venerdì 25 settembre 2020

Consigli per il weekend calcistico Stagione 20/21 Ep. 2

Questa sera inizia un altro weekend ricco di partite che ci porterà verso una settimana in cui sapremo la composizione dei gironi della prossima Champions League, la settimana appena trascorsa, invece, ci ha lasciato diverse indicazioni sia a livello di giocatori da seguire che di indicazioni su come molte squadre stiano rivedendo le proprie strategie tattiche in questa stagione; sulla base di ciò ho scelto le partite da consigliare per questo weekend che, sicuramente, ci fornirà maggiori indicazioni sul calcio che vedremo in questa stagione.

Foto Bundesliga Website 


BRIGHTON-MANCHESTER UNITED (SABATO ORE 13.30)


La Premier League è partita con una particolarità a livello statistico, in 18 partite disputate nessuna è terminata in pareggio, inoltre tutte le squadre (eccetto l'Aston Villa, ma con una partita in meno) hanno subito almeno un goal così come tutte le squadre hanno realizzato almeno una rete (eccetto lo Sheffield United), il dato rappresenta al meglio un'inizio di stagione ricco di belle partite in Premier, con tante squadre che si stanno proponendo con un ruolo da protagonista pur non avendo obiettivi di alta classifica.

Una delle squadre che in queste prime due partite ha destato sensazioni solo positive è il Brighton: la squadra allenata da Potter ha mostrato un gioco decisamente spettacolare sia contro il Chelsea (seppur sconfitti in maniera decisamente immeritata) che nella trasferta di Newcastle, dove nei primi 30 minuti si è potuto assistere ad una prova di coralità impressionante; nel Lunch Match del sabato i Seagulls ospitano il Manchester United, reduce dalla pesante sconfitta all'esordio contro il Crystal Palace che ha riaperto tutti i dubbi sulla tenuta della squadra di Solskjaer.

La mentalità della squadra di Potter è ben rappresentata dall'immagine qui a fianco, non ostante il vantaggio di due reti il Brighton continuava ad occupare la metà campo del Newcastle con uno scaglionamento ben riconoscibile e che tanti allenatori che amano il gioco di posizione mettono in pratica in fase di possesso, ossia il 3-2/5 con i primi 5 uomini a consolidare il possesso e gli altri 5 ad occupare le zone avanzate del campo presidiando tutti i corridoi; in questo contesto i Seagulls hanno mantenuto la supremazia territoriale sia con il Chelsea che contro il Newcastle nonché si sono mostrati maggiormente pericolosi rispetto ai propri avversari (il differenziale di xG è a loro favore di 1,4, terzo posto), a questo si aggiunge l'esplosione dell'esterno destro Tariq Lamptey, che si aggiunge alla lista dei suoi omologhi in quel ruolo quali Alexander-Arnold, Walker, Reece James e Wan-Bissaka: il terzino del Brighton ha disputato una partita mostruosa a Newcastle, propiziando il rigore dell'1-0, il third-pass per il goal del 2-0, ha costretto al giallo sia Shelvey che Lewis e, fino alla sua uscita dal campo, è stato il giocatore con più tocchi effettuati nella metà campo avversaria, una prestazione dominante che ci auguriamo di rivedere anche contro lo United.

Lo United, invece, ha esordito in Premier subendo una clamorosa sconfitta casalinga contro il Crystal Palace che ha posto fine ad una serie positiva di 14 partite in Premier e che ha fatto riaffiorare i dubbi che l'arrivo di Bruno Fernandes sembrava avesse fatto sparire.

