Come già accennato nelle scorse settimane, il mese di gennaio ha fornito le sue sentenze dicendoci che la Bundesliga e la Liga sono ormai nelle mani di Bayern Monaco (capirai che sorpresa) e di Atletico Madrid (sorpresa fino ad un certo punto visto il loro andamento post-lockdown), la Premier League sembra tornare nelle mani di Guardiola, mentre in Francia ed in Italia c'è ancora grande incertezza. In serie A la situazione era anche preventivabile alla vigilia viste le difficoltà che la Juve sta avendo nel cercare di cambiare pelle, certo per chi ama l'alternanza al potere non è bello sapere che il campionato se lo giochino la Juve e le due milanesi, ma almeno abbiamo uno scenario più equilibrato rispetto agli ultimi anni; in Ligue 1, invece, la grande crescita di compagini come Lille, Lione ed altre alle spalle del PSG hanno permesso, per il momento, di colmare il gap tecnico, tanto che la squadra ora allenata da Pochettino si trova al terzo posto in classifica.
Fatta questa opportuna premessa, entriamo nel mese di febbraio, ossia il mese in cui rientrano in gioco le coppe europee, per questo motivo i miei consigli per il weekend si focalizzeranno, per la maggior parte, su squadre che tra un paio di settimane giocheranno per testare le proprie ambizioni al di fuori dei confini nazionali.
SUPER LIG, FENERBAHCE-GALATASARAY (SABATO ORE 17)
Ovviamente partiamo con l'eccezione alla regola rispetto a quanto scritto sopra, tuttavia il sentitissimo derby di Istanbul non poteva certo passare inosservato in questo weekend. Poche settimane fa avevo inserito tra i miei consigli un altro derby della vecchia Costantinopoli, tuttavia questo rappresenta probabilmente quello più sentito, visto che parliamo dello scontro tra la parte europea della città e quella asiatica.
Il Fenerbahce si presenta a questa sfida come la squadra del momento, sia perché è stata in grado di prendersi la vetta della classifica nello scorso weekend sfruttando la sconfitta del Besiktas contro il Trabzonspor, sia perché è stata la grande protagonista del mercato con l'acquisto di Mesut Ozil che, dopo essere stato messo fuori rosa all'Arsenal, proverà a rilanciarsi in quella che è la sua squadra del cuore.
L'arrivo del trequartista tedesco, oltre che per la ragioni affettive, assume una certa importanza a livello tecnico per la squadra allenata da Erol Bulut che potrebbe inserire Ozil nel 4-2-3-1 che sembra essere il modulo base della squadra, costruita per giocare in ampiezza e sfruttare le qualità del piede sinistro di Erkin sui cross e sui calci piazzati.
Il terzino sinistro turco è sostanzialmente la principale fonte di azioni pericolose per il Fenerbahce grazie ai suoi cross (2,7 riusciti a partita) che generano 2,7 passaggi-chiave a partita, rendendolo il secondo giocatore del campionato per questa statistica alle spalle dell'esterno offensivo del Basaksehir Edin Visca.
Questo approccio meno basato sulla ricerca del possesso e maggiormente basato sulla ricerca più rapida di un pallone giocabile in area di rigore è maggiormente visibile negli scontri diretti disputati finora dalla squadra giallo-blu, dove Bulut preferisce lasciare il possesso all'avversario per poi cercare di servire gli esterni nel tentativo di generare pericoli: una strategia che ha funzionato, per esempio, contro l'Alanyaspor, sicuramente la squadra più propositiva dell'intero campionato, partita vinta per 2-1 sfruttando al meglio un blocco compatto davanti all'area di rigore per poi trovare la giocata vincente in contropiede o con una giocata individuale. Il piano ha funzionato, dunque, ma gli arrivi di Ozil e, nell'ultimo giorno di mercato, di Kahveci dal Basaksehir mostrano come il club ritenga necessario migliorare la qualità della squadra in fase di possesso.
