venerdì 8 gennaio 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 12




Finite le feste e messo alle spalle il 2020, il calcio entra nel vivo della stagione: così come le feste, anche questa stagione calcistica è fortemente condizionata dalla pandemia globale che ha cambiato la vita di tutti negli ultimi 12 mesi, per cui il weekend in arrivo non arriva, come accade in genere, dopo una mini pausa invernale, bensì è un lungo susseguirsi di partite in un calendario super-compresso per poter chiudere la stagione in tempo per permettere alle nazionali di giocarsi la vittoria nelle rispettive competizioni continentali.

Non ostante il calendario compresso e la particolarità della stagione, gennaio resta sempre il mese dove, a mio parere, vengono decise le stagioni: facendo un paragone ciclistico, il mese di gennaio sta alla stagione calcistica come il primo arrivo in salita di un grande giro, ossia non puoi sapere con certezza chi vincerà, ma si può ben identificare chi non sarà in grado di raggiungere i maggiori obiettivi.

Per questo primo weekend calcistico del 2021, come da mia abitudine, ho scelto alcune partite da consigliare, vuoi per temi specifici, vuoi per peculiarità tattiche delle squadre impegnate, vuoi per vedere all'opera giocatori entrati nelle cronache del calciomercato che ha aperto i battenti questa settimana.


BUNDESLIGA, LIPSIA - BORUSSIA DORTMUND (SABATO ORE 18.30)


Per la Bundesliga il weekend in arrivo è decisamente da seguire con le cinture allacciate, si parte già questa sera con la sfida tra Borussia Moenchengladbach e Bayern Monaco, ostacolo di non poco conto per i campioni di tutto che continuano a scricchiolare ma alla fine portano sempre il risultato a casa; i riflettori, invece, per quel che mi riguarda, sono concentrati sulla sfida di Lipsia tra Julian Nagelsmann ed Edin Terzic, rispettivamente classe 1987 e 1982, due allenatori con una formazione che in Italia definiremmo non di campo e che adesso siedono su due delle panchine più ambite di Germania e di Europa.

Sul sistema di gioco di Julian Nagelsmann a Lipsia è inutile rimarcare quanto inchiostro (o meglio, quante battute) sia stato speso per esaltare la fluidità della sua squadra, vedere una partita del Lipsia è sempre qualcosa di molto stimolante per chi ama osservare il calcio nel pieno della sua evoluzione, in ogni partita il tecnico ex Hoffenheim riesce sempre a mettere in campo un accorgimento, una novità che permette alla sua squadra di non essere mai uguale a se stessa pur all'interno di principi che sono ben riconoscibili, come il mantenimento del possesso e l'occupazione militare degli spazi nella trequarti avversaria.

Nella prima partita del 2021, vinta in quel di Stoccarda (tre punti a dir poco pesanti che hanno permesso al Lipsia di restare in scia del Bayern) si è vista un'ulteriore qualità della squadra di Nagelsmann, ossia quella di sapersi adattare al contesto della partita, riconoscerne le criticità e, quindi, adottare il piano gara adatto per portare a casa la partita: nel caso della vittoria di Stoccarda, ad essere decisive sono state le connessioni sul gioco esterno, elemento sempre più preponderante nel calcio post-lockdown, dove gli avversari tendono a chiudere per quanto più possibile gli spazi centrali, il Lipsia ovvia a questa situazione mediante la progressione del gioco sugli esterni per poi riempire l'area di rigore di giocatori pronti a ricevere i cross.





In questo contesto così altamente competitivo a livello tattico, Lucien Favre non è stato in grado di trovare il modo giusto per dare il salto di qualità al Borussia Dortmund, per questa ragione, una sconfitta, proprio contro lo Stoccarda, ha convinto il club che il ciclo del tecnico svizzero al Westfalen Stadion era ormai terminato; al suo posto è stato scelto Edin Terzic, assistente di Favre e responsabile del settore giovanile del Dortmund, il quale, ha messo in soffitta il 3-4-3 per passare ad un 4-2-3-1 che in fase di possesso si trasforma in un 4-2-2-2 con gli esterni difensivi che si alzano a seconda della situazione di gioco, mentre gli esterni offensivi stringono la posizione in zona di rifinitura, questo genera spazi sugli esterni che vengono attaccati dai due terzini, mentre gli altri due giocatori offensivi cercano di attaccare la linea difensiva avversaria.

