Monday, 15 November 2021

Gerrard all'Aston Villa è una prospettiva eccitante


Per l'Aston Villa questa doveva essere una stagione di rinnovamento, con una squadra costretta a cambiar pelle a causa della cessione di Jack Grealish al City che ha aggiusto risorse economiche ad un club che era già ben saldo sotto questo aspetto. Per questo il club ha investito nel ringiovanimento della rosa e in una strategia di lungo periodo che permettesse al club di poter tornare ad occupare almeno la parte sinistra della classifica.

Questa richiesta di rinnovamento è stata lasciata nelle mani di Dean Smith, l'allenatore che ha riportato il Villa in Premier dopo 3 anni in Championship e che è riuscito a mantenere la categoria per due anni di fila il tutto sotto il segno del capitano con la maglia numero 10 sul quale si appoggiava l'intera fase finale della manovra dei Villans. Con la partenza di Grealish era necessario rimodellare questa squadra ed il manager nativo di West Bromwich ha mostrato difficoltà a trovare uno schieramento coerente, pagando questa poca chiarezza di intenti con l'esonero (seppur ricollocandosi immediatamente in quel di Norwich).

Dalle parti del Villa Park serviva un allenatore in grado di dare un'identità tattica alla squadra, per questo motivo non poteva essere scelta migliore quella di rivolgersi a Steven Gerrard, un nome la cui fama precede qualsiasi cosa e che in questi primi anni da allenatore si sta mostrando un tecnico dalle idee molto chiare e con una gestione della squadra molto moderna ed innovativa.


4-3-3 COME PUNTO DI PARTENZA

In questi anni da allenatore ai Rangers l'ex capitano del Liverpool ha scelto il 4-3-3 come modulo di base per far giocare la sua squadra, ma come è sempre opportuno rimarcare, non è il modulo a definire la strategia di un allenatore quanto i princìpi di gioco ed il modo in cui la squadra si comporta con e senza la palla. Proprio per questo motivo gli interpreti del 4-3-3 di Gerrard determinano alcuni movimenti della squadra in campo.

Per esempio quando vuole consolidare il possesso dal basso, Gerrard inserisce tra i tre di centrocampo un "costruttore" in più da affiancare al vertice basso, in questo caso Lundstram si abbassa fuori linea per aiutare la costruzione dell'azione e permettere al terzino di parte (Barisic) di poter avanzare in campo, l'altro terzino (il capitano dei Rangers Tavernier) resta più basso in quanto spesso l'obiettivo della costruzione da dietro dei Rangers è servirlo per attivare una verticalizzazione da quel lato di campo sfruttando le ottime capacità del terzino inglese (uno dei tanti forti terzini destri prodotti in serie dal calcio inglese negli ultimi anni) di far progredire il gioco grazie al proprio destro molto educato.

Allo stesso tempo se l'avversario rende difficile la costruzione dal basso, ecco che è necessario avere una struttura in grado di andare a risolvere la questione "seconde palle", sotto questo aspetto è indispensabile il grande lavoro della punta centrale Morelos che diventa il target delle costruzioni dirette dei Rangers, coadiuvati dal terzo centrocampista più avanzato e dall'esterno offensivo, pronti a raccogliere la sponda del compagno o andare sulla ribattuta della difesa avversaria.

Spesso il piano gara di Gerrard prevede di bypassare la prima pressione avversaria mediante una costruzione diretta sulla punta, per questo i due centrocampisti che affiancano Davis hanno generalmente meno compiti di costruzione e più di supporto alla struttura della squadra in queste situazioni in cui il possesso è conteso, per questo motivo in questa partita contro il Celtic, partita la cui importanza ritengo superfluo specificare, i due centrocampisti al fianco di Davis sono Aribo e Kamara, con quest'ultimo molto più abile di Lundstram in queste fasi di gioco. Tuttavia, come si vede, la strategia è sempre quella di avere molti giocatori vicino alla palla, tanto meglio se in misura maggiore rispetto all'avversario.

Per questo motivo il 4-3-3 resta alla base del modo di giocare di Gerrard, è un sistema che gli permette di avere sempre un numero di giocatori in zona palla con gli interpreti che cambiano a seconda delle fasi di gioco che l'ex capitano del Liverpool si aspetta di dover affrontare con maggior frequenza nel corso della partita.


