Da oggi questo blog ospiterà una rubrica in cui settimanalmente andremo a discutere del Bari, un modo per parlare non solo della formazione biancorossa permettendo ai tifosi biancorossi di leggere qualcosa di ragionato sulle partite della squadra di Mignani, ma anche un modo per presentare di settimana in settimana l'intero campionato cadetto mediante le avversarie che i galletti andranno ad affrontare di volta in volta.
Assieme a me ci sarà Giovanni Fasano, al quale ci accomuna l'origine della provincia barese da cui deriva la passione per la squadra biancorossa e tutto ciò che gira attorno alla squadra, ma soprattutto ci accomuna il desiderio di scrivere il nostro punto di vista su ciò che accade nel mondo del calcio, soprattutto sul terreno di gioco. Potete trovare gli scritti di Giovanni qui.
In questo primo episodio parleremo di Perugia-Bari, partita che coincide anche con la prima vittoria in campionato della formazione biancorossa, un 3-1 che pone in un continuum le sfide tra queste due squadre con gli ultimi due precedenti della stagione 2017-2018, quella che si concluse con il fallimento del Bari di Giancaspro, partite entrambe vinte con lo stesso risultato dalla formazione allora allenata da Fabio Grosso.
Iniziamo con un’opinione generale, che partita è stata Perugia-Bari?
Giovanni Fasano - Perugia-Bari ha evidenziato in modo chiaro caratteristiche, pregi e difetti delle sue squadre. Il Bari, nonostante il rigore calciato da Olivieri e parato da Caprile, ha approcciato meglio la gara. Sfruttando la superiorità tecnica a centrocampo, i biancorossi hanno messo alle corde i padroni di casa creando densità nei corridoi centrali. Ottenuto il vantaggio, come spesso le capita, la squadra di Mignani ha abbassato troppo il baricentro, non riuscendo mai ad organizzare una difesa posizionale ordinata ed efficacia.
Attraverso continui cambi di fronte, il Perugia ha giovato delle difficoltà del centrocampo barese nelle scalate sui quinti di centrocampo per rifinire attraverso i cross la grande mole di gioco prodotta nella seconda metà del primo tempo. La ripresa è stata indirizzata da una serie di episodi che hanno condizionato incontrovertibilmente l’esito della gara. Il Bari ha fornito una prestazione a due facce: cinico e implacabile in fase offensiva, fragile e disattento quando si trattava di difendere.
|
La mappa degli ingressi in area del Perugia è abbastanza esemplificativa su quanto abbiano giocato esclusivamente sulla rifinitura laterale (Fonte: Wyscout). |
Dal Perugia ci si aspettava una partita più di rimessa, probabilmente maggiormente nelle corde della squadra di Castori, ma il gol subito a freddo ha ribaltato i programmi degli umbri. Offensivamente è una squadra senza troppe velleità, che fonda le sue fortune sulle rifiniture laterali (specialmente di Casasola) e sulla capacità degli attaccanti di vincere più duelli possibili (in questo senso, buona prova di Strizzolo). In fase di non possesso non si vede ancora la mano di Castori. Nel complesso è stata una gara divertente ma fortemente condizionata da un terreno di gioco ai limiti dell’impraticabilità. In tal senso, una squadra come il Bari, abituata a tessere le sue trame di gioco attraverso combinazioni palla a terra, è stata ulteriormente svantaggiata.
Nicola Lozupone - L’analisi di Giovanni è stata molto accurata, i primi cinque minuti di partita non hanno avuto assolutamente nulla di logico, poi il goal di Folorunsho ha portato il Bari ad abbassarsi molto pericolosamente, un atteggiamento su cui Mignani dovrebbe lavorare, anche perché non mi sembra, questa, una squadra che difetti di personalità.
Riguardo il Perugia, mi trovo perfettamente d’accordo con Giovanni, lo svantaggio iniziale li ha anche costretti a giocare un tipo di partita in cui il loro allenatore non è sicuramente a proprio agio. L’idea che mi sono fatto è che la squadra umbra è molto indietro con il lavoro, oltretutto ritengo che la rosa sia stata indebolita fortemente dalle partenze di Chichizola (a mio parere il miglior portiere della scorsa serie B), Falzerano e Burrai, ma soprattutto dall’addio di Alvini. Le condizioni del terreno e dello stadio Curi rappresentano una bella allegoria per descrivere come è messa la squadra perugina al momento, vediamo da qui al 1 settembre se porteranno qualche altro rinforzo.
Passiamo alle cose belle di questa partita, partiamo dalla combinazione stretta che ha portato al goal di Folorunsho, altro da segnalare?