In fase di non possesso, invece, la squadra tiene un baricentro medio in cui vige un sistema misto tra copertura delle linee di passaggio centrali ed orientamento sull'uomo, difatti quello che potrebbe essere un 4-4-1-1 in realtà è scaglionato in modo tale che Reus prenda in consegna il vertice basso avversario, mentre Witsel prende in consegna il trequartista avversario coordinandosi con i centrali difensivi per la chiusura della zona tra le linee di difesa e di centrocampo (in particolare con Hummels).

Per il nuovo tecnico del Dortmund, dunque, la sfida in casa del Lipsia rappresenta un banco di prova molto importante per le sue idee, la sfida tattica con Nagelsmann sarà davvero molto interessante, personalmente mi aspetto una ricerca continua degli spazi da ambo le parti, da una parte il Lipsia che cercherà di sfruttare l'ampiezza del campo per disordinare le linee del Dortmund, dall'altra parte la squadra di Terzic che cercherà di usare Haaland come arma per dilatare gli spazi tra le linee e permettere alle qualità individuali dei vari Sancho, Reyna e Reus di venire fuori.


FA CUP, BRENTFORD-MIDDLESBROUGH (SABATO ORE 19)


Come da tradizione, gennaio è il mese in cui le principali squadre inglesi entrano in competizione nella FA Cup per il terzo turno con incroci che rendono questo trofeo a dir poco affascinante, anche questa edizione, seppur in un tono minore (sia per l'assenza di pubblico che per la compresenza di un calendario a dir poco compresso) non si sottrae al suo fascino che si mostrerà appieno nello scontro tra i dilettanti del Marine FC contro il Tottenham di Mourinho; il match di questo turno, invece, che consiglio di osservare, è quello tra il Brentford ed il Middlesbrough, un incrocio tra due squadre di Championship che rappresenta un vero contrasto di stili.

Il Brentford è rappresentazione della mente visionaria di un proprietario come Matthew Benham, capace di costruire un progetto tecnico di primissimo livello con budget limitatati ma sfruttati al meglio per mettere in piedi un sistema di scouting basato in prima istanza sull'utilizzo delle statistiche e poi sull'osservazione dei giocatori da aggiungere in rosa, poi con un allenatore dalle idee propositive come Thomas Frank questi giocatori entrano in un meccanismo fatto di calcio associativo che ne tira fuori i maggiori punti di forza e così oltre a risultati sportivi di ottimo livello (promozione in Premier mancata lo scorso anno proprio all'ultimo atto contro il Fulham) si aggiungono risultati economici straordinari con giocatori ceduti dopo averne quintuplicato il valore di mercato (vedi le ultime cessioni di Watkins all'Aston Villa e di Benrahma al West Ham) che hanno permesso al club di dotarsi di un nuovo stadio (il Brentford Community Stadium) pensionando il glorioso ma vetusto Griffin Park.

Lo schieramento che contraddistingue il Brentford è il 4-3-3 votato al possesso palla ed una occupazione dello spazio che utilizza i principi del gioco di posizione, ciò è reso possibile dalla qualità delle due mezzali che fiancheggiano il vertice basso del triangolo di centrocampo e che permettono una progressione della palla molto pulita sia ricevendo il pallone direttamente dai passaggi dei centrali difensivi alle spalle della prima linea di pressione avversaria, sia mediante la costruzione di catene laterali con il terzino e l'esterno offensivo di parte.







Dall'altra parte c'è una squadra agli antipodi del modo di vedere il calcio di Thomas Frank, ossia Neil Warnock, chiamato nel finale della scorsa stagione al capezzale del Middlesbrough che rischiava la retrocessione in Ligue One; reduce da 3 stagioni e mezzo a Cardiff in cui aveva riportato la squadra gallese in Premier League salvo poi non riuscire ad evitare l'immediato ritorno in Championship, il tecnico di Sheffield incarna, dall'alto dei suoi 72 anni, il vecchio calcio inglese basato sui lanci lunghi e l'aggressione sulle seconde palle.