LO SVILUPPO LATERALE


Uno degli aspetti più facilmente riconoscibili del sistema di gioco implementato da Gerrard a Glasgow è lo sviluppo laterale del gioco, in particolare sul lato destro del campo, quello in cui viene schierato in campo Tavernier.

Ciò che emerge a livello visivo è anche confermato dai dati statistici: la squadra di Gerrard preferisce il lato destro del campo, ma in un quadro ancora più generale l'avanzamento avviene appunto lateralmente, con la zona centrale del campo utilizzata solamente per ribaltare il lato di gioco dopo aver mosso l'avversario sul lato forte per creare un lato debole. E qui troviamo un altro aspetto precipuo di una squadra che gioca con il 4-3-3, ossia l'utlizzo delle catene formate da terzino, mezzala ed esterno offensivo di parte per rendere possibili questo sviluppo laterale dell'azione di gioco, un elemento che accomuna il 4-3-3 di Gerrard con quello che ho raccontato in miei precedenti post in relazione a quello di Vincenzo Italiano e di Zdenek Zeman.


Un esempio di passmap tipico dei Rangers di Gerrard mostra chiaramente quanto siano accentuate le linee sul lato occupato dal giocatore con la maglia numero 2 dei Gers che puoi move il gioco sfruttando le combinazioni con il triangolo di sviluppo precedentemente menzionato, in questo caso completato dalla mezzala Arfield e da Aribo spostato nel tridente offensivo (anche la composizione dei tre attaccanti del 4-3-3 non è mai simile nelle scelte di Gerrard ma variano a seconda del tipo di partita da fare e dello schieramento difensivo avversario).


 
Nell'esempio si può vedere quali soluzioni cerca la squadra scozzese quando il gioco viene sviluppato lateralmente. In questo specifico esempio manca Tavernier, tuttavia la disposizione non cambia, vediamo il triangolo di sviluppo che non viene tenuto isolato dal resto della squadra. Come si può notare uno dei tre attaccanti ed uno dei centrocampisti creano a loro volta una linea di passaggio dopo che il triangolo ha attirato le linee difensive avversarie su quel lato.

In questo modo si permette un rapido cambio di lato promosso dal fatto che l'intero schieramento avversario è stato attirato dal sovraccarico a destra, così il pallone arriva al terzino opposto che può arrivare al cross mentre gli altri giocatori vanno ad occupare l'area di rigore avversaria. Non è da tralasciare, inoltre, il fatto che la massiccia presenza di uomini in maglia blu permetta la possibilità di riciclare il possesso in caso l'avversario riesca ad intercettare un passaggio o l'ingresso in area di rigore,

Sotto questo aspetto è molto importante l'utilizzo di Morelos nel muoversi negli spazi generati dal triangolo di sviluppo, qui vediamo come lo spazio tra le linee venga utilizzato dal centravanti colombiano per proporsi per un passaggio "a muro", ossia raccogliere un passaggio in avanti e scaricarlo alla mezzala opposta che sta accorrendo. Raramente Gerrard chiede agli attaccanti di affrettare l'assalto alla linea difensiva avversaria, preferisce disordinare lo schieramento avversario con questi movimenti muovendo contestualmente il pallone da un lato all'altro del campo.

Mediante il cambio di lato c'è spazio anche per creare situazioni di uno contro uno o delle sovrapposizioni che consentono ai Rangers di raggiungere l'area di rigore rapidamente e costringendo gli avversari a corse all'indietro molto faticose che spesso portano ad errori ma soprattutto alla concessione di molte palle inattive in cui il piede dei terzini unito alle doti aeree di diversi giocatori genera diverse situazioni di pericolo per gli avversari e, soprattutto tante reti. Non è un caso che la media di assist a partita di Tavernier sia aumentata esponenzialmente di stagione in stagione sotto la guida del neo-allenatore dell'Aston Villa.


LE CURA NELLE TRANSIZIONI DIFENSIVE


Le fasi di transizione sono quelle che spesso e volentieri decidono le partite, ed avere idee chiare su come gestire questa fase di gioco rappresenta un aspetto fondamentale della strategia di gara, e su questo aspetto Gerrard ha mostrato di aver preparato molto bene la sua squadra.

