venerdì 20 dicembre 2019

Cosa vedere nel weekend #15




Siamo all'ultimo weekend prima delle feste natalizie, un weekend che negli ultimi anni ha spesso riservato alcune sorprese a causa di un inconscia percezione da ultimo giorno di scuola per diversi giocatori, reduci dalle cene societarie che si sono tenute in settimana o per quei giocatori che dopo le partite hanno già un aereo in partenza per le rispettive sedi di vacanza o per il ritorno nelle rispettive patrie (vedi i giocatori sudamericani). Fatta questa premessa di spicciola sociologia dei calciatori, veniamo all'aspetto tecnico: il weekend in arrivo ci deve alcune risposte sullo stato di salute di molte squadre, in particolare cercheremo di capire se la strada intrapresa da alcune società possa evitare massicci interventi in sede di calciomercato o se quelle strade possano permettere alle società di continuare a puntare sulle rose a loro disposizione.

Coda al post di oggi è dedicata ai due trofei che si assegneranno nel corso del weekend, ossia la Supercoppa italiana ed il Mondiale per Club.

SERIE A

La giornata 17 del nostro campionato è spezzettata a causa dell'impegno di Juventus e Lazio nella finale di Supercoppa che si terrà domenica sera a Riyad. La Juventus ha già affrontato il proprio impegno mercoledì sera, la Lazio, invece, ha visto rinviato il proprio impegno contro il Verona a febbraio. Come indicato in premessa, sarà molto importante capire al termine di questo turno quanta necessità ci sarà per molte squadre di dover ricorrere al mercato per risalire la china nel proprio progetto tecnico; sabato scorso abbiamo potuto notare come, ad esempio, le due genovesi siano messe molto male a livello tecnico per cui sarà necessario trovare correttivi molto importanti a gennaio, tuttavia mentre per la Sampdoria sembra chiaro che le direttive arriveranno da Claudio Ranieri, in casa Genoa la confusione regna sovrana, con Thiago Motta chiamato a fare bella figura a San Siro contro l'Inter di Conte per evitare un rapido esonero e poter essere lui a dettare la linea da seguire nella prossima finestra di mercato. Il nostro focus da questo punto di vista questa settimana sarà sul Milan, impegnato a Bergamo contro l'Atalanta in una partita che ci dirà molto sul valore della squadra rossonera sotto la guida di Pioli.

ATALANTA-MILAN (DOMENICA ORE 12.30)

La trasferta della formazione rossonera a Bergamo, come indicato in premessa, avrà il ruolo di darci delle risposte sul lavoro di Stefano Pioli sulla panchina del Milan; la scelta del tecnico ex Fiorentina ed Inter è un cambio di strategia repentino del Milan che, dopo aver rinnegato dopo neanche due mesi la scelta di Giampaolo e del suo calcio tecnico, è tornata sui suoi passi, con Pioli che ha riproposto il 4-3-3 con cui Gattuso aveva condotto i rossoneri a un passo dalla Champions nella scorsa stagione. Dopo un inizio balbettante (1 vittoria nelle prime 6 partite), la squadra ha trovato punti ed una certa identità dopo la pausa di novembre, periodo in cui ha raccolto 8 punti in 4 partite, un miglioramento coinciso (un caso?) con il ritorno dal lungo infortunio di Jack Bonaventura, il cui apporto alla fluidità della manovra ed alla fase conclusiva non è stato di poco conto, ed ad averne giovato sono stati anche i suoi compagni di catena a sinistra Theo Hernandez e Calhanoglu.

