Alla fine i presidenti della nostra Serie A hanno dovuto cedere all'emergenza Coronavirus e sottostare alle decisioni del Governo in relazione al calendario delle partite e soprattutto al veto di disputarle a porte aperte, tutte le altre competizioni hanno mostrato di prendere decisioni concrete su come gestire al meglio la situazione senza buttare via una settimana in un calendario già reso ristretto dalla scelta scellerata di iniziare la stagione il 24 agosto anziché il 17 e di non giocare nel periodo natalizio; alla fine la Lega ha deciso di far slittare il campionato di una settimana permettendo il recupero in questo weekend della gare non disputate in quello precedente.
Questo significa che siamo di nuovo nel weekend di Juventus-Inter che sarà l'evento che chiuderà la domenica calcistica ma, dato che la giornata era già stata presentata la scorsa settimana, ho deciso di dedicare spazio alla serie B assieme ai principali campionati europei.
PREMIER LEAGUE
Il campionato inglese è arrivato alla ventinovesima giornata, con il Liverpool che, seppur reduce dalla doppia sconfitta contro il Watford in campionato e Chelsea in FA Cup, inizia a contare le settimane per festeggiare la vittoria del campionato ma dovrà in ogni caso rialzare la testa in vista della gara di ritorno contro l'Atletico la prossima settimana, ad Anfield farà visita il Bornemouth, in piena lotta per evitare la retrocessione; la giornata, inoltre, vedrà in campo il derby di Manchester (quarta sfida in stagione) e l'interessante sfida tra Chelsea ed Everton, ma, vista la grande lotta in corso per le posizioni europee, una partita che varrà la pena seguire è quella tra il Burnley ed il Tottenham.
BURNLEY-TOTTENHAM (SABATO ORE 18.30)
La partita di Turf Moor, dopo l'uscita di scena del Tottenham dalla FA Cup, rischia di assumere dei contorni drammatici per la squadra di Mourinho che, in caso di sconfitta, verrebbero sorpassati in classifica dagli stessi Clarets proprio alla vigilia della sfida di ritorno a Lipsia in Champions che potrebbe rappresentare la fine della stagione degli Spurs già da marzo.
Il Burnley si presenta alla partita forte di una serie positiva di 6 partite (dopo la sconfitta del Liverpool contro il Watford nello scorso weekend è la migliore serie aperta dopo quella dell'Arsenal, in serie positiva da 7 partite) frutto di un ritorno della squadra ad una perfetta esecuzione del calcio di Sean Dyche, ultimo degli eredi in questa Premier League, assieme a Steve Bruce ed il suo Newcastle, del kick and run che ha contraddistinto da sempre il calcio inglese (un po' come all'estero vedono il nostro catenaccio difensivo), difatti il sistema di gioco previsto da Dyche è alquanto chiaro e riconoscibile, 4-4-2 sempre molto compatto, specie con le due linee di difesa e centrocampo molto ravvicinate e strette verso il centro per coprire qualsiasi spazio nella zona centrale del campo lasciando quasi in maniera scientifica spazio sugli esterni per costringere gli avversari ad usare le fasce per far progredire il gioco e costringerli al cross dove i due centrali Tarkowsky e Mee possono giganteggiare a centro area.
Non è un caso infatti che il Burnley sia la squadra che affronti il maggiore numero di duelli aerei a partita (50,1), a dimostrazione che il piano gara per Dyche funziona sempre; il discorso non cambia neanche in fase offensiva, dove il lancio lungo è senza ombra di dubbio la soluzione più ricercata (con 72 lanci lunghi a partita è seconda al solo Sheffield United).
Altro dato che sottolinea la bontà della strategia difensiva della squadra di Dyche è data dall'incidenza dei tiri da fuori area delle squadre avversarie rispetto al totale dei tiri subiti: con il 42% quella del Burnley è la percentuale più elevata di tutto il campionato, dimostrando come gli avversari, a causa delle chiusure degli spazi centrali di accesso all'area utilizzino il tiro da fuori come unica soluzione per superare la resistenza difensiva.
Dunque per una squadra che fa fatica ad avere una strategia di gioco come il Tottenham in questo periodo, il Burnley non può che essere l'avversario peggiore. Mourinho continua a cambiare lo schieramento in campo della sua squadra per cercare di trovare la soluzione alle assenze che attanagliano la squadra.
In particolare le assenze di Son e Kane hanno tolto gran parte del valore offensivo della squadra di Mourinho che, nel cercare soluzioni offensive, ha tolto qualcosa alla squadra in termini di equilibrio; difatti, come la grafica di Understats evidenzia, dalla data dell'infortunio di Kane il Tottenham ha un valore di xG subiti simile a quello di squadre che stanno lottando per evitare la retrocessione; a questo si aggiungono limiti nei giocatori in rosa che la partita contro il Wolverhampton nell'ultima giornata di campionato ha dimostrato e contro il Norwich in FA CUP, come l'incapacità di alcuni elementi a reggere i confronti diretti contro i rispettivi avversari (vedi il povero Tanganga contro Adama Traore e Raul Jimenez) ed anche le difficoltà a finalizzare le poche occasioni che la squadra riesce a creare (vedi le occasioni divorate contro il Norwich in FA Cup).
