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Friday, 9 April 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, Ep. 24




Ogni weekend inizia ad essere sempre più decisivo per le sorti dei vari campionati, così ogni match diventa importante per consolidare determinate situazioni di classifica o per cercare di inseguire sogni di gloria inattesi all'inizio di questa strana stagione. 

Per esempio in Premier la lotta per la Champions è sempre più intrigante e si incrocerà con una nuova sfida per Mourinho contro il suo passato più recente in Tottenham-Manchester United, con la Liga che potrebbe vivere un turno di campionato che può diventare un instant classic con il Clasico a Madrid e l'Atletico chiamato a mantenere la vetta contro un Betis le quotazioni sono in piena ascesa e la Bundesliga che mette di fronte Wolfsburg ed Eintracht che, oltre a promettere spettacolo, potrebbe dirci se potrà esistere una lotta per accedere ai primi 4 posti oppure no.

Diversi sono i temi emersi nelle ultime settimane, per questo la scelta delle partite da seguire in questo weekend segue questa doppia falsariga: da una parte i motivi di classifica, dall'altra la verifica di spunti tecnici emersi negli ultimi giorni.

LIGUE 1, METZ - LILLE (VENERDI' ORE 21)

Il campionato francese è senza dubbio uno dei più avvincenti d'Europa vista la grandissima lotta al vertice che, a 7 giornate dalla fine, vede ancora 4 squadre in lotta per il titolo divise tra di loro da appena 5 punti: in questa situazione chi ha dato una grande frustata è stato il Lille che, nello scorso weekend, ha espugnato il Parco dei Principi mettendo 3 punti tra se ed il Paris-Saint Germain. 

Questa sera la formazione di Galtier sarà chiamata a confermare la vetta della classifica in un impegno tutt'altro che comodo sul campo di una delle squadre più interessanti del campionato, ossia il Metz di Antonetti. 

Dopo un inizio complicato di stagione la squadra lorena ha iniziato a risalire la classifica con una serie di prestazioni solide e convincenti che l'hanno portata, ad un certo punto, ad essere in piena corsa per un posto in Europa nella prossima stagione: dopo la serie negativa di 1 punto nelle ultime 4 partite, tuttavia, gli uomini di Antonetti hanno perso terreno in questa lotta a vantaggio di Lens, Marsiglia e Rennes e facendosi superare anche dal Montpellier, squadre che sembrano, al momento, meglio attrezzate per il raggiungimento di questo obiettivo.

Del Metz avevo anche scritto in precedenza mettendo in risalto la grande capacità del club di costruire talenti in casa da cedere poi a squadre con maggiore forza economica: questo non ha mai consentito alla squadra granata di ambire a posizioni di classifica particolarmente nobili, anzi per molto tempo la squadra ha dovuto vivacchiare nella Ligue 2. Da quel momento le prestazioni di alcuni suoi elementi si sono ulteriormente innalzate: su tutti si stanno distinguendo, oltre al terzino destro Centonze, di cui avevo parlato precedentemente, il centrocampista centrale Pape Sarr, classe 2002, giocatore dalla grande facilità di calcio e che può sfruttare il suo fisico al meglio in fase di interdizione, ed il trequartista algerino Farid Boulaya, dalle cui giocate dipendono le fortune offensive della squadra.

Il trequartista algerino è l'elemento che rifinisce il gioco della squadra: se andiamo a vedere le statistiche del Metz in questa stagione, Boulaya è per distacco il giocatore che genera il maggior numero di expected assist ed è anche il secondo per xG prodotti dalla squadra. In alcune partite la forza di Boulaya è stata forse anche il limite in fase offensiva della formazione granata: qualora l'avversario si mostra in grado di limitare il giocatore algerino, la squadra fatica a rendersi pericolosa. Una dimostrazione è arrivata proprio dall'ultima partita di campionato persa a Montecarlo, dove il Metz non è mai stato in grado di rendersi pericolosa a causa del fatto che il movimento senza palla delle punte svuotava del tutto l'area di rigore avversaria; quando invece Boulaya riesce a pulire i possessi ed a coinvolgere gli esterni, allora il Metz riesce a portare un numero sufficiente di giocatori in avanti per creare pericoli. 

Di Pape Sarr, invece, impressionano le sue qualità balistiche: è già andato a segno per 3 volte in questa stagione (due volte in campionato, una volta in Coppa di Francia, dove ha realizzato questo bellissimo goal), mostrando tutta la sua qualità nel tiro da fuori area, tutte situazioni generate, come detto precedentemente, dalla capacità del Metz di riuscire a creare pericoli quando riesce ad attaccare l'area con diversi uomini abbassano così le linee avversarie: questo crea spazio per le conclusioni da fuori del centrocampista senegalese che, grazie alle sue prestazioni, ha anche esordito nella nazionale maggiore nelle qualificazioni per la Coppa d'Africa disputate due settimane fa. 

Il Lille, invece, arriva a questa gara reduce dalla pesantissima vittoria ottenuta a Parigi sabato scorso in una partita in cui la squadra di Galtier ha mostrato tutte le proprie capacità di generare le proprie migliori prestazioni quando può giocare in transizione. Per buonissima parte della partita, le volate di David, di Bamba e di Ikone hanno fatto saltare i meccanismi difensivi del PSG. 

La squadra di Galtier è stata più volte oggetto di mie analisi in questi mesi proprio per la sua specificità di squadra che pur cercando di evolversi all'interno di contesti in cui è chiamata a fare la partita è molto a proprio agio quando può agire in transizione o quando ha spazio per innescare la velocità dei suoi attaccanti.

Nell'esempio qui proposto vediamo come la squadra di Galtier sappia compattarsi nel suo 4-4-2 in fase di non possesso chiudendo ogni via d'accesso centrale per poi aggredire non appena l'avversario accetta di utilizzare le vie esterne; in transizione fa il resto la capacità di smarcamento alle spalle del terzino da parte di David e la velocità di Bamba ed Ikone. La partita con il PSG di sabato scorso si è giocata tutta su questa falsariga. Come si evince il Lille quando è senza palla ha un piano molto preciso e difficile da aggirare, al contrario quando è costretta a fare la partita le cose cambiano, specie quando non sono disponibili Yazici e Luiz Arajo, giocatori la cui tecnica e la capacità di gestire il pallone anche in spazi stretti ha permesso di portare a casa partite in cui la squadra di Galtier ha dovuto affrontare a sua volta squadre dal baricentro basso.

Dopo la vittoria di Parigi, dunque, per il Lille è il momento di giocarsi in queste giornate finali le proprie chance di portare a casa un titolo che avrebbe del clamoroso: il Metz ha bisogno, dal canto suo, di tornare a fare punti e per i suoi elementi più giovani è la partita ideale per mettersi in vetrina e mostrare il proprio valore. Non si prospetta una partita ricca di goal e di emozioni, ma sarà interessante vedere come le due squadre saranno in grado di affrontare un piano partita scomodo per entrambe.


BUNDESLIGA, BAYERN MONACO - UNION BERLINO (SABATO ORE 15,30)

Con la vittoria ottenuta a Lipsia nello scorso weekend il Bayern Monaco ha sostanzialmente ipotecato il nono titolo consecutivo andando a +7 sulla squadra di Nagelsmann. Fuori dalla Coppa di Germania, la squadra di Flick potrà adesso focalizzarsi sulla Champions League e cercando di gestire le forze in campionato potendo, appunto, sfruttare un vantaggio in classifica facilmente gestibile. In questo weekend, tuttavia, arriva un test molto serio per i bavaresi che dovranno affrontare l'Union Berlino, grande rivelazione di questa stagione che spera di poter chiudere la stagione addirittura sperando in un clamoroso piazzamento in zona Europa.

La formazione di Flick deve affrontare questa fase della stagione senza il suo centravanti Robert Lewandovski, un'assenza che ha un impatto non di poco conto per la squadra bavarese e che ben è stata riassunta dalla partita di Champions contro il PSG. Mentre nella partita contro il Lipsia dello scorso weekend il Bayern era riuscito a limitare l'assenza del centravanti polacco con una prestazione difensiva molto attenta sia a livello di reparto che a livello individuale che le ha permesso di capitalizzare al meglio la rete di Thomas Muller, la grande forza offensiva della formazione parigina ha messo, invece, a serio repentaglio la difesa della Champions vinta nella scorsa stagione.

Fonte dati FbRef StatsBomb
Le problematiche difensive dell'approccio voluto da Flick dal primo giorno in cui si è insediato all'Allianz Arena sono ben conosciute, tanto da rendere il Bayern una delle squadre maggiormente perforabili a livello europeo anche in confronto con squadre aventi lo stesso stile di gioco. Come si evince dal grafico elaborato qui di fianco, tra le squadre presenti nel quadrante in alto a destra, ossia quelle che esercitano maggiore pressione nella parte più alta del campo, la squadra bavarese è quella che concede più tiri ed occasioni più nitide ai propri avversari proprio in virtù di una difesa alta che, se presa alle spalle, diventa molto perforabile.

