venerdì 18 settembre 2020

Consigli per il weekend calcistico Stagione 20/21 Ep. 1

Con la ripresa della Bundesliga e della Serie A la stagione calcistica 2020/2021 entra definitivamente nel vivo e con essa cercherò di analizzare di settimana in settimana elementi di particolare interesse scaturiti dai match disputati nel corso delle settimane precedenti per orientarci nel ginepraio di partite che ogni weekend ci metterà di fronte.

Partiamo dunque con l'analisi di questo weekend che mette in programma già partite di assoluto interesse (ogni riferimento a Chelsea-Liverpool non è casuale) ma che allo stesso tempo sarà orfana di alcune protagoniste (come il Barcellona nella Liga o Inter, Atalanta e Lazio in serie A), per questo motivo sarà interessante andare a focalizzarci su squadre già viste all'opera in queste prime settimane di questa nuova stagione o compagini che hanno progetti tecnici meritevoli di particolare attenzione.


PARMA-NAPOLI (DOMENICA ORE 12.30)


La scelta della partita da seguire per la prima del nostro massimo campionato sarebbe potuta anche cadere su Sassuolo-Cagliari, con un incrocio tra De Zerbi e Di Francesco che promette in ogni caso grande spettacolo, ma ho preferito virare sulla sfida del Tardini perché di fronte ci sono due squadre che stanno ricostruendo una propria identità e, per questo motivo, sarà molto interessante capire a che punto è il lavoro di Liverani e Gattuso.

Appena terminato lo scorso campionato, forse complice il cambio di assetto proprietario, il Parma ha vissuto una mini-rivoluzione tecnica, con l'addio di Faggiano e, conseguentemente, quello di D'Aversa, per passare alla direzione di Carli con Fabio Liverani alla guida tecnica: l'ex tecnico del Lecce ha mostrato idee di gioco molto interessanti in Salento nella scorsa stagione, un'idea praticamente opposta a quella del suo predecessore che, almeno nelle fasi iniziali di questa stagione, può portare delle difficoltà per la squadra emiliana.


La principale novità che Liverani ha portato con se è quella di tenere una linea difensiva più alta, un cambiamento non da poco per una squadra che con D'Aversa è sempre stata abituata a difendere sostanzialmente in area di rigore; nell'immagine qui a fianco, tratta dalla partita amichevole contro l'Empoli, si nota l'altezza della linea ma anche una maggiore propensione a lasciare spazi alle spalle in caso di uscita aggressiva di uno dei centrali difensivi (come accade in questo caso), per questo motivo servirà molto lavoro sul campo d'allenamento e sarà la sfida più importante per Liverani, ed il battesimo contro l'attacco del Napoli ci dirà molto sullo stato dei lavori.

Il Napoli ha iniziato il proprio cambiamento a dicembre dello scorso anno, quando ha deciso di sollevare dall'incarico Carlo Ancelotti consegnando una squadra sostanzialmente a fine ciclo nelle mani di Rino Gattuso; il lavoro del tecnico calabrese ha vissuto di alti e bassi proprio per le difficoltà a trovare un sistema in grado di mettere a proprio agio i calciatori presenti in rosa: la sua visione di gioco prevede un possesso palla che parta dal portiere ed un'aggressione alta sulla costruzione avversaria, un'idea, quest'ultima, che si è scontrata con la difficoltà mostrata dai suoi interpreti, di eseguire questo tipo di lavoro, per questa ragione i maggiori successi del Napoli (in particolare la vittoria della Coppa Italia) nella fase finale della scorsa stagione, sono nati grazie alla rinuncia di Gattuso ad adottare questa strategia optando per un blocco basso che ha disinnescato la manovra offensiva avversaria, permettendo ai partenopei di ottenere lo scalpo di Inter, in semifinale di Coppa Italia, Juventus in finale e limitando parecchio il Barcellona nell'ondata degli ottavi di Champions.

Il risvolto della medaglia di un baricentro basso come quello avuto dal Napoli in determinate partite la scorsa stagione era quello di non essere in grado di essere pericolosa in transizione offensiva, visto che le soluzioni offensive come Insigne o Mertens non sono propriamente dei velocisti, per questa ragione Gattuso sta studiando le mosse per migliorare la pressione alta ed allo stesso tempo avere delle opzioni importanti in fase di ripartenza, questa necessità ha portato a due soluzioni: la prima è l'arrivo di Victor Osimhen, acquisto più oneroso della storia del Napoli, la seconda è il possibile passaggio al 4-2-3-1 con Mertens in una posizione alle spalle del centravanti nigeriano.

