Messa alle spalle un'altra settimana piena di impegni, ci affacciamo già verso un nuovo weekend ricco di partite importanti, con tante squadre che devono dare delle risposte importanti ed altre che, invece, dovranno mostrare la propria tenuta tra tanti impegni ravvicinati e le assenze per COVID.
Il calendario del weekend prevede scontri di un certo prestigio come Manchester United-Arsenal, così come un Napoli-Sassuolo che promette grande spettacolo, così come il derby di Genova a concludere il weekend domenica sera. tutte sfide che non necessitano grandissime presentazioni, ragion per la quale, come da mia abitudine quest'anno, mi focalizzo sul presentare altre sfide che generano grande interesse per i temi che metteranno in evidenza.
CHAMPIONSHIP, BRISTOL CITY - NORWICH (SABATO ORE 13.30)
La Championship, la serie B inglese, è sempre più un campionato interessantissimo da seguire, un tempo era amato dai nostalgici del Kick and Rush per il grande livello agonistico del campionato, tuttavia negli ultimi anni l'appetibilità della Premier League a livello economico ha convinto molti investitori a gettarsi nel business proprio acquisendo una squadra di Championship, affidarla ad un manager con principi di gioco maggiormente contemporanei per poi tentare la scalata alla massima divisione dove poter consolidare la posizione economica del club e, dunque, tentare di scalare la gerarchia del calcio inglese.
Per questa ragione ogni stagione di Championship mostra dei progetti di grande interesse poi replicati in Premier League con più o meno successo: esempi positivi sono sicuramente quelli di Wolverhampton e Leeds, ma anche lo stesso Norwich che, pur retrocedendo, è riuscito a consolidare le proprie casse incassando dalle cessioni di Godfrey e Lewis 44 milioni di Euro, una cifra che impreziosisce il lavoro di scouting del club e che, sotto la guida di Daniel Farke, confermato alla guida della squadra non ostante la retrocessione, proveranno a ripetere l'esperimento con gli acquisti di Przemyslaw Placheta (esterno offensivo del Wroclaw, acquisto più oneroso dell'ultima finestra di mercato (3 milioni spesi) dopo il centravanti Hugill arrivato dal West Ham.
Ed è proprio la partita dei Canaries sul campo del Bristol City quella che inserisco nella watchlist di questo weekend, con i Robins che sono partiti molto bene in una stagione in cui la città del sud-ovest dell'Inghilterra si aspetta un passo di avanti in termini di ambizione da parte della squadra. Nel corso dell'estate si era parlato per la panchina di nomi come Chris Hughton, ex allenatore del Brighton, e niente meno che Steven Gerrard, ma alla fine si è deciso di dare una chance al traghettatore della fase finale della scorsa stagione, Dean Holden.
Il tecnico nord-irlandese ha settato la propria squadra su un 3-5-2 in cui l'occupazione dei mezzi spazi permette una rapida ed efficiente progressione del pallone, molto importante in questo contesto è il ruolo svolto dai due braccetti della difesa a 3 (in genere Wyner e Moore, quest'ultimo si alterna con Mawson) ed anche quello delle due mezzali (Weimann e Paterson) sempre molto abili a generare linee di passaggio e rendere sempre pericolose le fasi di possesso dei
Robins associandosi all'esterno di parte in fase di sviluppo, mentre l'altra mezzala va a riempire l'area di rigore assieme alle due punte e l'esterno opposto. Nell'esempio di cui all'immagine sopra si vede chiaramente il modo in cui la squadra attacca, con l'esterno sinistro che raggiunge il mezzo spazio, gli attaccanti che attirano i centrali difensivi, le due mezzali che si buttano dentro dopo aver portato il pallone in zona di rifinitura, dall'immagine si vede anche la posizione del vertice basso di centrocampo che, assieme ai tre centrali difensivi è chiamato a rallentare un'eventuale transizione avversaria.
Questa disposizione in campo ha permesso ai Robins di portare a casa le prime quattro partite di campionato salvo poi rallentare nelle ultime 4 partite dove ha raccolto 2 punti ma continuando a mostrare quanto di buono visto nelle prime giornate.
Il Norwich, invece, sta seguendo un percorso opposto a quello dei suoi avversari, dopo un inizio stentato, una serie di 3 vittorie consecutive fermata nel turno infrasettimanale dal pareggio raccolto nei minuti finali a Brentford, ha riportato la squadra allenata da Franke nelle posizioni di vertice che sono coerenti con la rosa a disposizione dell'allenatore tedesco.
