Friday, 7 July 2023

Cosa aspettarsi da Iraola al Bournemouth

 

Foto: profilo Twitter AFC Bournemouth

Dopo una salvezza ottenuta contro qualsiasi pronostico della vigilia della stagione, il Bournemouth ha sorprendentemente scelto di chiudere il rapporto con il tecnico Gary O'Neil, il fautore della sorprendentemente stagione delle Cherries, per chiamare alla guida del club Andoni Iraola, ex calciatore dell'Athletic Bilbao e reduce da tre stagioni disputate ad alto livello sulla panchina del Rayo Vallecano con cui ha ottenuto prima un'inaspettata promozione in Liga e poi due brillantissime salvezze.

Con questa mossa la formazione del sud dell'Inghilterra ha deciso di prevenire le difficoltà che potevano emergere nella seconda stagione consecutiva in Premier League se non si fosse fatto lo sforzo di alzare il livello della squadra sia in termini di giocatori che in termini di proposta di gioco; questa mossa cerca di rispondere, quindi, a questa necessità.

PRIMO PUNTO DI RIFERIMENTO: L'AGGRESSIVITA' IN NON POSSESSO

In questi anni al Rayo il pensiero calcistico del tecnico basco ha mostrato di essere particolarmente basato su una riconquista rapida del pallone sia in fase di prima pressione che in fase di transizione in caso di palla persa. Per portare avanti questa strategia è necessario che la squadra mantenga un baricentro alto e una certa compattezza tra i reparti, questo per supportare un riempimento costante delle zone di campo dove si trova il pallone.

Un esempio di riempimento della zona palla è ben visibile in questa situazione di pressing nella partita contro il Siviglia, dove vediamo cinque giocatori andare ad attaccare il pallone in zona centrale orientandosi sul portatore di palla avversario chiudendogli ogni possibilità di giocare il pallone in maniera pulita. Il pressing del Rayo di Iraola puntava ad isolare gli avversari in possesso del pallone e costringerli a rischiare di perdere la palla al limite della propria area di rigore o forzare la giocata lunga restituendo il pallone alla squadra vallecana che può quindi imbastire una nuova azione. E' abbastanza insolito vedere una squadra assalire in questa maniera il portatore di palla avversario, in genere siamo soliti osservare squadre che invitano gli avversari a muovere il pallone in zone dove attivare delle trappole esterne oppure andare a prendere uomo contro uomo gli avversari in fase di costruzione. In questo caso, invece, il Rayo sceglie di usare lo spazio in zona palla come riferimento per muovere il pressing con più giocatori.

La preparazione a questa strategia è visibile da questo esempio tratto dalla partita contro il Barcellona, con la squadra di Iraola che non ha problemi ad impegnare in fase di prima pressione anche sei uomini, a dimostrazione di non temere squadre in grado di saper aggirare con organizzazione e qualità individuale diversi sistemi di pressione come la formazione blaugrana. In questo esempio vediamo come lo schieramento della squadra sia funzionale alla necessità di essere pronti ad andare ad esercitare pressione su ciascuno dei giocatori del Barcellona chiamati in fase di costruzione e sono pronti anche (in base alla posizione della palla) a scalare posizione in caso l'unico giocatore libero (ossia l'estremo difensore Ter Stegen) decida di condurre la palla per attirare la pressione.

Come si evince da questo grafico lo stile di gioco imposto da Iraola al Rayo Vallecano è ben visibile quando andiamo a verificare alcuni indicatori statistici come il PPDA (ossia il numero di passaggi concessi all'avversario entro una determinata zona di campo, inferiore è il valore più alto è il livello di aggressività) ed il field tilt (ossia la differenza tra il numero di tocchi di palla effettuati nella trequarti avversaria rispetto a quelli dell'altra squadra nell'altra trequarti, il cui valore definisce il predominio territoriale espresso). In entrambe le statistiche la formazione del sobborgo di Madrid esprime valori che la pongono molto in alto nelle classifiche de La Liga, a dimostrazione di quanto il tecnico basco abbia fornito alla squadra una certa identità.

