua ad assumersi i rischi uscendone questa volta indenne, bella prova di solidità mentale.

LAINER 6,5

Il terzino austriaco mantiene sempre un ottimo rendimento, difende molto in avanti, a volte soffre gli spunti di Joao Victor ma non lo molla mai; in fase offensiva con Ginter che si apre in fase di impostazione lui si alza oltre la linea di centrocampo occupando a volte lo spazio lasciato aperto dai tagli di Traore. A livello statistico da sottolineare il dato dei 4 dribbling riusciti su 4 effettuati.


GINTER 6,5

Prestazione importante anche la sua: il suo lavoro assieme a quello di Elvedi permette di tenere a bada Weghorst, soprattutto grazie ad una grande prestazione nel gioco aereo (6 palloni respinti da dentro l'area di rigore); in fase di impostazione il suo movimento defilato a destra permette a Lainer di salire ed inibire il pressing di Joao Victor da quella parte di campo.

ELVEDI 6,5


Per lui partita importante oggi visto che doveva far fronte alla forza fisica di Weghorst, ne esce benissimo in un duello senza esclusione di colpi in cui entrambi i contendenti ne sono usciti con un cartellino giallo a proprio carico. In fase di impostazione sempre molto pulito in 


WENDT 6

Dei 4 della linea difensiva forse è il meno convincente, dal suo lato arrivano i maggiori pericoli dal Wolfsburg, faticando a volte a contenere i tagli di Klaus; in fase di possesso si tiene largo ma senza superare la linea di metà campo mostrandosi più prudente del suo omologo dall'altra parte, ossia Lainer.

NEUHAUS 6,5

E' l'uomo deputato a fare il play ad inizio azione, e lo fa abbassandosi non tra i centrali ma fuori linea, generalmente alla sinistra di Elvedi garantendo la superiorità numerica contro Weghorst e Schlager in fase di costruzione; assieme a Kramer forma una bella cerniera in fase difensiva stringendo lo spazio con la linea difensiva, giocatore di grandissima intelligenza tattica e di ottimo livello tecnico.

DAL 90' DOUCOURE S.V.


KRAMER 6

Partita di lavoro oscuro per il centrocampista campione del Mondo nel 2014, chiamato a muoversi alle spalle della prima linea di pressione del Wolfsburg e permettere l'uscita pulita del pallone, compito che gli è riuscito bene, ottimo il suo lavoro in fase di interdizione dove non tira mai indietro la gamba e riesce anche a tenere il duello contro Schlager.

TRAORE 6,5


Le assenze in attacco convincono Rose a dare al guineano una maglia dal primo minuto per la prima volta in stagione, parte teoricamente in posizione di ala destra ma spesso asseconda i movimenti di Embolo ruotando la posizione con lui, difatti tagliando verso il centro funge da esca per Steffen che crea alle sue spalle lo spazio che spesso Embolo va a cercare e da dove il Gladbach ha dato origine alle sue azioni più pericolose; prima di uscire tra gli applausi dei suoi compagni seduti in tribuna trova anche il tempo per l'assist per il goal del 3-0 di Stindl.

DAL 72' HERRMANN S.V.


STINDL 7

Grande partita anche la sua per la sua solita capacità di muoversi con e senza la palla: in fase offensiva sfrutta al meglio i movimenti a venire incontro di Traore e Embolo per inserirsi alle spalle della difesa del Wolfsburg, movimento fatto perfettamente in occasione del secondo goal del Glabdach quando con una gran giocata a centro area spalle alla porta serve Hofmann a rimorchio che deve solo spingerla in rete, corona la sua prestazione con il goal del 3-0; in fase difensiva si mette alle calcagna di Arnold e lo limita tantissimo fino a costringere Glasner a togliere il suo metronomo, stesso trattamento per Schlager dopo l'uscita di Arnold. 


DAL 90' BENNETTS S.V.


HOFMANN 7

E' sua la doppietta che decide la partita, frutto della sua grande capacità di leggere gli spazi creati dai movimenti di Embolo e Traore, molto importante il suo lavoro in fase di prima pressione, ed anche in fase difensiva si è fatto rispettare dove ha spesso contrastato o limitato con successo Mbabu.
 

EMBOLO 7,5

Nello scacchiere di Rose è generalmente l'uomo che lavora tra le linee in zona di rifinitura per poi innescare le due punte, anche in posizione nominalmente più avanzata i movimenti per lui non cambiano, lo smarcamento nel mezzo spazio in occasione del goal del vantaggio è un gran movimento che gli permette di sfidare 1 vs. 1 Brooks ed innescare Hofmann, i suoi movimenti creano inoltre spazio per gli inserimenti di Stindl. I suoi continui smarcamenti preventivi hanno messo in seria difficoltà la linea difensiva del Wolfsburg creando spazi che i suoi compagni di reparto hanno sfruttato diverse volte.


