venerdì 26 febbraio 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep.19


Come ogni venerdì siamo qui a presentare un nuovo weekend calcistico ricco di eventi: ci siamo messi alle spalle le prime due settimane di coppe europee ed i campionati riprendono a regalarci sfide ricche di contenuti e, soprattutto, in questo weekend, cariche di storia. 

E' un weekend, infatti, pieno di sfide che evocano rivalità che hanno fatto la storia del calcio: oggi molte di queste rivalità serviranno a decidere obiettivi e campionati diversi, e per questo cercherò di raccontarvele all'interno delle scelte che ho fatto per questo weekend ricco di temi calcistici storici o recenti.

Per questioni di spazio non ho inserito tra i miei consigli il programma della Eredivisie che vede le prime quattro in classifica scontrarsi tra di loro con il De Topper ad Eindhoven tra PSV ed Ajax e la sfida di Alkmaar tra l'AZ dei baby fenomeni ed il Feyenoord di Dick Advocaat. Ma è inutile dire che queste due sfide rappresentano l'apice dello spettacolo a livello europeo per chi ama un calcio di tipo tecnico ed offensivo con talento che tracima da ogni parte.


DERBY COUNTY - NOTTINGHAM FOREST (VENERDI' ORE 20.45)

La sfida tra Derby County e Nottingham Forest ci riporta dritti indietro di quasi 50 anni, ossia ai tempi in cui le due squadre dell'East Midlands inglese erano grandi protagoniste del calcio inglese e, nel caso del Forest, anche di quello internazionale. Il nome che accomuna la storia di questi due club e che ne è ha generato la rivalità è Brian Clough, uno dei tecnici più iconici della storia del calcio britannico e che è stato conteso come simbolo da entrambi i club e tifoserie.

Oggi, invece, le due squadre, si affrontano in un match dove in palio non ci sono titoli ma la possibilità di allontanare gli spettri della retrocessione in Ligue One, dopo che negli ultimi anni i due club sembravano aver trovato il modo per risalire e competere per un posto in Premier League.

Il Derby County è passato da una situazione in cui ha sfiorato il ritorno in Premier sotto la guida di Lampard, ad una situazione molto complicata che è costata la panchina a Philippe Cocu, successore di Lampard, ma che non si è rivelato in grado di fare presa nello spogliatioio. Il suo posto sulla panchina è stato preso da Wayne Rooney che, dopo essersi trasferito nella scorsa stagione a Derby per chiudere la carriera da calciatore alternandosi anche come assistente di Cocu, ha preso possesso della panchina a seguito dell'esonero dell'allenatore olandese, ad ogni modo il club per non lasciarlo solo in questa sua prima avventura da allenatore ha creato una figura di direttore tecnico assegnata ad Steve McClaren.

Fonte statistiche WhoScored

L'ex centravanti di Everton e Manchester United ha ricostruito la squadra basandosi su un atteggiamento più diretto senza avere un modulo di riferimento (anche se il 4-2-3-1 ed il 4-4-2 sono quelli maggiormente usati): in questa maniera la squadra, con un gioco più essenziale sta progressivamente riuscendo a risalire la classifica e ad allontanarsi dalla zona retrocessione. Come riportato da chi ne segue quotidianamente il lavoro, l'ex allievo di Sir Alex Ferguson, ha focalizzato molto del suo lavoro sulla cura dei calci piazzati, al punto che, come si desume dalle statistiche, le reti da calcio piazzato hanno un'enorme incidenza sulle realizzazioni del Derby County, con il terzino Byrne (di piede destro) ed il centrocampista scozzese Shinnie (di piede mancino) che hanno la media di passaggi-chiave più alta della squadra.

Il percorso del Nottingham Forest è molto simile a quello dei propri rivali: mentre il Derby County ha sfiorato la Premier due stagioni fa, nella scorsa stagione il Forest, sotto la guida di Lamouchi è stata a lungo in corsa per raggiungere la promozione salvo poi crollare nella fase finale della stagione fino ad essere estromessa anche dalla lotta per i playoff.