Ulteriore conferma arriva da altri due indici, ossia il build-up disruption (BDP) ed il gegenpressing intensity (GPI), elaborati da Soccerment. Il primo misura la capacità della squadra di interrompere la costruzione avversaria in relazione alla altre squadre del campionato: più alto è il coefficiente misurato maggiore è la difficoltà dell'avversario nel costruire l'azione; il secondo invece misura la quantità di azioni di riaggressione effettuate nel momento in cui la squadra perde il pallone dalla trequarti avversaria in su (per la precisione, l'ultimo 40% di campo). In entrambi gli indici il Rayo Vallecano è tra i primi nel campionato spagnolo, dando ulteriore dimostrazione di come Iraola abbia decisamente implementato una strategia basata prevalentemente sull'aggressione diretta dell'avversario.

Indubbiamente questo, oltre ad essere l'aspetto più importante dello stile di gioco di Iraola è anche l'aspetto più intrigante del suo approdo al Bournemouth, una squadra che, stando alle stesse statistiche di cui sopra applicate alla Premier, è una squadra che si trova allo spettro opposto rispetto al Rayo. Nel campionato inglese solo il Nottingham Forest ha mostrato valori inferiori al Bournemouth in termini di PPDA e Field Tilt (vedi sopra per la spiegazione dei termini) mostrandosi come una squadra avente un approccio difensivo basato su un blocco basso e compatto a protezione dell'area di rigore accettando lunghe fasi di difesa posizionale.

Stesso discorso si applica se prendiamo come riferimento il BDP ed il GPI: in Premier League solo il West Ham ha uno stile di prima pressione e di riaggressione così attendista come quello del Bournemouth. Insomma stiamo lontani anni luce dagli esempi visti precedentemente dei sei giocatori impegnati a disturbare la costruzione avversaria; la formazione del sud dell'Inghilterra non ha mostrato alcun interesse ad una riconquista alta del pallone, anche perché per la squadra allenata da O'Neil la strategia migliore era quella di attirare nella propria metà campo l'avversario per poi cercare di sfruttare la velocità in contropiede dei propri elementi offensivi, una strategia che ha visto il suo acume nella sfida di campionato contro l'Arsenal dello scorso marzo, terminata con una vittoria dei Gunners allo scadere dopo che il Bournemouth era passato in vantaggio di due reti.

Dunque l'addio di O'Neil ed il passaggio ad Iraola rappresenta una fortissima rottura a livello di identità di gioco per una squadra che lo scorso anno ha ottenuto una salvezza difficile da pronosticare alla vigilia della stagione utilizzando una strategia di gioco basata prevalentemente sul contropiede.


L'OCCUPAZIONE DEGLI SPAZI IN POSSESSO


Posto che il principale tratto distintivo del gioco di Iraola sta nella conquista/riconquista del possesso del pallone, cosa succede quando le sue squadre tornano ad avere la palla a propria disposizione o cosa succede quando danno il via ad un'azione?

La costruzione e lo sviluppo della manovra del Rayo Vallecano sotto Iraola si basa sull'occupazione dell'ampiezza per trovare soluzioni sia laterali che centrali per sviluppare la manovra: lo schieramento di base dei costruttori è quindi dato da un 4+1 composto dai quattro elementi della linea difensiva più un vertice basso che faccia da raccordo a centrocampo, questa figura nel Rayo era Oscar Valentin, mediano attorno al quale si muovono gli altri due centrocampisti in modo da creare una struttura che sta sempre scaglionata, con un giocatore che quindi agisca alle spalle della prima linea di pressione ed un altro che agisca alle spalle dei centrocampisti, questo allo scopo di determinare linee di passaggio alle spalle delle linee avversarie.