DALL' 80' BENES S.V.


WOLFSBURG



CASTEELS 6

Incolpevole nei tre goal subiti, si rende protagonista di un paio di uscite basse ben eseguite, anche lui spesso si prende diverse responsabilità palla al piede cercando di distribuire i palloni sugli esterni con i suoi lanci.

MBABU 5,5

L'ex giocatore dello Young Boys è uno degli elementi più interessanti della squadra di Glasner ma oggi non ha mostrato il suo valore, in occasione del secondo goal subito viene saltato con troppa facilità da Embolo, in fase offensiva spinge come suo solito ma viene ben intrappolato dai meccanismi di difesa laterale del Gladbach.

PONGRACIC 5,5

Perde qualche duello contro Traore ed Embolo anche nel gioco aereo, sulle combinazioni palla a terra degli avanti del Gladbach mostra parecchie difficoltà, prova a cavarsela con mestiere ed a volte anche con le maniere forti ma non può bastare per considerare la sua prova come sufficiente. Esce anzitempo per un possibile problema muscolare.
 

DAL 73' KNOCHE S.V. 



BROOKS 5


Le difficoltà a contenere Embolo nell'azione che ha portato al goal che ha sbloccato la partita sono il manifesto delle difficoltà riscontrate oggi da lui e dall'intero reparto difensivo del Wolfsburg.



STEFFEN 4,5


Posizione praticamente inedita per lui di terzino sinistro al posto di Roussillon, fatto rifiatare da Glasner, purtroppo per lui si vede, fatica a leggere i movimenti degli attaccanti, rimane a metà strada tra mantenere la linea o coprire lo spazio alle sue spalle che diventa terra di conquista per chiunque va ad attaccare quella zona di campo; forse per Glasner sarebbe stato opportuno far rifiatare Roussillon in un'altra situazione.


GERHARDT 5,5

Sulla distinta iniziale sembrava dovesse essere lui l'uomo delegato a coprire il ruolo di terzino sinistro, invece lo troviamo al fianco di Arnold a centrocampo; in fase offensiva si associa discretamente con Klaus nella zona di centro-destra dove provano a costruire qualche pericolo, tuttavia questa sua propensione offensiva lascia dello spazio alle sue spalle in cui Hoffmann e Stindl hanno banchettato, anche qui le colpe non sono sue ma essenzialmente del piano gara di Glasner.

DAL 70' GUILAVOGUI S.V.

Entra a giochi già fatti, con il senno di poi la sua presenza a centrocampo avrebbe garantito la copertura mancata in tutto il resto della partita.

ARNOLD 5


Partita sottotono per lui, molto limitato dal lavoro di Stindl su di lui, non riesce ad incidere con il suo chirurgico sinistro, l'assenza al suo fianco di Schlager, inoltre, mostra le difficoltà che ha in fase difensiva. dove non è stato in grado di leggere i movimenti dei suoi avversari in zona di rifinitura. 

DAL 60' BREKALO 6

Entra e raccoglie compiti e funzioni di Arnold, ma la partita a quel punto ha poco da dire per cui il croato ha poco da dire nella sua mezzora in campo.

KLAUS 6

Con i suoi movimenti sulla destra quanto meno ha creato dei fastidi alla difesa del Gladbach, è l'unico dei suoi ad aver effettuato due passaggi che hanno portato al tiro, la sua connessione con Gerhardt e con gli inserimenti di Schlager lo hanno reso uno dei migliori dei suoi.

DAL 70' MARMOUSH S.V.



SCHLAGER 5,5

Partita giocata per 60' fuori posizione per l'austriaco, una scelta a mio parere suicida da parte di Glasner che lo ha posizionato più alto puntando sulle sue qualità in fase di pressing, tuttavia l'uscita in prima costruzione del Gladbach sempre molto pulita lo rende poco utile in quella posizione e lo taglia fuori dalle zone di campo dove invece può incidere in maniera migliore.


JOAO VICTOR 6

Il Wolfsburg ha giocato decisamente molto meno sul suo lato, tuttavia quando chiamato in causa, il portoghese uomo di fiducia di Glasner (se lo è portato da Linz) ha come obiettivo sempre una giocata che possa portare ad un'azione pericolosa, anche in fase di non possesso è sempre uno dei più aggressivi sul portatore avversario.

DAL 70' GINCZEK S.V. 

E' l'uomo che Glasner utilizza sempre quando ha bisogno di dare man forte a Weghorst in attacco, ma l'attenzione di Ginter e Elvedi hanno reso vano anche i suoi tentativi di arrivare davanti a Sommer.



