giovedì 10 settembre 2020

Cosa vedremo di diverso nella Premier League?




Questo weekend sarà quello che porterà a battesimo la Premier League edizione 2020/2021, un'edizione che nasce, come tutte le altre competizioni, in un contesto del tutto particolare, con un calendario rivoluzionato dall'emergenza COVID e con gli stadi ancora a porte chiuse, una situazione a dir poco penalizzante per una lega che fa dell'atmosfera dei suoi stadi un marchio di fabbrica anche in fase di marketing.

Messa da parte questa doverosa premessa che, comunque, avrà non poco impatto anche sul gioco in campo, ho provato a capire cosa vedremo di diverso dal punto di vista tecnico in questa stagione, cercando di rispondere ad alcune domande derivanti dall'osservazione delle ultime stagioni disputate.

SARA' ANCORA DUOPOLIO LIVERPOOL-MANCHESTER CITY?


Le ultime due stagioni hanno visto due squadre prendere il controllo delle operazioni in Premier League scavando un solco tra se ed il resto del campionato, stiamo parlando ovviamente del Liverpool di Jurgen Klopp ed il Manchester City di Pep Guardiola.

Il duello di due anni fa con le due squadre che hanno chiuso rispettivamente a 98 e 97 punti non ha avuto seguito nella scorsa stagione con il City che non è stato in grado di tenere il passo delle due stagioni precedenti consegnando il titolo alla squadra di Klopp con abbondante anticipo, ed è proprio il calo di rendimento nella scorsa stagione del City ad aprire la questione: quanto le due contendenti saranno in grado di mantenere questi standard in questa stagione?

La squadra di Klopp viene da tre stagioni in cui ha raggiunto una finale di Champions League (2017/2018), vittoria in Champions League e secondo posto in Premier con 97 punti fatti (2018/2019), vittoria della Premier League con 99 punti fatti, Supercoppa Europea e Mondiale per Club (2019/2020); la progressione dei Reds è stata continua ed ha raggiunto tutti gli obiettivi che il tecnico tedesco si era prefissato con il club dal momento del suo arrivo.
La questione per questa stagione a questo punto è relativa a quali sono gli obiettivi del Liverpool in questa stagione e quali stimoli avrà Klopp e la sua squadra nel continuare a perseguire nuovi obiettivi e nuove vittorie: nel corso degli anni abbiamo visto una squadra iperverticale che progressivamente è stata contaminata da una fase di possesso più conservativa, per cui (visto anche il tentativo di mettere sotto contratto Thiago Alcantara) sarà interessante capire che tipo di squadra vorrà essere questo Liverpool e se, soprattutto, Klopp sarà in grado di dare continuità al proprio ciclo ad Anfield Road, elemento, a mio parere, tutt'altro che scontato non ostante l'estensione del contratto firmato nella scorsa stagione e la grande empatia tra il tecnico tedesco e la tifoseria del Liverpool (non potrebbe essere altrimenti d'altronde); a mio parere l'eliminazione subita per mano dell'Atletico Madrid in Champions lo scorso anno rappresenta un campanello d'allarme, se la squadra non è focalizzata al 100% sullo specifico obiettivo, fatica a rendere al meglio, per cui questa sarà la vera sfida del Liverpool in questa stagione.
A confermare gli interrogativi arriva anche la differenza di rendimento tra la fase pre-lockdown (quella in cui il Liverpool ha costruito la sua vittoria) alla fase post-lockdown, in cui con meno da giocarsi, la squadra ha mostrato un grosso calo di rendimento, soprattutto a livello di numeri difensivi, un dato che preoccupa anche per la partenza di Lovren e che crea degli interrogativi in relazione al valore del centrale da affiancare a Van Dijk, per cui a Klopp spetta il compito di riaccendere il motore della sua squadra soprattutto a livello mentale e poi chiedere ai vari Matip e Gomez di alzare il proprio livello in difesa. 