Con l'arrivo del centravanti nigeriano dal Lille il Napoli si è assicurato un giocatore molto abile in fase di pressione (31% di pressioni vincenti, secondo i dati StatsBomb elaborati dalla piattaforma FBRef) ma anche un giocatore in grado di fare malissimo se lanciato in progressione ed anche utile in caso ci sia da affrontare un duello aereo e giocare di sponda; raccontato così sembra che si stia parlando di un giocatore perfetto, ma essendo un attaccante non deve mancare la fase realizzativa, e qui i livelli non sono propriamente eccezionali: come si desume dai dati riportati, tra i principali realizzatori della scorsa Ligue 1, Osimhen è l'unico ad avere un differenziale negativo tra goal realizzati e xG, per questo motivo. L'esordio al Tardini, quindi, ci darà tante importanti informazioni su come sarà questo Napoli.


SOUTHAMPTON-TOTTENHAM (DOMENICA, ORE 13)


La Premier ha avuto il suo battesimo nello scorso weekend, seppur a ranghi ridotti visto il rinvio delle partite delle due squadre di Manchester ed è stata oggetto di un post di presentazione su questo blog la scorsa settimana; in questo weekend il big-match sarà senz'altro quello tra Chelsea e Liverpool, con Lampard già chiamato a mostrare qualcosa contro i campioni in carica dopo l'esordio vincente ma molto balbettante in quel di Brighton, guarderemo con curiosità anche l'Arsenal che affronta il West Ham, l'Everton di Ancelotti che affronta in casa il WBA ed anche il Leeds di Bielsa che affronta il Fulhma di Parker ad Elland Road, tutte squadre in cerca di conferme positive dopo le ottime prestazioni nella prima giornata.  

Chi, invece, dalla prima giornata, ne è uscito ridimensionato sono Southampton e Tottenham, entrambe sconfitte di misura, rispettivamente da Crystal Palace ed Everton, e che hanno denotato difficoltà che questa partita ci dirà quanto sono lontane dall'essere risolte.

Il calcio del Southampton è fatto di occupazione degli spazi nella metà campo avversaria ed aggressione in zone alte del campo (il PPDA di 3,61 fatto registrare contro il Crystal Palace lo dimostra), genera anche situazioni pericolose in fase di transizione difensiva, dove la scelta di difendere in uno contro uno genera situazioni come quella che hanno portato al goal di Zaha nonché le diverse occasioni in contropiede che la squadra di Hassenhuttl ha subito nel corso della partita. Nell'esempio della foto si nota l'assenza di marcature preventive, soprattutto su Zaha che, in teoria, dovrebbe essere il giocatore avversario più pericoloso; dato che nel sud dell'Inghilterra domenica si presenterà un'altra squadra che ama difendere nella propria metà campo e sfruttare le transizioni come il Tottenham, per i Saints il test su come gestire questo tipo di partite è a dir poco probante.

Per il Tottenham e per Mourinho, invece, iniziare la Premier con due sconfitte in due partite sarebbe devastante a livello morale per una squadra, come denunciato più volte dall'allenatore portoghese, che già non si distingue per forza mentale; ma non è certo questo il problema principale visto sul campo dagli Spurs: nel giro di pochi mesi Mou ha dato al Tottenham l'identità che ha dato sempre alle sue squadre negli ultimi anni, ossia tanta passività ed attacchi solamente in transizione.

La Passmap della partita contro l'Everton (fonte Between the Posts) ha messo a nudo i limiti degli Spurs e delle scelte del suo tecnico: come si evince Alli e Kane si trovano sostanzialmente isolati dal gioco che progredisce solo tramite le catene esterne ma senza alcun accesso alla zona centrale del campo; il motivo è la scelta degli uomini in mezzo al campo, dove Mourinho ha scelto per tutto il match di fare a meno di Lo Celso, l'unico che sarebbe in grado di muovere il pallone per vie centrali con cognizione di causa; la trasferta di Southampton metterà il Tottenham di fronte ad una squadra decisamente aggressiva ma con i difetti in transizione difensiva che abbiamo visto sopra, per cui difficilmente vedremo Mou affrontare la sfida con un piano gara diverso, proprio perché il contesto sembra ideale per un contesto di baricentro basso e ripartenze che sfruttano la velocità di Lucas Moura e Son, ma se anche stavolta la partita richiederà un cambio di strategia come se la caverà?


