martedì 29 dicembre 2020

Chelsea-Aston Villa, la forza di chi sa e la debolezza di chi non sa



La sfida di ieri pomeriggio tra Chelsea ed Aston Villa ha messo di fronte due squadre che vivono due situazioni diverse e che, per molti aspetti, si sono viste sul campo: da una parte la squadra di Lampard che è reduce da una sconfitta molto pesante nel derby contro l'Arsenal a coronamento di un periodo molto complicato che sta togliendo certezze allo stesso allenatore dei Blues e, per proprietà transitiva, alla squadra; dall'altra parte abbiamo il Villa che sembra una squadra che ormai gioca a memoria con meccanismi ormai collaudati, con i suoi pregi ed i suoi difetti, ma che danno alla squadra stimoli e fiducia per affrontare ad armi pari qualsiasi avversario in questa Premier League, pur avendo, lo scorso anno ottenuto la salvezza all'ultima giornata.

Il pareggio finale è frutto di una partita che ha messo in evidenza queste situazioni da una parte e dall'altra, con i Blues che riescono a trovare il vantaggio nel primo tempo con un goal del solito Giroud, seppur senza creare chissà quante opportunità, per poi subire il goal del pareggio nella ripresa con El Ghazi, abile a sfruttare una situazione di superiorità numerica generata dall'infortunio di Christensen e non correttamente tamponata dalla squadra di Lampard.


LE FORMAZIONI



Il Chelsea si schiera con il 4-3-3 scelto ormai in pianta stabile da Lampard, che, dati gli impegni ravvicinati previsti dal calendario della Premier League, vede diverse rotazioni, con Havertz e Werner seduti in panchina al parti di Abraham, per lasciare posto a Giroud, Pulisic ed Hudson-Odoi; riposo anche per Reece James, con Azpilicueta al suo posto, insomma gli unici inamovibili sono Kante e Mason Mount.

Nell'Aston Villa, invece, Smith cambia pochissimo, se non le modifiche necessarie a coprire le assenze per infortunio di Barkley e Trezeguet e per la squalifica di Mings; per il resto il 4-3-3 dei Villans è quasi possibile recitarlo a memoria, con Cash e Targett terzini e Douglas Luiz e McGinn davanti alla difesa.


LO SVILUPPO DEL GIOCO A SINISTRA



Sia il Chelsea che l'Aston Villa hanno sviluppato il gioco prevalentemente dal lato sinistro del campo, la conferma numerica arriva anche dai dati presenti su WhoScored, la motivazione è data dalla presenza in quella zona di campo dei principali creatori di gioco delle due squadre, ossia Mason Mount e Jack Grealish.


Come si evince dai fermo immagine qui di fianco, la strategia del Chelsea prevedeva una costruzione bassa che cercava di manipolare la prima pressione dell'Aston Villa partendo sul lato destro per poi spostare il fronte del gioco sull'altro lato, dove Chilwell veniva lasciato libero a causa del focus sul pallone che i giocatori dell'Aston Villa avevano in fase di pressione, questo permetteva all'ex Leicester di far progredire l'azione sul lato sinistro.
L'azione poi prosegue con movimenti di Pulisic e Mount (cerchiati) che vanno a sovraccaricare il centro-sinistra del campo, costringendo l'Aston Villa a spendere uno dei due mediani e Bertrand Traorè in chiusura che, aggiunto alla posizione del terzino destro Cash lasciato stretto a compattare la linea difensiva dei Villans, permetteva spesso e volentieri a Chilwell di essere innescato completamente libero sulla fascia, con questo sviluppo dell'azione il Chelsea ha trovato il goal del vantaggio con Giroud ed ha cercato di creare le sue principali occasioni (8 i cross di Chilwell), in corso d'opera, tuttavia, l'Aston Villa ha aggiustato il proprio schieramento in fase di non possesso, togliendo Traorè dalla fase di prima pressione, tenendolo allineato ai centrocampisti, questo gli ha permesso di portare sempre un raddoppio sull'ex terzino del Leicester una volta che il pallone giungeva nella sua zona, ciò ha progressivamente disinnescato la manovra offensiva del Chelsea.

Dall'altra parte, invece, scopo dell'utilizzo della catena di sinistra era quello di avere quante più connessioni possibili per arrivare al tiro.

L'innesco della catena di sinistra per l'Aston Villa nasce, anzitutto, dalla manipolazione dello schieramento avversario partendo dalla costruzione dell'azione, questo avviene mediante un 4+2 che cerca di attrarre la pressione avversaria, come si evince da questo fermo immagine il Chelsea ha impiegato 6 uomini di movimento per bloccare lo sviluppo centrale del Villa, generando spazio alle spalle che poteva essere attaccato o mediante un pallone lanciato verso Watkins e Traorè se veniva usato il lato destro (3 duelli aerei vinti su 8 contro Christensen e Rudiger, non la soluzione ideale, dunque) o cercando palloni filtranti alle spalle delle linee di pressione sul lato sinistro, dove agivano Grealish e El Ghazi che, sfruttando il posizionamento di Kante in pressione su McGinn, avevano la possibilità di mettere in inferiorità numerica Azpilicueta, da qui la sceltra che la soluzione migliore era quella di attaccare il lato sinistro.