WEGHORST 4,5


Se un attaccante chiude la partita senza aver effettuato neanche un tiro vuol dire che non ha fatto il suo lavoro, per quanto si dia da fare per difendere i palloni spalle alla porta e dare seguito ai tentativi di attacco diretto dei suoi compagni, la prestazione del centravanti del Wolfsburg non può che essere molto al di sotto della sufficienza, a questo si aggiunge anche una certa frustazione che lo ha portato a farsi ammonire per un brutto fallo su Elvedi che qualche minuto dopo, però, gli restituirà il favore.

lunedì 8 giugno 2020

Liga, dove eravamo rimasti

Con l'annuncio dello scorso 23 maggio il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha annunciato il ritorno della Liga, forse il campionato più interessante di Europa, sia per l'elevato livello tecnico e tattico, sia per il fatto che alla data di chiusura delle ostilità causa COVID, nessuna squadra può ritenere conclusa la propria stagione visto che tutti gli obiettivi a disposizione sono in palio, il tutto merito di un forte equilibrio ma livellato verso l'alto, per intenderci sono lontane le stagioni in cui Barcellona e Real Madrid chiudevano entrambe la stagione sfiorando i 100 punti, oggi ogni partita della Liga è un grattacapo importante per le due grandi di Spagna e rende ogni partita sempre molto difficile da pronosticare.

Oltre al livello tecnico, dunque, anche a livello tattico/strategico non mancano gli aspetti di interesse in ciascuna delle squadre della Liga: ogni squadra ha una precisa identità che nella gran parte dei casi parte sin dalla visione del settore giovanile (vedi le squadre basche ed il Barcellona) sia dalla capacità degli allenatori di costruire un'identità tale da far salire di livello squadre che a livello di singoli avrebbero poco da dire (vedi Bordalas a Getafe, a pochi chilometri dal regno del Cholismo), oppure società che hanno deciso di approntare strategie molto interessante in sede di scouting, con epicentro la città di Siviglia, dove da una parte il sistema Monchi e dall'altra parte il progetto iniziato dall'ex Fiorentina Macìa hanno reso le due anime della città andalusa come punti di riferimento nella scelta dei giocatori adatti ad alzare il livello della squadra e della società: saranno proprio Siviglia e Betis ad affrontarsi l'11 giugno nella partita che segnerà la ripartenza della Liga.



I dati (fonte Fbref e StatsBomb) mi hanno permesso di inserire le 20 squadre della Liga in 4 quadranti che ne rappresentato vizi e virtù: da una parte abbiamo squadre che cercano di prendere il controllo del campo e della partita grazie alle proprie qualità in palleggio e conduzione (quadrante in alto a destra), l'identikit coincide con le squadre in vetta alla classifica (difatti troviamo Real, Barça, Siviglia e Real Sociedad); al di sotto di questo troviamo le squadre che amano avanzare in maniera diretta quanto efficace (una definizione in cui è facile riconoscere realtà come Eibar, Getafe e Osasuna che fanno della verticalità un mantra). Dall'altra parte troviamo squadre che avanzano in campo ma grazie a conduzioni individuali causa difficoltà a muovere il pallone in avanti (il dato è ben identificabile in Betis e Celta Vigo. squadre che tengono tanto il pallone e che usano spesso il dribbling per guadagnare campo); infine troviamo le squadre costrette a giocare in trincea, ossia le squadre che sono state costruite con lo scopo di mantenere la categoria.

Fatta questa premessa andiamo a vedere quali temi ci presenta il campionato iberico in vista del suo ritorno.

IL DUELLO BARCELLONA-REAL MADRID


Oltre a dominare la classifica (tra Real secondo e Siviglia terzo ci sono 9 punti di differenza) Real e Barcellona sono le dominatrici del campionato anche a livello statistico: nel grafico sopra si evince quanti palloni entrambe le squadre giochino nell'ultimo terzo di campo (area avversaria inclusa) e quanto siano dominanti sia in termini di conclusioni nello specchio che nel differenziale degli expected goals.

Gli stessi dati del grafico ci mostrano, a loro volta, i pregi ed i difetti delle due contendenti, caratteristiche che sono riconoscibili anche con una semplice osservazione del campo e che quindi i numeri confermano: nel grafico denominato "controllo del gioco" ho inserito alle ascisse il numero di tocchi nella trequarti avversaria, sull'asse delle ordinate quanti ingressi in area per ciascun accesso alla trequarti avversaria; quest'ultimo dato ci mostra come il Barcellona porti molto facilmente il pallone davanti all'area di rigore ma fatica ad entrarci, al contrario del Real che riesce ad entrarci con maggiore frequenza.