Questo è ciò che è successo contro il PSG in settimana, dove una squadra con giocatori come Neymar e Mbappè hanno trovato terreno fertile contro la linea difensiva della squadra di Flick, tuttavia mentre questo difetto viene accettato nel momento in cui la produzione offensiva permette alla squadra di chiudere sempre con almeno un goal in più dell'avversario, l'assenza di Lewandovski ha inciso profondamente nella capacità di concretizzare l'enorme mole di gioco prodotta contro la squadra di Pochettino.

La squadra allenata da Fischer rappresenta un'eccellenza dell'organizzazione in campo: sono diverse le trasformazione che l'allenatore svizzero ha dato a questa squadra con lo scopo di farla evolvere e di esaltare le caratteristiche dei propri giocatori. Indipendentemente dallo schieramento in campo la squadra di Fischer cerca di alternare attacchi diretti ad una impostazione maggiormente ordinata con uno sviluppo delegato agli esterni Trimmel e Lenz (o Ryerson) e con la coppia di centrocampisti formata da Andrich e Promel che giocano scaglionati uno davanti all'altro, con il primo che supporta la fase di costruzione ed il secondo che avanza alle spalle della seconda linea di pressione avversaria. Il passaggio alla difesa a 3 nasce dall'opportunità di usufruire in fase di impostazione di un piede educato come quello di Nico Sclotterbeck, centrale difensivo che può anche disimpegnarsi da terzino sinistro che abbiamo anche visto con la maglia della Germania nel recente europeo Under 21, e che ha saltato buona parte della stagione a causa di un grave infortunio muscolare. 








Fonte dati FbRef / StatsBomb
Questa organizzazione ha permesso di creare una squadra in grado di coprire sempre il campo nel modo migliore ed allo stesso tempo continuare a perseguire la strategia di lasciare l'onere del possesso palla all'avversario. A dimostrazione della specificità e dell'efficacia di questa squadra, i numeri mostrano come a livello dei principali campionati europei, l'Union Berlino sia l'unica squadra con un dato di possesso palla medio sotto al 50% a concedere meno di 10 tiri a partita, ma soprattutto con un pericolosità molto bassa (sulla base degli xG subiti per tiro) e con un saldo di xG a proprio favore, dato non riscontrabile in nessuna delle squadre presenti nella parte sinistra di questo grafico.

Per un Bayern che, quindi, si trova in mezzo a due sfide delicate di Champions, la partita contro una squadra ben organizzata come l'Union potrebbe essere un ostacolo molto più complicato del solito, per cui si prospetta una partita molto aperta e che potrebbe regalarci anche una sorpresa viste le difficoltà dovute alle assenze per la formazione di Flick.

SUPER LIG, GALATASARAY - FATIH KARAGUMRUK (SABATO ORE 18)

Il campionato turco è un campionato che sta vivendo quello che possiamo definire un vuoto di potere: non c'è una squadra che domini il campionato (seppur il Besiktas ha preso la testa della classifica con un certo margine) in questa stagione, una situazione opposta a quella politica, dove il potere è nelle mani di una sola persona la cui squadra, però, dopo aver vinto il campionato nella scorsa stagione, si trova addirittura invischiata nella lotta per non retrocedere.

Per questa ragione le tre grandi tradizionali di Turchia si stanno giocando il titolo ma senza, tuttavia, esaltare gli osservatori. Alle spalle di questo terzetto, ricolmo di giocatori in grado di fare la differenza sul suolo turco, si stanno affacciando diverse realtà interessanti che intendono modernizzare il tipo di calcio espresso in campionato, e tra queste esiste una squadra presa in consegna da un allenatore italiano, Francesco Farioli, ossia il Fatih Karagumruk, che l'ex assistente di De Zerbi al Sassuolo ha preso in consegna da un paio di settimane e che si prepara ad affrontare il Galatasaray all' Ali Sami Yen.

La squadra di Fatih Terim è reduce da due pesanti sconfitte consecutive ed una serie negativa con una sola vittoria nelle ultime 5 partite che ha fermato la corsa dei giallorossi che vincendo a febbraio il derby contro il Fenerbache (allora capolista) e vincendo sul campo dell'Alanyaspor, ex squadra di Farioli, aveva chiuso il mese di febbraio in testa alla classifica. 

Fonte passmap 11Tegen11
I movimenti sul mercato di gennaio hanno completato la squadra rendendola ancora più vicina ai princìpi di gioco di Terim basati sul possesso palla e sulla ricerca del gioco tra le linee per poi colpire in profondità, così a gennaio è stato ceduto Diagne al WBA in Premier League (dove non si sta comportando affatto male) sostituendolo con l'egiziano Mohammed, attaccante molto più mobile e molto più propenso ad attaccare la profondità al pari del nigeriano Onyekuru. Non è un caso che i guai siano iniziati nel momento in cui Feghouli, l'uomo deputato al gioco tra le linee e rifinitore principale nelle idee di Terim, è stato licenziato dal club per le critiche espresse al club in relazione alla tenuta del terreno di gioco dell' Ali Sami Yen. La vicenda non può non aver influito sulla squadra che ha perso un riferimento importante nello sviluppo del gioco, tanto da far perdere anche equilibrio tattico alla squadra che da allora fatica a risalire il campo con la stessa facilità che il trequartista algerino garantiva.

Dall'altra parte Farioli ha preso in consegna il Karagumruk da due settimane dopo aver iniziato la stagione da assistente presso l'Alanyaspor, squadra che per buona parte della stagione è stata anche in vetta alla classifica. Farioli ha un percorso professionale molto diverso rispetto ad altri allenatori italiani, visto che si è formato all'accademia del Barcellona per poi iniziare la propria carriera da assistente di Roberto de Zerbi, contribuendo, da allenatore dei portieri, alla crescita di Andrea Consigli nel gioco con i piedi. Nel suo periodo in Anatolia da vice-allenatore la scuola barcellonista assieme a quella di De Zerbi è stata ben visibile nello stile di gioco dell'Alanyaspor che, infatti, ha il dato di possesso palla più alto del campionato (58,9%) ed anche il dato più alto nei tiri effettuati (15,9 a partita). 

Ora Farioli è chiamato a portare le proprie idee di gioco dall'Anatolia alla periferia di Istanbul, dove ha trovato una squadra che, da neopromossa dopo 36 anni nelle leghe inferiori, ha deciso di puntare su una strategia di mercato molto singolare basata sull'acquisizione di diversi giocatori a parametro zero, di cui gran parte con un passato recente o meno nel campionato italiano: per citarne alcuni abbiamo Lucas Biglia, Fabio Borini, Andrea Bertolacci, Emiliano Viviano e Edin Zukanovic. 

Nelle due partite sin qui disputate si è già vista la mano del tecnico italiano che, con Viviano e Biglia ha i giocatori ideali per perseguire la ricerca del controllo del gioco tramite la costruzione dal basso ed il mantenimento del possesso palla (già oltre al 60% in entrambi i match fin qui disputati). Nei fermo immagine che ho selezionato, presi dalla partita vinta martedì contro l'Hatayspor, si nota subito uno schieramento in costruzione 2+3 molto simile a quello che De Zerbi propone a Sassuolo, così come vediamo le linee che si alzano in assenza di pressione avversaria con Viviano che gestisce il pallone anche diversi metri fuori dall'area di rigore. Ovviamente questi sono solo piccoli accorgimenti e certamente ci sarà da aspettarsi ulteriori evoluzioni, per questo sarà molto interessante capire il percorso di Farioli e di questa squadra che, a sorpresa, è in corsa per un posto in Europa nella prossima stagione.


SERIE A, SAMPDORIA - NAPOLI (DOMENICA ORE 15)

I due recuperi infrasettimanali della serie A hanno finalmente chiarito il quadro della situazione per le prime posizioni: l'Inter è partita in fuga ed ha messo tra se e le proprie avversarie un margine oltre i 10 punti che le dovrebbe permettere di festeggiare il diciannovesimo scudetto anche con un discreto anticipo rispetto alla fine del campionato; per la zona Champions, invece, si è creato un gruppo molto compatto che parte dal Milan secondo in classifica e raggiunge le due romane al sesto e settimo posto più staccate. In questo momento la squadra che ha le uniche reali chance di cambiare l'ordine delle prime quattro posizioni è il Napoli di Gennaro Gattuso, reduce dalla sconfitta contro la Juventus di mercoledì che ha nuovamente ridimensionato le possibilità della formazione partenopea fermando un periodo di forma molto positivo: per questo motivo la trasferta a Marassi contro la Sampdoria rappresenta una sfida quasi decisiva per le ambizioni Champions.