Giovanni Fasano - Il gol del momentaneo 0-1 realizzato da Folorunsho è il compendio di ciò a cui ambisce il Bari quando ha il pallone. Sfruttando le caratteristiche diverse ma complementari di centrocampisti e attaccanti, la squadra di Mignani ci ha già abituato a queste combinazioni dall’alto tasso tecnico realizzate anche in spazi congestionati. Nello specifico, il tempismo e la forza con cui Cheddira e Folorunsho attaccano la profondità ben si sposano con la capacità dei vari Maita, Antenucci, Botta di muoversi al fine di disordinare le linee avversarie, creare spazi per i compagni e poi imbeccarli.
Già contro il Palermo la squadra aveva dato sfoggio della sua qualità nel forzare e aprire difese ermetiche, senza però trovare in modo diretto la via del gol, contro il Perugia ciò è avvenuto. Parlando di singoli, vanno nuovamente evidenziate le prestazioni di Mattia Maita e Walid Cheddira. Mister Mignani ieri sera ha parlato della necessità di saper vestire sia l’abito da sera che la tuta di lavoro, sottolineando come il suo Bari abbia saputo interpretare bene una gara sporca e fisica. Ecco, non esiste giocatore del Bari che sappia coniugare queste due anime come il centrocampista ex Catanzaro. Oltre all’illuminante assist per Folorunsho, Maita ha confezionato l’ennesima prestazione di quantità, battagliando con gli avversari e ripulendo al meglio i palloni respinti dalla difesa.
Per quanto riguarda l’attaccante di origine marocchina, al momento gode di una condizione fisica smagliante. Rispetto alla scorsa stagione sono evidenti i grossi miglioramenti fatti nel gioco spalle alla porta, ma la parte più esaltante del suo talento resta la velocità e la potenza che sprigiona quando attacca la profondità. Pur avendo ricevuto pochi palloni giocabili ieri, Cheddira è riuscito a costruirsi almeno tre nitide occasioni da gol, di cui una cestinata in modo un po’ goffo nei primi secondi di gioco. I miglioramenti da compiere sono diversi, ma Cheddira continua a dimostrare di avere basi più che solide su cui costruire il suo gioco.
Nicola Lozupone - Come già avevo indicato nell’analisi di
Bari-Palermo della scorsa settimana, il rombo del centrocampo barese e le due punte rappresentano il nucleo del gioco di Mignani e le combinazioni strette in zona rifinitura sono la chiave che il Bari usa per aprire le difese avversarie. Il goal di Folorunsho è frutto di grandissime qualità tecniche e di attacco degli spazi da parte degli invasori biancorossi, ma anche frutto dei meccanismi corali creati da Mignani.
|
Anche la mappa degli ingressi in area del Bari ci mostra quanto, contrariamente al Perugia, la squadra di Mignani preferisca sfondare centralmente (Fonte: Wyscout). |
A livello individuale rispetto alla partita contro il Palermo ho visto un Maiello molto più lucido in entrambe le fasi, per il resto mi sento di sottoscrivere quanto affermato da Giovanni in merito alla prestazione di Maita e sulle qualità di Walid Cheddira: il goal del momentaneo 2-0 vede sicuramente la complicità della coppia Angella-Gori, ma a loro discolpa va anche detto che è davvero difficile pensare che un giocatore possa mangiare cinque metri di vantaggio con quattro falcate, e questo sta rendendo Cheddira un attaccante difficilissimo da gestire per le linee difensive avversarie (chiedere anche a Marconi del Palermo per informazioni).
Ultima nota la dedico al buon ingresso in partita di Leonardo Benedetti; certo 11 minuti non sono un campione sufficiente per esprimere un giudizio compiuto sul ragazzo ma sono rimasto favorevolmente impressionato dalla confidenza che ha mostrato con il pallone tra i piedi, sono curioso di rivederlo.
Ora le cose meno belle, dietro il Bari ha concesso molto, soprattutto sui calci da fermo, si poteva fare una partita più coraggiosa senza farsi chiudere in area dal Perugia?
Giovanni Fasano - E’ indubbio che il Bari ieri abbia denunciato grossi problemi nel difendere sia i calci da fermo che i cross. Nelle prime due giornate la coppia Di Cesare-Terranova aveva evidenziato tutti i suoi limiti (soprattutto atletici) nella copertura della profondità, disimpegnandosi bene, però, nella protezione dell’area di rigore. Ieri, la fisicità degli attaccanti umbri, coadiuvati dalla presenza costante di Luperini, hanno mandato in tilt l’esperta coppia e l’intero castello difensivo barese.
Oltre a migliorare collettivamente nella gestione di queste situazioni, il Bari ha bisogno dell’ingresso in pianta stabile nell’undici titolare di Francesco Vicari, difensore completo e atleticamente più pronto dei due veterani. Sulle fasce, altro punto dolente dello scacchiere biancorosso, Pucino ha fornito una prova solida, mentre Ricci pur garantendo un buon supporto alla fase offensiva continua ad evidenziare grossi limiti nella gestione degli 1vs1 difensivi.
