martedì 29 dicembre 2020

Chelsea-Aston Villa, la forza di chi sa e la debolezza di chi non sa



La sfida di ieri pomeriggio tra Chelsea ed Aston Villa ha messo di fronte due squadre che vivono due situazioni diverse e che, per molti aspetti, si sono viste sul campo: da una parte la squadra di Lampard che è reduce da una sconfitta molto pesante nel derby contro l'Arsenal a coronamento di un periodo molto complicato che sta togliendo certezze allo stesso allenatore dei Blues e, per proprietà transitiva, alla squadra; dall'altra parte abbiamo il Villa che sembra una squadra che ormai gioca a memoria con meccanismi ormai collaudati, con i suoi pregi ed i suoi difetti, ma che danno alla squadra stimoli e fiducia per affrontare ad armi pari qualsiasi avversario in questa Premier League, pur avendo, lo scorso anno ottenuto la salvezza all'ultima giornata.

Il pareggio finale è frutto di una partita che ha messo in evidenza queste situazioni da una parte e dall'altra, con i Blues che riescono a trovare il vantaggio nel primo tempo con un goal del solito Giroud, seppur senza creare chissà quante opportunità, per poi subire il goal del pareggio nella ripresa con El Ghazi, abile a sfruttare una situazione di superiorità numerica generata dall'infortunio di Christensen e non correttamente tamponata dalla squadra di Lampard.


LE FORMAZIONI



Il Chelsea si schiera con il 4-3-3 scelto ormai in pianta stabile da Lampard, che, dati gli impegni ravvicinati previsti dal calendario della Premier League, vede diverse rotazioni, con Havertz e Werner seduti in panchina al parti di Abraham, per lasciare posto a Giroud, Pulisic ed Hudson-Odoi; riposo anche per Reece James, con Azpilicueta al suo posto, insomma gli unici inamovibili sono Kante e Mason Mount.

Nell'Aston Villa, invece, Smith cambia pochissimo, se non le modifiche necessarie a coprire le assenze per infortunio di Barkley e Trezeguet e per la squalifica di Mings; per il resto il 4-3-3 dei Villans è quasi possibile recitarlo a memoria, con Cash e Targett terzini e Douglas Luiz e McGinn davanti alla difesa.


LO SVILUPPO DEL GIOCO A SINISTRA



Sia il Chelsea che l'Aston Villa hanno sviluppato il gioco prevalentemente dal lato sinistro del campo, la conferma numerica arriva anche dai dati presenti su WhoScored, la motivazione è data dalla presenza in quella zona di campo dei principali creatori di gioco delle due squadre, ossia Mason Mount e Jack Grealish.


Come si evince dai fermo immagine qui di fianco, la strategia del Chelsea prevedeva una costruzione bassa che cercava di manipolare la prima pressione dell'Aston Villa partendo sul lato destro per poi spostare il fronte del gioco sull'altro lato, dove Chilwell veniva lasciato libero a causa del focus sul pallone che i giocatori dell'Aston Villa avevano in fase di pressione, questo permetteva all'ex Leicester di far progredire l'azione sul lato sinistro.
L'azione poi prosegue con movimenti di Pulisic e Mount (cerchiati) che vanno a sovraccaricare il centro-sinistra del campo, costringendo l'Aston Villa a spendere uno dei due mediani e Bertrand Traorè in chiusura che, aggiunto alla posizione del terzino destro Cash lasciato stretto a compattare la linea difensiva dei Villans, permetteva spesso e volentieri a Chilwell di essere innescato completamente libero sulla fascia, con questo sviluppo dell'azione il Chelsea ha trovato il goal del vantaggio con Giroud ed ha cercato di creare le sue principali occasioni (8 i cross di Chilwell), in corso d'opera, tuttavia, l'Aston Villa ha aggiustato il proprio schieramento in fase di non possesso, togliendo Traorè dalla fase di prima pressione, tenendolo allineato ai centrocampisti, questo gli ha permesso di portare sempre un raddoppio sull'ex terzino del Leicester una volta che il pallone giungeva nella sua zona, ciò ha progressivamente disinnescato la manovra offensiva del Chelsea.

Dall'altra parte, invece, scopo dell'utilizzo della catena di sinistra era quello di avere quante più connessioni possibili per arrivare al tiro.

L'innesco della catena di sinistra per l'Aston Villa nasce, anzitutto, dalla manipolazione dello schieramento avversario partendo dalla costruzione dell'azione, questo avviene mediante un 4+2 che cerca di attrarre la pressione avversaria, come si evince da questo fermo immagine il Chelsea ha impiegato 6 uomini di movimento per bloccare lo sviluppo centrale del Villa, generando spazio alle spalle che poteva essere attaccato o mediante un pallone lanciato verso Watkins e Traorè se veniva usato il lato destro (3 duelli aerei vinti su 8 contro Christensen e Rudiger, non la soluzione ideale, dunque) o cercando palloni filtranti alle spalle delle linee di pressione sul lato sinistro, dove agivano Grealish e El Ghazi che, sfruttando il posizionamento di Kante in pressione su McGinn, avevano la possibilità di mettere in inferiorità numerica Azpilicueta, da qui la sceltra che la soluzione migliore era quella di attaccare il lato sinistro.

Da questo fermo immagine, invece, si evince ancora meglio come McGinn e Grealish si muovano allo scopo di mandare fuori posizioni i due centrocampisti centrali del Chelsea. lo scozzese qui si abbassa tra i due centrali attirando Kante mentre Grealish attira Jorginho, non appena il n.10 del Villa riceve palla, Targett è già pronto a ricevere lo scarico e poter portare il pallone nella metà campo avversaria dove potrà dialogare con El Ghazi e Grealish ed attaccare la linea difensiva del Chelsea; a differenza dei Blues le soluzioni preferite dalla squadra di Smith per andare al tiro sono le triangolazioni in zona di rifinitura in modo tale da liberare un uomo in area per andare al tiro (soluzione ben contrastata dalle qualità individuali in marcatura ed in lettura dell'azione da parte dei difensori del Chelsea), oppure cercare la giocata individuale per arrivare al tiro da fuori area dove sia Grealish partendo da sinistra usando il destro e Bertrand Traorè partendo da destra utilizzando il sinistro hanno cercato di portare pericoli alla porta di Mendy.


I CAMBI DI LAMPARD PER CAMBIARE LA PARTITA

Lampard a 20 minuti dalla fine ha cercato di rimescolare le carte per la sua squadra togliendo Jorginho e Giroud ed inserendo Havertz e Werner, ossia i due grandi acquisti dell'ultima sessione di mercato, scopo del cambio era quello di avere maggiore presenza in zona rifinitura nel momento in cui i raddoppi di Traorè sopra menzionati avevano di fatto disinnescato la catena sinistra del Chelsea. 

Con l'ingresso di Havertz il Chelsea ha iniziato ad occupare meglio i canali in zona di rifinitura e ad usare delle rotazioni al fine di migliorare la trasmissione del pallone, in questo fermo immagine è Azpilcueta a portare il pallone, Werner ed Havertz a venire incontro, Hudson-Odoi a dare profondità, Pulisic ad attirare Cash per liberare eventualmente la soluzione per Chilwell a sinistra, tuttavia come vedete Smith non cambia il proprio atteggiamento con la linea difensiva orientata sul pallone ed i due centrocampisti centrali che si occupano sia di dare copertura alla linea difensiva, sia a tener d'occhio l'eventuale ricezione di Havertz o Werner.

Il cambio di schieramento ha il vantaggio per gli uomini di Lampard, una volta trovata l'ampiezza (Hudson-Odoi è fuori inquadratura) di portare più uomini in area di rigore (soluzione poco praticata nel resto della partita principalmente per caratteristiche degli interpreti), in questo fermo immagine il Chelsea ha portato in area Havertz, Werner e Pulisic, ma anche in questo caso l'Aston Villa ha le idee chiare: i due di centrocampo chiudono lo spazio generato dall'uscita di Targett dalla linea difensiva che, a sua volta, resta a difesa del centro dell'area, Traorè chiude sul lato debole.


