Il weekend che avrà inizio questa sera sancirà la fine di questa prima fase della nuova stagione sportiva, infatti la prossima settimana i club lasceranno il posto alle nazionali ed alla conclusione del calcio mercato, al termine del quale averemo una reale idea su quali saranno le corrette aspettative per società e tifosi.
Come da abitudine che intendo consolidare nel corso della stagione proverò a trovare spunti di interesse tra le sfide in programma nei prossimi giorni sulla base delle indicazioni o aspettative generate da quanto visto nelle ultime settimane, per questo sarà molto facile escludere le cosiddette "partite di cartello" per focalizzarci su sfide di minore appeal mediatico ma di grande interesse tecnico.
SERIE B, EMPOLI-MONZA (SABATO, ORE 16.15)
Il nostro campionato cadetto ha visto la luce a partire dallo scorso weekend, come per gli altri campionati anche le squadre della nostra seconda serie hanno dovuto affrontare le conseguenze del calendario super-congestionato della parte finale della scorsa stagione nonché delle difficoltà derivanti dalla positività al COVID di diversi giocatori. Capire i reali valori in campo è un esercizio ad oggi ancora troppo difficile visto il mercato aperto, ma si può immaginare quali siano i club che abbiano messo nel mirino la promozione in serie A, due di queste pretendenti sono senza dubbio Empoli e Monza.
La squadra toscana si è affidata in questa stagione ad Alessio Dionisi, giovane allenatore reduce da due ottime stagioni sulle panchine dell'Imolese e del Venezia dove ha proposto un gioco basato sul possesso palla e sulla costruzione da dietro ben intervallata dall'utilizzo dei palloni in verticale quando necessario.
Nella sfida d'esordio in quel di Frosinone, Dionisi ha portato una sorpresa nello schieramento in campo schierando contemporaneamente Moreo, La Mantia e Mancuso, tuttavia la vera novità è stata la posizione dell'ex attaccante di Venezia e Palermo che si è posizionato in una zona da trequartista atipico, chiamato a fare un gioco di sponda per le mezzali Bandinelli e Ricci che attaccano gli spazi creati dai tagli esterni delle due punte, il suo posizionamento al vertice di un rombo il cui vertice basso era, invece, un altro ex Venezia, ossia Stulac, ha fortemente disorientato le linee di centrocampo e difesa del Frosinone. staremo a vedere se Dionisi vorrà riproporre questa soluzione contro la squadra brianzola.
Il Monza, forte di una proprietà in grado di fare diversi investimenti, sta costruendo quella che dovrebbe essere la squadra da battere in campionato, con una rosa composta da almeno due elementi per ruolo in grado di fare la differenza in questa categoria; l'unico punto interrogativo è la capacità di Brocchi di riuscire a trovare in tempi ristretti il modo di far assimilare alla squadra i meccanismi di gioco del suo 4-3-1-2, non a caso nella prima di campionato contro la Spal la trasmissione di palla non è stata ottimale, inoltre buona parte dei giocatori in campo erano prevalentemente gli uomini che hanno riportato i brianzoli in serie B nella scorsa stagione.
Il sistema di gioco di Brocchi numericamente è lo stesso rispetto a quello proposto da Dionisi, tuttavia esiste una tensione più verticale ed un coinvolgimento dei terzini in zone più alte del campo, mentre il ruolo di raccordo tra centrocampo e punte è svolto da un giocatore tecnico come Machin (o D'Errico) anche se l'arrivo di Boateng potrebbe convincere Brocchi a sfruttarlo proprio in quella posizione, ad ogni modo i movimenti del trequartista sono completati da quelli delle due punte che hanno una il compito di attaccare la linea difensiva, l'altra di muoversi in ampiezza per aprire spazi per gli inserimenti delle mezzali, fondamentale in cui potrà fare la differenza Antonino Barillà ma anche lo stesso Machin. Come si evince dalle posizioni medie della partita contro la Spal il baricentro è tenuto alto dalla squadra brianzola anche perché spesso Brocchi richiede un pressing più alto ed aggressivo, al contrario dell'Empoli di Dionisi che lo attiva solo all'altezza del cerchio di centrocampo con i tre uomini più avanzati che schermano la zona centrale per costringere l'avversario a portare il pallone in zone laterali del campo per poi far scattare il pressing con le mezzali ed i terzini.