Andando a vedere i dati relativi alle  zone d'azione in fase di possesso è molto riconoscibile anche a livello numerico la ricerca immediata di portare il gioco nel terzo di campo avversario, un sistema del tutto opposto a quello promosso dal Brentford e che, in ogni caso, si sta mostrando decisamente redditizio, nel momento che questo atteggiamento permette alla squadra di avere molto spesso tanti giocatori nei pressi dell'area avversaria, generando situazioni potenzialmente pericolose per le difese avversarie, ma soprattutto rendono difficile la risalita del campo per gli avversari tanto che i tiri subiti a partita sono poco più di 9 (quarta in Championship in questa classifica) e la media reti subita è la terza dopo quella di Swansea e Watford (0,82 goal subiti/partita); ulteriore dato numerico che testimonia lo stile differente di gioco voluto da Warnock sta nel fatto che solo 4 squadre tengono meno la palla rispetto al Middlesbrough (46,9% il dato del possesso palla medio, decisamente agli antipodi rispetto al 53,7% del Brentford).

Questa sfida del terzo turno di FA Cup, dunque, si presenta come uno scontro tra due tipologie di calcio opposte ma che giungono alla stessa conclusione, ossia andare al tiro e soprattutto segnare di più degli avversari, alla fine, come ha scritto bene Jonathan Wilson sul The Guardian la scorsa settimana, il pragmatismo sta tutto qui.


EREDIVISIE, AJAX-PSV (DOMENICA ORE 16.45)


E' la più classica delle rivalità del calcio olandese a dare lustro al weekend di Eredivisie in una sfida al vertice che potrebbe dare un importante indirizzo al campionato, difatti una vittoria di una delle due contendenti potrebbe sancire la squadra da battere da qui fino a fine stagione, un pareggio potrebbe permettere un riavvicinamento generale nella lotta per la vittoria finale da parte di Feyenoord, Vitesse e Az Alkmaar rendendo il campionato ancora più avvincente di quanto non lo sia già.

Per l'Ajax la stagione dell'atto terzo della gestione Ten Hag ha dato il via ad un nuovo ciclo di talenti da mettere in vetrina per nuove plusvalenze, tuttavia l'andamento della stagione è stato influenzato da una serie di infortuni che hanno tenuto fuori per lungo tempo David Neres e Mohammed Kudus oltre ad un utilizzo alterno di Noussair Mazraoui, terzino destro dalle caratteristiche molto funzionali al 4-3-3 dei lancieri; tuttavia in questo contesto l'Ajax è riuscito a far esplodere in questa stagione il talento di Ryan Gravenberch in mezzo al campo e di Perr Schuurs al centro della difesa, tuttavia ciò non è bastato a permettere alla squadra di superare il girone di Champions League, per questo motivo il cammino europeo continuerà in Europa League dove a febbraio ci sarà un interessantissimo incrocio contro il Lille.

Fonte InStat
Con la cessione di Dest e la sequenza di infortuni di Mazraoui, il padrone della fascia destra dei lancieri è diventato Sean Klaiber, acquistato dall'Utrecht nell'ultima sessione di mercato, sta mostrando di essere altrettanto dominante quanto il suo predecessore oggi al Barcellona, le caratteristiche sono diverse, in quanto è molto più abile nei contrasti e nel gioco aereo e a livello offensivo arriva meno al cross ma riesce ad innescare molto spesso e con molta pericolosità la linea d'attacco.

Tramite le statistiche elaborate da InStat in cui vengono comparate le performance di Klaiber e Dest in Eredivisie rispettivamente in questa stagione ed in quella precedente, emerge con chiarezza la maggiore propensione dello statunitense al cross ed anche le sue capacità in conduzione, mentre dell'olandese emerge il maggior coinvolgimento in possesso, il maggior numero di occasioni create seppur utilizzando meno l'arma del cross, così come emergono valori superiori nei duelli difensivi, per cui, in assenza di Mazraoui, per lui questo big match potrebbe essere l'occasione più importante per lanciarsi nel calcio di vertice, visto che si tratta di un giocatore classe 1994, quindi già nel pieno della sua maturità calcistica.