Il cambiamento dettato dai cambi ha avuto impatti anche sulla transizione difensiva della squadra di Lampard; come abbiamo visto nel paragrafo precedente, nel primo tempo Kante giocava in una posizione più avanzata in fase di non possesso, questo perché in transizione il lato di Grealish ed El Ghazi era teoricamente coperto da Azpilicueta; effettuati i cambi lo spagnoli è stato chiamato (come visto nei fermo immagine sopra) a proporsi di più in avanti a supporto dello sviluppo dell'azione, in questa maniera Grealish ha cercato in transizione di sfruttare lo spazio lasciato dal terzino, per questo motivo le grandi capacità in recupero di Kante si sono rese utili a protezione dei centrali difensivi che, altrimenti, si sarebbero trovati ad affrontare in uno contro uno lo stesso Grealish e Watkins, a dimostrazione di quanto il francese è un elemento a dir poco indispensabile per gli equilibri di questa squadra altrimenti molto fragili.


GLI INDISPENSABILI


A rendere questa partita molto bloccata a livello tattico molto godibile da seguire sono stati i duelli (a distanza e non) tra gli ispiratori del gioco Mason Mount e Jack Grealish e gli equilibratori Ngolo Kante e John McGinn.


Come si evince dalle statistiche elaborate da SofaScore Kante e McGinn si sono trovati diverse volte l'uno contro l'altro in campo dando vita a diversi duelli molto belli da vedere, in cui tecnica ed agonismo andavano di pari passo, come si evince dai numeri, inoltre, i due giocatori, al pari dei loro compagni di linea Jorginho e Douglas Luiz, sono stati molto impegnati in situazioni di duello (12 volte il francese, 16 volte lo scozzese) mentre si riconosce lo stile di gioco in fase di possesso, con il francese più preciso nei passaggi (80% di passaggi riusciti, con anche 3 passaggi-chiave) mentre lo scozzese cerca maggiormente passaggi rischiosi e, soprattutto, sa come portare avanti il pallone in conduzione (i 6 falli subiti, tra cui il fallo che è valsa l'ammonizione per lo stesso Kante).


Le partite di Grealish e Mount, invece, rappresentano al meglio lo stile di gioco delle due squadre, con il primo che dalla sua mattonella costruisce pericoli per gli avversari mediante i suoi dribbling e le connessioni con chi occupa la sua zona, rappresenta al meglio l'istinto verticale della formazione di Smith e la ricerca della giocata individuale per finalizzare l'azione; dall'altra parte abbiamo l'uomo attorno al quale Frank Lampard ha deciso (a dovuta ragione) di far girare il suo Chelsea, tocca una gran quantità di palloni, ha una capacità di cambiare il gioco che pochi anno a disposizione (7 lanci lunghi su 7 a segno), infine gli 88 tocchi mostrano quanto la squadra si affidi totalmente a lui per far progredire l'azione, insomma in questa stagione così delicata per il Chelsea l'innalzamento del livello di gioco del suo n.19 è sicuramente la più bella notizia al momento.

venerdì 18 dicembre 2020

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 11

 


Per l'ultima volta in questo 2020 che non passerà di certo inosservato pubblico i miei consigli per il weekend calcistico, un weekend che chiude il 2020 della Bundesliga (ma a differenza degli altri anni riprende subito dopo Capodanno) mentre per gli altri maggiori campionati non è ancora tempo di calare il sipario; il calendario prevede per questo weekend due importantissime sfide al vertice come Bayer Leverkusen-Bayern Monaco che determinerà chi lascerà il 2020 in testa alla Bundesliga, mentre in Francia le due capolista momentanee Lille e PSG si affronteranno nello scontro diretto che potrebbe o meno certificare le difficoltà della squadra parigina a prendere il controllo della Ligue 1; in Italia, invece, il turno di campionato prevede che 6 delle prime 9 in classifica si affrontino tra di loro in un turno che potrebbe ulteriormente delineare i valori in campo nel nostro campionato.

Fatta questa premessa, ho scelto, come da mia abitudine, 4 partite che meritano di essere seguite, dato che siamo costretti a stare chiusi in casa almeno sfruttiamo questo weekend per goderci qualcosa di potenzialmente bello ed interessante proveniente dai principali campionati europei.


SOUTHAMPTON-MANCHESTER CITY (SABATO ORE 16)


Chi avrebbe mai detto che saremmo arrivati a questo punto della stagione con la squadra di Hassenhuttl davanti a quella di Guardiola? Ebbene, la classifica di queste due squadre ben rappresenta lo stato evolutivo che sta vivendo questa Premier League, forse il campionato maggiormente impattato dall'assenza del pubblico sugli spalti e dalle scelte più o meno forzate di dover continuare con progetti già iniziati negli anni precedenti.

Sul campionato del Southampton e sul progetto messo in piedi dal suo allenatore ne abbiamo parlato più volte in passato, per cui le prestazioni non sono sorprendenti (i Saints sono secondi solo al Leeds di Bielsa in termini di PPDA) e rappresentano l'esportazione in Premier League dei principi strategici del calcio verticale ed aggressivo marchio di fabbrica del modello Red Bull, un modo di giocare che sta esaltando diverse individualità, tra cui due elementi che possono essere tranquillamente accostati, in questo momento, ai migliori giocatori del campionato, il mio riferimento è a James Ward-Prowse e Kyle Walker-Peters.


Nelle grafiche elaborate dall'account Telegram playerankBot relativamente alle ultime due partite contro Sheffiled United ed Arsenal, si nota chiaramente l'influenza dei due giocatori in diverse zone ed ampiezze del campo, specie il centrocampista (inserito sulla carta nei due di centrocampo nel 4-4-2 di Hassenhuttl) che si muove su tutto il campo creando e sfruttando gli spazi con un dinamismo che può mettere in seria difficoltà una squadra come il City di Guardiola che sta mostrando seri problemi proprio su questo aspetto.

La squadra del tecnico catalano sta mostrando delle crepe abbastanza serie nel proprio sistema di gioco, evidentemente dopo 5 anni di lavoro il gruppo sembra essere logoro, un aspetto che non va considerato uno scandalo visto quanto richiede in termini di stress mentale (ancor più che fisico) l'applicazione dei dettami di Guardiola, per questo motivo è molto evidente quanto lo schieramento della squadra sia molto più rigido e, soprattutto, molto più preoccupato a non concedere spazio agli avversari anzichè cercare di invadere la metà campo avversaria come ci avevano abituato nel corso degli ultimi anni: le statistiche di Understat mostrano come il City abbia sì il miglior differenziale tra xG realizzati e subiti su gioco in movimento, ma il merito è dato dai numeri difensivi (8,36 xG subiti su azione, ben 2 in meno della prima inseguitrice, il Chelsea) e non da quelli offensivi (19,52, quinto posto in questa classifica, seppur con una partita in meno).



Di certo il gioco del Southampton genera diversi spazi che possono essere attaccati, cosa che gran parte delle avversarie del City non concedono mantenendo il blocco difensivo sempre molto basso, per questo motivo potrebbe essere possibile rivedere dal City qualche reminiscenza delle combinazioni sulla trequarti e relativa imbucata alle spalle della difesa che tanto ci hanno fatto innamorare dei Citizens in questi anni, se neanche in questo contesto riusciremo a vedere un City maggiormente brillante, magari perchè surclassato da una migliore copertura del campo da parte del Southampton, allora la teoria che un nuovo ciclo deve iniziare al più presto potrebbe avere molti più proseliti. 


WOLFSBURG-STOCCARDA (DOMENICA ORE 18)


Il campionato tedesco chiuderà i battenti per il 2020 con una bellissima sfida domenica sera tra due delle più interessanti realtà del campionato, ossia il Wolfsburg di Glasner e lo Stoccarda di Matarazzo, due squadre che amano tenere il baricentro alto e pressare gli avversari anche molto in alto, una strategia che, date le prestazioni ed anche la classifica, sta portando interessanti dividendi per entrambe le formazioni.