Dall'immagine presa dalla partita persa al Mestalla contro il Valencia, si nota in maniera inequivocabile la mancanza nella squadra di Setien di giocatori che attacchino le linee avversarie, specie quando le due linee, come quelle del Valencia sono molto strette; in questa situazione l'unico giocatore tra le linee è Griezmann che essendo mancino ha una postura del corpo tale da rendere inefficace il controllo del pallone qualora i suoi compagni fossero in caso di servirlo, inoltre mancano movimenti in sovrapposizione ed in ogni caso non riescono a generare superiorità numerica in nessuna zona; l'azione qui si concluderà con un cambio di gioco per Jordi Alba che, però, non riuscirà a trovare la sua giocata classica, ossia il cross basso all'indietro (il cosiddetto cut-back) viste le linee strette della squadra di Celades.

Dal lato Real ciò che il grafico nominato "finalizzazioni", si nota la grande capacità di entrare in area con frequenza durante la partita ma una capacità di realizzazione molto bassa, questo anche a causa del livello medio non particolarmente elevato degli xG/tiro (vedi grandezza dell'indicatore). 
In una situazione simile a quella in cui il Barça si è trovato a Valencia (ossia due linee strette e basse) il Real mostra di avere idee chiare su come distribuirsi in ampiezza ed in zona di rifinitura, questo le permette di attaccare molto bene la linea difensiva avversaria, tuttavia in fase conclusiva negli esempi che vediamo sotto Benzema non finalizza delle occasioni da rete ben costruite.




Chi, tra le due, riuscirà a trovare rimedio ai propri difetti riuscirà a portare a casa la vittoria finale: ad essere decisivo sotto questo aspetto potrebbe essere, a mio parere, il ritorno di Suarez dopo l'infortunio, ossia il tassello che manca alla squadra di Setien per accedere all'area di rigore avversaria con maggiore facilità.

LA LOTTA CHAMPIONS


I due posti rimanenti in Champions League sono una lotta tra 4 squadre: Siviglia, Real Sociedad, Getafe e Atletico Madrid. Per identificare meglio le caratteristiche delle quattro contendenti mi sono aiutato mediante la creazione dei grafici qui sotto: da una parte abbiamo il grafico "pressione alta" che identifica l'atteggiamento senza palla delle squadre sulla trequarti avversaria; il secondo grafico, invece, denominato "controllo del gioco" è lo stesso utilizzato sopra per indicare l'approccio nel terzo di campo avversario con il pallone in proprio possesso.

Dal grafico relativo alla pressione alta si ottengono informazioni sufficienti per definire lo stile delle 4 contendenti.
Il Getafe è senza dubbio la squadra più aggressiva nei contrasti (oltre il 14% dei suoi tackles sono esercitati sulla trequarti avversaria), figlio dell'atteggiamento della squadra di Bordalas basato sul gioco diretto e sulle riconquiste della seconda palla, se guardiamo il secondo grafico lo stile di gioco è confermato dal numero di palloni toccati nella trequarti avversaria (minore rispetto alle altre contendenti, sintomo anch'esso di uno stile diretto) che però si uniforma alle altre squadre in termini di accesso all'area avversaria dalla trequarti.
Il posizionamento dell'Atletico Madrid mostra, invece, un atteggiamento in fase di possesso non molto dissimile a quello del Getafe, mentre la fase di non possesso mostra come il focus non sia sul contestare il possesso immediatamente sulla trequarti avversaria.
Siviglia e Real Sociedad, invece, si pongono su una strategia diversa: la squadra di Lopetegui cerca di restare alta anche in fase di non possesso ma non tende a contestare il possesso in zone alte del campo, semmai cerca di indirizzarlo in una zona dove può attuare le strategie di recupero palla, mentre in fase di possesso è la squadra che più cerca di giocare il pallone nella trequarti avversaria prima di entrare in area; la Real Sociedad, invece, è, a mio parere, la squadra più ambiziosa ed interessante del lotto: la fase di pressione sull'uscita avversaria è molto aggressiva e ben strutturata, la fase di possesso è, invece, strutturata a raggiungere la trequarti per poi cercare la verticalizzazione sfruttando i tagli degli esterni offensivi.

Entrando nel dettaglio del gioco della squadra basca si evince la peculiarità del sistema di Alguacil costruito in maniera sartoriale per esaltare le qualità dei suoi interpreti, uno su tutti è Martin Odegaard, le cui qualità in rifinitura e conduzione si completano con i movimenti dei due esterni d'attacco e della punta centrale, creando un sistema fortemente associativo ed anche molto bello da vedere.