Per cui, pur in presenza di uno schema di base molto simile, le due squadre lo interpretano in maniera diversa e, soprattutto, con tipologie di giocatori differenti: per entrambe le formazioni una prova importante per capire subito quanto i propositi di promozione siano ben riposti.
BUNDESLIGA, EINTRACHT-HOFFENHEIM (SABATO, ORE 15.30)
Lo scorso weekend ha visto la Bundesliga cadere le sue principali pretendenti al titolo, ossia il Bayern Monaco ed il Borussia Dortmund, battute dalle squadre che adesso sono le uniche due ad essere in testa a punteggio pieno, ossia l'Augsburg e l'Hoffenheim, il cui 4-1 ai bavaresi ha mostrato le capacità di Sebastian Hoeness di saper colpire i punti deboli della squadra presieduta da suo nonno e la cui squadra B ha allenato con successo nella scorsa stagione.
Per questo la trasferta di Francoforte rappresenta un'altra prova importante per capire se il 3-4-3/3-4-1-2 mostrato nelle prime due gare di campionato sia davvero un metodo vincente per superare squadre che fanno della pressione alta ed asfissiante il proprio marchio di fabbrica.
Nella partita vinta contro il Bayern Monaco la strategia di gara messa in piedi da Hoeness è stata a dir poco perfetta, con il campo coperto in orizzontale ed in verticale grazie al 3-5-2 che in fase di non possesso si trasformava in un 3-5-2 ed in fase di possesso in un 3-4-1-2 con i movimenti di Baumgartner in zona di rifinitura.
La strategia dell'Hoffenheim nella vittoria contro il Bayern è riassunta in questa immagine: in fase di non possesso il 5-3-2 con linee corte permette di chiudere le zone centrali del campo mentre i movimenti tra le linee vengono gestiti dai centrali difensivi che si alzano su chi riceve il pallone in zona rifinitura, se il pallone viene spostato in zone laterali il centrocampista centrale di parte è già pronto al raddoppio assieme all'esterno chiudendo ogni possibilità al Bayern di innescare Sanè o Gnabry; infine i due attaccanti Dabbur e Kramaric si sono resi protagonisti di una grande prestazione sfruttando al meglio i limiti derivanti dall'utilizzo di una linea difensiva così alta da parte del Bayern: i loro smarcamenti al lato dei centrali difensivi del Bayern ha permesso alla squadra di Hoeness di verticalizzare rapidamente il possesso palla (che infatti è stato bassissimo, poco sotto al 30%) generando spazi giganteschi in cui attaccare, questo spiega le 4 reti, i 4 Xg realizzati e le 17 conclusioni a rete a fronte di appena 154 passaggi completati (meno di 12 passaggi per tiro effettuati). Oltre alla strategia di gara mi ha favorevolmente impressionato il rendimento individuale di tutti i giocatori della squadra di Sinzheim, per cui la trasferta di Francoforte ci dirà quanta continuità può avere questa squadra che, ricordiamolo, da ottobre parteciperà alla fase a gironi dell'Europa League.
L'Eintracht è giunto alla terza stagione di Adi Hutter sulla panchina, l'allenatore austriaco ha dato una forte identità verticale alla sua squadra, basata su un pressing aggressivo e sulla ricerca diretta delle punte: dopo l'esaltante stagione di due anni fa culminata con la semifinale di Europa League contro il Chelsea persa solo ai rigori e con una zona Champions sfuggita solo all'ultima giornata, la scorsa stagione è stata decisamente più avara di soddisfazioni a causa dello smantellamento sul mercato del trio d'attacco composto da Rebic, Jovic ed Haller che, certamente, ha portato soldi freschi nelle casse del club ma che ha indebolito i meccanismi della squadra non ostante gli arrivi di Andre Silva e Bas Dost che, però hanno fatto fatica costringendo l'Eintracht ad una stagione di metà classifica ed un cammino in Europa League interrotto agli ottavi contro il Basilea.