Di tutt'altro genere, invece, il calcio che Fatih Terim cerca di proporre sulla panchina del Galatasaray. Dello stile di gioco imposto dall'ex tecnico di Milan e Fiorentina ne avevo fatto accenno nel post precedente alla partita contro il Besiktas. Quella partita fu persa poiché Terim, nel tentativo di dare alla squadra quel senso di controllo del pallone, ha infarcito il centrocampo di giocatori di grande tecnica ma non propriamente propensi al movimento senza palla e, soprattutto, a correre all'indietro in caso di palla persa, ne è emersa una sfida in cui il Besiktas ha mostrato maggiore dinamismo al punto di soffocare con il proprio pressing il possesso della squadra di Terim (76% di passaggi riusciti contro l'84% di media), portando a casa il successo.
Dopo la sconfitta il club ha capito che qualche cambiamento era necessario sfruttando la sessione di calcio mercato di gennaio, e così con la cessione del centravanti Diagne al WBA, il club ha deciso di riportare in prestito all'Ali Sami Yen il nigeriano Onyekuru che si è presentato in ottima forma nella sua gara d'esordio nello scorso weekend sul campo del Gaziantep realizzando, da subentrato, la doppietta che ha regalato agli uomini di Terim la terza vittoria consecutiva dopo la sconfitta contro il Besiktas rientrando, così, in corsa per la vittoria finale.
Con la decisione, dunque, di togliere dallo scacchiere tattico una punta relativamente prolifica come Diagne ma che amplifica la staticità della squadra in alcune situazioni (la heatmap stagionale del senegalese acquistato dal WBA mostra come sia a suo agio esclusivamente al centro dell'area di rigore), Terim sta cercando di chiudere il cerchio nella trasformazione della sua squadra limandone le inefficienze tecniche.
Oltre alla rivalità sportiva, e non solo, tra le due compagini, esiste anche un enorme motivo di interesse tecnico visto il diverso stile di gioco espresso dalle due squadre che, però, stanno cercando di uscire dal proprio guscio costruito in questa prima parte di stagione per cercare di migliorarsi. E cosa ci sarebbe di meglio che vincere e/o dominare il derby più sentito della città per rilanciare in maniera definitiva le proprie ambizioni?
BUNDESLIGA, HOFFENHEIM-EINTRACHT FRANCOFORTE (DOMENICA ORE 15,30)
In una Bundesliga in cui la lotta per il primo posto si può ritenere (come da previsioni della vigilia) chiusa, è particolarmente esaltante la lotta per i 3 restanti posti in Champions, con il Dortmund che ha subito un'involuzione rispetto agli anni precedenti al punto da essere risucchiata da un gruppo di squadre ben costruite e dalla spiccata identità moderna. Tra queste squadre c'è l'Eintracht Francoforte di Adolf Hutter che, in questo 2021, ha messo in piedi una serie positiva di 5 vittorie in 6 partite che l'ha portata fino al quarto posto in classifica.
Avversario della squadra di Francoforte sarà l'Hoffenheim, che non ostante una classifica non particolarmente interessante, sta mostrando un interessante proposta calcistica e, soprattutto, è ancora in corsa in Europa League, dove affronterà nei sedicesimi di finale i norvegesi del Molde.
La squadra di proprietà del colosso informatico SAP è allenata da Sebastian Hoeness, nipote del dirigente del Bayern Monaco che ha costruito la squadra attorno ad una difesa a 3 e due punte con in mezzo diverse soluzioni che variano a seconda della partita e degli interpreti, con un triangolo che può essere composto da un vertice davanti alla difesa e due mezzali oppure invertito con due centrocampisti centrali ed un trequartista.
Come si evince dal fermo immagine a fianco, il sistema con la difesa a 3 permette alla squadra di Hoeness di risalire il campo sfruttando al meglio l'uscita dal terzo difensivo mediante l'uso del gioco laterale: il centrale difensivo di parte, l'esterno e la mezzala formano un triangolo che permette un'uscita del pallone pulita anche in azioni di pressing alto. Difatti l'avversario non può permettersi di lasciare libero il centrale difensivo di impostare, questo perché permetterebbe la possibilità di imbeccare la mezzala con un passaggio taglia-linee (e Adams e Posch, i "braccetti" dell'Hoffenheim sono molto abili nel giocare il pallone) se non addirittura una delle due punte (come si può evincere dalla disposizione in campo della squadra nel fermo immagine di sotto). Onde evitare questo tipo di situazioni è sempre l'esterno ad avere maggiori possibilità di ricezione, attivando, dunque, il meccanismo delle catene laterali che riescono a disordinare l'avversario permettendo di trovare spazi in zona rifinitura che possono essere sfruttati dagli attaccanti. Questo tipo di schieramento direi che rappresenti la scelta definitiva di Hoeness in relazione allo schieramento della squadra in campo, visto che i continui cambi di modulo effettuati in corso di stagione hanno portato ad una discontinuità di risultati che ha allontanato la squadra dalla prima metà della classifica.
