giovedì 22 agosto 2019

Cosa sappiamo della MLS

In qualsiasi materia, in qualsiasi argomento ed anche in qualsiasi disciplina sportiva esiste un sottobosco di appassionati che ama restare al di fuori delle tematiche mainstream preferendo ad esse nicchie di settore che permettono al lato vanitoso della mente umana di poter trovare soddisfazione nello snocciolare nomi e fatti sconosciuti ai più.

Nel mondo degli appassionati di calcio la Major League Soccer (MLS) sta prendendo piede come fenomeno di nicchia, in contrapposizione con il mainstream della nostra serie A o dei campionati europei che rientrano nella cerchia dei top5 (oltre alla Serie A, la Premier League, la Bundesliga, la Liga e la Ligue 1).

I motivi che hanno portato la MLS ad avere una fan-base sempre più cospicua e che guarda con interesse agli sviluppi della lega sono principalmente tre:





  • L'approdo di grandi campioni del calcio europeo a fine carriera (gli ultimi della lista Ibra e Rooney, ma ancora prima Gerrard, Lampard, Beckham)
  • L'approdo, da un paio d'anni a questa parte, di giocatori provenienti dal SudAmerica (vedi Ezequiel Barco, Cristian Pavon e "Pity" Martinez), già a loro volta oggetto di feticismo da parte dei supporters italiani delle squadre argentine e brasiliane
  • La grande capacità comunicativa della lega: i canali social e youtube della MLS sono ricchi di contenuti facilmente accessibili che permettono loro di espandere il bacino d'utenza della competizione.
Il format del campionato

La MLS è al momento composta da 24 squadre (entro fine 2019 la lega annuncerà l'intero piano di espansione che porterà la competizione a 30 squadre), suddivise in due conferences (Eastern e Western) da 12 squadre ciascuna.

A partire da quest'anno si qualificano ai play-off le prime sette di ciascuna conference, con la prima classificata che è qualificata di diritto al secondo turno.

Le partite saranno di sola andata e saranno giocate in casa della squadra meglio piazzata in Regular Season.

















Il format delle squadre

Particolarmente complesso, ma ben spiegato dalla lega, il regolamento inerente la costruzione delle rose, soggetto alle regole della lega, che, tra le altre cose, detiene i cartellini dei singoli calciatori.

Il roster di ciascuna squadra può essere composto al massimo da 30 calciatori, di cui:
  • 20 calciatori sono considerati "Senior Roster", ossia i giocatori che possono essere inseriti a referto nel corso della stagione (qualcosa di comparabile con la lista UEFA per la partecipazione alle competizioni europee) e sui quali la lega conteggia il budget salariale (per le regole 2019, pari a 4.240.000 USD), a tal fine il numero minimo di giocatori eleggibili in questa categoria è pari a 18, per ogni slot in meno la MLS conteggia nel budget un importo pari al minimo salariale della lega (70.250 USD per il 2019)
  • 4 calciatori (slot 21-24) non contano per il budget salariale e rientrano nel "Supplementar Roster". Tale elenco può essere composto da giocatori designati all'interno dei programmi previsti dalla lega per lo sviluppo dei vivai.
  • 4 calciatori (slot 25-28) nati dopo il 31 dicembre 1994 che percepiscono il minimo salariale previsto per questa categoria di giocatori o un salario più elevato purché rientrino nella categoria degli "Homegrown Player"
  • 2 calciatori (slot 28-30) che rientrano nella categoria di "Homegrown Player".
L'acquisizione dei giocatori