La mappa degli xG della partita contro il Crystal Palace ha riportato alla luce le enormi difficoltà dello United a generare occasioni da rete (basti osservare quanti tiri da fuori area sono stati effettuati) e le occasioni concesse al Palace, invece, sono state tutte frutto di transizioni generate da palloni persi a centrocampo (pessima la prestazione di Pogba che ha perso 18 palloni prima di essere sostituito da Van de Beek) in cui si è notata la difficoltà di Lindelof nel contenere attaccanti veloci con Zaha ed Ayew; la partita di Brighton ci dirà in che modo Solskjaer intende ridare ordine alla propria squadra, sicuramente sarà importante il recupero di Wan-Bissaka in difesa per garantire maggiore copertura in quella zona di campo, tanto mancata contro il Crystal Palace, ma soprattutto ci sarà da definire chi lascerà il posto a Donny Van de Beek, l'ex Ajax ha mostrato di poter essere subito decisivo negli equilibri dei Red Devils (goal realizzato incluso) e, stante la pessima prestazione di Pogba, sarà molto importante capire quali saranno le scelte di Solskjaer a riguardo.

Un incrocio tra una squadra che punta alla salvezza ma che è in ottima forma e mostra una qualità di gioco di primo livello ed una squadra dalle aspettative molto alte ma che mostra serie difficoltà nel ritrovare un'identità di gioco è sempre motivo di grande interesse, per questo la sfida dell'AMEX Community Stadium si prospetta come la partita più ricca di spunti di questa giornata di Premier.




INTER-FIORENTINA (SABATO ORE 20.45)


E' arrivato il momento di vedere alla prima apparizione ufficiale dell'Inter di Antonio Conte, a poco meno di un mese dalla finale di Europa League persa contro il Siviglia.

Le discussioni delle ultime settimane in casa interista sono ruotate sulla figura di Antonio Conte che ha deciso di accettare nuovamente la sfida nerazzurra dopo settimane turbolente con la dirigenza poi risolte con l'intervento del presidente Zhang in prima persona. A rendere possibile la tregua tra l'allenatore salentino ed il club è stato senza dubbio anche il mercato, dove l'Inter ha dato nuove forze all'organico inserendo Hakimi sulla fascia destra, Vidal a centrocampo e Kolarov in difesa, tutti giocatori decisamente graditi e ben adattabili alle esigenze tattiche di Conte; a questo punto un solo punto interrogativo resta irrisolto, che fine farà Eriksen? L'arrivo di Vidal rende difficile pensare che l'Inter possa virare verso un 3-4-1-2 in cui il danese potesse sentirsi a suo agio, per cui a meno di cessioni entro la fine del mercato, dovrà adattarsi ad una posizione, quella di mezzala, in cui oggettivamente non si trova a proprio agio.

Data la premessa di cui sopra la prima formazioni ufficiale dell'anno che Conte schiererà contro la Fiorentina dovrebbe darci delle indicazioni sulla strategia che il tecnico salentino vorrà adottare nella stagione in corso. L'amichevole con il Pisa della scorsa settimana ha visto l'Inter presentarsi con Eriksen tra le linee e con Hakimi e Perisic sugli esterni: proprio il croato potrebbe essere la grande novità della formazione nerazzurra in questa stagione, bocciato lo scorso anno da Conte per lo stesso ruolo, l'esperienza ricca di successi a Monaco potrebbe aver convinto la società nerazzurra a tenerlo, sarebbe molto interessante vederlo esterno di tutta fascia contro la Fiorentina, partita che lo scorso anno l'Inter dominò senza riuscire a superare la resistenza della squadra di Iachini.





La Fiorentina di Iachini si presenta alla partita di San Siro con una vittoria all'esordio contro il Torino mostrando di essere in uno stato avanzato come idea di squadra con la scelta di spostare Chiesa a tutta fascia sulla destra che potrebbe rivelarsi vincente sia in termini di soluzioni offensive per la squadra che per permettere la crescita del giocatore che, a mio parere, va tenuto in zone di campo lontane dalla porta, in opposizione a quanto la stampa mainstream afferma, in modo da poter sfruttare al meglio le capacità atletiche del figlio di Enrico.