Le modifiche apportate dal tecnico hanno anche un risvolto a livello difensivo: l'Hoffenheim aveva un atteggiamento molto più aggressivo in fase di possesso con pressioni in zone più alte di campo a contestare sin dal principio il possesso avversario. Tuttavia questa scelta non sempre ha raccolto dei dividendi, anzi, sovente l'avversario di turno è arrivato con facilità nelle trequarti esponendo eccessivamente la difesa (l'Hoffenheim al momento è penultimo come xG subiti sulla base dei dati Understats). Per questo motivo Hoeness nelle ultime giornate è tornato sui propri passi richiedendo alla squadra un atteggiamento più conservativo in fase di non possesso (basta osservare il dato del PPDA dal momento del passaggio definitivo alla difesa a 3) che è bastato per recuperare un po' di terreno in classifica. La trasferta sul campo del Bayern lo scorso weekend ha nuovamente "sporcato" i numeri difensivi che sembravano in miglioramento, tuttavia la squadra ha mostrato di essere stata in partita per buona parte del match ed il 4-1 finale non ha rispecchiato fedelmente quanto visto in campo.
Dall'altra parte abbiamo una delle squadre del momento in Bundesliga, ossia l'Eintracht Francoforte di Adi Hutter che, dopo una buona parte del girone di andata in cui è andato alla ricerca dell'assetto giusto e di una continuità di rendimento che sembrava non arrivare, sembra aver trovato la quadratura del cerchio con il passaggio definitivo al 3-4-2-1 con Younes e Kamada alle spalle di Andre Silva.
Questo schieramento ha innalzato le prestazioni dell'ex Napoli e del giapponese portando il tecnico austriaco alla scelta di far passare il club all'incasso con la cessione di Bas Dost al Bruges e sostituirlo con il prestito di Luka Jovic, cavallo di ritorno dal Real Madrid.
Dai fermo immagine a fianco si può notare il modo in cui l'Eintracht costruisce le proprie azioni e genera i pericoli: il pattern è quello di creare un sovraccaricare un lato (con l'esterno, il braccetto ed il centrocampista di lato o, come nel secondo esempio, con l'esterno ed i due centrocampisti centrali), i due trequartisti occupano lo spazio tra le linee che deve impegnare le due linee avversarie liberando spazio sul lato debole, attivato da un cambio di gioco o da una rapida trasmissione del pallone da un lato all'altro del campo.
Con questo schieramento in campo la squadra di Hutter ha trovato il modo migliore per generare opportunità da rete, ma soprattutto ha iniziato a trovare con facilità la via della rete ed a portare a casa vittorie su vittorie, tanto che in una classifica virtuale del 2021 della Bundesliga l'Eintracht è in testa con 16 punti in 6 partite, 1 punto avanti al Bayern e 2 sul Borussia Moenchengladbach.
A trarre vantaggio da questo nuovo approccio non sono solamente i risultati, ma anche la fase difensiva: secondo i dati Understat l'Eintracht nel 2021 è la squadra che concede il minor numero di xG e, nonostante l'underperformance statistica, è la miglior difesa in coabitazione con Union Berlino, Wolfsburg e Werder Brema.
Inoltre, in questo contesto offensivo così qualitativo, sta trovando un'annata particolarmente prolifica l'ex milanista Andre Silva che, in questo 2021 sta addirittura tenendo testa, a livello realizzativo, niente meno che a Lewandovski.
La partita di Sinsheim, dunque, rappresenta un incrocio molto interessante tra due squadre che stanno trovando una propria continuità a livello di prestazioni e di strategia di gioco. Entrambe le contendenti amano utilizzare la zona tra linee di centrocampo e difesa per generare pericoli, la capacità delle due squadre di limitare l'accesso a quella zona di campo darà vita ad un duello tattico parecchio divertente che metterà alla prova le ambizioni di entrambe le squadre, da una parte per arrivare pronti all'imminente impegno Europeo, dall'altra parte per concretizzare quello che sarebbe il sogno sfumato per poco due stagioni fa: l'accesso alla Champions League.