Senza grossi movimenti sul mercato e con meno impegni in programma il club e Hutter hanno deciso di non modificare la rosa e continuare a puntare sulla squadra delle ultime stagioni tornando al 3-4-1-2 che per un certo periodo della scorsa stagione fu messo da parte per un più prudente 4-4-2. Anche le costanti di gioco sono simili, con grande utilizzo degli esterni (in questa grafica di
Between the Posts si evince chiaramente il tentativo di raggiungere gli attaccanti dalle zone laterali), d'altronde potendo contare in squadra di un giocatore come Kostic a sinistra e Almamy Toure a destra, la strategia non può essere considerata negativamente, per questo motivo anche i compiti dati ai centrocampisti centrali sono diversi, con uno deputato a dare copertura ai tre difensori e l'altro in posizione più avanzata a dividersi i mezzi spazi in zona di rifinitura con Kamada, il trequartista del 3-4-1-2, tuttavia i compiti cambiano a seconda degli interpreti messi in campo (per esempio l'uomo in più in copertura può diventare l'esterno destro se la coppia di centrali di centrocampo è composta da Kohr e Rode ed Ilsanker viene retrocesso nella linea difensiva).
Sarà dunque una sfida tatticamente molto combattuta, con i due allenatori che lavoreranno su mosse e contromosse come in una partita di scacchi, con l'Eintracht che cercherà di trovare il modo per mettere in crisi i meccanismi di coperture dell'Hoffenheim che, d'altra parte vorrà far male con le sue transizioni.
LA LIGA, LEVANTE - REAL MADRID (DOMENICA ORE 17)
Includere una partita del Real Madrid dopo aver detto in premessa che cercherò di allontanarmi quanto più possibile dal mainstream mediatico appare come un controsenso, tuttavia la trasferta della squadra di Zidane allo stadio Ciutat de Valencia è un importante occasione per rivedere all'opera la squadra di Paco Lopez, una delle squadre della Liga che più attirano l'occhio per il proprio atteggiamento propositivo al limite della sfrontatezza.
Come si evince dai dati degli xG per partita, il Levante ha una produzione in termini di qualità offensiva che la mette tra le prime quattro del campionato, tutto nasce dalla peculiarità del 4-4-2 di Lopez, in cui i due esterni offensivi sono Campana e Bardhi che partono esterni ma sul lato opposto a quello del loro piede forte (i cosiddetti esterni a piede invertito) che permette loro di prendere possesso dei mezzi spazi in zona rifinitura ed attaccare la linea difensiva avversaria innescando le punte, tra cui si sta ritagliando uno spazio importante Jose Luis Morales, già arrivato a 3 goal ed 1 assist in questo inizio di stagione, dove lo scorso anno invece aveva chiuso la stagione con soli 4 goal e 2 assist al suo attivo; un atteggiamento, questo, che comporta, ovviamente, dei rischi, con i terzini che giocano molto alti togliendo copertura in fase di non possesso, una difficoltà che lo scorso anno era stata mitigata dalle grandi parate di Aitor Fernandez che l'anno scorso è stato il miglior portiere del campionato in base alla statistica dei post-shots xG, mentre quest'anno le sorti sembrano essersi ribaltate con il portiere classe 1991 che si trova all'ultimo posto in questa statistica con un differenziale di quasi 2 goal subiti in più rispetto a quelli attesi.
Per il Real, dunque, si tratta di un'altra partita di una certa importanza per stabilire quanto sia sostenibile il sistema che Zidane sta mettendo in piedi in questa stagione, ossia un rombo che cerca di far coesistere uno tra Kroos e Modric, Odegaard vertice avanzato del rombo e un attacco con Benzema e Jovic.