Fonte statistiche WhoScored
La Sampdoria grazie alla vittoria contro il Torino prima della pausa ha messo in ghiaccio l'obiettivo minimo della salvezza, una condizione che ha permesso, finalmente, alla squadra di Ranieri di giocare una partita molto più spigliata in casa del Milan dove abbiamo potuto nuovamente ammirare le giocate di Manolo Gabbiadini, che sembra recuperato dai tanti infortuni di quest'anno, ma soprattutto quelle di Mikkel Damsgaard, il talento danese classe 2000 che, dopo essere stato messo inspiegabilmente ai margini nelle ultime settimane, si è imposto con forza con la maglia della Danimarca nell'ultima pausa per le nazionali, costringendo Ranieri a ridargli una maglia da titolare. Come si evince dalle statistiche, il giocatore danese rientra tra quella categoria di giocatori che in serie A sembrano essere in via di estinzione, ossia quelli che cercano di risolvere una situazione di duello con l'avversario mediante il dribbling: la statistica che ho riportato riguarda gli under 23 del nostro campionato in cui il danese si inserisce al terzo posto come dribbling tentati a partita. Spesso Ranieri ha scelto di relegarlo in panchina per poter avere in campo un 4-4-2 più ortodosso ed equilibrato, ma adesso che la classifica da meno pressioni potrebbe essere l'occasione per vedere una squadra più propositiva, sulla falsariga di quella vista a Milano, pronta ad esaltare le doti del danese.

Per il Napoli, invece, la trasferta di Torino nell'infrasettimanale ha mostrato nuovamente alcune lacune della squadra sia in termine di copertura dei ruoli che in termini di alcune scelte a livello individuale da parte dei calciatori. 

Fonte PlayerankBot
Come si evince dalle elaborazioni relative a come il Napoli ha coperto il campo e come ha gestito il pallone, si nota come praticamente la squadra azzurra non è stata in grado di utilizzare la fascia sinistra in fase offensiva, con Insigne chiamato a giocare la palla anche in zone molto basse del campo per far tentare di far progredire l'azione mentre, al contrario, la fascia destra grazie a Di Lorenzo e Lozano prima e Politano poi ha sviluppato meglio l'azione. Tuttavia, come si evince dal grafico relativo allo stile di gioco, il Napoli ha fatto fatica ad avanzare il campo: chi ha visto la partita ha potuto osservare come i centrocampisti raramente si sono assunti il rischio di tentare la giocata in profondità per il giocatore messicano, il cui mismatch in termini di velocità con Alex Sandro avrebbe potuto generare maggiori pericoli per la porta di Buffon ma così non è stato.

Per vincere a Genova contro la Samp il Napoli dovrà ritrovare una maggiore cattiveria intesa nel senso di maggiore propensione al rischio da parte dei propri centrocampisti nel muovere con maggiore rapidità il pallone: Ranieri è un allenatore molto abile nel costringere gli avversari a giocare male e sotto ritmo, una condizione in cui il Napoli ha mostrato di essere a forte disagio e contro la Juventus e nel resto della stagione, per cui sarà uno scontro molto interessante a livello tattico ed anche tecnico.

Friday, 26 February 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep.19


Come ogni venerdì siamo qui a presentare un nuovo weekend calcistico ricco di eventi: ci siamo messi alle spalle le prime due settimane di coppe europee ed i campionati riprendono a regalarci sfide ricche di contenuti e, soprattutto, in questo weekend, cariche di storia. 

E' un weekend, infatti, pieno di sfide che evocano rivalità che hanno fatto la storia del calcio: oggi molte di queste rivalità serviranno a decidere obiettivi e campionati diversi, e per questo cercherò di raccontarvele all'interno delle scelte che ho fatto per questo weekend ricco di temi calcistici storici o recenti.

Per questioni di spazio non ho inserito tra i miei consigli il programma della Eredivisie che vede le prime quattro in classifica scontrarsi tra di loro con il De Topper ad Eindhoven tra PSV ed Ajax e la sfida di Alkmaar tra l'AZ dei baby fenomeni ed il Feyenoord di Dick Advocaat. Ma è inutile dire che queste due sfide rappresentano l'apice dello spettacolo a livello europeo per chi ama un calcio di tipo tecnico ed offensivo con talento che tracima da ogni parte.


DERBY COUNTY - NOTTINGHAM FOREST (VENERDI' ORE 20.45)

La sfida tra Derby County e Nottingham Forest ci riporta dritti indietro di quasi 50 anni, ossia ai tempi in cui le due squadre dell'East Midlands inglese erano grandi protagoniste del calcio inglese e, nel caso del Forest, anche di quello internazionale. Il nome che accomuna la storia di questi due club e che ne è ha generato la rivalità è Brian Clough, uno dei tecnici più iconici della storia del calcio britannico e che è stato conteso come simbolo da entrambi i club e tifoserie.

Oggi, invece, le due squadre, si affrontano in un match dove in palio non ci sono titoli ma la possibilità di allontanare gli spettri della retrocessione in Ligue One, dopo che negli ultimi anni i due club sembravano aver trovato il modo per risalire e competere per un posto in Premier League.

Il Derby County è passato da una situazione in cui ha sfiorato il ritorno in Premier sotto la guida di Lampard, ad una situazione molto complicata che è costata la panchina a Philippe Cocu, successore di Lampard, ma che non si è rivelato in grado di fare presa nello spogliatioio. Il suo posto sulla panchina è stato preso da Wayne Rooney che, dopo essersi trasferito nella scorsa stagione a Derby per chiudere la carriera da calciatore alternandosi anche come assistente di Cocu, ha preso possesso della panchina a seguito dell'esonero dell'allenatore olandese, ad ogni modo il club per non lasciarlo solo in questa sua prima avventura da allenatore ha creato una figura di direttore tecnico assegnata ad Steve McClaren.

Fonte statistiche WhoScored

L'ex centravanti di Everton e Manchester United ha ricostruito la squadra basandosi su un atteggiamento più diretto senza avere un modulo di riferimento (anche se il 4-2-3-1 ed il 4-4-2 sono quelli maggiormente usati): in questa maniera la squadra, con un gioco più essenziale sta progressivamente riuscendo a risalire la classifica e ad allontanarsi dalla zona retrocessione. Come riportato da chi ne segue quotidianamente il lavoro, l'ex allievo di Sir Alex Ferguson, ha focalizzato molto del suo lavoro sulla cura dei calci piazzati, al punto che, come si desume dalle statistiche, le reti da calcio piazzato hanno un'enorme incidenza sulle realizzazioni del Derby County, con il terzino Byrne (di piede destro) ed il centrocampista scozzese Shinnie (di piede mancino) che hanno la media di passaggi-chiave più alta della squadra.

Il percorso del Nottingham Forest è molto simile a quello dei propri rivali: mentre il Derby County ha sfiorato la Premier due stagioni fa, nella scorsa stagione il Forest, sotto la guida di Lamouchi è stata a lungo in corsa per raggiungere la promozione salvo poi crollare nella fase finale della stagione fino ad essere estromessa anche dalla lotta per i playoff.

Le scorie del finale della scorsa stagione a cui aggiungere una diffidenza nei confronti dei metodi di Sabri Lamouchi, tacciati di eccessivo difensivismo in un ambiente che ha conosciuto il mito di Brian Clough e del suo gioco palla a terra. L'inizio di stagione è stato a dir poco pessimo con 1 sola vittoria nelle prime 9 partite che ha convinto il club a rimuovere Lamouchi dal suo incarico affidandola a Chris Hughton, reduce da un anno sabbatico dopo aver ceduto la panchina del Brighton a Potter.

Fonte dati Wyscout
L'allenatore irlandese non è certamente un allenatore che ama un calcio offensivo, anzi, ma quanto meno ha permesso al Forest di ritrovare una certa solidità difensiva, tanto da portarli ad essere la quinta difesa del campionato con 31 reti subite. Di contro c'è che la prolificità offensiva lascia alquanto a desiderare. Come si nota dalle statistiche, la squadra di Hughton ha un pessimo rapporto nel trovare la via della rete rispetto a quanto produce in termini di occasioni: sotto questo aspetto sta avendo un certo rilievo la stagione spezzettata dagli infortuni di Lewis Grabban, il finalizzatore della squadra nelle ultime due stagioni che, proprio a causa dei guai fisici di questa stagione sta dando uno scarso contributo in fase di finalizzazione con appena 3 reti realizzate.

PORTO - SPORTING LISBONA (SABATO ORE 21.30)

Altra sfida decisiva, questa volta per il campionato portoghese, e di fronte anche in questo caso un'altra rivalità che parla la stessa lingua della sfida che deciderà il Brasilerao: Porto e Sporting si affrontano in un match che potrebbe rappresentare il passaggio di consegne tra Sergio Conçeicao e Ruben Amorim e che potrebbe riportare il titolo a Lisbona sponda bianco-verde dopo 19 stagioni.

La squadra di Conceiçao ha mantenuto il secondo posto in classifica grazie ad un goal su rigore in pieno recupero sul campo del Maritimo: la vetta della classifica è lontana 10 punti, per cui definire importante la sfida contro lo Sporting sarebbe a dir poco un eufemismo. Una vittoria ed una prestazione di un certo livello in questo scontro diretto, oltre a rinverdire le ambizioni del Porto, potrebbe essere un ottimo slancio in vista del ritorno degli ottavi di finale di Champions contro la Juventus.

Sullo stile di gioco del Porto ho avuto modo di scrivere su questo blog ed anche le ultime partite disputate non hanno visto variazioni al tema sul 4-4-2 proposto da Conceiçao: specie nella partita contro la Juventus si è ben notato il modo in cui l'esecuzione dello schieramento tattico permetta alla squadra di restare sempre molto stretta chiudendo il campo all'avversario. 

