Il sistema messo in piedi da Red Bull atto a creare un circolo di club in giro per il mondo dove produrre talenti utilizzando una metodologia tecnica e tattica riconoscibile ha aggiunto da un paio di anni un nuovo avamposto in Brasile, precisamente a Bragança Paulista, non molto distante dalla città di San Paolo, epicentro della falange Paulista del calcio verde oro.
Grazie all'acquisto del club da parte della multinazionale austriaca che l'ha inserito nel proprio pool di squadre, il Bragantino ha esordito nel massimo campionato brasiliano nella scorsa stagione e, dopo aver ottenuto un tranquillo decimo posto e la qualificazione alla Copa Sudamericana, sta stupendo in queste prime giornate del Brasilerao dove ha tenuto la testa della classifica per alcune settimane davanti ad una serie di squadre titolatissime sia come blasone che come rosa a disposizione, mantenendo l'imbattibilità nelle prime 12 partite di campionato.
Come da prassi ben consolidata del gruppo Red Bull il Bragantino è una squadra costruita con giocatori dall'età media molto bassa (la più bassa dell'intero campionato brasiliano: 24,5) generalmente provenienti dal serbatoio di Campinas, dove gioca il Red Bull Brasil, squadra satellite ma oggetto dei primi investimenti del gruppo austriaco in Sudamerica.
LA FORMAZIONE DEL RED BULL BRAGANTINO
La squadra allenata da Mauricio Barbieri si schiera prevalentemente con un 4-2-3-1 che possiede delle particolarità ben definite in entrambe le fasi, tramutandosi in alcuni momenti in un qualcosa che si avvicina al 4-1-4-1 visto che uno dei due centrali di centrocampo tende a staccarsi in avanti in alcune fasi di gioco come la prima costruzione e la prima pressione sulla costruzione avversaria salvo poi ricomporsi con l'altro centrocampista centrale in fase di difesa posizionale.
Di questa formazione probabilmente l'unico nominativo che può suonare relativamente famigliare è Lucas Evangelista, che oggi ha 26 anni ma quando era poco meno che ventenne ha collezionato una decina di presenze in serie A con la maglia dell'Udinese prima di scegliere di tornare (per ora in prestito) nella sua terra natia, visto che trattasi di un giocatore creato dalle giovanili del San Paolo. Per il resto la formazione è composta da elementi molto giovani, per lo più esordenti, che però stanno dimostrando grande qualità palla al piede e, magari, essere pronti alla promozione nelle squadre europee facenti parte del gruppo (Lipsia o Salisburgo): in particolare si sta mettendo in luce l'esterno destro Artur, l'uomo che sta illuminando il gioco della squadra paulista con il suo mancino che parte dalla fascia destra; non è una novità di questa stagione il trequartista Claudinho, i cui colpi sono emersi già a partire dalla scorsa stagione. A questi si sta aggiungendo Bruno Praxedes, investimento da 6 milioni arrivato poche settimane fa dall'Internacional di Porto Alegre, centrocampista centrale dalle doti tecniche fuori dal comune.
LA FASE DI COSTRUZIONE
Per far partire l'azione, il Red Bull Bragantino trasforma il suo 4-2-3-1 facendo avanzare uno dei due centrocampisti centrali di un passo in avanti in modo da avere uno scaglionamento sia ampio (grazie ai terzini che restano bloccati) che profondo in modo da costringere le linee di pressione avversarie a scegliere se concedere l'ampiezza o se rischiare di lasciare spazi alle spalle.
Per questo motivo l'impostazione vede un 4+1 in cui i 4 difensori si scambiano il pallone da un lato all'altro del campo per studiare le scelte della pressione avversaria ed attirarla per poi avanzare il campo mediante delle conduzioni individuali o mediante dei passaggi in verticale che tagliano le linee avversarie lasciandosi alle spalle diversi giocatori avversari e, al contempo, innescare la batteria di trequartisti tra le linee. Questa opzione permette di occupare l'intera ampiezza costringendo la prima pressione avversaria a fare delle scelte se chiudere le vie d'accesso centrali permettendo le avanzate dei terzini oppure utilizzare più uomini creando, però, spazio alle spalle dove il secondo centrocampista centrale è pronto a ricevere il pallone.
Come si evince anche da questo esempio, i difensori centrali ed i due centrocampisti centrali sono seguiti ognuno da un giocatore avversario; tenendo i due terzini legati alla zona di costruzione, questi sono liberi dalla pressione avversaria e possono indirizzare la fase successiva di gioco, ossia lo sviluppo dell'azione, mediante le proprie giocate, che siano corse palla al piede, triangolazioni o passaggi in diagonale verso gli elementi avanzati dello schieramento.
Come vedremo più avanti, tenere i terzini legati alla linea difensiva ha una propria utilità per la fase di transizione difensiva a supporto della fase di riconquista del pallone sulla trequarti avversaria.