Essendo il Rayo schierato con uno schieramento sempre molto fluido a centrocampo questo può essere identificato alle volte con un 4-3-3 altre volte con un 4-1-4-1 ed altre con un 4-2-3-1, ma tutto all'interno dello stesso alveo a livello di strategia e funzioni, per cui a seconda delle circostanze è Comesana il giocatore deputato a muoversi per dare sostegno a Valentin in costruzione per poi muoversi in avanti per sostenere lo sviluppo dell'azione, quindi aldilà dello schieramento il centrocampo del Rayo è composto da un mediano che fa da vertice basso (Valentin), una mezzala di possesso (Comesana) ed un trequartista/mezzala di inserimento (Trejo o Unai Lopez) che tende a sostare in zona rifinitura per connettersi con gli attaccanti.

In questo esempio possiamo notare in maniera ancora più chiara il doppio compito richiesto a Comesana ma anche la finalità di avere una costruzione con i giocatori disposti in ampiezza: da una parte Comesana affiancandosi a Valentin fornisce una soluzione centrale aggiuntiva in costruzione che costringe l'avversario a stringere lo schieramento che, quindi, libera spazio per la discesa del terzino generando superiorità posizionale (sfruttabile dal movimento di Comesana stesso sullo sviluppo dell'azione). Per cui lo scopo e la strategia in fase di possesso da parte del Rayo di Iraola è quello di cercare superiorità posizionale e di riempire la zona di rifinitura attingendo da alcuni principi del gioco di posizione.

Ma non è questa l'unica strategia utilizzata da Iraola, specie contro squadre che tentano un pressing più aggressivo, si usa lo schieramento di base del 4+1 per attirare la pressione ma non si cerca di giocare il pallone nella propria metà campo bensì viene utilizzata la costruzione diretta. E qui vediamo l'importanza del posizionamento dei due centrocampisti avanzati che si scollegano completamente dalla fase di costruzione e per questo vediamo fuori dall'inquadratura, questo perché scegliendo di giocare il pallone in maniera diretta, la loro presenza è necessaria per andare a supportare il recupero della seconda palla in base all'esito del lancio lungo del portiere. Per cui con questo accorgimento Iraola riesce ad avere una mossa anche in caso la sua squadra sia costretta a giocare lungo.

Sul proseguimento dell'azione nata con la costruzione diretta, possiamo notare come sul lancio del portiere gestito dalla difesa del Barcellona, i centrocampisti siano già posizionati per andare ad aggredire sugli omologhi avversari e riconquistare la palla per avviare una transizione o ricostruire il possesso. Questo ci riporta al discorso relativo alla fase di riconquista del pallone e ad un discorso strategico di utilizzo di questa fase di gioco per strutturare la propria fase offensiva, quindi la riconquista palla aggressiva non come sottocategoria della fase difensiva ma una sottocategoria della fase offensiva, un aspetto che è ormai diventato centrale nel gioco del calcio contemporaneo.

Per cui da questi esempi possiamo ben intuire come un'occupazione razionale degli spazi permetta al Rayo Vallecano di Iraola di essere pronta ad affrontare diversi tipi di situazioni nel corso della partita, che sia un pressing alto che necessiti di saltare il centrocampo o che sia una ricerca di spazi alle spalle delle linee avversarie mediante superiorità numerica e posizionale.


LE ROTAZIONI PER SVILUPPARE E RIFINIRE IL GIOCO

La fase di possesso del Rayo di Iraola ha attinto ad alcuni aspetti del gioco di posizione nello sviluppo del gioco e nell'occupazione della zona di rifinitura ma personalizzandolo con altre strategie tipiche di un calcio dalla forte proposta offensiva ma con meno rigidità a livello posizionale.

Abbiamo già avuto modo di vedere come la fase di costruzione venga effettuata sfruttando al massimo l'ampiezza del terreno di gioco per portare l'avversario a sua volta ad aprire il proprio schieramento e cercare spazi centrali in cui muovere il pallone in avanti. Questo avviene, specie contro schieramenti compatti come in questo esempio, cercando di riempire con più uomini la zona rifinitura. In questa immagine si può notare che la zona tra difesa e centrocampo avversario (appunto, la zona rifinitura) è riempita da cinque giocatori con l'obiettivo di sfondare centralmente la difesa avversaria, inoltre si può anche notare la posizione del mediano Valentin pronto a supportare l'eventuale riaggressione in caso di palla persa.