L'asse di riferimento del gioco della squadra viola è basato sul lato sinistro del campo (dove tendenzialmente agiscono Castrovilli e Biraghi) e sfruttare l'ampiezza per i cross di Biraghi e Chiesa; il goal è arrivato proprio su un cross teso di Chiesa a centro-area spinto in rete da Castrovilli. La sfida sugli esterni con Hakimi e Biraghi ancora uno contro l'altro dopo Borussia-Inter dello scorso anno e Chiesa-Perisic dall'altra potrebbe essere la chiave di lettura della partita che prevedo molto ricca di duelli individuali visto che le due squadre si presenteranno, almeno sulla carta, con lo stesso modulo, una situazione che spinge in genere gli allenatori a dover trovare mosse e contromosse in corso di partita proprio sulla base dei duelli individuali che si creano sul campo; l'Inter avrà bisogno di mostrare da subito di essere in grado di superare un avversario difficile per consolidare le certezze di essere la principale contender per togliere lo scudetto alla Juve, dall'altra parte la Fiorentina ha bisogno quanto meno di una prestazione in graodo di allontanare gli scetticismi non tanto sul valore della squadra quanto sulle capacità del suo allenatore di fornire una strategia tattica all'altezza della situazione.

BARCELLONA-VILLARREAL (DOMENICA ORE 21)


E' arrivato il momento dell'esordio stagionale anche per il Barcellona di Ronald Koeman, una squadra ed una società uscita da questa estate con le ossa rotte, sul campo per l'uscita dalla Champions a seguito del fragoroso 8-2 subito dal Bayern, e fuori dal campo con Messi che ha provato ad utilizzare la clausola per lasciare il Camp Nou e con tentativi maldestri di liberarsi di uomini non più al centro del progetto del club catalano (vicenda Suarez su tutti).


In tutto questo marasma è passato quasi inosservato il lavoro che Koeman sta portando avanti in queste settimane per costruire una nuova identità e riconoscibilità a questa squadra: il primo passo è stato quello di stabilire che il 4-3-3 va messo da parte per giocare con il doble pivote a centrocampo, per cui si accantona il vertice basso di centrocampo sostituiti da una coppia di centrocampisti davanti alla difesa (presumibilmente Busquets e De Jong che si alterneranno con Pjanic) e poi quattro giocatori in avanti a completare quello che, sulla carta, sarà un 4-2-3-1 in cui Griezmann dovrebbe giocare alle spalle di Messi alternando le rispettive posizioni nel corso della partita, ai loro fianchi Koeman ha dato molto spazio a Coutinho in precampionato, così come abbiamo visto all'opera i vari Trincao, Ansu Fati e Dembele; scopo di questo passaggio tattico è quello di muovere il gioco più rapidamente ed in verticale, elemento assente nelle ultime versioni del Barça, per cui sarà molto interessante capire come queste connessioni funzioneranno al cospetto del Villarreal di Unai Emery.

Il "sottomarino giallo" si presenta a questa sfida del Camp Nou con 4 punti conquistati nelle prime due partite contro Huesca ed Eibar, entrambe affrontate tra le mura amiche, due sfide che hanno mostrato alcune difficoltà da parte della squadra a trovare i giusti meccanismi, questo poiché il tempo avuto a disposizione di Emery per ricostruire questa squadra è stato alquanto limitato, per questo, così come da un lato si vedono le intenzioni in fase di possesso, dall'altra parte si notano ancora delle indecisioni nella fase di non possesso, con una squadra che tende ad allungarsi con la linea di difesa che non segue i tentativi di pressione alta della linea di centrocampo e di attacco.

Una costante del sistema messo in piedi da Emery è quello di schierare un 4-4-2 di base ma che richiede diverse rotazioni per rendere possibile uno scaglionamento in campo che cerchi di disordinare l'avversario: in questo caso vediamo Parejo si proponga in fase di costruzione mentre Coquelin si apre e genera spazio per i movimenti di Moi Gomez e Gerard Moreno, questo movimento, come si evince dall'immagine accanto, disordina la linea di centrocampo dell'Eibar generando linee di passaggio, inoltre Samu a destra e Pedraza a sinistra garantiscono l'ampiezza necessaria a tenere i terzini avversari; il 4-2-3-1/4-2-4 di Koeman visto sopra potrebbe essere messo in difficoltà da questo tipo di schieramento del Villarreal, così come lo spazio tra linea difensiva e linea di centrocampo (sempre nella stessa immagine si evince che in caso di transizione il Villarreal avrebbe dovuto fronteggiare un tre contro tre con molto spazio a disposizione per i giocatori dell'Eibar) che la squadra di Emery lascia agli avversari potrebbe portare Coutinho e Messi a banchettare in zona di rifinitura, così come la stessa fascia sinistra potrebbe essere terra di conquista per Dembele o Fati vista la grande propensione offensiva di Pedraza o del neo arrivo Pervis Estupinan.