LO SVILUPPO DEL GIOCO
Lo scaglionamento in verticale dei due centrocampisti crea un naturale raccordo tra la fase di costruzione e di rifinitura dell'azione di gioco: difatti il posizionamento di Lucas Evangelista rappresenta il modo più rapido e verticale di portare avanti l'azione, tuttavia non essendo sempre possibile far progredire l'azione centralmente, ecco che la batteria dei trequartisti si muove in modo di creare un lato forte sulle zone esterne del campo dove poter triangolare, consolidare il possesso per poi cambiare il gioco sull'altro lato del campo e soprattutto mantenere una certa densità qualora il pallone venga recuperato degli avversari, creando i presupposti del gegenpressing marchio di fabbrica del gruppo Red Bull.
Qui siamo in una situazione in cui l'avversario decide di tenere un blocco basso e chiudere il centro del campo: il movimento dei due centrocampisti centrali tra zona di costruzione e zona di sviluppo è ben riconoscibile: addirittura qui André si abbassa a creare una salida lavolpiana tra i centrali difensivi mentre Lucas Evangelista va ad invadere la trequarti avversaria. Grazie a questo movimento del centrocampista basso, i centrali difensivi si aprono facendo alzare i terzini; in questo caso l'azione si sviluppa a destra dove è il terzino a tenere l'ampiezza, il centravanti Ytalo fornisce la profondità, questo fornisce al terzino che riceve la palla sia l'opzione di tentare un filtrante alle spalle della linea difensiva, sia un passaggio verso la zona rifinitura occupata da almeno 4 uomini. Faccio anche notare come la tensione verticale con cui si muove la squadra ed anche il pallone allunga le distanze tra le linee avversarie rendendo molto grande la zona di rifinitura ed anche facilmente raggiungibile semplicemente aggirando il 2+3 delle prime linee di pressione avversaria.
Con una pressione più alta, invece, cambiano solamente le posizioni di alcuni elementi, ma la
ratio resta la stessa: per superare la pressione il grimaldello resta Lucas Evangelista, la cui posizione da invasore crea una soluzione alle spalle della pressione avversaria facendo da terzo uomo e partecipando ad una triangolazione con Artur, l'esterno destro d'attacco, che abbassandosi porta via un terzino il cui spazio è attaccabile alle spalle: in questa maniera il terzino di parte asseconda il movimento del centrocampista attirando il centrocampista avversario. Con una triangolazione e delle rotazioni posizionali eseguite ad alta velocità il Bragantino risale immediatamente il campo e cerca di arrivare subito al tiro oppure occupare la trequarti avversaria.
LE TRANSIZIONI
La parte che forse entusiasma maggiormente di questa squadra è l'utilizzo delle transizioni per creare occasioni da rete: come già accennato precedentemente, il 4-2-3-1 del Bragantino, una volta giunto sulla trequarti avversaria, porta fino a 6 giocatori sul lato palla lasciando in marcatura preventiva i soli due centrali difensivi ed uno dei centrocampisti centrali. In questo modo l'obiettivo diventa quello di riconquistare il pallone in maniera immediata una volta perduto per generare una nuova situazione di pericolo.
In questo esempio è ben rappresentata la fase di recupero palla della formazione paulista ed i meccanismi sopra menzionati: in zona palla abbiamo addirittura 5 uomini e possiamo anche intuire i meccanismi di marcatura preventiva. Avendo l'avversario lasciato solamente un giocatore in avanti in questo frangente, la marcatura preventiva è effettuata dai due difensori centrali che sono in superiorità numerica, inoltre i due terzini sono lì a fornire ampiezza ma come si vede hanno già orientato la corsa per coprire le zone interne del campo in copertura e stoppare ogni eventuale uscita avversaria.
Da questo esempio emerge in maniera ancora più riconoscibile il compito dei terzini in fase di transizione negativa: qui assieme ad uno dei centrocampisti centrali formano una prima linea di copertura preventiva che cerchi di tardare il tentativo di ripartenza avversaria permettendo ai due centrali difensivi di poter leggere al meglio l'eventuale successiva giocata dell'avversario. Insomma indipendentemente dalla zona di campo in cui viene perso il pallone e dove l'avversario lo gioca, il Bragantino cerca sempre di avere un numero di giocatori atto a contestare il possesso del pallone avversario.
Quando invece il pallone viene recuperato in zone diverse del campo, emerge la commistione tra la scuola
Red Bull basata sulla verticalità immediata e la grande tecnica brasiliana: la transizione offensiva della squadra paulista si appoggia sulla grande qualità in conduzione dei suoi tre trequartisti, ma in particolare i due esterni
Artur ed
Helinho, in grado con la loro velocità e la tecnica in conduzione di ribaltare immediatamente il campo. Per questo motivo, una volta recuperata palla, i compagni di squadra cercano immediatamente loro per innescare la transizione: se ciò non riesce a causa delle marcature preventive avversarie, allora i ragazzi di Barbieri preferiscono consolidare il possesso del pallone.
LA PRIMA PRESSIONE
Un'altra specificità della rivelazione di questo Brasilerao è la strategia di prima pressione, da cui si osserva chiaramente la forte propensione della squadra ad orientarsi sul pallone in fase di non possesso: in questa fase di gioco, il Bragantino tende a pressare immediatamente i due difensori centrali con la punta centrale ed il trequartista per costringere l'avversario ad appoggiarsi esternamente per poi far partire la trappola: tutta la linea avanzata ed il centrocampista centrale di parte si spostando in quella zona di campo per chiudere tutte le opzioni di passaggio all'avversario.
