Ogni weekend inizia ad essere sempre più decisivo per le sorti dei vari campionati, così ogni match diventa importante per consolidare determinate situazioni di classifica o per cercare di inseguire sogni di gloria inattesi all'inizio di questa strana stagione.
Per esempio in Premier la lotta per la Champions è sempre più intrigante e si incrocerà con una nuova sfida per Mourinho contro il suo passato più recente in Tottenham-Manchester United, con la Liga che potrebbe vivere un turno di campionato che può diventare un instant classic con il Clasico a Madrid e l'Atletico chiamato a mantenere la vetta contro un Betis le quotazioni sono in piena ascesa e la Bundesliga che mette di fronte Wolfsburg ed Eintracht che, oltre a promettere spettacolo, potrebbe dirci se potrà esistere una lotta per accedere ai primi 4 posti oppure no.
Diversi sono i temi emersi nelle ultime settimane, per questo la scelta delle partite da seguire in questo weekend segue questa doppia falsariga: da una parte i motivi di classifica, dall'altra la verifica di spunti tecnici emersi negli ultimi giorni.
LIGUE 1, METZ - LILLE (VENERDI' ORE 21)
Il campionato francese è senza dubbio uno dei più avvincenti d'Europa vista la grandissima lotta al vertice che, a 7 giornate dalla fine, vede ancora 4 squadre in lotta per il titolo divise tra di loro da appena 5 punti: in questa situazione chi ha dato una grande frustata è stato il Lille che, nello scorso weekend, ha espugnato il Parco dei Principi mettendo 3 punti tra se ed il Paris-Saint Germain.
Questa sera la formazione di Galtier sarà chiamata a confermare la vetta della classifica in un impegno tutt'altro che comodo sul campo di una delle squadre più interessanti del campionato, ossia il Metz di Antonetti.
Dopo un inizio complicato di stagione la squadra lorena ha iniziato a risalire la classifica con una serie di prestazioni solide e convincenti che l'hanno portata, ad un certo punto, ad essere in piena corsa per un posto in Europa nella prossima stagione: dopo la serie negativa di 1 punto nelle ultime 4 partite, tuttavia, gli uomini di Antonetti hanno perso terreno in questa lotta a vantaggio di Lens, Marsiglia e Rennes e facendosi superare anche dal Montpellier, squadre che sembrano, al momento, meglio attrezzate per il raggiungimento di questo obiettivo.
Del Metz avevo anche scritto in precedenza mettendo in risalto la grande capacità del club di costruire talenti in casa da cedere poi a squadre con maggiore forza economica: questo non ha mai consentito alla squadra granata di ambire a posizioni di classifica particolarmente nobili, anzi per molto tempo la squadra ha dovuto vivacchiare nella Ligue 2. Da quel momento le prestazioni di alcuni suoi elementi si sono ulteriormente innalzate: su tutti si stanno distinguendo, oltre al terzino destro Centonze, di cui avevo parlato precedentemente, il centrocampista centrale Pape Sarr, classe 2002, giocatore dalla grande facilità di calcio e che può sfruttare il suo fisico al meglio in fase di interdizione, ed il trequartista algerino Farid Boulaya, dalle cui giocate dipendono le fortune offensive della squadra.
Il trequartista algerino è l'elemento che rifinisce il gioco della squadra: se andiamo a vedere le statistiche del Metz in questa stagione, Boulaya è per distacco il giocatore che genera il maggior numero di expected assist ed è anche il secondo per xG prodotti dalla squadra. In alcune partite la forza di Boulaya è stata forse anche il limite in fase offensiva della formazione granata: qualora l'avversario si mostra in grado di limitare il giocatore algerino, la squadra fatica a rendersi pericolosa. Una dimostrazione è arrivata proprio dall'ultima partita di campionato persa a Montecarlo, dove il Metz non è mai stato in grado di rendersi pericolosa a causa del fatto che il movimento senza palla delle punte svuotava del tutto l'area di rigore avversaria; quando invece Boulaya riesce a pulire i possessi ed a coinvolgere gli esterni, allora il Metz riesce a portare un numero sufficiente di giocatori in avanti per creare pericoli.
