Quello in partenza stasera è un altro weekend ricco di sfide importanti, si parte dai derby di Manchester e di Madrid al Der Klassiken di Germania, così come al crocevia dei destini di Inter e Juventus in serie A nelle sfide contro Atalanta e Lazio. Tutto questo arricchisce un palinsesto ricco di spunti in giro per l'Europa: le mie scelte sono ricadute su tre match che si disputeranno rispettivamente nelle giornate di sabato, domenica e lunedì giusto per evitare sovrapposizioni e per poterne prendere nota e seguirle nel corso del weekend.
FRIBURGO - LIPSIA (SABATO ORE 15,30)
Questo weekend la Bundesliga merita di avere tutti gli occhi su di se per la grande quantità di scontri interessanti creati dal calendario: infatti questo è il fine settimana del Der Klassiker tra Bayern e Borussia Dortmund, così come quello della sfida pirotecnica tra Borussia Moenchengladbach e Bayer Leverkusen, protagoniste all'andata di un 4-3 quasi epico; pur in presenza di questi big-match, il campionato ha altre due protagoniste che per motivi diversi si stanno ritagliando un ruolo importante in questo campionato e che sabato pomeriggio si sfideranno una contro l'altra, mi riferisco a Friburgo e Lipsia.
La squadra della città della Foresta Nera resta una delle più interessanti della Bundesliga per proposta di gioco e per individualità mostrate in campo: per chi segue il campionato tedesco la cosa non è una sorpresa considerando chi detiene la cabina di comando, ossia Christian Streich, allenatore dalle importanti conoscenze calcistiche unite ad una capacità importante (stando agli addetti ai lavori) nel saper empatizzare con i propri calciatori, facilitando dunque la possibilità di trasmettere il proprio pensiero sul campo.
SUPERLIGA DANESE, BRONDBY-COPENAGHEN (DOMENICA ORE 14)
Anche in questa stagione il campionato danese sta rispettando le aspettative e sta mettendo in mostra altri nuovi talenti pronti ad essere lanciati nel mercato internazionale: la sfida tra Brondby e Copenaghen metterà in mostra alcuni elementi molto interessanti oltre ad essere una partita che ha un valore molto importante per la classifica e non solo, visto che qui si tratta del derby della città di Copenaghen, parecchio sentito dalle due tifoserie non ostante la rivalità abbia origini molto recenti nel tempo.
Il Brondby tra le due contendenti è la squadra con maggiore tradizione e dominatrice in suolo danese fino agli anni '90 (con annesse due sfide contro la Roma in Coppa Uefa nel 1991 e nel 1995 che i tifosi giallorossi ricordando con molto piacere), poi la costituzione dell'FC Kobenhavn ha tolto prima lo strapotere cittadino e, conseguentemente, il dominio nazionale.
Alla squadra giallo-blu il titolo nazionale manca ormai dal 2005, un periodo davvero lunghissimo per una squadra che dal 1985 al 2005 non ha mai lasciato le prime due posizioni in classifica: a partire da un paio d'anni, tuttavia, le cose sembrano in fase di miglioramento, grazie al miglioramento dello scouting di giovani calciatori da sviluppare all'interno del proprio settore giovanile.
All'interno del 3-4-3 (o 3-4-1-2) messo in piedi dal tecnico Fredriksen, gli elementi che si stanno maggiormente mettendo in luce e che stanno mostrando la bontà del lavoro svolto a livello giovanile sono il centrale di centrocampo Morten Frendrup, classe 2001, e soprattutto Jesper Lindstrom, classe 2000 che in questa stagione sta esplodendo al punto di esordire in nazionale lo scorso novembre.
Dall'altra parte della barricata troviamo il Copenaghen (o Kobenhavn per i puristi della definizione originale) che ha raccolto proprio dal Brondby il dominio interno a partire dal 2000 collezionando 12 titoli in 20 campionati. Nelle ultime stagioni il Midtyjlland, a sua volta, ha iniziato fortemente a contrastare il dominio della squadra bianco-blu che, adesso, si trova ad assumere il ruolo della squadra in rincorsa e, guardando la classifica, non solo nei confronti dei campioni uscenti, ma anche nei confronti dei grandi rivali del Brondby.
Ad oggi, infatti, la squadra allenata da Jess Thorup, che ha preso le redini della squadra dopo la fine dell'era Solbakken, si trova a dover risalire in classifica e ricucire un distacco molto importante su Brondby e Midtjylland: per questo motivo il derby con i rivali giallo-blu rappresenta un crocevia importante per il proseguimento della stagione.