Per il Manchester City, invece, già la scorsa stagione ha aperto diverse crepe nella struttura creata da Guardiola in questi anni, gli infortuni a catena in difesa hanno indebolito in maniera decisiva la fase di non possesso dei Citizens che, pur esercitando continuamente il proprio dominio del gioco, non siano stati in grado di limitare i danni una volta che l'avversario (seppur in poche occasioni) sia stato in grado di portare il pallone nella metà campo avversaria; questa situazione, poi, ha portato lo stesso Guardiola ad aggiustare lo schieramento della sua squadra in maniera più conservativa nelle gare decisive di Champions senza riuscire a risolvere il problema ma, anzi, dilatandolo, durante la partita con il Lione.
Per questo motivo il club è intervenuto sul mercato acquistando Ake dal Bounemouth, il cui compito sarà quello di fare backup a Laporte, ma soprattutto sta cercando di portare all'Etihad Koulibaly, il giocatore ideale per affrontare le transizioni difensive al meglio senza perdere qualità in fase di impostazione (anzi).

Nel grafico qui accanto, creato tramite i dati presenti su FbRef, possiamo vedere come il neo arrivo olandese dovrebbe portare ad un miglioramento del rendimento individuale a livello difensivo, il grafico mostra la quantità dei goal presi dalla squadra con ogni giocatore in campo e la relativa percentuale di errori rispetto alle giocate difensive effettuate, un dato che mette a nudo la negativa stagione di Otamendi e Laporte. 




COSA ASPETTARSI DA MANCHESTER UNITED E CHELSEA?


Quando parliamo di possibilità di non rivedere un duopolio Manchester City-Liverpool, le speranze a riguardo devono essere riposte sulle squadre di Solskjaer e Lampard, due squadre da cui ci si attende tantissimo per ragioni diverse: da una parte abbiamo lo United che, a partire dalla seconda parte della scorsa stagione, ha mostrato di aver probabilmente trovato la strada per risalire la china, dall'altra parte abbiamo il Chelsea di Frank Lampard, che si è reso protagonista di un mercato decisamente espansivo, con Abramovich che ha riaperto i cordoni della borsa creando una squadra che genera davvero tante aspettative.

La squadra di Solskjaer ha trovato una piacevole fluidità di gioco grazie all'innesto di Bruno Fernandes nel mercato di gennaio e l'esplosione di Mason Greenwood nella seconda parte di stagione, per questo sostanzialmente si può affermare che il progetto Solskjaer abbia preso il volo a partire dallo scorso febbraio, questo porta ovviamente i Red Devils a dover dare delle conferme in questa stagione.

Ad alzare il livello delle aspettative per lo United, numeri alla mano è il dato raffigurato qui accanto: se prendiamo la classifica dal momento dell'arrivo di Bruno Fernandes, lo United è in testa alla classifica della Premier, in termini realizzativi solo il City ha fatto meglio in questo periodo (ma i problemi del City li abbiamo visti prima); il mercato ha portato ad Old Trafford anche Van de Beek, un elemento di qualità in più per il centrocampo a disposizione di Solskjaer, per cui, almeno nelle prime giornate staremo a vedere come l'olandese verrà inserito nel sistema di gioco, anzitutto se giocherà insieme a Pogba e Bruno Fernandes, e poi in quale posizione verrà schierato: nel suo percorso all'Ajax ha giocato sia come centrale di centrocampo, come mezzala ed anche trequartista, insomma Solskjaer avrà i suoi bei grattacapi, a meno che l'arrivo dell'olandese non possa servire ad avere maggiori rotazioni da fare nel corso della stagione e non spremere tutti gli elementi a propria disposizione, probabilmente le difficoltà viste a livello di condizione fisica nelle ultime giornate di campionato e, soprattutto, nelle partite della fase finale di Europa League hanno portato a pensare che la rosa necessiti di profondità, per questo le voci insistenti relative alle offerte al Borussia Dortmund per Jadon Sancho vanno anche in quella direzione.

Riguardo il Chelsea, invece, dopo l'anno di ottimo apprendistato, arriva la prova del nove per Frank Lampard, chiamato in questa stagione a guidare una fuoriserie dopo aver portato la squadra in Champions facendo esordire tanti giocatori cresciuti nel vivaio del club londinese, un contesto che gli ha permesso di proporre un calcio molto frenetico e molto offensivo basato principalmente sulle transizioni, un sistema che ha reso per lunghi tratti della stagione le partite del Chelsea molto godibili e piene di capovolgimenti di fronte; cosa è mancato la scorsa stagione è riferibile sia alla capacità di concretizzare le occasioni create (69 goal realizzati a fronte di 76 xG creati, dato Understat) sia alla capacità di difendere la porta.