Le statistiche elaborate da UnderStats dimostrano chiaramente l'inclinazione verticale di Bonaventura e la sua totale consistenza con i principi di gioco voluti da Pioli; dei 492 minuti giocati in stagione, 350 sono stati accumulati nelle ultime 4 partite (quelle dopo la pausa di novembre); l'apporto di Bonaventura è testimoniato dalla quantità di tiri presi a partita (3,11 di media) e la quantità di passaggi chiave (1,83 a partita di media), a questi si aggiungono i goal realizzati contro il Napoli ed il Bologna. Il suo apporto ha consentito ai rossoneri, nell'ultimo ciclo di partite, di raccogliere 8 punti (quarto posto in questa classifica) e di essere seconda solo all'Inter nella differenza tra xG segnati e xG subiti (escluse le palle inattive). 
Per questa ragione la partita di domenica mattina assume contorni importanti per capire se i progressi visti nelle ultime settimane sono solamente un'illusione o qualcosa di più concreto, visto che i rossoneri vanno ad affrontare la squadra regina del calcio offensivo in Italia, ossia l'Atalanta di Gasperini, guarda caso la società dove proprio Bonaventura è cresciuto, nonché la squadra che soffiò al Milan il posto in Champions. Sui numeri della squadra atalantina se ne parla da tutte le parti, e sono tutti numeri che, oltre a testimoniare il livello di gioco espresso dalla squadra e le idee di calcio iper-aggressivo di Gasperini, dimostrano come il livello raggiunto dalla squadra nerazzurra la posizioni in maniera strutturale ai piani alti del nostro calcio, a cui si aggiunge come ciliegina sulla torta il raggiungimento degli ottavi di finale di Champions League (seppur, ad onor del vero, in un girone frutto di un sorteggio discretamente benevolo). I numeri dimostrano come quasi tutti i meccanismi messi in piedi da Gasperini funzionano, visto che l'Atalanta è il miglior attacco della serie A assieme alla Lazio (38 goal), un dato impreziosito dal fatto che la squadra nerazzurra ha dovuto rinunciare a Zapata (fermo da ormai 2 mesi) ed ultimamente anche ad Ilicic (che ha collezionato solamente 759 minuti sinora, perdendo dunque oltre 400 minuti), il tutto a fronte di una produzione di xG di altissimo livello (migliore anche in questa statistica su qualsiasi modello preso a riferimento), inoltre lo stile aggressivo dell'Atalanta in fase di recupero palla è considerato ancora il marchio di fabbrica della squadra atalantina (7,81 il PPDA, meglio solamente Juventus e Bologna), tuttavia spesso si fa poca menzione della qualità della proposta in fase di possesso (già evidenziata dai numeri appena esposti).

Ciò che rende la proposta nerazzurra ancora più interessante in questa stagione è la qualità della manovra data da alcuni accorgimenti tattici ch hanno permesso alla squadra di Gasperini di trovarsi al terzo posto nel dato sul possesso palla (54,5% di media) e addirittura seconda solo al Napoli come possesso nelle tre quarti avversaria (32%) a pari merito con la Juventus. Il merito principale va alla posizione più arretrata creata da Gasperini per il Papu Gomez che permette di far coesistere l'argentino con Malinovskyi e Pasalic, con quest'ultimi che si occupano dei mezzi spazi nella tre quarti avversaria, mentre Papu si preoccupa di far progredire l'azione giocando a tutto campo facendo a volte anche da play davanti alla difesa; inoltre va fatto notare l'importanza strategica di Toloi nel portare la palla per attrarre il pressing avversario e servire i trequartisti che possono poi dialogare con gli esterni; masterpiece di questa nuova strategia predisposta dal Gasp è il primo tempo della partita contro la Lazio di metà ottobre, dove l'Atalanta ha regalato i 45' più spettacolari di tutta la stagione, ed è a questa partita che si riferisce la passmap indicata sopra.

PREMIER LEAGUE

A differenza degli altri campionati, come da tradizione, questo weekend non rappresenta l'ultimo impegno prima di una pausa, bensì l'inizio di una lunga serie di turni di campionato concentrati nel periodo delle feste; un periodo al termine del quale si ha una fisionomia della classifica definita su cui poi si basa il resto della stagione ed i programmi futuri. Anche in Inghilterra il calendario degli impegni costringe a spezzettare la giornata, con il Liverpool che non disputerà questo turno a causa del concomitante impegno nel mondiale per club; tuttavia, il centro della scena in questo momento più che il campo ce l'hanno gli uffici dei chairman di Everton ed Arsenal che, in attesa di annunciare, rispettivamente, Ancelotti ed Arteta, vedranno le rispettive squadre affrontarsi sabato a Goodison Park.

