Da qui all'inizio dei quarti di finale delle tre competizioni europee proverò ad analizzare le squadre che affronteranno le compagini italiane. Sei squadre in corsa in Europa in questa fase della stagione era un qualcosa che non succedeva davvero da tempo immemore, per cui, da amante di tutto il calcio del globo terracqueo (cit.) provo a raccontarvi cosa aspetta ciascuna delle italiane impegnate nelle rispettive competizioni. Con esclusione di Milan-Napoli, per ovvi motivi.
Dopo aver scritto del
Feyenoord oggi passiamo allo Sporting allenato da Ruben Amorim, avversaria della Juventus nei quarti di finale di Europa League. La formazione portoghese ha raggiunto questa fase delle competizione dopo l'eliminazione dai gironi di Champions League e dopo aver eliminato prima il Midtyjlland e poi la squadra più spettacolare d'Europa assieme al Napoli di Spalletti: l'Arsenal di Mikel Arteta.
Basterebbe questo per mantenere alta la soglia di attenzione per la formazione bianconera, ma oltre a questo c'è di più: il lavoro svolto dal giovanissimo tecnico portoghese in queste tre stagioni e mezzo al Jose Alvalade hanno permesso allo Sporting di tornare su livelli altissimi e di spezzare nel 2021 il duopolio Benfica-Porto nel campionato portoghese. Il tutto restando fedele ad una certa identità di gioco, resa riconoscibile dall'utilizzo del 3-4-3/3-4-2-1 come modulo di base della piattaforma strategica dell'ex tecnico del Braga.
LA FORMAZIONE DELLO SPORTING CLUB
Lo schieramento della formazione di Amorim è l'elemento maggiormente riconoscibile della squadra e ne sta plasmando l'identità. Mantenere un certo schieramento di base permette allo Sporting di supportare e sopportare al meglio la strategia del club basata sullo sviluppo di giovani elementi (generalmente presi dal campionato portoghese o emergenti dal proprio floridissimo settore giovanile) per poi rivenderli sul mercato e sostituirli con altri giocatori in un circolo virtuoso di player-trading che viene esaltato dal gioco imposto dal tecnico di Lisbona.
L'attuale undici di base della formazione di Amorim è frutto di una serie di evoluzioni in corso di stagione dettate dalle cessioni avvenute nelle ultime sessioni di mercato, in particolare quelle che hanno portato tre quarti del centrocampo nei lidi più ricchi della Premier League: Joao Palhinha al Fulham (stagione strepitosa la sua con i Cottagers), Matheus Nunes al Wolverhampton (dove è diventato giocatore indispensabile per i meccanismi di Lopetegui) e Pedro Porro ceduto al Tottenham nell'ultima sessione di mercato.
Al loro posto Amorim ha dato la titolarità all'ex Braga Esgaio sulla destra, mentre al centro del campo la coppia titolare era composta dall'uruguayano Ugarte ed il giapponese Morita, quest'ultimo scalzato dall'arretramento di Pedro Gonçalves (o Pote, come preferite) al centro del campo.
Tuttavia per il giapponese molto probabilmente ci sarà una possibilità di reinserimento proprio contro la Juventus vista la squalifica di Ugarte dopo l'espulsione ricevuta nella gara di ritorno contro l'Arsenal. L'assenza del giocatore uruguayano potrebbe essere un grandissimo vantaggio per la squadra di Allegri, vista la sua capacità di dare equilibrio al sistema di gioco di Amorim con la sua capacità di interdizione (nel clustering di Soccerment è indicato come ball stealer, ossia recuperatore di palloni).
La composizione dell'attacco, invece, è data dalla presenza di una punta centrale come Paulinho supportato alle spalle da due giocatori come Trincao ed Edwards in grado di creare superiorità numerica, rifinire, ma anche attaccare gli spazi generati dai movimenti a venire incontro della punta. La connessione spaziale tra i tre attaccanti del 3-4-3 dello Sporting rappresentano un altro elemento identitario della formazione portoghese.
Attenzione a Youssef Chermiti, attaccante di 18 anni in grado di svolgere diverse funzioni sia come target per il gioco lungo che nella gestione ed avanzamento del pallone nel gioco palla a terra, inoltre sembra essere uno che vede la porta; spesso buttato nella mischia da Amorim e potrebbe essere una mossa a sorpresa.