Fonte dati Wyscout
Ma ciò che ha funzionato contro la pigrizia della Juventus nel cercare soluzioni offensive in grado di far male al Porto, non ha funzionato del tutto in questo campionato: i 10 punti di distacco dalla Sporting sono stati causati da una serie di prestazioni difensive non ottimali a causa della difficoltà in alcune situazioni ad eseguire la strategia di gioco. Con spazi ristretti sia in possesso che in non possesso, molto spesso le partite del Porto vedono tanti duelli aerei che, quando persi, mettono in difficoltà la squadra di Conceiçao. Come si evince dalle statistiche, il Porto fa grande uso dei duelli aerei non tanto rispetto alla media del campionato ma quanto rispetto alle altre "grandi" del campionato, a questo si aggiunge una percentuale di successo inferiore alla media e qui il margine rispetto alle concorrenti è ancora più evidente.

Lo Sporting arriva, invece, a questo big match con l'opportunità di chiudere in maniera quasi definitiva la lotta per il titolo: il deus ex machina di questa macchina quasi perfetta è Ruben Amorim, che è arrivato proprio un anno fa dalle parti del Jose Alvalade sostanzialmente acquistandolo dallo Sporting Braga spendendo 10 milioni di Euro.
La parabola di Amorim è quella di un allenatore destinato ad una carriera di grande successo, e sicuramente sarà un nuovo componente della scuola portoghese di cui vediamo grandi rappresentanti in giro per l'Europa ed anche nel nostro campionato: lo Sporting ha deciso di puntare su di lui dopo appena 3 mesi di lavoro sulla panchina del Braga dove ha implementato il 3-4-3 che è stato mantenuto da Carvahal e che ha trasferito in carta carbone dalla parte bianco-verde di Lisbona, dove sta dominando il campionato.

Come abbiamo visto nei precedenti post relativi al Braga, il sistema di Amorim si basa su un 3-4-3 in cui viene garantita una perfetta copertura del campo in ampiezza (grazie ai due esterni) e con i tre giocatori offensivi che hanno il compito di tenere occupati i corridoi centrali sulla trequarti avversaria alternando i movimenti a venire incontro e quelli in profondità per poter aprire le difese avversarie.
Altra caratteristica che rende riconoscibile la squadra di Amorim è la capacità di restare sempre corta in campo impedendo sostanzialmente all'avversario di risalire il campo una volta recuperato il pallone: in questa stagione così influenzata dai tanti impegni e da preparazioni fisiche forzatamente improvvisate, lo Sporting rappresenta una delle realtà più belle d'Europa per coralità nell'intero panorama europeo.

Esemplificazione di quanto spiegato sopra è desumibile dai fermo immagine qui di fianco: nella prima immagine troviamo lo schieramento in fase di costruzione, con i tre centrali difensivi che svolgono un compito importante nello sfidare lo schieramento basso avversario alzandosi palla al piede fino a metà campo, i due centrocampisti centrali cercano di attirare l'attenzione delle prime due linee di pressione per creare spazio tra linea difensiva e linea di centrocampo dove i tre attaccanti si muovono a venire incontro ed uno, invece, detta la profondità, in questo modo le soluzioni di passaggio per il giocatore in possesso del pallone sono molteplici, inoltre va sempre fatto notare che per Amorim è importante che un giocatore spalle alla porta possa avere sempre un compagno sulla stessa linea che sia, invece, fronte alla porta e poter liberarsi subito del pallone e rendere il possesso quanto più veloce possibile. Nel secondo esempio, invece, vediamo una situazione di risalita del campo dove è il centrale del tridente offensivo a venire incontro ed i due esterni d'attacco che cercano la profondità; inoltre si può anche notare come i due centrocampisti centrali, in questa fase di gioco non siano più appaiati ma siano disposti a diverse altezze. 

Insomma, la squadra di Amorim è costruita su dei princìpi di gioco atti a manipolare lo schieramento avversario e generare situazioni di superiorità posizionale: i numeri offensivi non sono eccezionali, tuttavia la capacità della squadra di dominare il contesto della partita rende sostanzialmente inoffensivi gli avversari, tanto che lo Sporting è la miglior difesa del campionato con appena 10 reti subite, ma anche altri indicatori come i tiri subiti e gli xG per tiro subito mostrano il valore della squadra, che, dunque, cercherà di avvicinarsi al ritorno alla vittoria del campionato che, come detto in premessa, manca dal 2002.

SAMPDORIA - ATALANTA (DOMENICA ORE 12.30)

Il confronto tra due allenatori come Ranieri e Gasperini rappresenta sempre un elemento di grande interesse per una partita del campionato di serie A: la diversa tipologia di calcio professata dai due tecnici ha sempre regalato sfide di grande contenuto tattico in cui il vincitore non è mai stato lo stesso.

Da quando il tecnico romano ha preso le redini della Samp, i confronti con l'Atalanta di Gasperini sono stati tre, tutti terminati con un risultato diverso: uno 0-0 a Marassi a fine 2019, vittoria dell'Atalanta nella gara di ritorno disputata a luglio alla ripresa del campionato dopo il lockdown, infine grande vittoria della Samp nella gara d'andata di questa stagione, con un 3-1 frutto di una partita disputata con il giusto mix di coraggio in fase di possesso e compattezza in fase di non possesso.

Come nella gara d'andata le due squadre si sfideranno dopo un impegno dell'Atalanta in Champions League: all'andata la sfida arrivo dopo la vittoria degli orobici in Danimarca contro il Midtjylland, questa volta arriva dopo la dolorosa sconfitta contro il Real negli ottavi di Champions.

Claudio Ranieri, dopo aver portato la barca in porto nella scorsa stagione, tirando fuori la Sampdoria da una situazione di classifica davvero molto difficile e con una squadra in involuzione tecnica, quest'anno ha ottenuto il puntellamento della rosa con elementi che hanno accresciuto (e non poco) la qualità tecnica a disposizione della squadra blucerchiata. Dal punto di vista tattico, pur in presenza di una squadra dal tasso tecnico accresciuto, preferisce mantenere un atteggiamento sempre molto guardingo e schiera la sua squadra sempre prendendo in prima considerazione le caratteristiche dell'avversario da affrontare: per cui indipendentemente dal modulo utilizzato (che generalmente è un 4-4-2 che in fase di possesso si può ramificare in diverse variazioni sul tema) l'atteggiamento della squadra è quello di mantenere un baricentro basso, ma soprattutto lasciare sempre l'onere di fare la partita all'avversario.


Fonte posizioni medie Lega Serie A
A dimostrazione di quanto sopra porto come esempio la disposizione della squadra nella partita contro la Lazio di sabato scorso: il 4-4-2 di partenza scelto da Ranieri si è modellato in fase di possesso in modo tale da coprire il campo allo stesso modo dell'avversario. La strategia voluta dal tecnico romano per questa stagione sta portando discreti frutti e la classifica sta li a dimostrarlo, tuttavia sono più che legittime alcune perplessità sul mantenimento di questo atteggiamento in presenza di una classifica in cui le preoccupazioni possono essere messe alle spalle: in alcune partite l'atteggiamento si è rivelato eccessivamente passivo (vedi la partita persa contro la Juventus a Marassi 3 settimane fa o quella persa a Roma contro la squadra di Fonseca nel primo impegno del 2021). Il motivo di questa perplessità sta nel fatto che un atteggiamento di questo tipo tende a mortificare le qualità tecniche di alcuni elementi come ad esempio Damsgaard (la pepita di questa squadra) che lontano dalla porta non può sempre mostrare le sue infinite qualità in uno contro uno, ma soprattutto Fabio Quagliarella, fortemente a disagio quando è costretto a giocare 50 metri dalla porta, specie considerando che si tratta di un giocatore di quasi 40 anni che se può giocare più vicino all'area di rigore avversaria può ancora garantire stagioni da doppia cifra. 

L'Atalanta si presenta a questa sfida, come detto in premessa, reduce dai soffertissimi 90 minuti di Champions disputati contro il Real Madrid: l'espulsione di Freuler ha costretto la squadra di Gasperini a giocare una partita con un baricentro molto basso e avere una partita di grande sofferenza vanificata dalla rete di Mendy nei minuti finali.

Fonte dati WhoScored
A trasmettere il senso di quanto sia stata faticosa la prestazione per l'Atalanta, e quanto l'espulsione abbia influito sul modo di giocare della squadra, è sufficiente notare statisticamente quanto la squadra di Gasperini sia abituata a sostare nella trequarti avversaria rispetto a quanto ha potuto fare nella sfida contro il Real Madrid. In campionato l'Atalanta è la squadra che riesce con maggiore frequenza ad avere supremazia territoriale ed anche per distacco: il 34% che si evince dalle statistiche è di 4 punti percentuali superiore al resto della concorrenza, a dimostrazione di quanto alla squadra piace difendere in avanti ed aggredire. Lo stesso atteggiamento la squadra lo stava avendo nelle fasi iniziali della partita contro il Real, purtroppo l'espulsione di Freuler ha portato la partita su binari in cui l'Atalanta si è dovuta arrangiare restando arroccata nel proprio terzo di campo per il 37% del tempo: sotto questo aspetto non è stato di poco conto l'impatto avuto dall'infortunio di Zapata, l'uscita del colombiano ha tolto alla Dea la possibilità di risalire il campo sfruttando il fisico e la progressione del suo centravanti che, dunque, salterà anche questa trasferta a Genova.

