Quello in arrivo è un weekend con due derby che si presentando da soli come quello di Manchester e Madrid (soprattutto quest'ultimo potrebbe essere dare un indirizzo molto delineato alla Liga), mentre in Francia la rivalità tra PSG e Lione avrà un nuovo capitolo domenica sera che potrebbe sovvertire o consolidare le gerarchie del campionato francese. Oltre a questi incontri di cartello che nobilitano questo weekend calcistico, come da mia abitudine, vi consiglio altre partite meritevoli di considerazione, questa settimana le partite scelte sono 4.
MARSIGLIA-MONACO (SABATO ORE 17)
La Ligue 1 continua ad essere dopo 13 giornate molto incerta grazie ad una concorrenza che sta rendendo la vita difficile ai tentativi di fuga del PSG che domenica sera affronterà il Lione in una sfida tutta da seguire, tuttavia la partita che merita la considerazione per questo weekend è la sfida tra Marsiglia e Monaco, due squadre che con un percorso tecnico diverso e con difficoltà diverse stanno tenendo il passo delle migliori con addirittura i marsigliesi che sono la potenziale capolista del campionato viste le due partite da recuperare sulla concorrenza.
La squadra di Villas-Boas ha costruito un'identità di squadra molto solida e basata su un possesso basso molto insistito cercando di affidare la rifinitura alle giocate individuali dei trequartisti a sua disposizione (Payet, Thauvin, Sanson e Cuisance).
Dall'analisi delle passmaps delle ultime due partite di campionato (fonte Between the Posts) si nota abbastanza chiaramente la tendenza della squadra marsigliese a tenere un baricentro non troppo alto, con l'impostazione gestita dai due centrali difensivi e da Rongier con Kamara che resta basso semplicemente per dare equilibrio allo schieramento e permettere ai terzini di dare maggiore ampiezza in zone più alte del campo, per il resto sono le rotazioni dei tre uomini alle spalle di Benedetto a cercare di trovare la giocata per disordinare le difese avversarie, un sistema molto elaborato e che porta pochi giocatori ad invadere la trequarti avversaria e che sta raccogliendo dividendi in campionato in termini di risultati (come detto in premessa il Marsiglia è potenzialmente primo in classifica) ma meno dal punto di vista statistico (la squadra ha un saldo xG negativo, seppur di poco), il che significa che senza un innalzamento del livello di gioco le overperformance riscontrate finora possono portare ad una regressione dei risultati, cosa che è ben riscontrabile nelle prestazioni in Champions League, dove la squadra di Villas-Boas ha raccolto solo una vittoria nel proprio girone ed ha dovuto dunque abbandonare l'Europa.
Dall'altra parte il Monaco rappresenta un progetto di gioco molto più aggressivo e propositivo con, ovviamente il rovescio della medaglia di lasciare spazi in transizione che la espongono a livello difensivo. Il 4-2-3-1 di Kovac si trasforma in un 4-2-4 in fase di possesso o ancor meglio un 2-4-2-2 con i terzini che si alzano a livello dei due centrocampisti centrali ed i due esterni d'attacco che si accentrano nei mezzi spazi, in questo contesto trovano il loro habitat naturale Kevin Volland che è libero di muoversi su tutto il fronte d'attacco per sfruttare e creare spazi e soprattutto sta esplodendo Soufiane Diop
Come si evince dal grafico elaborato tramite i dati del sito FbRef possiamo vedere tra i giocatori nati dopo il 2000 quali sono i giocatori maggiormente creativi della Ligue 1, dove troviamo elementi già nominati dai miei post precedenti come Adli, Aouchiche, David e Gouiri, alle loro spalle ecco che si erge l'esterno offensivo del Monaco che, a differenza degli altri gioca in posizioni spesso defilate ed anche arretrate, ha messo a referto più di 3 occasioni create a partita. All'apporto di Diop si aggiunge, invece, un giocatore che di primavere alle spalle ne ha molte di più, ossia Cesc Fabregas, a cui Kovac ha affidato il ruolo di super sub nei momenti in cui la squadra necessita di trovare una certa organicità in campo, sistemato in posizione di trequartista lo spagnolo dispensa la sua sapienza calcistica e la sua tecnica ed il riconoscimento degli spazi da attaccare: la partita simbolo dell'ex Arsenal e Barcellona in questa stagione è stata la partita contro il PSG in cui entrato nel secondo tempo sullo 0-2 ha sostanzialmente da solo permesso al Monaco di ribaltare la partita.