PRIMEIRA LIGA, SPORTING BRAGA-PORTO (DOMENICA ORE 17)
A volte il calendario regala degli incroci che sembrano dettati dalla sceneggiatura di un film in cui si intrecciano storie che sembrano lontane ed invece appartengono tutte allo stesso disegno. Nel weekend in cui in Italia si incrociano Juventus e Roma, in Portogallo si incrociano le relative avversarie negli impegni europei: il Braga sarà impegnato contro i giallorossi nei sedicesimi di Europa League, i Dragoes affronteranno la squadra di Pirlo negli ottavi di Champions.
Il Braga si presenta a questa sfida allo scopo di avvicinare proprio la squadra di Conçeicao, al momento rimasta come unica credibile contendente al titolo alle spalle dello Sporting Lisbona, il cui allenatore Ruben Amorim è l'ideatore della squadra che oggi il Braga propone in campo nazionale ed europeo con importanti ambizioni.
L'attuale allenatore Carlos Carvalhal ha ereditato da Amorim il 3-4-3 rimodellandone lo schieramento ma mantenendo inalterata la strategia di gioco. Il tecnico, tra l'altro nativo della città del nord del Portogallo, alterna al 3-4-3 un 3-4-2-1 o un 4-4-2 asimmetrico in cui, però, la strategia resta la stessa, ossia occupazione della trequarti avversaria in ampiezza e ricerca dell'uomo alle spalle della linea difensiva.
Indipendentemente, quindi, dallo schieramento di base, lo scopo della strategia offensiva del Braga è l'occupazione dei cosiddetti "contenitori", ossia i cinque corridoi che determinano il campo in ampiezza. Come si evince dai fermo immagine a fianco, i due esterni Galeno ed Esgaio giocano molto larghi ed in zona di campo molto avanzata, sostanzialmente all'altezza dei tre d'attacco (nel primo caso tre attaccanti, nel secondo caso due trequartisti ed una punta). Per questo motivo il Braga ha come scopo quello di far progredire il pallone per raggiungere lo spazio tra le linee avversarie, ovviamente determinati meccanismi cambiano in base agli interpreti in campo: nel primo caso gli attaccanti cercano di sfruttare la linea alta degli avversari per attaccarla alle spalle, nel secondo caso i due trequartisti si muovono tra le linee per innescare la palla filtrante in un secondo momento.
Le maggiori difficoltà, invece, la squadra di Carvahal le trova in fase di non possesso, dove si evince una ricerca del recupero del pallone in maniera aggressiva, come confermato dal dato relativo al PPDA, tuttavia questo atteggiamento non sempre raccoglie molti dividendi, anzi il Braga (pur subendo pochi tiri a partita) ne concede di molto pericolosi, come si evince dal posizionamento nel grafico sopra. Questo ha portato il Braga a lasciare per strada alcuni punti sanguinosi per strada in questa stagione rovinando un cammino che l'avrebbe ulteriormente avvicinata alla vetta, ora distante 9 punti.
Il Porto, invece, dovrà affrontare questa partita con la necessità di non lasciare punti per strada, visto che lo Sporting rischia seriamente di prendere il largo in classifica. In tutto questo Conçeicao sta lavorando a consolidare il sistema di gioco della squadra affinché sia pronto a giocarsi da qui al termine della stagione le proprie chances sia in campionato che nell'ottavo di finale di Champions.
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Fonte passmaps Wyscout |
Dall'analisi delle ultime partite emerge chiaramente qual è lo schieramento scelto dall'ex giocatore di Lazio, Parma ed Inter, ed anche un'idea di fondo degli uomini sui quali sta puntando. Lo schieramento è un 4-4-2 di base che in fase di possesso si trasforma nello scaglionamento che vedete raffigurato nelle passmaps qui di fianco.