EVERTON-ARSENAL (SABATO, ORE 13.30)

Destini diversi per Everton ed Arsenal dopo la scelta quasi simultanea di  cambiare guida tecnica in corso di stagione,; il cambio di panchina ha ridato brio ai Toffees che hanno raccolto 4 punti dalle sfide contro Chelsea e Manchester United, dall'altra parte, invece, Ljungberg non è riuscito ad invertire la rotta dei gunners raccogliendo 4 punti in 4 partite, tra l'altro tutti raccolti lontano dall'Emirates dove invece ha raccolto due sconfitte per mano di Brighton e Manchester City.

Nelle due partite di Premier sotto la gestione di Duncan Ferguson l'Everton ha lasciato poco spazio  a sovrastrutture tattiche riproponendo un gioco di stampo tradizionalmente britannico con lancio del portiere verso la punta (nel caso dell'Everton Dominic Calvert-Lewin) e poi recupero sulla seconda palla o imbastire l'azione qualora il centravanti vinca il duello aereo. Una tattica che ha portato i suoi dividendi contro il Chelsea, decisamente meno contro il Manchester United dove le qualità aeree di Lindelof e Maguire su Calvert-Lewin e le coperture di McTominay hanno reso meno produttivo questo approccio.
Nella sfida contro l'Arsenal, in attesa dell'arrivo di Ancelotti, non è escluso che Ferguson possa continuare su questa strada viste le debolezze dell'Arsenal quando la partita si orienta sullo scontro fisico e soprattutto sul gioco aereo, dove i gunners sono molto deficitari (12,4 duelli vinti a partita, i peggiori in Premier).

Dall'altra parte l'Arsenal spera di avere in panchina sin dalla partita di Goodison Park il nuovo coach Mikel Arteta, l'attuale vice di Guardiola al Manchester City; evidente è la scelta del club del nord di Londra di dare un'identità alla squadra, cosa che non è riuscita neanche lontanamente ad Unai Emery in questo anno e mezzo post Wenger. L'arrivo di Arteta porterà l'Arsenal definitivamente ad essere una squadra che vorrà applicare i principi del gioco di posizione di Guardiola e che cercherà di recuperare palloni il più in fretta possibile; essendo chiara la scelta strategica del club in termini di filosofia di gioco da introdurre, ora ad Arteta spetterà il compito di capire quali giocatori saranno da considerarsi funzionali ai propri scopi e quali no, per cui, qualora sarà lui a dirigere la squadra sin da sabato sarà interessante capire su quali giocatori vorrà puntare per portare avanti le sue idee di gioco, in particolare dovrà risolvere la coesistenza tra Aubameyang, Lacazette e Pepè, con quest'ultimo che, a causa della compresenza dei primi due, si trova leggermente emarginato dalle rotazioni e soprattutto non riesce a trovare il rendimento che gli ha permesso di essere l'acquisto più oneroso della storia dell'Arsenal (80 milioni).

Come si evince dalle charts create da Understats l'ex giocatore del Lille fatica ad imporsi in Premier, tutti i suoi dati in questa stagione sono decisamente all'interno della media del campionato (se si esclude la quantità di tiri a partita, comunque diminuita rispetto a Lille). Ad Arteta spetta il compito di trovargli una collocazione che lo metta al centro del gioco, tuttavia questo confligge con le caratteristiche di Aubameyang e Lacazette, ossia le due punte a disposizione dei Gunners, a cui si aggiunge la presenza in rosa di giocatori come Ozil e Ceballos.





