mercoledì 1 gennaio 2020

Manchester City - Everton, le pagelle

Pep Guardiola e Carlo Ancelotti si ritrovano a distanza di 5 anni e mezzo da quella doppia semifinale di Champions League in cui il Real Madrid dell'allenatore italiano strapaazzò il Bayern di Guardiola campione uscente della competizione con un eloquente 4-0 sul campo dell'Allianz Arena.
Oggi siedono sulle panchine di Manchester City ed Everton e tornano ad affrontarsi a duello in una sfida in cui il City ha bisogno di ritrovare una continuità di risultati e la convinzione nei propri mezzi in vista della scalata alla Champions League che ricomincia a febbraio mentre l'Everton vuole continuare la propria striscia positiva seguita all'esonero di Marco Silva.

Finisce 2-1 per il City che, dopo 20 minuti balbettanti, prende in mano le operazioni e prende possesso della partita; l'Everton tiene botta nei primi 45', nella ripresa Guardiola fa la prima mossa avvicinando Foden e Mahrez a Gabriel Jesus, è la mossa vincente perché spezza le linee della squadra di Ancelotti e trova le due reti che decidono la partita; Ancelotti risponde riproponendo il 4-4-2 delle ultime partite, arriva il goal di Richarlison che riapre la partita ma non basta ai Toffees per evitare la prima sconfitta posto Marco Silva.

LE FORMAZIONI

Totale turnover per Guardiola, costretto a cambiare interpreti e schieramento a causa dei tanti impegni ravvicinati di questo periodo ed anche della lunga lista di infortunati, specie in difesa dove deve inventare una linea a tre con Rodri, Fernandinho ed Eric Garcìa. Ancelotti ha perso Bernard durante le fasi di riscaldamento e per sfidare Guardiola modifica l'impianto tattico della sua squadra così come lo aveva ereditato dalla gestione del caretaker Ferguson, abbandonando il 4-4-2 per un 3-5-2 che si trasforma in 5-3-2 in fase di non possesso ed un 3-1-4-2 in fase di possesso.

LE PAGELLE


MANCHESTER CITY


CLAUDIO BRAVO 5

Deve sostituire ancora una volta Ederson (quarta presenza in questa stagione per lui); si fa trovare pronto nei primi minuti quando Coleman ha cercato di scavalcarlo. Nel secondo tempo commette un grave errore in impostazione da cui nasce il goal del 2-1 dell'Everton.

RODRI 6

Le assenza in difesa lo costringono a giocare da centrale difensivo di destra dove cerca di distribuire il gioco, tuttavia si limita a giocare corto e fa fatica a connettersi con Cancelo e Mahrez dal suo lato; in fase difensiva mostra qualche difficoltà nel coprire lo spazio alle sue spalle (Richarlison gli sbuca dietro nell'azione del goal dell'Everton) ma cerca di cavarsela in qualche modo anche grazie ad un maggiore aiuto di Cancelo nelle fasi cruciali della partita.


FERNANDINHO 6,5

E' il perno centrale della linea a 3 del City, rispetto ai suoi due compagni di linea cerca anche la giocata più complessa, un paio di cambi di gioco su Mendy hanno dato il via alle azioni più pericolose del City nel primo tempo. Sontuosa la sua chiusura su Richarlison all'ora di gioco, ma è tutta la sua partita in copertura dei suoi compagni di linea ad impreziosire la sua partita e la sua stagione.


ERIC GARCIA 6,5

Seconda partita consecutiva da titolare per lui (27' per lui in Premier prima del suo ingresso a Wolverhampton); è il centrale mancino di cui Guardiola ha bisogno per dare fluidità alla manovra, in più mostra anche discreta aggressività nel cercare gli anticipi alti pur avendo un cliente tosto come Richarlison che lo fa soffrire in qualche duello. Nel secondo tempo con l'Everton più aggressivo se la cava benissimo nelle coperture su Calvert-Lewin, chiude la partita con 96 passaggi completati (migliore in campo)


CANCELO 6

Sembra ancora un corpo estraneo in questo City, per questo i rumors che lo vedono di ritorno a Valencia si fanno insistenti; la difesa a tre gli permette di essere esentato da alcuni compiti difensivi, a livello tattico si rende utile quando si accentra lasciando spazio a Mahrez per ricevere il pallone sull'esterno, da una loro combinazione nasce l'azione bellissima che ha portato al goal poi annullato a Foden, nella ripresa un suo cross libera Gabriel Jesus sul 2-1 ma il brasiliano trova i guanti di Pickford


GUNDOGAN 7

Padrone in mezzo al campo, punto di riferimento per i compagni, gioca tanti palloni (115 palloni toccati, migliore in campo in questa statistica), distribuisce e detta i tempi del gioco, chiude la partita con 93 passaggi effettuati ma soprattutto con la verticalizzazione con cui lancia in rete Gabriel Jesus per il goal che sblocca la partita, anche per lui qualche sofferenza nel finale.