Il video qui sopra ci mostra un esempio del sistema di aggressione della squadra di Alguacil, con la punta centrale che va a pressare fin sul portiere ed i giocatori alle sue spalle (le due ali più Odegaard)  pronti ad accorciare sugli appoggi; l'atteggiamento raccoglie molti dividendi ma ovviamente porta con se il rischio di creare molto spazio alle spalle esponendo la linea difensiva, specie se alla linea di prima pressione si aggiunge Mikel Merino, ossia la mezzala meno offensiva del trio di centrocampo. In fase di possesso si nota invece la trasformazione del 4-3-3 in 4-1-4-1 con l'ampiezza data dalle ali e gli spazi in zona di rifinitura occupati dalle mezzali. La peculiarità del sistema sta nel fatto che le ali tendono poco ad associarsi nella zona di rifinitura ma restano larghe quando il pallone si trova sul loro lato e tagliano alle spalle della difesa sul lato cieco quando l'azione si sviluppa sul lato opposto: in questo fondamentale eccelle particolarmente Portu, l'ex Girona grazie a questo tipo di movimento ha già raccolto un bottino di 7 goal e 7 assist.

La lotta tra queste 4 squadre sarà davvero molto interessante, il blasone e la rosa dicono che le favorite sono Siviglia e Atletico, ma la grande identità di gioco del Getafe e della Real Sociedad renderanno questa lotta aperta fino alla fine.

LA LOTTA SALVEZZA

Anche la lotta per la permanenza nella Liga è abbastanza aperta e molto avvincente, questo grazie alla presenza nella lotta di almeno due squadre che alla vigilia della stagione non erano pronosticate in questa parte di classifica, il mio riferimento è ad Espanyol e Celta Vigo, con i pericos che si trovano all'ultimo posto in classifica con 6 punti da recuperare proprio sulla squadra galiziana che, in questo momento sarebbe la prima squadra ad evitare la retrocessione.

L'Espanyol ha pagato alcune cessioni importanti quest'estate oltre alla partenza del tecnico Rubi, la cui successione ha visto finora avvicendarsi tre allenatori: Gallego, Machin fino alla scelta attuale di Abelardo che sta ottenendo risultati migliori rispetto ai suoi predecessori ma le 11 partite che restano sono una grande montagna da scalare; il Celta Vigo, invece, si ritrova nella stessa condizione della scorsa stagione, quando riuscì a trovare la salvezza per il rotto della cuffia, tuttavia il cambio in panchina tra Fran Escriba ed Oscar a novembre sembra aver portato dei miglioramenti resi ancora più continui dal mercato di gennaio che ha sistemato alcuni tasselli specie nel reparto arretrato (3 clean sheets nelle 3 partite prima dell'interruzione) e che ha permesso alla squadra di potersi esprimere meglio nella metà campo offensiva dove possono innescarsi giocatori da squadra che dovrebbe puntare maggiormente in alto come Denis Suarez, Rafinha e gli emergenti Brais Mendez e Fran Beltran.

Al contrario di Espanyol e Celta Vigo, chi invece sta mostrando livelli di prestazione inaspettati rispetto alla vigilia sono le due neopromosse Granada e Osasuna che hanno mostrato un ottimo approccio alla categoria presentandosi entrambi con un 4-4-2 molto diretto ed aggressivo che ha permesso alle due squadre di tenere l'avversario quanto più possibile lontano dalla propria area di rigore.


Il grafico sopra esposto cerca di misurare i valori difensivi delle squadre in lotta per la salvezza e l'approccio in campo in fase di conquista e gestione del pallone nella metà campo avversaria: ricollegandoci a quanto detto prima in relazione ad Osasuna e Granada, la strategia messa in piedi rispettivamente da Jacoba Arrasate e Diego Martinez mostra come il differenziale degli xG per le due squadre abbia un saldo positivo o molto vicino alla parità, l'unica differenza tra le due squadre è data dalle prestazioni dei rispettivi portieri, con il Granada che ha visto la propria porta difesa meglio da parte del proprio estremo difensore.

Nel secondo grafico si nota una maggiore dispersione delle squadre all'interno del grafico, dimostrazione che esistano stili differenti, a partire dall'atteggiamento molto aggressivo dell'Eibar di Mendilibar che cerca di andare a prendere alti i propri avversari, un sistema che le permette, come si vede dal primo grafico, di limitare molto le conclusioni in porta degli avversari, tuttavia le conclusioni subite sono molto più pericolose di quelle effettuate (differenziale di -12 xG) giustificando dunque i pessimi numeri difensivi e la posizione di classifica particolarmente complicata; in scala minore si riscontrano le stesse problematiche per quel che riguarda il Leganés a cui però Aguirre sta dando maggiore stabilità.