Con questi elementi a disposizione l'ex tecnico del Bayern Monaco sta progressivamente ricostruendo una squadra in grado di tornare in zone che di classifica confacenti al blasone del club ed i propositi della proprietà, questo sta avvenendo grazie ad una strategia di gioco molto aggressiva che, nel momento in cui sarà in grado di gestire le transizioni avversarie (e, dati gli uomini a disposizione tra Fofana e Tchouaméni davanti alla difesa e Badiashile e Disasi al centro della difesa la cosa non mi sembra impossibile se viene fatto il giusto lavoro su di essi) potrebbe tornare ad essere una squadra in grado di tornare a competere per la Champions e per il campionato; questa squadra rappresenta il banco di prova, dunque, per le ambizioni del Marsiglia in una partita in cui entrambe le squadre cercheranno di avere il pallone e riconquistarlo quanto prima possibile, chi sarà in grado di uscire dalla pressione avversaria in maniera più brillante avrà la meglio in questa partita, per cui le strategie in tal senso di Villas-Boas e Kovac saranno decisive per stabilire chi avrà il comando della partita e, se equilibrio sarà, toccherà allora ai vari Payet, Thauvin, Diop Fabregas e Gelson Martins trovare la giocata per romperlo l'equilibrio.
ZENIT SAN PIETROBURGO - DYNAMO MOSCA (SABATO ORE 17)
Il campionato russo vive il suo penultimo weekend prima della pausa invernale che terminerà a fine febbraio, il bilancio, al momento, del calcio russo per club resta abbastanza povero in termini di risultati a livello europeo, con il solo Krasnodar che rappresenterà la nazione nella fase ad eliminazione diretta delle coppe europee grazie alla retrocessione in Europa League ottenuta ai danni del Rennes nel girone E della Champions League.
Tra le protagoniste negative della campagna europea delle squadre russe ci sono Zenit e Dynamo Mosca, le due squadre che si affrontano sabato in una sfida che potrebbe avere risvolti molto importanti per l'andamento di questo campionato che, come quasi tutti i campionati in Europa, vivono di grande equilibrio con le prime tre della classifica (Zenit, Spartak e CSKA) in 3 punti e un altro gruppetto di 4 squadre (Dynamo, Rostov, Lokomotiv e Sochi) distanziate tra 5 ed 8 punti dalla vetta.
Lo Zenit per il secondo anno consecutivo è uscito malamente dal girone di Champions League di cui era testa di serie mostrando ancora una volta di avere una rosa non in grado di competere a livello internazionale non ostante la presenza di nomi importanti come Malcom, Driussi ed anche lo stesso Azmoun, tuttavia la squadra di Semak ha mostrato di non avere una chiara strategia di gioco, così come mostrato in campionato, dove le individualità riescono a sopperire alla mancanza di coralità della squadra, mentre in Champions determinati giocatori non hanno mostrato di poterlo fare.
Il gioco della squadra fatica a progredire mediante uno sviluppo della manovra palla a terra, uno dei motivi è, come detto sopra, l'assenza di una reale strategia, ma il più importante è, a mio parere, la presenza di Dzyuba li davanti che spesso e volentieri viene utilizzato come target per i lanci in avanti e poter quindi lavorare sulla seconda palla o sulle triangolazioni strette con il trequartista che si inserisce. Come si evince dalle statistiche elaborate da WhoScored lo Zenit è la squadra che riesce a mettere a segno più lanci lunghi di tutti, a dimostrazione dell'importanza che ha questa mossa per il gioco della squadra di Semak.
Per la Dynamo, invece, la stagione europea è finita in maniera ancora più prematura, eliminata nei preliminari dell'Europa League, tuttavia la squadra allenata da Schwartz, come già indicato in un post dedicato nelle settimane precedenti, sta seminando un percorso che potrebbe portare a delle soddisfazioni sia in termini di risultati, sia in termini di sviluppo di elementi russi in grado di avere un valore in prospettiva migliore rispetto alla generazione attuale.
