venerdì 4 ottobre 2019

Cosa vedere nel weekend #6

Con il prossimo weekend si chiude il primo ciclo di impegni per le squadre di club che poi si fermeranno per lasciare spazio alle nazionali. Ne approfittiamo per fare già un primo bilancio delle indicazioni ricevute e renderle argomento di verifica per questo weekend. Piccolo, ma importante, spazio lo dedichiamo anche al rugby, con il terzo weekend di gare nei gironi della World Cup, weekend già iniziato questa mattina con la pesante sconfitta degli azzurri contro il Sudafrica che, di fatto, ci estromette dalla competizione.








INTER-JUVENTUS CHE PESO AVRÀ?

La Serie A chiuderà questa tranche di stagione con il big-match di San Siro, la partita più attesa da quando l'Inter ha ufficializzato l'arrivo di Antonio Conte, attesa ancor più giustificata visto che ad affrontarsi sono le prime due della classe. Tenendo il discorso esclusivamente alle tematiche di campo, a livello tattico sarà interessante capire come Conte cercherà di contrastare il rombo bianconero, in particolare se sarà Brozovic ad occuparsi del trequartista (Ramsey o Bernardeschi) o se verrà sacrificato Barella per lasciare spazio a Gagliardini. Dall'altra parte Sarri dovrà predisporre un piano per fermare Stefano Sensi, il giocatore del mese di settembre, compito complesso se l'ex Sassuolo andasse ad operare nella zona di competenza di Khedira. 

 



Non ostante la testa della classifica, chi ha l'onere dei tre punti, a mio parere, è l'Inter che deve approfittare dello scontro diretto a San Siro per allungare a +5 e costringere la Juventus a fare un campionato di rincorsa, ogni altro risultato permetterà alla Juve di mantenere il controllo sul campionato.

Chi potrebbe trarre vantaggio da un pareggio potrebbe essere il Napoli, tuttavia la squadra di Ancelotti deve risolvere una serie di problematiche derivanti dalle ultime prestazioni in cui il potenziale offensivo a disposizione sembra essersi inceppato, l'unico che sembra non soffrire di questa problematica è Dries Mertens, inserito da WhoScored nella top11 della serie A di settembre.



WEST HAM E LEICESTER POSSONO SOGNARE LA CHAMPIONS?




Con Liverpool e City che sembrano fare un campionato a parte, con Chelsea, Manchester United ed Arsenal alle prese con un complesso cambio generazionale, e con il Tottenham che sembra in grave crisi tecnica, sembra essere arrivato il momento per contestare il dominio delle top 6; questo mese di Premier ha designato Leicester e West Ham come le squadre in grado di assolvere a questo compito.

La squadra di Brendan Rodgers ha già raccolto 4 punti nei tre match disputati contro le top 6 (pareggio a Stamford Bridge contro il Chelsea, sconfitta all'Old Trafford contro lo United, vittoria interna contro il Tottenham) ma soprattutto mostra di crescere di rendimento e di consapevolezza ogni settimana, sabato pomeriggio arriva un vero e proprio test di fuoco, ossia la trasferta ad Anfield. Il terzo posto attuale in classifica non è affatto casuale, il percorso di Rodgers e dello scouting del Leicester sembra davvero molto interessante, con diversi giocatori interessanti e forse già pronti ad essere considerati elementi di prima fascia, uno su tutti il terzino destro Ricardo Pereira, inserito nella top 11 europea di settembre da parte di WhoScored per i suoi interventi difensivi ma anche per la qualità in fase di impostazione.

Con riguardo al West Ham, l'esordio contro il Manchester City non lasciava presagire nulla di buono ed invece lo 0-5 casalingo della prima giornata è al momento l'unica sconfitta subita dagli Hammers, con Pellegrini che ha man mano inserito i nuovi arrivi della scorsa estate, in particolare uno su tutti, Sébastien Haller: il centravanti francese dopo aver fatto le fortune dell'Eintracht Francoforte nelle ultime due stagioni, continua ad essere un giocatore unico nel suo genere che sta aiutando i clarets and blue a fare il salto di qualità atteso dal momento del passaggio da Boleyn Ground al London Stadium,

Il radar di StatsBomb mostra le qualità di Haller, utile nel gioco aereo per far risalire la squadra, utilissimo in fase di pressione dell'impsotazione avversaria, lucidissimo nel tentare conclusioni solo da posizioni favorevoli (ogni suo tiro ha il 20% di possibilità di terminare in rete). Sabato alle 18.30 al London Stadium arriva il Crystal Palace che Roy Hodgson sta facendo rendere molto oltre le aspettative tanto da portarli a pari merito con gli Hammers.











SCHALKE 04, LA SQUADRA DEL MOMENTO?


Gelsenkirchen è una delle città più passionali della Germania, forse perché contaminata dall'immigrazione portata dalle miniere della regione, riferimento orgogliosamente riportato nel corridoio di ingresso al campo della Veltins Arena; una passionalità che si riflette dallo spettacolo della tifoseria dello Schalke 04, sempre presente quanto rumorosa anche in situazioni come quella dello scorso anno, dove i minatori si sono ritrovati faccia a faccia con lo spettro della retrocessione. Quest'anno la musica sembra cambiata, ed il cambio di passo sembra avere il nome di Amine Harit: il fantasista marocchino piazzato da Wagner da esterno sinistro, sta facendo grandi cose potendo puntare verso il centro con la sua tecnica disordinando le difese avversarie. Statsbomb ha dedicato a lui un articolo la scorsa settimana a lui e sulla squadra questa settimana, evidenziandone i progressi lievi ma costanti.