Non ostante le difficoltà tecniche ed emotive il Tottenham resta una squadra superiore al Burnley, tuttavia Mourinho dovrà trovare degli accorgimenti per superare lo schieramento compatto dei Clarets: la soluzione vista nell'ultima settimana con Alli falso nueve a creare spazio per i tagli di Lucas e Bergwijn sembra essere una soluzione in grade di rendere gli Spurs più pericolosi in fase offensiva, tuttavia Mourinho ha già fatto più volte presente come quest'ultimi siano già stati spremuti a sufficienza nelle ultime settimane e con un calendario ancora fitto questo incide oltremodo sulla salute della squadra, per cui vedremo quali risposta questa partita ci darà.
Il Burnley si presenta alla partita forte di una serie positiva di 6 partite (dopo la sconfitta del Liverpool contro il Watford nello scorso weekend è la migliore serie aperta dopo quella dell'Arsenal, in serie positiva da 7 partite) frutto di un ritorno della squadra ad una perfetta esecuzione del calcio di Sean Dyche, ultimo degli eredi in questa Premier League, assieme a Steve Bruce ed il suo Newcastle, del kick and run che ha contraddistinto da sempre il calcio inglese (un po' come all'estero vedono il nostro catenaccio difensivo), difatti il sistema di gioco previsto da Dyche è alquanto chiaro e riconoscibile, 4-4-2 sempre molto compatto, specie con le due linee di difesa e centrocampo molto ravvicinate e strette verso il centro per coprire qualsiasi spazio nella zona centrale del campo lasciando quasi in maniera scientifica spazio sugli esterni per costringere gli avversari ad usare le fasce per far progredire il gioco e costringerli al cross dove i due centrali Tarkowsky e Mee possono giganteggiare a centro area.
Non è un caso infatti che il Burnley sia la squadra che affronti il maggiore numero di duelli aerei a partita (50,1), a dimostrazione che il piano gara per Dyche funziona sempre; il discorso non cambia neanche in fase offensiva, dove il lancio lungo è senza ombra di dubbio la soluzione più ricercata (con 72 lanci lunghi a partita è seconda al solo Sheffield United).
Altro dato che sottolinea la bontà della strategia difensiva della squadra di Dyche è data dall'incidenza dei tiri da fuori area delle squadre avversarie rispetto al totale dei tiri subiti: con il 42% quella del Burnley è la percentuale più elevata di tutto il campionato, dimostrando come gli avversari, a causa delle chiusure degli spazi centrali di accesso all'area utilizzino il tiro da fuori come unica soluzione per superare la resistenza difensiva.
In particolare le assenze di Son e Kane hanno tolto gran parte del valore offensivo della squadra di Mourinho che, nel cercare soluzioni offensive, ha tolto qualcosa alla squadra in termini di equilibrio; difatti, come la grafica di Understats evidenzia, dalla data dell'infortunio di Kane il Tottenham ha un valore di xG subiti simile a quello di squadre che stanno lottando per evitare la retrocessione; a questo si aggiungono limiti nei giocatori in rosa che la partita contro il Wolverhampton nell'ultima giornata di campionato ha dimostrato e contro il Norwich in FA CUP, come l'incapacità di alcuni elementi a reggere i confronti diretti contro i rispettivi avversari (vedi il povero Tanganga contro Adama Traore e Raul Jimenez) ed anche le difficoltà a finalizzare le poche occasioni che la squadra riesce a creare (vedi le occasioni divorate contro il Norwich in FA Cup).
Non ostante le difficoltà tecniche ed emotive il Tottenham resta una squadra superiore al Burnley, tuttavia Mourinho dovrà trovare degli accorgimenti per superare lo schieramento compatto dei Clarets: la soluzione vista nell'ultima settimana con Alli falso nueve a creare spazio per i tagli di Lucas e Bergwijn sembra essere una soluzione in grade di rendere gli Spurs più pericolosi in fase offensiva, tuttavia Mourinho ha già fatto più volte presente come quest'ultimi siano già stati spremuti a sufficienza nelle ultime settimane e con un calendario ancora fitto questo incide oltremodo sulla salute della squadra, per cui vedremo quali risposta questa partita ci darà.
BUNDESLIGA
Continua la grande lotta in testa alla Bundesliga dove adesso a fare la differenza può essere il calendario che sta permettendo, oltre allo stupefacente stato di forma mostrato anche in Champions, al Bayern Monaco di allungare in classifica grazie al fatto che le sue concorrenti impegnate negli scontri diretti, inevitabilmente si tolgono punti a vicenda. Anche il prossimo weekend potrebbe non essere da meno per la squadra di Flick, con il Lipsia impegnato nella trasferta tutt'altro che semplice in casa del Wolfsburg e con Borussia Moenchengladbach e Borussia Dortmund che si affrontano nello scontro diretto; per il Bayern, invece, impegno all'Allianz Arena nel derby bavarese contro l'Augsburg che è la partita che segnaliamo per questa giornata.