Come si evince dall'immagine accanto (fonte Between the Posts), i Blues hanno un saldo goal presi/xG subiti superiore a tutta la Premier, sostanzialmente il Chelsea ha subito 14 goal in più rispetto a quanti ne avrebbe dovuti subire e non è un mistero che le colpe di questo dato sono attribuibili alle prestazioni sotto le aspettative di Kepa, il portiere arrivato due anni fa a Stamford Bridge pagando la clausola rescissoria all'Athletic Bilbao, che lo ha reso il portiere più costoso della storia. Nel corso del mercato il Chelsea ha provato a trovare una sistemazione al portiere spagnolo e poter quindi tentare l'assalto ad un altro portiere, ma al momento è difficile trovare acquirenti, per cui toccherà al lavoro di Lampard e del suo staff ridare fiducia al portiere.  
Magari avrà pensato anche a questo il club londinese quando ha deciso di mettere sotto contratto Thiago Silva, un leader difensivo che, non ostante non sia più di primo pelo, ha mostrato ancora di essere uno dei difensori più importanti al mondo e le sua capacità e la sua leadership potranno magari aiutare il portiere basco a ritrovare la strada giusta; con riguardo ai numeri offensivi, invece, l'arrivo di Werner e Havertz porta in dotazione un grande numero di goal per gli anni a venire, se a questo si aggiunge la qualità di Ziyech alle loro spalle (senza dimenticarci di gente come Mount e Kovacic) allora è giusto che anche per il Chelsea le aspettative devono essere molto alte, obiettivo minimo deve essere il riavvicinamento alle due di testa, la strada è nel miglioramento dei numeri all'interno di entrambe le aree di rigore.


STAGIONE DI RICOSTRUZIONE NEL NORD DI LONDRA?

Per le due grandi rivali della parte nord di Londra sarà una stagione da dedicare ad un'inversione di tendenza rispetto alle ultime stagioni, da una parte il Tottenham che ha terminato l'era Pochettino in corso d'opera nella scorsa stagione per affidarsi alle cure di Jose Mourinho, a cui è stato affidato il compito di costruire una squadra in grado di seguire il suo stile di gioco; stesso discorso per l'Arsenal che è passato da Emery alla gestione Arteta, intento a riportare in casa dei Gunners i fasti dell'era Wenger.

La grafica elaborata da StatsBomb in relazione alla progressione degli xG del Tottenham nelle ultime due stagioni sono alquanto preoccupanti: la squadra subisce di più rispetto a quanto riesce a creare, una tendenza che si è acuita nel momento in cui Mourinho ha dovuto fronteggiare i tanti infortuni prima del lockdown, riuscendo a raddrizzare il tiro nelle ultime giornate. Adesso il Tottenham si presenta a questa stagione con un innesto importante a centrocampo come Hojberg, acquistato dal Southampton, e giocatore che ben si accoppia con Lo Celso in quella zona di campo; l'altro arrivo, ossia quello di Doherty dal Wolverhampton, dovrebbe permettere di avere un giocatore in grado di dare ampiezza (e buoni cross) in fase di possesso, nonché un giocatore con buone qualità in fase difensiva, ossia ciò che nella scorsa stagione Aurier non è stato in grado di garantire non ostante Mourinho abbia puntato molto su di lui. In questo momento l'idea è che qualcosa sul mercato sia in entrata che in uscita dovrà ancora accadere, ma intanto mi aspetto di vedere una squadra che intende mettere definitivamente da parte il ciclo di Pochettino.