Il Wolfsburg, di cui avevo già parlato in un precedente post, ha subito nel turno infrasettimanale la prima sconfitta in campionato per mano del Bayern Monaco in una partita, specie nel primo tempo, in cui gli uomini di Glasner hanno mostrato di essere meglio organizzati della squadra di Flick, passando in vantaggio con Philipp e creando diverse potenziali chances per mandare ko il Bayern ma senza trovare la giocata vincente.

La timeline (fonte Understat) di Bayern-Wolfsburg mostra come la squadra di Glasner abbia concesso pochissimo ai bavaresi nel primo tempo fino al goal di Lewandovski allo scadere della prima frazione per poi mettere alle corde la squadra campione d'Europa nell'ultima parte di partita, a dimostrazione che si tratta di una squadra che non ha intenzione di farsi mettere sotto da nessuno e di proprore il proprio calcio in qualsiasi situazione e circostanza.



Dall'altra parte lo Stoccarda, dopo aver ritrovato la Bundesliga, si sta progressivamente mostrando come una delle formazioni più interessanti del campionato con un sistema di gioco parecchio fluido e che esalta le caratteristiche di diversi elementi, uno su tutti è Silas Wawangituka, giocatore che per convenzione potremmo incasellare come un esterno destro, ma il classe 1999 congolese è la perfetta rappresentazione della fluidità del calcio moderno.
Esemplificazione del concetto sta nella sua heatmap (fonte SofaScore) relativa alla partita vinta una settimana fa a Dortmund (partita vinta 5-1 e che ha causato l'esonero di Lucien Favre): si nota quanto spesso partendo da esterno destro del 3-1-4-2 di Matarazzo finisca ad agire in una posizione da centravanti, tanto che le statistiche parlano di 8 goal e 3 assist per lui in questa stagione.


Nella giornata di campionato che vedrà lo scontro al vertice tra Bayer Leverkusen e Bayern Monaco questa sfida tra due protagoniste della prima periferia del vertice del calcio tedesco potrebbe rendere la nostra domenica pomeriggio molto divertente e confortevole e magari vi farà innamorare di qualcuno dei giocatori di talento a disposizione delle due squadre (a proposito, se non avete mai visto giocare Maximilian Arnold prima d'ora, questa è l'occasione giusta!).


EIBAR-REAL MADRID (DOMENICA ORE 21) 


Anche il campionato spagnolo vivrà questo weekend come punto di passaggio verso un turno infrasettimanale che sarò ricchissimo di spunti (sì, mi sto riferendo alla sfida di martedì tra Real Sociedad ed Atletico Madrid), mentre in questo weekend la partita che consiglio è la trasferta del Real Madrid in casa dell'Eibar, sia perché una trasferta in terra basca (seppur senza pubblico) non è mai una cosa banale per il Real Madrid, sia perché la squadra di Mendilibar ha le carte in regola per dare fastidio alle merengues.

Lo stato di forma della squadra di Mendilibar è molto buono (viene da 5 risultati consecutivi che le hanno consentito di risalire la classifica che resta, però, molto corta) e non tradisce mai quelle che sono le caratteristiche principali della squadra, ossia la grande verticalità ed aggressività.

Dal fermo immagine relativo alla partita pareggiata la scorsa settimana nel derby sul campo della Real Sociedad è possibile notare il baricentro alto della squadra e l'atteggiamento in fase di prima pressione, dove la squadra esercita un vero e proprio pressing uomo su uomo allo scopo di recuperare immediatamente il pallone perché prerogativa della squadra è sempre quella di tenere il gioco nella trequarti avversaria (secondo i dati WhoScored la squadra di Mendilibar trascorre il 34% del tempo nel terzo di campo avversario, maggiore percentuale in Liga al part del Barcellona) utilizzando attacchi diretti ed aggressione alle seconde palle in fase di possesso e pressione alta nella fase di non possesso.

Il Real Madrid, quindi, potrebbe avere difficoltà contro il pressing organizzato della squadra basca, specie se l'atteggiamento della squadra di Zidane non è quello concentrato sulla partita come spesso è accaduto nel corso di questa stagione: gli ultimi due precedenti ad Ipurua raccontano di un Real sconfitto per 3-0 due stagioni fa e vincente per 4-0 lo scorso anno, una dimostrazione di come un atteggiamento sbagliato possa costare carissimo a Benzema e compagni, ed è un allarme da non prendere sotto gamba visto il modo in cui il Real ha affrontato partite come quelle contro lo Shakthar in Champions o la sfida contro il Valencia in campionato.
La partita infrasettimanale contro il Bilbao ha nuovamente messo in mostra le contraddizioni di questa squadra anche nel corso della stessa partita, a Madrid nulla è regalato anche quando negli ultimi 7 anni hai portato a casa 4 Champions League e 2 Liga, e questo gruppo di giocatori deve stare attento alle trappole che un ciclo che è lì prossimo a finire può trovare in giro.





METZ-LENS (SABATO ORE 17) 


La scorsa settimana la Ligue 1 ha subito una pesante doccia fredda causata dalla perdita dei dritti televisivi in essere (causati dalla discutibile scelta di bloccare il campionato nella scorsa stagione) che potrebbe portare ad un forte ridimensionamento del campionato proprio nel momento in cui si stava sviluppando in maniera interessante con progetti economici e tecnici decisamente interessanti (vedi INEOS a Nizza, così come i percorsi di Rennes e Lille). 

Pur in presenza di questa preoccupante situazione, di certo il campionato non perde i suoi spunti di interesse, con una classifica che, anche dopo il turno infrasettimanale, resta molto corta con 4 squadre (PSG, Lille, Lione e Marsiglia) che sembrano potersi giocare la vittoria del campionato dopo anni di cavalcate solitarie da parte del PSG, a questo si aggiunge un contesto tecnico e tattico decisamente interessante che continua a mettere in mostra tantissimi elementi di grande prospettiva, due esempi di ciò sono il Metz ed il Lens, due società che hanno fatto del proprio settore giovanile un grandissimo fiore all'occhiello e che, adesso, cercano di ritagliarsi un posto anche nella Ligue 1 dopo aver dovuto respirare per alcuni anni l'aria meno borghese della Ligue 2.

Vedere una partita di queste due squadre, dunque, è un esercizio continuo di scouting per capire quali prospettive possono avere i giocatori in campo: e quando vedo una partita del Metz (ammetto che non sempre mi è possibile farlo) l'occhio cade sempre su Fabien Centonze, classe 1996, età ideale per considerarlo come pronto per un livello superiore, ed infatti credo fermamente che questa possa e debba essere la sua ultima stagione nel nord della Francia: già nella scorsa stagione era finito nella top11 statistica di WhoScored e, molto più umilmente, anche tra gli elementi più importanti emersi dal mio recap della scorsa stagione; come evidenziato dalla radar chart elaborata da Calcio Datato, i numeri difensivi del terzino destro del Metz sono assolutamente da top del ruolo, per cui osservarlo nella sfida contro il Lens potrebbe essere molto utile per capire nel contesto di quale grande squadra potrebbe far parte.

Al Lens avevo già dedicato alcune righe qualche settimana fa, precisamente ad inizio ottobre alla vigilia del match contro il Saint-Etienne, partita nella quale ha perso per infortunio Ignatius Ganago, sicuramente il suo elemento più rappresentativo, e la cui mancanza nei due mesi di assenza si è fatta sentire (nessuna vittoria nell'arco di questo periodo, seppure il numero di partite disputate è stato molto limitato da alcuni rinvii causa COVID), al suo ritorno la squadra ha ritrovato anche la strada della vittoria, e che vittorie sui campi di Rennes e Monaco; nel frattempo tra i tanti elementi di prospettiva a disposizione di Hause sono emerse le prestazioni del centrale difensivo classe 2000 Loic Bade, inserito come centrale delle linea difensiva a 3 che si valere tantissimo sul gioco area e che si dimostra particolarmente valido anche in fase di impostazione, come testimoniano i dati elaborati da Calcio Datato.