COSTRUTTORI ED INVASORI
Il concetto di costruttori ed invasori è molto presente nella versione più attuale della scuola allenatori di Coverciano. Riassumendo non esistono più ruoli o schieramenti specifici, bensì la squadra viene schierata con cinque giocatori che tendono ad occuparsi prevalentemente di iniziare l'azione (da qui i costruttori) e di fornire le coperture preventive in caso di transizione, e con cinque giocatori che si occupano di occupare la metà campo avversaria.
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Fonte Passmap: Between the Posts |
Questo concetto non è esclusivo della scuola italiana ed è ben visibile nel modo in cui gioca lo Sporting di Ruben Amorim, dove possiamo riconoscere i compiti assegnati ai giocatori a seconda della fase di gioco. I cinque costruttori ed i cinque invasori sanno riconoscere le fasi di gioco ed adattano la loro posizione in campo in base ad esse ed a loro volta riconoscono quale soluzione adottare in base allo schieramento avversario.
Per esempio nella partita di campionato contro il Porto, la costruzione (sempre delegata ai tre centrali difensivi ed i due centrocampisti centrali) vede una struttura in cui il centrale del trio di difesa (Coates) si alza alle spalle dell'attaccante del Porto in pressione unendosi ad uno dei due centrocampisti, creando un 2+2 che libera spazio per il secondo centrocampista (Pote) alle spalle della linea di pressione. Questo a dimostrazione di come la squadra riconosca l'atteggiamento dell'avversario e gli interpreti, quindi, cambiano la posizione per rispondere all'esigenza di far uscire il pallone in maniera pulita da dietro.
In questo altro esempio, tratto dalla partita di andata del playoff di Europa League contro il Midtjylland, lo Sporting deve affrontare una prima linea di pressione composta da due uomini, in questo caso la superiorità numerica è garantita dal riallineamento dei tre difensori; i due centrocampisti centrali restano alle spalle della prima linea costringendo l'avversario a stringersi e lasciando spazio al difensore laterale (Matheus Reis nella fattispecie) di avanzare palla al piede per generare una reazione nello schieramento avversario. Qui possiamo vedere, inoltre, come sono distribuiti costruttori ed invasori, con i primi cinque che manipolano la pressione avversaria e gli altri cinque che occupano gli spazi alle spalle, con i due esterni che pestano la linea laterale per fornire la massima ampiezza possibile ed i tre attaccanti che occupano lo spazio in zona di rifinitura per associarsi ed alternare i movimenti a venire incontro e dettare la profondità.
Lo schieramento in fase di costruzione della formazione di Amorim non prevede sempre un fraseggio davanti all'area di rigore, come già detto la squadra adatta le proprie scelte in base a come si muove lo schieramento avversario, per cui si può passare a fasi di costruzione bassa all'utilizzo del lancio lungo alle spalle della difesa avversaria, questo in base al tipo di pressione esercitata dall'avversario. Per cui, come vediamo negli esempi di questo video, l'obiettivo dello Sporting in fase di costruzione è quello di "provocare" l'avversario e sfruttare gli spazi creati.
IL GIOCO DI POSIZIONE DEGLI INVASORI
Come abbiamo avuto modo di vedere, scopo della fase di costruzione è quello di trovare quanto più rapidamente possibile gli invasori e permettere loro di connettersi al fine di generare situazioni di pericolo. Per permettere questo lo Sporting sfrutta in maniera maniacale i princìpi del gioco di posizione.
In questo esempio tratto dalla partita di Champions contro il Tottenham si vede chiaramente come i tre attaccanti del 3-4-3 occupino i corridoi centrali in zona rifinitura mentre gli esterni (o i quinti come si ama definirli in Italia) occupano l'ampiezza. Da questa situazione è facile evincere come, una volta che lo Sporting raggiunge quella zona di campo crede fermamente nella superiorità posizionale come sistema per arrivare in porta. In questa circostanza Edwards, il portatore di palla punta la difesa che arretra per assoribire gli scatti in profondità degli altri due attaccanti, questo crea spazio per il tiro da fuori del giocatore inglese che troverà il goal.
