venerdì 16 ottobre 2020

Consigli per il weekend calcistico Stagione 20/21 Ep. 4

Terminata la pausa delle nazionali che ha lasciato indicazioni non del tutto attendibili nel momento in cui molte nazionali sono state penalizzate dalle assenze di diversi giocatori colpiti dal COVID, trascinando con se polemiche sul calendario messo in piedi da FIFA e UEFA, ritorna il calcio dei club, soprattutto si torna a fare sul serio, visto che non ritornano solo i campionati ma tornano anche le competizioni europee nel corso della prossima settimana, per questa ragione i miei consigli del weekend sono orientati a conoscere alcune squadre che vedremo impegnate da martedì tra Champions ed Europa League e di cui mi piacerebbe conoscere e farvi conoscere qualcosa in più.

Sarà il weekend, questo dei derby di Liverpool e di Milano che possono valere la vetta della Premier e della Serie A, ma è anche il weekend del derby di Glasgow, e quest'ultimo è una delle partite che ho scelto per questa preview del weekend calcistico.





IN ATTESA DI CHELSEA-SIVIGLIA (MARTEDÌ ORE 21)


La squadra di Lampard e quella di Lopetegui sono le favorite di un girone (il girone E) parecchio interessante, visto che include anche il Rennes, di cui ho parlato nelle scorse settimane, ed il Krasnodar, squadra russa con giocatori di talento. Per introdurvi alla sfida di martedì a Stamford Bridge i rispettivi impegni di campionato ci diranno che squadre si affronteranno.

GRANADA-SIVIGLIA (SABATO ORE 13)

Prima del ritorno in Champions League, la formazione andalusa avrà un bell'impegno nella Liga, dove dovrà affrontare all' Estadio de lo Carmenes il Granada in un derby andaluso che ci farà rendere conto di quanto manca agli osservatori ed agli addetti ai lavori dover seguire questi match senza la giusta cornice di pubblico, ma questo è un altro discorso.

L'asse Monchi-Lopetegui ha costruito una squadra che ha riportato il Siviglia in Champions dopo due stagioni non esaltanti e, soprattutto, ha riportato dopo 4 stagioni l'Europa League, appena alzato il trofeo al cielo in Germania, Monchi si è rimesso all'opera per sostituire prima due pedine importanti come Reguillon e Banega, al cui posto sono arrivati rispettivamente Marcos Acuna dallo Sporting Lisbona ed Ivan Rakitic, cavallo di ritorno e giocatore che ritengo favoloso e perfetto per associarsi nel centrocampo di Lopetegui con Fernando e Jordan; in zona offensiva sono rimasti tutti al Sanchez Pijuan, soprattutto Lucas Ocampos, decisivo nella scorsa stagione, e Luuk De Jong, partito molto a rilento nella scorsa stagione e poi giocatore decisivo nelle fasi finali, doppietta all'Inter in finale di Europa League inclusa, ma soprattutto, nell'ultimo giorno di mercato si è regalata un tocco di classe in più con l'arrivo di Oussama Idrissi, uno dei tanti giovani prospetti di alto livello usciti da quel meraviglioso laboratorio che è l'AZ Alkmaar, pronto a scalzare dall'undici di partenza l'ex milanista Suso.

Il 4-3-3 di Lopetegui è ormai facilmente riconoscibile nella strategia, basata sulla copertura in ampiezza del campo, con una fase di costruzione molto pulita, atta ad attrarre la pressione avversaria per poi innescare con i cambi di gioco le batterie di esterni formate dal terzino e l'ala, una giocata che disordina spesso e volentieri le linee avversarie e che porta a generare diverse palle goal: ciò che è mancato per lunghi tratti della Liga lo scorso anno è stata la fase realizzativa, questo a causa del rendimento non ottimale di De Jong che, invece, ha alzato il livello della squadra nel momento in cui ha iniziato a trovare la porta con regolatrità; a dimostrazione della riconoscibilità del gioco di Lopetegui, abbiamo la statistica dell'ammontare dei cambi di gioco a partita per squadra, come dimostrato dal grafico che ho creato qui sotto sulla base dei dati StatsBomb resi disponibili dalla piattaforma FbRef che conferma i dati anche della scorsa stagione, dove tra i 5 principali campionati il Siviglia era secondo al solo Real Madrid e addirittura davanti al Liverpool.