Dato che tra poche settimane ricomincia la giostra del mercato e che le società di Ligue 1 sono in difficoltà finanziaria per i motivi di cui sopra, una partita come questa rappresenta una vetrina per profili che possono avere un importante impatto in contesti di livello top.

venerdì 11 dicembre 2020

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 10



Quello in arrivo è un weekend con due derby che si presentando da soli come quello di Manchester e Madrid (soprattutto quest'ultimo potrebbe essere dare un indirizzo molto delineato alla Liga), mentre in Francia la rivalità tra PSG e Lione avrà un nuovo capitolo domenica sera che potrebbe sovvertire o consolidare le gerarchie del campionato francese. Oltre a questi incontri di cartello che nobilitano questo weekend calcistico, come da mia abitudine, vi consiglio altre partite meritevoli di considerazione, questa settimana le partite scelte sono 4.


MARSIGLIA-MONACO (SABATO ORE 17)


La Ligue 1 continua ad essere dopo 13 giornate molto incerta grazie ad una concorrenza che sta rendendo la vita difficile ai tentativi di fuga del PSG che domenica sera affronterà il Lione in una sfida tutta da seguire, tuttavia la partita che merita la considerazione per questo weekend è la sfida tra Marsiglia e Monaco, due squadre che con un percorso tecnico diverso e con difficoltà diverse stanno tenendo il passo delle migliori con addirittura i marsigliesi che sono la potenziale capolista del campionato viste le due partite da recuperare sulla concorrenza.

La squadra di Villas-Boas ha costruito un'identità di squadra molto solida e basata su un possesso basso molto insistito cercando di affidare la rifinitura alle giocate individuali dei trequartisti a sua disposizione (Payet, Thauvin, Sanson e Cuisance).

Dall'analisi delle passmaps delle ultime due partite di campionato (fonte Between the Posts) si nota abbastanza chiaramente la tendenza della squadra marsigliese a tenere un baricentro non troppo alto, con l'impostazione gestita dai due centrali difensivi e da Rongier con Kamara che resta basso semplicemente per dare equilibrio allo schieramento e permettere ai terzini di dare maggiore ampiezza in zone più alte del campo, per il resto sono le rotazioni dei tre uomini alle spalle di Benedetto a cercare di trovare la giocata per disordinare le difese avversarie, un sistema molto elaborato e che porta pochi giocatori ad invadere la trequarti avversaria e che sta raccogliendo dividendi in campionato in termini di risultati (come detto in premessa il Marsiglia è potenzialmente primo in classifica) ma meno dal punto di vista statistico (la squadra ha un saldo xG negativo, seppur di poco), il che significa che senza un innalzamento del livello di gioco le overperformance riscontrate finora possono portare ad una regressione dei risultati, cosa che è ben riscontrabile nelle prestazioni in Champions League, dove la squadra di Villas-Boas ha raccolto solo una vittoria nel proprio girone ed ha dovuto dunque abbandonare l'Europa.

Dall'altra parte il Monaco rappresenta un progetto di gioco molto più aggressivo e propositivo con, ovviamente il rovescio della medaglia di lasciare spazi in transizione che la espongono a livello difensivo. Il 4-2-3-1 di Kovac si trasforma in un 4-2-4 in fase di possesso o ancor meglio un 2-4-2-2 con i terzini che si alzano a livello dei due centrocampisti centrali ed i due esterni d'attacco che si accentrano nei mezzi spazi, in questo contesto trovano il loro habitat naturale Kevin Volland che è libero di muoversi su tutto il fronte d'attacco per sfruttare e creare spazi e soprattutto sta esplodendo Soufiane Diop

Come si evince dal grafico elaborato tramite i dati del sito FbRef possiamo vedere tra i giocatori nati dopo il 2000 quali sono i giocatori maggiormente creativi della Ligue 1, dove troviamo elementi già nominati dai miei post precedenti come Adli, Aouchiche, David e Gouiri, alle loro spalle ecco che si erge l'esterno offensivo del Monaco che, a differenza degli altri gioca in posizioni spesso defilate ed anche arretrate, ha messo a referto più di 3 occasioni create a partita. All'apporto di Diop si aggiunge, invece, un giocatore che di primavere alle spalle ne ha molte di più, ossia Cesc Fabregas, a cui Kovac ha affidato il ruolo di super sub nei momenti in cui la squadra necessita di trovare una certa organicità in campo, sistemato in posizione di trequartista lo spagnolo dispensa la sua sapienza calcistica e la sua tecnica ed il riconoscimento degli spazi da attaccare: la partita simbolo dell'ex Arsenal e Barcellona in questa stagione è stata la partita contro il PSG in cui entrato nel secondo tempo sullo 0-2 ha sostanzialmente da solo permesso al Monaco di ribaltare la partita.

Con questi elementi a disposizione l'ex tecnico del Bayern Monaco sta progressivamente ricostruendo una squadra in grado di tornare in zone che di classifica confacenti al blasone del club ed i propositi della proprietà, questo sta avvenendo grazie ad una strategia di gioco molto aggressiva che, nel momento in cui sarà in grado di gestire le transizioni avversarie (e, dati gli uomini a disposizione tra Fofana e Tchouaméni davanti alla difesa e Badiashile e Disasi al centro della difesa la cosa non mi sembra impossibile se viene fatto il giusto lavoro su di essi) potrebbe tornare ad essere una squadra in grado di tornare a competere per la Champions e per il campionato; questa squadra rappresenta il banco di prova, dunque, per le ambizioni del Marsiglia in una partita in cui entrambe le squadre cercheranno di avere il pallone e riconquistarlo quanto prima possibile, chi sarà in grado di uscire dalla pressione avversaria in maniera più brillante avrà la meglio in questa partita, per cui le strategie in tal senso di Villas-Boas e Kovac saranno decisive per stabilire chi avrà il comando della partita e, se equilibrio sarà, toccherà allora ai vari Payet, Thauvin, Diop Fabregas e Gelson Martins trovare la giocata per romperlo l'equilibrio.


ZENIT SAN PIETROBURGO - DYNAMO MOSCA (SABATO ORE 17)


Il campionato russo vive il suo penultimo weekend prima della pausa invernale che terminerà a fine febbraio, il bilancio, al momento, del calcio russo per club resta abbastanza povero in termini di risultati a livello europeo, con il solo Krasnodar che rappresenterà la nazione nella fase ad eliminazione diretta delle coppe europee grazie alla retrocessione in Europa League ottenuta ai danni del Rennes nel girone E della Champions League.

Tra le protagoniste negative della campagna europea delle squadre russe ci sono Zenit e Dynamo Mosca, le due squadre che si affrontano sabato in una sfida che potrebbe avere risvolti molto importanti per l'andamento di questo campionato che, come quasi tutti i campionati in Europa, vivono di grande equilibrio con le prime tre della classifica (Zenit, Spartak e CSKA) in 3 punti e un altro gruppetto di 4 squadre (Dynamo, Rostov, Lokomotiv e Sochi) distanziate tra 5 ed 8 punti dalla vetta.

Lo Zenit per il secondo anno consecutivo è uscito malamente dal girone di Champions League di cui era testa di serie mostrando ancora una volta di avere una rosa non in grado di competere a livello internazionale non ostante la presenza di nomi importanti come Malcom, Driussi ed anche lo stesso Azmoun, tuttavia la squadra di Semak ha mostrato di non avere una chiara strategia di gioco, così come mostrato in campionato, dove le individualità riescono a sopperire alla mancanza di coralità della squadra, mentre in Champions determinati giocatori non hanno mostrato di poterlo fare.

Il gioco della squadra fatica a progredire mediante uno sviluppo della manovra palla a terra, uno dei motivi è, come detto sopra, l'assenza di una reale strategia, ma il più importante è, a mio parere, la presenza di Dzyuba li davanti che spesso e volentieri viene utilizzato come target per i lanci in avanti e poter quindi lavorare sulla seconda palla o sulle triangolazioni strette con il trequartista che si inserisce. Come si evince dalle statistiche elaborate da WhoScored lo Zenit è la squadra che riesce a mettere a segno più lanci lunghi di tutti, a dimostrazione dell'importanza che ha questa mossa per il gioco della squadra di Semak.