Per questo motivo ad Arteta le prossime partite serviranno anche e soprattutto a fare delle scelte in termini di uomini e ricreare una squadra con una sua coerenza nelle prossime due sessioni di mercato. Intanto domani a Goodison Park il test contro una squadra che cercherà di sfruttare al meglio le debolezze dei Gunners ci farà capire se l'Arsenal avrà voglia da subito di ritrovare una mentalità che la riporti nell'elite della Premier.











BUNDESLIGA

Il campionato tedesco, dopo il turno infrasettimanale, celebra l'ultima giornata prima della pausa invernale, con il campionato che dopo questo turno, riprenderà il 17 gennaio. Il prossimo weekend chiuderà anche il girone d'andata che decreterà, dunque, il campione d'inverno, titolo che si giocheranno nel weekend il Lipsia ed il Borussia Moenchengladbach, appaiate in vetta alla classifica con 34 punti. Per le due contendenti due match di diversa difficoltà: la squadra di Rose va in visita nella capitale contro l'Hertha di Klinsmann reduce da 7 punti nelle ultime 3 partite, il Lipsia, invece, affronta in casa la squadra più in forma del momento (assieme allo stesso Lipsia) ossia l'Augsburg reduce da 6 partite di fila senza sconfitte, per cui è proprio questa la partita che abbiamo scelto per questo ultimo weekend del 2019 di Bundesliga.

LIPSIA- AUGSBURG (SABATO ORE 15.30)

Il calendario ha messo in programma la sfida tra le squadre più in forma in termini di risultati del campionato tedesco; prendendo come riferimento il periodo intercorso dalla ripresa del campionato dopo la pausa di novembre, le due squadre sono appaiate in testa alla classifica con 13 punti in 5 partite; un dato che tutto sommato è anche giustificato dai dati relativi agli expected goals realizzati (usando il metodo elaborato da Understats) che vedono nello stesso lasso di tempo il Lipsia al secondo posto e la squadra allenata da Martin Schmidt al quarto posto (rispettivamente 14,85 xG e 10,78 xG), posizioni che si invertono in relazione agli xG subiti (Lipsia quarto con 5,88 xG subiti e l'Augsburg secondo con 4,81 xG subiti).

I dati ci danno anche un'idea dell'approccio delle due squadre, con il calcio fluido ed offensivo del Lipsia di cui abbiamo abbondantemente scritto nelle passate settimane ed un calcio attendista e di ripartenze impostato da Schmidt in quel di Augsburg.



Il Lipsia con Nagelsmann ha smussato alcuni angoli del metodo iper-aggressivo previsto dal progetto Red Bull per alternare fasi aggressive a fase di controllo palla, con questo si spiega il dato relativo al 54% di possesso palla medio fatto registrare sinora, così come l'indice PPDA relativo all'aggressività è pari a 10,43, addirittura superiore a quello del Borussia Dortmund di Favre, criticato in Germania per il suo approccio spesso troppo attendista; questo a dimostrazione del livello di fluidità raggiunto.


L'Augsburg, da canto suo, invece, lascia giocare i propri avversari (il 40% di possesso palla è il più basso del campionato così come il PPDA di 15,56 è superiore solo al Fortuna Dusseldorf). Trattasi indubbiamente di squadra dal gioco molto diretto, le fonti di gioco arrivano dagli esterni, da una parte l'ex juventino Lichtsteiner, ma soprattutto a sinistra Philipp Max: il terzino sinistro, a volte schierato anche come ala nel 4-2-3-1 di Schmidt è il deus ex machina della squadra bavarese, secondo i dati elaborati da Soccerment incide per il 23,4% alle occasioni da rete della squadra in cui ha realizzato 6 goal e 4 assist mentre il finalizzatore è Florian Niederlechner, miglior cannoniere ed assistman della squadra con 7 goal e 6 assist frutto di una clamorosa accuratezza di tiro pari al 52%. 