La parte problematica dello schieramento tattico del Real resta, specie con un rombo, la copertura della larghezza, specie in fase di transizione difensiva, in questa immagine il Betis aveva recuperato palla nella zona di Carvajal ed aveva innescato una transizione in cui il Real si è mostrato decisamente scoperto, inoltre quando attaccata lateralmente la linea difensiva del Real mantiene la diagonale lunga ma senza che nessun centrocampista (se si eccettua Casemiro) legge gli inserimenti dei centrocampisti avversari; lo scaglionamento del Betis in questa azione è molto simile ad un tipico scaglionamento del Levante in fase offensiva, per cui se la formazione valenciana sarà in grado di sfruttare questo punto debole del Real ci sono tutti i presupposti per vedere la squadra di Zidane in seria difficoltà, tuttavia per trovarsi in questa situazione il Levante dovrà essere in grado di superare la pressione del Real a centrocampo senza commettere errori e soprattutto organizzare a sua volta una pressione alta effettuata in maniera organica.
Ci sono tutti i presupposti per una partita ricca di emozioni e di goal, con tanti capovolgimenti di fronte da un lato all'altro del campo, oltre a tante belle giocate a livello tecnico e chissà che non venga fuori l'upset di giornata.
PREMIER LEAGUE, LEICESTER - WEST HAM (DOMENICA, ORE 13)
Una delle partite che ha fatto più scalpore nella scorsa settimana è stata senz'altro quella che ha visto il Leicester andare ad espugnare l'Etihad Stadium di Manchester rifilando ben 5 reti al City di Pep Guardiola, una vittoria che ha issato le Foxes in testa alla classifica della Premier assieme all'Everton di Ancelotti ed al Liverpool.
Domenica all'ora di pranzo per la squadra di Rodgers arriva una partita con presupposti tattici diversi rispetto alla partita col City, dove Vardy e compagni si sono esaltati in fase di transizione sfruttando gli spazi lasciati dal City il cui rombo di costruzione è stato attratto in posizioni avanzate dallo schieramento compatto con baricentro basso del Leicester in fase di non possesso, un atteggiamento insolito per un allenatore propositivo come il nordirlandese, tuttavia il rispetto verso la forza dell'avversario lo ha portato a questa strategia che ha reso raramente pericoloso il City fino a portarlo ad esporsi nelle transizioni che hanno esaltato le qualità di Vardy nell'attaccare la linea difensiva e l'abilità di Barnes di muoversi negli spazi lasciati dal compagno.
Proprio la connessione tra Vardy e Barnes è la costante della fase offensiva del Leicester in questa stagione, indipendentemente se il piano partita è di tipo propositivo o reattivo; le posizioni medie nella partita interna contro il Burnley alla seconda giornata mostrano come entrambi occupino le posizioni più avanzate in campo, questo sbilanciamento del gioco verso sinistra, in situazioni di partita con squadre chiuse, permette di creare un lato debole sul lato opposto in cui sta sguazzando Timothy Castagne, giunto quest'estate dall'Atalanta e che ha raccolto in queste prime tre giornate 1 goal e 2 assist, portando alcuni meccanismi sviluppati sotto la guida di Gasperini anche in un nuovo contesto come quello del Leicester, ribaltando la mistica dei giocatori che perdono di valore al di fuori del sistema Atalanta. La varietà di soluzioni che Rodgers ha a disposizione a livello di uomini ed anche (come dimostrato a Manchester) di schieramento tattico, rendono il Leicester una squadra in grado di dare continuità a quanto messo in mostra lo scorso anno, mostrando di poter superare le difficoltà viste nella fase finale della scorsa stagione che le sono costate la
qualificazione alla Champions.
A far visita al King Power Stadium ci sarà il West Ham di David Moyes, squadra che, guardando la rosa, dovrebbe ambire a posizioni importanti, invece ci troviamo a parlare di una squadra con un forte senso di incompiutezza dato dalla mancanza di continuità nelle prestazioni di diversi dei suoi uomini, ma soprattutto la difficoltà a trovare un abito tattico equilibrato per la squadra.