Anche le statistiche (fonte
WhoScored) suggeriscono che i
Canaries sono probabilmente la squadra dalla maggior qualità in questo campionato, visto il dato del possesso palla (59,5% di media), quello della percentuale di passaggi completati (83,8%) a cui si aggiunge il dato dei tiri effettuati a partita (17,4) che la pongono in testa a tutte e tre le graduatorie, mostrando come il possesso palla prolungato porta anche ad una certa mole di produzione offensiva, d'altronde potendo contare li davanti su gente come Buendia, Cantwell, Vrancic e Pukki ed i neo arrivati Placheta e Hugill è molto difficile sorprendersi per certi numeri.
Ciò che, invece, la squadra di Farke si è portata dietro dall'esperienza in Premier sono le difficoltà difensive, l'atteggiamento che porta tanti uomini nella metà campo avversaria inevitabilmente concede spazi agli avversari che la linea difensiva fatica a contenere, non a caso le statistiche affermano che il Norwich subisce più di 10 tiri a partita di media (nona in questa graduatoria).
La classifica vede le due squadre appaiate in classifica dopo il turno infrasettimanale, li davanti c'è il Reading che a sorpresa sta facendo corsa a se (7 vittorie ed 1 pareggio in 8 partite disputate), il percorso ed i progetti delle due squadre non prevedono la possibilità di restare fuori dalle prime 6, una sconfitta nella sfida di Ashton Gate potrebbe mettere una delle due contendenti in una posizione scomoda mettendo a repentaglio quanto di buono costruito finora.
LA LIGA, CELTA VIGO - REAL SOCIEDAD (DOMENICA, ORE 16)
La sfida del Balaidos è un altro test importante per testare le ambizioni della Real Sociedad di Imanol Alguacil che, dopo aver fatto sognare San Sebastian la scorsa stagione fino al lockdown, quest'anno ci riprova pur con un calendario che ha aggiunto agli impegni della Liga quelli dell'Europa League. Nel corso dell'estate la società basca ha dovuto lavorare per trovare un sostituto di Martin Odegaard, tornato a Madrid dal prestito con un anno di anticipo, e non poteva esserci sostituto migliore che David Silva che ha deciso di vestire la maglia dei Los Txuri-urdin al termine del contratto con il Manchester City.
L'arrivo del mago ha permesso ad Alguacil di poter avere maggiore qualità a costo di avere meno corsa rispetto ad Odegaard, ma i meccanismi del 4-3-3 ordito dal tecnico basco hanno saputo subito adattarsi alle necessità dettate dal nuovo ingresso potenziandone ulteriormente i punti di forza.
Rispetto allo scorso anno la Real Sociedad sembra tenere meno il possesso (52,6% di media contro il 56,6% della scorsa stagione) ma la rapidità di pensiero e di esecuzione di David Silva e Mikel Oyarzabal rende possibile andare alla squadra andare al tiro con maggiore frequenza e maggiore pericolosità; come si evince dal grafico qui a fianco, il possesso palla si traduce con minore frequenza rispetto alla media in un accesso alla trequarti avversaria, tuttavia una volta raggiunta questa zona di campo, solo il Cadice accede con più frequenza all'area di rigore avversaria e non vi è dubbio che questo dato è ascrivibile all'impatto di David Silva in zona di rifinitura, non casualmente vi è lui in testa alla statistica dei passaggi effettuati verso l'area di rigore avversaria (20).
Il Celta, invece, si presenta a questa partita con la speranza di trovare un successo ed una prestazione che tolga la squadra da quella situazione di alunno intelligente che non si applica che ormai stiamo vivendo da circa tre stagioni: un roster che dalla trequarti in su dispone di giocatori di livello europeo, tuttavia sia a livello organizzativo sia a livello di roster nella metà campo difensiva, il livello della squadra galiziana è, a mio parere, molto basso, per cui nelle ultime due stagioni al Balaidos l'incubo retrocessione è stato scacciato solo all'ultima giornata e questo inizio di stagione, non ostante le sempre buone intenzioni in fase iniziale, continua a far temere per un'altra annata di sofferenza.