Per la Dynamo, invece, la stagione europea è finita in maniera ancora più prematura, eliminata nei preliminari dell'Europa League, tuttavia la squadra allenata da Schwartz, come già indicato in un post dedicato nelle settimane precedenti, sta seminando un percorso che potrebbe portare a delle soddisfazioni sia in termini di risultati, sia in termini di sviluppo di elementi russi in grado di avere un valore in prospettiva migliore rispetto alla generazione attuale.



Tra i giocatori che si stanno mettendo in luce nella squadra moscovita abbiamo diversi elementi di grande interesse sotto i 23 anni: dalla grafica di WhoScored filtrata per i migliori giocatori russi del campionato aventi meno di 25 anni, troviamo ben 4 elementi della Dynamo, con l'esterno sinistro offensivo Daniil Lesovoy che ha il miglior rendimento all'interno di questa classifica che include anche il centrale difensivo Evgeniev, il terzino sinistro Dmitri Skopintsev e soprattutto la mezzala Daniil Fomin, giocatore indispensabile nel sistema di Schwartz in grado di poter giocare da centrale nel 4-2-3-1, ma anche alzarsi in zona di rifinitura nel 4-1-4-1 mostrando ottime capacità sia in fase di sviluppo che di rifinitura ma anche di finalizzazione grazie ad ottime capacità in fase di inserimento, insomma quello che si definirebbe un centrocampista completo, così come già segnalato in un mio precedente post a riguardo e che a partire dallo scorso ottobre è entrato nel giro della nazionale russa.

Insomma quella di sabato a San Pietroburgo è una sfida tra la squadra che rappresenta la massima forza del calcio russo e, dunque la più recente tradizione, e quella che sta cercando di portare un rinnovamento in termini di qualità di gioco ed individuale, a questo si aggiunge la classifica corta a dare un valore importante anche in termini di classifica.


LA FINALE DI MLS CUP (DOMENICA ORE 1.30)


Come tradizione la prima metà di dicembre è quella che assegna il titolo nella MLS e, negli ultimi anni tradizione nella tradizione è quella di trovare i Seattle Sounders a giocarsi il titolo, visto che con quella della notte tra sabato e domenica, saranno 4 finali nelle ultime 5 edizioni; a sfidare la squadra di Brian Schmetzer saranno i Columbus Crew che ospiteranno la sfida al MAPFRE Stadium.

La squadra che ospiterà la finale è giunta fin qui grazie ad un cammino netto nei playoff, frutto di uno stile di gioco molto tecnico e propositivo che ha visto la squadra allenata da Caleb Porter crescere progressivamente nel corso della stagione dopo un'annata (quella 2019) che li ha visti fuori dai playoff, tuttavia il tecnico ed il club hanno deciso di costruire una squadra adatta al tipo di gioco da voler proporre, basato sul possesso palla e su una costruzione che parta dai difensori centrali e che si sviluppi sugli esterni; in questo contesto sono stati molto utili gli arrivi di Zelaryan a supporto della punta Zardes, così come quello del centrocampista ex Atlanta Nagbe davanti alla difesa che, assieme a Artur (autore del goal della vittoria nella finale di Conference contro New England) formano un'ottima cerniera davanti alla difesa oltre ad ottime qualità di resistenza al pressing in fase di possesso, a questo si aggiunge una coppia centrale difensiva di esperienza formata da Afful e Jonathan Mensah, classe 1990, che qualcuno dalla memoria importante può ricordare da ragazzo vestire la maglia dell'Udinese.

Anche Seattle è costruita allo stesso modo, con un giocatore come Lodeiro e Cristian Roldan che sviluppano il gioco per innescare il centravanti peruviano Ruidiaz o i tagli dell'esterno offensivo Jordan Morris, tuttavia ciò che contraddistingue i Sounders è la grande forza mentale che la squadra mostra in un contesto come quello dei playoff, altrimenti sarebbe difficile spiegare la rimonta completata nei 15' minuti finali della finale di Conference contro Minnesota in cui la squadra di Schmetzer è stata in grado di rimontare da 0-2 ottenendo l'accesso alla quarta finale nelle ultime 5 stagioni. 


Avendo le due squadre uno stile molto simile in fase di possesso, dove invece vediamo la differenza è sulla fase di non possesso, dove (seppur limitatamente alle partite dei playoff fin qui disputate) si nota una maggiore aggressività dei Sounders rispetto a Columbus, dato desumibile dalla quantità di tackles effettuati dai campioni in carica contro il dato degli intercetti che vede chiaramente avanti la squadra che ospiterà questa finale che preferisce, invece, difendere con un blocco compatto chiudendo gli spazi agli avversari. E' dunque alta la probabilità di vedere una partita che si deciderà probabilmente su questo aspetto, ossia la capacità di Columbus di usare le proprie qualità in fase di possesso per superare l'aggressività di Seattle, ma ovviamente non sarà solo questo, la forza mentale e l'abitudine a queste sfide da parte della squadra di Schmetzer potrebbe essere la chiave di volta anche per questa finale, per cui Columbus dovrà restare in partita ed imporre il proprio gioco fino alla fine per portare a casa la MLS CUP. 


ATALANTA-FIORENTINA (DOMENICA ORE 15)


La Serie A mette in scena nel weekend un turno in cui non sono previsti scontri diretti, per cui potrebbe essere l'occasione per dare una prima scrematura delle posizioni in vetta alla classifica ed iniziare ad allungarla: per questo molte sfide rappresentano appuntamenti cruciali per molte protagoniste del campionato, una su tutte è l'Atalanta di Gasperini che ha raggiunto in settimana il secondo passaggio consecutivo alla fase ad eliminazione diretta della Champions League e che adesso proverà a riaccodarsi alle zona alte della classifica anche in campionato.

La squadra di Gasperini è alle prese con un processo (non so quanto voluto) di trasformazione del modo di giocare della squadra, decisamente meno aggressivo e dai ritmi più blandi rispetto alle scorse stagioni: sono tante le ragioni che hanno portato a questa situazione ma opinione personale è che il passaggio così breve tra il quarto di finale contro il PSG e l'inizio della nuova stagione abbia svuotato fisicamente e psicologicamente la squadra che fatica a reggere i ritmi di lavoro dello staff di Gasperini, generando quindi una condizione deficitaria in molti interpreti (vedi Zapata e Papu Gomez su tutti) che va ad influire sull'esecuzione dei meccanismi ormai oliati da 5 anni, non è un caso che gli elementi che meglio stanno facendo in questo periodo sono Romero e Pessina, ossia i due elementi di novità nella rosa in questa stagione.

Nella partita vinta in settimana contro l'Ajax e che è valso il passaggio agli ottavi di Champions si nota come la squadra bergamasca si difenda ormai con un blocco compatto e medio-basso (nel fermo immagine trovate tutti i 10 giocatori di movimento) senza però perdere la specificità dell'orientamento sull'uomo, anche il dato del PPDA conferma questo nuovo approccio dei nerazzurri, con un valore di 9,66 che la assesta in una posizione di metà classifica in questa specifica statistica.



Ad affrontare questa "nuova" Atalanta ci sarà una squadra che cambia sempre pelle ma senza cambiare il senso della propria stagione, ossia la Fiorentina, prima ed unica squadra (al momento) ad aver cambiato allenatore in serie A in questa stagione. Il passaggio da Iachini a Prandelli non ha ancora portato a dividendi in termini di risultati, tuttavia il tecnico di Orzinuovi sta cercando di portare dei cambiamenti in termini di mentalità ancor prima che tattici, prediligendo un calcio fatto di possesso palla (d'altronde con la miriade di giocatori tecnici che si ritrova in rosa il calcio reattivo e di transizioni di Iachini comprimeva molto le qualità di molti elementi) ma soprattutto un orientamento all'uomo in fase di non possesso per cercare di recuperare rapidamente il possesso.