HUESCA-CADICE (DOMENICA ORE 16)


Anche la Liga è tornata in campo la scorsa settimana, anch'essa a ranghi ridotti (e lo sarà anche questo weekend), per cui queste prime due giornate ci serviranno a conoscere meglio le squadre che vivono meno sotto la luce dei riflettori mainstream, ma che rendono la Liga il campionato più competitivo al mondo.

Per questa ragione la partita che consiglio per questo weekend vede di fronte addirittura due neopromosse, ossia l'Huesca ed il Cadice, con gli aragonesi che si presentano a questa partita forti del primo punto ottenuto in casa del Villarreal di Unai Emery mentre la squadra andalusa è stata sconfitta in casa dall'Osasuna per 2-0 ma non uscendone male dal punto di vista della prestazione; le neopromosse negli ultimi anni hanno portato nella Liga tanta qualità sia a livello tecnico che tattico alzando di molto il livello del campionato stesso, gli ultimi esempi sono quelli di Osasuna e Granada che tanto bene hanno figurato nell'ultima stagione, con gli andalusi che addirittura hanno trovato la qualificazione ai preliminari di Europa League.

L'Huesca arriva a questa partita con il punto ottenuto a Villarreal giocando, specie nel primo tempo, una partita di grande qualità, specie in fase di impostazione, con la squadra allenata da Michel che non ha paura a giocare palla a terra da dietro anche in presenza di un pressing aggressivo, contro il Villarreal abbiamo avuto modo di ammirare le qualità del terzino sinistro Galan in questa fase di gioco.






Il Cadice si presenta a questa Liga dopo aver sostanzialmente dominato la Segunda lo scorso anno e gestendo il vantaggio nella fase post-lockdown; lo stile di gioco della squadra andalusa, allenata da Alvaro Cervera, mostra una tensione decisamente più verticale potendo contare su un veterano come Alvaro Negredo al centro dell'attacco.

La Passmap della partita (fonte Between the Posts) contro l'Osasuna mostra chiaramente come le principali connessioni di gioco siano quelle tra il portiere ed Alvaro Negredo oppure le combinazioni sugli esterni (25 cross effettuati), in questo contesto, però, è emerso l'esterno offensivo classe 1994 Jorge Pombo, giocatore molto abile negli uno contro uno (4 dribbling riusciti contro l'Osasuna) e molto aggressivo in fase di non possesso, sarà molto interessante il suo duello con Maffeo su quella fascia.






BORUSSIA DORTMUND-BORUSSIA MOENCHENGLADBACH (SABATO ORE 18.30)


Tempo di dare il via al campionato anche nella Bundesliga tedesca, campionato che può vantare di avere tra le fila la vincitrice ed una semifinalista uscente dell'ultima Champions League oltre ad aver creato una generazione di allenatori che oggi sono presi a modello in Europa, rendendo la Bundesliga quindi un grande incubatore di novità tattica e rampa di lancio internazionale per grandissimi talenti.

Il calendario della prima giornata ha creato da subito degli accoppiamenti interessanti, tra cui l'esordio dei campioni del Bayern contro lo Schalke, ma anche la sfida tra Wolfsburg e Bayer Leverkusen, ma sicuramente a meritare la massima attenzione è la sfida tra il Borussia Moenchengladbach di Marco Rose ed il Borussia Dortmund allenato da Lucien Favre ed ancora più tracimante di talento rispetto allo scorso anno.

Il Dortmund si presenta a questa stagione con l'ambizione di contendere davvero il titolo al Bayern Monaco, l'unico fuoriuscito dal mercato è stato Hakimi che, però, è stato sostituito più che degnamente da Meunier; alla fine anche Jadon Sancho è rimasto a disposizione del tecnico svizzero che spera di poter contare anche del miglior Marco Reus, mentre a centrocampo l'arrivo di Bellingham aggiunge una nuova scelta per Favre che, in questo modo, può retrocedere Emre Can nella difesa a 3 che rimane, anche a livello di profondità numerica, il tallone d'Achille della squadra che, però, potrà contare su un assetto tattico consolidato, ossia il 3-4-3, che mette a proprio agio tutti i talentuosissimi talenti di cui dispone.