Il Granada dal canto suo viene da una stagione sorprendente, dove da neo promossa è riuscita a trovare la qualificazione in Europa League, dove in queste settimane ha anche ottenuto la qualificazione alla fase a gironi dove dovrà vedersela con il PSV di Roger Schmidt, il PAOK retrocesso dai preliminari di Champions ed i ciprioti dell'Omonoia. La squadra di Diego Martinez in queste stagioni ha consolidato un sistema di gioco basato sul 4-2-3-1 che in fase di non possesso si trasforma in un 4-1-4-1 con uno dei mediani che si abbassa per presidiare la zona di rifinitura.

Nell'immagine a fianco un'esemplificazione dello schieramento del Granada in fase di non possesso dove è facilmente riconoscibile il 4-1-4-1 (l'attaccante è fuori inquadratura), sulla carta uno schieramento che predilige la copertura delle zone centrali, ma il posizionamento di terzini ed ali è sempre pronto al raddoppio in caso di cambio di gioco, ossia la strategia che il Siviglia usa per sviluppare la propria manovra, per questo motivo vedremo tanti duelli nelle zone esterne del campo che saranno la chiave per il Granada al fine di soffocare la maggior qualità di cui il Siviglia dispone; in fase di possesso, invece, i terzini si spingono molto in avanti, mentre uno dei centrocampisti si pone tra i due centrali difensivi formando una classica salida lavolpiana su cui il Siviglia dovrà fare delle scelte molto precise sul come attaccarla, visto che poi la pressione avversaria viene usata dagli uomini di Martinez per innescare in verticale la qualità di Machis, ex Udinese ed uno degli uomini più pericolosi della Liga in questa fase di stagione, se non saranno i duelli individuali sugli esterni, dunque, a decidere la partita, lo saranno allora le transizioni.


CHELSEA-SOUTHAMPTON (SABATO ORE 16)

Il Chelsea di Frank Lampard, complice il mercato faraonico, si presenta a questa stagione con tanti occhi puntati addosso e, sotto sotto, con molti che sperano nel fallimento della stagione dei Blues: le prime gare della stagione non sono state del tutto incoraggianti, soprattutto nelle prime due partite, dove Brighton e Liverpool hanno surclassato il Chelsea (il dato aggregato degli xG parla di un -1,8 secondo StatsBomb); la partita con il Southampton mette di fronte gli uomini di Lampard ad una squadra di cui ho già più volte disquisito nelle precedenti settimane e che, dopo un inizio in cui i difetti hanno nascosto i pregi, ha trovato due vittorie consecutive prima della pausa che ne hanno fatto risalire le quotazioni.

Il problema di Lampard in questo primo scorcio di stagione è quello di trovare un sistema di gioco che sia in grado di tenere insieme il talento di Havertz e Werner, questo ha portato a tanti cambiamenti dello schieramento nelle 4 partite di campionato fin qui disputate, allo stato delle cose la scelta sembra essere ricaduta su un 4-2-3-1 in cui il Chelsea schiera un riferimento avanzato (Abraham o Giroud) che si associ con i due tedeschi, le ultime due partite, inoltre, hanno visto salire le quotazioni di Hudson-Odoi come elemento necessario a garantire l'ampiezza a destra, mentre quella a sinistra è garantita dal ritorno in campo di Chillwell, arrivato da Leicester lo scorso agosto.