Per ovviare a questa situazione il tecnico Oscar Garcia ha deciso di schierare la squadra con un 3-5-2 che in fase di non possesso diventa un 5-3-2 in cui la squadra si abbassa molto e cerca di chiudere l'accesso all'area di rigore, un sistema che ha permesso di ridurre i rischi, tuttavia la difesa resta esposta a diversi errori individuali dei centrali; come si evince dal grafico qui a fianco, i dati relativi alla quantità di pressione esercitata in avanti mostrano il Celta al terzultimo posto, a dimostrazione del baricentro basso tenuto dalla squadra.
Tuttavia in questo contesto così difficile la squadra galiziana sta lanciando qualche elemento dalla propria cantera che aggiunge un senso di identità galiziana alla squadra, gli esempi più interessanti sono il terzino destro (usato come quinto di destra) Sergio Carreira, autore del goal del pareggio nell'ultima sfida di campionato a Levante, elemento molto valido in fase di possesso ma che ha molto da lavorare in fase difensiva, l'altro elemento di interesse è il diciottenne Gabriel Veiga, giocatore la cui caratteristica di buttarsi negli spazi senza palla si può rilevare come decisiva in una squadra che sembra avere mancanze sotto questo aspetto.
Le sfide contro Barcellona e Atletico Madrid hanno mostrato le difficoltà della squadra galiziana nel rendersi pericolosa nella metà campo avversaria, la partita contro un'altra squadra di livello metterà alla prova i meccanismi, specie quelli offensivi, e capire se questa stagione può essere di livello superiore rispetto alle ultime due; allo stesso tempo la partita di Europa League di ieri sera della Real Sociedad contro il Napoli ha mostrato le difficoltà dei baschi nel rendersi pericolosa nel momento in cui trova di fronte una squadra che difende con un blocco basso, per cui anche dagli uomini di Alguacil ci si aspetta un ulteriore salto di qualità che possa giustificare le speranze di una stagione di vertice.
PREMIER LEAGUE, LIVERPOOL-WEST HAM (SABATO ORE 18.30)
Per il Liverpool dopo la Champions, la Supercoppa Europea ed il Mondiale per Club del 2019 e la vittoria della Premier nel 2020, si trova a dover fronteggiare una stagione che sembra una gigantesca corsa ad ostacoli, con una catena di infortuni clamorosa nel reparto centrale difensivo che pone non pochi interrogativi su quale possa essere la tenuta dei Reds in questa stagione e soprattutto quanto l'infortunio di Van Dijk metta di fronte Klopp al quesito su quanto sia necessario insistere su una fase di non possesso aggressiva in assenza del miglior difensore del mondo negli uno contro uno: la prima risposta è arrivata facendo scalare Fabinho al centro della difesa, ma nella sfida di martedì in Champions contro il Midtjylland anche il brasiliano è dovuto uscire anzitempo per infortunio costringendo Klopp ad inserire Williams in quella posizione.
Le difficoltà nel gestire questo tipo di situazione per la squadra di Klopp sono evidenti, soprattutto in termini di spazio lasciato alle spalle della linea difensiva, specie quando i due terzini (ossia i registi occulti della squadra, ma neanche tanto occulti), si spingono molto in avanti senza lasciare le giuste coperture: una situazione di questo tipo ha causato il clamoroso tonfo contro l'Aston Villa prima di entrare nella pausa per le nazionali.
In una situazione di questo tipo si aggiunge anche la necessità di dover gestire i tanti impegni ravvicinati, questo sta progressivamente portato Klopp a mantenere lo stesso tipo di strategia ma modificando progressivamente lo schieramento in campo della squadra anche mediante rotazioni degli uomini tra una partita e l'altra: nelle due partite di Champions fin qui disputate, per esempio, Klopp ha contemporaneamente tolto dal campo i tre d'attacco durante la sfida contro l'Ajax e tenendoli in panchina nei primi 60' della sfida contro il Midtjylland, una situazione inedita rispetto agli scorsi anni, dove Mane, Firmino e Salah erano pressoché inamovibili; tuttavia la principale novità sta anche nel fatto che il tecnico tedesco, anche grazie all'innesto di Thiago, stia iniziando a pensare a mettere da parte in alcune circostanze il 4-3-3 verso un 4-2-3-1 con dunque un doppio mediano che copra le avanzate dei terzini e protegga la difesa dalle eventuali transizioni avversarie: questo schieramento lo abbiamo vista sia nella partita contro lo Sheffield United dello scorso weekend, sia contro il Midtjylland in Champions, seppur con diversi interpreti.