BAYERN MONACO - AUGSBURG (DOMENICA ORE 15.30)
Il motivo di principale interesse relativo a questo match è quello di guardare nel dettaglio l'evoluzione del Bayern Monaco nel corso di questa stagione fino a diventare una schiacciasassi che nel corso del 2020 ha lasciato solamente le briciole agli avversari. Hans Flick si sta guadagnando tanto credito negli ambienti del club bavarese rimettendo in piedi i principi che avevano portato il Bayern ad eccellere e ad essere un modello guida sotto la gestione di Pep Guardiola, ed infatti alcune scelte del tecnico sembrano essere proprio un retaggio del lavoro del tecnico catalano a Monaco.
In primis lo spostamento definitivo di Joshua Kimmich a centrocampo, la coppia formata da lui e Thiago Alcantara nel 4-2-3-1 proposto da Flick permette al Bayern di avere dei meccanismi di uscita palla praticamente inattaccabili, con il tedesco sempre bravo a dare sostegno ai due centrali difensivi o farsi trovare alle spalle della prima linea di pressione e senza mai farsi trovare sulla stessa linea in orizzontale rispetto a Thiago Alcantara.
Dalle mappe di azione relative alle due ultime partite del Bayern Monaco si nota bene come i due giocatori abbiano dei compiti diversi e come la loro disposizione in campo rifletta poi le necessità che la singola partita presenta per la formazione di Flick; nella partita di Londra contro il Chelsea si nota come Kimmich vada a prendersi il pallone più in basso tra i due centrali mentre contro l'Hoffenheim si apriva più a destra per ricevere e giocare palla e soprattutto mettersi a disposizione di Thiago del quale nelle mappe qui di fianco si evince una sua qualità molto raramente citata, ossia quella di recuperare palloni a metà campo, una qualità spesso offuscata dalle sue infinite qualità in fase di impostazione.
Ad affrontare il Bayern Monaco arriva l'Augsburg di Martin Schmidt, allenatore svizzero che sta cercando di far crescere questa squadra che già negli anni precedenti aveva visto l'Europa (precisamente nella stagione 2105/2016 quando partecipò all'Europa League) e che ora vorrebbe consolidarsi in Bundesliga. L'andamento della squadra bavarese è stato finora abbastanza discontinuo, con periodi dai risultati scarsi a grandi momenti di forma di cui avevamo parlato nel momento di massimo splendore (ossia prima della trasferta di dicembre a Lipsia prima della pausa invernale), nel 2020 il rendimento in termini di risultati non è affatto positivo, difatti in una virtuale classifica di questo anno solare la squadra di Schmidt si troverebbe al penultimo posto con 4 punti frutto di una vittoria, un pareggio e 5 sconfitte che, ad onor del vero, sono tutte arrivate contro avversarie sulla carta più forti eccetto l'Union Berlino.
A non cambiare invece è la strategia tattica del tecnico svizzero che tende a schierare la sua squadra con un 4-4-2 che, a seconda delle situazioni di gioco e dell'avversario può tramutarsi in un 4-2-3-1 o in un 4-2-2-2 con i due terzini Lichtesteiner e Max molto alti per dare ampiezza. Guardando i numeri desta curiosità la fase di non possesso dell'Augsburg che ha l'indice di aggressività PPDA più alto del campionato (15,87, dato Understats) non ostante sia una squadra che ami tenere alta la propria linea difensiva e fare un uso molto ampio della tattica del fuorigioco; come si evince dalle statistiche elaborate da WhoScored la squadra di Schmdt utilizza in maniera vincente il fuorigioco in media per 2,5 volte a partita, un dato che la vede nello stesso ordine di grandezza di squadre come Leverkusen, Lipsia e Moenchengladbach che fanno uso di una fase di non possesso volutamente più aggressiva perché allineata con una strategia di recupero palla molto aggressiva; invece l'Augsburg non ama aggredire particolarmente l'avversario bensì aspetta nella propria metà campo ma tiene alta la linea tenendo strette le linee, una strategia che paga in termini di tiri subiti (14,1, in linea con il dato medio della Bundesliga) ma non in termini di goal subiti (50, quartultima difesa del campionato) seppur a fronte di 33xG subiti (secondo il modello di Between The Posts), dato che la allinea a squadre come Hoffenheim e Schalke, messe decisamente meglio in classifica e che, quindi, meglio identifica, a mio parere, il valore della squadra.
Sarà molto interessante, dunque, capire come il Schmidt cercherà di fermare il sistema offensivo del Bayern, di certo la poca cura della linea difensiva in fase di palla scoperta come nei secondi tempi delle recenti sfide contro Borussia Dortmund e Borussia Moenchengladbach non può ripetersi a Monaco altrimenti ci sarà da preparare il pallottoliere.