Più complesso il discorso per l'Arsenal, che si trova fuori dalla Champions per il quarto anno di fila e che ha affidato ad Arteta il compito di ricostruire un'identità alla squadra a partire dal gioco fino ad arrivare alla crescita individuale dei talenti a disposizione dei Gunners; il percorso è molto complesso poiché sotto la gestione Emery la squadra non si è più mostrato in grado di controllare le partite: come è indicato dai dati qui a fianco (fonte Between the Posts) l'Arsenal ha subito più tiri rispetto a quelli effettuati, a dimostrazione di una squadra che fatica a controllare il gioco e a limitare la pericolosità delle squadra avversarie ed è questo il primo problema su cui Arteta è stato chiamato ad intervenire, ma con risultati non ancora continui. In questi primi mesi di gestione del tecnico spagnolo hanno senz'altro destato interesse i tentativi di mettere insieme i migliori giocatori in rosa, abbassando Saka in posizione di terzino sinistro che in fase di possesso si alza a dare ampiezza allo sviluppo dell'azione, permettendo ad Aubameyang di tagliare da sinistra ed accoppiarsi con la punta centrale (Lacazette o Nketiah), sul lato destro l'ampiezza la da Nicolas Pepe, l'acquisto più costoso della storia dei Gunners, mentre a dirigere le operazioni a centrocampo è Dani Ceballos, il cui rinnovo del prestito dal Real Madrid, è da annoverare come un'importante mossa di mercato che si è concentrato, invece, sulla linea difensiva, dove l'arrivo di Gabriel dal Lille, unito all'arrivo di Saliba, dovrebbe garantire un miglioramento in prospettiva anche del reparto arretrato; per questi motivi l'Arsenal meriterà di essere una squadra da seguire per capire quanto il lavoro di Arteta possa restiuire alla Premier League il miglior Arsenal.



LE AMBIZIONI DI WOLVES E LEEDS 

Wolverhampton e Leeds rappresentano una buona fetta della storia del calcio inglese, oggi sono due squadre che hanno deciso di dare il via ad un progetto partito dalla Championship e che prova a scalare le gerarchie della Premier League, entrambe si presentano ai nastri di partenza con due diversi tipi di ambizione, di breve periodo per i Wolves, al terzo anno consecutivo in Premier, di maggiore respiro quello del Leeds, tornato in Premier dopo 16 anni.

Il progetto Wolves nasce dall'acquisizione della società da parte del fondo Fosun, il quale ha sostanzialmente delegato all'agenzia del potente agente Jorge Mendes il compito di trovare i giocatori adatti a costruire una squadra che dalla Championship possa scalare i vertici della Premier League; utilizzando questa strategia anche in questa stagione è arrivato a Wolverhampton il centravanti Fabio Silva dal Porto, 18 anni e con già 12 reti realizzate nel campionato portoghese e da più parti si parla dell'arrivo, sempre dal Porto, dell'ex terzino sinistro dell'Inter Alex Telles; in aggiunta a questo la rosa è stata puntellata dall'arrivo di Marçal dal Lione (che coprirà il ruolo di centrale di sinistra nel 3-5-2 di Nuno) e dal ritorno di Miranda dal Famaliçao. In attesa di capire come si completerà il mercato, sicuramente i Wolves, senza l'impegno aggiuntivo dell'Europa League e con un sistema di gioco ampiamente consolidato, punteranno senz'altro al ritorno in Europa.

Il ritorno del Leeds in Premier, invece, ha il nome di Marcelo Bielsa: il tecnico rosarino, dopo aver mancato la promozione al primo anno, non ha fallito al secondo tentativo, e lo ha fatto con il suo solito stile, tanta corsa, tanto movimento senza palla e dominio del gioco: un sistema ed una metodologia di lavoro che ha consentito di ottenere questo grande risultato affidandosi ad un gruppo di giocatori che prima del suo arrivo navigavano a metà classifica in Championship; con l'arrivo in Premier il club guidato da Radrizzani ha deciso di investire una cifra importante per portare nello Yorkshire Rodrigo, centravanti del Valencia e della nazionale spagnola, un profilo perfettamente in linea con ciò che Bielsa richiede ai propri attaccanti, ossia tanto movimento e tanti smarcamenti; in difesa è arrivato, invece, il centrale del Friburgo Robin Koch, sicuramente un profilo interessante per le sue qualità in fase di impostazione. Per capire realmente quale posto avrà questo Leeds in Premier lo potremo verificare immediatamente alla prima di campionato, quando ci sarà il battesimo ad Anfield Road contro il Liverpool.


EVERTON, SOUTHAMPTON E LEICESTER: TRA SVOLTA E RIDIMENSIONAMENTO


Everton, Southampton e Leicester si presentano, per motivi diversi, con importanti aspettative in questa stagione, si tratta di tre squadre che hanno l'obbligo in questa stagione o di migliorare sensibilmente le proprie prestazioni (vedi Everton) o di confermare i progressi visti nel corso della scorsa stagione (il Southampton) o di non buttare via quanto di buono fatto nella stagione precedente (il Leicester).