Come si evince da quanto elaborato dal sito Understat dal momento dell'insediamento di Prandelli la squadra viola è al terzo posto in termini di PPDA, a conferma che almeno questo cambio di strategia sta raccogliendo i suoi frutti, in molti potrebbero obiettare il fatto che l'aver giocato due partite interne contro Benevento e Genoa possa aver influito sul dato, ed invece anche nella partita di San Siro contro il Milan l'indice PPDA (7,92) è in linea con la media di queste tre partite (7,86). Indubbiamente ciò che è mancato alla squadra fiorentina in queste partite è la capacità in fase di rifinitura e finalizzazione, dove sinceramente continuo a vedere grosse difficoltà a far coesistere Ribery e Castrovilli che tendono ad occupare la stessa porzione di campo piuttosto che creare una catena con Biraghi, così come restano un mistero le prestazioni delle punte a disposizione di Prandelli (Vlahovic, Cutrone e Kouame), per cui staremo a vedere come e se Prandelli riuscirà a trovare una quadratura a questo cerchio che sembra tutt'altro che perfetto.

Questo Atalanta-Fiorentina, dunque, rischia di essere una partita giocata con strategie opposte rispetto a quelle viste negli ultimi precedenti, con una Fiorentina che potrebbe essere, stando a questi recenti sviluppi della strategia di gioco, maggiormente aggressiva contro un' Atalanta, invece, maggiormente attendista, per questo la sfida del Gewiss Stadium è la partita tatticamente e tecnicamente più stimolante di questa giornata.

giovedì 3 dicembre 2020

Consigli per il weekend calcistico, Stagione 20/21, ep. 9


Quello che inizia stasera è un weekend carico di sfide di grande importanza come la sfida al vertice in Germania tra Bayern e Lipsia, il derby di Torino che resta una sfida molto sentita, la Premier che torna a giocare con il pubblico (seppur, come normale, con presenze molto limitate), un Siviglia-Real Madrid che inaugura una settimana che potrebbe definire il futuro di Zidane sulla panchina madridista, tutte sfide in contesti di classifica molto corta e che lasciano aperti innumerevoli scenari, almeno in questa fase di stagione.

Fatta questa premessa con le partite di cartello previste in questo weekend, come da abitudine presento i miei consigli sulle partite da seguire che, ve lo anticipo, sono molto ma molto appetitose per ricchezza di contenuti tecnici e tattici.


IL DERBY DI BERLINO (VENERDÌ ORE 20.30)


Il ritorno del derby nella capitale tedesca lo scorso anno fu salutato come un evento storico, tanto più in coincidenza con il trentesimo anniversario della caduta del muro, quello di quest'anno, invece, mette di fronte una sfida i cui spunti tecnici sovrastano decisamente quelli storici e geo-politici.

Ad inizio stagione la squadra allenata da Labbadia sembrava costruita ad un ruolo da protagonista, con l'arrivo di Tousart e Guendouzi a centrocampo e la conferma di Piatek e Cunha in attacco, ed invece l'Hertha non è riuscita ancora, almeno a livello di risultati, a mostrare il proprio valore. Il motivo principale per cui i risultati non danno ancora ragione all'Hertha risiedono nell'equilibrio della squadra, molto pericolosa e ben scaglionata a livello offensivo, ma molto meno ben disposta in fase di non possesso.

Come si evince dall'esempio della partita persa contro il Borussia Dortmund due settimane fa, la pressione alta esercitata spesso dai vari Darida e Cunha generano molti spazi tra centrocampo e linea difensiva, con meccanismi non sempre affiatati che generano diverse situazioni in cui l'avversario si trova con grandi spazi a disposizione in zona di rifinitura; questo tipo di situazione ha portato la difesa dell'Hertha ad essere una delle peggiori della Bundesliga a livello di xG subiti (15) e di reti subite (18); i valori offensivi, invece, sono abbastanza soddisfacenti (12 xG realizzati, 15 reti realizzate); infine, a conferma di un approccio aggressivo della squadra in fase di possesso vi è il dato relativo al PPDA pari a 9,92.


Dall'altra parte l'Union Berlino si è evoluta come squadra rispetto alla compagine che difendeva con blocco basso nella scorsa stagione e puntava sulle transizioni e sugli attacchi diretti come unica arma offensiva, un cambiamento dettato per prima cosa dal cambio di modulo (dal 5-3-2 dello scorso anno al 4-2-3-1 di quest'anno) ma anche una ricerca di una fase offensiva più audace con più giocatori coinvolti nella fase offensiva.

Come si evince nel fotogramma qui di fianco il gioco dell'Union si basa su un calcio molto verticale e diretto in cui il 4-4-2 di base si trasforma, di fatto, in un 4-2-4, con il centravanti Awonimy cercato immediatamente con un attacco diretto o con una verticalizzazione ed i suoi compagni pronti ad intervenire sulla seconda palla o sulla sponda, in particolare uno dei centrocampisti centrali (generalmente Promel) si alza in verticale rispetto al suo compagno di reparto (generalmente Andrich), così come anche i terzini (specie Lenz sulla sinistra) per avere quanta più densità possibile tra le linee ed attaccare la linea difensiva avversaria con un immediato inserimento o arrivando rapidamente al cross. Questo approccio ha portato la squadra di Fischer ad issarsi fino al quinto posto in classifica ed essere al secondo posto nel differenziale tra xG realizzati e xG subiti, numeri che rendono la squadra del quartiere di Kopenick la grande sorpresa finora di questa Bundesliga.


Con due squadre così aggressive e disposte a portare tanti uomini in attacco, le premesse per questo derby berlinese sembrano di alto livello, ragion per la quale lo metto in cima ai miei consigli per questa settimana che, comunque, in Bundesliga vedrà anche affrontarsi Bayern Monaco e Lipsia, ossia le prime due della classe e massima espressione del calcio tedesco in Europa nella scorsa stagione.


ATHLETIC BILBAO - CELTA VIGO (VENERDI' ORE 21)


Anche in Spagna il venerdì sera ci mette di fronte ad un match di sicuro interesse tra due squadre che stanno cercando di tirarsi fuori da un inizio di stagione molto complicato ed una vittoria in questo scontro diretto potrebbe essere una certificazione dei progressi fatti dalle due squadre.

La squadra basca si presenta a questa partita con statistiche molto importanti e che ben rappresentano le qualità della formazione allenata da Garritano: come da tradizione il Bilbao esercita un calcio molto aggressivo e molto verticale (secondo miglior PPDA del campionato dopo quello del Getafe, affrontato proprio nello scorso weekend), ma soprattutto è una squadra che produce con buona qualità in fase offensiva ed allo stesso tempo concede poco in fase difensiva, una solidità che, appunto, non sorprende chi segue questo club, specie da quando Garritano ha preso il suo posto in panchina.




Il dato relativo al differenziale tra gli xG subiti e quelli realizzati mostrano un saldo che porterebbe l'Athletic tra le migliori squadre del campionato, tuttavia solo una vittoria nella sfida di questa sera potrebbe garantire alla squadra basca una posizione di classifica in linea con quanto espresso finora; i risultati sono migliorati anche grazie alla crescita delle prestazioni dell'ex Torino Berenguer, giocatore con pochi eguali quando si tratta di condurre il pallone nella trequarti avversaria, ed anche a quella di Asier Villalibre, giocatore sicuramente meno appariscente di Berenguer ma che sembra ben associarsi con lo stesso ex Torino e con Inaki Williams.

Il Celta Vigo, invece, si presenta a questa sfida reduce da una importante quanto convincente vittoria contro il Granada dove il lavoro di Coudet, giunto al capezzale della squadra galiziana durante l'ultima sosta, è già ben visibile, con una squadra che muove molto più velocemente il pallone sfruttando al meglio la qualità di cui la squadra dispone dalla metà campo in su (vedi l'azione del goal del momentaneo 1-1 contro il Granada) ovviando, invece, ai limiti difensivi, cercando di alzare la pressione sull'avversario in zone più alte del campo e, in ogni caso, cercando di portare più giocatori in zona palla.

