Da qui all'inizio dei quarti di finale delle tre competizioni europee proverò ad analizzare le squadre che affronteranno le compagini italiane. Sei squadre in corsa in Europa in questa fase della stagione era un qualcosa che non succedeva davvero da tempo immemore, per cui, da amante di tutto il calcio del globo terracqueo (cit.) provo a raccontarvi cosa aspetta ciascuna delle italiane impegnate nelle rispettive competizioni. Con esclusione di Milan-Napoli, per ovvi motivi.
Iniziamo oggi con il Feyenoord di Arne Slot che affronterà la Roma nei quarti di finale di Europa League in una riedizione della finale della scorsa Conference League vinta dalla formazione giallorossa per 1-0 con goal di Zaniolo che, come forse avete avuto modo di sapere, non sarà della sfida, ma non è l'unica differenza che mi aspetto tra la partita di Tirana e questo doppio confronto.
LA COMPOSIZIONE DELLA SQUADRA
Il Feyenoord di Arne Slot è solito giocare con un 4-2-3-1 di base che il tecnico utilizzava anche all'AZ; ovviamente ogni modulo viene interpretato in maniera diversa a seconda delle caratteristiche dei giocatori, e l'undici di base della squadra di Rotterdam ha giocatori con caratteristiche precise e che Slot chiede che abbiano quelle caratteristiche per poter poi creare l'identità della squadra.
La particolarità di questo 4-2-3-1 sta principalmente nelle caratteristiche dei due centrali di centrocampo: sia Kokcu che Wieffer (ma anche Quinten Timber, ora ai box per un infortunio al ginocchio) secondo il clustering di Soccerment sono considerati due roaming playmaker, ossia due giocatori che hanno compiti di costruzione ma anche di invasione alle spalle delle linee avversarie, mentre i veri costruttori di gioco della squadra sono i centrali difensivi Hancko e Trauner assieme a Geertruida che può essere collocato sia da difensore centrale che da terzino destro, mentre i terzini Pedersen ed Hartman sono i rifinitori laterali della squadra.
In attacco, invece, si passa da profili come quelli di Idrissi, Dilrosun e Paixao in grado di creare pericoli partendo dagli uno contro uno a quelli di chance creator come l'ex Brighton Alireza Jahanbakhsh ed il polacco Szymanski, forse il giocatore chiave di questo Feyenoord, in grado di unire funzioni di raccordo in fase di rifinitura alla capacità di avere molta confidenza nel trovare la porta.
La presenza di questi profili diversi all'interno della squadra permette a Slot di esercitare molto facilmente le rotazioni posizionali che sono la base della fase di possesso delle sue squadre, ma anche di avere molte soluzioni a livello quantitativo che gli permettono di manipolare il corso della partita utilizzando i cambi.
La partita vinta all'Amsterdam Arena contro l'Ajax prima della pausa è forse un esempio di prova di resistenza della squadra di slot, in grado di mantenere costanti i ritmi della partita e sfruttare il calo dell'Ajax nel secondo tempo. Questo è già un primo aspetto da cui la Roma dovrà ben guardarsi nel corso del doppio confronto.
IL PRINCIPALE PUNTO DI FORZA: LA RIAGGRESSIONE
Uno degli elementi che distingue particolarmente il Feyenoord di Arne Slot è la struttura compatta della squadra che permette di avere uno schieramento in campo sempre ottimale in qualsiasi fase di gioco: e l'elemento più caratterizzante è quello della riaggressione nel momento in cui il pallone viene perso.
Il Feyenoord è una squadra che ama prendere il controllo delle operazioni non solo mediante il possesso palla ma anche mediante la supremazia territoriale (il field tilt in Eredivisie è secondo solo a quello dell'Ajax pur essendole stato superiore nello scontro diretto di domenica scorsa) che è resa possibile dalla capacità della squadra di muoversi in maniera organica quando si tratta di recuperare un pallone perso nella trequarti avversaria. In questo esempio si può ben vedere sia l'immediata aggressione sul portatore di palla dell'Ajax e sui suoi appoggi più prossimi, sia le marcature preventive sugli esterni offensivi della squadra ajacide.
Quest'arma della formazione olandese sarà chiave nella partita contro la Roma, dando per scontato che la doppia sfida tra le due squadre verterà su lunghe fasi di possesso della squadra di Slot e il blocco basso che verrà proposto da Mourinho. Già la finale di Conference League dello scorso anno aveva mostrato quanto fosse complicato per il Feyenoord avere la meglio sullo schieramento compatto dei giallorossi, per questo motivo l'utilizzo della riconquista immediata del pallone potrebbe diventare il miglior alleato per la capolista della Eredivisie. In questo esempio, tratto dalla partita di andata dello scorso turno di Europa League contro lo Shakhtar, si nota l'atteggiamento della squadra contro un avversario che le concede il possesso e la supremazia territoriale: possiamo contare sette giocatori in prossimità del pallone pronti ad organizzare la riconquista della palla.