In primis lo spostamento definitivo di Joshua Kimmich a centrocampo, la coppia formata da lui e Thiago Alcantara nel 4-2-3-1 proposto da Flick permette al Bayern di avere dei meccanismi di uscita palla praticamente inattaccabili, con il tedesco sempre bravo a dare sostegno ai due centrali difensivi o farsi trovare alle spalle della prima linea di pressione e senza mai farsi trovare sulla stessa linea in orizzontale rispetto a Thiago Alcantara.
Dalle mappe di azione relative alle due ultime partite del Bayern Monaco si nota bene come i due giocatori abbiano dei compiti diversi e come la loro disposizione in campo rifletta poi le necessità che la singola partita presenta per la formazione di Flick; nella partita di Londra contro il Chelsea si nota come Kimmich vada a prendersi il pallone più in basso tra i due centrali mentre contro l'Hoffenheim si apriva più a destra per ricevere e giocare palla e soprattutto mettersi a disposizione di Thiago del quale nelle mappe qui di fianco si evince una sua qualità molto raramente citata, ossia quella di recuperare palloni a metà campo, una qualità spesso offuscata dalle sue infinite qualità in fase di impostazione.
Ad affrontare il Bayern Monaco arriva l'Augsburg di Martin Schmidt, allenatore svizzero che sta cercando di far crescere questa squadra che già negli anni precedenti aveva visto l'Europa (precisamente nella stagione 2105/2016 quando partecipò all'Europa League) e che ora vorrebbe consolidarsi in Bundesliga. L'andamento della squadra bavarese è stato finora abbastanza discontinuo, con periodi dai risultati scarsi a grandi momenti di forma di cui avevamo parlato nel momento di massimo splendore (ossia prima della trasferta di dicembre a Lipsia prima della pausa invernale), nel 2020 il rendimento in termini di risultati non è affatto positivo, difatti in una virtuale classifica di questo anno solare la squadra di Schmidt si troverebbe al penultimo posto con 4 punti frutto di una vittoria, un pareggio e 5 sconfitte che, ad onor del vero, sono tutte arrivate contro avversarie sulla carta più forti eccetto l'Union Berlino.
A non cambiare invece è la strategia tattica del tecnico svizzero che tende a schierare la sua squadra con un 4-4-2 che, a seconda delle situazioni di gioco e dell'avversario può tramutarsi in un 4-2-3-1 o in un 4-2-2-2 con i due terzini Lichtesteiner e Max molto alti per dare ampiezza. Guardando i numeri desta curiosità la fase di non possesso dell'Augsburg che ha l'indice di aggressività PPDA più alto del campionato (15,87, dato Understats) non ostante sia una squadra che ami tenere alta la propria linea difensiva e fare un uso molto ampio della tattica del fuorigioco; come si evince dalle statistiche elaborate da WhoScored la squadra di Schmdt utilizza in maniera vincente il fuorigioco in media per 2,5 volte a partita, un dato che la vede nello stesso ordine di grandezza di squadre come Leverkusen, Lipsia e Moenchengladbach che fanno uso di una fase di non possesso volutamente più aggressiva perché allineata con una strategia di recupero palla molto aggressiva; invece l'Augsburg non ama aggredire particolarmente l'avversario bensì aspetta nella propria metà campo ma tiene alta la linea tenendo strette le linee, una strategia che paga in termini di tiri subiti (14,1, in linea con il dato medio della Bundesliga) ma non in termini di goal subiti (50, quartultima difesa del campionato) seppur a fronte di 33xG subiti (secondo il modello di Between The Posts), dato che la allinea a squadre come Hoffenheim e Schalke, messe decisamente meglio in classifica e che, quindi, meglio identifica, a mio parere, il valore della squadra.
Sarà molto interessante, dunque, capire come il Schmidt cercherà di fermare il sistema offensivo del Bayern, di certo la poca cura della linea difensiva in fase di palla scoperta come nei secondi tempi delle recenti sfide contro Borussia Dortmund e Borussia Moenchengladbach non può ripetersi a Monaco altrimenti ci sarà da preparare il pallottoliere.
LA LIGA
La vittoria del Real nel Clasico di domenica scorsa ha riportato la squadra di Zidane in vetta alla classifica e messo ulteriormente a nudo i difetti del Barcellona, tuttavia il campionato spagnolo è ricco di insidie ed il fattore campo sta assumendo un'incidenza non marginale nello sviluppo della stagione (basti vedere la differenza di rendimento del Barcellona tra casa e fuori) e che sicuramente avrà un impatto per la lotta alla Champions che vedrà nel weekend lo scontro diretto tra Atletico Madrid e Siviglia, il Getafe ospitare il Celta Vigo e la Real Sociedad impegnata a Barcellona, ed è proprio la partita del Camp Nou la nostra scelta per questo weekend della Liga.