Come si evince da questo fermo immagine preso dall'ultima partita vinta contro il Granada si nota immediatamente il posizionamento della linea difensiva molto alto allo scopo di proteggere la pressione della squadra galiziana, un principio in fase di non possesso che Coudet ha immediatamente implementato a Vigo dopo che il suo predecessore Oscar Garcia preferiva tenere basso il baricentro in fase di possesso al fine di proteggere maggiormente i tre centrali del suo 3-5-2, una scelta strategica che, indubbiamente, indeboliva il potenziale della squadra e che gli è costata l'esonero.

La sfida del San Mames, dunque, metterà di fronte due formazioni con idee chiare sulla strada da seguire e, ulteriore motivo di interesse sarà vedere in campo la sfida a distanza tra Iago Aspas e Inaki Williams, le anime offensive di queste due squadre.


LECCE-VENEZIA (SABATO ORE 14)


Dopo un venerdì carico di eventi, per il sabato pomeriggio (magari sorseggiando il caffè post pranzo) il calendario della nostra serie B mette in programma una partita che dovrebbe garantire uno spettacolo molto godibile tra due squadre in un ottimo momento di forma ma soprattutto in grado di giocare un calcio molto offensivo con trame di gioco molto interessanti.

Il Lecce è indubbiamente la squadra costruita per vincere questo campionato a mani basse, il livello dei giocatori in rosa è indubbiamente un lusso per la categoria, a questo si aggiunge, non ostante l'addio di Liverani, il mantenimento degli stessi principi di gioco visti nelle ultime stagioni, ossia il 4-4-2 con il rombo a centrocampo e tanti giocatori a supporto della fase offensiva.

Questo fermo immagine, tratto dall'ultima partita vinta in casa del Chievo, mostra lo scaglionamento offensivo della squadra, con i 5 uomini offensivi (ossia le due mezzali, il trequartista Mancosu e le due punte Coda e Stepinski) scaglionati in modo tale da avere più soluzioni per attaccare l'area. In questa situazione il pallone è tra i piedi di Coda che ha come soluzioni uno scambio ravvicinato con Mancosu (alla sua destra) per poter concludere con un triangolo, così come può servire il taglio da dietro di Paganini, così come servire Stepinski sul lato opposto alle spalle della linea difensiva avversaria). Non c'è dunque da meravigliarsi se, con questo arsenale offensivo a disposizione (nell'esempio non ci sono i due terzini che in genere salgono per fornire la soluzione anche in ampiezza) la squadra salentina detiene il miglior attacco con 22 goal realizzati e Massimo Coda capocannoniere con 7 reti realizzate e Marco Mancosu re degli assist con 7 assist realizzati); i numeri difensivi, invece, non sono così eccezionali e la coppia difensiva Lucioni-Meccariello garantisce molto in termini di esperienza ma molto meno quando c'è da difendere molto spazio alle loro spalle ed i 10 goal subiti in 9 partite lo stanno a testimoniare.

Dall'altra parte troviamo il Venezia di Paolo Zanetti che sta portando avanti con ottimi risultati il progetto tecnico iniziato lo scorso anno sotto la guida tecnica di Dionisi (oggi all'Empoli dove sta confermando le sue ottime qualità come tecnico), un progetto basato su un calcio tecnico e di possesso con trame offensive basate su un sistema posizionale e tante rotazioni sulle catene laterali ed in zona rifinitura, in più rispetto allo scorso anno la rosa è stata rinforzata con elementi molto funzionali all'idea di calcio che il club sta portando avanti, con l'arrivo dell'ex Trapani Tagordeau davanti alla difesa a garantire la pulizia dell'uscita palla da dietro, l'ex Perugia Mazzocchi sulla destra a garantire ampiezza (e non solo) alla manovra ed infine quello che ritengo il vero upgrade di questa stagione, ossia l'arrivo in attacco di Francesco Forte, centravanti che l'anno scorso ha fatto una grande stagione, seppur retrocedendo, con la maglia della Juve Stabia, e che in questa stagione sta portando quei goal che lo scorso anno sono mancati alla squadra lagunare.

Nell'esempio tratto dalla partita vinta con l'Ascoli la scorsa settimana sono visibili le rotazioni offensive della squadra di Zanetti, soprattutto sulle catene esterne che, in questo caso è addirittura composta da Forte (il centravanti), Aramu (che sarebbe l'esterno d'attacco del 4-3-3) e da Mazzocchi (il terzino destro) con quest'ultimo che occupa la posizione più avanzata ed interna del triangolo, questo consente la creazione di spazi in zona centrale attaccati dalla mezzala destra (Fiordilino, in luogo del centravanti), l'esterno offensivo e la mezzala opposta (Capello e Maleh), una situazione ricorrente e sempre con attori diversi grazie a meccanismi ben collaudati: il quinto posto in classifica ad un punto di distacco dallo stesso Lecce e a 3 punti dalla capolista Salernitana sono frutto di questo tipo di lavoro che rendono il Venezia uno dei laboratori tattici e tecnici tra i più interessanti del campionato cadetto.

Date le premesse di cui sopra ci aspetta una partita carica di contenuti e tanti interessanti duelli a distanza da seguire, con la sfida tra il capocannoniere Coda ed il suo vice Forte, così come vedere all'opera Mancosu contro Aramu e Maleh in una sfida tra profili tecnici che, a mio modesto parere, nobilitano il palcoscenico della serie B.


BORDEAUX-BREST (DOMENICA ORE 15)

Come indicato in premessa, i campionati in questa stagione mostrano classifiche cortissime in cui basta pochissimo per trovarsi a ridosso delle prime posizioni così come per ritrovarsi in prossimità della zona retrocessione: la Ligue 1 non fa eccezione con le prime 13 squadre raccolte in 9 punti, due di queste squadre sono il Bordeaux ed il Brest che si affrontano domenica pomeriggio in una sfida tra due squadre in ottima forma, specie dopo la ripresa del campionato e con due stili di gioco molto diversi.

La squadra girondina ha ricominciato la stagione ancora influenzata dalle vicissitudini societarie che hanno portato all'addio di Paulo Sousa sostituito da Jean-Louis Gasset, allenatore di grande esperienza che non ha rivoluzionato i principi di gioco del tecnico portoghese, basato su un possesso che parte dal basso e che cerca di avanzare tramite passaggi corti, semmai l'allenatore francese ha scelto, in fase di non possesso, di abbassare l'aggressività in fase di pressione chiedendo alla squadra di mantenere un baricentro basso a copertura della propria difesa (il PPDA è salito dai 9 dello scorso anno ai 13 di questa stagione) e che ha portato la squadra ad avere una lunga lista di partite terminate con la porta inviolata per 7 volte su 12 partite disputate.

Elaborando i dati presenti su FbRef lo stile di gioco del Bordeaux è ben testimoniato dai numeri, con la squadra di Gasset in fondo alla graduatoria sia relativamente alla statistica dell'accesso alla trequarti avversaria (ossia il rapporto tra i passaggi effettuati nella trequarti avversaria ed il totale) sia nella graduatoria relativa alla pressione alta (ossia il rapporto tra pressioni effettuati nella trequarti avversaria rispetto al totale); infine la statistica sull'accesso all'area di rigore mostra invece il rapporto tra passaggi effettuati in area rispetto a quelli effettuati nella trequarti avversaria, un modo per verificare la capacità della squadra di rendersi pericolosa una volta raggiunta la trequarti, e qui notiamo un dato molto incoraggiante, reso possibile dalla presenza di numerosi giocatori di talento nelle zone avanzate del campo, difatti Gasset può disporre di gente come Adli e Ben Arfa, talenti dal livello tecnico indiscutibile, capaci di creare pericoli ed occasioni dal nulla, così come di estraniarsi totalmente dal match o cercare giocate fuori contesto.
Un esempio lo abbiamo visto nell'ultima partita del Bordeaux pareggiata al Parco dei Principi contro il PSG, dove Ben Arfa è stato capace nel primo tempo di perdere un pallone sanguinoso davanti alla propria area di rigore alla ricerca di una giocata poco funzionale alla situazione che ha portato al fallo da rigore su Neymar, mentre nel secondo tempo con le sue condizioni deliziose ha messo più volte a ferro e fuoco la linea difensiva del PSG; insomma Gasset sta cercando di tirare fuori quanto più potenziale possibile da questa squadra, ma le sue fortune dipenderanno giocoforza dalla luna dei suoi giocatori maggiormente rappresentativi.