Non è un caso, quindi, che gli indici di Soccerment inerenti le fasi di pressione alta e di riconquista alta del pallone mettano il Feyenoord in testa a queste statistiche, a dimostrazione di quanto sia la principale freccia all'arco di Arne Slot che potrebbe non preoccuparsi di andare a sbattere contro il muro giallorosso confidando nella capacità di riconquistare il pallone in zone pericolose del campo.
Una situazione che potrebbe crearsi nelle partite contro la Roma la possiamo immaginare osservando questo esempio, con lo Shakhtar che imposta con un 3+2 che, seppur con diversi interpreti, è lo stesso utilizzato dalla squadra di Mourinho. La costruzione da dietro sappiamo essere non proprio il punto di forza della formazione capitolina e qui vediamo come il Feyenoord si compatti centralmente in fase di prima pressione lasciando volutamente liberi gli esterni allo scopo di indirizzare il gioco avversario in quella zone di campo per poi compattarsi in zona palla. Insomma per la Roma riuscire ad uscire dalla propria metà campo può essere un grosso problema.
LE ROTAZIONI POSIZIONALI
Slot tiene parecchio all'idea di una manovra che sia sempre fluida e che possa portare l'avversario a disordinarsi, le rotazioni posizionali sono un elemento sempre presente nelle idee di gioco del tecnico della squadra di Rotterdam, con l'obiettivo di trovare un uomo da servire alle spalle delle linee avversarie.
Le rotazioni hanno la funzione di cercare una superiorità, ed in ogni possesso del Feyenoord, in base a chi porta palla, in base al comportamento dell'avversario ed in base alle caratteristiche dei giocatori si cerca sempre un tipo di superiorità diversa. In questo esempio possiamo vedere la costruzione della squadra olandese contro una squadra che non ne contesta la costruzione e decide di compattarsi dietro la metà campo. In questo caso, quindi, il Feyenoord si trova in una situazione di superiorità numerica in costruzione che, come da istruzioni di Slot, il centrale difensivo Hancko cerca di sfruttare conducendo il pallone oltre la prima linea di pressione, alle spalle di questa linea si possono notare le rotazioni con i due esterni di attacco ed i due terzini che si muovono in maniera asimmetrica: Idrissi va in ampiezza, Jahanbakhsh si accentra e lascia avanzare il terzino Pedersen, l'altro terzino Hartman, invece, occupa la zona interna. La conduzione di Hancko qui ha lo scopo di provocare una scelta da parte delle linee avversarie: se le linee non si scompongono il pallone può essere scaricato su Idrissi che può creare pericoli in uno contro uno (superiorità qualitativa) se invece la linea viene spezzata allora si crea spazio tra le linee che genera poi la stessa necessità della linea difensiva di fare una scelta se coprire la profondità o bloccare la ricezione tra le linee (superiorità posizionale).
Nelle partite del Feyenoord queste conduzioni da parte dei centrali difensivi o dei centrocampisti centrali, in particolare Kokcu, sono molto frequenti e sono una soluzione preferita dal Feyenoord per avanzare anziché cercare passaggi rischiosi tra le linee.
Un'altra superiorità spesso cercata dal Feyenoord è quella dinamica. Molto frequentemente alla squadra olandese capita di trovare pochi spazi per sfondare, per questo motivo la continua ricerca di combinazioni mediante le rotazioni posizionali crea situazioni di questo genere, con la zona palla che viene riempita di uomini. In questo esempio Szymanski viene incontro in zona rifinitura attirando il terzino avversario: qui si crea la situazione ideale per una rapida combinazione che serva il terzino Hartman sulla corsa alle spalle della linea difensiva avversaria: una volta che il giocatore del Feyenoord è in corsa, per i difensori avversari diventa complicato accorciare, rendendo possibile un
passaggio in area immediato oppure sfruttare il rinculo della difesa per servire un
cut-back - o passaggio a rimorchio o
pase de la muerte, come preferite - sull'accorrente.
La difesa a cinque della Roma potrebbe essere in grado di fronteggiare al meglio questa strategia offensiva della squadra di Slot, anche perché in
Eredivisie è molto complicato trovare squadre che usano la difesa a tre, per cui questo potrebbe essere un vantaggio per la Roma. In una recente partita di campionato contro il
Volendam, il Feyenoord si è trovato ad affrontare una squadra che difende a cinque, per cui abbiamo visto spesso la squadra di Slot cercare i cambi di gioco per creare situazioni di isolamento. Nella fattispecie, inoltre, il tecnico del Feyenoord ha scelto di affrontare la partita con Dilrosun e Idrissi sugli esterni proprio per cercare ambo i lati le situazioni di uno contro uno (superiorità qualitativa), per cui sarà anche molto importante la scelta di Mourinho degli uomini da posizionare come esterni che saranno presumibilmente molto sollecitati e puntati dagli esterni avversari.