I due centrocampisti centrali hanno sostanzialmente compiti diversi: Uribe ha il compito di restare ancorato ai due centrali difensivi, sia per aiutare l'uscita del pallone da dietro, sia per dare copertura contro eventuali transizioni; l'altro centrocampista, Sergio Oliveira, ha un ruolo di supporto alla fase di sviluppo, testimoniato dai suoi 1,9 passaggi-chiave a partita, oltre ai 7 goal e 4 assist ed il lavoro a sostegno della catena di destra, ossia il lato di campo dove, assieme a Tecatito Corona, vengono costruite le principali opportunità da rete. L'altro lato di campo è quello utilizzato, invece, da Otavio o Luis Diaz, chiamati ad attaccare il lato debole generato dagli attacchi da destra o rifinire per l'attacco alla linea difensiva dei due attaccanti Marega e Taremi che, come abbiamo visto
nel precedente post possono essere innescati anche dai lanci di Uribe.
La partita, dunque si prospetta di alto livello, alle specificità tattiche delle due squadre si aggiunge la variabile dei 3 punti in palio che iniziano ad essere molto pesanti; nella gara d'andata il Porto è riuscito a mettere a nudo le difficoltà della squadra di Carvahal, per cui vedremo quanto in questi mesi il Braga è cresciuto e se può essere una squadra in grado di dire qualcosa nella lotta per la Champions. Infine, come indicato in premessa, per Juventus e Roma questa sarà la partita ideale per capire i punti di forza e debolezza di queste due squadre in vista degli imminenti impegni europei.
PREMIER LEAGUE, SHEFFIELD UNITED-CHELSEA (DOMENICA ORE 20,15)
Una delle principali novità del 2021 è stata la scelta del Chelsea di esonerare Frank Lampard, reo di non essere riuscito ad inserire in squadra i grandi acquisti di questa estate (in particolare Werner ed Havertz) in quanto non è stato in grado di trovare una proposta di gioco adatta ai giocatori che il club gli ha affidato. Al suo posto è arrivato Thomas Tuchel, il cui compito resta tutt'altro che semplice viste le tante contraddizioni che questa squadra porta con se in termini di caratteristiche dei giocatori in rosa.
In questo weekend la squadra di Tuchel va ad affrontare lo Sheffield United ultimo in classifica in una trasferta meno semplice di quanto la classifica possa indicare. La squadra di Wilder ha avuto un girone d'andata davvero disastroso con 2 punti racimolati nelle prime 16 partite, uno score che ha portato le Blades ad una situazione di classifica disperata.
Eppure vedendo giocare la squadra di Wilder lo schieramento ed i principi di gioco non sono mutati rispetto allo scorso anno, dove lo Sheffield United si è proposto alla Premier con il suo calcio fatto di inserimenti e sovrapposizioni il cui marchio di fabbrica era dato dagli sganciamenti dei due braccetti della difesa a 3 che andavano a proporsi in sovrapposizione con l'esterno di parte.
Tuttavia un difetto che la squadra di Wilder si è portato dietro dalla scorsa stagione e che in questa si è acuito è quello relativo alla fase di finalizzazione. Il grande sforzo prodotto in fase di sviluppo della manovra non trova sufficiente riscontro nell'area di rigore avversaria. Per dare un maggior senso al discorso, il grafico a fianco mostra i valori offensivi della Premier League nelle ultime due stagioni: già dalla scorsa stagione lo Sheffield United concludeva poco (anzi, era la squadra con meno conclusioni effettuate in tutto il campionato) e questa mancanza non le ha permesso dopo il lockdown di dare seguito a quanto fatto nei primi 2/3 di stagione (quando le Blades veleggiavano in zona europea). In questa stagione la situazione è peggiorata in quanto il dato numerico delle conclusioni per partita è diminuito (pur essendoci il WBA quest'anno che fa peggio), a questo si aggiunge la diminuzione della pericolosità delle conclusioni (dato reso visibile dalla grandezza dell'indicatore) e soprattutto è anche aumentata la forbice tra reti realizzate e gli xG prodotti. Per cui non basta la diminuzione del volume e della qualità delle conclusioni, ma anche la capacità realizzativa è ulteriormente diminuita. Il rendimento nel corso delle ultime settimane, tuttavia, sembra essere migliorato: le 3 vittorie ottenute nell'ultimo mese ha ridato vigore agli uomini di Wilder, in particolare la vittoria sorprendente ad Old Trafford ha ridato fiducia alla squadra.