Da questo esempio si può notare come sulla costruzione avversaria tutta la batteria dei 4 elementi offensivi più il centrocampista centrale più avanzato (in genere Lucas Evangelista) cerchino di andare a chiudere ogni possibilità di movimentare il pallone da parte dell'avversario. In questa maniera l'unico modo per risalire il campo sarebbe quella di spostare il pallone sul lato debole, che però è tempestivamente chiuso dall'esterno di parte. Ovviamente siamo in Brasile, e. per quanto questo tipo di pressione raccolga molti dividendi, molto spesso l'abilità tecnica dei giocatori sudamericani può riuscire nell'intento di superare la pressione esponendo la linea difensiva: a volte il problema viene risolto o con le marcature preventive visionate precedentemente o con delle corse all'indietro rese possibili dalle grandi qualità atletiche di molti elementi della squadra a cui certo non difetta la gioventù e questo ben si riflette in termini di stamina.
Non è casuale che la squadra di proprietà della Red Bull faccia grande uso dei tackles al fine di recuperare il pallone, una mossa sempre molto rischiosa e che si riflette nei numeri: si tratta della quarta squadra del campionato che affronta duelli difensivi ma è quintultima per duelli difensivi vinti, questo si riflette sul dato del PPDA che, non ostante la grande aggressività non è particolarmente elevato (poco sotto 10), ma soprattutto sull'ammontare dei tiri subiti (solo cinque squadre subiscono più tiri a partita); però, di converso, c'è il dato dei palloni recuperati nella metà campo avversaria (15 a partita) che la erge come miglior squadra del Brasilerao sotto questo punto di vista statistico.
LA LINEA DIFENSIVA
Se vogliamo trovare un punto debole della squadra paulista questo sta nella linea difensiva che, spesso e volentieri, paga le conseguenze di un forte orientamento alla palla che genera, di default, la creazione di spazio per l'avversario sul lato debole, ma soprattutto sembra una squadra spesso in difficoltà a gestire la propria area di rigore dove spesso e volentieri i difensori centrali cercano di lavorare prevalentemente sulla posizione senza mai curarsi realmente degli uomini avversari.
Questa è una tipica situazione in cui il Bragantino concede agli avversari: su palla scaricata sull'esterno i centrali difensivi restano orientati con lo sguardo sul pallone ma senza osservare gli uomini a centro area. Da questo tipo di situazione nascono sempre i pericoli più importanti per la porta di Cleiton, con gli attaccanti avversari abili a riconoscere lo spazio tra i centrali e quello tra centrale e terzino, senza contare l'opzione aggiuntiva del giocatore che può sbucare dal lato debole alle spalle del terzino. A conferma di ciò si può notare una serie di situazioni in cui la linea difensiva soffre le situazioni di palla che arriva in area dall'esterno.
La principale motivazione (a mio modesto parere) di questa debolezza della linea difensiva sta nelle caratteristiche e nel lavoro svolto su di essa da parte dello staff tecnico, il focus è posto totalmente sul pallone, al punto da disabituare i difensori alle fasi di difesa posizionale per andare sempre alla ricerca della riconquista del pallone. Per questo motivo è molto più semplice nel corso della partita vedere uno dei difensori centrali spezzare la linea per andare a chiudere le ricezioni tra le linee a sostegno della pressione alta della squadra: sostanzialmente Barbieri chiede alla linea difensiva di difendere quanto più alto possibile e tenere l'avversario per quanto più tempo possibile fuori dall'area di rigore.
CONCLUSIONI
Ad oggi il Red Bull Bragantino è la principale sorpresa del campionato brasiliano: anche adesso che hanno perso la testa della classifica a causa di una serie di pareggi subiti nei minuti finali delle ultime partite, la squadra allenata da Barbieri sta mantenendo l'imbattibilità dopo 12 giornate di campionato e sembra aver ipotecato il passaggio del turno nella Copa Sudamericana andando a vincere per 2-0 la gara d'andata sul campo dell'Independiente del Valle, una delle squadre più interessanti per progetto tecnico dell'intero continente sudamericano.
Ma oltre ai risultati positivi ad emergere è la tanta qualità che emerge da questa squadra, la cui età media è bassissima ed ogni settimana mette in mostra talenti che proveranno anche a dare delle soddisfazioni al club paulista prima di cercare di ritagliarsi uno spazio interessante nel calcio europeo, magari scalando le gerarchie all'interno dei club detenuti da Red Bull.
E' proprio questa commistione tra le idee proposte dal calcio verticale del gruppo Red Bull e la grande tecnica della scuola brasiliana a rendere il progetto di questa squadra davvero molto interessante ed appassionante da seguire. D'altronde non c'è nulla di meglio per un vero appassionato di calcio che vedere giovani talenti crescere ed imporsi prima di finire nel calderone del calcio mainstream, e il Bragantino rappresenta un laboratorio pronto a fare proseliti in Sudamerica.
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