Molto più conservativo è l'approccio di Alavés e Valladolid, due squadre che tengono un baricentro basso che permette di mantenere una certa tenuta difensiva che rende sostenibile il saldo negativo degli xG in quanto le conclusioni subite a partita nello specchio della porta sono piuttosto basse e vengono anche neutralizzate dai rispettivi portieri (l'indicatore verde nel primo grafico indica un'indice di parate superiore al 70%).

Due squadre che hanno dati particolari, invece, sono Levante e Mallorca: dal grafico sui valori difensivi emergono i pessimi numeri della squadra valenciana, inoltre il grafico sugli stili di gioco mostrano valori da squadra che gioca con un baricentro molto basso, eppure la classifica ride alla formazione allenata da Paco Lopez essenzialmente grazie alle parate di Aitor Fernandez, statisticamente il miglior portiere della Liga fino all'interruzione; la squadra maiorchina invece, cerca di esprimere un calcio pulito in fase di possesso ma che concede molto in fase difensiva, ed al contrario del Levante, al suo estremo difensore Manolo Reina non riescono i miracoli.

GIOCATORI DA MONITORARE

Dopo aver analizzato le squadre passiamo ai giocatori che si sono messi in mostra in questa stagione fino al momento dell'interruzione; l'analisi si suddividerà tra difensori, costruttori/sviluppatori di gioco e rifinitori/finalizzatori e terrà conto solamente di giocatori con almeno 10 presenze e di età non superiore ai 25 anni.

REPARTO DIFENSIVO

Per misurare le prestazioni dei difensori ho suddiviso l'analisi su due grafici in modo tale da poter avere una valutazione dei difensori centrali ed una valutazione dei terzini.

Con riguardo ai difensori centrali ho valutato il quantitativo di interventi difensivi a partita (intercetti, tackles, tiri bloccati al netto degli errori commessi) e la precisione dei passaggi in fase di possesso, la grandezza degli indicatori è data, invece, dal quantitativo di falli commessi (la grandezza è inversamente proporzionale ai falli commessi).

Con riguardo ai terzini, invece, ho inserito sostanzialmente i contrasti vinti in fase difensiva ed in fase offensiva proprio allo scopo di valutare l'apporto alle due fasi, così come richiesto ai terzini in questa era calcistica; la grandezza dell'indicatore, invece, è data dalla quantità di campo che il giocatore guadagna in conduzione, anche questo un fondamentale indispensabile per un terzino.


Dall'analisi dei difensori centrali il giocatore che emerge maggiormente è Aritz Elustondo, il centrale difensivo della Real Sociedad, profilo ideale nello scacchiere tattico precedentemente descritto della squadra allenata da Alguacil: le sue qualità in anticipo e sulle palle alte sono indispensabili per accompagnare la pressione alta dei suoi compagni e far svanire sul nascere le transizioni offensive avversarie; altro contesto è quello in cui opera Yeray Alvarez, centrale difensivo dell'Athletic Bilbao, squadra che difende più spesso in maniera posizionale che ne fanno emergere le doti in copertura oltre che le sue qualità nel gioco aereo. Assieme ai due centrali difensivi baschi merita una menzione il centrale ghanese del Valladolid Mohammed Salisu, classe 1999, dalle grandi doti fisiche e molto utile nel difendere la propria area di rigore, andrebbe rivisto in un contesto difensivo diverso ma i margini di miglioramento di cui può disporre potrebbero renderlo un difensore di ottimo livello nei prossimi anni.

A fare da trait d'union tra centrali e terzini abbiamo Jules Koundé del Siviglia, classe 1998, giocatore che Monchi ha portato a Siviglia da Bordeaux per 25 milioni di Euro la scorsa estate e che Lopetegui ha utilizzato sia nelle funzioni di centrale difensivo che nelle funzioni di terzino destro; ciò che emerge dai numeri è la sua grande forza nei duelli individuali ed anche una buona pulizia in fase di possesso, tuttavia i 178 cm di altezza lo penalizzano nel gioco aereo, il profilo del difensore francese odora già di ennesima plusvalenza per Monchi. Oltre a Koundè il grafico inerente i terzini mette in evidenza l'ottima stagione d'esordio al Real Madrid di Ferland Mendy ed anche quella di Sergio Reguilòn in prestito dal Real al Siviglia, tuttavia a meritare la copertina sono i due terzini dell'Osasuna Nacho Vidal e Pervis Estupinan: lo spagnolo gioca sul lato destro ed ha delle caratteristiche più di copertura mentre con il pallone tra i piedi fa progredire la propria squadra muovendo molto spesso il pallone in avanti, l'ecuadoregno invece ha un atteggiamento molto più aggressivo, ama difendere in avanti ed in fase di possesso usa le proprie qualità per avanzare in conduzione e, come vedremo successivamente si propone come rifinitore esterno della squadra di Pamplona: l'ottima stagione della squadra di Arrasate ha fatto emergere i profili di questi due interessantissimi profili.


