lunedì 11 gennaio 2021

Chi ha vinto la sfida tra Pirlo e De Zerbi?



La sfida tra Juventus e Sassuolo si presentava come uno scontro importante, non solo per la classifica, ma anche perché metteva uno contro l'altro Andrea Pirlo e Roberto De Zerbi, due allenatori nati a pochi km di distanza ed espressione della generazione di allenatori usciti dal nuovo corso di Coverciano voluto da Maurizio Viscidi, con principi di gioco di stile più europeo.

Da una parte abbiamo Andrea Pirlo maggiormente legato all'occupazione degli spazi in ampiezza e la riconquista alta del pallone, dall'altra parte De Zerbi cerca un calcio maggiormente legato al possesso ed alla risalita del campo mediante rotazioni tra centrocampisti e trequartisti e sistemi di pressione che permettano di mantenere il controllo territoriale del campo.

Finisce con una vittoria della Juventus per 3-1 in una partita molto equilibrata e con poche occasioni nel primo tempo, poi l'espulsione di Obiang cambia la partita costringendo le due squadre a trovare soluzioni che hanno portato alla creazione di spazi ed occasioni da rete.


Gli xG della partita sono schizzati quando il Sassuolo è rimasto in 10, ossia dopo l'intervallo. 
Fonte:Understat


LE FORMAZIONI




Lo schieramento base della Juventus viene indicato in un 4-4-2 che, come da abitudine, si trasforma in un 3-2-5 in fase di possesso con Danilo che stringe accanto agli altri due centrali difensivi, Frabotta, invece si alza per dare ampiezza a sinistra, mentre a destra tocca a Chiesa a fornire la larghezza.

Il Sassuolo risponde con il suo tipico 4-2-3-1, con Djuricic alle spalle di Caputo, con Defrel che sostituisce Berardi infortunato, Traorè, invece, è preferito a Boga come esterno offensivo a sinistra.


L'ATTEGGIAMENTO IN PRIMA PRESSIONE


Lo schieramento in fase di non possesso delle due squadre era numericamente molto simile, ossia un 4-4-2 stretto a chiudere le zone centrali del campo ed orientando il possesso avversario sugli esterni, ciò che cambiava tuttavia era l'altezza della prima pressione.


Il baricentro delle due squadre mostra la diversa altezza media delle due squadre in fase di non possesso.
Fonte: Match Report Lega Serie A


Come si evince da questo fermo immagine il 4-4-2 della Juventus in fase di non possesso ha cercato di contestare la costruzione dal basso con le linee di pressione molto alte sfidando la qualità dei centrali difensivi e del portiere Consigli nel saper uscire con il pallone da situazioni di questo genere. Scopo della Juve in questo caso era quello di non permettere alla squadra di De Zerbi di progredire centralmente, costringendo gli avversari ad andare sugli esterni per ingabbiarli con le uscite del terzino e dell'esterno di parte.


Il Sassuolo, invece, raramente ha contestato la costruzione dei centrali difensivi, questo indipendentemente dal fatto se la Juve decidesse di costruire a 4 (quindi tenendo basso Frabotta ed allargando Danilo) oppure costruire a 3 stringendo Danilo, lo scopo della fase di prima pressione della squadra di De Zerbi era quello di contestare la ricezione comoda della palla per Arthur e Bentancur. Come si evince dal fermo immagine il 4-4-2 del Sassuolo vede i due elementi più avanzati (Caputo e Djuricic) proprio sulle tracce dei due centrocampisti della Juventus costringendo la Juventus ad andare anch'essa a cercare lo sviluppo sugli esterni, come si evince dalle passmaps qui sotto, i bianconeri hanno preferito risalire il campo da sinistra, stesso discorso per il Sassuolo.


Le passmaps delle due squadre elaborate dall'account Twitter TacticsPlatform



LO SVILUPPO DEL GIOCO


Entrambe le squadre hanno cercato più volte di mischiare le carte in fase di costruzione e sviluppo al fine di cercare il modo migliore per superare i blocchi centrali.

Come abbiamo visto precedentemente, la Juventus ha provato più volte a trovare spazi centrali utilizzando lo scaglionamento di Arthur e Bentancur, ma venivano presi in consegna da Djuricic e Caputo, mentre i due di centrocampo restavano in copertura, per cui l'unico modo per progredire per la Juventus era quello di far abbassare Dybala o lo stesso Cristiano Ronaldo cercando di attaccare poi la linea difensiva del Sassuolo con gli inserimenti di McKennie. In questo fermo immagine vediamo un esempio di movimento a venire incontro di Dybala in zona sviluppo, il taglio di Ronaldo per favorire l'inserimento del centrocampista americano, da questa situazione arriverà l'occasione avuta da Frabotta ma anche l'infortunio che ha tolto di scena lo stesso McKennie.

L'uscita prematura dal match dello statunitense ha tolto dalla partita il giocatore che più di tutto poteva aggredire la linea difensiva del Sassuolo, questo perché Ramsey più volte tendeva ad abbassarsi lasciando i soli CR7 e Dybala in avanti. Come si evince dal fermo immagine l'ex Arsenal si unisce ai costruttori del gioco bianconero ma in questa maniera toglie un invasore alla squadra bianconera.