Dall'altra parte il Brest si presenta a questa sfida reduce da 3 vittorie consecutive che hanno premiato le scelte di Olivier Dall'Oglio che da inizio stagione sta cercando di portare un gioco molto piacevole ed arioso che si basa prevalentemente sul lavoro dei terzini che innescano gli esterni offensivi nei mezzi spazi oppure raggiungendo in verticale le punte, un sistema di gioco che esalta al meglio il talento a disposizione della squadra bretone, in particolare del suo esterno offensivo Romain Favre che in questa stagione viaggia alla media di 2,2 passaggi-chiave a partita e 3,1 dribbling riusciti a partita a cui aggiungere 3 goal e 2 assist: data la sua età (è un classe 1998) questa potrebbe essere la stagione che può consacrarlo e permettergli di giocare a livelli più alti.


Ma come indicato precedentemente, il principale punto di forza della squadra di Dall'Oglio e del suo sistema sono i suoi terzini: sia Faussurier e Pierre-Gabriel a destra e Perraud a sinistra hanno mostrato di creare un grande apporto alla fase di sviluppo e rifinitura del gioco della squadra bretone: come si evince dalle statistiche di FbRef tutti e tre i terzini sono tra i migliori difensori della Ligue 1 per expected assist a partita e per giocate che portano al tiro.

Questa capacità del Brest di sfruttare sia i corridoi centrali che quelli esterni permettono alla squadra di Dall'Oglio di rendersi pericolosa in qualsiasi situazione, il Lille per esempio ne sa qualcosa visto che proprio a Brest ha subito la prima sconfitta stagionale e dove per oltre 30' è stata vittima di fuoco incrociato da parte di Faivre e compagni senza riuscire a trovare contromosse; un problema che il Bordeaux ha vissuto proprio nell'ultima trasferta di Parigi, dove lo schieramento attendista degli uomini di Gasset a coprire il centro del campo ha lasciato spazio proprio ai terzini del PSG che tanti fastidi hanno creato a Costil, per cui una situazione simile potrebbe verificarsi domenica nella sfida del Matmut Atlantique dove la solidità della formazione girondina verrà messa a dura prova, tuttavia i 4 punti raccolti nella doppia trasferta di Rennes e Parigi sono da considerare come un incoraggiamento al lavoro di Gasset che cercherà di trovare con il talento di cui dispone in avanti il modo di prendere in mano le redini della partita e trovare una vittoria che le permetterebbe di risalire la cortissima classifica della Ligue 1.


ROMA-SASSUOLO (DOMENICA ORE 15)


Stesso orario della partita di Bordeaux per Roma e Sassuolo, protagoniste di una sfida di grande interesse per la decima giornata di serie A: le due formazioni prima dello scorso turno erano ancora imbattute sul campo (la Roma aveva perso a tavolino la prima partita contro il Verona, terminata 0-0) ed avevano mostrato due identità di gioco molto diverse quanto riconoscibili e molto piacevoli da osservare: le sconfitte, pesanti nel punteggio, contro Inter e Napoli, sono arrivate in maniera molto diversa e per questo motivo le problematiche riscontrate sono differenti.

Per la Roma il 4-0 subito dal Napoli nasce a causa della difficoltà avuta dalla squadra a coprire il campo rispetto ad un Napoli che è stato in grado di isolare Pedro e Mkhitaryan, i due giocatori deputati alla fase di rifinitura nel sistema di Fonseca, così come di rendere inefficaci i due esterni (assorbiti dai terzini del Napoli in fase di possesso, messi in mezzo rispettivamente dalla catena laterale sinistra del Napoli e dalle giocate in uno contro uno di Lozano), in questo contesto Dzeko, che già non era al meglio dopo l'inattività dovuta all'isolamento causa COVID, si è ritrovato isolato senza la possibilità di giocare palloni.

La passmap della partita di Napoli (fonte Between the Posts) è abbastanza esplicativa delle problematiche riscontrate dalla Roma: sono davvero tante le anomalie, in primis la posizione media di Dzeko resa così bassa a causa del fatto che i palloni toccati in attacco sono stati addirittura inferiori rispetto a quelli toccati nella propria area di rigore (quando ripiegava sui calci da fermo), altro dato molto esplicativo è quello relativo al giocatore con il maggior numero di passaggi in avanti ricevuto, ossia Cristante, il centrale della difesa a 3 di Fonseca, ulteriore prova di come la squadra giallorossa non sia stata in grado in alcun modo di far progredire il gioco. 

Per la partita contro il Sassuolo potremmo vedere dunque degli aggiustamenti di Fonseca per facilitare l'uscita del pallone della metà campo, una soluzione è proprio quella vista a Napoli nel secondo tempo, ossia avanzare Pellegrini (che resta un sacrificato nei due di centrocampo del 3-4-2-1) per lasciare le chiavi della fase di sviluppo a Villar, il cui rendimento è in piena crescita e mostra sicuramente miglior conoscenza di quella fase di gioco rispetto ai suoi compagni.

Riguardo la formazione di De Zerbi, la sconfitta contro l'Inter arriva al termine di un ciclo di partite in cui la squadra nero verde ha mostrato alcune difficoltà nell'esprimersi sui livelli che conosciamo, il motivo sta principalmente nella maggiore capacità degli avversari di chiudere in ogni modo la zona di rifinitura, dove Berardi e Djuricic inventano le giocate che tanto rendono riconoscibile il Sassuolo, ma ad incidere maggiormente è l'assenza di Ciccio Caputo, la cui importanza nel sistema costruito da De Zerbi la riconosciamo solo nel momento in cui è assente, i suoi movimenti a venire incontro o in profondità drenano quasi sempre la piena attenzione delle linee difensive avversarie generando quegli spazi in zona rifinitura in cui la squadra banchetta.

Nella partita contro l'Inter la squadra di Conte ha fatto un gran lavoro per togliere aria alle combinazioni corte del Sassuolo, le uscite dei tre elementi della difesa a 3 ha limitato molto le ricezioni in zona di rifinitura facendo perdere diversi tempi di gioco alla formazione di De Zerbi, un atteggiamento molto aggressivo misto zona-uomo utilizzato anche nella fase di prima pressione e che è costato sostanzialmente al Sassuolo i due goal presi nei primi 15' che hanno immediatamente indirizzato la partita a favore dell'Inter senza riuscire a ribaltarla.

Ciò che se ne desume è che il 4-0 subito dalla Roma nasce dalla necessità che la squadra di Fonseca ha avuto nel corso della partita di scoprirsi per cercare di cambiare l'inerzia della partita tanto che dopo il goal del raddoppio del Napoli non c'è stata più partita, dall'altra parte, invece, il Sassuolo ha dovuto giocare una partita di rincorsa sin dall'inizio e che ha messo a proprio agio gli avversari.
Per questa ragione Roma-Sassuolo sarà una sfida di mosse tattiche tra Fonseca e De Zerbi ma soprattutto una sfida di tenuta mentale per le due squadre chiamate a riscattare le prime sconfitte stagionali: nei due precedenti dello scorso campionato tra Fonseca e De Zerbi ci furono due partite dominate rispettivamente dal primo e dal secondo, a dimostrazione che in una lotta strategica dove chi per primo tra i due trova la mossa vincente può fare crollare il castello avversario.

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