La situazione in cui le pressioni saranno maggiori è sicuramente quella dell'Everton di Carlo Ancelotti, per entrambi questa è una stagione in cui non si può più sbagliare, da un lato per far ritrovare ai Toffees una collocazione in Premier che sia in linea con le ambizioni del club (metà classifica non può più essere considerato come un piazzamento soddisfacente), dall'altra parte per far ritrovare una credibilità ai metodi di lavoro dell'allenatore emiliano dopo le deludenti esperienze di Monaco e Napoli. L'Everton visto nella parte di stagione sotto la gestione Ancelotti non ha dimostrato di essere una squadra molto brillante, il 4-4-2 di base messo in piedi non aveva interpreti in grado di rifinire l'azione in modo concreto, per questa ragione la maggior parte delle azioni pericolose sono arrivate mediante lanci o cross verso Calvert-Lewin.


Per questo motivo l'arrivo di James Rodriguez desta particolare curiosità, soprattutto nell'ottica di come il colombiano verrà schierato da Ancelotti, che, ricordiamolo, lo ha voluto fortemente alla sua corte, chissà che il suo arrivo convinca Ancelotti a derogare al suo primo amore, ossia il 4-4-2 per passare ad un 4-2-3-1 che possa meglio permettere alla squadra di sfruttare la zona di rifinitura ed innalzare, di conseguenza, la qualità del gioco prodotto. Anche la fase difensiva lo scorso anno non è che fosse stata così irreprensibile, così come a Napoli, il pressing alto impostato da Ancelotti ha creato tanto spazio dietro le linee di pressione concedendo agli avversari tante opportunità in transizione, i 56 goal subiti nella scorsa stagione sono un passivo non sostenibile nel momento in cui si vuole alzare l'asticella, per questo motivo gli arrivi di Allan e Doucure dovrebbero permettere al centrocampo dell'Everton di avere i giocatori in grado di sostenere al meglio la fase di recupero palla. 

Per il Southampton, invece, siamo giunti alla seconda stagione del progetto Hassenhuttl, arrivato nella fase finale della stagione nel 2019, il tecnico tedesco sta portando avanti nel sud dell'Inghilterra i principi di gioco del sistema Red Bull, ossia gioco in verticale e grande pressione con tanti uomini in zona palla in fase di recupero del pallone.

La riconoscibilità dell'identità di gioco, come si nota dal grafico elaborato da Stats Perform qui a fianco, è uno degli obiettivi che Hassenhuttl ha ottenuto lo scorso anno dopo tanti aggiustamenti, come l'iniziale utilizzo della difesa a 3 ed anche tante brutte figure (come l'ormai celebre 9-0 subito dal Leicester) fino al passaggio definitivo al 4-4-2/4-2-2-2 che è stato il suo marchio di fabbrica negli anni di Lipsia e che lo ha lanciato alla ribalta come uno degli allenatori più interessanti del panorama internazionale come buona parte di coloro che sono cresciuti sotto l'ala di Ralf Rangnick. L'aspettativa principale che hanno i Saints in questa stagione è quella di far crescere quegli elementi che il sistema di Hassenhuttl ha esaltato, come Danny Ings ed il capitano Ward-Prowse, l'arrivo di Salisu in difesa permetterà ancora di più al Southampton di sostenere la propria strategia di pressione alta viste le grandi doti nei duelli individuali del centrale giunto dal Valladolid; l'unico elemento sul quale c'è un grosso punto interrogativo è a centrocampo, dove la partenza di Hojbjerg direzione Tottenham non è stata al momento sostituita sul mercato, per cui vedremo se Hassenhuttl cercherà degli aggiustamenti interni o se ci dovremo aspettare qualcosa entro la fine del mercato.

Riguardo il Leicester, la cavalcata della scorsa stagione è terminata con un grosso amaro in bocca per aver perso l'accesso alla Champions League dopo aver avuto un vantaggio enorme sul Manchester United e le altre inseguitrici: il gioco particolarmente brillante messo in piedi da Brendan Rodgers in fase di possesso (61 xG secondo i dati Understat) e di non possesso (miglior squadra in termini di PPDA con 7,95) ha dovuto fare i conti con i tanti infortuni nella fase di stagione post-lockdown, una situazione che resterà immutata per la prima parte di questa stagione. Dal mercato l'unica novità che emerge è l'uscita di Chillwell direzione Chelsea, sostituito dall'arrivo dall'Atalanta di Timothy Castagne, utile perché può coprire sia la fascia destra che quella sinistra; se i giovani fatti esordire da Rodgers nella fase finale della scorsa stagione faranno un passo in avanti decisivo allora il Leicester potrà ancora vestire un ruolo da protagonista e, magari, prendersi delle soddisfazioni anche a livello europeo, in caso contrario per le Foxes rischia di essere una stagione difficile.