Il West Ham si presenta ad Anfield Road, invece, dall'alto di una striscia positiva di 4 risultati utili consecutivi raccolti nell'ordine contro Wolverhampton, Leicester, Tottenham e Manchester City: in ognuna di queste partite la squadra di Moyes ha messo in mostra diverse qualità che le hanno consentito di portare a casa con brillantezza il risultato finale: di queste quattro partite, in cui gli Hammers hanno raccolto 8 punti, quella che ha dato le maggiori emozioni ai tifosi è stata sicuramente la partita pareggiata a White Hart Lane contro il Tottenham rimontando tre reti nei 15 minuti finali di partita con il goal del pareggio realizzato da Lanzini con una magnifica conclusione da fuori area.
Nel corso del mercato il club ha cercato a tutti i costi di mettere sotto contratto un difensore di spessore, per diverse settimane c'è stato un forte forcing sul Burnley per cedere Tarkowski (si è arrivati ad offrire anche a 40 milioni di Euro), tuttavia Sean Dyche ha resistito alla tentazione di cederlo e così per ovviare a quelli che sono i limiti della difesa centrale, David Moyes ha deciso di passare in maniera definitiva alla difesa a 5 e ad una fase di possesso con un blocco basso con due centrocampisti come Soucek e Rice a proteggere la zona centrale del campo, questo permette agli elementi di maggior tasso tecnico della squadra di poter svolgere i propri compiti difensivi in maniera limitata e sempre pronti a muoversi in transizione dove possono sfruttare al meglio le proprie qualità in conduzione ed associarsi con gli esterni difensivi molto abili a generare pericolose sovrapposizioni.
Attuando questa strategia la squadra di Moyes si sta rivelando una delle più efficienti su entrambi i fronti di gioco, infatti il grafico che ho elaborato mediante le statistiche rese disponibili da StatsBomb tramite la piattaforma FbRef ci mostra come gli Hammers stiano viaggiando sopra la media sia in termini di xG prodotti per ogni partita che in termini di xG subiti, questo è anche dovuto al fatto che questa strategia esalta anche le caratteristiche di molti elementi chiave della formazione londinese, in particolare sono esaltate le qualità di Pablo Fornals e Jarrod Bowen così come crescono progressivamente le quotazioni di Tomas Soucek a centrocampo, giocatore che già lo scorso anno allo Slavia Praga aveva mostrato tutta la sua intelligenza e la sua qualità sia in fase di possesso che in fase di non possesso.
Per capire, quindi, i progressi e gli adattamenti del Liverpool, il test contro gli Hammers è davvero importante e ci darà davvero tante informazioni da cui potremo ipotizzare che Liverpool sarà nei prossimi mesi e se questo Liverpool sia in grado di confermare il titolo conquistato nella scorsa stagione.
BUNDESLIGA, BORUSSIA MOENCHENGLADBACH-RB LIPSIA (SABATO ORE 18.30)
La sfida tra queste due squadre è sicuramente il match più interessante di questo weekend, vedremo ancora una volta l'uno contro l'altro Marco Rose e Julien Nagelsmann, due degli allenatori che appartengono ad una scuola calcistica simile, con il tecnico del Gladbach che è uno dei discepoli della scuola Rangnick e del modello Red Bull, e l'altro che in questo momento sta portando il club di punta di questo progetto nato in Austria verso vette ogni anno sempre più elevate dopo aver raggiunto lo scorso anno la semifinale di Champions League.
Il Gladbach è partito in Bundesliga ad un ritmo non altissimo, complici alcuni infortuni che hanno tenuto fuori Thuram e Plea nelle battute iniziali della stagione e che tuttora mostrano di non essere al 100% della forma, soprattutto quest'ultimo, autore di molti errori di esecuzione e di scarsa lucidità nella partita di Champions contro il Real Madrid che i Die Fohlen hanno gettato alle ortiche nei minuti di recupero.