Prestazione opaca anche per Raffaele Maiello, brillante nel lavoro difensivo (8 contrasti vinti su 12 ingaggiati), ma estremamente deficitario nella distribuzione del pallone. Soprattutto a causa della sua imprecisione il Bari ha faticato a gestire il pallone nelle fasi di massima spinta dei padroni di casa. Nel folto centrocampo barese manca un giocatore in grado di alternarsi con l’ex vertice basso del Frosinone.
|
Le posizioni medie e la mappa dei passaggi mostrano inequivocabilmente quanto sia stato basso il baricentro del Bari. (Fonte: Wyscout) |
Nicola Lozupone - La difesa continua ad essere il punto debole di questa squadra, come giustamente menzionato da Giovanni, la coppia Di Cesare-Terranova prova a metterci l’esperienza ma a livello tecnico fanno una gran fatica sia nei duelli individuali (molto generosa la prestazione di Strizzolo nel Perugia) che nel gestire lo spazio alle proprie spalle. Sicuramente abbassare il baricentro in fase di non possesso serve a limitare i rischi, ma sulle palle alte in area di rigore il Bari ha comunque sofferto.
|
Nella propria area di rigore il Bari ha vinto appena due (2) duelli aerei su 10. Non un bel dato, tanto più se ti fai schiacciare in area. (Fonte: Wyscout). |
Io avevo messo Maiello tra le note positive proprio perché si è mostrato in grado di svolgere bene i compiti del centrocampista posizionale proteggendo la difesa dagli avanzamenti di Luperini e Kouan, riguardo la distribuzione della palla, l’atteggiamento troppo schiacciato verso l’area di rigore ha reso complicata l’uscita della palla dalla propria trequarti in quanto veniva invitato il contropressing aggressivo del Perugia costringendo l’ex Frosinone più a liberarsi del pallone che giocarlo.
Un’altra nota negativa, invece, la spendo anche io per Giacomo Ricci, oltre ai limiti difensivi, la sua espulsione è stata davvero molto ma molto stupida. Ad un certo punto il Perugia ha provato a metterla molto sul piano agonistico (uso volutamente un eufemismo), tattica molto cara al suo allenatore (legittima sia chiaro), non doveva abboccare alla provocazione di Casasola. Ora sono curioso di vedere se Mignani intende dare una possibilità dal primo minuto a Dorval che nei pochi minuti in cui è stato impiegato non se l’è cavata male a mio parere.
La prossima partita: cosa aspettarsi da Bari-Spal?
Nicola Lozupone - A parere mio la Spal resta una delle squadre che si giocheranno un posto per la serie A fino in fondo, sicuramente non posso mettere la mano sul fuoco riguardo la promozione diretta, ma credo che arriveranno comodamente ai play-off per poi giocarsela.
Le idee di gioco di Venturato sono simili a quelle di Mignani sotto certi aspetti, entrambi giocano con il rombo a centrocampo, l’ex tecnico del Cittadella predilige rifinire l’azione lateralmente alzando molto i terzini e riempiendo l’area con diversi giocatori, per cui per il Bari si riproporrà il problema di coprire l’ampiezza in fase difensiva.
Al contrario, invece, Cheddira potrebbe fare molto male alla loro linea alta, soprattutto se deciderà di puntare nello spazio tra Meccariello e Tripaldelli, ossia il versante sinistro della linea difensiva spallina. Sarà una bella sfida, peccato per l’orario proibitivo (sabato alle 14!) che rischia di tenere bassi i ritmi e portare anche meno gente al San Nicola rispetto alla partita contro il Palermo.
Giovanni Fasano - Quella contro la Spal sarà una sfida tanto importante quanto complessa per il Bari. Nicola si è soffermato sulle difficoltà che i biancorossi potrebbero avere nel contrastare le sortite offensive dei terzini avversari, io invece torno sui limiti manifestati dal Bari nella difesa della propria area.
Contro il Perugia a graziare gli ospiti è stata la scarsa verve realizzativa degli umbri, ma la medesima fortuna potrebbe non replicarsi nell’incrocio con la Spal di Andrea La Mantia. Il centravanti ex Empoli nel weekend ha realizzato il 18esimo gol di testa della sua carriera nel campionato cadetto, regalando ai ferraresi la prima vittoria stagionale. La sua maestria negli smarcamenti in area di rigore potrebbe rappresentare un grosso problema per la retroguardia barese, soprattutto se le varie indisponibilità dovessero costringere Mignani a riproporre la coppia Di Cesare-Terranova.
Il Mister ligure, analizzando la trasferta di Perugia, ha dichiarato di aver strategicamente concesso molti cross agli avversari, evitando di cambiare assetto per non rischiare di far perdere equilibrio alla squadra. Contro la Spal qualche accorgimento in questo senso sarà indispensabile.
No comments:
Post a Comment