I NUOVI VOLTI ED I VOLTI GIOVANI 


La parte meno nobile della Premier riesce ogni anno a mettere in luce giocatori che presto diventano obiettivo dei maggiori club (quest'anno per esempio è toccato ad Akè, vedi sopra alla voce Manchester City, oppure Chilwell, come preferite); questo aspetto è stato ulteriormente evidenziato da due trend aventi lo stesso peso: da una parte abbiamo il grande budget a disposizione anche per squadre di medio-bassa classifica, il che permette di convincere al trasferimento elementi provenienti da posizioni di vertice in campionati di minor valore economico, dall'altra parte abbiamo un importante progetto di costruzione di nuovi talenti promosso direttamente dalla FA e che ha portato negli ultimi anni l'Inghilterra a dominare nelle competizioni internazionali a livello giovanile, in questo contesto molte squadre attingono a piene mani per alzare il livello tecnico della squadra, per questo andrò a menzionare alcuni elementi desiderosi di fare il salto di qualità assieme alle rispettive squadre.

EBERECHI EZE (CRYSTAL PALACE)

La squadra di Hodgson ha chiuso molto male la scorsa stagione ed in molti pensano che se non ci sarà un atteggiamento diverso rispetto alle ultime stagioni, il rischio di trovarsi invischiati nella lotta per non retrocedere potrebbe diventare molto concreto; per questo motivo si richiede al Palace di mostrare un calcio maggiormente propositivo, in questa ottica l'arrivo di Eze dal QPR risponde alla necessità di innalzare il livello tecnico della squadra.

Il centrocampista inglese è esploso in questa stagione in Championship dove ha realizzato 14 goal e 8 assist prendendo letteralmente in mano le sorti della squadra londinese meritandosi la chiamata in Premier dal Crystal Palace; come emerge dalle grafiche elaborate da Soccerment sono tanti i valori offensivi su cui Eze è migliorato nella scorsa stagione in maniera sensibile, tra cui spicca il dato dei quasi 3 dribbling a partita riusciti, ragion per la quale tra lui e Zaha la squadra di Hodgson ha molto materiale a disposizione per rendere imprevedibile il proprio gioco e magari costruire qualcosa di più a livello offensivo rispetto all'ultima stagione.


JARROD BOWEN (WEST HAM)

Quando si parla di giovani da lanciare, la prima squadra che viene in mente nel calcio inglese è il West Ham, squadra dal cui settore giovanile sono emersi giocatori del calibro di Lampard, Terry, Joe Cole, Rio Ferdinand e Carrick e, se vogliamo tornare indietro negli anni, un certo Bobby Moore; oggi il West Ham propone nella sua rosa tra i giocatori fatti in casa i soli Rice e Noble, ma a gennaio dello scorso anno ha deciso di investire su un giocatore che da diversi anni era esploso in Championship con la maglia dell'Hull City ed era in attesa di fare il salto in Premier, questo giocatore è Jarrod Bowen, classe 1996, esterno d'attacco capace in due anni e mezzo di Championship di realizzare 52 reti e mettere a referto 11 assist.

Come abbiamo avuto modo di vedere con Eze, anche Bowen ha avuto una crescita costante a livello di numeri offensivi, rispetto al giocatore del QPR le caratteristiche sono più quelle di un giocatore che ama partire dall'esterno, seppur nell'Hull City sia stato schierato anche come punta centrale; Moyes ha ritagliato per lui un posto largo a destra dove ha avuto modo di realizzare 4 assist mostrando buone qualità sia nel difendere il possesso del pallone che in fase di rifinitura. Ulteriore dimostrazione del valore del giocatore sta anche nel crollo verticale avuto dall'Hull City nella scorsa stagione a seguito della sua cessione: i Tigers si trovavano in una zona di classifica più vicina alla zona playoff che alla zona retrocessione, hanno terminato la stagione all'ultimo posto retrocedendo clamorosamente in League One.