BAYER LEVERKUSEN-LIPSIA (SABATO ORE 15.30)


La seconda giornata di campionato mette di fronte il Lipsia di Nagelsmann al primo impegno di una certa difficoltà, visto che dovrà far visita al Bayer Leverkusen di Bosz, squadra dall'identità tattica ben definita ma che rischia di uscire indebolita dall'addio di Havertz e Volland.

Il Leverkusen si presenta a questa partita dopo aver pareggiato a Wolfsburg nella prima giornata, la squadra di Bosz ha mantenuto molte delle prerogative viste nella precedente stagione, ossia una squadra che tiene il possesso del pallone nelle retrovie per poi cercare una verticalizzazione che mandi uno dei suoi giocatori offensivi davanti alla porta.

Per rendere possibile questo tipo di strategia, Bosz alterna la difesa a 3 o a 4 a seconda dell'avversario, con lo scopo di avere una superiorità numerica in fase di impostazione, contro il Wolfsburg qui si vede come la linea a 4 difensiva muova il pallone nel tentativo di cercare spazi tra le linee avversarie scaglionando 5 giocatori in zona rifinitura (Alario centralmente, Wirtz e Demirbay nei mezzi spazi, Bellarabi e Diaby sugli esterni) per poi attivare delle combinazioni rapide per superare la linea difensiva, nel caso qui accanto Tapsoba ha sufficiente spazio per mandare il pallone alle spalle delle difesa sfruttando la velocità di Diaby; in fase di non possesso, invece la squadra mantiene un atteggiamento aggressivo in fase di transizione, mentre tende a disporsi con due linee da 4 in situazioni posizionali, inoltre il posizionamento di Aranguiz permette alla difesa di avere maggiore protezione anche nei momenti in cui uno degli elementi spezzi la linea per andare ad aggredire l'avversario andando a ricomporre la linea. Altro motivo per vedere all'opera il Leverkusen è per osservare Florian Wirtz, classe 2003, giocatore visto all'opera già nella scorsa stagione dopo il lockdown, adesso chiamato a sostituire Kai Havertz da cui eredita la posizione in campo e da cui sembra aver anche ereditato le qualità tecniche, specie nel muovere il pallone con grande rapidità ed efficacia anche in spazi molto stretti.

Il Lipsia si presenta a Leverkusen con la seria intenzione di portare avanti il progetto di Nagelsmann che tanto ci ha esaltato dal punto di vista della qualità del gioco prodotto, quanto dal punto di vista dei risultati, con la semifinale di Champions che ha dato lustro ad una stagione terminata con un terzo posto in campionato ed una eliminazione ai quarti di finale di Coppa di Germania per mano dell'Eintracht.
Le due partite contro il Leverkusen giocate lo scorso anno hanno visto per lunghi periodi di gioco in difficoltà gli uomini di Nagelsmann, per cui la sfida alla squadra di Bosz diventa un test di particolare importanza per il 3-4-2-1 che il tecnico tedesco sembra aver definitamente adottato a partire dalla fase finale della scorsa stagione.