Sabato pomeriggio alle 18.30 alla Veltins Arena farà visita il Colonia, tornato in Bundesliga dopo l'inopinata retrocessione di due anni fa. La squadra di Beierlozer sta ancora patendo il passaggio di categoria e sta facendo fatica a trovare una giusta identità. Per lo Schalke, dopo la vittoria di Lipsia, un test importante per capire se i progressi di cui al grafico accanto saranno confermati.




LA STAGIONE DI OCAMPOS

Domenica sera il Siviglia di Lopetegui sarà impegnato nel posticipo al Camp Nou contro il Barcellona, una grande occasione per vedere all'opera in un contesto di altissimo livello Lucas Ocampos, uno dei tanti talenti rilasciati dalla cantera del River Plate, passato in Italia con la maglia di Genoa e Milan, di cui si attende l'esplosione. Il sistema di Lopetegui sembra aver messo a proprio agio il giocatore argentino che, partendo largo a destra e utilizzando le sovrapposizioni di Jesus Navas dalla sua parte (vedi passmap di Siviglia-Real Sociedad), riesce a saltare l'uomo con grande facilità e accontentando il gusto estetico di chi ama vedere giocate in bello stile che ora non sembrano più fini a se stesse (2 goal, 1 assist e 2.2 dribbling a partita, numeri che lo avvicinano alle prestazioni con cui ha contribuito a mandare il Marsiglia in finale di Europa League nel 2018). 

Domenica a Barcellona la squadra di Valverde sarà ancora priva dei terzini sinistri di ruolo, per cui sarà un'importante prova di maturità per l'argentino, qualora riuscirà ad approfittare della situazione.















IL MONACO STA GUARENDO?

La formazione monegasca dallo scorso anno è una delle grandi malate del calcio europeo, la gestione estrema del player-trading che sta caratterizzando la società del Principato (ad oggi tutti gli elementi protagonisti dell'annata 2016-2017 sono stati ceduti con le sole eccezioni di Glik e Jemerson oltre al cavallo di ritorno Bakayoko) ha portato ad una stagione, quella passata, in cui il rischio retrocessione è stato scongiurato solo nelle ultime giornate di campionato dopo il ritorno di Jardim in panchina a seguito del fallimentare interregno di Thierry Henry. Quest'anno il tecnico portoghese è stato confermato in panchina ma le difficoltà sono aumentate visto che sostanzialmente la squadra è stata ricostruita dopo le prime due, fallimentari, giornate di campionato, sfruttando la finestra di mercato aperta fino al 2 settembre. Ricostruita la squadra, dopo qualche settimana per trovare la giusta alchimia, la soluzione sembra essere arrivata con il passaggio alla difesa a tre che permette migliori letture alla linea difensiva (dopo il 3-4 subito contro il Marsiglia il 15 settembre, 2 goal subiti in tre partite) e che mette a proprio agio il potenziale offensivo a disposizione di Jardim, con Slimani giocatore del mese di settembre secondo le statistiche di WhoScored. 


Domani sera arriva un test probante in casa del Montpellier, che allo Stadio della Mosson è reduce da quattro vittorie consecutive.










ARGENTINA-INGHILTERRA, RUGBY E NON SOLO

Il weekend della World Cup di Rugby ci regala un super match domani mattina tra Argentina ed Inghilterra, partita che, con ogni probabilità, segnerà le sorti del girone C, senza dubbio quello più incerto, assieme al girone A. La rivalità tra le due nazioni è ormai acclarata, i rancori derivanti dalla vicenda delle isola Falkland non si sono mai sopiti, per cui ogni incontro sportivo tende ad assumere contorni che vanno ben oltre la mera rivalità sportiva. Tornando sul campo i favori del pronostico vanno agli inglesi, che hanno vinto agevolmente i primi due match realizzando in totale 11 mete e subendone una dagli statunitensi a match praticamente terminato con i 5 punti già messi ampiamente in cassaforte; per gli argentini, invece, il match di domani mattina è un dentro o fuori a causa della sconfitta subita all'esordio contro la Francia per mano di un drop di Lopez a pochi minuti dalla fine.

Sempre domani, ma in tarda mattinata, ritorna in campo il Giappone padrone di casa contro le Samoa; con una vittoria i giapponesi potranno consolidare il primato nel girone ottenuto grazie alla clamorosa vittoria ottenuta una settimana fa sull'Irlanda, impresa che fa il paio con quella portata a termine quattro anni fa a Brighton, quando a cadere fu il Sudafrica. Con il fattore campo dalla propria parte i nipponici sognano un clamoroso passaggio ai quarti di finali, tuttavia la strada non è ancora in discesa visto che oltre alle Samoa domani ci sarà la sfida decisiva domenica 13 contro la Scozia.



Infine, come anticipato nell'introduzione, l'Italia, dopo due nette vittorie contro Namibia e Canada, questa mattina è andata a sbattere contro lo strapotere dei sudafricani, dominatori del match dall'inizio alla fine; la vittoria del Giappone sull'Irlanda ha, evidentemente, alzato la soglia di attenzione degli springboks, assolutamente imbattibili nei punti d'incontro. A complicare le cose per gli azzurri è stata anche la progressiva erosione a livello numerico della prima linea, con Simone Ferrari e Marco Riccioni costretti a finire anzitempo la partita per infortunio e colpo di grazia con l'espulsione di Lovotti ad inizio ripresa mentre l'Italia si trovava nell'area dei 5 metri dalla linea di meta, episodio che ha definitivamente portato il match dalla parte dei sudafricani che hanno chiuso sul 49-3. Piccola nota di curiosità, a nulla è servito il sostegno "dall'alto" di Luca Parmitano.


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