E se dobbiamo parlare di terzini destri anche il PSV ha di che mostrare in questo big match: Denzel Dumfries è uno dei gioielli messi in vetrina dal club di Eindhoven ed il suo valore non lo scopriamo certo oggi, se è vero che in tanti club lo hanno cercato nelle ultime sessioni di mercato (non è un mistero che fosse sulla lista della spesa di Rangnick qualora avesse preso posto al Milan) e soprattutto perché è il proprietario della fascia destra della nazionale olandese; ma non è certo solo lui il principale motivo di interesse per osservare il PSV di Roger Schmidt, la cui presenza sulla panchina è già una garanzia di spettacolo: i Boeren possiedono una rosa con una serie di elementi dalla grande prospettiva come Donyell Malen e Mohamed Ihattaren, il primo classe 1999 ed il secondo classe 2002 e parte della scuderia di Mino Raiola (motivo per il quale ripongo dei timori verso la loro carriera), a questi si aggiunge il togolose di origine Cody Gakpo, anche lui classe 1999, che con i due sopra forma un tridente d'attacco esplosivo su cui si fonda il calcio di Roger Schmidt in quel di Eindhoven.

Il tecnico austriaco sta lavorando allo scopo di mettere sempre a loro agio principalmente i tre principali elementi dell'attacco a sua disposizione e tende a modificare lo schieramento sulla base della disposizione dell'avversario ma senza cambiare più di tanto i principi di gioco, basati sul possesso prolungato del pallone e sul cercare di tenere il gioco nella trequarti avversaria.

Un chiaro esempio dei principi che Schmidt sta implementando ad Eindhoven è visibile in questo fermo immagine, dove vediamo come in fase di riconquista del pallone lo schieramento della squadra è portato ad avere diversi giocatori in zona palla con il resto della squadra che accorcia a supporto della fase di recupero palla, inoltre si percepisce come in marcatura preventiva non ci siano remore a tenere in parità numerica i centrali difensivi con gli attaccanti avversari, questo ha comportato un progressivo miglioramento delle prestazioni della squadra nel corso della stagione, meglio dimostrati dal cammino nel girone di Europa League, dove, dopo un inizio con due sconfitte nelle prime tre partite, nel girone di ritorno si è visto un PSV dominante ed aggressivo che ha portato a casa tre vittorie che le hanno consentito di portare a casa la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta dove se la dovranno vedere contro l'Olympiacos.

Se non è sufficiente il fatto che ad affrontarsi siano le due squadre in vetta alla Eredivisie o che di mezzo ci sia una delle rivalità più importanti del calcio olandese, allora la sfida tra due sistemi di gioco molto identitari ed i tanti duelli che vedremo in campo tra giocatori dall'elevato valore tecnico attuale ed in prospettiva credo siano ulteriori motivi per non perdersi questa sfida.


LIGUE 1, MONACO-ANGERS (SABATO ORE 21)


Per la Ligue 1 il 2021 è iniziato il giorno dell'Epifania, questo dopo una pausa natalizia che ha visto due cambi di panchina molto chiacchierati, uno è sicuramente quello di Tuchel, esonerato dal PSG praticamente alla vigilia di Natale, e sostituito da Pochettino; l'altro è l'esonero di Gourcuff a Nantes, e fin qui poco di strano, visti i pessimi risultati della squadra giallo-verde, ma la vera bomba è stata la scelta del suo successore, ossia Raymonde Domenech, tornato a sedere su una panchina dopo oltre 10 anni di inattività e dopo i disastri di Sudafrica 2010 sulla panchina della nazionale francese.

Il risultato che maggiormente ha sorpreso nel primo turno di campionato del 2021 è stato sicuramente quello maturato a Lille, dove l'Angers ha portato a casa i 3 punti dal Pierre Mauroy: per la formazione angioina, dopo questo successo si aprono scenari importanti di classifica che vedremo se potranno essere confermati domani sera nella sfida a Montecarlo contro il Monaco di Kovac.