LIGA

Il campionato spagnolo, dopo aver vissuto nel corso della settimana il rito del Clasico tra Real e Barcellona, che non ha cambiato gli equilibri in vetta alla classifica ma che ha dato risposte migliori sul lavoro di Zidane rispetto a quello di Valverde, si rituffa immediatamente in un weekend che celebrerà la penultima giornata del girone di andata dove capiremo se la classifica si sia definitivamente strutturata con Barcellona e Real a giocarsi il titolo e Siviglia, Atletico Madrid, Getafe, Real Sociedad e Athletic Bilbao a giocarsi l'Europa magari con un possibile rientro di Betis e Villarreal. Il calendario propone diversi scontri interessanti, con il Bilbao che va a far visita al Real al Santiago Bernabeu, il confronto di stili tra Villarreal e Getafe, così come la trasferta dell'Atletico Madrid al Benito Villamarin contro il Betis; tuttavia la nostra attenzione va sull'altra sponda della città andalusa, con il Siviglia reduce da un punto nelle ultime due partite che vorrebbe rimanere agganciato al treno delle prime e lo farà andando a sfidare il Mallorca.

MALLORCA-SIVIGLIA (SABATO ORE 13)

La sfida dell'Iberostar Estadi sarà El Matinal della diciottesima giornata della Liga; il Siviglia, come indicato in premessa, è a caccia della vittoria dopo aver raccolto un punto nelle due ultime partite, dall'altra parte, invece, il Mallorca, ha trovato a Vigo domenica scorsa un punto che ha fermato un serie di 3 sconfitte consecutive e che, soprattutto, le ha impedito di finire mani e piedi in zona retrocessione.

Lo stile di gioco della squadra maiorchina è basato su un 4-4-2 che si trasforma in un 4-2-3-1 o 4-1-4-1 a seconda degli interpreti e del piano gara impostato, questo a dimostrare come parlare di moduli in questa fase storica sia un mero esercizio di stile. A proposito di stile, quello della squadra di Vicente Moreno è basato su un atteggiamento attendista in fase di non possesso (indice PPDA pari a 12,18, più basso solo di Levante e Valencia), mentre in fase di possesso il gioco si sviluppa prevalentemente muovendo il pallone verso gli esterni con lo scopo di favorire il gioco aereo di Ante Budimir, il centravanti ex Crotone è difatti il capocannoniere della squadra con 6 reti realizzate nonché il maggior catalizzatore di expected goals della squadra.

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Dall'analisi dei passaggi in avanti effettuati nella partita della scorsa settimana contro il Celta Vigo emerge chiaramente come il gioco si sviluppa dagli esterni dove il Mallorca ci arriva con una rete di passaggi che serve a creare spazio per le avanzate dei terzini per poi servire Budimir con i cross o innescare le giocate di Dani Rodriguez e Junior Lago, gli esterni offensivi che giocano a piede invertito. In aggiunta a questo è opportuno sottolineare come la squadra maiorchina, pur possedendo una media di possesso palla inferiore al 45%, ha una percentuale di precisione dei passaggi pari al 77,2% (decima in questa statistica nel campionato iberico) il che testimonia della qualità dei suoi interpreti a centrocampo, in particolare il capitano Salva Sevilla (88,9% di passaggi riusciti) ed il trequartista/seconda punta Aleix Febas (82,2% di passaggi riusciti e 3 assist già al suo attivo).
Dato, dunque, rilievo alle caratteristiche del Maiorca, sarà opportuno osservare come la qualità del centrocampo maiorchino saprà aggirare la pressione che il centrocampo del Siviglia è solito esercitare, specie in fase di riaggressione della palla nella metà campo avversaria, un atteggiamento che permette al Siviglia di spendere il 31% del tempo nella trequarti avversaria (quarto posto dietro Eibar, Real Madrid e Getafe, altre tre squadre che fanno del pressing alto un marchio di fabbrica) ed avere un indice PPDA di 8,09 (terzo posto dietro Getafe ed Espanyol), nonché di rafforzare il proprio gioco basato sul possesso palla (54,8%, quarto posto dietro Real Madrid, Real Sociedad e Barcellona); insomma gli ingredienti del calcio di Lopetegui sembrano aver attecchito in terra andalusa e, come già accennato nelle settimane precedenti, sembra potersi sposare al meglio con la strategia di player-trading che Monchi ama impostare. In questo lasso di stagione, infatti, si è già accresciuto il valore di Lucas Ocampos, Joan Jordan ed il centrale difensivo Diego Carlos.