In questo esempio, invece, si può notare l'utilizzo delle rotazioni posizionali per riempire gli spazi: il terzino Fran Garcia si posiziona nel mezzo spazio di sinistra mentre è l'esterno destro offensivo Palazon a stringersi accanto alla punta liberando spazio per l'inserimento di Comesana mentre le ampiezze vengono tenute a destra dal terzino Balliu ed a sinistra dall'esterno d'attacco Alvaro Garcia. Per cui qui si nota come Iraola attinga sì al calcio posizionale per manipolare lo schieramento difensivo dell'avversario (il Siviglia stringe le maglie centralmente lasciando quindi spazio alle sovrapposizioni sui lati) ma non segue i dettami in maniera ortodossa con i giocatori liberi di associarsi al meglio in zona rifinitura con l'obiettivo di creare un sovraccarico e connessioni centrali ma senza la necessità di occupare zone predefinite di campo.

Le rotazioni sono ben visibili anche in caso di sviluppo laterale: nel corso del tempo il Rayo ha dovuto fronteggiare situazioni in cui l'occupazione del campo in ampiezza in costruzione non portava l'avversario a rinunciare alla compattezza centrale, per cui il modo più corretto per risalire il campo era quello di sfruttare l'ampiezza lasciata dall'avversario. Questo avviene mediante la creazione di catene laterali che ricordano quelle del 4-3-3 di Zeman, Italiano o Postecoglou. In questo esempio tratto dalla partita contro il Barcellona, la squadra balugrana chiude l'avanzamento centrale, per cui Isi Palazon si apre attirando Baldè mentre Balliu inizia una corsa senza palla per andare ad effettuare una sovrapposizione interna con Unai Lopez che, a sua volta, chiude la catena creando le condizioni per un rapido triangolo.

Anche in questo esempio si può notare come il movimento degli esterni offensivi ad accentrarsi genera spazio per le sovrapposizioni dei terzini con il centrocampista offensivo (Unai Lopez nell'esempio precedente, Trejo in questo esempio) che si propone per creare la catena di sviluppo laterale. Questo continuo movimento senza palla e queste rotazioni posizionali permettono una rapida circolazione del pallone mettendo in serie difficoltà le difese avversarie chiamate sempre a fare delle scelte su quali zone di campo coprire per limitare le soluzioni offensive.

Potenzialmente questa strategia di gioco potrebbe rendere il Bournemouth una delle squadre dalla proposta offensiva più interessanti della Premier, soprattutto alla luce del fatto che nelle fasi di possesso viste la scorsa stagione sotto la gestione O'Neil abbiamo potuto notare di una squadra che sa gestire la palla con grande qualità pur scegliendo una strategia generale che non prevede la contestazione del possesso avversario (come visto dai dati esposti precedentemente). 

La qualità offensiva a disposizione di Iraola con il Rayo non era dello stesso livello rispetto a quanto avrà a disposizione in Inghilterra: la formazione spagnola è stata una delle peggiori in Liga in termini di indici offensivi nonostante la bontà delle soluzioni proposte dal tecnico basco, un problema dovuto a qualche limite dei giocatori nel fare la scelta giusta una volta giunti nel terzo di campo avversario.


I POTENZIALI PROBLEMI IN TRANSIZIONE


Ovviamente ogni tipologia di strategia ed ogni proposta di gioco ha i suoi pro ed i suoi contro, e, per quanto i risultati raccolti da Iraola al Rayo siano stati importanti, è giusto sottolineare anche gli aspetti di potenziale criticità del modo di giocare del tecnico basco, soprattutto in prospettiva dell'applicazione dei suoi principi di gioco al Bournemouth.