Per l'acquisizione le squadre partecipanti attingono da tre diverse liste:
  • Allocation list, dove si trovano i giocatori non ancora sotto contratto con la MLS di nazionalità americana, o giocatori ceduti dalla MLS ad una squadra di un'altra lega. Una squadra può attingere da questa lista se ha priorità nella cosiddetta "allocation list order"; la priorità è data in ordine inverso rispetto alla posizione in classifica della stagione precedente, una volta effettuata la scelta del giocatore dalla lista, la squadra che ha esercitato il diritto finisce in fondo alla lista e così via. La priorità sulla lista può essere oggetto di scambio tra due squadre.
  • Draft list, come negli altri sport americani esiste un draft in cui le squadre della MLS possono scegliere di mettere sotto contratto giocatori provenienti da college americani.
  • Discovery list: ogni squadra di MLS può scegliere di chiedere alla lega di mettere sotto contratto al massimo sette giocatori da inserire in questa lista, in cui possono essere aggiunti giocatori che partecipano in altre leghe e che non siano eleggibili per la allocation list (per intenderci, questo è il processo necessario per una squadra MLS per mettere sotto contratto giocatori acquistati da campionati esteri).
In tutto ciò resta fermo l'obbligo di rispettare il salary cup, tuttavia la lega permette di eccedere il limite in relazione a massimo tre giocatori (definiti designated players) per i quali la parte eccedente il salary cup è a carico della squadra.
In relazione a questi giocatori, il costo imputato ai fini del salary cup è pari al massimo salariale (530.000 USD, ridotto a 150.000 USD se il giocatore ha meno di 20 anni, 200.000 USD se l'età è compresa tra i 21 ed i 23).
Questa regola ha permesso alla lega di attirare giocatori del calibro di Ibra e Rooney negli ultimi anni (la regola è in vigore dal 2007) così come negli ultimi anni è stata in grado di attrarre giovani di grande prospettiva che sembravano destinati nei top club europei (Barco e "Pity" Martinez sono gli esempi più interessanti).

La MLS 2019

Fatte le opportune premesse sulla lega, spendiamo qualche riga sulla situazione del campionato a poco meno di due mesi dalla fine della stagione regolare che, come abbiamo visto sopra, potrebbe avere un peso molto maggiore rispetto agli anni precedenti.

Detentore del titolo è l'Atlanta United che ha conquistato il titolo al secondo anno di militanza nella lega sotto la guida di Gerardo "Tata" Martino, tecnico rosarino ex Barcellona ed ex CT della nazionale argentina. Dopo il successo dello scorso anno, Martino ha lasciato il posto a Frank De Boer, reduce dalle pessime esperienze sulla panchina dell'Inter e del Crystal Palace.

Dopo un inizio titubante, la franchigia georgiana è in grande ascesa, tanto che ora si è issata al comando della Eastern Conference, dove si giocherà il primato con Philadelphia, le due squadre di New York ed il DC United di Wayne Rooney (che ha già annunciato che a fine stagione lascerà la lega per tornare in Inghilterra nel Derby County, con il ruolo di player-coach).




Nella Western Conference, invece, c'è una squadra che sta letteralmente dominando tanto che ha già ipotecato il n.1 del seeding dei playoff: questa squadra è il Los Angeles Football Club, seconda franchigia della città degli angeli, alla sua seconda stagione nella MLS. La franchigia californiana è entrata con prepotenza nella lega, grazie all'apporto economico di investitori importanti come Vincent Tan (attuale proprietario del Cardiff) e Magic Johnson e non solo, che hanno permesso di mettere sotto contratto, come discovery list players, il messicano Carlos Vela e l'uruguaiano Diego Rossi, coppia-goal da 40 goal finora in questa stagione.


Le squadre di New York

Tra le cose interessanti che meritano osservazione in MLS c'è la particolarità dei progetti tecnici delle due squadre di New York: il New York City Football Club è di proprietà del Manchester City (anche la maglia della squadra e lo sponsor principale sono gli stessi), mentre i New York Red Bull fanno parte del gruppo di squadre di proprietà della multinazionale delle bevande energetiche che include il Lipsia in Bundesliga ed il Salisburgo in Austria, con lo scopo di diventare serbatoio di talenti da spostare poi in Europa.

Le identità delle due squadre rispecchia in pieno quella delle proprietà di appartenenza, il NYCFC con il sistema di gioco posizionale di Guardiola (la passmap evidenzia le continue rotazioni e gli scambi tra i centrocampisti), tuttavia resta ancora bassa la qualità del gioco a causa di un livello tecnico della squadra non particolarmente elevato (gli elementi di maggior calibro sono l'ex atalantino Maxi Moralez e l'ex Pescara Mitrita).





I Red Bull, invece, si avvalgono di uno stile diretto con occupazione militare della trequarti, a testimoniarlo, oltre alla passmap relativa all'ultimo match disputato, ci sono le statistiche che la vedono in testa alla classifica di occupazione della trequarti avversaria e dei tackles ed intercetti completati, inoltre è la squadra che costringe gli avversari al maggior utilizzo dei lanci lunghi.
Il problema sta negli spazi che si creano tra centrocampo e difesa quando gli avversari riescono a superare la prima linea di pressione.




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