Di Pape Sarr, invece, impressionano le sue qualità balistiche: è già andato a segno per 3 volte in questa stagione (due volte in campionato, una volta in Coppa di Francia, dove ha realizzato questo bellissimo goal), mostrando tutta la sua qualità nel tiro da fuori area, tutte situazioni generate, come detto precedentemente, dalla capacità del Metz di riuscire a creare pericoli quando riesce ad attaccare l'area con diversi uomini abbassano così le linee avversarie: questo crea spazio per le conclusioni da fuori del centrocampista senegalese che, grazie alle sue prestazioni, ha anche esordito nella nazionale maggiore nelle qualificazioni per la Coppa d'Africa disputate due settimane fa.
Il Lille, invece, arriva a questa gara reduce dalla pesantissima vittoria ottenuta a Parigi sabato scorso in una partita in cui la squadra di Galtier ha mostrato tutte le proprie capacità di generare le proprie migliori prestazioni quando può giocare in transizione. Per buonissima parte della partita, le volate di David, di Bamba e di Ikone hanno fatto saltare i meccanismi difensivi del PSG.
La squadra di Galtier è stata più volte oggetto di mie analisi in questi mesi proprio per la sua specificità di squadra che pur cercando di evolversi all'interno di contesti in cui è chiamata a fare la partita è molto a proprio agio quando può agire in transizione o quando ha spazio per innescare la velocità dei suoi attaccanti.
Nell'esempio qui proposto vediamo come la squadra di Galtier sappia compattarsi nel suo 4-4-2 in fase di non possesso chiudendo ogni via d'accesso centrale per poi aggredire non appena l'avversario accetta di utilizzare le vie esterne; in transizione fa il resto la capacità di smarcamento alle spalle del terzino da parte di David e la velocità di Bamba ed Ikone. La partita con il PSG di sabato scorso si è giocata tutta su questa falsariga. Come si evince il Lille quando è senza palla ha un piano molto preciso e difficile da aggirare, al contrario quando è costretta a fare la partita le cose cambiano, specie quando non sono disponibili Yazici e Luiz Arajo, giocatori la cui tecnica e la capacità di gestire il pallone anche in spazi stretti ha permesso di portare a casa partite in cui la squadra di Galtier ha dovuto affrontare a sua volta squadre dal baricentro basso.
Dopo la vittoria di Parigi, dunque, per il Lille è il momento di giocarsi in queste giornate finali le proprie chance di portare a casa un titolo che avrebbe del clamoroso: il Metz ha bisogno, dal canto suo, di tornare a fare punti e per i suoi elementi più giovani è la partita ideale per mettersi in vetrina e mostrare il proprio valore. Non si prospetta una partita ricca di goal e di emozioni, ma sarà interessante vedere come le due squadre saranno in grado di affrontare un piano partita scomodo per entrambe.
BUNDESLIGA, BAYERN MONACO - UNION BERLINO (SABATO ORE 15,30)
Con la vittoria ottenuta a Lipsia nello scorso weekend il Bayern Monaco ha sostanzialmente ipotecato il nono titolo consecutivo andando a +7 sulla squadra di Nagelsmann. Fuori dalla Coppa di Germania, la squadra di Flick potrà adesso focalizzarsi sulla Champions League e cercando di gestire le forze in campionato potendo, appunto, sfruttare un vantaggio in classifica facilmente gestibile. In questo weekend, tuttavia, arriva un test molto serio per i bavaresi che dovranno affrontare l'Union Berlino, grande rivelazione di questa stagione che spera di poter chiudere la stagione addirittura sperando in un clamoroso piazzamento in zona Europa.
La formazione di Flick deve affrontare questa fase della stagione senza il suo centravanti Robert Lewandovski, un'assenza che ha un impatto non di poco conto per la squadra bavarese e che ben è stata riassunta dalla partita di Champions contro il PSG. Mentre nella partita contro il Lipsia dello scorso weekend il Bayern era riuscito a limitare l'assenza del centravanti polacco con una prestazione difensiva molto attenta sia a livello di reparto che a livello individuale che le ha permesso di capitalizzare al meglio la rete di Thomas Muller, la grande forza offensiva della formazione parigina ha messo, invece, a serio repentaglio la difesa della Champions vinta nella scorsa stagione.