Il 4-2-3-1 visto contro il Crystal Palace prima della pausa e nel secondo tempo della partita contro il WBA in cui ha rimontato 3 reti si sviluppa sostanzialmente nella maniera indicata nello schieramento qui accanto: Azpilicueta resta bloccato in fase di impostazione mentre Chillwell tende ad avanzare, se lo spagnolo è chiamato anche lui a salire è Jorginho ad abbassarsi tra i due centrali difensivi o al loro fianco, lo scaglionamento offensivo vede Hudson-Odoi dare ampiezza a destra mentre Havertz e Werner occupano la zona di rifinitura per poi attaccare la linea sfruttando i movimenti a venire incontro di Abraham, se invece la manovra si sviluppa sull'esterno, avanzano anche Azpilicueta e Kante in modo tale che l'area possa essere invasa da più uomini possibile e, in caso, di palla persa, ci sia un numero sufficiente di giocatori per avviare la ri-aggressione. Indubbiamente questa strategia sembra essere la comfort zone di Lampard e della squadra, tuttavia il timore di lasciare spazi alle spalle delle linee di pressione sembrano essere una grossa preoccupazione per la squadra, come si è visto nella partita contro il Liverpool, dove un atteggiamento estremamente prudente in fase di non possesso non ha raccolto sufficienti dividendi, la trasferta su un campo di una squadra propositiva come i Saints sarà un'occasione per capire quanto questa squadra stia crescendo e quale strada intende seguire.

Del Southampton abbiamo parlato nei post precedenti così come nella presentazione di questa Premier League, il progetto Hassenhuttl prosegue in continuità con quanto visto nella scorsa stagione, ossia squadra molto aggressiva e che vive di transizioni così come di occupare la trequarti avversaria.


I numeri mostrano chiaramente i segni della strategia portata avanti dal tecnico del Southampton, visto che la squadra si trova al terzo posto alle spalle di City e Liverpool come minor percentuale di tempo speso nella propria trequarti, a dimostrazione della tensione verticale della squadra, un dato che conferma la strategia di Hassenhuttl è quello relativo al PPDA, ossia il dato relativo alla rapidità con cui si recupera il pallone, dato che, secondo Understat è pari a 7,40, indice più basso di tutta la Premier, insomma non siamo ai convenzionali tre indizi ma ci sembra che abbiamo una prova sufficiente per mostrare che i principi del tecnico austriaco abbiano del tutto attecchito sulla costa sud dell'Inghilterra ed intende portare avanti un ciclo che promette molto bene, a patto che si accettino sia i pregi che i difetti (vedi i disastri della partita persa contro il Tottenham alla seconda giornata); la partita contro il Chelsea, inoltre, potrebbe vedere in campo l'esordio dal primo minuto dei nuovi acquisti Salisu e Diallo, quest'ultimo giunto dal Brest nell'ultimo giorno di mercato con lo scopo di sostituire, nello scacchiere di Hassenhuttl, il posto lasciato vacante dalla partenza di Hojbjerg verso il Tottenham, permettendo ai Saints di poter temere in misura minore gli ampi spazi da difendere alle spalle della propria linea di pressione, se entrambi saranno in campo, la tecnica e la velocità di cui dispone il Chelsea dalla metà campo in su rappresenteranno un bel banco di prova che potrebbe aprire o meno scenari ambiziosi.


IN ATTESA DI MIDTJYLLAND-ATALANTA (MERCOLEDÌ ORE 21)

Dopo essere stata lei ad essere messa a battesimo nella scorsa Champions, per l'Atalanta arriva il momento, alla sua seconda partecipazione, di dare il battesimo al Midtjylland, formazione danese dal progetto molto affascinante (basato sui principi del MoneyBall) che l'ha portata nel giro di pochi anni a raggiungere la cima del calcio danese scalzando il Copenaghen e mettendo in mostra un gioco molto piacevole e lanciando tanti talenti molto interessanti che avranno a disposizione in Champions di una vetrina ancora più importante per mettersi in mostra.

MIDTJYLLAND-ODENSE (SABATO ORE 16)


La partita di avvicinamento per la squadra danese si disputa sabato pomeriggio, sostanzialmente in contemporanea con quella dell'Atalanta, che scende in campo a Napoli un'ora prima. Gli impegni nei turni preliminari di Champions hanno distolto leggermente l'attenzione della formazione di Brian Priske dal campionato, dove in 4 giornate ha raccolto 7 punti e adesso si trova ad inseguire il Brondby che è in testa a punteggio pieno: la principale problematica che si legge dai numeri è quella delle difficoltà realizzative, visto che, stando a quanto indicato dal sito della 3F Superliga, il Midtjylland ha realizzato meno di quanto prodotto in termini di xG (4 reti a fronte di 6,5 xG).