Nei pochi giorni di lavoro, invece, Tuchel ovviamente non ha potuto creare chissà cosa per mettere mano alle problematiche della sua squadra: sicuramente i test che ha dovuto affrontare finora gli hanno permesso di studiare bene le problematiche che la squadra ha, visto che ha dovuto affrontare avversari molto chiusi e che, quindi, concedono davvero pochi spazi, una situazione in cui il Chelsea ha mostrato di essere molto a disagio sotto la guida di Lampard.
Dall'analisi delle prime partite della gestione dell'allenatore tedesco ciò che si evince è che il percorso iniziato sembra prevedere una spina dorsale da cui iniziare la costruzione della manovra con tre giocatori a formare la linea difensiva e due centrocampisti davanti a loro. Come si evince dalle passmaps a fianco, il giocatore che sembra essere diventato centrale nelle idee dell'ex tecnico del PSG è Mateo Kovacic, giocatore in grado di saper svolgere diversi compiti in fase di costruzione e di sviluppo della manovra, non è un caso che il croato sia il giocatore con il maggior numero di passaggi progressivi in entrambe le partite. Altra chiave di lettura, che ha molto funzionato nella partita contro il Burnley, è quella di utilizzare l'ampiezza del campo per smuovere gli schieramenti bassi degli avversari, non è un caso che le due reti realizzate nella sfida di domenica scorsa portino la firma di Azpilicueta e Marcos Alonso, con quest'ultimo ripescato da Tuchel dal dimenticatoio in cui Lampard lo aveva lasciato. Insomma lo scopo del lavoro di Tuchel, al momento, sembra incentrato sul trovare il modo per liberare gli spazi per le giocate tra le linee per attivare la qualità dei vari elementi di cui dispone in rosa, la partita di Sheffield ci dirà, dopo 4 partite, lo stato di evoluzione di questo progetto, considerando che il 23 febbraio arriva la sfida all'Atletico Madrid in Champions League.
LIGA, BETIS-BARCELLONA (DOMENICA ORE 21)
Il weekend si chiude domenica sera con una sfida di grandissimo interesse tra il Betis di Manuel Pellegrini ed il Barcellona di Ronald Koeman, due squadre che in questo 2021 sembrano aver alzato il proprio rendimento dopo mesi alquanto turbolenti (per usare un gigantesco eufemismo). In campionato entrambe le squadre sono in serie positiva aperta.
Il Betis è schierato da Pellegrini da inizio stagione con un 4-2-3-1 abbastanza standard, la rosa sostanzialmente è la stessa su cui hanno messo le mani nelle ultime stagioni Quique Setien e Rubi, entrambi ne sono usciti con quelle mani scottate. In particolare quest'ultimo, reduce dalla grande stagione all'Espanyol, ha pagato le difficoltà con l'esonero pochi giorni dopo il ritorno in campo dopo il lockdown, ma soprattutto non era riuscito a risolvere alcune difficoltà della squadra a trovare la profondità.
Pellegrini, con il suo 4-2-3-1 ha cercato di ovviare a questa difficoltà cercando di fornire ampiezza alla manovra della squadra ed utilizzando i suoi giocatori di maggiore tecnica come Canales e Fekir per svolgere ruoli di raccordo a seconda della catena laterale prescelta per lo sviluppo dell'azione. L'ex Real Madrid supporta la catena di sinistra, mentre il franco-algerino tende a supportare quella sul lato opposto.
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Fonte passmaps Wyscout |
Come si evince dalla mappa dei passaggi effettuati per avanzare il campo, il Betis in fase di sviluppo trasforma il suo 4-2-3-1 mediante gli spostamenti, come accennato sopra, di Canales e Fekir che appoggiano terzino ed ala del proprio lato. La differenza tra le due passmaps, come si può evincere dai numeri evidenziati dalle combinazioni più frequenti, è data prevalentemente dalla scelta del lato preferito per generare pericoli, questo può dipendere dall'avversario o dagli interpreti: per esempio sulla fascia destra l'utilizzo di Joaquin o di Lainez modifica la tipologia di combinazioni, stesso discorso sul lato opposto tra Rodri (o Ruibial) e Tello.