Come abbiamo potuto vedere in precedenza la squadra di Iraola cerca di occupare la trequarti avversaria allo scopo di avere un predominio territoriale della partita che, giova ricordarlo, è sempre un aspetto diverso dal possesso palla che, invece, ha come riferimento, il controllo del pallone. Qui invece parliamo di mantenere sempre un baricentro alto e controllare il territorio. In questo esempio vediamo come la formazione di Iraola attacchi portando 6 uomini ad invadere la trequarti avversaria, una situazione che ben definisce la strategia del Rayo ma che allo stesso tempo denota i rischi a cui si espone in caso di perdita del pallone, soprattutto perché, come si può evincere sempre da questo esempio, la prima mossa in fase di transizione negativa (o difensiva, come preferite) è quella di usare il vertice basso Valentin in aggressione sul portatore anziché chiedere una maggiore copertura e scappare per creare superiorità numerica e ritardare il contropiede avversario. 

Conseguenza di questa scelta è quella di lasciare situazioni di parità numerica in fase di transizione: in questo esempio ci sono tre giocatori del Rayo Vallecano che devono affrontare i tre attaccanti del Siviglia, si mostreranno in grado i difensori di scappare indietro e ritardare l'azione avversaria permettendo il ripiegamento della squadra, ma resta una situazione di grande rischio, tanto più se consideriamo che Iraola andrà ad allenare una squadra poco abituata a difendere situazioni di transizione.

Come si evince da questo esempio, si nota ancora più chiaramente come a palla persa l'obiettivo principale è quello di andare a stringere in zona palla e continuare la riconquista del pallone con movimenti coordinati sempre usando il pallone come riferimento, qui possiamo vedere come la riaggressione porti il Siviglia a cercare di ritornare indietro, una situazione che non ferma la voglia di riconquistare il pallone da parte del Rayo con Trejo che corre in direzione della traiettoria del pallone e Valentin già pronto a salire per togliere agli avversari l'appoggio sui due centrocampisti centrali. Un atteggiamento che, può comportare tanti rischi ma che può permettere di recuperati palloni in zone interessanti di campo per andare in verticale, una soluzione che in Liga ha poco funzionato in termini offensivi (a livello di metriche difensive abbiamo già visto precedentemente a cosa porta) ma che potrebbe portare grossi dividendi a Bournemouth con giocatori più abili ad attaccare la profondità in transizione.

Ulteriore esempio è questo, preso dalla partita contro il Barcellona, dove su una palla recuperata dalla formazione catalana, vediamo subito tutta la squadra andare alla riconquista del possesso stringendo nella zona del pallone. Questo atteggiamento mostra chiaramente l'intenzione della strategia di Iraola di avere come riferimento la superiorità numerica in zona palla e la volontà di riconquistarlo non appena perso in qualsiasi circostanza accettando il rischio di scoprire pericolosamente altre zone di campo. Per cui si può affermare che il Bournemouth abbia accettato di cambiare la propria visione di proposta calcistica per potersi giocare al meglio le proprie chances in Premier League.


Andando ancora a cercare una serie di informazioni mediante i dati, possiamo confrontare i valori difensivi del Rayo in Liga e quelli del Bournemouth in Premier per capire dove la dirigenza delle Cherries vorrebbe vedere dei miglioramenti rispetto alla scorsa stagione. Prendendo in esame il numero di tiri subiti possiamo notare come la formazione inglese sia stata la squadra di Premier che ha subito il maggior numero di conclusioni nella scorsa stagione a fronte di un valore di expected goals subiti per tiro leggermente superiore alla media del campionato, numeri che sono abbastanza coerenti con una squadra il cui valore tecnico non è tra i migliori della categoria e che affronta la fase difensiva in maniera molto più conservativa.

Leggendo i dati della Liga, invece, possiamo notare come il Rayo abbia subito un volume di tiri che la pongono tra le squadre che meno hanno concesso in termini quantitativi agli avversari ma la pericolosità dei tiri subiti dati dagli expected goals per tiro è molto alta rispetto al resto delle altre formazioni del campionato, questo a dimostrazione di quanto la strategia voluta da Iraola produca ottimi dividendi nel tenere lontano gli avversari dalla propria porta ma allo stesso tempo comporta rischi nel momento in cui l'avversario trova il modo di superare o aggirare la pressione della squadra vallecana.