Lo schieramento del Midtjylland è riassumibile in un 4-3-3 di base che può ruotare in un 4-2-3-1, ma indipendentemente dai numeri è l'identità della squadra quella che balza maggiormente all'occhio, con un gioco di possesso e di interessanti rotazioni sia nel gioco laterale che nella fase di sviluppo a centrocampo, inoltre con l'arrivo di Pione Sisto in questa stagione si sta consolidando una giocata che rischia di diventare un marchio di fabbrica: lo svedese ex Celta si abbassa a metà campo dando man forte ai centrocampisti, non appena riceve il pallone lo scarica di prima intenzione alle spalle della linea difensiva innescando il taglio dell'esterno destro Dreyer che può andare a concludere solo davanti al portiere; è possibile vedere replicata questo tipo di giocata anche nelle sfide dei preliminari di Champions League, in particolare nel corso del 3-0 allo Young Boys.




Un altro motivo per vedere la partita contro l'Odense non è solo relativo alla qualità corale della squadra di Priske, ma anche la qualità individuale dei giocatori pescati dal club, l'età media della squadra è di poco superiore ai 25 anni e si tratta di giocatori pronti davvero ad esplodere, abbiamo già citato Dreyer, ma aggiungo il mediano Cajuste, il regista Evander e l'esterno offensivo Mabil, tutti giocatori di cui l'Atalanta dovrà ben vedersi, vista la capacità di muovere rapidamente il pallone e trovare la giocata per bypassare pressioni aggressive come quelle della squadra di Gasperini; la partita di sabato, dunque, servirà a capire come la squadra danese si presenta a questa fase della stagione.

L'Odense, avversario nella sfida di sabato, si presenta a questa sfida con un curriculum offensivo interessante (6 reti realizzate nelle prime 4 partite) ma che si è poggiato sulle qualità realizzative del centravanti Issam Jebali che però sarà assente per squalifica dopo essersi fatto cacciare fuori dopo 20' dell'ultima partita di campionato contro il Vejle, poi persa per 1-0, un risultato ed una prestazione che hanno dilapidato quanto di buono costruito nelle prime tre giornate, in particolare la vittoria alla prima giornata contro il Copenaghen per 3-2; della squadra allenata da Michelsen, oltre alle prestazioni dell'assente Jebali, segnalo i due esterni d'attacco Frokjaer-Jensen ed Emmanuel Sabbi, molto rapidi e, quindi, potenzialmente molto pericolosi in fase di transizione, dove il Midtjylland potrebbe avere un punto debole e dove invece l'Odense è in grado di farne il proprio punto di forza.

NAPOLI-ATALANTA (SABATO ORE 15) 


Per l'Atalanta, invece, la preparazione alla seconda partecipazione alla Champions arriva affrontando uno degli avversari che uno dei 4 posti glieli vuole togliere, ossia il Napoli di Rino Gattuso, sulle cui novità in questa stagione ne avevo scritto alla vigilia della sfida contro il Parma alla prima di campionato.

La rosa a disposizione di Gattuso permette al tecnico calabrese di variare lo schieramento tattico della squadra così come può permettersi diverse strategie a seconda dell'avversario e dell'andamento della partita: ad esempio in una sfida contro una squadra particolarmente offensiva come l'Atalanta non sarei sorpreso di rivedere un Napoli con un baricentro più basso ed un centrocampista in più, una strategia che nella gara disputata a Bergamo lo scorso luglio non pagò dividendi proprio per l'assenza di giocatori in grado di sfruttare le situazioni di transizione offensiva, oggi, invece, con giocatori come Osimhen e Lozano in campo, la storia potrebbe cambiare.