BARCELLONA - REAL SOCIEDAD (SABATO ORE 18.30)
Il match del Camp Nou mette di fronte tanto talento con da una parte una squadra che fatica ad unire tutto questo talento in un senso compiuto ed una squadra che, invece, sta riuscendo nel far esplodere il talento di tanti interpreti che finora avevano fatto fatica ad esprimerlo ed altri che si stanno sgrezzando.
Il Barcellona continua a non risolvere il proprio problema delle prestazioni lontano dal Camp Nou dove con Setien in panchina ha trovato la vittoria solo sul campo del Betis e soffrendo tantissimo, mentre ha dovuto lasciare lo scalpo a Valencia, Bilbao (in Coppa del Re) e Madrid nel Clasico dello scorso weekend oltre al pareggio deludente ottenuto a Napoli in Champions League. La squadra blaugrana continua a mostrare forti difficoltà lontano da casa a resistere al pressing avversario così come fa fatica a coprire il campo in caso di schieramento basso dell'avversario, questo a causa di una difficoltà, in assenza di Suarez, nel trovare un giocatore che dia profondità al possesso prolungato.
La mappa dei tocchi del Barcellona ci conferma questa sensazione che ad occhio è facilmente percepibile, ossia i tre uomini più avanzati preferiscono giocare il pallone fuori dall'area di rigore, Messi e Griezmann non hanno nelle corde l'attacco diretto all'area di rigore, Setien pensava di ovviare alla cosa inserendo Vidal come vertice avanzato del rombo di centrocampo, ma anche il cileno fatica a dare questo tipo di contributo, per questo motivo il possesso palla, seppur di qualità spesso elevata tende a trasformarsi in un possesso sterile senza sbocchi offensivi; al Camp Nou generalmente la musica cambia e la ragione è principalmente data dall'effetto ambientale che evidentemente stimola maggiormente i giocatori e soprattutto le dimensioni dello stadio (un tempo anche quelle del campo) in alcune situazioni non permette ai giocatori avversari di tenere le distanze giuste sul terreno di gioco e lasciare, dunque, maggiori spazi ai giocatori blaugrana. Tuttavia Setien non può accontentarsi di questo e vedremo se dopo la doppia trasferta di Napoli e Madrid cercherà delle modifiche anche in termini di uomini per ovviare ai deficit strutturali della sua squadra.
L'avversario che scenderà in campo al Camp Nou non è affatto dei più semplici, difatti la Real Sociedad di Imanol Alguacil è una delle realtà più interessanti di questa Liga che, come indicato in premessa, sta lanciando alla ribalta talenti che faticavano a sbocciare (vedi Odegaard e Januzaj) così come continua a lanciare giocatori provenienti dalla sempre ricca cantera della società. Questa grande concentrazione di talento è messa insieme da Alguacil mediante un calcio di possesso (55,2% di media, quarta in questa statistica nella Liga) basato sulle rotazioni del 4-3-3 che si trasforma un 4-2-3-1 o un 4-1-4-1 a seconda degli interpreti messi in campo.
In fase di non possesso la Real Sociedad è molto aggressiva e cerca di recuperare subito il possesso o, in caso sia costretto a giocare sulla punta centrale, si dispone per andare a contendere le seconde palle, un atteggiamento riscontrabile dal dato sul PPDA pari a 7,59, dunque inferiore solo a quello del Getafe. Le mappe dei recuperi palla effettuati nelle ultime due partite di campionato contro Valencia e Valladolid mostrano nel dettaglio le qualità della squadra in questo fondamentale, per questa ragione una corretta applicazione delle strategie di recupero palla può essere una chiave di lettura della partita viste le difficoltà che il Barcellona ha riscontrato a Madrid quando la squadra di Zidane ha alzato il livello del pressing.
Il Barcellona continua a non risolvere il proprio problema delle prestazioni lontano dal Camp Nou dove con Setien in panchina ha trovato la vittoria solo sul campo del Betis e soffrendo tantissimo, mentre ha dovuto lasciare lo scalpo a Valencia, Bilbao (in Coppa del Re) e Madrid nel Clasico dello scorso weekend oltre al pareggio deludente ottenuto a Napoli in Champions League. La squadra blaugrana continua a mostrare forti difficoltà lontano da casa a resistere al pressing avversario così come fa fatica a coprire il campo in caso di schieramento basso dell'avversario, questo a causa di una difficoltà, in assenza di Suarez, nel trovare un giocatore che dia profondità al possesso prolungato.