Tra i giocatori che si stanno mettendo in luce nella squadra moscovita abbiamo diversi elementi di grande interesse sotto i 23 anni: dalla grafica di WhoScored filtrata per i migliori giocatori russi del campionato aventi meno di 25 anni, troviamo ben 4 elementi della Dynamo, con l'esterno sinistro offensivo Daniil Lesovoy che ha il miglior rendimento all'interno di questa classifica che include anche il centrale difensivo Evgeniev, il terzino sinistro Dmitri Skopintsev e soprattutto la mezzala Daniil Fomin, giocatore indispensabile nel sistema di Schwartz in grado di poter giocare da centrale nel 4-2-3-1, ma anche alzarsi in zona di rifinitura nel 4-1-4-1 mostrando ottime capacità sia in fase di sviluppo che di rifinitura ma anche di finalizzazione grazie ad ottime capacità in fase di inserimento, insomma quello che si definirebbe un centrocampista completo, così come già
segnalato in un mio precedente post a riguardo e che a partire dallo scorso ottobre è entrato nel giro della nazionale russa.
Insomma quella di sabato a San Pietroburgo è una sfida tra la squadra che rappresenta la massima forza del calcio russo e, dunque la più recente tradizione, e quella che sta cercando di portare un rinnovamento in termini di qualità di gioco ed individuale, a questo si aggiunge la classifica corta a dare un valore importante anche in termini di classifica.
LA FINALE DI MLS CUP (DOMENICA ORE 1.30)
Come tradizione la prima metà di dicembre è quella che assegna il titolo nella MLS e, negli ultimi anni tradizione nella tradizione è quella di trovare i Seattle Sounders a giocarsi il titolo, visto che con quella della notte tra sabato e domenica, saranno 4 finali nelle ultime 5 edizioni; a sfidare la squadra di Brian Schmetzer saranno i Columbus Crew che ospiteranno la sfida al MAPFRE Stadium.
La squadra che ospiterà la finale è giunta fin qui grazie ad un cammino netto nei playoff, frutto di uno stile di gioco molto tecnico e propositivo che ha visto la squadra allenata da Caleb Porter crescere progressivamente nel corso della stagione dopo un'annata (quella 2019) che li ha visti fuori dai playoff, tuttavia il tecnico ed il club hanno deciso di costruire una squadra adatta al tipo di gioco da voler proporre, basato sul possesso palla e su una costruzione che parta dai difensori centrali e che si sviluppi sugli esterni; in questo contesto sono stati molto utili gli arrivi di Zelaryan a supporto della punta Zardes, così come quello del centrocampista ex Atlanta Nagbe davanti alla difesa che, assieme a Artur (autore del goal della vittoria nella finale di Conference contro New England) formano un'ottima cerniera davanti alla difesa oltre ad ottime qualità di resistenza al pressing in fase di possesso, a questo si aggiunge una coppia centrale difensiva di esperienza formata da Afful e Jonathan Mensah, classe 1990, che qualcuno dalla memoria importante può ricordare da ragazzo vestire la maglia dell'Udinese.
Anche Seattle è costruita allo stesso modo, con un giocatore come Lodeiro e Cristian Roldan che sviluppano il gioco per innescare il centravanti peruviano Ruidiaz o i tagli dell'esterno offensivo Jordan Morris, tuttavia ciò che contraddistingue i Sounders è la grande forza mentale che la squadra mostra in un contesto come quello dei playoff, altrimenti sarebbe difficile spiegare la rimonta completata nei 15' minuti finali della finale di Conference contro Minnesota in cui la squadra di Schmetzer è stata in grado di rimontare da 0-2 ottenendo l'accesso alla quarta finale nelle ultime 5 stagioni.
Avendo le due squadre uno stile molto simile in fase di possesso, dove invece vediamo la differenza è sulla fase di non possesso, dove (seppur limitatamente alle partite dei playoff fin qui disputate) si nota una maggiore aggressività dei Sounders rispetto a Columbus, dato desumibile dalla quantità di tackles effettuati dai campioni in carica contro il dato degli intercetti che vede chiaramente avanti la squadra che ospiterà questa finale che preferisce, invece, difendere con un blocco compatto chiudendo gli spazi agli avversari. E' dunque alta la probabilità di vedere una partita che si deciderà probabilmente su questo aspetto, ossia la capacità di Columbus di usare le proprie qualità in fase di possesso per superare l'aggressività di Seattle, ma ovviamente non sarà solo questo, la forza mentale e l'abitudine a queste sfide da parte della squadra di Schmetzer potrebbe essere la chiave di volta anche per questa finale, per cui Columbus dovrà restare in partita ed imporre il proprio gioco fino alla fine per portare a casa la MLS CUP.