Le delusioni per Monchi quest'anno, invece, sono arrivate dalle prese nel settore offensivo, dove Luuk de Jong, arrivato sotto grandi squilli di tromba dal PSV, sta ampiamente deludendo le aspettative; la mappa dei tiri presi dal centravanti olandese in questa stagione promette una doppia cifra da raggiungere a mani basse, ed invece il bottino dell'olandese è pari solamente a 2 reti realizzate e le sue mancanze in fase realizzativa stanno pesando parecchio sulle capacità di trasformazione degli xG di squadra in reti effettive (secondo il modello xG di Understats il Siviglia ha il saldo peggiore tra expected goals e goal realizzati, saldo che resta negativo, ma non il peggiore, secondo gli altri modelli reperibili di xG).

LIGUE 1

Il 2019 della Ligue 1 si chiude con un turno disputato interamente domani sera con calcio d'inizio alle 20.45 con il campionato che poi tornerà protagonista in terra transalpina nel weekend del 10 gennaio; con il turno di domani si chiuderà il girone d'andata (escluso per PSG, Monaco, Reims, Amiens, Nimes e Rennes che devono recuperare una partita) che ci ha raccontato di diverse squadre e di diversi singoli interessanti, ma che nelle ultime giornate sta delineando l'identikit delle protagoniste da qui fino alla fine della stagione, con il PSG che ha il controllo totale della situazione (attualmente +7 sul Marsiglia secondo), mentre alle spalle si sta delineando la corsa per i posti in Champions ed in Europa, lotta alla quale al momento sembra escluso il Lione, impegnato domani sera sul campo del Reims che, invece, si sta regalando un cammino da sogno europeo.

REIMS-LIONE (SABATO ORE 20,45)

La classifica al momento incorona il Reims come la grande sorpresa di questo girone d'andata della Ligue 1, i suoi 27 punti al momento stanno valendo il sesto posto in classifica con due punti di vantaggio proprio sulla formazione di Garcia. Pur trovandoci nella terra dello Champagne, la ricetta del Reims è tutt'altro che frizzante, ossia difesa, difesa e ancora difesa; i numeri parlano chiaro: miglior difesa del campionato con 9 reti subite (pari merito con il PSG) a fronte di poco più di 12 xG subiti (secondo posto dietro al PSG), minor numero (45) di tiri nello specchio subiti nel corso del campionato. 

In un contesto di questo genere ad esaltarsi sono i difensori: il centrale Abdelhamid ed il terzino sinistro Kamara figurano nel miglior 11 stagionale determinato dall'algoritmo di WhoScored. Le prestazioni del centrale difensivo e del terzino sinistro sono supportate anche dagli ottimi numeri a livello difensivo dell'altro centrale difensivo Disasi e del terzino destro Foket a cui si aggiunge il lavoro di rottura dei due centrali di centrocampo Romao e Chevalerin, il cui compito è spostare il gioco avversario sugli esterni che vengono aggrediti dai terzini; in questo modo i palloni che arrivano in area sono pochi e poco pericolosi e possono essere controllati con tranquillità dai due centrali; inoltre il lavoro dei 4 difensori e dei 2 centrali di centrocampo permette ai 4 giocatori più offensivi libertà di lanciarsi in contropiede e far male agli avversari. Insomma un piano gara molto semplice (quello che Fascetti definiva pane e salame) ma finora particolarmente redditizio.
Non poteva capitare, dunque, avversario peggiore per il Lione di Garcia, alle prese con una situazione difficilissima edulcorata solamente dal faticosissimo passaggio del turno in Champions League, dove a febbraio dovrà affrontare la Juventus; le due sconfitte interne per 1-0 contro Lille e Rennes hanno complicato la rincorsa della formazione di Garcia che da quando ha preso il posto di Silvinho sulla panchina lionese ha raccolto 16 punti (meno solamente di PSG, Marsiglia e Rennes, tre squadre contro cui la squadra di Garcia ha perso). Nel presentare la situazione che l'ex tecnico della Roma aveva ereditato da Silvinho avevamo notato una squadra dal possesso palla sterile che faticava ad accedere all'area di rigore avversaria, Garcia è intervenuto proprio su questo aspetto cercando di indirizzare il possesso palla (ad oggi pari al 55%, secondo solo al PSG) più in verticale.