La mappa dei tocchi del Barcellona ci conferma questa sensazione che ad occhio è facilmente percepibile, ossia i tre uomini più avanzati preferiscono giocare il pallone fuori dall'area di rigore, Messi e Griezmann non hanno nelle corde l'attacco diretto all'area di rigore, Setien pensava di ovviare alla cosa inserendo Vidal come vertice avanzato del rombo di centrocampo, ma anche il cileno fatica a dare questo tipo di contributo, per questo motivo il possesso palla, seppur di qualità spesso elevata tende a trasformarsi in un possesso sterile senza sbocchi offensivi; al Camp Nou generalmente la musica cambia e la ragione è principalmente data dall'effetto ambientale che evidentemente stimola maggiormente i giocatori e soprattutto le dimensioni dello stadio (un tempo anche quelle del campo) in alcune situazioni non permette ai giocatori avversari di tenere le distanze giuste sul terreno di gioco e lasciare, dunque, maggiori spazi ai giocatori blaugrana. Tuttavia Setien non può accontentarsi di questo e vedremo se dopo la doppia trasferta di Napoli e Madrid cercherà delle modifiche anche in termini di uomini per ovviare ai deficit strutturali della sua squadra.
L'avversario che scenderà in campo al Camp Nou non è affatto dei più semplici, difatti la Real Sociedad di Imanol Alguacil è una delle realtà più interessanti di questa Liga che, come indicato in premessa, sta lanciando alla ribalta talenti che faticavano a sbocciare (vedi Odegaard e Januzaj) così come continua a lanciare giocatori provenienti dalla sempre ricca cantera della società. Questa grande concentrazione di talento è messa insieme da Alguacil mediante un calcio di possesso (55,2% di media, quarta in questa statistica nella Liga) basato sulle rotazioni del 4-3-3 che si trasforma un 4-2-3-1 o un 4-1-4-1 a seconda degli interpreti messi in campo.
In fase di non possesso la Real Sociedad è molto aggressiva e cerca di recuperare subito il possesso o, in caso sia costretto a giocare sulla punta centrale, si dispone per andare a contendere le seconde palle, un atteggiamento riscontrabile dal dato sul PPDA pari a 7,59, dunque inferiore solo a quello del Getafe. Le mappe dei recuperi palla effettuati nelle ultime due partite di campionato contro Valencia e Valladolid mostrano nel dettaglio le qualità della squadra in questo fondamentale, per questa ragione una corretta applicazione delle strategie di recupero palla può essere una chiave di lettura della partita viste le difficoltà che il Barcellona ha riscontrato a Madrid quando la squadra di Zidane ha alzato il livello del pressing.
LIGUE 1
Il campionato francese è giunto alla giornata numero 28, una giornata che potrebbe avere risvolti molto importanti per delineare la classifica del campionato, difatti diversi sono gli scontri di particolare interesse che possono spostare gli equilibri di classifica ma soprattutto gli equilibri in termini di consapevolezza delle contendenti. In questo quadro si inserisce il derby della Costa Azzurra tra Nizza e Monaco, così come la trasferta complicata del PSG a Strasburgo che precede la sfida di Champions contro il Borussia che deciderà il destino di Thomas Tuchel sulla panchina dei parigini e l'incrocio tra Rennes e Montpellier che presenta diversi spunti di interesse; in presenza di questo imbarazzo della scelta la nostra scelta ricade sulla sfida del Pierre Mauroy dove il Lille sfida il Lione di Garcia, a caccia dei tre punti per credere nella rimonta per un posto alla prossima Champions League.
LILLE-LIONE (DOMENICA ORE 21)
Partita che potrebbe essere decisiva per la lotta al terzo posto disponibile per l'accesso alla Champions quello tra la squadra di Galtier e quella di Rudi Garcia; ad oggi le due squadre sono divise da 6 punti, ragion per la quale per il Lione la partita di domenica è indispensabile per restare in corsa per i primi 3 posti.
Il Lille si presenta a questa partita con una serie di 4 vittorie nelle ultime 6 partite; le due sconfitte sono frutto delle sfide perse contro il PSG ed il Marsiglia, ossia le prime due della classe, tuttavia già la sconfitta contro la squadra di Villas-Boas ha dato delle indicazioni positive a Galtier sulla strada che sta percorrendo, ossia, partendo dalla strategia societaria di crescere giovani talenti e farli esplodere, il tecnico ha trovato la strada per ricostruire la squadra dopo le partenze di Leao e Pepe, lo ha fatto con un 4-4-2 di base che può trasformarsi in un 4-2-3-1 dove l'obiettivo è quello di usare tutta l'ampiezza del campo per generare spazi su cui lanciare in profondità i vari Ikone, Bamba e Osimhen.
La passmap della partita contro il Nantes della scorsa settimana evidenzia molto bene le differenti soluzioni che Galtier ha costruito per far progredire l'azione ed allo stesso tempo sfruttare la velocità delle frecce a sua disposizione: quindi vediamo la palla lunga verso Osimehn spostato sul centro-destra per collegarsi in maniera più diretta con Ikone, possiamo notare i due terzini che hanno ampiezza così come la posizione sfalsata dei due centrali di centrocampo per generare linee di passaggio alle spalle delle linee di pressione avversarie, il tutto fatto a ritmi molto alti per il campionato francese, generando dunque ampie fasi di dominio della partita ma allo stesso tempo forti rischi di trovarsi senza benzina nelle fasi cruciali del match così come successo nell'ultima partita interna contro il Marsiglia, dove nella fase centrale del secondo tempo ha subito 2 goal ed un calcio di rigore poi parato da Maignan nel giro di neanche 10 minuti.