Altra chiave di lettura della sfida sarà senz'altro la fase di costruzione del Napoli contro la pressione individuale dell'Atalanta: Gattuso ha preteso sin dal giorno 1 del suo arrivo di non voler derogare ad un'uscita palla sin da dentro la propria area di rigore, inoltre i numeri ci mostrano come questa contrapposizione si verificherà anche nella metà campo opposta.

Dall'analisi dei numeri delle prime giornate di campionato, si evince come entrambe le squadre facciano un grande uso del possesso nella propria trequarti prima di affondare (difatti sono le prime due squadre per percentuale di possesso nel proprio terzo difensivo sul possesso totale) così come cercano di privilegiare la pressione oltre la propria metà campo; tuttavia, come indicato in precedenza, resterà da capire se Gattuso vorrà mantenere il baricentro alto anche in occasione di questa sfida concedendo uomini contro la batteria di centrocampisti e trequartisti a disposizione di Gasperini, oppure accetterà di restare con un baricentro medio-basso per cercare di limitare le connessione tra Papu Gomez, Pasalic e co.

Anche per l'Atalanta la partita di Napoli sarà un test a dir poco probante per verificare, oltre alla tenuta dei meccanismi in fase di non possesso contro una squadra di grande tecnica come il Napoli, anche la capacità di imporre il proprio gioco ed il proprio ritmo sul campo della squadra partenopea, un successo ed una prestazione dominante, oltre ad essere un buon viatico in vista dell'esordio in Champions, significherà aver vinto molti duelli contro una squadra di prima fascia, il che significa che i nerazzurri potranno iscriversi di diritto alla lotta per la vittoria del campionato.



IN ATTESA DI STANDARD LIEGI-RANGERS (GIOVEDI ORE 18,55)


L'Europa League darà il via alla sua fase a gironi dal prossimo giovedì con in programma diverse partite di sicuro interesse, vedi la sfida tra Nizza e Leverkusen o quella tra PSV e Granada, oltre ai match delle italiane che affrontano Celtic campione di Scozia (il Milan), AZ Alkmaar, primo posto a parti merito con l'Ajax nella scorsa Eredivisie prima della sospensione del campionato (il Napoli) e lo Young Boys campione di Svizzera (la Roma).
Tuttavia la sfida che meglio identifica l'interesse degli appassionati di calcio a questa competizione è la sfida che si disputerà al Maurice Dufrasne di Liegi tra lo Standard padrone di casa ed i Rangers allenati da Steven Gerrard, due squadre che hanno diversi giocatori ma anche un'interessante identità di gioco da mettere in mostra, a questo si aggiunge il vantaggio di vedere due squadre già rodate visto che i rispettivi campionati celebrano nel weekend rispettivamente l'undicesima (la Premiership scozzese) e la nona giornata (la prima divisione belga).
Ma a farmi scegliere questa partita vi sono anche le partite che le due compagini dovranno affrontare prima di incontrarsi in Europa League.


STANDARD LIEGI - BRUGES (SABATO ORE 20,45)


Il contrappasso della storia ha voluto che il Belgio, nazione che ha fatto del colonialismo e dello sfruttamento delle miniere un elemento distintivo, veda oggi il proprio campionato nazionale come una miniera di materiali grezzi da lavorare e far luccicare altrove, tuttavia le squadre belga hanno saputo usare questa funziona come un'ottima fonte di guadagno, iniziando a rendere la Jupiler League una bottega cara grazie ad una vetrina decisamente resa migliore dalla competitività del campionato.

La partita di Liegi è resa molto interessante dal fatto che prima della pausa lo Standard ed il Bruges si sono rese protagoniste di due vittorie in cui hanno dichiarato la candidatura per poter essere le principali contendenti al titolo in questa stagione: la squadra di Liegi è andata ad espugnare il campo della capolista Charleroi con una prestazione a tratti dominante, stesso discorso per il Bruges che ha distrutto il rinnovato Anderlecht di Vincent Kompany; adesso le due squadre sono divise da un solo punto in classifica occupando rispettivamente il terzo ed il secondo posto a due ed un punto di distacco dallo Charleroi capolista.


