venerdì 11 marzo 2022

Come Sebastian Hoeness ha rilanciato l'Hoffenheim


Quando siamo giunti a nove giornate dalla fine della Bundesliga, come previsto alla vigilia della stagione, c'è una grande ressa alle spalle dei dominatori del Bayern Monaco. All'interno di questa c'è una squadra che sta emergendo a suon di prestazioni e di risultati, supportati da uno stile di gioco ben riconoscibile: stiamo parlando dell'Hoffenheim di Sebastian Hoeness, nipote di Uli, ex calciatore e dirigente di spicco del Bayern Monaco.

E' proprio dalla squadra bavarese che l'attuale allenatore dell'Hoffenheim proviene, essendo stato la guida tecnica della seconda squadra del Bayern che ha portato al trionfo nella terza serie tedesca nel 2020 in contemporanea con i trionfi della prima squadra. Tanto è bastato a convincere il club di Sinsheim a puntare su di lui per dare continuità al lavoro lasciato due stagioni prima da Julian Nagelsmann.

Dopo la prima stagione con alti e bassi e tanti infortuni, in questa stagione il tecnico bavarese è riuscito a dare continuità alla squadra e così, grazie ad un calcio che sa unire possesso palla e verticalità unitamente ad una fase di non possesso molto peculiare, oggi il suo Hoffenheim si trova al quarto posto in classifica con la concreta speranza di far risuonare nuovamente la musica della Champions League alla PreZero Arena, dove sabato prossimo arriverà a far visita il Bayern Monaco del grande ex Julian Nagelsmann.


LO SCHIERAMENTO DELL'HOFFENHEIM



A dimostrazione del fatto che la strategia di gioco conta di più dei moduli con cui una squadra entra in campo, la squadra di Hoeness non ha un modulo ben definito, in quanto questo viene modificato in base agli uomini a disposizione o dal tipo di avversario da affrontare.

Una preferenza la si può notare per l'utilizzo di una difesa a tre ed un centrocampo composto da due mediani più due esterni a tutta fascia con tre variazioni sul tema riguardo i tre davanti, dove l'Hoffenheim può schierarsi con un trequartista alle spalle di due punte, una punta supportata da due trequartisti o con tre giocatori sulla stessa linea, per poi trasformarsi in un 3-5-2 quando viene abbassato Baumgartner.

Analizzando i vari schieramenti e gli uomini utilizzati da Hoeness in campionato ho provato a sintetizzare la formazione base della squadra di Sinsheim, con Baumann portiere e primo costruttore della squadra; la linea difensiva è molto particolare visto che per 2/3 è composta da due giocatori nati come centrocampisti: Vogt è stato retrocesso in difesa diversi anni fa da Nagelsmann, Hoeness ha fatto la stessa cosa con Grillitsch. A centrocampo troviamo Samassekou, l'uomo di equilibrio del sistema di gioco, affiancato da un altro palleggiatore come Geiger; sugli esterni agiscono Kaderabek a destra ed il promettentissimo David Raum a sinistra. Tanto talento in avanti con Baumgartner e Kramaric che supportano la punta che può essere Bebou o l'israeliano Dabbur. In giallo ho voluto indicare gli altri giocatori utilizzati e che possono modificare lo schieramento della squadra: a centrocampo Stiller e Rudy fanno da backup ai due centrali di centrocampo, Akpoguma può essere schierato come terzo di difesa ma anche come esterno a destra, mentre Georginio Rutter è l'altra next big thing a disposizione del tecnico della squadra e può agire da punta centrale, seconda punta o da uno dei due uomini a supporto della punta centrale.



IL GIOCO PARTE SEMPRE DA DIETRO


La principale caratteristica dell'Hoffenheim di Hoeness sta nella scelta degli interpreti in fase di costruzione del gioco: con una difesa a tre in cui giocano Vogt e Grillitsch è chiarissimo l'intento del tecnico di volere giocatori con visione di gioco ed abili nel palleggio per poter dare il via l'azione con l'obiettivo di attirare il pressing avversario e colpire alle loro spalle.