Il Lione che scenderà in campo a Lille è forse nel suo momento migliore della stagione e sicuramente nel miglior momento della gestione Garcia: la squadra lionese è reduce da tre vittorie consecutive tra campionato e Champions League e dalla sconfitta in semifinale di Coppa di Francia contro il PSG ma solo dopo che l'espulsione di Marcelo aveva rotto l'equilibrio evidente della partita.
La svolta per il Lione sembra avere il nome di Bruno Guimaraes, mediano arrivato dall'Atletico Paranaense e su cui Garcia ha subito scommesso consegnandoli la cabina di regia a centrocampo dove accoppiato a Tousart forma una cerniera che copre la difesa (vedi mappa della sua partita contro la Juventus) ed in fase di possesso fa partire l'azione e lascia libero Aouar (e lo stesso Tousart) di trovare spazio giocabile alle spalle del centrocampo avversario. Con la sua presenza in campo Garcia ha utilizzato anche la difesa a 3 che gli ha permesso nelle partite contro Metz e Juventus di avere maggiore copertura e permettere ai due esterni Dubois e Cornet di poter aggredire senza preoccuparsi più di tanto di ciò che accade alle proprie spalle; contro il Lille il saper coprire gli spazi è fondamentale per togliere ossigeno al talento di Ikone e Bamba in primis, per cui la sfida del Lione al Lille si presenta come una sfida carica di contenuti molto interessanti e, in base a quanto Garcia vorrà giocare a viso aperto, promette anche uno spettacolo godibile.
Il Lille si presenta a questa partita con una serie di 4 vittorie nelle ultime 6 partite; le due sconfitte sono frutto delle sfide perse contro il PSG ed il Marsiglia, ossia le prime due della classe, tuttavia già la sconfitta contro la squadra di Villas-Boas ha dato delle indicazioni positive a Galtier sulla strada che sta percorrendo, ossia, partendo dalla strategia societaria di crescere giovani talenti e farli esplodere, il tecnico ha trovato la strada per ricostruire la squadra dopo le partenze di Leao e Pepe, lo ha fatto con un 4-4-2 di base che può trasformarsi in un 4-2-3-1 dove l'obiettivo è quello di usare tutta l'ampiezza del campo per generare spazi su cui lanciare in profondità i vari Ikone, Bamba e Osimhen.
La passmap della partita contro il Nantes della scorsa settimana evidenzia molto bene le differenti soluzioni che Galtier ha costruito per far progredire l'azione ed allo stesso tempo sfruttare la velocità delle frecce a sua disposizione: quindi vediamo la palla lunga verso Osimehn spostato sul centro-destra per collegarsi in maniera più diretta con Ikone, possiamo notare i due terzini che hanno ampiezza così come la posizione sfalsata dei due centrali di centrocampo per generare linee di passaggio alle spalle delle linee di pressione avversarie, il tutto fatto a ritmi molto alti per il campionato francese, generando dunque ampie fasi di dominio della partita ma allo stesso tempo forti rischi di trovarsi senza benzina nelle fasi cruciali del match così come successo nell'ultima partita interna contro il Marsiglia, dove nella fase centrale del secondo tempo ha subito 2 goal ed un calcio di rigore poi parato da Maignan nel giro di neanche 10 minuti.
Il Lione che scenderà in campo a Lille è forse nel suo momento migliore della stagione e sicuramente nel miglior momento della gestione Garcia: la squadra lionese è reduce da tre vittorie consecutive tra campionato e Champions League e dalla sconfitta in semifinale di Coppa di Francia contro il PSG ma solo dopo che l'espulsione di Marcelo aveva rotto l'equilibrio evidente della partita.
La svolta per il Lione sembra avere il nome di Bruno Guimaraes, mediano arrivato dall'Atletico Paranaense e su cui Garcia ha subito scommesso consegnandoli la cabina di regia a centrocampo dove accoppiato a Tousart forma una cerniera che copre la difesa (vedi mappa della sua partita contro la Juventus) ed in fase di possesso fa partire l'azione e lascia libero Aouar (e lo stesso Tousart) di trovare spazio giocabile alle spalle del centrocampo avversario. Con la sua presenza in campo Garcia ha utilizzato anche la difesa a 3 che gli ha permesso nelle partite contro Metz e Juventus di avere maggiore copertura e permettere ai due esterni Dubois e Cornet di poter aggredire senza preoccuparsi più di tanto di ciò che accade alle proprie spalle; contro il Lille il saper coprire gli spazi è fondamentale per togliere ossigeno al talento di Ikone e Bamba in primis, per cui la sfida del Lione al Lille si presenta come una sfida carica di contenuti molto interessanti e, in base a quanto Garcia vorrà giocare a viso aperto, promette anche uno spettacolo godibile.