REPARTO DI SVILUPPO E RIFINITURA

In questa sezione della nostra analisi ci concentriamo sui giocatori il cui ruolo è quello di sviluppare la manovra e di muovere il pallone dalla propria metà campo a quella avversaria; come per i difensori mi sono avvalso dell'elaborazione di due grafici che hanno il compito di definire i giocatori portati a giocare nelle posizioni davanti alla linea difensiva da una parte e quelli che invece giocano principalmente nella zona di rifinitura. 

Per analizzare i giocatori aventi ruolo di regia ho creato un grafico che da un lato conta i palloni recuperati per partita e dall'altro la percentuale di passaggi completati, mentre la grandezza degli indicatori rappresenta la quantità di campo guadagnato per ciascun passaggio, un modo anche per capire il tipo di passaggi effettuati.

L'analisi sulle zone avanzate del campo, invece, tiene in considerazione il campo guadagnato in conduzione ed il numero di passaggi in avanti a partita; la grandezza dell'indicatore, invece, rappresenta la quantità di dribbling tentati a partita, questo ci permette di capire anche in quale modo le squadre della Liga avanzano il campo: se vediamo in una posizione alta del grafico un terzino potremo ipotizzare che l'avanzamento della squadra avviene principalmente mediante lo sviluppo laterale, se vediamo un trequartista o una mezzala si potrà ritenere che la squadra preferisca giocare tra le linee.
 



Il grafico denominato "centrocampisti/registi" vede chiaramente un'inversa proporzionalità tra la percentuale di passaggi completati e la progressione dei passaggi stessi, per cui possiamo notare la grande precisione di De Jong ed Arthur figlie del gioco corto del Barcellona, in alto a sinistra troviamo i due centrocampisti del Getafe Maksimovic ed Arambarri a testimonianza dello stile di gioco diretto ed aggressivo del Getafe, ma a prendersi la scena tra i giocatori analizzati sono i centrocampisti della Real Sociedad, con i vertici bassi Igor Zubeldia e Ander Guevara (i due si alternano in formazione nel ruolo davanti alla difesa) nel quadrante in alto a destra e la mezzala Mikel Merino nel quadrante in alto a sinistra, mostrando da una parte lo scaglionamento per compiti del centrocampo della Real Sociedad come visto sopra e dall'altra parte quanto sia giovane la squadra basca visto che l'analisi è effettuata esclusivamente su giocatori sotto i 25 anni. In questo grafico segnalo anche l'ottima stagione di Zambo Anguissa, equilibratore del sistema molto offensivo del Villarreal, nonché l'ottima stagione di Joan Jordan, centrocampista di lotta e governo portato da Monchi a Siviglia e ben integratosi con Banega nel triangolo di centrocampo voluto da Lopetegui.

Nel grafico "avanzamento giocatori" come accennato in premessa troviamo diverse categorie di giocatori la cui presenza nel grafico è spia del tipo di sviluppo del gioco voluto dalla squadra; il dominatore in questo particolare ruolo è il giocatore che più di tutti è esploso in questa stagione, ossia Martin Odegaard, il centrocampista avanzato norvegese, in prestito dal Real Madrid, ha trovato la stagione della consacrazione nel sistema di Imanol Alguacil, ad oggi ha realizzato 4 goal e 5 assist, solo Messi ha realizzato più key passes di lui in campionato; tra gli altri giocatori con un posizionamento in campo simile a quello del giocatore norvegese troviamo Denis Suarez, alle cui giocate il Celta Vigo si aggrappa per allontanarsi dalle zone calde della classifica, inoltre se guardiamo alle squadre della zona bassa della classifica troviamo l'anima dell'Espanyol ultimo in classifica, ossia il centrale di centrocampo Marc Roca che troviamo ben posizionato in entrambi i grafici, un giocatore molto abile palla al piede e che è in grado di giocare sia corto che lungo senza che la cosa intacchi la sua lucidità, inoltre non disdegna di portare la palla in conduzione se ciò si rende necessario, insomma un centrocampista a tutto tondo che difficilmente seguirà i suoi compagni qualora l'Espanyol non porti a termine la rimonta salvezza; sempre rimanendo nella lotta per non retrocedere ritengo opportuno menzionare Takefusa Kubo, il giapponese del Mallorca in prestito dal Real Madrid, e Toni Villa del Valladolid, giocatori che cercano di emergere da contesti tattici molto complessi per giocatori con le loro caratteristiche. 
Dal grafico, inoltre, si evince la presenza di diversi terzini già citati nel paragrafo precedente, difatti ritroviamo nel quadrante in alto a destra i vari Reguillon, Mendy ed Estupinan a cui si aggiunge Alvaro Tejero dell'Eibar, la cui presenza in basso a destra nel grafico mostra la grande verticalità che Mendilibar richiede alla propria squadra chiedendo ai propri terzini di limitare gli avanzamenti con il pallone tra i piedi.