Non ostante queste difficoltà nella tenuta fisica (ed anche mentale) della squadra nell'arco dei 90 minuti, è visibile la mano dell'allenatore austriaco, così come è visibile il modo in cui la squadra sia cresciuta sotto la sua gestione: l'evoluzione della squadra ha portato i Die Fohlen a non essere solo riconoscibile per le sua capacità di stritolare l'avversario in fase di non possesso (atteggiamento che è stato, tra l'altro, in parte smussato, basta vedere il blocco posizionale medio utilizzato contro Inter e Real in Champions) ma anche per il sistema molto lucido in fase di possesso, con la coppia di centrali di centrocampo Kramer e Neuhaus sempre molto abili a gestire il possesso del pallone e le rotazioni posizionali sulla trequarti avversaria grazie ai movimenti di Thuram che taglia dall'esterno, Plea che viene incontro in zona di rifinitura e la grande lettura degli spazi di Stindl. Questi movimenti e questa confidenza in fase di possesso ha permesso alla squadra di Rose nella scorsa stagione di mandare in tilt la fase di non possesso di Wolfsburg e dello stesso Lipsia, per questo motivo l'assalto dei bianco-verdi alla capolista della Bundesliga potrebbe darci indicazioni molto importanti sulle ambizioni di entrambe le squadre.
Riguardo il Lipsia, la squadra di Nagelsmann ed il suo modello di lavoro è stato oggetto di numerosi post sul mio blog: la partenza di Werner sembrava potesse ridimensionare la stagione della squadra sassone dopo la semifinale di Champions dello scorso anno, ed invece ecco che dopo 5 giornate sono in testa alla Bundesliga alla vigilia di una partita che potrebbe realmente darci la giusta dimensione della squadra.
Tuttavia la pesante sconfitta (quanto meno per il punteggio) subita a Manchester in Champions League mercoledì sera ha mostrato alcuni punti di debolezza del sistema predisposto da Nagelsmann; lo United ha praticamente ingabbiato Kevin Kampl, il
deus ex machina attorno al quale gira il sistema del Lipsia, isolandolo il gioco del Lipsia ha ristagnato nella zona destra del campo anche perché la carta Angelino non poteva essere imbeccata come nelle partite precedenti visto che l'esterno ex Manchester City era tenuto a bada da Wan-Bissaka. Sicuramente Rose avrà avuto modo di osservare le difficoltà della squadra di Nagelsmann a Manchester e, vista la capacità mostrata contro il Real di saper ingabbiare la manovra offensiva avversaria, starà già all'opera per replicare il trattamento alla capolista della Bundesliga. Il grafico indicato sopra mostra il livello di coinvolgimento di Kampl sinora nelle partite del Lipsia, non è casuale come le partite in cui il coinvolgimento è stato minore (ossia le partite contro Manchester e Leverkusen) il Lipsia non sia stato in grado di dominare la partita come voluto dal suo allenatore e, soprattutto, rappresentano le due partite in stagione in cui il Lipsia non ha vinto, per cui la trasferta a Moenchengladbach servirà a capire se Nagelsmann ha un piano B per la sua squadra dando per assodato che Rose cercherà di ingabbiare il centrocampista slovacco.
JUPILER PRO LEAGUE, ANDERLECHT-ANVERSA (DOMENICA ORE 13.30)
Il massimo campionato belga continua a generare spunti di grande interesse, come già segnalato
in un post di due settimane fa, ma questo interesse non riguarda solo la fucina di talenti che questo campionato mette in vetrina, ma anche l'aumento di livello tecnico della competizione, che è dimostrata dai buoni risultati del Bruges in Champions (4 punti in 2 partite e contro la Lazio avrebbe meritato di portare a casa anche la seconda vittoria), ed anche dalla classifica cortissima con 11 squadre in 6 punti.
A comandare la classifica si trova l'Anversa, squadra dalla grandissima tradizione ma che sembrava caduta in disgrazia negli ultimi anni, tuttavia dopo una risalita avvenuta negli ultimi anni, la squadra più antica del Belgio si trova oggi in vetta alla classifica del campionato dopo un inizio complicato (una vittoria nelle prime 4 giornate) in cui comunque ha portato a casa la coppa nazionale e adesso, dopo che la squadra ha interiorizzato i concetti di Ivan Leko, ha iniziato una scalata che l'ha portata ad issarsi momentaneamente in vetta. Per continuare questo periodo favorevole arriva un test importante, ossia la sfida contro l'Anderlecht di Vincent Kompany, una sfida dall'enorme blasone visto che parliamo delle ultime due squadre belga ad aver raggiunto una finale in una coppa europea, ossia le finali di Coppa delle Coppe del 1990 e del 1993 perse contro la Samp di Vialli e Mancini ed il Parma di Nevio Scala.