Da questo fermo immagine, invece, si evince ancora meglio come McGinn e Grealish si muovano allo scopo di mandare fuori posizioni i due centrocampisti centrali del Chelsea. lo scozzese qui si abbassa tra i due centrali attirando Kante mentre Grealish attira Jorginho, non appena il n.10 del Villa riceve palla, Targett è già pronto a ricevere lo scarico e poter portare il pallone nella metà campo avversaria dove potrà dialogare con El Ghazi e Grealish ed attaccare la linea difensiva del Chelsea; a differenza dei Blues le soluzioni preferite dalla squadra di Smith per andare al tiro sono le triangolazioni in zona di rifinitura in modo tale da liberare un uomo in area per andare al tiro (soluzione ben contrastata dalle qualità individuali in marcatura ed in lettura dell'azione da parte dei difensori del Chelsea), oppure cercare la giocata individuale per arrivare al tiro da fuori area dove sia Grealish partendo da sinistra usando il destro e Bertrand Traorè partendo da destra utilizzando il sinistro hanno cercato di portare pericoli alla porta di Mendy.


I CAMBI DI LAMPARD PER CAMBIARE LA PARTITA

Lampard a 20 minuti dalla fine ha cercato di rimescolare le carte per la sua squadra togliendo Jorginho e Giroud ed inserendo Havertz e Werner, ossia i due grandi acquisti dell'ultima sessione di mercato, scopo del cambio era quello di avere maggiore presenza in zona rifinitura nel momento in cui i raddoppi di Traorè sopra menzionati avevano di fatto disinnescato la catena sinistra del Chelsea. 

Con l'ingresso di Havertz il Chelsea ha iniziato ad occupare meglio i canali in zona di rifinitura e ad usare delle rotazioni al fine di migliorare la trasmissione del pallone, in questo fermo immagine è Azpilcueta a portare il pallone, Werner ed Havertz a venire incontro, Hudson-Odoi a dare profondità, Pulisic ad attirare Cash per liberare eventualmente la soluzione per Chilwell a sinistra, tuttavia come vedete Smith non cambia il proprio atteggiamento con la linea difensiva orientata sul pallone ed i due centrocampisti centrali che si occupano sia di dare copertura alla linea difensiva, sia a tener d'occhio l'eventuale ricezione di Havertz o Werner.

Il cambio di schieramento ha il vantaggio per gli uomini di Lampard, una volta trovata l'ampiezza (Hudson-Odoi è fuori inquadratura) di portare più uomini in area di rigore (soluzione poco praticata nel resto della partita principalmente per caratteristiche degli interpreti), in questo fermo immagine il Chelsea ha portato in area Havertz, Werner e Pulisic, ma anche in questo caso l'Aston Villa ha le idee chiare: i due di centrocampo chiudono lo spazio generato dall'uscita di Targett dalla linea difensiva che, a sua volta, resta a difesa del centro dell'area, Traorè chiude sul lato debole.


Il cambiamento dettato dai cambi ha avuto impatti anche sulla transizione difensiva della squadra di Lampard; come abbiamo visto nel paragrafo precedente, nel primo tempo Kante giocava in una posizione più avanzata in fase di non possesso, questo perché in transizione il lato di Grealish ed El Ghazi era teoricamente coperto da Azpilicueta; effettuati i cambi lo spagnoli è stato chiamato (come visto nei fermo immagine sopra) a proporsi di più in avanti a supporto dello sviluppo dell'azione, in questa maniera Grealish ha cercato in transizione di sfruttare lo spazio lasciato dal terzino, per questo motivo le grandi capacità in recupero di Kante si sono rese utili a protezione dei centrali difensivi che, altrimenti, si sarebbero trovati ad affrontare in uno contro uno lo stesso Grealish e Watkins, a dimostrazione di quanto il francese è un elemento a dir poco indispensabile per gli equilibri di questa squadra altrimenti molto fragili.


GLI INDISPENSABILI


A rendere questa partita molto bloccata a livello tattico molto godibile da seguire sono stati i duelli (a distanza e non) tra gli ispiratori del gioco Mason Mount e Jack Grealish e gli equilibratori Ngolo Kante e John McGinn.


Come si evince dalle statistiche elaborate da SofaScore Kante e McGinn si sono trovati diverse volte l'uno contro l'altro in campo dando vita a diversi duelli molto belli da vedere, in cui tecnica ed agonismo andavano di pari passo, come si evince dai numeri, inoltre, i due giocatori, al pari dei loro compagni di linea Jorginho e Douglas Luiz, sono stati molto impegnati in situazioni di duello (12 volte il francese, 16 volte lo scozzese) mentre si riconosce lo stile di gioco in fase di possesso, con il francese più preciso nei passaggi (80% di passaggi riusciti, con anche 3 passaggi-chiave) mentre lo scozzese cerca maggiormente passaggi rischiosi e, soprattutto, sa come portare avanti il pallone in conduzione (i 6 falli subiti, tra cui il fallo che è valsa l'ammonizione per lo stesso Kante).


Le partite di Grealish e Mount, invece, rappresentano al meglio lo stile di gioco delle due squadre, con il primo che dalla sua mattonella costruisce pericoli per gli avversari mediante i suoi dribbling e le connessioni con chi occupa la sua zona, rappresenta al meglio l'istinto verticale della formazione di Smith e la ricerca della giocata individuale per finalizzare l'azione; dall'altra parte abbiamo l'uomo attorno al quale Frank Lampard ha deciso (a dovuta ragione) di far girare il suo Chelsea, tocca una gran quantità di palloni, ha una capacità di cambiare il gioco che pochi anno a disposizione (7 lanci lunghi su 7 a segno), infine gli 88 tocchi mostrano quanto la squadra si affidi totalmente a lui per far progredire l'azione, insomma in questa stagione così delicata per il Chelsea l'innalzamento del livello di gioco del suo n.19 è sicuramente la più bella notizia al momento.

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