La prima in campionato ha visto il Lipsia passeggiare contro il Mainz (squadra a cui ha rifilato 14 reti nella scorsa stagione) ma soprattutto abbiamo avuto modo di ammirare i principi di gioco di Nagelsmann che tanto ci hanno divertito nel quarto di finale di Champions contro l'Atletico Madrid: il 3-4-2-1 sulla carta, si trasforma in fase di possesso in un 3-2/5, con la prima e la seconda linea che hanno il compito di dare inizio all'azione (un sistema che ha influenzato molto le strategie di Pirlo e del suo staff alla Juve) per poi innescare nei mezzi spazi Dani Olmo e Forsberg o tramite una giocata in verticale di uno dei tre difensori o passando per gli esterni; tuttavia a rendere particolarmente efficace il sistema di gioco è la capacità di muovere il pallone con grande rapidità da parte dei due centrocampisti centrali, e su questo è impressionante il lavoro svolto da Kevin Kampl, sempre in grado di spostare il pallone a due tocchi in qualsiasi situazione, indubbiamente è lui l'uomo a cui il sistema di Nagelsmann dovrà affidarsi per ottenere le migliori fortune in questa stagione.

Come si evince sarà una sfida che si giocherà in battere e levare, con tanti giovani interpreti pronti a dominare il decennio appena iniziato supportati da allenatori e club con un'idea di calcio a mio parere molto esaltante.


LILLE-NANTES (VENERDI' ORE 21)


Il programma della quinta giornata di Ligue 1 si apre con la sfida interna tra il Lille di Galtier ed il Nantes, una sfida tra due squadre che hanno portati avanti un mercato in questi mesi molto interessante e che, come d'abitudine nel campionato francese, stanno mettendo in mostra profili interessanti da seguire.

Il Lille arriva a questa partita dopo aver perso nei minuti finali la possibilità di uscire da Marsiglia con una vittoria e la testa della classifica; la squadra di Galtier si è mossa sul mercato quest'estate con lo scopo principale di coprire le due principali partenze, ossia il difensore Gabriel Magalhaes, acquistato dall'Arsenal, e l'altro elemento è Victor Osimhen, il centravanti nigeriano acquistato dal Napoli: al posto del primo è arrivato Sven Botman, classe 2000, scuola Ajax e che già ha preso il posto al centro della difesa con buone prestazioni, in attacco, invece, il posto di Osimhen è stato preso dalla grande promessa canadese Jonathan David, anche lui classe 2000, ma che sta facendo ancora un po' fatica ad entrare nei meccanismi della squadra di Galtier che, infatti, ha rivisitato il suo 4-4-2 per dividere i compiti offensivi con un altro attaccante centrale, ossia Burak Yilmaz, arrivato anche lui quest'estate al posto di Loic Remy.

Il cambio di tipologia di centravanti ha portato Galtier anche a rivedere la strategia della squadra in fase di possesso, fino all'anno scorso molto diretto, quest'anno, invece, l'assenza di un giocatore come Osimhen, ben innescabile anche con palloni verticali, ha portato il Lille a cercare di elaborare l'impostazione da dietro: come si evince dalla passmap elaborata da Between the Posts nella partita di domenica scorsa a Marsiglia si nota come Celik (il terzino destro) resti bloccato in fase di costruzione per creare una linea a 3 con i centrali difensivi permettendo al terzino sinistro (Bradaric o Reinildo) di alzarsi in zone più avanzate di campo e coinvolgendo maggiormente i due centrocampisti centrali, limitando, dunque, l'utilizzo degli attacchi diretti sulle punte, questo permette alla squadra Lilloise di avere un maggior controllo sulla partita ma manca ancora di incisività negli ultimi 20 metri, non è un caso che le due punte David e Yilmaz abbiano messo insieme meno di un tiro di media a partita e nessuno dei due abbia ancora trovato la via della rete, la partita contro un'altra squadra come il Nantes che ama, specie in trasferta, giocare prevalentemente nella propria metà campo mette di fronte Galtier di fronte alla necessità di elaborare nuove vie per lo sviluppo e la rifinitura della manovra.