Ovviamente per raggiungere rapidamente la zona rifinitura è necessario superare le linee di pressione avversarie, e l'obiettivo dello Sporting quando è in possesso del pallone è quello di avere una struttura in grado di attirare queste linee per prenderle alle spalle. L'attenzione al mantenimento dello schieramento posizionale da parte della formazione portoghese serve proprio a manipolare queste linee di pressione, per cui può avvenire che se l'avversario copre la zona centrale del campo, possa essere sfruttato il laterale come terzo uomo per delle combinazioni con uno degli attaccanti posizionati nel mezzo spazio come in questo esempio, così è sufficiente una triangolazione ben impostata ed eseguita per creare spazio tra difesa e centrocampo avversario e sfruttarlo al meglio.
Se, invece, l'avversario sa mantenere molto compatte le linee negando l'accesso alla zona rifinitura, lo Sporting non si perde d'animo e cerca di trovare una soluzione di sviluppo esterno per poter entrare in area con i cross o con i passaggi a rimorchio. In questa situazione vediamo come il triangolo esterno fosse stato creato dal difensore laterale St. Juste, dall'esterno Esgaio e dall'esterno offensivo Edwards. Il movimento in profondità di quest'ultimo viene assorbito dalla difesa dell'Arsenal che, però, genera uno spazio tra le linee che viene visto e sfruttato dallo stesso difensore olandese che chiude un triangolo con un dai e vai che lo manda in velocità verso l'area di rigore. Qui la superiorità posizionale creata dallo scatto di Edwards è stata poi convertita in superiorità dinamica dalla corsa senza palla di St.Juste.
Altro elemento che aumenta a dismisura le soluzioni di sviluppo del gioco dello Sporting è senza dubbio la qualità individuale con e senza palla di Pedro Gonçalves, che tutti abbiamo conosciuto per la favolosa rete da centrocampo nella gara di ritorno contro l'Arsenal ma il cui arretramento tra i due di centrocampo è stato l'ennesimo colpo di genio di Amorim. Un esempio delle soluzioni aggiuntive che porta il centrocampista portoghese alla manovra dello Sporting lo si vede quando, partendo da costruttore, crea una soluzione per giocare il pallone in verticale alle spalle della linea di pressione avversaria sfruttando anche il movimento dell'esterno sinistro Fatawu. Da qui si evince la totale organicità dei movimenti della squadra di Amorim, il tutto dettato dal principio su cui si basa il gioco di posizione: occupare spazi per manipolare gli schieramenti avversari.
Se vogliamo trovare un aspetto negativo rispetto alla fase di sviluppo e rifinitura del gioco dello Sporting, sta nella capacità di creare pericoli in maniera costante, soprattutto all'enorme mole di gioco proposta non corrisponde altrettanta capacità di entrare in area di rigore. Le statistiche del campionato portoghese mostrano chiaramente come il possesso della squadra di Amorim non sia mai sterile in quanto riesce ad avanzare molto facilmente sul terreno di gioco (ed abbiamo visto perché), mentre la capacità di convertire questa qualità in ingressi in area è decisamente sotto la media. Questo è un aspetto su cui Amorim continua a lavorare ma soprattutto potrebbe essere un grosso vantaggio per la Juventus, sempre molto abile ed a suo agio nel negare la profondità agli avversari.
In questo video potete vedere all'opera il modo in cui la squadra faccia totale affidamento al gioco di posizione anche per gestire al meglio le situazioni di transizione.
LO SCHIERAMENTO DIFENSIVO
Un altro elemento che rende riconoscibile lo stile di gioco dello Sporting è l'organizzazione difensiva, basata su un 5-2-3 praticamente non negoziabile che ha sostanzialmente due scopi: rendere complicata la costruzione avversaria, togliendo ogni tipo di accesso centrale, usare la linea a cinque per avere la possibilità di uscire per disturbare le ricezioni tra le linee ed allo stesso tempo avere il controllo della profondità alle spalle.
La prima linea di pressione è data dai tre attaccanti, i quali sono loro, quindi, a determinare il modo in cui debba essere effettuata la prima pressione. Come si evince da questo esempio cercano sempre di avere parità numerica contro la costruzione avversaria, indipendentemente se l'atteggiamento è aggressivo, come in questo caso (la punta centrale va a contrastare il rilancio del portiere), o più attendista, ossia chiudere gli spazi centrali per orientare la costruzione avversaria sull'esterno.
In questo esempio, invece, si vede una pressione ad invito, ossia i tre attaccanti sono più vicini e meno orientati sul portatore di palla, bensì cercano di chiudere le linee di passaggio centrali, invitando l'avversario ad andare sull'esterno per poi orientare l'aggressione sul lato. Si può notare come in questa fase di gioco i giocatori utilizzati sono i tre attaccanti ed i due centrocampisti centrali, spetta a loro il compito di fronteggiare i costruttori avversari.