Il modo di giocare delle due squadre è ben riconoscibile: l'Atalanta tornerà sicuramente a giocare per dominare la partita, mentre la Samp cercherà di compattarsi a difesa della propria area di rigore, ma occhio a come la squadra di Ranieri organizzerà le proprie ripartenze e con quali uomini: per citarne uno Mikkel Damsgaard è uno di quelli in grado, per caratteristiche, di far saltare un sistema di marcature a uomo come quello della squadra bergamasca, così come la capacità di gestire la palla di Adrien Silva a centrocampo può mandare fuori giri la coppia di centrocampo De Roon-Freuler. Per questo ed altri motivi (come la tenuta fisica e mentale dell'Atalanta dopo la sfida di Champions) la partita di Marassi si presenta estremamente interessante e ricca di spunti tecnici e tattici.

Friday, 13 December 2019

Cosa vedere nel weekend #14


Ci siamo lasciati alle spalle l'ultimo turno delle coppe europee, con i 5 principali campionati europei che hanno monopolizzato la fase ad eliminazione diretta della Champions League; adesso ci si butta a capofitto nei campionati che, da qui fino a metà febbraio, saranno padroni del calendario dei club, assieme alle coppe nazionali, per cui da ora inizia la fase in cui probabilmente le classifiche prenderanno la fisionomia definitiva. Il weekend in arrivo ci regala diversi spunti di attenzione, tra scontri diretti, il derby della Lanterna, l'esordo di Gattuso sulla panchina del Napoli, la situazione sulle panchine di Everton ed Arsenal, le trasferte impegnative di Real e Barcellona prima del Clasico di mercoledì prossimo e, per finire, il duello a distanza PSG-Marsiglia in Ligue 1 e, da non perdere, la sfida al vertice della Eredivisie tra l'AZ Alkmaar e l'Ajax reduce dal tonfo europeo.

IL DERBY DELLA LANTERNA VALE LA ZONA SALVEZZA

Genoa e Sampdoria si affrontano nel derby divise da un solo punto ma in una posizione che in pochi preventivavano alla vigilia della stagione, con un Genoa chiamato ad un'annata di riscatto dopo la salvezza risicata all'ultima giornata nella scorsa stagione e la Sampdoria chiamata a ricominciare un ciclo dopo l'addio di Giampaolo alla cui guida la Samp ha sfiorato l'Europa per tre stagioni di seguito oltre a mettere in vetrina tanti giovani gioielli che hanno rimesso in sesto le casse blucerchiate. Alla nuova stagione le due squadre si sono presentate con due nuovi allenatori, Andreazzoli da una parte e Di Francesco dall'altra che non sono riusciti a dare equilibrio alle proprie squadre facendole precipitare in fondo alla classifica, portando le società a sollevarli dall'incarico dopo rispettivamente 8 e 7 giornate di campionato in cui i due allenatori hanno raccolto appena una vittoria a testa; al loro posto le due società hanno scelto opzioni completamente diverse: i grifoni hanno deciso di continuare con idee di calcio propositivo ed offensivo affidando la panchina a Thiago Motta, proveniente dal settore giovanile del PSG; dall'altra parte i blucerchiati hanno virato su Claudio Ranieri, noto per un approccio più conservativo, ma soprattutto per dare certezze alle squadre partendo dalla solidità difensiva.
L'arrivo dei nuovi tecnici ha portato delle modifiche evidenti alle due squadre che ne hanno tratto vantaggio in termini di identità tattica ma che ha modificato solo in parte i risultati, con Ranieri che è riuscito quantomeno a portare fuori la Samp dalla zona retrocessione, cosa non riuscita ancora al tecnico genoano, per questa ragione il derby rappresenta un redde rationem per le due squadre rendendo il derby ancora più pesante in termini di risultato rispetto a quanto già non lo sia per sua tradizione.
Con l'arrivo di Ranieri la Samp ha trovato un maggiore equilibrio, il tecnico romano ha iniziato la propria avventura in blucerchiato con un 4-4-2 molto corto che rinunciava alla fase offensiva ma che ha tolto spazi agli avversari, permettendogli di strappare 3 clean sheets nelle prime 5 partite (lasciando a secco due attacchi particolarmente prolifici come quelli di Roma ed Atalanta); ritrovate le certezze difensive Ranieri è passato al rombo a centrocampo che ha esaltato le qualità ed i movimenti di Gaston Ramirez e di Manolo Gabbiadini, innalzando la qualità della manovra offensiva blucerchiata.

Dalla progressione delle differenze in termini di expected goals si nota ad occhio nudo come il cambio di panchina dopo la partita di Verona abbia portato un cambiamento in positivo per la Sampdoria; inoltre, conclusosi il primo ciclo di partite della gestione Ranieri con il pareggio casalingo contro l'Atalanta, il tecnico romano ha sfruttato la pausa per disegnare un atteggiamento più offensivo che ha pagato in termini di gioco proposto, ma non ancora in termini di risultati, influenzati negativamente dalle difficoltà a livello individuale di diversi elementi della rosa blucerchiata; ora resta da capire come Ranieri vorrà affrontare il derby, se dando seguito ai propositi propositivi o se fare un passo indietro per portare a casa almeno un punto e fermare l'emorragia di tre sconfitte consecutive (seppur immeritate) tra campionato e Coppa Italia.

Dall'altra parte della città il cambio di panchina più che un cambio di mentalità ha portato delle modifiche nell'utilizzo degli uomini a disposizione, sicuramente il giocatore che ha tratto giovamento dalla gestione Thiago Motta è Kevin Agudelo, il ventenne centrocampista colombiano non aveva mai visto il campo con Andreazzoli, mentre Motta lo ha buttato nella mischia nel secondo tempo della partita d'esordio contro il Brescia dove il suo ingresso ha avuto un impatto decisivo sul match, da quel momento il colombiano non ha più lasciato il campo fino al minuto 73 della partita di Lecce dove si è fatto espellere e salterà il derby. 

L'impatto del colombiano sul gioco del Genoa versione Thiago Motta è esemplificato dal grafico elaborato da Soccerment da dove si deduce tramite la statistica sui passaggi chiave (KP90) e sulla sua centralità nei possessi che hanno generato expected goals (xGBuildup90 e xGChain90), per cui chiave della partita per i rossoblu sarà cercare un modo per rimpiazzarlo proprio nella partita più sentita della stagione, considerato il fatto che l'altro giocatore ad avere grande impatto negli ultimi 20 metri è Goran Pandev, anche lui espulso a Lecce e dunque assente anche lui nel derby. L'unica soluzione che sembra presente in rosa per Thiago Motta sembra essere Luka Lerager, tuttavia i numeri in fase di rifinitura sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli del colombiano, tuttavia il danese può fornire quel pizzico di fisicità in più che in una partita dall'alto tasso agonistico come il derby della lanterna può essere decisivo per i grifoni per piegare l'esito della partita dalla propria parte.
Genoa e Samp si presentano quindi a questo derby con diversi progressi dal punto di vista del gioco e della tenuta del campo ma che per cause differenti (mancanza di continuità sui 90' per il Genoa, mancanza di qualità individuale nei blucerchiati) non hanno ancora prodotto i risultati attesi, indubbiamente il derby sarà il test decisivo per entrambe le contendenti ed un risultato positivo potrebbe essere la svolta attesa della stagione.

SUPER SUNDAY IN PREMIER LEAGUE

Con il giovedì di Europa League che ha impegnato Wolves, Manchester United ed Arsenal, il calendario ha messo le tre formazioni nel programma domenicale della Premier League in tre partite di sicuro interesse, con lo United reduce dalle pesanti vittorie contro Tottenham e City che affronta all'Old Trafford il nuovo Everton ora in mano a Duncan Ferguson (in attesa di un manager definitivo?), l'Arsenal (anch'esso in attesa del nuovo manager) che affronta il City all'Emirates ed infine il nostro consiglio di giornata, Wolverhampton-Tottenham.

WOLVERHAMPTON-TOTTENHAM (DOMENICA ORE 15)

In pochi ad inizio stagione avrebbero immaginato ad inizio stagione che questa partita si sarebbe giocata con il Wolverhampton con 1 punto di vantaggio sugli Spurs, eppure tra le trame di questi primi mesi di Premier League si è inserito anche la progressiva ascesa della squadra allenata da Nuno Espirito Santo capace di approfittare delle difficoltà della squadra ora allenata da Mourinho, nonché delle difficoltà di Arsenal e Manchester United, per issarsi fino al sesto posto in classifica a cui si aggiunge il passaggio del turno in Europa League portato a termine con un turno in anticipo. La stagione dei Wolves è iniziata molto presto con i preliminari di Europa League questa estate (dove ha eliminato il Torino) che hanno portato un po di appannamento in campionato, con la prima vittoria arrivata solo alla settima giornata con il Watford, da quel momento in poi la squadra di Nuno ha inanellato una serie di risultati positivi con 17 punti raccolti (uno in più del City, battuto per 2-0 all'Etihad) e sole 8 reti subite (solo il Leicester meglio con 5 reti subite).