Dopo la sconfitta interna contro il Newcastle alla prima giornata Moyes ha notato la necessità di trovare un equilibrio che il 4-2-3-1 evidentemente non sembrava in grado di dare, così è passato al 3-4-3 spostando Cresswell in posizione di braccetto di sinistra e Masuaku esterno, questo, oltre alle coperture, permette agli
Hammers di dare maggiore libertà a Pablo Fornals e Jarod Bowen che possono agire nella trequarti avversaria associandosi con gli esterni: la modifica ha portato ad una sconfitta contro l'Arsenal (immeritata stando al dato degli xG) e ad una vittoria clamorosa per 4-0 contro il Wolverhampton resa possibile grazie ad un piano di gioco basato sulle transizioni usando, appunto le connessioni laterali o l'attacco diretto su Antonio per poi risalire il campo con le seconde palle.
Dunque per il Leicester si ribalta il piano tattico della partita, dato che si passa ad un avversario che terrà il baricentro basso e tenterà di innescare due giocatori temibilissimi come Fornals e Bowen, la cui sola presenza in campo è, a mio parere, un ulteriore motivo di interesse per seguire questa sfida.
LIGUE 1, LENS-SAINT ETIENNE (SABATO ORE 17)
Una squadra che ha attirato l'occhio degli osservatori in queste prime battute della nuova stagione è il Lens: la squadra del nord della Francia è tornata in Ligue 1 e la sta affrontando con importanti ambizioni, come testimonia l'acquisto di Fofana dall'Udinese e del portiere venezuelano Farinez, tuttavia al momento i due neo acquisti non hanno praticamente mai visto il campo (28 minuti in totale per Fofana) ma l'interesse per questa squadra resta aperto per via di tre giocatori (uno per reparto) che si stanno mettendo in grandissima luce.
Stesso discorso, dall'altra parte, per il Saint Etienne che, con Puel alla guida, ha iniziato un'operazione di forte ringiovanimento della rosa che nelle prime giornate ha raccolto frutti interessanti, tra cui la vittoria al Velodrome di Marsiglia appena tre giorni dopo che la squadra di Villas-Boas aveva espugnato il Parco dei Principi, mettendo in mostra un'ottima organizzazione difensiva che, però, nelle ultime due partite sembra aver risentito della ormai imminente partenza di Wesley Fofana direzione Leicester.
Per cui, per meglio presentarvi questa partita, proverò ad indicarvi i principali protagonisti che si sono messi in mostra in queste prime giornate:
Il primo è il centrale difensivo Facundo Medina, schierato come braccetto di sinistra nella difesa a 3, in queste prime 5 partite è l'unico della squadra ad aver completato tutti i 450 minuti della stagione, molto attento nelle chiusure difensive, ancora in difficoltà nei duelli aerei ed anche negli uno contro uno ma adatto a situazioni di difesa posizionale ed anche sufficientemente aggressivo in situazioni di transizione, un profilo, dunque, molto utile sia se si vuole difendere in avanti, sia se si preferisce mantenere una linea difensiva bassa. Dall'altra parte Claude Puel ha potuto contare solo nelle prime 3 giornate delle prestazioni di Wesley Fofana, la scelta su come sostituirlo al momento è passata sulle spalle di Moukoudi, altro interessante centrale difensivo che merita osservazione, tuttavia due partite disputate non possono essere un campione sufficiente a livello statistico per capire il reale valore del ragazzo.
A dare protezione al reparto difensivo del Lens vi è Cheick Doucuré: il maliano è il vero e proprio frangiflutti a protezione alla difesa (il dato sugli intercetti è il migliore del campionato nel suo ruolo, tra i migliori anche nella statistica dei passaggi e tiri bloccati, 1,8 a partita), a questo si aggiungono ottime qualità in conduzione della palla (0,6 palloni persi a partita a fronte di 1,6 contrasti subiti a cui aggiungere 1,8 dribbling tentati a partita di cui solo 0,2 falliti, un dato che lo inserisce nella stessa categoria, giusto per fare un esempio, di Bruno Guimaraes del Lione).