OLLIE WATKINS (ASTON VILLA)

Dopo la salvezza ottenuta all'ultima giornata, per i Villans l'obiettivo è quello di veleggiare in posizioni di classifica più tranquille, per riuscire nell'obiettivo, oltre a dover sistemare la fase difensiva, qualcosa a cui il manager Smith ha messo mano con successo nella fase post-lockdown, necessitava anche di un giocatore in grado di concretizzare la mole di gioco espressa da un centrocampo che è già di ottimo livello (grazie a gente come Grealish, giocatore meritevole di palcoscenici importanti, Douglas Luiz e Hourihane), cosa che i vari Samatta e Wesley non sono stati in grado di garantire (rispettivamente 1 e 5 reti realizzate, tanto che lo stesso Grealish è stato il capocannoniere della squadra con 8 reti realizzate), per cui quale migliore scelta se non il capocannoniere dell'ultima Championship?

Ollie Watkins si presenta in Premier League forte dei 26 goal realizzati con il Brentford nella scorsa stagione, in cui è stato il finalizzatore del 4-3-3 della squadra allenata da Thomas Frank, un sistema di gioco che somiglia molto anche a quello dell'Aston Villa in cui il centravanti inglese potrà rendersi utile non solo in fase realizzativa ma anche grazie alle sue ottime doti nel gioco di sponda (40% di duelli aerei vinti nella scorsa stagione in Championship).





JAMAL LEWIS (NEWCASTLE)

Il Newcastle è la squadra che più ha attirato le cronache nel corso del lockdown vista la trattativa che avrebbe dovuto portare a St. James Park una proprietà saudita pronta a fare investimenti importanti per portare i Magpies ai livelli che la piazza merita (come, a mio parere, tutte le piazza del Nord dell'Inghilterra), tuttavia il diniego giunto dalla Premier League all'acquisizione costringerà la tifoserie ad un'altra stagione con una salvezza da portare a casa.
La squadra di Bruce è stata una delle squadre più difensive della scorsa Premier League e nulla fa pensare che le cose possano andare diversamente in questa stagione, ma quanto meno il mercato sta portando nuovi volti, tra cui quelli di Callum Wilson e Ryan Fraser dal Bournemouth, ma il vero acquisto in controtendenza è quello di Jamal Lewis, terzino sinistro del Norwich malamente ma prevedibilmente retrocesso nella scorsa stagione.

L'acquisto di Lewis è in controtendenza rispetto allo spirito difensivo del Newcastle di Steve Bruce per il motivo che si tratta di un terzino dalla forte propensione offensiva; come emerge dai dati della piattaforma SmarterScout ad emergere sono le qualità nei dribbling del ventiduenne mentre sono molto bassi i valori relativi alla fase difensiva, valori che potrebbero essere influenzati, però, dai pessimi numeri difensivi del Norwich nella scorsa stagione, per cui la scelta del Newcastle risulta parecchio interessante e magari lasciano intendere una maggiore ricerca di qualità in fase di possesso.


CONCLUSIONI

La Premier League 2020/2021, come abbiamo visto, presenta diversi elementi di particolare interesse, ogni squadra ha una storia da raccontare, rispetto alle scorse stagioni ci aspettiamo una riduzione della forbice tra le prime due della classe ed il resto del gruppo, il valore delle 20 squadre lascia pensare che difficilmente rivedremo squadre che sfiorano o superano i 100 punti come accaduto negli ultimi 3 anni, così come, grazie a tante realtà ambiziose come quelle di Wolverhampton ed Everton, si possa dare il via alla fine dell'era delle top six con più squadre che cercheranno di inserirsi nella lotta europea.

A livello tattico, l'arrivo di Marcelo Bielsa aggiunge ulteriore fascino a questa Premier con Guardiola e Klopp che cercheranno anche di mostrare la superiorità delle loro idee rispetto a quelle dei manager in rampa di lancio come Arteta, Lampard e Hassenhuttl a cui aggiungo la curiosità per vedere all'opera Scott Parker, che ha riportato il Fulham in Premier, infine non possiamo non considerare la voglia di riscatto di Mourinho ed Ancelotti.

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