Le problematiche difensive dell'approccio voluto da Flick dal primo giorno in cui si è insediato all'Allianz Arena sono ben conosciute, tanto da rendere il Bayern una delle squadre maggiormente perforabili a livello europeo anche in confronto con squadre aventi lo stesso stile di gioco. Come si evince dal grafico elaborato qui di fianco, tra le squadre presenti nel quadrante in alto a destra, ossia quelle che esercitano maggiore pressione nella parte più alta del campo, la squadra bavarese è quella che concede più tiri ed occasioni più nitide ai propri avversari proprio in virtù di una difesa alta che, se presa alle spalle, diventa molto perforabile.
Questo è ciò che è successo contro il PSG in settimana, dove una squadra con giocatori come Neymar e Mbappè hanno trovato terreno fertile contro la linea difensiva della squadra di Flick, tuttavia mentre questo difetto viene accettato nel momento in cui la produzione offensiva permette alla squadra di chiudere sempre con almeno un goal in più dell'avversario, l'assenza di Lewandovski ha inciso profondamente nella capacità di concretizzare l'enorme mole di gioco prodotta contro la squadra di Pochettino.
La squadra allenata da Fischer rappresenta un'eccellenza dell'organizzazione in campo: sono diverse le trasformazione che l'allenatore svizzero ha dato a questa squadra con lo scopo di farla evolvere e di esaltare le caratteristiche dei propri giocatori. Indipendentemente dallo schieramento in campo la squadra di Fischer cerca di alternare attacchi diretti ad una impostazione maggiormente ordinata con uno sviluppo delegato agli esterni Trimmel e Lenz (o Ryerson) e con la coppia di centrocampisti formata da Andrich e Promel che giocano scaglionati uno davanti all'altro, con il primo che supporta la fase di costruzione ed il secondo che avanza alle spalle della seconda linea di pressione avversaria. Il passaggio alla difesa a 3 nasce dall'opportunità di usufruire in fase di impostazione di un piede educato come quello di Nico Sclotterbeck, centrale difensivo che può anche disimpegnarsi da terzino sinistro che abbiamo anche visto con la maglia della Germania nel recente europeo Under 21, e che ha saltato buona parte della stagione a causa di un grave infortunio muscolare.
Questa organizzazione ha permesso di creare una squadra in grado di coprire sempre il campo nel modo migliore ed allo stesso tempo continuare a perseguire la strategia di lasciare l'onere del possesso palla all'avversario. A dimostrazione della specificità e dell'efficacia di questa squadra, i numeri mostrano come a livello dei principali campionati europei, l'Union Berlino sia l'unica squadra con un dato di possesso palla medio sotto al 50% a concedere meno di 10 tiri a partita, ma soprattutto con un pericolosità molto bassa (sulla base degli xG subiti per tiro) e con un saldo di xG a proprio favore, dato non riscontrabile in nessuna delle squadre presenti nella parte sinistra di questo grafico.
Per un Bayern che, quindi, si trova in mezzo a due sfide delicate di Champions, la partita contro una squadra ben organizzata come l'Union potrebbe essere un ostacolo molto più complicato del solito, per cui si prospetta una partita molto aperta e che potrebbe regalarci anche una sorpresa viste le difficoltà dovute alle assenze per la formazione di Flick.
SUPER LIG, GALATASARAY - FATIH KARAGUMRUK (SABATO ORE 18)
Il campionato turco è un campionato che sta vivendo quello che possiamo definire un vuoto di potere: non c'è una squadra che domini il campionato (seppur il Besiktas ha preso la testa della classifica con un certo margine) in questa stagione, una situazione opposta a quella politica, dove il potere è nelle mani di una sola persona la cui squadra, però, dopo aver vinto il campionato nella scorsa stagione, si trova addirittura invischiata nella lotta per non retrocedere.