Il gioco offensivo resta, dunque, il principale punto di forza di questa squadra che, infatti, ha il maggior numero di goal segnati in campionato (37) ma è anche la terzultima difesa con 31 reti subite. Con una squadra così sbilanciata in avanti, dunque, è chiaro che ad emergere a livello di singoli siano gli elementi offensivi: Jonas Wind, classe 1999, è il centravanti del Copenaghen e sta trovando una grande stagione a livello realizzativo grazie alle 11 reti realizzate frutto di una percentuale di conversione dei tiri vicina al 30%; al suo fianco occhio anche alla crescita del nativo di Sierra Leone ma naturalizzato danese, Mohammed Daramy, classe 2002 che, quando impiegato largo a destra riesce sempre a creare qualcosa di molto interessante.
Per questo motivo, dunque, questo derby della capitale danese mostra enormi spunti di interesse e metterà in vetrina la prossima interessante generazione di talenti del calcio danese, un movimento la cui crescita deve essere vista con enorme attenzione e che potrebbe, chissà, riportare in futuro un paese del Nord Europa a portare a casa un trofeo internazionale in maniera meno epica ma più programmata dell'Europeo vinto dalla Danimarca nel 1992.
PREMIER LEAGUE RUSSA: RUBIN KAZAN - ZENIT SAN PIETROBURGO (LUNEDI ORE 14,30)
Nello scorso weekend è ripreso, dopo la pausa invernale il campionato russo, un campionato che, a livello internazionale, mostra ancora di essere molto indietro rispetto a molte altre nazioni pur essendoci club in grado di investire grosse somme di denaro da utilizzare sia sul mercato che sulle strutture e gli impianti sportivi.
Non ostante le disponibilità economiche i club russi faticano ad attirare giocatori di talento nel prime della carriera per aumentare il tasso tecnico delle squadre e del torneo, per questo tendono a ripiegare su nomi importanti ma che, evidentemente, non sono più competitivi per contesti di un certo livello.
Uno degli esempi più evidenti di questa situazione è proprio lo Zenit San Pietroburgo, la capolista del campionato che ha infarcito la propria rosa di giocatori come Malcom, Driussi, Lovren e Rakitsky pensando di poter ottenere quel salto di qualità necessario ad essere competitivi in Champions League, cosa che, invece, non è accaduta ma quanto meno le ha permesso di acquisire uno status, nel campionato russo, da prima della classe difficilmente attaccabile.
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Insomma lo Zenit tende ad usare un sistema abbastanza semplice quanto redditizio per poter mantenere la supremazia in patria, quantomeno per il momento. Tuttavia lo stesso sistema che raccoglie dividendi in campionato mostra forti lacune superato il Mar Baltico.
Per questa ragione il campionato russo necessità di realtà in grado di contestare la supremazia dello Zenit cercando di far crescere elementi di talento ed inserirli in un sistema di gioco propositivo in grado di esaltarli: lo abbiamo visto nei post precedenti con la Dinamo Mosca, lo stiamo vedendo anche con il prossimo avversario dello Zenit, ossia il Rubin Kazan.
La squadra di Kazan è allenata dall'ex commissario tecnico della nazionale russa Slutsky che sta schierando la squadra con un 4-1-4-1 ricco di talento e di tecnica, tanto da essere la squadra che ricerca di più i dribbling e le giocate individuali in tutto il campionato. Ad eccellere in queste situazioni ci sono i due esterni offensivi Makarov e soprattutto Kvaratskhelia: nel momento in cui l'avversario non concede il centro del campo il Rubin si allarga sui propri terzini che cercano di servire i due esterni offensivi i quali, con le loro conduzioni conquistano il centro del campo e puntano verso la porta liberando a loro volta spazio per i loro compagni.
Tra i due, tuttavia, è il georgiano, classe 2001, a sublimare la fase offensiva del Rubin Kazan: le sue grandi doti in dribbling (quasi 16 tentati a partita con una percentuale di riuscita di poco inferiore al 50% secondo i dati Wyscout) e la sua eleganza quando conduce il pallone lo rende sia molto bello da vedere dal punto di vista puramente estetico, ma anche funzionale nel momento che attira sempre raddoppi di marcatura che liberano spazio per i compagni: per dare un'esemplificazione delle qualità del georgiano ho estratto le sue giocate nella sfida di campionato disputata nello scorso weekend sul campo dello Spartak Mosca, partita vinta dal Rubin per 2-0 e che ha rimesso in corsa la squadra granata per un posto nell'affollata lotta per un posto in Europa.
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