Se andiamo a vedere il grafico relativo al coinvolgimento medio dei giocatori nel corso del campionato, è evidente come entrambi siano i giocatori da cui passano il maggior numero dei palloni, mentre si può anche notare la grande quantità di palloni ricevuti dai centrocampisti centrali ma soprattutto da Kramaric e Baumgartner, ossia gli uomini target della costruzione da dietro che ricevono nei mezzi spazi in zona rifinitura (ossia la zona tra centrocampo e difesa avversaria). Inoltre le diverse posizioni sul grafico mostrano anche il diverso coinvolgimento dei due esterni Kaderabek e Raum, il primo maggiormente ricercato dai passaggi progressivi, il secondo invece che partecipa anche ai meccanismi in costruzione come vedremo dettagliatamente più avanti.

La costruzione da dietro tipica dell'Hoffenheim è quella composta dal rombo formato dai tre centrali di difesa ed uno dei due centrocampisti. In genere sono i due braccetti a portare palla mentre il vertice alto del rombo è chiamato ad attrarre la pressione del centrocampo avversario per liberare spazio alle ricezioni alle spalle. Spetta, quindi, ai tre difensori il compito di far avanzare il pallone con un passaggio progressivo, questo spiega la centralità nel gioco di Vogt le cui veci, in questo esempio, le fa l'americano classe 2000 Chris Richards.

Come anticipato sopra, dei due esterni Raum è quello maggiormente coinvolto nella fase di costruzione, questo per aiutare l'uscita del pallone in fasi in cui l'avversario è molto aggressivo, soprattutto quando decide di togliere a Vogt la libertà di giocare il pallone. In questo esempio il Leverkusen manda l'esterno offensivo in pressione sul capitano dell'Hoffenheim, per questo motivo l'esterno sinistro si abbassa per fornire supporto alle spalle della pressione dell'avversario. Inoltre questo esempio ci mostra un'altra costante del sistema di costruzione voluto da Hoeness, ossia Florian Grillitsch che dalla posizione di centrale di difesa avanza dietro la prima linea di pressione per migliorare lo scaglionamento della squadra ed attrarre la pressione dell'avversario per creare più spazi alle spalle da attaccare.

Inoltre questo schieramento in costruzione è molto importante anche per creare un sistema automatico di marcature preventive in caso di perdita del pallone. In questo esempio si può notare chiaramente il rombo di costruzione schierato in difesa preventiva, con il centrocampista centrale che supporta l'aggressiva fase di riconquista del pallone nel momento in cui viene perso.




LO SVILUPPO MEDIANTE I TRIANGOLI E L'UTILIZZO DEL TERZO UOMO


La costruzione è il punto di partenza della strategia dell'Hoffenheim in fase di possesso, questo perché attira la pressione avversaria per poi cercare di colpirla alle spalle. Ma come riesce la squadra tedesca a superare la pressione? Qui entrano in campo l'utilizzo di triangoli per muovere il pallone in avanti e quello del terzo uomo, ossia un giocatore posizionato in modo tale da rendere possibile la connessione tra due giocatori interrotta dal posizionamento dell'avversario.

Analizzando statisticamente i metri guadagnati con i passaggi o con le conduzioni e le azioni che hanno portato al tiro possiamo definire chi fa progredire il gioco e chi cerca di rifinirlo, così vediamo ancora una volta i difensori che fanno avanzare il gioco (ancora una volta è visibile la centralità di Vogt in tal senso) mentre vediamo i due esterni Kaderabek e Raum che sono il punto d'unione tra fase di sviluppo e quella di rifinitura, con la loro capacità di condurre il pallone in corsa e di creare opportunità con i loro cross ed anche dai piazzati. La presenza di Grillitsch nello stesso quadrante si spiega con il suo coinvolgimento nelle palle da fermo quando queste vengono battute con l'opzione di un passaggio corto.

