mercoledì 27 gennaio 2021

Atalanta-Lazio non delude mai le aspettative


Per i quarti di finale di Coppa Italia, al Gewiss Stadium di Bergamo si affrontano Atalanta e Lazio in una sfida che è remake della finale del 2019 e, soprattutto dell'esaltante doppia sfida delle scorsa stagione in campionato, con 11 reti in 2 partite frutto di due rimonte clamorose (la Lazio all'andata da 0-3 a 3-3, l'Atalanta al ritorno da 0-2 a 3-2).

La partita anche questa volta non ha tradito le premesse, 5 reti, 23 tiri, 27 falli a dimostrazione dell'intensità di una partita in cui le due squadre si sono affrontate a colpi di duelli individuali e mosse e contromosse tattiche.

Vince l'Atalanta per 3-2 grazie alla capacità di saper sfruttare al meglio le qualità dei suoi migliori interpreti, in particolare la capacità dei suoi attaccanti (prima Muriel, poi Zapata) di sfruttare al meglio gli spazi lasciati dall'atteggiamento aggressivo in fase di non possesso della Lazio che pure aveva portato la squadra di Inzaghi ad avere in mano il controllo della partita in diverse fasi.


LE FORMAZIONI 

L'Atalanta schiera Pessina tra i due di centrocampo del suo 3-4-2-1, con il duo russo-ucraino formato da Miranchuk e Malinovskyi alle spalle di Muriel. Le rotazioni portano, inoltre, Maehle a prendere il posto di Hateboer sulla fascia destra.



Qualche rotazione in più, invece, per Simone Inzaghi, che schiera in attacco la coppia Muriqi-Pereira, riposo anche per Lazzari (gioca Marusic a destra con Fares a sinistra) e per Lucas Leiva (Escalante al suo posto).


LE SCELTE DELL'ATALANTA IN MARCATURA


Come consolidata prassi del suo sistema di gioco, Gasperini assegna marcature individuali a tutto campo, dato lo schieramento della Lazio la scelta delle marcature non è sorprendente: i tre uomini più avanzati prendono in consegna i tre centrali difensivi della Lazio, Pessina e Freuler prendono rispettivamente Escalante e Akpa-Akpro, i due esterni si appaiono sugli omologhi avversari, infine Djimsiti prende in consegna Milinkovic-Savic, Romero va su Muriqi e Palomino su Pereira.

Fonte dati: SofaScore
Con questo sistema, la possibilità di avanzare il campo per la squadra di Inzaghi era delegata ai lanci lunghi verso Muriqi o, più di rado, verso Milinkovic-Savic, alla fine del primo tempo Reina è stato il giocatore con più passaggi effettuati nella Lazio (di cui metà lanci lunghi) visto che nel sistema di marcature a uomo dell'Atalanta, il portiere spagnolo era, per una questione puramente numerica, l'unico giocatore libero di poter giocare la palla. Alla fine della partita i passaggi saranno 53, anche perché con la superiorità numerica del secondo tempo e l'ingresso di Parolo, il portiere è stato meno coinvolto in fase di possesso.


I MOVIMENTI IN COSTRUZIONE DELLA LAZIO


Per ovviare alle marcature a uomo dell'Atalanta, Inzaghi ha trovato come soluzione quella di manipolarla a proprio vantaggio mediante l'abbassamento dei due centrocampisti Escalante e Akpa-Akpro in fase di impostazione, in modo da attrarre fuori posizione Freuler e Pessina, questo per permettere a Reina di giocare palloni più precisi sulla trequarti dell'Atalanta e poter creare situazioni di vantaggio posizionale sulle seconde palle.

Questa scelta da parte della Lazio ha costretto l'Atalanta ad allentare la pressione dei due centrocampisti, in questa maniera Inzaghi ha disinnescato per buona parte del primo tempo la pressione dell'Atalanta, permettendo alla squadra biancazzurra di chiudere il primo tempo in vantaggio nel possesso palla (54%) ed a creare situazioni che hanno permesso di creare la basi per la vittoria di alcuni duelli individuali (Muriqi a fine partita vincerà 14 duelli su 21).