Entrambe le squadre a livello tattico amano muoversi all'interno di un 4-2-3-1 che può modificarsi in un 4-3-3 a seconda degli interpreti e delle situazioni che la singola partita richiede. Come si evince dalla grafica che ho creato qui a fianco, lo Standard Liegi tende a sfruttare l'ampiezza con i propri terzini abbassando uno dei centrocampisti tra i centrali creando una salida lavolpiana, se necessario il 4-2-3-1 viene poi rielaborato in 4-3-3 qualora sia necessario aggiungere un uomo alla fase di impostazione, in tal caso è il trequartista ad abbassarsi lasciando l'onere di coprire la zona di rifinitura agli esterni offensivi; dall'altra parte il Bruges cerca con uno dei suoi due centrocampisti centrali di esplorare gli spazi alle spalle delle linee di pressione costringendo l'avversario a fare delle scelte su come impostare il pressing, la copertura è data dai terzini che non si alzano subito in fase di costruzioni ma attendono fasi successive del gioco, inoltre l'ampiezza in genere è garantita dagli esterni offensivi nel momento che la zona di rifinitura è occupata dai centrocampisti che si alzano.

Per cui le strategie delle due squadre sono entrambe basate sul desiderio di avere il controllo del gioco e di vincere i duelli individuali: al centro del campo vedremo da una parte la tecnica del 19enne Nicolas Raskin, il trequartista dello Standard Liegi che ha già collezionato 3 assist in campionato e 1,4 passaggi-chiave per partita, dall'altra parte l'esperienza e la fisicità di Ruud Vormer e Hans Vanaken, ossia i giocatori che, con i loro movimenti tra le linee di pressione permettono al Bruges di controllare il gioco e di dominare fisicamente contro qualsiasi avversario, insieme hanno collezionato 7 goal e 7 assist in questa stagione a dimostrazione della loro vocazione offensiva, così come della grande produzione in fase conclusiva della squadra allenata da Clement; in fase di rifinitura i duelli individuali sono affidati da una parte a Semi Amallah, 23enne esterno offensivo marocchino che ha collezionato 1,9 dribbling a partita e 3,4 falli subiti a partita a cui aggiungere una media di 3,6 conclusioni a partita, dati che dimostrano l'enorme quantità di responsabilità che si prende il marocchino assieme all'ex Genoa Maxime Lestienne che sarà il grande ex di questa partita, visto che con la maglia del Bruges ha vissuto le migliori stagioni della sua carriera nel 2013 e nel 2014, dall'altra parte, invece, toccherà all'esterno senegalese classe 1999 Krepin Diatta il ruolo di creare spazi con le sue giocate e tenere indietro i terzini dello Standard e magari sfidarli in uno contro uno, stesso discorso sull'altra fascia verrà richiesto al classe 2001 Charles De Ketelaere.


CELTIC-RANGERS (SABATO ORE 13,30)

Il derby di Glasgow non ha bisogno di molte presentazioni, siamo all'episodio numero 320 in campionato, e sarà ancora più speciale perché si torna a giocare dopo 10 mesi dall'ultima volta, perchè, ahime, sarà il primo a disputarsi senza la bellissima cornice di pubblico del Celtic Park, ma soprattutto perché, per la prima volta dal 2012 (anno in cui i Rangers sono stati costretti a ripartire dalla quarta serie scozzese) l'Old Firm potrebbe valere qualcosa in più della semplice vittoria nella rivalità cittadina (anche se sappiamo tutti che si tratta di una rivalità che va oltre questo aspetto, ma non è questa la sede adatta per approfondire questo aspetto) dato che finalmente i Rangers sembrano aver colmato il gap tecnico rispetto ai Celtic.