Per questa ragione le tre grandi tradizionali di Turchia si stanno giocando il titolo ma senza, tuttavia, esaltare gli osservatori. Alle spalle di questo terzetto, ricolmo di giocatori in grado di fare la differenza sul suolo turco, si stanno affacciando diverse realtà interessanti che intendono modernizzare il tipo di calcio espresso in campionato, e tra queste esiste una squadra presa in consegna da un allenatore italiano, Francesco Farioli, ossia il Fatih Karagumruk, che l'ex assistente di De Zerbi al Sassuolo ha preso in consegna da un paio di settimane e che si prepara ad affrontare il Galatasaray all' Ali Sami Yen.
La squadra di Fatih Terim è reduce da due pesanti sconfitte consecutive ed una serie negativa con una sola vittoria nelle ultime 5 partite che ha fermato la corsa dei giallorossi che vincendo a febbraio il derby contro il Fenerbache (allora capolista) e vincendo sul campo dell'Alanyaspor, ex squadra di Farioli, aveva chiuso il mese di febbraio in testa alla classifica.
I movimenti sul mercato di gennaio hanno completato la squadra rendendola ancora più vicina ai princìpi di gioco di Terim basati sul possesso palla e sulla ricerca del gioco tra le linee per poi colpire in profondità, così a gennaio è stato ceduto Diagne al WBA in Premier League (dove non si sta comportando affatto male) sostituendolo con l'egiziano Mohammed, attaccante molto più mobile e molto più propenso ad attaccare la profondità al pari del nigeriano Onyekuru. Non è un caso che i guai siano iniziati nel momento in cui Feghouli, l'uomo deputato al gioco tra le linee e rifinitore principale nelle idee di Terim, è stato licenziato dal club per le critiche espresse al club in relazione alla tenuta del terreno di gioco dell' Ali Sami Yen. La vicenda non può non aver influito sulla squadra che ha perso un riferimento importante nello sviluppo del gioco, tanto da far perdere anche equilibrio tattico alla squadra che da allora fatica a risalire il campo con la stessa facilità che il trequartista algerino garantiva.
Dall'altra parte Farioli ha preso in consegna il Karagumruk da due settimane dopo aver iniziato la stagione da assistente presso l'Alanyaspor, squadra che per buona parte della stagione è stata anche in vetta alla classifica. Farioli ha un percorso professionale molto diverso rispetto ad altri allenatori italiani, visto che si è formato all'accademia del Barcellona per poi iniziare la propria carriera da assistente di Roberto de Zerbi, contribuendo, da allenatore dei portieri, alla crescita di Andrea Consigli nel gioco con i piedi. Nel suo periodo in Anatolia da vice-allenatore la scuola barcellonista assieme a quella di De Zerbi è stata ben visibile nello stile di gioco dell'Alanyaspor che, infatti, ha il dato di possesso palla più alto del campionato (58,9%) ed anche il dato più alto nei tiri effettuati (15,9 a partita).
Ora Farioli è chiamato a portare le proprie idee di gioco dall'Anatolia alla periferia di Istanbul, dove ha trovato una squadra che, da neopromossa dopo 36 anni nelle leghe inferiori, ha deciso di puntare su una strategia di mercato molto singolare basata sull'acquisizione di diversi giocatori a parametro zero, di cui gran parte con un passato recente o meno nel campionato italiano: per citarne alcuni abbiamo Lucas Biglia, Fabio Borini, Andrea Bertolacci, Emiliano Viviano e Edin Zukanovic.
Nelle due partite sin qui disputate si è già vista la mano del tecnico italiano che, con Viviano e Biglia ha i giocatori ideali per perseguire la ricerca del controllo del gioco tramite la costruzione dal basso ed il mantenimento del possesso palla (già oltre al 60% in entrambi i match fin qui disputati). Nei fermo immagine che ho selezionato, presi dalla partita vinta martedì contro l'Hatayspor, si nota subito uno schieramento in costruzione 2+3 molto simile a quello che De Zerbi propone a Sassuolo, così come vediamo le linee che si alzano in assenza di pressione avversaria con Viviano che gestisce il pallone anche diversi metri fuori dall'area di rigore. Ovviamente questi sono solo piccoli accorgimenti e certamente ci sarà da aspettarsi ulteriori evoluzioni, per questo sarà molto interessante capire il percorso di Farioli e di questa squadra che, a sorpresa, è in corsa per un posto in Europa nella prossima stagione.