In fase di impostazione i 3 difensori ed i 2 centrocampisti formano le linee di costruzione al fine di avere superiorità numerica rispetto al pressing avversario o, come nel caso della partita di coppa della scorsa settimana contro il Duisburg vengono creati spazi per rendere possibile l'innesco dei trequartisti in zona di rifinitura in cui accede eventualmente anche uno dei centrocampisti centrali.
Raggiunta la metà campo avversaria i 5 "invasori" sono composti dai due esterni che danno l'ampiezza mentre le tre punte (in questo caso Haaland, Sancho e Reyna) occupano le corsie centrali, in questo modo la squadra può innescare al meglio il talento infinito di cui dispone li davanti. Questo assetto è quello che Favre ha raggiunto con il 3-4-3 impostato a partire dal girone di ritorno della scorsa stagione e reso letale grazie all'arrivo di Haaland.

Il Gladbach, invece, si presenta a questa stagione con la rinnovata ambizione data dal ritorno nella fase a gironi di Champions e da un progetto tecnico di spessore grazie al lavoro di Marco Rose in panchina, un progetto che avrà la sua continuità in questa stagione grazie al mantenimento della rosa dello scorso anno a cui sono stati aggiunti due elementi come Wolf e Lazaro a dare maggiore profondità al centrocampo.
Sulla base delle indicazioni ricevute dal precampionato e dalla partita di Coppa di Germania, con ogni probabilità Rose utilizzerà il 4-4-2 che diventa 4-2-2-2 in fase di possesso con i due esterni offensivi che si accentrano in zona rifinitura e si associano con le due punte, una situazione posizionale che vedete rappresentata nell'esempio a fianco, con i terzini che danno ampiezza ed i due esterni che entrano in campo ed occupano i mezzi spazi; in fase di non possesso Marco Rose l'hanno scorso ha avuto un approccio meno aggressivo rispetto a quello visto nei suoi anni a Salisburgo (PPDA nella scorsa Bundesliga pari a 10,82), la pressione viene attivata solo di fronte a determinati trigger, per questo motivo non sempre vediamo folate di giocatori che vanno a ri-aggredire il pallone come accade per tutte le squadre allenate da allievi di Ralf Rangnick, chissà che al secondo anno il tecnico austriaco non abbia intenzione di alzare il livello della propria squadra a partire da queste situazioni ed il Borussia Dortmund potrebbe essere un ottimo banco di prova.

RENNES-MONACO (SABATO ORE 21)


Il campionato francese, complice il fatto che ha chiuso le ostilità della stagione 2019-2020 senza rientrare dal lockdown, in questo weekend scende in campo per la quarta giornata; dopo tre giornate, abbastanza a sorpresa, a comandare la classifica è il Saint Etienne di Claude Puel, in testa a punteggio pieno e senza reti subite; il capolavoro per i verdi è arrivato proprio ieri sera grazie alla vittoria per 2-0 sul campo del Marsiglia in una sfida che valeva il primato in classifica.

Non ostante la squadra di Puel sia la capolista, due delle squadre che più hanno impresso positivamente in queste tre giornate sono Rennes e Monaco che si affrontano sabato sera in una sfida che potrebbe valere il primato visto il contemporaneo impegno ostico del Saint-Etienne a Nantes e la trasferta del Lille a Marsiglia.

La squadra bretone ha una società con importanti ambizioni, concretizzabili anche grazie alla qualificazione in Champions League ottenuta nella scorsa stagione, questo ha permesso al Rennes di poter trattenere (almeno finora) i migliori elementi della rosa (incluso quel fenomeno di Camavinga a centrocampo); Julien Stephan ha costruito una squadra che si differenzia moltissimo rispetto alla tendenza delle squadre francesi di costruire squadre che pensano prima a difendere, ha implementato un 4-3-3 con concetti di gioco posizionale e con tanta tecnica in fase di rifinitura dell'azione grazie ad interpreti come Raphael (2,3 dribbling e 1,3 key passes a partita finora, numeri in continuità con quelli della scorsa stagione). A questo contesto tecnico la società sta supportando l'allenatore con gli acquisti di Guirassy al centro dell'attacco (doppietta all'esordio la scorsa settimana) prelevato dall'Amiens, e di Terrier, esterno offensivo arrivato dal Lione e giocatore di cui si attende l'esplosione in questa stagione, a questo si aggiunge la capacità di buttare nella mischia i talenti del proprio settore giovanile, lo scorso anno c'è stata l'esplosione di Camavinga, questa, invece, sembra essere la stagione di Brandon Soppy, terzino destro classe 2002, già in grado di mettersi in mostra grazie alla sua grande aggressività e l'uso del fisico nei duelli individuali.