Ad essere decisivo nella crescita dei Wolves è stato il passaggio da un più prudente 3-5-2 a un 3-4-3 che permette la convivenza tra Doherty e Adama Traore sulla fascia destra generando una mole offensiva maggiore, questo è confermato dall'analisi degli expected goals: con il passaggio dal 3-5-2 al 3-4-3 (successivamente alla partita con il Chelsea, esclusa la sfida contro il Manchester City) è iniziato un progressivo innalzamento degli xG creati (come indicato dalla linea di tendenza del grafico) ed un progressivo abbassamento degli xG subiti.

A testare i progressi della squadra di Nuno sarà dunque il Tottenham che Mourinho sta cercando di plasmare dopo il termine dell'era Pochettino; al momento in Premier ha portato a casa tre vittorie nelle quattro partite disputate lasciando l'intera posta in palio al Manchester United nella gara del suo ritorno all'Old Trafford dopo l'esonero, ed anche nella trasferta di Monaco contro il Bayern nel match ormai ininfluente di Champions. In sostanza Mourinho ha permesso agli Spurs di tornare a vincere contro squadre alla propria portata senza riuscire ancora ad innalzare il livello contro squadre aventi gli stessi obiettivi se non superiori.

A livello tattico il Tottenham di Mourinho è facilmente riconoscibile con il 4-2-3-1 reso asimmetrico dalla posizione più bassa del terzino sinistro che accompagna i due centrali in fase di impostazione con Aurier liberato da compiti difensivi a condurre il pallone sulla fascia destra, l'ampiezza a sinistra la da Son, giocatore che rispecchia in pieno l'identikit del giocatore tipo voluto da Mourinho; il giocatore che, invece, è rinato sotto la gestione del tecnico portoghese è sicuramente Dele Alli, messo al centro del progetto tecnico, ha ricambiato la fiducia di Mourinho con 3 goal e 3 assist in 4 partite, permettendogli di raggiungere con 9 presenze, lo stesso bottino della scorsa stagione in Premier (5 goal e 3 assist). La trasferta di Wolverhampton ci dirà quale è la vera dimensione degli Spurs in questa stagione, soprattutto in vista del percorso nella FA Cup ed in Champions League, trofei a cui Mourinho vorrà puntare per cominciare a mettere il proprio segno a White Hart Lane, il tutto in attesa di capire come cambierà il roster della squadra dopo la finestra di mercato di gennaio.

STA FINENDO IL DOMINIO DEL BAYERN IN BUNDESLIGA?

La scorsa giornata di campionato ha portato il Bayern Monaco a 7 punti dalla vetta ma soprattutto al settimo posto in classifica; i troppi infortuni in difesa stanno avendo un grande peso per la formazione ora allenata da Flick che, pur producendo moltissimo in attacco (è in testa alla classifica degli xG prodotti, indipendentemente dal modello utilizzato), quando attaccata concede tantissimo, migliore esemplificazione è stata la partita persa a Moenchengladbach sabato scorso, dove si è fatta rimontare dopo aver dominato buona parte della partita, a causa di due goal presi dagli sviluppi di un calcio di punizione prevedibile e su un calcio di rigore generato da un intervento senza senso di Javi Martinez. Chi ne sta approfittando sono dunque lo stesso Moenchengladbach, in testa da diverse settimane ed il Lipsia, reduce da un grande momento di forma e dal passaggio del turno di Champions come prima del girone; il Dortmund insegue le prime due della classe con un ritardo di 5 e 4 punti e che, grazie alla sconfitta dell'Inter contro il Barcellona, ha potuto festeggiare il passaggio agli ottavi di Champions; a mancare l'en plein per le squadre tedesche è stato il Leverkusen, a cui la risalita delle ultime settimane non è bastata a risalire la china nel girone, le aspirine sono attese sabato dal derby contro il Colonia ultimo in classifica e sono chiamate a dare continuità al proprio momento di forma in campionato (10 punti nelle ultime 4 partite).

COLONIA-BAYER LEVERKUSEN (SABATO ORE 15.30)

Colonia e Leverkusen sono divise da 15 minuti di treno, tanto può bastare a dare un senso alla rivalità che può esistere tra le due squadre che si affrontando sabato pomeriggio al RheinEnergie Stadion in situazioni di classifica completamente opposte, con i padroni di casa reduci da una serie negativa di 1 punto nelle ultime 6 partite che l'ha affondata fino all'ultimo posto in classifica; il cambio di allenatore con il passaggio da Beierlozer a Gisdol anziché migliorare le cose sembra anche averle peggiorate, con tre partite disputate con tre moduli diversi ed ancora poche idee messe in campo. Sotto la guida di Beierlozer il Colonia ha provato ambiziosamente un calcio molto aggressivo nel tentativo di recuperare il più rapidamente possibile il pallone ed ancora più possibilmente in zone alte del campo.

 L'approccio del tecnico proveniente dal Regensburg è mostrato a livello statistico dall'indice PPDA, ossia l'ammontare dei passaggi avversari concessi prima di un'azione difensiva, più basso è il numero, maggiore è il livello di aggressività dell'approccio voluto dal tecnico, come si evince dal grafico elaborato sulla base dei PPDA elaborati da Understats, con Beierlozer in panchina il Colonia era sesto in classifica in questa statistica. Ad aggiungere elementi statistici a questo approccio vi è l'alto numero di tackle tentati a partita (meno solo di Paderborn e Lipsia), ma anche l'alto numero di falli commessi (15,8 a partita, squadra più fallosa del campionato) e di cartellini (38, di cui 3 rossi); considerando la debolezza della squadra nella difesa da palla inattiva (0,66 Xg subiti a partita in questo fondamentale, peggio solo il Mainz secondo le elaborazioni di Between the Posts).


Date le circostanze di cui sopra la società ha fatto saltare la panchina di Beierlozer sostituendolo con l'ex Amburgo Gisdol che in queste tre partite ha implementato immediatamente un approccio più attendista (testimoniato dalla regressione nel dato del PPDA del Colonia dal suo arrivo, ho anche indicato il dato relativo al Mainz, nel frattempo passato sotto la guida dello stesso Beierlozer) ma che non ha risolto il problema della difesa sulle palle inattive (secondo i dati Understats 1,52 xG subiti durante la gestione Gisdol, nessuno ha fatto peggio).

Il Leverkusen si presenta dunque a questo derby con l'obiettivo di continuare la propria striscia positiva aperta da 4 partite in Bundesliga a cui si erano aggiunte le vittorie contro Atletico Madrid e Lokomotiv in Champions, serie interrotta dalla sconfitta di mercoledì sera contro la Juventus nella sfida finale dei gironi. Il marchio di fabbrica della squadra di Bosz è la grande aggressività in fase di non possesso (pressione alta fin dalla trequarti avversaria) testimoniata da un PPDA di 7,52 (dato Understats), dato migliore in tutta la Bundesliga, atteggiamento esemplificato dall'azione che ha portato al goal di Bailey nella vittoria all'Allianz Arena contro il Bayern.


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In fase di possesso il Leverkusen se non può affondare come nell'azione sopra, tende a consolidare il possesso (59,7% di possesso palla medio, secondo solo al Bayern Monaco); a Colonia il Leverkusen tornerà ad affrontare una squadra che giocherà con il baricentro basso e la costringerà a fare la partita, per cui vedremo come Bosz, con il ritorno a pieno regime di Havertz e Bailey modificherà il giro palla della squadra, con Wendell che resta basso con i centrali di difesa a consolidare il palleggio mentre Lars Bender o Weiser a destra si associano con Bellarabi per portare l'azione nella trequarti avversaria. Le passmaps delle partite disputate contro Friburgo e Wolfsburg (due squadre che lasciano il possesso all'avversario senza fare grande pressione fino a metà campo) dimostra come il possesso venga consolidato sul lato sinistro sull'asse Sven Bender-Wendell e poi delegando al lato destro il progresso del possesso nella tre quarti avversaria (il 42% degli attacchi del Leverkusen arriva dal lato destro).

















































BARCELLONA E REAL MADRID RIUSCIRANNO A STACCARE LA CONCORRENZA?

La Liga si affaccia alla giornata 17 dopo aver portato tutte le proprie rappresentanti alla fase ad eliminazione diretta delle coppe europee (Barça, Real Madrid, Valencia, Atletico in Champions, Getafe, Espanyol, Siviglia in Europa League) il che mostra la grande competitività del campionato spagnolo, una competitività visibile anche nelle sfide tra squadre non di primo livello, per questa ragione, pur essendo in programma due trasferte importanti per Real e Barça rispettivamente a Valencia e San Sebastian contro la Real Sociedad, la partita scelta per la prossima giornata di campionato è la gara interna del Getafe contro il Valladolid.