Dopo i richiami di Pirlo il gallese si è spostato in zona rifinitura per cercare un dialogo stretto con Ronaldo e Dybala, combinazione che ha creato i presupposti per una delle azioni potenzialmente più belle del primo tempo, una soluzione molto simile a quella con cui l'argentino e Chiesa hanno trovato il goal dell'1-0 a San Siro; tuttavia, in questo caso, come per tutto il primo tempo, il Sassuolo era preparato a questo tipo di giocate grazie soprattutto alle ottime letture della linea difensiva in grado di spezzare la linea per andare a chiudere le ricezioni tra le linee e l'ottimo lavoro dei terzini nell'assorbire i tagli e le triangolazioni come in questa occasione.

Il Sassuolo, invece, ha risposto alla pressione della Juve utilizzando lo scaglionamento di Obiang e Locatelli atto ad aprire lo spazio per la ricezione di Djuricic o Caputo alle spalle delle linee di pressione. Nell'esempio del fermo immagine si nota come i movimenti di Obiang e Locatelli, e quelli di Djuricic e Caputo cerchino di manipolare la pressione della Juventus con il centravanti pugliese che viene incontro ed il serbo che, dopo aver attirato Arthur gli sfila alle spalle per ricevere la sponda ed attaccare la linea difensiva bianconera. La stessa linea difensiva aveva difficoltà a leggere le situazioni: alzandosi per togliere spazio alle ricezioni alle spalle delle linee di pressione permetteva al Sassuolo di sfruttare la velocità di Traoré e Defrel alle spalle della linea difensiva; per fortuna dei bianconeri queste situazioni di difficoltà non hanno portato a reali pericoli alla porta di Szczesny ma "solamente" due ammonizioni ai danni di Bonucci e Bentancur per fallo professionale.

Dove il Sassuolo avrebbe potuto sfondare ma senza successo a sfondare è stato nel momento in cui non è stato in grado di trovare la scelta giusta per attaccare la linea difensiva bianconera: la zona rifinitura veniva occupata dai due esterni offensivi allo scopo di creare spazi per le sovrapposizioni dei terzini, tuttavia quando se n'è presentata l'occasione la scelta è stata di cercare di sfondare centralmente la difesa della Juventus ma senza successo. In questa occasione, per esempio, Traorè entrato in zona rifinitura potrebbe premiare la sovrapposizione di Kyriakopoulos imbucando la difesa bianconera, invece decide di andare su Caputo a rimorchio, tuttavia questa soluzione permette a Danilo e Demiral di salire in pressione sul centravanti del Sassuolo costretto a tentare una conclusione da fuori area non nelle sue corde.

L'ESPULSIONE DI OBIANG CHE STAPPA LA PARTITA

Non vi è dubbio che il primo tempo ha generato una serie di eventi che hanno apparecchiato la tavola per lo spettacolo visto nel secondo tempo: gli infortuni di McKennie e Dybala hanno ridisegnato per forza di cosa lo schieramento della Juventus mentre l'espulsione di Obiang ha, a sua volta, costretto De Zerbi a cercare nuove soluzioni per ovviare all'inferiorità numerica.

L'uomo in più ha permesso alla Juventus di avere un uomo in meno in costruzione (tolto Bentancur) ed averne uno in più in zona rifinitura (dentro Rabiot), in questa maniera la squadra bianconera ha avuto maggiori soluzioni per occupare la zona di rifinitura neutralizzando la possibilità per i centrali difensivi di spezzare la linea in quanto i rischi si sarebbero moltiplicati in caso di uscita sbagliata, per Ramsey e Ronaldo sarebbe stato più facile trovare spazio alle spalle. 

Il Sassuolo in inferiorità numerica ha risposto togliendo Djuricic e Caputo (ancora non al meglio dopo i rispettivi infortuni) inserendo Maxime Lopez e Toljian, alzando Muldur a destra mentre il francese occupa la casella accanto a Locatelli a centrocampo mentre Defrel gioca da punta.

Nel fermo immagine si nota come Danilo si aggiunga ad Arthur tra i costruttori, mentre Rabiot si muove a cercare spazi per ricevere il pallone per poi andare anche lui ad occupare la zona di rifinitura. 



Nello stesso fermo immagine, invece, vediamo lo schieramento del Sassuolo con due linee da quattro giocatori che cercano di chiudere gli spazi centrali, Defrel resta invece l'unica punta, la strategia era quella di aspettare la Juventus continuando a chiudere le linee centrali sperando di innescare Traoré o Defrel in transizione, ma il piano originario salta a causa della clamorosa esecuzione da fuori area di Danilo che sblocca la partita.