Il sistema di gioco che Leko sta implementando ad Anversa segue dei principi che in Italia conosciamo bene in quanto sono gli stessi proposti da Gasperini e Juric, 3-5-2 con marcature a uomo a tutto campo ed i due esterni in perenne proiezione offensiva.
Come si evince da questa immagine presa dalla partita contro il Tottenham in Europa League, il centrale difensivo di sinistra De Laet ha seguito Bale fino al limite della sua area di rigore, quante volte avete visto fare la stessa cosa per esempio da Toloi o Palomino in serie A?
In fase di possesso il gioco dell'Anversa si basa sulla ricerca della giocata in verticale, il target è il centravanti Mbokani, che ha girovagato per l'Europa nel corso della sua carriera e che in Belgio sta trovando una discreta continuità di rendimento tanto da aver realizzato 4 reti in questo primo scorcio di stagione, una continuità in fase di finalizzazione che negli anni precedenti della sua carriera di fatto non si era mai vista; infine, a differenza di altre squadre della Jupiler Premier League l'età media della squadra di Leko è molto alta: lo stesso Mbokani ha 34 anni, il capitano Haroun perno del centrocampo ne ha uno in più. mentre elementi come l'esterno sinistro Juklerod (26 anni) ed i centrali difensivi Seck (28) e De Laet (31) sono nel già nel pieno se non oltre della loro maturità sportiva; tra gli elementi, invece, che hanno ancora una futuribilità e che quindi saranno interessanti da seguire in questa stagione, vi sono l'esterno destro giapponese Miyoshi (23 anni) e gli interni di centrocampo Hongla e Gerkens (22 e 25 anni rispettivamente).
L'Anderlecht, invece, sotto la guida di Vincent Kompany ha iniziato un percorso di ricostruzione della squadra dopo le deludenti prestazioni delle ultime stagioni e dopo aver messo le casse della società al sicuro con la cessione definitiva di Saelemakers al Milan e le cessioni di Roofe ai Rangers e soprattutto quella del gioellino Doku al Rennes, per un incasso totale di 39 milioni di Euro; i bianco-malva sono fuori dall'Europa in questa stagione e per questo hanno deciso di ringiovanire la rosa lanciando in prima squadra una formazione dall'età media molto bassa (per esempio nell'ultima partita di campionato era poco al di sopra di 23 anni) sulla quale l'ex capitano del Manchester City sta cucendo un sistema basato sui principi del calcio posizionale basato sul possesso palla (secondo possesso palla medio del campionato, 54,8%, alle spalle del solo Gent) ed il cui centro gravitazionale è il prossimo gioiello promesso del settore giovanile, ossia Yari Verschaeren, classe 2001 a cui Kompany sta progressivamente assegnando a lui compiti di sviluppo e di costruzione della manovra (fino allo scorso anno agiva maggiormente in zona rifinitura) facendogli seguire il percorso che un suo predecessore con quella maglia, ossia Dennis Praet, ha seguito con la maglia della Samp sotto la gestione di Marco Giampaolo.
Il minutaggio di questa stagione (212 minuti) non è ancora sufficiente a capire cosa ne sarà di questa transizione, ma si evince (dati SmarterScout) un'ottima capacità di recuperare palloni grazie ad un ottimo senso della posizione, mentre per essere appetibile su livelli superiori dovrà migliorare la difesa della palla, fondamentale non ancora al top a causa della sua esilità che può penalizzarlo contro squadre ricche di fisicità a centrocampo, tuttavia non si è preoccupato di questo Roberto Martinez che gli ha già concesso due apparizioni con la maglia della nazionale dove è stato utilizzato nei 3 di attacco del 3-4-3, mentre Kompany al momento lo alterna tra i tre d'attacco ed i tre di centrocampo nel suo 4-3-3, insomma la partita di domenica sarà molto bello vedere questo giocatore alle prese con le marcature a uomo del centrocampo dell'Anversa.
Sarà dunque una partita tra due tipologie di squadra davvero molto differenti, da un lato il calcio di possesso e la rosa giovane dell'Anderlecht di Kompany, dall'altra parte il calcio diretto ed aggressivo dell'Anversa di Leko, uno scontro che merita tutta la nostra attenzione in questo weekend.
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