Le scorie del finale della scorsa stagione a cui aggiungere una diffidenza nei confronti dei metodi di Sabri Lamouchi, tacciati di eccessivo difensivismo in un ambiente che ha conosciuto il mito di Brian Clough e del suo gioco palla a terra. L'inizio di stagione è stato a dir poco pessimo con 1 sola vittoria nelle prime 9 partite che ha convinto il club a rimuovere Lamouchi dal suo incarico affidandola a Chris Hughton, reduce da un anno sabbatico dopo aver ceduto la panchina del Brighton a Potter.

Fonte dati Wyscout
L'allenatore irlandese non è certamente un allenatore che ama un calcio offensivo, anzi, ma quanto meno ha permesso al Forest di ritrovare una certa solidità difensiva, tanto da portarli ad essere la quinta difesa del campionato con 31 reti subite. Di contro c'è che la prolificità offensiva lascia alquanto a desiderare. Come si nota dalle statistiche, la squadra di Hughton ha un pessimo rapporto nel trovare la via della rete rispetto a quanto produce in termini di occasioni: sotto questo aspetto sta avendo un certo rilievo la stagione spezzettata dagli infortuni di Lewis Grabban, il finalizzatore della squadra nelle ultime due stagioni che, proprio a causa dei guai fisici di questa stagione sta dando uno scarso contributo in fase di finalizzazione con appena 3 reti realizzate.

PORTO - SPORTING LISBONA (SABATO ORE 21.30)

Altra sfida decisiva, questa volta per il campionato portoghese, e di fronte anche in questo caso un'altra rivalità che parla la stessa lingua della sfida che deciderà il Brasilerao: Porto e Sporting si affrontano in un match che potrebbe rappresentare il passaggio di consegne tra Sergio Conçeicao e Ruben Amorim e che potrebbe riportare il titolo a Lisbona sponda bianco-verde dopo 19 stagioni.

La squadra di Conceiçao ha mantenuto il secondo posto in classifica grazie ad un goal su rigore in pieno recupero sul campo del Maritimo: la vetta della classifica è lontana 10 punti, per cui definire importante la sfida contro lo Sporting sarebbe a dir poco un eufemismo. Una vittoria ed una prestazione di un certo livello in questo scontro diretto, oltre a rinverdire le ambizioni del Porto, potrebbe essere un ottimo slancio in vista del ritorno degli ottavi di finale di Champions contro la Juventus.

Sullo stile di gioco del Porto ho avuto modo di scrivere su questo blog ed anche le ultime partite disputate non hanno visto variazioni al tema sul 4-4-2 proposto da Conceiçao: specie nella partita contro la Juventus si è ben notato il modo in cui l'esecuzione dello schieramento tattico permetta alla squadra di restare sempre molto stretta chiudendo il campo all'avversario. 

Fonte dati Wyscout
Ma ciò che ha funzionato contro la pigrizia della Juventus nel cercare soluzioni offensive in grado di far male al Porto, non ha funzionato del tutto in questo campionato: i 10 punti di distacco dalla Sporting sono stati causati da una serie di prestazioni difensive non ottimali a causa della difficoltà in alcune situazioni ad eseguire la strategia di gioco. Con spazi ristretti sia in possesso che in non possesso, molto spesso le partite del Porto vedono tanti duelli aerei che, quando persi, mettono in difficoltà la squadra di Conceiçao. Come si evince dalle statistiche, il Porto fa grande uso dei duelli aerei non tanto rispetto alla media del campionato ma quanto rispetto alle altre "grandi" del campionato, a questo si aggiunge una percentuale di successo inferiore alla media e qui il margine rispetto alle concorrenti è ancora più evidente.

Lo Sporting arriva, invece, a questo big match con l'opportunità di chiudere in maniera quasi definitiva la lotta per il titolo: il deus ex machina di questa macchina quasi perfetta è Ruben Amorim, che è arrivato proprio un anno fa dalle parti del Jose Alvalade sostanzialmente acquistandolo dallo Sporting Braga spendendo 10 milioni di Euro.
La parabola di Amorim è quella di un allenatore destinato ad una carriera di grande successo, e sicuramente sarà un nuovo componente della scuola portoghese di cui vediamo grandi rappresentanti in giro per l'Europa ed anche nel nostro campionato: lo Sporting ha deciso di puntare su di lui dopo appena 3 mesi di lavoro sulla panchina del Braga dove ha implementato il 3-4-3 che è stato mantenuto da Carvahal e che ha trasferito in carta carbone dalla parte bianco-verde di Lisbona, dove sta dominando il campionato.