Per questi motivi, quindi, sarà interessante capire in che modo Iraola riuscirà a gestire i rischi/benefici derivanti dal suo approccio tattico e strategico e soprattutto se e come riuscirà a portare questo atteggiamento in un gruppo di giocatori che non sono abituati (specie nel pacchetto difensivo) a dover difendere in un campionato come la Premier a diverse decine di metri dalla propria porta. Per cui diventa molto importante analizzare la rosa attualmente a disposizione del tecnico basco.


COME POTREMO VEDERE IN CAMPO IL BOURNEMOUTH


Il mercato del Bournemouth è ancora in fieri (per usare un eufemismo) per cui ad oggi risulta complicato stabilire o ipotizzare una formazione tipo delle Cherries sotto la gestione Iraola, soprattutto per il fatto che ci sono alcuni buchi in rosa che vanno colmati.

Abbiamo avuto modo di vedere l'importanza a livello tattico di un mediano come Valentin nell'economia del gioco di Iraola al Rayo: poteva essere la casella ideale per Jefferson Lerma, ma il centrocampista colombiano ha lasciato il Vitality Stadium a parametro zero accettando la proposta del Crystal Palace. Per cui ritengo che il primo step sul mercato stia nella ricerca di questo tipo di profilo, mentre il resto della mediana possa esaltarsi con l'allenatore basco, con Billing che potrebbe svolgere gli stesso compiti svolti da Comesana o Trejo nel Rayo, quindi una mezzala/trequartista in fase di sviluppo/rifinitura del gioco, abbassarsi in costruzione a sostegno del mediano, mentre Junior Traorè potrebbe rivestire i stessi compiti che svolgeva a Sassuolo sotto la guida di De Zerbi, per cui Iraola potrebbe rappresentare quella grande chance di rilancio per il prodotto del settore giovanile dell'Empoli su cui si nutrivano grosse prospettive al termine della stagione 2020/2021.

In difesa Iraola potrebbe lanciare in pianta stabile l'ucraino Zabarnyi al fianco di Senesi creando una coppia difensiva in grado di sostenere una linea più alta rispetto a quella della scorsa stagione, mentre ci sarà da lavorare sul mercato per la ricerca di terzini in grado di svolgere al meglio la doppia fase, e le voci che parlano di un interesse verso Gosens sono funzionali a questa necessità.

In attacco, invece, i profili presenti potrebbero già essere sfruttati al meglio da Iraola, posto che il mercato di gennaio ha portato nel sud dell'Inghilterra due profili interessantissimi come Ouattara e Semenyo, giocatori con un grosso senso della verticalità e che potranno rivelarsi molto utili per rendere possibile la pressione offensiva predicata dall'ex tecnico del Rayo. Oltre a loro due profili più tecnici come Tavernier e Christie che partono dall'esterno per poi entrare in campo rientrano perfettamente nel canone dei giocatori su cui Iraola può operare al meglio, a questi si aggiungono Solanke (il centravanti titolare della scorsa stagione) ed il neo arrivato Kluivert che può coprire diverse caselle dello scacchiere tattico di questo nuovo Bournemouth.

In base a quanto sopra, ecco ipotizzato il Bournemouth di Iraola.


Quella del Bournemouth è una scelta molto interessante e, a mio parere, anche molto intelligente. La scorsa Premier League ha mostrato che il livello delle venti contendenti si alza di stagione in stagione e non basta aver chiuso positivamente una stagione per potersi permettere di mantenere la stessa struttura dell'anno precedente. La retrocessione del Leicester è stata la grande lezione che la dirigenza del Bournemouth ha appreso; il passaggio ad un allenatore che prevede un sistema di gioco più ambizioso è probabilmente la soluzione che è stata ritenuta necessaria per restare competitivi, accettando il rischio che le cose possono anche non andare bene.

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