L'utilizzo dei triangoli è molto più frequente in partite contro squadre che non vanno a contendere la costruzione bassa dell'Hoffenheim ma preferiscono togliere la progressione centrale del pallone, così l'unico modo per risalire il campo resta quello di farlo per vie laterali. Così vediamo spesso a sinistra il terzo di difesa condurre il pallone per poi creare un triangolo con il centrocampista e l'esterno di parte.



Ma anche a destra queste combinazioni e questo schieramento viene utilizzato per questo scopo, seppur in maniera meno frequente, ossia quando non trovando spazio da un lato, il gioco viene ribaltato su quello opposto. Anche in questo caso si può vedere come i tre difensori siano attenti alle marcature preventive qualora il pallone venga perso, in tutto questo è ben visibile la voglia degli Hoffe di avere sempre il mano il controllo territoriale della partita.

La soluzione dell'utilizzo del terzo uomo è utilizzata più frequentemente, invece, in situazioni in cui il pressing avversario è più aggressivo oppure viene ben attirato dai centrocampisti: il loro movimento a venire incontro alla zona di costruzione porta la pressione avversaria ad allungare la squadra ed ecco che qui Vogt o Grillitsch possono usare il loro piede educato per usarli come "muro" per chiudere una triangolazione o per generare una linea di passaggio in verticale per gli elementi più avanzati. In questo esempio il terzo uomo restituisce il pallone a Vogt che serve in verticale il pallone per lo scatto di Raum alle spalle del terzino del Leverkusen. Indubbiamente la combinazione che permette a Raum di essere servito in profondità sulla corsa è una delle soluzioni più utilizzate e questo spiega il motivo per il quale il terzino sinistro campione d'Europa Under 21 sia il giocatore con all'attivo il maggior numero di azioni di tiro create.




DIFENDERE IN AVANTI PER NON RISCHIARE DIETRO


La strategia in fase di non possesso è molto chiara e prevede una evidente presa di posizione dell'Hoffenheim sul modo di difendere: così come la fase di possesso inizia mediante una costruzione dalla linea difensiva composta appositamente da due centrocampisti a tale scopo, la fase di non possesso inizia sulla trequarti avversaria con lo scopo di ridurre al minimo le fasi di difesa posizionale in cui la presenza di un solo difensore puro può creare delle difficoltà.

Se andiamo a vedere i dati sui tiri subiti in Bundesliga, la squadra di Hoeness è tra le squadre che concede di meno nell'intero campionato, anche il dato degli xG complessivi subiti (in base al modello StatsBomb) permette alla quarta forza del campionato tedesco di avere dei dati difensivi che premiano la strategia della squadra di Hoeness. Come andremo a vedere questa strategia porta la squadra a subire di meno ma quando subisce tende a concedere occasioni mediamente più importanti agli avversari.

Se invece vogliamo analizzare la strategia di pressione, avremo modo di notare come la strategia è aggressiva ma ragionata: l'obiettivo, come vedremo, è quello di costringere l'avversario a forzare la giocata per superare il blocco centrale con baricentro medio-alto predisposto dall'allenatore nativo di Monaco di Baviera per poi aggredire quando si attivano i cosiddetti pressing trigger, ossia quelle situazioni che attivano il pressing (per esempio un passaggio all'indietro o un passaggio in una zona laterale del campo). In base a questo grafico l'Hoffenheim va a disturbare l'avversario molto frequentemente sulla sua trequarti ma allo stesso tempo la percentuale di passaggi concessi agli avversari è più elevata se confrontata ad altre squadre che difendono in avanti, questo perché l'obiettivo non è il recupero palla immediato ma non concedere l'avanzamento in campo. 