BONUS TRACK
Dopo aver analizzato il weekend dei principali campionati europei, come indicato in premessa, diamo spazio alla nostra serie B che, a differenza dei parenti ricchi ma poco organizzati della serie A, hanno stabilito di andare avanti a porte chiuse ove necessario. Il prossimo weekend arriva dopo un turno infrasettimanale che avvicina ulteriormente il Benevento al ritorno in serie A (+20 sul Crotone terzo), nel turno che si gioca questo weekend gli uomini di Inzaghi affrontano nel posticipo di domenica sera il Pescara, unica squadra capace di sconfiggere finora le streghe, mentre il Frosinone secondo, dopo lo stop di Livorno, affronta in casa la Cremonese; il programma, inoltre, prevede una sfida dalla rivalità iconica come quella tra Pisa e Livorno, mentre la scelta della gara da seguire è quella tra Venezia e Crotone.
VENEZIA-CROTONE (SABATO ORE 15)
La scelta della sfida dello stadio Penzo di Venezia è data dal fatto che Venezia e Crotone sono due delle squadre di questo campionato che ci stanno dando degli elementi di interesse a livello tecnico e tattico in questo campionato; non è facile in serie B cercare di imporre un calcio basato sul possesso palla con anche la ricerca di principi del gioco di posizione, per questo a Dionisi e Stroppa va dato un grande riconoscimento per il lavoro svolto, un lavoro apprezzato anche dai rispettivi club, con il Venezia che continua a credere nel lavoro del giovane tecnico toscano, seppure la classifica della squadra non sia affatto buona, dall'altra parte la società calabrese ha ricominciato la stagione con Stroppa non ostante le grandi difficoltà e le delusioni della scorsa stagione credendo nella crescita che la squadra aveva dimostrato nelle fasi finali del passato campionato.
Il Venezia è solito schierarsi con il 4-3-1-2 da cui Dionisi non ha praticamente mai derogato, l'azione parte sempre da dietro dai difensori centrali con il regista Fiordilino come vertice basso del rombo di centrocampo; a livello statistico infatti i centrali Modolo e Casale e lo stesso Fiordilino si trovano ai primi 15 posti tra i giocatori che hanno completato il maggior numero di passaggi in serie B; i terzini hanno il compito di dare ampiezza e di servire i movimenti ad aprirsi del trequartista Aramu o di una delle due punte nel tentativo di aprire la difesa avversaria; in fase di non possesso la difesa resta molto alta mentre la squadra si tiene compatta e cerca di chiudere gli spazi centrali.
Il possesso palla insistito, come si evince dai dati elaborati da FootballCritic, rappresentano il punto in comune tra la squadra di Dionisi e quella di Stroppa: la società arancio-nero-verde, pur avendo obbiettivi di classifica non più ambiziosi della salvezza ha scelto Dionisi proprio per proporre questo tipo di calcio e, bisogna dirlo, a tratti il Venezia è una delle realtà più godibili in termini di qualità del gioco espressa, purtroppo per loro la presenza in rosa di elementi molto acerbi li espone ad errori individuali sia in fase di possesso che di non possesso che spesso inficiano in maniera decisiva sul risultato, ma non per questo la strategia della società lagunare non può che considerarsi come positiva.
Dall'altra parte il Crotone, tra alti e bassi, è in piena corsa per la promozione diretta in serie A visto che solo 1 punto la divide dal Frosinone seconda forza del campionato; come si evince dalla grafica mostrata sopra in relazione al Venezia, anche Stroppa ha implementato una strategia in Calabria basata sul possesso palla (55% in media, migliore del campionato) ma partendo da uno schieramento tattico diverso, basato sul 3-5-2 in cui l'impostazione è demandata ai 3 centrali di difensivi (in particolare Marrone e Golemic) a cui si aggiunge il vertice basso del centrocampo Barberis, ove ciò non sia possibile a causa della pressione avversaria si cerca di allargare il gioco sugli esterni Molina e Mazzotta che si associano con le mezzali Benali e Crociata oppure anche, quando necessario, appoggiarsi sulle sponde di Simy per la seconda punta che può essere Junior Messias o l'ex Benevento Armenteros.
Data la grande diversità di opzioni a disposizione di Stroppa, non è casuale come la squadra rossoblu sia anche quella che oltre al miglior possesso palla è anche quella che va maggiormente al tiro nel campionato cadetto; la principale differenza tra la squadra di Stroppa ed il Venezia è la frequenza con cui il possesso palla effettuato porta al tiro, la compresenza di tiratori da fuori come Benali e Crociata a cui si aggiunge la continua (a volte eccessiva) voglia di Messias di trovare la porta con giocate individuali e la presenza in area di Simy.
Sarà senza dubbio interessante capire quale delle due squadre dovrà rinunciare al possesso palla, per questo vedremo quanto i due allenatori avranno voglia di andare a contendere il possesso palla all'avversario e quanti rischi vorranno concedersi alle loro spalle, il giusto compromesso è sempre difficile trovarlo, chi ci riuscirà avrà in mano il controllo della partita.
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