DE BRUYNE 6

Si sdoppia tra compiti di impostazione a supporto di Gundogan e di rifinitura a supporto di Foden e Mahrez, ma la differenza la fa quando riesce con le sue conduzioni devastanti palla al piede, tuttavia contro la fisicità di Davies e Delph il suo apporto su questo fondamentale viene limitato; sul secondo goal del City con un passaggio in avanti manda in tilt le linee di pressione della squadra di Ancelotti, insomma anche quando non spacca le partite la sua presenza sa essere sempre decisiva ed indispensabile per Guardiola.


MENDY 6,5

Le sue volate sulla sinistra danno l'ampiezza necessaria alla manovra del City per essere pericolosa negli ultimi 30 metri, non è un caso che chiude la partita con 3 passaggi chiave (migliore dei suoi assieme a Mahrez), inoltre stravince il duello con il suo ex compagno al Monaco Sidibè. Cala nelle fasi finali della partita complice l'ingresso in campo di Walcott che lo attacca spesso.


FODEN 6,5

Soffre evidentemente nei duelli con i centrocampisti dell'Everton molto più dotati di lui a livello fisico, nel secondo tempo Guardiola lo sposta più avanti tra le linee dove la sua tecnica e quella di Mahrez diventano il chiavistello per il City per aprire la cassaforte costruita da Ancelotti nelle zone centrali del campo, la sua combinazione stretta con Mahrez sul secondo goal di Gabriel Jesus è la giocata che nobilita la sua partita.

Dall' 83' DAVID SILVA s.v. 

Entra e raccoglie gli stessi compiti di Foden, pochi i minuti concessi per avere un ruolo in questa partita.

MAHREZ 6,5

Assieme a Foden ha il compito di rifinire la manovra, lui ci mette tutta la qualità di cui dispone; nel primo tempo rimane quasi sempre largo cercando di combinare con Cancelo, tuttavia il City produce di più sulla sinistra; nella ripresa, come per Foden, Guardiola lo sposta al centro dove svaria e si associa con Foden e De Bruyne; l'assist per il secondo goal di Gabriel Jesus è la sua firma sulla partita.

Dal 92' STERLING s.v.


GABRIEL JESUS 7,5

Il ruolo di un attaccante è quello di fare goal, il brasiliano realizza la doppietta che decide il match ma non solo, colpisce anche un palo, nel primo tempo ha le migliori occasioni per la sua squadra ma non le converte in rete, chiude il match con 8 conclusioni a rete; Gabriel Jesus oggi è stato l'attaccante del Manchester City, ossia il finalizzatore della struttura di gioco di Guardiola.

EVERTON


PICKFORD 6,5

Sarebbe stato un inizio di anno complicato per il portiere della nazionale inglese, subisce 16 tiri, 2 ne deve raccogliere dal fondo del sacco ma esce dall'Etihad con 5 parate che gli permettono di conservare il ruolo di miglior portiere inglese in circolazione.


COLEMAN 6

Bravo nei primi minuti a reggere fisicamente una discesa di De Bruyne che altrimenti lo avrebbe portato in porta con il pallone; con il pallone tra i piedi permette ai suoi di allentare la pressione del City con le sue conduzioni, quando poi il City schiaccia l'Everton indietro fa maggiore fatica a contenere, dopo il 2-0 Ancelotti lo sacrifica per modificare tatticamente la squadra.

Dal 60' WALCOTT 6

Entra bene in partita, con il suo ingresso in campo l'Everton diventa pericoloso anche a destra, suo il passaggio decisivo per il goal di Richarlison, ma soprattuto costringe Mendy ad abbassarsi e permettere a Sidibè di prendere più campo.


MINA 6

La sua fisicità lo rende imbattibile sulle palle alte, sui movimenti a mezzaluna di Gabriel Jesus mostra i sui limiti sugli spostamenti laterali, una difficoltà che è costata il primo goal del City, ma non lo si può certo considerare un errore a tutti gli effetti per il colombiano su cui Ancelotti cercherà sicuramente di costruire le fortune difensive della sua squadra.