Il Nantes si presenta, invece, a questa sfida reduce dal pareggio ottenuto nei minuti finali contro il Saint-Etienne dopo essere stata sotto di due reti: la squadra di Christian Gourcuff ha due anime diverse a seconda se gioca in casa o in trasferta, nel primo caso la squadra di mostra molto propositiva, nel secondo caso tende a concedere il campo alla squadra avversaria

Come si evince dalla mappa delle posizioni medie delle ultime due partite contro Saint-Etienne (in casa) e contro il Monaco (in trasferta) il 4-4-2 resta il modulo di base ma il baricentro (dato principalmente dal posizionamento dei due centrali di centrocampo e della linea difensiva).
La squadra di Gourcuff è stata costruita quest'estate aggiungendo principalmente un tassello, ossia quello dell'ex Liverpool Pedro Chirivella a centrocampo, dove lo spagnolo è l'uomo destinato a far partire l'azione innescando i due esterni offensivi e le due punte, tra le quali emerge l'esterno sinistro Moses Simon, giocatore devastante specie quando si tratta di creare attacchi in transizione (8 dribbling su 15 riusciti) a cui la squadra si affida per generare pericoli (è il giocatore che tocca più palloni nel terzo di campo avversario), bene anche il suo dirimpettaio Bamba (8 dribbling su 12) ma meno utilizzato da Gourcuff che lo alterna con Coco da quella parte di campo. A Lille vedremo sicuramente una squadra che aspetterà nella propria metà campo sperando di innescare in transizione i due esterni d'attacco, tuttavia, data la grande capacità della squadra di Galtier di saper coprire lo spazio che gli avversari possono usare in transizione, a Gourcuff servirà un atteggiamento diverso per uscire indenne dal Pierre Mauroy.
 

AJAX-VITESSE (SABATO ORE 21)


La terza edizione dell'Ajax di Ten Hag sembra essere partita nel verso giusto, con due vittorie nelle prime due partite (di cui la prima ottenuta non ostante l'inferiorità numerica), certo fino ad ottobre esiste la spada di Damocle del mercato che potrebbe influire non poco sulle forze a disposizione dei lancieri (Van de Beek ceduto al Manchester United e Sergino Dest che è prossimo a vestire la maglia del Barcellona) ed anche su questa prospettiva Ten Hag sta sperimentando nuovi giocatori da inserire nel suo sistema di gioco.
Nelle due partite fin qui disputate in Eredivisie l'allenatore olandese ha messo in campo già 19 giocatori schierati con il tipico 4-3-3 che in fase di possesso si trasforma in un 4-2-3-1 con Promes nominalmente nei tre di centrocampo ma in realtà agisce prevalentemente tra vertice avanzato del triangolo di un triangolo a centrocampo completato da Edson Alvearez supportato da Gravenbech o dal ghanese Kudus arrivato dal Nordsjoelland, in attacco il volto nuovo è l'esterno offensivo Antony, il match-winner della gara d'esordio in casa dello Sparta Rotterdam, in difesa, invece, questa dovrà essere la stagione dell'affermazione al centro della difesa di Perr Schuurs, giocatore che ha avuto la possibilità di unirsi già alla nazionale olandese nell'ultimo slot riservato alle nazionali lo scorso settembre.

La partita contro il Vitesse è un ottimo test per capire come sarà l'Ajax di questa stagione e cosa aspettarsi dai lancieri, questo perché la squadra allenata dal tedesco Thomas Letsch è decisamente una squadra di livello superiore rispetto alle due affrontate sinora da Tadic e compagni e che ama essere molto aggressiva in fase di non possesso ed il cui obiettivo è tenere il gioco della metà campo avversaria.

Anche se si parla di appena due partite di campionato il Vitesse è la squadra seconda in Eredivisie per occupazione territoriale del terzo di campo avversario, come indicato dalle statistiche di WhoScored, questo a dimostrazione di quanto la strategia aggressiva voluta da Letsch (scuola Red Bull anche lui) sia ben eseguita e rappresenti un aspetto che possa creare delle difficoltà ad una squadra che ha perso nell'ultimo mercato i giocatori su cui basava la propria costruzione dal basso, a questo si aggiunge la qualità tecnica in zona offensiva, in particolare grazie al giocatore copertina di queste prime due giornate della Eredivisie, ossia Oussama Tannane, classe 1994, attaccante che può coprire tutti i ruoli dell'attacco e che nell'ultima giornata di campionato è stato in grado di sbloccare la partita con questo calcio di punizione.


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