SERIE A, SAMPDORIA - NAPOLI (DOMENICA ORE 15)
I due recuperi infrasettimanali della serie A hanno finalmente chiarito il quadro della situazione per le prime posizioni: l'Inter è partita in fuga ed ha messo tra se e le proprie avversarie un margine oltre i 10 punti che le dovrebbe permettere di festeggiare il diciannovesimo scudetto anche con un discreto anticipo rispetto alla fine del campionato; per la zona Champions, invece, si è creato un gruppo molto compatto che parte dal Milan secondo in classifica e raggiunge le due romane al sesto e settimo posto più staccate. In questo momento la squadra che ha le uniche reali chance di cambiare l'ordine delle prime quattro posizioni è il Napoli di Gennaro Gattuso, reduce dalla sconfitta contro la Juventus di mercoledì che ha nuovamente ridimensionato le possibilità della formazione partenopea fermando un periodo di forma molto positivo: per questo motivo la trasferta a Marassi contro la Sampdoria rappresenta una sfida quasi decisiva per le ambizioni Champions.
La Sampdoria grazie alla vittoria contro il Torino prima della pausa ha messo in ghiaccio l'obiettivo minimo della salvezza, una condizione che ha permesso, finalmente, alla squadra di Ranieri di giocare una partita molto più spigliata in casa del Milan dove abbiamo potuto nuovamente ammirare le giocate di Manolo Gabbiadini, che sembra recuperato dai tanti infortuni di quest'anno, ma soprattutto quelle di Mikkel Damsgaard, il talento danese classe 2000 che, dopo essere stato messo inspiegabilmente ai margini nelle ultime settimane, si è imposto con forza con la maglia della Danimarca nell'ultima pausa per le nazionali, costringendo Ranieri a ridargli una maglia da titolare. Come si evince dalle statistiche, il giocatore danese rientra tra quella categoria di giocatori che in serie A sembrano essere in via di estinzione, ossia quelli che cercano di risolvere una situazione di duello con l'avversario mediante il dribbling: la statistica che ho riportato riguarda gli under 23 del nostro campionato in cui il danese si inserisce al terzo posto come dribbling tentati a partita. Spesso Ranieri ha scelto di relegarlo in panchina per poter avere in campo un 4-4-2 più ortodosso ed equilibrato, ma adesso che la classifica da meno pressioni potrebbe essere l'occasione per vedere una squadra più propositiva, sulla falsariga di quella vista a Milano, pronta ad esaltare le doti del danese.
Per il Napoli, invece, la trasferta di Torino nell'infrasettimanale ha mostrato nuovamente alcune lacune della squadra sia in termine di copertura dei ruoli che in termini di alcune scelte a livello individuale da parte dei calciatori.
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Fonte PlayerankBot |
Come si evince dalle elaborazioni relative a come il Napoli ha coperto il campo e come ha gestito il pallone, si nota come praticamente la squadra azzurra non è stata in grado di utilizzare la fascia sinistra in fase offensiva, con Insigne chiamato a giocare la palla anche in zone molto basse del campo per far tentare di far progredire l'azione mentre, al contrario, la fascia destra grazie a Di Lorenzo e Lozano prima e Politano poi ha sviluppato meglio l'azione. Tuttavia, come si evince dal grafico relativo allo stile di gioco, il Napoli ha fatto fatica ad avanzare il campo: chi ha visto la partita ha potuto osservare come i centrocampisti raramente si sono assunti il rischio di tentare la giocata in profondità per il giocatore messicano, il cui mismatch in termini di velocità con Alex Sandro avrebbe potuto generare maggiori pericoli per la porta di Buffon ma così non è stato.
Per vincere a Genova contro la Samp il Napoli dovrà ritrovare una maggiore cattiveria intesa nel senso di maggiore propensione al rischio da parte dei propri centrocampisti nel muovere con maggiore rapidità il pallone: Ranieri è un allenatore molto abile nel costringere gli avversari a giocare male e sotto ritmo, una condizione in cui il Napoli ha mostrato di essere a forte disagio e contro la Juventus e nel resto della stagione, per cui sarà uno scontro molto interessante a livello tattico ed anche tecnico.