GETAFE-REAL VALLADOLID (DOMENICA ORE 12)

La formazione di Pepe Bordalas continua a sorprendere e per il secondo anno di fila si trova a questo punto della stagione a sognare la Champions League, tuttavia, a differenza dello scorso anno, per la squadra della periferia di Madrid, il livello è stato mantenuto inalterato pur in presenza di un appuntamento aggiuntivo come l'Europa League, il cui girone è stato superato con brillantezza grazie alla vittoria netta per 3-0 nella sfida decisiva contro i russi del Krasnodar. Il gioco del Getafe si basa su un 4-4-2 molto solido che si trasforma in un 4-2-4 in fase di possesso; la peculiarità del sistema imposto da Bordalas è la compattezza in orizzontale ed in verticale delle linee, questo permette di recuperare il pallone molto velocemente (PPDA pari a 6,81, i migliori nella Liga), strategia utilizzata anche nella fase offensiva, dove il gioco si basa su passaggi diretti verso le punte per poi andare ad aggredire sulle seconde palle (l'indice OPPDA, ossia il numero di passaggi fatti prima di un'azione difensiva avversaria, è pari a 5,63, il più basso della Liga).

La passmaps del Getafe evidenzia ulteriormente lo stile di gioco; lancio verso le punte e palla indietro (o recupero della seconda palla) su Arambarri che distribuisce il gioco; dallo schieramento si evince, inoltre, la distribuzione in larghezza della squadra di Bordalas, i dati Whoscored evidenziano come lo sviluppo del gioco del Getafe sia distribuito al 38% sulla fascia sinistra, 39% sulla fascia destra e solamente il 23% in zona centrale.









Domenica mattina nell'anticipo mattutino al Coliseum Alfonso Perez arriva il Valladolid, conosciuto ai più per essere la squadra di proprietà di Ronaldo, quello "vero", come amano dire (a ragione) quelli che hanno vissuto il calcio degli anni 90. La squadra bianco-viola, allenata da Sergio González, ha un'identità tendenzialmente simile a quella del Getafe, ossia quella di schierarsi prevalentemente con un 4-4-2 e con un gioco basato sul lavoro degli esterni (il terzino sinistro Nacho è il giocatore che crea più passaggi chiave per partita, 1,1).


Dall'elaborazione dei passaggi in avanti proposta da Between the Posts si evice chiaramente come il gioco del Valladolid sia orientato sull'utilizzo delle fasce laterali (secondo le statistiche di WhoScored il 42% del gioco dei bianco viola si svolge sul lato sinistro ed il 35% sul lato destro), per cui prepariamoci a vedere tanti duelli sulle fasce, tuttavia il Valladolid dovrà fare qualcosa in più rispetto a quanto proposto nelle ultime partite (non segnano da 4 partite) che li ha portati ad occupare l'ultimo posto per xG creati (sempre secondo il modello di Between the Posts).





LA LIGUE 1 SEMPRE PIÙ' LABORATORIO VINCENTE

Perché questo titolo? Ci sono tante ragioni per ritenere la Ligue 1 un campionato in grandissima crescita, anzitutto ci sono dei risultati a segnalarlo: la nazionale campione del mondo è composta da calciatori quasi tutti svezzati da questo campionato (l'unica eccezione che mi viene in mente è quella di Griezmann) che poi vanno a giocare in altri campionati solo perché le scelte strategiche (escluso il PSG) sono quelle di non appesantire i conti, anzi di finanziarli con operazioni di mercato che possono portare a progetti di lungo periodo molto importanti, come testimonia il Lione che ha raggiunto gli ottavi di Champions per il secondo anno di fila, come testimoniano realtà come Lille, Bordeaux, Monaco, Marsiglia e, ultimo in ordine cronologico, Nizza, le quali sono state acquisite da realtà economiche internazionali pronte a tentare di investire nella crescita tecnica ed economica di queste società. E' opportuno segnalare che alcune di queste realtà sono state accolte con molto scetticismo, una di queste è Bordeaux, dove i fondi americani che detengono la proprietà del club girondino sono in fase di disimpegno a causa di frizioni sulla gestione sportiva ed economica. Una situazione, questa, che si protrae da diversi mesi in cui, però, si sta disimpegnando molto bene Paulo Sousa, che ha visto fermata domenica scorsa in quel di Marsiglia una striscia positiva di 5 partite che aveva portato il Bordeaux fino al terzo posto in classifica.

BORDEAUX-STRASBURGO (DOMENICA ORE 15)

Dopo un inizio di gestione tecnica molto complicato, il Bordeaux di Paulo Sousa ha trovato un proprio equilibrio ed una continuità tecnica e tattica che hanno portato la squadra girondina a ridosso della zona europea, una posizione di classifica che, al momento, sembra la giusta dimensione visti gli uomini a disposizione del tecnico portoghese. Infatti la classifica posiziona la squadra di Paulo Sousa al quinto posto dopo aver anche assaporato il terzo posto prima della sconfitta di Marsiglia, tuttavia i numeri esprimono una grande overperformance soprattutto a livello offensivo, dove abbiamo un numero di goal segnati che eccede la quantità di expected goals di +11,69, un dato dovuto principalmente alle grandi capacità di tiro da fuori area di De Preville (capace di prendere la porta per il 50% dei suoi tiri), Adli e di Otavio.

I dati elaborati da WhoScored mostrano chiaramente come la soluzione di tiro più scelta sia il tiro da fuori, soluzione statisticamente poco efficiente ma che al momento sta premiando la formazione di Paulo Sousa (11 reti sinora realizzate sui 28 totali). 
Dato che la statistica rende questi numeri poco sostenibili nel lungo periodo, il Bordeaux dovrà trovare soluzioni di tiro meno complesse per migliorare le proprie prestazioni, Paulo Sousa sembra aver individuato la soluzione in Josh Maja, che ha preso il posto da titolare nelle ultime 4 partite.

La sua mappa di tiro sembra orientata a prendersi conclusioni col giusto grado di pericolosità media, tuttavia è andato al tiro in questo lasso di tempo per 7 volte, realizzando 4 reti, un dato sporcato dalla partita vinta per 6-0 contro il Nimes in cui ha messo a segno 3 reti su 4 tiri tentati. A Marsiglia non ha praticamente preso palla pur facendo un lavoro importante in fase di pressing, se il Bordeaux riesce a dargli maggiori opportunità di tiro ecco che finalmente Paulo Sousa potrà aver trovato la mossa giusta per portare il Bordeaux in alto.

Il testi di domenica contro lo Strasburgo sarà importante proprio per capire se ci siano i margini per portare avanti questo processo di miglioramento della qualità del gioco, questo perché la squadra alsaziana ha gli strumenti adatti a mettere in difficoltà il Bordeaux, soprattutto da quando è passata alla difesa a 4, con una fase di non possesso che costringe gli avversari a spostare il gioco sulle fasce per poi aggredire il portatore, un sistema che ha avuto finora alterne fortune ma che ha quantomeno tirato fuori gli alsaziani dalle zone calde della classifica e soprattutto potrebbe mettere a disagio il possesso palla della squadra di Sousa che spesso va in difficoltà se non può gestire il possesso, come accaduto nella partita persa a Marsiglia la scorsa settimana.

AZ ALKMAAR- AJAX, SHOWDOWN PER LA EREDIVISIE

Domenica alle 16,45 la Eredivisie vivrà il momento di massimo spettacolo visto che ad affrontarsi ci saranno le due squadre migliori del campionato, non solo in termini di punteggio (la seconda classificata che ospita la prima), ma anche in termini di identità tecnica e tattica, difatti probabilmente le due squadre sono il capostipite della rinascita del calcio olandese, con un forte ritorno del lavoro sull'identità e sulle qualità tecniche dei settori giovanili.
Basandoci sulle migliori formazioni possibili delle due squadre che entreranno in campo domenica (basandoci sugli algoritmi di WhoScored) probabilmente vedremo in campo due squadre composte rispettivamente da 4/11 (l'AZ) e 5/11 da giocatori provenienti dal proprio settore giovanile, un dato che non sorprende se prendiamo come riferimento la storia dell'Ajax, mentre lo è di meno per l'AZ che ha iniziato un processo da alcuni anni di potenziamento delle regole di scouting e sviluppo del proprio settore giovanile che hanno portato alla costruzione di giocatori che hanno raggiunto dei livelli di rendimento altissimi grazie ad un lavoro non solo sulle qualità tecniche ma anche sulle capacità di leggere gli spazi in campo (una qualità, quest'ultima, insita nel DNA del popolo olandese e da cui Johann Cruyff e Rinus Michels hanno dato il via alla rivoluzione del calcio totale degli anni '70), ed è così che nello scorso ottobre l'under 21 olandese ha schierato in campo contemporaneamente 4 elementi che ora sono titolarissimi in prima squadra ossia Boadu, Koopmeiners, Stengs, Wijndal e De Wit, con i primi 3 che sono stati autori delle 4 reti con cui i giovani oranje hanno messo al tappeto i pari età del Portogallo.
L'Ajax dal canto suo metterà in campo Mazraoui (e/o Sergino Dest), Veltman, Blind, Van de Beek e Lang, anche loro prodotti del proprio settore giovanile, tornato a sfornare grandi talenti come è accaduto fino alla seconda metà degli anni '90. 
Entrambe le squadre sono reduci da una parentesi europea poco edificante, con l'Ajax clamorosamente eliminato dalla Champions e retrocesso in Europa League per mano del Valencia, e con l'AZ, seppur già qualificato alla fase ad eliminazione diretta dell'Europa League, malamente sconfitto per 4-0 dal Manchester United all'Old Trafford, forse dimostrando che la giovane età della squadra fa ancora brutti scherzi a livello internazionale. La parentesi negativa, tuttavia, non deve far perdere interesse ad una sfida in cui vedremo davvero tanto talento in campo spinto anche dall'approccio offensivo delle due squadre che hanno in comune il dato sul possesso palla (58% AZ contro il 61% dei lancieri) e i dati offensivi mostruosi con Boadu e compagni che viaggiano ad una media di 2,4 goal a partita e la squadra di Ten Hag ad una media di 3,3 goal a partita, insomma una partita da non perdere per chi ama il calcio del talento puro.