Della squadra monegasca ne ho già parlato in diversi miei post nelle settimane precedenti, dopo la parentesi negativa al Bayern, Nico Kovac sta cercando di ricostruire una squadra che possa tornare competitiva dopo due stagioni davvero molto deludenti: la ricetta del club monegasco, anche dopo l'addio di Campos, resta quella di puntare su elementi molto giovani da lanciare per poterli rivendere sul mercato. 
La squadra che oggi il tecnico croato ha in mano è decisamente molto interessante ma non certo al livello di quella che, sotto la guida di Jardim, fu capace di far saltare il banco in Francia ed in Europa nel 2017: oggi gli elementi più interessanti sono l'esterno offensivo Soufiane Diop, il centrocampista Tchouameni ed il centrale difensivo Disasi: tuttavia la giovane età di questi elementi incide sulla continuità di rendimento della squadra che continua ad alternare lunghe strisce positive ad altrettante strisce negative.
Anche all'interno delle stesse partite il Monaco sembra accendere e spegnere un interruttore che mette la squadra in partita o che la fa altrimenti sparire, un atteggiamento le cui conseguenze sono maggiormente visibili in un sistema di gioco che cerca di tenere una pressione alta.
DIfatti, un elemento che Kovac ha cercato di introdurre con maggior costanza rispetto al passato, è quella di alzare la pressione in fase di non possesso, una soluzione che ha portato numericamente dei dividendi rispetto alle scorse stagioni; la squadra segna di più e produce di più rispetto allo scorso anno e, allo stesso tempo, concede di meno, ma non a sufficienza per tenere la squadra al riparo, specie nelle situazioni di transizione, dove soprattutto i due centrali difensivi, Disasi e Badiashile, mostrano ancora delle lacune nel coprire lo spazio alle loro spalle.
A dimostrazione del cambio di regime voluto dal tecnico croato vi sono i dati relativi al PPDA, elaborati da Understat,dove nel confronto tra la scorsa stagione (prima tabella) e quella attuale (seconda tabella) si evince chiaramente una maggiore aggressività della squadra in fase di non possesso.




L'Angers, quindi, rappresenta un bel banco di prova per la formazione monegasca: gli uomini di Stephane Moulin, dopo aver favorevolmente impressionato nella scorsa stagione, si sta confermando su ottimi livelli anche in questa stagione, tanto da presentarsi a questa partita a pari punti con i propri avversari.
La formazione angioina ha un approccio molto diverso rispetto alla formazione di Kovac, non ha problemi a lasciare il possesso all'avversario (possesso medio 46,4%) chiudendo molto bene le zone centrali del campo ed allo stesso tempo non si lascia schiacciare in area di rigore andando ad aggredire l'avversario quando ha raggiunto la metà campo.

Esemplificazione della strategia dell'Angers arriva dall'ultima partita vittoriosa in quel di Lille: come si vede il baricentro è medio-basso ed il possesso dei centrali difensivi avversari non è contestato, al contrario le soluzioni di passaggio più immediate sono già aggredite a uomo dagli uomini deputati a quelle zone di campo, questo costringerà l'avversario a cercare una palla verso la punta con un lancio lungo.
Il centrale difensivo anticipa il centravanti avversario e l'Angers è già disposto per la transizione che avviene, di norma, servendo in verticale la punta centrale Diony spalle alla porta per innescare con un gioco di sponda i trequartisti già pronti a lanciarsi in campo aperto: questa giocata, però. raramente viene utilizzata per innescare un reale contropiede, ma semplicemente per portare il pallone nella metà campo avversaria e gestirlo.


Ciò che emerge è quindi l'identikit di una squadra in grado di saper alternare un approccio di copertura del centro con l'aggressione sull'uomo in zone determinate del campo ed una grande qualità in fase di possesso data dalle capacità in conduzione di elementi come Capelle, Fulgini e Mathias Pereira Lage, con questi ultimi che probabilmente, sono gli elementi più interessante della rosa in prospettiva e pronti ad essere le prossime possibili plusvalenze del club dopo Reine-Adelaide e Nouri.

La sfida di Montecarlo, dunque, metterà alla prova la tenuta ed il valore delle strategie di due squadre dai principi diversi quanto riconoscibili nei loro pregi e nei loro difetti, una vittoria in questa sfida potrebbe risultare decisiva per dare un reale perimetro alle ambizioni di classifica di entrambe le squadre.

SERIE B, REGGIANA-CITTADELLA (SABATO ORE 14)


Con la serie B ferma nel weekend dopo il tour de force a cavallo tra Natale e Capodanno, il calendario permette il recupero delle partite non disputate nei mesi scorsi a causa dei focolai di COVID in alcune squadre, un esempio è Reggiana-Cittadella, partita non disputata alla quinta giornata per il proliferare di casi nella formazione emiliana.