Ad affrontarlo ci sarà Mahdi Camara, suo omologo nel centrocampo dei Les Verts, giocatore dai livelli in fase di non possesso molto simili a quelli di Doucuré e che in fase di possesso, invece, mostra di avere qualcosa in più a livello di gestione della palla ma meno in conduzione, ad ogni modo si tratta di due giocatori che in queste prime giornate si sono posti a livelli top nella competizione e vederli l'uno contro l'altro sarà molto interessante.
Anche in fase offensiva possiamo sbizzarrirci in termini di qualità e talento a disposizione delle due squadre, con da una parte il tridente Kakuta-Ganago-Sotoka capace di produrre un livello di xG inferiore solo a quello del PSG, dall'altra parte qualità e gioventù traboccano con gente come Bouanga-Hamouma-Aouchiche-Nordin a comporre un quartetto offensivo che sa far malissimo specie in transizione offensiva, situazione che la squadra di Puel cercherà di creare nel corso della sfida di sabato pomeriggio.
PRIMEIRA LIGA, TONDELA-BRAGA (SABATO, ORE 22)
L'obbiettivo per cui consigliare questa partita nasce dal fatto che il campionato portoghese ogni anno, quasi al pari del campionato francese, riesce sempre a mettere in mostra talenti interessantissimi che poi vanno a popolare i campionati principali finanziando il player-trading delle società portoghesi, facilitato anche dai rapporti con il procuratore più potente del mondo, ossia Jorge Mendes.
Un esempio fulgido di questa strategia messa in atto dalle squadre portoghesi è dato dallo Sporting Braga che, nella finestra di mercato dello scorso gennaio ha ceduto il suo gioiello Trinçao al Barcellona per 31 milioni di Euro acquisendo dal Barça per 8 milioni di Euro il canterano Abel Ruiz, entrambe mosse gestite ed orchestrate dalla Gestifute di Jorge Mendes.
Con gli infortuni in attacco di Nico Gaitan, Paulinho e Rui Fonte, la partita con il Tondela sembra essere la partita adatta a vedere in campo dal primo minuto il ventenne spagnolo, che avrà il compito di mostrare sul campo l'hype che gli amanti della cantera blaugrana hanno nei suoi confronti, visto che in queste prime due partite ha collezionato 60 minuti ma senza creare nulla di buono al momento (nessun tiro per lui), ma soprattutto dovrà tirar fuori il Braga dall'ultimo posto in classifica, visto che ha subito due sconfitte nelle due prime partite, seppur dando ottima dimostrazione di se soprattutto nel corso della gara inaugurale della stagione in cui è stato sconfitto dal Porto ma dominando a tratti il primo tempo della partita.
Se, però, vogliamo scommettere sulla prossima plusvalenza che il Braga potrebbe mettere in cantiere da qui a fine stagione, punterei le mie fiches su David Carmo, ventunenne centrale difensivo che ha preso posto al centro della linea difensiva dallo scorso gennaio senza poi lasciarlo, alto 196 cm, molto aggressivo in fase di non possesso (ammonito in entrambe le gare di campionato) e molto sicuro palla al piede (più di 80 passaggi a partita, ed anche utilizzo del lancio lungo), su di lui si legge di un'interessamento della Roma.
L'avversario del Braga è il Tondela, squadra che ha raccolto 1 punto nelle prime due partite ma ha mostrato di essere squadra di buona qualità e soprattutto molto propositiva che cerca di occupare la metà campo avversaria mediante le ottime qualità tecniche in conduzione dei propri terzini Bebeto e Khacef, ma anche dei propri centrocampisti, tanto che in queste prime due giornate di campionato si trova al terzo posto in termini di occupazione del terzo di campo avversario (fonte WhoScored).
A livello di classifica, dunque, potrebbe sembrare una sfida tra squadre di coda, ma Tondela-Braga è una partita che vede di fronte due squadre da osservare aldilà dei risultati ma vanno analizzate per ciò che sono in grado di produrre, sia in termini di gioco che di individualità da mettere in vetrina.
No comments:
Post a Comment