Il merito di questo va dato principalmente al gran lavoro di un allenatore il cui nome non ha bisogno di molte presentazioni, ossia Steven Gerrard: l'ex capitano del Liverpool è alla terza stagione sulla panchina dei Gers, stagioni in cui ha riportato la squadra in Europa facendola anche ben figurare nelle ultime due edizioni dell'Europa League (lo scorso anno sono arrivati fino agli ottavi per poi essere eliminati dal Leverkusen), un percorso reso possibile da un percorso tecnico molto preciso basato sulla ricerca costante del gioco all'interno del campo mettendo alle spalle i concetti tradizionali del calcio britannico basato sulle palle alte e la ricerca della punta centrale.  
   

Il mercato ha, inoltre, permesso di trovare sempre giocatori adatti a migliorare la squadra a livello tecnico ma soprattutto ha permesso a Gerrard di avere diverse soluzioni di gioco per modificare il registro delle partite in corso d'opera: lo scorso anno i giocatori che hanno alzato il livello della squadra sono stati Joe Aribo e Ianis Hagi (quest'anno riscattato, come si evince dalla grafica accanto presa da Transfermarkt); quest'anno, invece, Gerrard ha deciso di rimpolpare il reparto degli attaccanti, una scelta nata in primis dalla concreta possibilità che Alfredo Morelos, il trascinatore dei Gers sotto la gestione Gerrard, potesse andare via per sostituire Osimhen al Lille ma invece non è accaduto, tuttavia il club si è cautelato acquistando l'ex Leeds Kemar Roofe e dello svizzero Itten del San Gallo, a cui si aggiunge anche il caro vecchio Jermaine Defoe; lo scopo è quello di avere maggiori alternative negli ultimi metri, magari anche tenendosi come opzione il doppio centravanti come soluzione da tenere nel taschino in corso di partita.


Per il Celtic la stagione è partita decisamente in salita, con l'eliminazione precocissima nei preliminari di Champions League che ha costretto gli uomini di Lennon a dover disputare due turni di preliminare per entrare nella fase a gironi dell'Europa League dove affronterà giovedì il Milan.

Le prestazioni e gli investimenti dei Rangers stanno mettendo alla prova la tenuta di un club e di una squadra che negli ultimi 9 anni ha dominato il campionato scozzese, così dopo la sconfitta subita contro il Ferencvaros in Champions, Neil Lennon ha deciso di mettere mano all'abito tattico della sua squadra passando alla difesa a 3 resa possibile grazie all'arrivo dell'irlandese Shane Duffy in prestito dal Brighton che occupa il posto centrale portando con se il bagaglio di conoscenze acquisito la scorsa stagione sotto la guida di Potter in termini di inizio azione da dietro, al suo fianco c'è il  centrale norvegese Kristoffer Ajer, classe 1998, un altro interessante elemento di questa generazione scandinava.

Il 3-5-2 permette, inoltre, a Lennon di poter schierare insieme le sue due punte principali in rosa, ossia Edouard ed Ajeti (quest'ultimo principale investimento dell'ultimo mercato, pagato 5,5 milioni per prelevarlo dal West Ham), tuttavia i due hanno giocato insieme solamente una partita, vinta dal Celtic per 5-0 sul campo del Ross County. Ancora maggiori alternative fornisce il 3-4-1-2 con Ryan Christie nel ruolo di trequartista alle spalle delle due punte, tuttavia il COVID sta falcidiando The Hoops visto che sia il francese che il trequartista scozzese saranno indisponibili per l' Old Firm, così come l'esterno James Forrest ed i due israeliani della rosa Nir Bitton e Hatem Elhamed.

Unica buona notizia potrebbe arrivare dalle fasce laterali, dove potrebbe già essere l'ora per un esordio immediato per Laxalt, arrivato in prestito dal Milan negli ultimi giorni di mercato, ma soprattutto questo Old Firm sarà il primo per l'olandese Frimpong, classe 2000 rivelazione di questa prima fase di stagione, utilizzando gli algoritmi di calcolo di SmarterScout (vedi immagine) seppur valutati su un campione di minuti ancora non sufficientemente probanti, mostrano potenzialità importanti se rapportate alle necessità dei club di un campionato come quello di serie A, se vedrete l'Old Firm sarà il momento giusto anche per voi per valutarne le potenzialità. 

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