LA LINEA DIFENSIVA
I tifosi della Roma ricorderanno con molto piacere il lancio di Mancini da metà campo che scavalca Trauner che si fa trovare fuori tempo ed arriva sui piedi di Zaniolo che troverà il goal che deciderà la finale di Conference League dello scorso anno. Bene, la capacità della linea difensiva del Feyenoord di coprire la profondità resta probabilmente il più grande difetto della formazione di Slot.
In ossequio al comportamento della squadra in fase di non possesso, la linea difensiva del Feyenoord è molto alta e particolarmente aggressiva, per cui non di rado vediamo uno dei due centrali spezzare la linea per andare a fermare la ricezione tra le linee (nell'esempio è Trauner ad alzarsi per disturbare la ricezione di Tadic). In questo esempio si nota chiaramente come l'uscita dalla linea difensiva sia un aspetto quasi automatizzato nel pensiero di Trauner visto che sulla ricezione del giocatore serbo c'era già un centrocampista in grado di intercettare la linea di passaggio. Insomma come ben si può capire la linea difensiva del Feyenoord non arretra mai, tende sempre a difendere in avanti.
Questo atteggiamento, ovviamente, espone un sacco la squadra quando la linea difensiva viene scavalcata e lo spazio alle spalle viene attaccato: in questa situazione Alvarez riceve un pallone dalla zona laterale e con quella che in Italia abbiamo ribattezzato come giocata alla Valdifiori (per via del giocatore dell'Empoli di Sarri molto abile in questo tipo di giocata) pesca di prima intenzione lo scatto di Bergwijn. In situazioni di palla scoperta questa linea difensiva non si mostra sempre reattiva ed è molto facile creare pericoli se i lanci sono effettuati in maniera precisa. Non sarei sorpreso, quindi, di rivedere una dinamica simile a quella che ha portato al goal di Zaniolo nel nobile precedente della scorsa stagione.
Inoltre nella Roma gioca un centrocampista che sa come punire questi comportamenti da parte delle difese avversarie, così come due attaccanti in grado di sfruttare molto bene la profondità lasciata dalla squadra di Slot. Quei giocatori sono Bryan Cristante, Tammy Abraham e Andrea Belotti: da questo asse possono poggiarsi le chances di qualificazione della formazione giallorossa.
COSA ASPETTARSI DA ROMA-FEYENOORD?
Quanto sopra esposto ha mostrato i principali punti di forza e debolezza del Feyenoord alla luce di quanto visto nel corso di questa stagione e, soprattutto, ipotizzando il tipo di partita che vedremo. Il contesto tattico sarà lo stesso visto nella finale di Conference League della
scorsa stagione, con la Roma che lascerà il possesso al Feyenoord per poi cercare di ripartire.
La differenza rispetto allo scorso anno non è sicuramente sull'atteggiamento tattico delle due squadre, quanto sugli interpreti. La Roma ha inserito la tecnica di Dybala nei suoi meccanismi ma ne ha persa più in basso con gli addii di Mkhitaryan e Sergio Olivera, sostituiti da Matic. I giocatori più temuti del Feyenoord della scorsa stagione, ossia Til e Sinisterra, sono partiti ma sono stati sostituiti al meglio da Szymanski ed Idrissi (tornato nella sua miglior versione dopo aver riabbracciato il suo mentore ai tempi dell'AZ, ossia Arne Slot); lo scorso anno la maggior parte dei goal sono arrivati da Dessers, mentre quest'anno oltre alle punte Gimenez e Danilo, lo stesso Szymanski è molto attivo in fase di finalizzazione. Anche le partenze di Malacia ed Aursnes, protagonisti allo United ed al Benfica sono state ben coperte, in particolare a metà campo dove sia Timber che Wieffer si sono mostrati dei partner perfetti per Kokcu in mezzo al campo.
Il doppio confronto con la Real Sociedad ha mostrato una Roma in grado di saper rendere inefficaci le trame offensive di una squadra ricca di tecnica come quella basca, ma attenzione a pensare che le dinamiche possono essere le stesse: il Feyenoord - soprattutto nella vittoria pivotale contro l'Ajax della scorsa settimana che l'ha lanciata verso la probabile vittoria della Eredivisie - ha mostrato di essere una squadra in grado di saper giocare anche con la spada e non solo con il fioretto e, a parere di chi vi scrive, sembra una squadra più forte e consapevole rispetto a quella dello scorso anno.
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