Dall'altra parte abbiamo il Monaco di Niko Kovac, giunto quest'estate al posto di Moreno che, prima del lockdown, sembrava aver trovato un sistema per far funzionare la squadra monegasca; il tecnico croato è intervenuto nel solco del lavoro iniziato dal suo predecessore istituzionalizzando un 4-3-3 in cui mettere a proprio agio i giocatori di maggiore tecnica come Golovin e Cesc Fabregas, affiancandoli a giocatori in grado di equilibrare lo schieramento come Fofana (arrivato nel mercato di gennaio scorso dallo Strasburgo) e Tchouameni (tornato dal prestito a Bordeaux); la strategia dell'ex allenatore del Bayern ha finora portato 7 punti in 3 partite, con miglioramenti costanti principalmente nella fase difensiva, dove quest'anno il Monaco può anche contare su Axel Disasi, decisamente uno dei migliori centrali difensivi della scorsa stagione con la maglia del Reims.

Il lavoro di Stephan sembra essere, naturalmente, in uno stato più avanzato rispetto a quello di Kovac, per cui i bretoni partono favoriti, ma sarà importante leggere il comportamento delle due squadre contro avversari che amano giocare il pallone allo stesso modo e soprattutto sarà importante capire lo stato di salute a livello difensivo di queste due squadre contro attacchi ben strutturati e dotati di grande qualità individuale.


IL PSV DI SCHMIDT (PSV-EMMEN, SABATO ORE 20)


Uno dei progetti tecnici più attesi di questa stagione è quello che ha riportato Roger Schmidt in Europa, dove ha accettato l'offerta del PSV per rendere nuovamente competitiva la squadra di Eindhoven e per implementare le sue idee di calcio nel laboratorio tattico per eccellenza d'Europa, ossia l'Olanda; il calcio di Schmidt è l'estremizzazione dei concetti iper-verticali resi celebri dal Ralf Rangnick e dal metodo Red Bull, dunque ricerca continua della verticalità ed immediata riaggressione sul portatore di palla, nel suo caso addirittura innescata da un passaggio in verticale volutamente sbagliato.

Nella prima giornata di campionato a Groningen abbiamo vista solo a sprazzi le idee di gioco del tecnico austriaco che, probabilmente sta ancora valutando gli uomini a propria disposizione, tanto che abbiamo visto lunghi tratti di possesso prolungato e sviluppo dell'azione mediante un approccio di calcio posizionale con il 4-4-2 di partenza che si trasforma in un 3-1-4-2 in fase di possesso, dove uno dei centrocampisti centrali si abbassa tra i centrali di difesa per far partire l'azione, gli esterni d'attacco che occupano i mezzi spazi in zona di rifinitura (zona di campo fondamentale nei principi di gioco di Schmidt) mentre i due terzini forniscono l'ampiezza.

In questa immagine si notano i principi di Schmidt con la squadra che, già dalla fase di possesso, sta pensando ad un'eventuale recupero palla in caso il giocatore in possesso perda il duello individuale, nelle immediate vicinanze del pallone ci sono 4 uomini più altri 3 pronti ad andare in chiusura (ed il terzino sinistro è fuori dall'inquadratura ma è largo a sinistra), in questo momento il PSV ha solo 2 uomini in marcatura preventiva, tuttavia l'atteggiamento aggressivo porta il Groningen a lasciare un solo giocatore contro la linea difensiva che, dunque, può operare in superiorità numerica.
Non abbiamo visto spesso, tuttavia, questo tipo di approccio nel corso della partita di Groningen, per cui vedremo se, con una settimana di lavoro in più, vedremo questi principi applicati con maggiore continuità.

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