Come abbiamo visto nei precedenti post relativi al Braga, il sistema di Amorim si basa su un 3-4-3 in cui viene garantita una perfetta copertura del campo in ampiezza (grazie ai due esterni) e con i tre giocatori offensivi che hanno il compito di tenere occupati i corridoi centrali sulla trequarti avversaria alternando i movimenti a venire incontro e quelli in profondità per poter aprire le difese avversarie.
Altra caratteristica che rende riconoscibile la squadra di Amorim è la capacità di restare sempre corta in campo impedendo sostanzialmente all'avversario di risalire il campo una volta recuperato il pallone: in questa stagione così influenzata dai tanti impegni e da preparazioni fisiche forzatamente improvvisate, lo Sporting rappresenta una delle realtà più belle d'Europa per coralità nell'intero panorama europeo.

Esemplificazione di quanto spiegato sopra è desumibile dai fermo immagine qui di fianco: nella prima immagine troviamo lo schieramento in fase di costruzione, con i tre centrali difensivi che svolgono un compito importante nello sfidare lo schieramento basso avversario alzandosi palla al piede fino a metà campo, i due centrocampisti centrali cercano di attirare l'attenzione delle prime due linee di pressione per creare spazio tra linea difensiva e linea di centrocampo dove i tre attaccanti si muovono a venire incontro ed uno, invece, detta la profondità, in questo modo le soluzioni di passaggio per il giocatore in possesso del pallone sono molteplici, inoltre va sempre fatto notare che per Amorim è importante che un giocatore spalle alla porta possa avere sempre un compagno sulla stessa linea che sia, invece, fronte alla porta e poter liberarsi subito del pallone e rendere il possesso quanto più veloce possibile. Nel secondo esempio, invece, vediamo una situazione di risalita del campo dove è il centrale del tridente offensivo a venire incontro ed i due esterni d'attacco che cercano la profondità; inoltre si può anche notare come i due centrocampisti centrali, in questa fase di gioco non siano più appaiati ma siano disposti a diverse altezze. 

Insomma, la squadra di Amorim è costruita su dei princìpi di gioco atti a manipolare lo schieramento avversario e generare situazioni di superiorità posizionale: i numeri offensivi non sono eccezionali, tuttavia la capacità della squadra di dominare il contesto della partita rende sostanzialmente inoffensivi gli avversari, tanto che lo Sporting è la miglior difesa del campionato con appena 10 reti subite, ma anche altri indicatori come i tiri subiti e gli xG per tiro subito mostrano il valore della squadra, che, dunque, cercherà di avvicinarsi al ritorno alla vittoria del campionato che, come detto in premessa, manca dal 2002.

SAMPDORIA - ATALANTA (DOMENICA ORE 12.30)

Il confronto tra due allenatori come Ranieri e Gasperini rappresenta sempre un elemento di grande interesse per una partita del campionato di serie A: la diversa tipologia di calcio professata dai due tecnici ha sempre regalato sfide di grande contenuto tattico in cui il vincitore non è mai stato lo stesso.

Da quando il tecnico romano ha preso le redini della Samp, i confronti con l'Atalanta di Gasperini sono stati tre, tutti terminati con un risultato diverso: uno 0-0 a Marassi a fine 2019, vittoria dell'Atalanta nella gara di ritorno disputata a luglio alla ripresa del campionato dopo il lockdown, infine grande vittoria della Samp nella gara d'andata di questa stagione, con un 3-1 frutto di una partita disputata con il giusto mix di coraggio in fase di possesso e compattezza in fase di non possesso.

Come nella gara d'andata le due squadre si sfideranno dopo un impegno dell'Atalanta in Champions League: all'andata la sfida arrivo dopo la vittoria degli orobici in Danimarca contro il Midtjylland, questa volta arriva dopo la dolorosa sconfitta contro il Real negli ottavi di Champions.