Subìto il goal dello svantaggio De Zerbi deve cambiare il piano partita e lo fa ricostruendo l'asse centrale: Maxime Lopez e Locatelli si scaglionano in verticale per cercare soluzioni per risalire il campo centralmente, questo avviene utilizzando la sponda dell'asse di destra formato da Toljian e Muldur che permettevano con delle triangolazioni di superare facilmente la pressione della Juventus mandandola fuori tempo e generando spazi a catena che venivano utlizzati dai tagli di Traorè e dalle sovrapposizioni interne di Muldur o di Toljian che, a loro volta, approfittavano dei movimenti di Defrel ad abbassare la linea difensiva bianconera.
Da una situazione di questo tipo è arrivato il goal del pareggio della squadra emiliana, con Traorè che imbecca il francese bravo ad eludere i centrali della Juventus e battere Szczesny.

Arrivato il goal del pareggio, come detto dallo stesso De Zerbi dopo la partita, il Sassuolo ha trovato coraggio ed ha anche cercato di alzare la pressione per ritardare l'avanzamento del campo da parte della Juve, un atteggiamento che, ovviamente, non è stato esente da rischi, ma a lunghi tratti la squadra neroverde ha dato l'impressione di poter davvero tenere la Juventus lontana dalla propria metà campo, per questo motivo il tecnico della formazione emiliana ha cercato con Boga e l'esordiente classe 2002 Oddel di inserire giocatori freschi per affrontare in uno contro uno la difesa bianconera assieme a Traoré. 

La mossa ha, alla fine, creato l'effetto contrario con la squadra che si è allungata fino a quando la stanchezza non ha tradito Chiriches, il cui buco sul cross di Frabotta ha permesso a Ramsey di trovare il goal che ha deciso la partita.


LE PRESTAZIONI INDIVIDUALI DI DANILO E TRAORE'


La partita è stato teatro di tante prestazioni individuali di alto livello, nella Juventus è giusto menzionare l'ottimo impatto sulla partita di Dejan Kulusevski ed anche di Frabotta, abile a dare sfogo sulla sinistra alla manovra della Juventus, nel Sassuolo non si può non menzionare il "solito" Manuel Locatelli, autore di una prestazione totale a centrocampo e l'ottima prestazione di Kyriakopoulos sulla fascia sinistra, ma oggi è stata la serata da una parte di Danilo, dall'altra quella di Hamed Traorè.

Il terzino brasiliano si sta rivelando l'elemento indispensabile per dare fluidità al sistema di Pirlo per la sua capacità (appresa sotto la gestione Guardiola) di sapersi adattare in qualsiasi posizione ed esercitare le sue conoscenze in fase di possesso. 

Oggi lo abbiamo visto prima fare il terzino destro, poi il centrale di destra in fase di impostazione ed infine il falso terzino nel secondo tempo quando c'era da sfruttare anche a livello posizionale la superiorità numerica generata dall'espulsione di Obiang.

I numeri mostrano la sua pulizia in fase di impostazione (90% di passaggi riusciti, meglio di lui solo Arthur e Demiral) e la sua aggressività in fase di non possesso (6 contrasti completati, per distacco il migliore dei suoi in questo dato), dato che dimostra come il brasiliano meglio abbia assorbito le idee di Pirlo in fase difensiva.









Per Traoré la partita di oggi rappresenta senz'altro la prestazione più importante della stagione: nel primo tempo ha occupato bene lo spazio tra le linee ma con il pallone tra i piedi non si è sempre mostrato abile di trovare la giocata giusta in rifinitura, ma era davvero complicato per i giocatori della Juve toglierli il pallone tra i piedi. 

Nel secondo tempo l'ivoriano ha avuto il compito di occupare la fascia sinistra in fase di possesso ed anche l'intera zona tra le linee in fase di possesso,  una situazione che lo ha ulteriormente esaltato con tante giocate sullo stretto di primissimo livello (impressionante il suo dato dei duelli e dei dribbling) e poi la perla dell'assist per il momentaneo pareggio di Defrel.







CONCLUSIONI

La sfida tra Pirlo e De Zerbi si è chiusa con la vittoria dell'ex giocatore di Juventus e Milan, ma di certo l'andamento della partita ha mostrato chiaramente come l'espulsione di Obiang abbia inclinato il piano della partita dalla parte della squadra bianconera, eppure nella fase centrale del secondo tempo il tecnico del Sassuolo era stato in grado di trovare il sistema di mettere in seria difficoltà non ostante l'inferiorità numerica.

Il bilancio finale della partita lascia per Pirlo con dei quesiti ancora aperti in merito alla capacità della linea difensiva di sostenere il pressing alto e, soprattutto, ci saranno da valutare gli infortuni di Dybala e McKennie, la cui rilevanza potrebbe avere un impatto non da poco sul proseguimento del lavoro per il tecnico che potrebbe ritrovarsi senza alternative da inserire a partita in corso, elemento che lo ha molto aiutato per portare a casa le ultime due partite di campionato. 

Per De Zerbi la partita di stasera rappresenta un ulteriore conferma della bontà del suo lavoro che nelle ultime settimane sembrava arenarsi per sua stessa ammissione, ed invece la capacità che oggi ha avuto la squadra di riconoscere le situazioni di gioco e giocarsi sempre le proprie chances anche in inferiorità numerica ci dicono che forse il Sassuolo sta tornando e difficilmente si sfilerà dalla lotta per un posto in Europa.

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