A dimostrazione ulteriore dei princìpi sottostanti al pensiero di Amorim, si può notare come la struttura dei tre attaccanti e dei due centrocampisti in prima pressione non è predefinita ma determinata dallo schieramento in costruzione dell'avversario. In questo esempio l'Arsenal abbassa Jorginho nel tentativo di costruire in maniera pulita da dietro, ma Pote decide di seguire praticamente a uomo il centrocampista della nostra nazionale rendendo possibile il mantenimento della parità numerica, questo a dimostrazione di come non conta il posizionamento ma chi deve occuparsi della fase di prima pressione e chi deve restare alle spalle.
Sicuramente la capacità dello Sporting di saper rendere difficile la progressione dell'azione avversaria è un grosso punto di forza soprattutto perché in grado di adattarsi alle richieste dettate dal modo di giocare dell'avversario ed anche alle necessità della partita. Nell'esempio relativo alla partita contro l'Arsenal, l'atteggiamento così aggressivo in prima pressione nasce dal fatto che la formazione di Amorim era passata in svantaggio pochi minuti prima, mentre sullo 0-0 aveva tenuto uno schieramento più compatto e più attendista. Per la Juventus questo potrebbe rappresentare la principale problematica, soprattutto se Amorim deciderà di lasciare il possesso alla formazione bianconera, soprattutto nella gara d'andata allo Stadium.
Dove si può trovare, invece, un punto debole nello schieramento difensivo dello Sporting è sicuramente quello relativo alla copertura degli spazi ai fianchi dei due centrocampisti centrali: se l'avversario si mostra in grado di sovraccaricare una determinata zona di campo o se ha un giocatore a cui viene data libertà di muoversi in giro per il campo, questo può mettere in difficoltà la difesa della squadra portoghese, specie se i centrali difensivi hanno momenti di indecisione se spezzare o meno la linea difensiva. In questo esempio il posizionamento nei due mezzi spazi delle due mezzali dell'Arsenal è potenzialmente pericoloso per la difesa dello Sporting in quanto dispongono di parecchio spazio per muoversi, ricevere palla e disordinare l'ordinatissimo 5-2-3 difensivo. Spesso per ovviare a questa situazione Amorim chiede ai difensori centrali di lato (o braccetti, come preferite) di non preoccuparsi della tenuta della linea e staccarsi rincorrendo l'avversario anche oltre la linea mediana; in situazioni più pericolose, invece, viene richiesto un compito addizionale di copertura agli esterni offensivi per non creare situazioni di 2 contro 1.
In questo altro esempio, invece, è Harry Kane che, con i suoi movimenti a venire incontro su tutto il fronte d'attacco, crea un lato forte che il Tottenham userà per creare una situazione di superiorità dinamica, con l'esterno Doherty servito sulla corsa e la linea difensiva completamente stretta su un lato generando un lato debole verso cui verrà trasferito il pallone. Saper sfruttare queste situazioni per la Juventus potrebbe essere la chiave per avere la meglio sulla formazione portoghese ed assicurarsi il passaggio del turno.
CHE PARTITA SARA' JUVENTUS-SPORTING?
La doppia sfida tra la formazione bianconera a i bianco-verdi di Lisbona sarà senza dubbio un confronto molto tattico, dove ciascuno dei due allenatori cercherà di trovare il piccolo accorgimento e la piccola soluzione in grado di far saltare l'equilibrio della sfida.
Per la Juventus ci sarà da affrontare un avversario ben organizzato, con idee chiare in entrambe le fasi di gioco e che può contare su un giocatore come Pedro Gonçalves in grado di essere sia il coltellino svizzero a livello tattico che il giocatore in grado di trovare la giocata che può far saltare il banco. A questo si aggiunge la capacità della squadra di Amorim di saper gestire al meglio le situazioni di transizione, sia offensiva che, soprattutto, difensiva.
Dall'altra parte, invece, lo Sporting è una squadra che spesso fatica, specie contro avversari più importanti, a trovare l'area di rigore così come il suo sistema difensivo può essere messo in difficoltà se la Juventus sarà in grado di far connettere al meglio i propri centrocampisti offensivi tra le linee e creare situazioni di isolamento sugli esterni (per esempio liberando Kostic per i suoi cross).
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