Claudio Ranieri, dopo aver portato la barca in porto nella scorsa stagione, tirando fuori la Sampdoria da una situazione di classifica davvero molto difficile e con una squadra in involuzione tecnica, quest'anno ha ottenuto il puntellamento della rosa con elementi che hanno accresciuto (e non poco) la qualità tecnica a disposizione della squadra blucerchiata. Dal punto di vista tattico, pur in presenza di una squadra dal tasso tecnico accresciuto, preferisce mantenere un atteggiamento sempre molto guardingo e schiera la sua squadra sempre prendendo in prima considerazione le caratteristiche dell'avversario da affrontare: per cui indipendentemente dal modulo utilizzato (che generalmente è un 4-4-2 che in fase di possesso si può ramificare in diverse variazioni sul tema) l'atteggiamento della squadra è quello di mantenere un baricentro basso, ma soprattutto lasciare sempre l'onere di fare la partita all'avversario.


Fonte posizioni medie Lega Serie A
A dimostrazione di quanto sopra porto come esempio la disposizione della squadra nella partita contro la Lazio di sabato scorso: il 4-4-2 di partenza scelto da Ranieri si è modellato in fase di possesso in modo tale da coprire il campo allo stesso modo dell'avversario. La strategia voluta dal tecnico romano per questa stagione sta portando discreti frutti e la classifica sta li a dimostrarlo, tuttavia sono più che legittime alcune perplessità sul mantenimento di questo atteggiamento in presenza di una classifica in cui le preoccupazioni possono essere messe alle spalle: in alcune partite l'atteggiamento si è rivelato eccessivamente passivo (vedi la partita persa contro la Juventus a Marassi 3 settimane fa o quella persa a Roma contro la squadra di Fonseca nel primo impegno del 2021). Il motivo di questa perplessità sta nel fatto che un atteggiamento di questo tipo tende a mortificare le qualità tecniche di alcuni elementi come ad esempio Damsgaard (la pepita di questa squadra) che lontano dalla porta non può sempre mostrare le sue infinite qualità in uno contro uno, ma soprattutto Fabio Quagliarella, fortemente a disagio quando è costretto a giocare 50 metri dalla porta, specie considerando che si tratta di un giocatore di quasi 40 anni che se può giocare più vicino all'area di rigore avversaria può ancora garantire stagioni da doppia cifra. 

L'Atalanta si presenta a questa sfida, come detto in premessa, reduce dai soffertissimi 90 minuti di Champions disputati contro il Real Madrid: l'espulsione di Freuler ha costretto la squadra di Gasperini a giocare una partita con un baricentro molto basso e avere una partita di grande sofferenza vanificata dalla rete di Mendy nei minuti finali.

Fonte dati WhoScored
A trasmettere il senso di quanto sia stata faticosa la prestazione per l'Atalanta, e quanto l'espulsione abbia influito sul modo di giocare della squadra, è sufficiente notare statisticamente quanto la squadra di Gasperini sia abituata a sostare nella trequarti avversaria rispetto a quanto ha potuto fare nella sfida contro il Real Madrid. In campionato l'Atalanta è la squadra che riesce con maggiore frequenza ad avere supremazia territoriale ed anche per distacco: il 34% che si evince dalle statistiche è di 4 punti percentuali superiore al resto della concorrenza, a dimostrazione di quanto alla squadra piace difendere in avanti ed aggredire. Lo stesso atteggiamento la squadra lo stava avendo nelle fasi iniziali della partita contro il Real, purtroppo l'espulsione di Freuler ha portato la partita su binari in cui l'Atalanta si è dovuta arrangiare restando arroccata nel proprio terzo di campo per il 37% del tempo: sotto questo aspetto non è stato di poco conto l'impatto avuto dall'infortunio di Zapata, l'uscita del colombiano ha tolto alla Dea la possibilità di risalire il campo sfruttando il fisico e la progressione del suo centravanti che, dunque, salterà anche questa trasferta a Genova.

Il modo di giocare delle due squadre è ben riconoscibile: l'Atalanta tornerà sicuramente a giocare per dominare la partita, mentre la Samp cercherà di compattarsi a difesa della propria area di rigore, ma occhio a come la squadra di Ranieri organizzerà le proprie ripartenze e con quali uomini: per citarne uno Mikkel Damsgaard è uno di quelli in grado, per caratteristiche, di far saltare un sistema di marcature a uomo come quello della squadra bergamasca, così come la capacità di gestire la palla di Adrien Silva a centrocampo può mandare fuori giri la coppia di centrocampo De Roon-Freuler. Per questo ed altri motivi (come la tenuta fisica e mentale dell'Atalanta dopo la sfida di Champions) la partita di Marassi si presenta estremamente interessante e ricca di spunti tecnici e tattici.

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