Le due squadre che si affrontano al Mapei Stadium sabato pomeriggio, rappresentano due tra i migliori esempi della tendenza della serie B ad essere un interessante laboratorio a livello tecnico e tattico: i due allenatori Alvini e Venturato hanno dato alle rispettive squadre un'identità ben precisa che rende le due squadre alquanto riconoscibili e molto interessanti da osservare.

La squadra di Alvini è stata, a giusta ragione, definita come un laboratorio in scala minore del gioco proposto in serie A da Gasperini e Juric, ossia una forte propensione ad orientarsi sull'uomo nella fase di non possesso ed affrontare gli uno contro uno con grande aggressività; anche in fase offensiva è una squadra che ama prendersi dei rischi con anche i centrali della difesa a 3 che non hanno paura ad aggredire gli spazi nella trequarti avversaria e in ogni caso prendere il controllo della partita. 
Purtroppo il lungo periodo di inattività della squadra dovuto ai casi di COVID all'interno dello spogliatoio ha tolto buona parte di quella brillantezza vista nelle prime giornate di campionato fino a portare la squadra ad una serie negativa aperta con 1 solo punto ottenuto nelle ultime 6 partite.

Dall'altra parte il Cittadella è la squadra che ha fatto del 4-3-1-2 un marchio di fabbrica e che sembra essere la principale tendenza del campionato (le principali candidate alla vittoria finale, ossia Brescia, Lecce, Empoli, Chievo e Monza lo utilizzano seppur con caratteristiche diverse), tuttavia il modo con cui la squadra veneta mette in opera i propri meccanismi rendono sempre molto interessante da vedere questa squadra che riesce sempre a proporre le stesse idee di gioco pur modificando di anno in anno i suoi interpreti e trovandone sempre di adatti grazie al gran lavoro in fase di scouting del direttore sportivo Marchetti.

Lo scontro tra due tipologie differenti di calcio si noterà nel caso di situazioni derivanti dalle costanti proposte dai due allenatori: nel caso della Reggiana in fase di sviluppo si cerca di sfruttare al massimo l'ampiezza e di portare più giocatori in area di rigore, una situazione che potrebbe generare situazioni molto favorevoli considerato l'utilizzo della difesa a 4 da parte di Venturato.
Mi aspetto di vedere, dunque. la Reggiana consolidare il possesso da un lato (la catena potrebbe essere esterno, trequartista, centrocampista di lato o addirittura il braccetto di parte) che porta la linea difensiva del Cittadella ad orientarsi sulla palla creando un lato debole che può essere sfruttato dall'inserimento dell'esterno opposto.
Sarà interessante, dunque, capire come Venturato ovvierà alla situazione magari facendo scalare i centrocampisti ad ostacolare la creazione della catena laterale o allungando la diagonale difensiva marcando i giocatori della Reggiana che invadono l'area di rigore.

La costante offensiva del Cittadella, invece, è quella a sua volta di generare situazioni favorevoli utilizzando anch'essa uno sviluppo del gioco laterale, con la mezzala di lato, il trequartista (o la punta che si allarga) ed il terzino di parte che ruotano e cercano di arrivare in area con dei palloni scodellati dal mezzo spazio anziché dalla fascia, in cui si cerca di pescare l'inserimento della mezzala opposta.
In questa situazione sarà interessante osservare come Alvini assegnerà le marcature contro una squadra che effettua molte rotazioni e rischia di portare, come conseguenza, diversi giocatori fuori posizione, una situazione che, se da un lato potrebbe rendere complicata questo tipo di giocata da parte del Cittadella, potrebbe favorire, invece, il secondo punto di forza della squadra di Venturato. ossia la ricerca dell'immediato recupero del pallone. 

Oltre alla curiosità che una contrapposizione tattica come questa può dare a questo match, sarà di ulteriore interesse vedere tanti duelli e tante situazioni di transizione: per la Reggiana fare risultato contro una squadra importante come il Cittadella può essere un segnale importante.
Il gruppo di Alvini potrebbe prendere consapevolezza che il loro metodo di lavoro possa rendere possibile il mantenimento della categoria pur non essendo del tutto attrezzati all'obiettivo; dall'altra parte un altro test importante per il Cittadella che deve riprendere il cammino bruscamente interrotto dai casi di COVID nello spogliatoio (e la sconfitta sul campo dell'Entella nell'ultimo turno di campionato) contro una squadra costruita proprio per metterne in evidenza i difetti.

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