Comparando i dati delle zone di azione in possesso palla, sotto la gestione Garcia il 4% in più dei palloni viene giocato nella trequarti avversaria, il che significa che il possesso è indirizzato in zone più avanzate del campo anche grazie alla maggior pressione esercitata (PPDA pari a 8,97 sotto Garcia, 11,59 sotto Silvinho).







Il cambio di registro proposto dall'ex tecnico della Roma si è riverberato anche sull'incidenza delle conclusioni tentate dall'interno dell'area di rigore che, adesso, sono pari al 50% dei tiri effettuati, ma soprattutto è diminuita del 4% l'incidenza dei tiri da fuori area (43% contro il 47% dell'era Silvinho).

Il cambio di passo del Lione, oltre che dalle inopinate sconfitte interne contro Lille e Rennes, rischia di essere vanificato anche dai contemporanei infortuni al crociato di Reine-Adelaide, ma soprattutto di Memphis Depay, il cui rendimento di 9 goal e 2 assist, sembrava finalmente portarlo verso i livelli che avevano convinto il Manchester United a spendere 34 milioni di Euro per portarlo alla corte di Van Gaal. Per cui Reims-Lione sarà importante anche per capire come la squadra di Garcia cercherà di ovviare alle pesanti assenze contro un avversario a dir poco scomodo e ben attrezzato, specie contro squadre di livello, visto che sono stati capaci di espugnare sia il Velodrome di Marsiglia che il Parco dei Principi.

OLTRE AI CAMPIONATI....

Il weekend calcistico non può essere dedicato al 100% ai campionati, la ragione è che tra sabato e domenica si assegneranno due trofei: a Riyad Juventus e Lazio si sfideranno per la Supercoppa Italiana; in Qatar, invece, Liverpool e Flamengo si giocheranno il titolo di campione del Mondo per club 2019.

JUVENTUS-LAZIO (DOMENICA, ORE 17,45)

La formazione bianconera e quella biancazzurra si riaffrontano poche settimane dopo la vittoria della squadra di Inzaghi nell'incrocio di campionato. Sarri sta cercando di trovare la giusta quadra, tra assenze forzate e prestazioni non all'altezza, per il suo centrocampo, surclassato da quello laziale nella sfida di campionato. Saranno i duelli tra Milinkovic-Savic e Luis Alberto contro Pjanic e Bentancur, con ogni probabilità, la chiave della sfida.

LIVERPOOL-FLAMENGO (SABATO, ORE 18,30)

In molti, a giusta ragione, l'hanno introdotta, come la finale del Mondiale per Club più interessante della storia della competizione; negli anni passati era eccessivo il divario tra la vincente della Champions League e la vincente della Copa Libertadores (che in alcune occasioni non è neanche stata in grado di raggiungere la finale stessa perché sconfitta in semifinale, vedi gli africani del Mazembe contro l'Internacional di Porto Alegre nel 2010); quest'anno, invece, pur essendo il Liverpool favorito alla vittoria finale, il livello di talento e di esperienza internazionale a disposizione del Flamengo potrebbe andare a creare non pochi grattacapi alla squadra di Klopp viste le defezioni di Fabinho e Lovren; inoltre il trio offensivo delle meraviglie della rubo-negro formato da Everton-Gabigol-Bruno Henrique, supportato da De Arrascaeta può essere letale per i meccanismi non sempre perfetti della linea difensiva dei reds.

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