REPARTO DI RIFINITURA E FINALIZZAZIONE

Chiudiamo la risalita del campo valutando le prestazioni dei calciatori negli ultimi 20 metri di campo analizzando da una parte il comportamento dei giocatori nell'ultimo terzo di campo mediante l'analisi dei tocchi effettuati dai giocatori in quella zona e le pressioni esercitate nella stessa in modo tale da capire non solo le caratteristiche dei giocatori ma anche quelli della squadra in cui giocano; infine l'indicatore misura il quantitativo di expected assist completati.

Nel secondo grafico sono misurati, invece, i dati di finalizzazione, indicando da un lato i palloni toccati nell'area avversaria e dall'altra la percentuale realizzativa, la grandezza degli indicatori è data, invece, dagli xG per tiro, dato che sta a rappresentare la qualità delle occasioni avute.




I due grafici confermano la presenza di alcuni elementi già citati nel paragrafo precedente come Odegaard e Denis Suarez (pallino verde nel quadrante in basso a destra), inoltre è possibile notare come molti esterni d'attacco come Angel Correa dell'Atletico Madrid, Samu Chukwueze del Villarreal e Lucas Ocampos del Siviglia siano molto coinvolti in fase di rifinitura e nella fase di pressione a dimostrazione che la strategia di prima pressione della loro squadre è orientata a portare l'avversario sull'esterno per poi aggredirlo in quella zona.
Un altro dato che possiamo constatare è quello relativo a Vinicius Junior, i cui tocchi sia nella trequarti che nell'area avversaria sono esponenzialmente superiori rispetto a quelli degli avversari questo a conferma della fluidità del gioco del Real che ho spiegato nei paragrafi precedenti, tuttavia la percentuale realizzativa del brasiliano è davvero molto bassa.
Fatta questa digressione, i giocatori che vorrei menzionare nella mia analisi sono essenzialmente due, entrambi appartenenti a due squadre di cui abbiamo già ampiamente discusso nel corso di questo post: il primo è Alexander Isak, centravanti classe 1999 della Real Sociedad che Alguacil alterna in quel ruolo con il più esperto Willian Jose, nel corso della stagione lo svedese ha visto aumentare il proprio minutaggio e si è dimostrato un ottimo finalizzatore delle trame fluide della formazione basca (7 reti in Liga finora); il secondo nome che vorrei segnalare è quello dell'attaccante dell'Osasuna "Chimy" Avila: l'attaccante argentino, dopo la buona stagione dello scorso anno con la maglia dell'Huesca, ha trovato posto in un'altra neopromossa, una scelta che si è rivelata vincente, le sue caratteristiche si identificano perfettamente con quelle della sua squadra, ossia grande dinamismo e grande aggressività, questo gli permette di trovarsi in una posizione importante sia nel grafico di rifinitura che quello di finalizzazione, difatti ai 9 goal ed ai 2 assist si unisce una grande quantità di pressione nella trequarti avversaria.

CONCLUSIONI

La Liga ritorna con quasi tutte le squadre che hanno qualcosa da giocarsi nelle 11 partite rimanenti, l'incertezza è uno degli elementi che rende questo campionato particolarmente interessante e soprattutto molto competitivo, a mio parere quello spagnolo è il campionato di più alto livello tecnico (basta vedere il cammino in Europa del Getafe ed anche l'accesso alla fase ad eliminazione diretta dell'Europa League pur occupando l'ultimo posto in classifica in campionato) ed anche a livello di strategie tattiche che rispecchiano spesso e volentieri identità storiche di ciascuna delle squadre e che permettono ai tifosi di sentire inalterata l'identità della squadra per cui tifano pur in un contesto dove il denaro può influire negativamente su questo aspetto.

Da giovedì si ricomincia non casualmente con il derby di Siviglia, una delle rivalità più sentite in Spagna all'interno di una città lontanissima da Madrid e Barcellona e che ne rivendica fortemente la distanza, giusto per farci ricordare cosa rappresenta il calcio in Spagna e che è ben espresso dallo slogan ufficiale trasmesso prima ogni partita in tv: "This is not football. This is la Liga" .


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