ATALANTA-FIORENTINA (DOMENICA ORE 15)
La Serie A mette in scena nel weekend un turno in cui non sono previsti scontri diretti, per cui potrebbe essere l'occasione per dare una prima scrematura delle posizioni in vetta alla classifica ed iniziare ad allungarla: per questo molte sfide rappresentano appuntamenti cruciali per molte protagoniste del campionato, una su tutte è l'Atalanta di Gasperini che ha raggiunto in settimana il secondo passaggio consecutivo alla fase ad eliminazione diretta della Champions League e che adesso proverà a riaccodarsi alle zona alte della classifica anche in campionato.
La squadra di Gasperini è alle prese con un processo (non so quanto voluto) di trasformazione del modo di giocare della squadra, decisamente meno aggressivo e dai ritmi più blandi rispetto alle scorse stagioni: sono tante le ragioni che hanno portato a questa situazione ma opinione personale è che il passaggio così breve tra il quarto di finale contro il PSG e l'inizio della nuova stagione abbia svuotato fisicamente e psicologicamente la squadra che fatica a reggere i ritmi di lavoro dello staff di Gasperini, generando quindi una condizione deficitaria in molti interpreti (vedi Zapata e Papu Gomez su tutti) che va ad influire sull'esecuzione dei meccanismi ormai oliati da 5 anni, non è un caso che gli elementi che meglio stanno facendo in questo periodo sono Romero e Pessina, ossia i due elementi di novità nella rosa in questa stagione.
Nella partita vinta in settimana contro l'Ajax e che è valso il passaggio agli ottavi di Champions si nota come la squadra bergamasca si difenda ormai con un blocco compatto e medio-basso (nel fermo immagine trovate tutti i 10 giocatori di movimento) senza però perdere la specificità dell'orientamento sull'uomo, anche il dato del PPDA conferma questo nuovo approccio dei nerazzurri, con un valore di 9,66 che la assesta in una posizione di metà classifica in questa specifica statistica.
Ad affrontare questa "nuova" Atalanta ci sarà una squadra che cambia sempre pelle ma senza cambiare il senso della propria stagione, ossia la Fiorentina, prima ed unica squadra (al momento) ad aver cambiato allenatore in serie A in questa stagione. Il passaggio da Iachini a Prandelli non ha ancora portato a dividendi in termini di risultati, tuttavia il tecnico di Orzinuovi sta cercando di portare dei cambiamenti in termini di mentalità ancor prima che tattici, prediligendo un calcio fatto di possesso palla (d'altronde con la miriade di giocatori tecnici che si ritrova in rosa il calcio reattivo e di transizioni di Iachini comprimeva molto le qualità di molti elementi) ma soprattutto un orientamento all'uomo in fase di non possesso per cercare di recuperare rapidamente il possesso.
Come si evince da quanto elaborato dal sito Understat dal momento dell'insediamento di Prandelli la squadra viola è al terzo posto in termini di PPDA, a conferma che almeno questo cambio di strategia sta raccogliendo i suoi frutti, in molti potrebbero obiettare il fatto che l'aver giocato due partite interne contro Benevento e Genoa possa aver influito sul dato, ed invece anche nella partita di San Siro contro il Milan l'indice PPDA (7,92) è in linea con la media di queste tre partite (7,86). Indubbiamente ciò che è mancato alla squadra fiorentina in queste partite è la capacità in fase di rifinitura e finalizzazione, dove sinceramente continuo a vedere grosse difficoltà a far coesistere Ribery e Castrovilli che tendono ad occupare la stessa porzione di campo piuttosto che creare una catena con Biraghi, così come restano un mistero le prestazioni delle punte a disposizione di Prandelli (Vlahovic, Cutrone e Kouame), per cui staremo a vedere come e se Prandelli riuscirà a trovare una quadratura a questo cerchio che sembra tutt'altro che perfetto.
Questo Atalanta-Fiorentina, dunque, rischia di essere una partita giocata con strategie opposte rispetto a quelle viste negli ultimi precedenti, con una Fiorentina che potrebbe essere, stando a questi recenti sviluppi della strategia di gioco, maggiormente aggressiva contro un' Atalanta, invece, maggiormente attendista, per questo la sfida del Gewiss Stadium è la partita tatticamente e tecnicamente più stimolante di questa giornata.
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