Anche il dato del PPDA (10,19 secondo Wyscout) e del BDP  (in negativo secondo il calcolo di Soccerment, quindi vuol dire che l'Hoffenheim concede in media più passaggi all'avversario rispetto alle altre squadre) confermano che siamo di fronte ad una squadra che non vuole sporcare il possesso all'avversario.

Questi valori statistici sono una spiegazione dell'atteggiamento in non possesso della squadra di Sinsheim che punta a togliere accesso centrale all'avversario. Come si evince da questo fermo immagine, i due attaccanti creano una prima linea di pressione che punta solamente a disincentivare il portiere avversario a servire i due difensori centrali, una situazione che attiverebbe il pressing trigger; alle loro spalle le due mezzali sono già pronti ad aggredire sulle ricezioni dei due mediani del Leverkusen. L'obiettivo dell'Hoffenheim è costringere l'avversario a lanciare lungo e andare sugli esterni dove a propria volta si sposterà la pressione.

La prima pressione, inoltre, non prevede uno schieramento predefinito ma segue solamente il principio della chiusura degli accessi centrali: qui vediamo il sistema di pressione contro una squadra che gioca con un vertice basso anziché i due mediani, i due attaccanti sono coadiuvati da una delle mezzali nel togliere linee di passaggio ai centrali difensivi avversari. Come si vede nel fermo immagine il vertice basso avversario è totalmente ingabbiato per cui il centrale dell'Augsburg in possesso palla non ha soluzioni centrali per far progredire l'azione.

Quando invece l'avversario avanza e prende campo, lo schieramento difensivo dell'Hoffenheim diventa un 5-3-2 con i 3 centrocampisti ed i 2 attaccanti che continuano nel loro compito di chiudere il centro del campo e la linea dei 5 difensori pronta ad affrontare gli avversari con uscite individuali dalla linea per fermare la ricezione tra le linee o ritardare l'azione avversaria. Tutto questo spiega perché l'Hoffenheim sia una delle squadre che subisce meno l'iniziativa e soprattutto meno tiri a partita.

Anche da questo esempio è ben visibile il principio di chiudere il centro del campo; un altro elemento importante è la distanza tra il giocatore avversario in possesso palla e quello dell'Hoffenheim in pressione, a quest'ultimo seppur non viene richiesto di andare ad aggredire per riconquistare il pallone, deve comunque muoversi in modo tale da non concedere eccessiva libertà di calcio all'avversario generando una situazione di "palla scoperta", circostanza che renderebbe vana la strategia difensiva.

Il motivo sta nel fatto che una mancata copertura del pallone metterebbe a nudo il limite di questo sistema con baricentro medio-alto, ossia lo spazio lasciato in profondità alle spalle della linea difensiva: se a chi gioca da dietro viene permesso di giocare il pallone liberamente verrebbero fuori le difficoltà dei centrali difensivi nel correre all'indietro, tanto più che si tratta spesso e volentieri di giocatori come Vogt e Grillitsch che tanto danno in fase di impostazione ma che non possono certo garantire molto in situazioni di uno contro uno difensivi, tanto più in velocità.




CONCLUSIONI


Domani pomeriggio l'Hoffenheim affronterà un Bayern Monaco appena uscito dal martedì di Champions con le 7 reti realizzate al Salisburgo; all'andata la formazione di Nagelsmann vinse 4-0 mostrando i limiti della squadra di Hoeness sopra esposti ma anche le qualità di una squadra che non vuole lasciare il predominio territoriale ai propri avversari accettando i rischi che questa scelta comporta.

Il quarto posto in classifica e la differenza marcatamente positiva tra xG realizzati e xG subiti (secondo posto in base al modello Understat, quinto posto secondo il modello FbRef/StatsBomb) depongono decisamente a favore della strategia messa in piedi dall'allenatore bavarese che ha anche avuto il merito di far esplodere il talento di Raum e di Rutter.

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