HOLGATE 6

Giocatore che può disimpegnarsi sia al centro della difesa che a centrocampo; Ancelotti lo schiera come centrale di sinistra, nessuna sbavatura per lui, la giusta dose di agonismo, di fatto il City non riesce mai ad andare al tiro dal suo lato dove, tra l'altro, il City ha girato quasi sempre al largo.


SIDIBE 5,5

Nelle prime due partite sotto la guida di Ancelotti ha trovato due assist decisivi per Calvert-Lewin, è uno dei giocatori che ha tratto giovamento dalla fine del regno di Marco Silva a Goodison Park; oggi, invece, l'ex giocatore del Monaco è andato in difficoltà contro Mendy, il suo ex compagno nel Principato, e tutta la catena di sinistra del City da cui sono nati i maggiori pericoli per la sua squadra; l'ingresso di Walcott gli permette di prendere campo ma non riesce a trovare la spinta sulla destra che aveva fatto le fortune dell'Everton nelle ultime settimane.


DELPH 6

Ancelotti lo sistema come centrale dei tre di centrocampo con il compito di pivote in fase di impostazione; i suoi trascorsi con Guardiola negli ultimi 3 anni gli hanno permesso anche di migliorare in alcuni fondamentali tecnici e non se l'è cavata male con questi compiti, ma è in fase di aggressione che l'ex Aston Villa si mostra maggiormente a proprio agio spalleggiato da Davies; non ostante la difficoltà dell'avversario non ne esce male.

DAVIES 6,5 


Grande lottatore in mezzo al campo, vince diversi contrasti, mette la gamba sempre e cerca di chiudere le linee di passaggio verso la trequarti (3 palloni intercettati, il migliore dei suoi), se il Manchester City, pur dominando, non ha esondato, è anche merito del suo grande lavoro.


SIGURDSSON 6

Messo da Ancelotti in una posizione di raccordo tra centrocampo ed attacco, parte bene regalando un assist delizioso a Coleman nei primi minuti di partita; man mano che il City prendeva il controllo della partita l'islandese si è potuto rendere utile solamente con il suo lavoro di densità a centrocampo (2 palloni intercettati) mentre non ha potuto incidere in fase di possesso. Dopo il goal del raddoppio del City, Ancelotti lo sacrifica per inserire la seconda punta.

Dal 66' KEAN 6

Non entra male in partita, è lui ad aprire il gioco per Walcott in occasione del goal di Richarlison, porta a casa anche due dribbling ed ha sul destro anche l'opportunità del pareggio ma ancora una volta non trova la porta; Ancelotti sembra voler lavorare per alzargli il minutaggio e fargli ritrovare la via della rete, a mio parere la coppia con Calvert-Lewin può funzionare. 


DIGNE 6

Giocatore dal grande impatto in fase di possesso per l'Everton, oggi la gara di trincea della sua squadra non gli ha permesso di farsi valere nella metà campo avversaria, tuttavia si è ben destreggiato in fase difensiva; di particolare menzione la diagonale con cui nelle battute finali del primo tempo ha tolto dalla testa di Mahrez un pallone dalla sinistra che l'algerino avrebbe potuto trasformare in rete senza troppi patemi.


RICHARLISON 6,5

Realizza il goal che riapre la partita; il brasiliano era il giocatore che Marco Silva ha voluto non appena si è seduto sulla panchina dell'Everton, per cui la partenza del tecnico portoghese poteva essere un pericolo per la centralità del brasiliano nel progetto tecnico dei Toffees, ed invece il brasiliano è elemento a cui sia Ferguson che Ancelotti hanno dato carta bianca grazie anche alla sua capacità di coprire qualsiasi ruolo sul fronte d'attacco; oggi oltre al goal si è dato da fare quando c'era da lottare sui palloni lunghi (3 duelli aerei vinti su 7).


CALVERT-LEWIN 5

E' il giocatore-simbolo del nuovo corso dell'Everton post-Silva; sia Ferguson che Ancelotti lo hanno designato come l'uomo di riferimento per rilanciare l'azione nella metà campo avversario grazie alle sue doti nel gioco aereo e come target per i cross degli esterni quando l'azione non può essere chiusa per vie centrali; dall'esonero di Silva ha messo a segno 5 reti di cui 3 realizzati sotto la gestione Ancelotti, oggi non è riuscito a trovare la via della porta ma ha dato come al solito il suo contributo sulle palle alte (6 duelli aerei su 11 vinti).

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