I DUELLI INDIVIDUALI SPOSTANO GLI EQUILIBRI DELLA PARTITA


In questo contesto tattico che la Lazio ha mostrato di saper spostare dalla propria parte, anche i duelli individuali mettono a proprio agio gli uomini di Inzaghi che, quindi, decidono a loro volta di iniziare a contestare in zone più alte di campo la formazione atalantina che si è, dunque, trovata nella stessa situazione in cui si è trovata la Lazio nelle fasi iniziali della partita. E' proprio da una palla recuperata da Acerbi in una fase di pressione è arrivato il goal del vantaggio momentaneo della squadra di Inzaghi. Come si evince dai fermo immagine qui a fianco, nel corso dell'azione del momentaneo 2-1 per la Lazio, sia Patric che Acerbi sono saliti fin sulla trequarti dell'Atalanta per andare ad aggredire il giocatore in appoggio all'uscita del pallone.

La risposta dell'Atalanta è stata quella di utilizzare le uscite dei "braccetti" della Lazio sui due trequartisti per lanciare Muriel alle spalle: i tagli esterni del colombiano hanno messo in difficoltà Hoedt che, oggettivamente, non poteva reggere il passo dell'ex attaccante della Samp. In questa maniera, con i centrali che uscivano sui trequartisti e Muriel che portava via Hoedt si è creato spazio per gli inserimenti centrali, in uno di questi Malinovskyi ha trovato il goal del 2-2 con cui le due squadre sono andate all'intervallo.

SECONDO TEMPO: NUOVI INGRESSI E NUOVI DUELLI

La prima mossa all'intervallo la fa Simone Inzaghi che toglie Patric e Fares e mette dentro Parolo (riprogrammato in questa stagione come centrale difensivo di destra) e Lazzari (con passaggio di Marusic a sinistra). E' proprio l'ex esterno della Spal a sfruttare un duello vinto da Muriqi contro Romero per lanciarsi verso la porta di Gollini costringendo Palomino ad un intervento giudicato dall'arbitro come intervento da ultimo uomo.




Se un duello perso da Romero ha generato l'azione che ha portato l'Atalanta a giocare il secondo tempo in 10, una palla recuperata dallo stesso difensore argentino sulla trequarti della Lazio permette a Miranchuk di trovare il goal che ribalta nuovamente la partita. Insomma in due azioni abbiamo potuto spiegare cosa significhi, nel bene e nel male, avere un approccio tecnico basato sui duelli individuali come quello voluto da Gasperini.

Con la superiorità numerica ed un goal da rimontare la Lazio deve giocarsi il tutto per tutto, per cui lo schieramento vede Acerbi e Lazzari a dare ampiezza, Akpa-Akpro e Parolo davanti ad Hoedt e gli altri 5 che cercano di congestionare l'area di rigore e la zona di rifinitura. La soluzione, tuttavia, non genera sufficienti pericoli alla porta di Gollini.

La carta che Gasperini si gioca, invece, è quella di Duvan Zupata: sostanzialmente il tecnico atalantino lo lascia in zona attacco pronto a sfidare Hoedt a duello in transizione, un duello che ovviamente è un mismatch favorevole al colombiano che, infatti, troverà su una transizione un fallo da rigore del difensore olandese che, comunque, appoggia tra le braccia di Reina tenendo aperta la sfida fino al termine. 
Inzaghi a questo punto coglie il messaggio e toglie dal campo Hoedt passando alla difesa a 4 in modo tale da avere superiorità numerica con Parolo e Acerbi contro Zapata, tuttavia questo vuol dire perdere il vantaggio numerico in altre zone del campo inibendo, dunque, gli effetti dell'espulsione di Palomino, permettendo all'Atalanta di portare a casa vittoria e qualificazione alle semifinali di Coppa Italia.

CONCLUSIONI

Ancora una volta l'Atalanta e la Lazio ci regalano una grande sfida piena di reti e di belle giocate, così come il quarto di finale tra Milan ed Inter abbiamo visto tanti duelli a tutto campo, ragion per la quale a dettare i tempi della partita sono state le capacità delle due squadre di vincere i singoli duelli per tutto il campo. 

Domenica pomeriggio rivedremo le due squadre nuovamente affrontarsi in un'altra sfida che promette altrettanto spettacolo, la capacità dei due allenatori di saper utilizzare al meglio le qualità dei loro singoli, la capacità di analizzare in corso d'opera gli aggiustamenti da fare in corso di partita e l'accettazione di affrontare i duelli con i rispettivi avversari rende Atalanta e Lazio due squadre in grado di inserirsi al meglio nel calcio di questi anni, soprattutto a livello europeo, e non è un caso se queste due squadre tra poco più di due settimane cercheranno di sfidare Real Madrid e Bayern Monaco negli ottavi di Champions League.

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