Friday, 25 October 2019

Cosa vedere nel weeekend #8


Terminata la parentesi europea, stasera si torna subito in campo per i campionati; gli accadimenti degli ultimi giorni aprono nuovi quesiti sui principali campionati, con serie A, Liga e Ligue 1 che sembrano aver già trovato un loro indirizzo, mentre Bundesliga e Premier risultano parecchio equilibrate ed aperte a diverse sorprese.

IL BAYERN PUÒ VINCERE LA BUNDESLIGA SENZA DIFESA?

L'infortunio di Sule sabato scorso ad Augusta ha dato il via ufficialmente all'emergenza difesa in casa Bayern: la squadra di Kovac fa molto fatica in difesa, con il colosso ex Hoffenheim unico a livello individuale in grado di tenere in piedi il reparto arretrato; il suo infortunio (unito a quello di Hernandez in Champions) apre innumerevoli quesiti per una squadra che ha il miglior attacco (ed il miglior attaccante in assoluto in questa prima parte di stagione, Lewandovski ha sempre segnato con la maglia del Bayern in questa stagione) ma che registra una difesa al settimo posto con 10 goal subiti in 8 partite. 
La partita di sabato contro l'Union Berlino (non proprio un avversario impossibile) ci dirà quali soluzioni Kovac vorrà mettere in piedi per ovviare all'emergenza che sarà tale fino alla pausa invernale, periodo in cui i bavaresi dovranno affrontare, però, tutte le squadre assiepate nel calderone di 9 squadre in 2 punti (escluse Schalke e Lipsia); se il tecnico croato riuscirà a far funzionare la difesa pur in una situazione di simile emergenza, allora la strada verso l'ottavo titolo consecutivo sarà presto tracciata, altrimenti sarà una grandissima lotta a cui tutti lassù vorranno partecipare rendendo la Bundesliga il campionato più equilibrato e spettacolare in questa stagione.

LA MISSIONE (IMPOSSIBILE?) DI MACHIN ALL'ESPANYOL


Pablo Machin si è creato una posizione di rilievo come allenatore nella realtà del calcio spagnolo grazie al magnifico lavoro svolto da allenatore del Girona, che ha portato per la prima volta in Liga nel 2017 per poi portare a casa una splendida salvezza l'anno dopo (stagione terminata addirittura nella parte sinistra della classifica); dopo queste due splendide stagioni arriva la chiamata del Siviglia che decide di ripartire da lui dopo l'annata più ombre che luci delle gestioni Berizzo e Montella, sembrava la scelta giusta, il gioco aggressivo ed iper-verticale proposto fa volare il Siviglia in testa dove ci resta fino a dicembre, poi un crollo fisico e mentale che porta il tecnico all'esonero dopo l'inopinata eliminazione in Europa League per mano dello Slavia Praga. Durante l'ultima pausa per le nazionali l'Espanyol lo chiama per sostituire David Gallego e tirare fuori la seconda squadra di Barcellona da una situazione di classifica clamorosamente difficile, ma soprattutto cominciare a costruire un'idea di gioco che produca pericoli per le difese avversarie, visto che ad oggi i pericos sono ultimi sia come goal fatti che come xG prodotti. Nella gara d'esordio contro il Villarreal il 3-5-2 di Machin non sembra aver attecchito, visto che la qualità delle occasioni prodotte è stata ancora pressoché nulla. La trasferta sul campo del Levante segue quella di Europa League, vincente, a Ludogorets, una sconfitta potrebbe davvero rendere la montagna da scalare per Machin molto ripida.

DE BRUYNE-GREALISH, SFIDA TRA RIFINITORI

Il calendario della Premier League mette di fronte in questo weekend Manchester City e Aston Villa, da un lato la squadra che sta cercando di fare la storia del calcio inglese con Guardiola che sta cambiando i paradigmi calcistici del Regno Unito, dall'altra parte una neopromossa che si è trovata negli ultimi tre anni nella scomoda posizione di nobile decaduta dopo essere inopinatamente retrocessa in Championship nel 2016. Due squadre che giocano un calcio molto diverso e che quindi possono dare vita ad un match davvero interessante da seguire, ma non solo a livello di squadra (dove la superiorità del City non è in discussione), quanto a livello di prestazioni individuali, soprattutto a centrocampo, dove da un lato vedremo i tanto osannati (a ragione) De Bruyne e David Silva, ma dall'altro ci sono Grealish e McGinn, le cui prestazioni stanno emergendo a livello statistico in questa stagione, e le cui prestazioni stanno portando i Villans a tirarsi fuori dalle zone basse della classifica; le loro capacità in fase di rifinitura, in esecuzione di un approccio più diretto, spesso derivante dalla necessità di dover agire in contropiede (come vedete, i numeri non sono tanto lontani da quelli dei giocatori del City, pur all'interno di un approccio alla fase di possesso molto diverso) possono essere un grattacapo non da poco per Guardiola, alle prese con gli infortuni che stanno falcidiando tutti i giocatori a cui delegare la pretezione della porta di Ederson (a Laporte ed Otamendi si è aggiunto Rodri).



SAMPDORIA, RANIERI AGGIUSTERÀ TUTTO? 

Dopo la scorsa pausa la Sampdoria ha deciso di porre fine alle proprie sofferenze rescindendo consensualmente il contratto con Eusebio Di Francesco, decisamente una scelta sbagliata in un momento sbagliato per la società blucerchiata. Come lo scorso anno a Roma, a succedere al tecnico abruzzese è arrivato Claudio Ranieri, chiamato a portare la sua esperienza ed il suo approccio tattico più stabile ad un gruppo di giocatori apparso particolarmente confuso sotto la guida di Di Francesco.
La partita d'esordio contro la Roma ha visto una Samp che finalmente è riuscita a limitare l'avversario con un approccio meno aggressivo in fase difensiva ma focalizzato alla chiusura delle linee di passaggio grazie ad un 4-4-2 compatto ed una strategia di gara con i primi 30' chiusi nella propria metà campo per venire fuori alla distanza (come dimostra la progressione degli xG, fonte Understats).
Domenica nel lunch match i doriani avranno la trasferta di Bologna, contro una delle squadre migliori dal punto di vista della produzione offensiva, anche se poco premiata in fase di realizzazione; la prestazione della squadra di Mihajlovic in casa della Juventus ha mostrato anche una forte solidità mentale oltre che una squadra bella da vedere con la palla in possesso.
Il test per il lavoro di Ranieri sarà decisamente importante per capire se davvero il tecnico romano riuscirà anche a Genova a confermare la propria fama di "aggiustatore".




NANTES-MONACO, VINCE LA DIFESA O L'ATTACCO?

La Ligue 1 si è lasciata alle spalle 10 giornate, tante ne sono servite al PSG per mettersi in fuga lasciando alle altre 19 squadre l'onere di rendere interessante il campionato dal punto di vista della classifica; e la classifica alle spalle della formazione di Tuchel è a dir poco interessante con diverse squadre date alla vigilia come degne al massimo di veleggiare per la seconda metà della classifica che, invece, si trovano, al momento, in posizioni che le porterebbero in Champions League.
Un esempio di questo tipo di squadre è il Nantes, allenato da Christian Gourcuff, che si trova al secondo posto in classifica grazie a dei numeri difensivi alquanto sorprendenti, per merito di un approccio molto aggressivo in fase difensiva che ha generato una media di 9.5 tiri subiti a partita (che si riduce a 7.6 quando gioca alla Beaujoire, dove finora non ha ancora preso goal in campionato).
A rompere l'imbattibilità interna dei gialloverdi ci proverà l'indecifrabile Monaco di Jardim, a sua volta a caccia della prima vittoria esterna della stagione trascinati dalla prolifica coppia d'attacco Slimani-Ben Yedder, con il francese che, al momento, il capocannoniere del campionato con i suoi 8 goal, di cui 3 realizzati su assist dell'algerino (migliore connessione assist-gol del campionato).
I due, inoltre, sono rispettivamente al primo ed al quarto posto nella classifica di rendimento del campionato nelle ultime 6 giornate, con l'algerino al terzo posto in assoluto nella classifica dei 5 campionati principali.




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