Difatti Pellegrini tende sempre ad inserire un esterno a piede invertito da una parte ed un esterno classico dall'altra proprio per avere variazioni del gioco su un lato o sull'altro. Nell'ultima partita contro l'Osasuna le diverse assenze hanno portato il tecnico cileno a schierare Joaquin da un lato e Rodri dall'altra, appiattendo le soluzioni a disposizione della squadra una volta raggiunta la trequarti avversaria: non è un caso, infatti, che il goal della vittoria sia arrivato da una giocata di Tello che, sulla sinistra rientrando col destro ha fornito l'assist per la rete di Borja Iglesias.
Indubbiamente il tallone d'Achille della squadra di Pellegrini resta la fase difensiva: non ostante i lievi miglioramenti in termini numerici evidenziati dal grafico relativo agli xG subiti su azione in corso di stagione restano molte riserve sulla tenuta difensiva della squadra betica.
Molto spesso sulle palle che arrivano dalle zone laterali la difesa si mostra impreparata, in caso di cross dal fondo la linea difensiva tende a schiacciarsi lasciando spazi per i rimorchi, così come la zona di Emerson sul lato destro viene spesso utilizzata dagli avversari per esplorare spazi per superare la linea difensiva in situazioni di transizione ma anche di difesa posizionale: il terzino brasiliano mostra grossi limiti nelle letture difensive, pensare che da quella parte nel Barça agisce un certo Jordi Alba le prospettive non sono certo delle più rosee.
Jordi Alba non è certo l'unico elemento di pericolo che il Barcellona propone in quella zona di campo: la squadra di Koeman ha mostrato di poter sfruttare al meglio le qualità dei propri interpreti togliendo rigidità al 4-2-3-1 con cui era partito in questa stagione per passare ad uno schieramento molto fluido maggiormente identificabile in un 4-3-3 ma con molte rotazioni posizionali.
A rendere possibile queste modifiche sono stati due elementi che appartengono all'idea di rinnovamento che Koeman è chiamato a portare al Camp Nou: uno è il difensore Mingueza, proveniente dalla Masia blaugrana che, con la sua capacità di agire sia da terzo difensivo di destra che da esterno difensivo permette alla squadra di controbilanciare le sortite di Jordi Alba sul lato opposto; l'altro elemento è invece Pedri, classe 2002, sicuramente uno degli elementi più promettenti della propria generazione, arrivato al Barça dal Las Palmas per 10 milioni, soldi decisamente ben spesi per l'apporto che il canario sta portando alla squadra di Koeman, anche a livello economico, secondo i dati Transfermarkt il suo valore è già 5 volte tanto quello di acquisto.
Ma che giocatore è Pedri? Difficile assegnare un ruolo a questo ragazzo, nella versione Barça iniziale, ossia quella con un 4-2-3-1 più rigido, la sua posizione era quella di esterno a sinistra, ma con il passaggio a questo 4-3-3 maggiormente fluido sono esplose le sue qualità: come si evince dalla heatmap, la sua zona preferita di campo è il mezzo spazio di sinistra dove si associa spesso e volentieri con Messi e Jordi Alba per creare una catena a tratti immarcabile. Leo Messi ha già ben fiutato l'affare nell'avere come compagno un giocatore dalle qualità di Pedri e non manca mai l'occasione per andare a dialogare sullo stretto con lui regalandoci diverse situazioni di alto contenuto spettacolare che ci stanno progressivamente restituendo l'immagine che tutti ci portiamo dentro del Barcellona e del suo stile basato di tecnica e dialogo in spazi stretti.
Come per il Betis anche il Barça mostra alcuni problemi a livello difensivo: la rivoluzione forzata di Koeman ha portato molte modifiche al pacchetto arretrato dei blaugrana; con l'infortunio di Pique il tecnico olandese ha dato le chiavi della difesa all'uruguayano Ronald Araujo, promosso dalla formazione B al pari di Mingueza. Spesso alcuni errori individuali di questi giovani elementi hanno creato situazioni di pericolo gratuito per il Barça.
Le due squadre, dunque, si somigliano sotto alcuni aspetti, in particolare sul fatto che entrambe hanno pregi e difetti ben visibili che le accomunano e che, non ostante l'ottima serie positiva in questo inizio d'anno, generando ancora dubbi sulla continuità di questi risultati nelle prossime settimane, per questo la partita del Benito Villamarin ci dirà qualcosa in più su chi tra le due in questa fase di stagione si sta rivelando una mera illusione e chi, invece, sta trovando una reale strada da seguire.
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