Come già anticipato, tutto parte da una immediata ricerca di recuperare il pallone una volta perduto, cosa resa possibile dalla concentrazione di uomini in zona palla. Qui siamo in una situazione in cui il Celtic ha appena recuperato un pallone: qui si nota come la squadra vada immediatamente a stringere nella zona dove si trova il pallone chiudendo quindi diverse linee di passaggio e accorciando immediatamente sul giocatore più vicino al portatore di palla: il più delle volte questo costringe gli avversari a calciare lungo il pallone che viene, quindi, fagocitato dai centrali difensivi dei Gers.

Nell'eventualità l'avversario riesca a superare la contropressione dei Rangers, la linea difensiva si mostra quasi sempre preparata a gestire la transizione avversaria scappando all'indietro e mantenendo la superiorità numerica in zona centrale: qui sono i due centrali a tenere a bada la punta centrale, mentre i due terzini ripiegano sui due esterni; qualora l'avversario giochi con due punte uno dei tre centrocampisti (generalmente il vertice basso della difesa) resta a protezione dei due centrali per garantire la superiorità numerica.


IDEE CHIARE IN FASE DI NON POSSESSO


Un altro elemento in cui la mano di Gerrard è visibile sta nell'organizzazione della squadra in fase di non possesso, partendo dalla prima pressione per arrivare al comportamento della linea difensiva. Anche qui i princìpi guidano il tutto, poi a seconda della disposizione dell'avversario vengono fatte le scelte degli uomini da utilizzare nelle varie sotto fasi.

In prima pressione si nota chiaramente la volontà di non permettere l'accesso alle zone centrali del campo: per chi gioca con il 4-3-3 spesso questo è un problema nel momento di stabilire chi deve prendere il centrale dei tre costruttori avversari. Gerrard risolve questo problema tenendo interni i tre attaccanti, ognuno assegnato a coprire le linee di passaggio ai tre uomini che formano la prima linea di costruzione avversaria. La strategia è quella di portare l'avversario a giocare la palla esternamente per poi scatenare la trappola con l'ausilio della linea laterale. In questo esempio i tre attaccanti seguono i tre centrali difensivi del Brondby, una volta che il pallone raggiunge la fascia è il terzino di parte a staccarsi per andare a prendere il "quinto" avversario; in caso di schieramento avversario con difesa a 4, i tre attaccanti si occupano dei centrali e del regista basso mentre una volta che il pallone viene portato sui terzini sono le mezzali a scalare su di loro per evitare che i terzini uscendo creino spazio alle loro spalle. 

Inoltre una volta che l'avversario riesce a sviluppare l'azione superando la trappola della prima pressione, la strategia rimane quella di negare la progressione al centro del campo: i tre centrocampisti ed i tre attaccanti sono molto stretti e compatti con i centrali difensivi pronti a spezzare la linea qualora il pallone raggiunga la zona rifinitura (ossia lo spazio tra la linea di centrocampo e quella di difesa). Il dato medio del PPDA è ovviamente molto basso contro le squadre di Premiership scozzese tecnicamente di gran lunga inferiori ai Rangers, mentre molto più indicativo della strategia di Gerrard è il dato nelle competizioni europee e nelle sfide dell'Old Firm: qui il dato si attesta poco sopra il 10 di media che sta a rappresentare un atteggiamento non particolarmente aggressivo ma allo stesso tempo tutt'altro che passivo in fase di non possesso.

Una volta che l'avversario è stato mandato al largo ecco invece il comportamento della linea difensiva che accorcia la diagonale costringendo l'avversario a ricominciare daccapo lo sviluppo dell'azione per assenza di sbocchi e di linee di passaggio che possano permettere delle triangolazioni o degli inserimenti o raggiungere il centro dell'area anche vincendo l'uno contro uno con l'avversario diretto: la strada verso la porta viene completamente sbarrata.

La cosa più logica per l'avversario a quel punto diventa il cambio di lato, ma anche qui la linea difensiva sa cosa fare per non trovarsi impreparata: il terzino sul lato debole scala esternamente mentre il resto della linea difensiva non accorcia la diagonale richiedendo alla mezzala di parte di chiudere lo spazio che si genera tra centrale difensivo e terzino, un meccanismo molto facilmente riconoscibile e che mostra pienamente quanta mano ci sia dell'allenatore nel codificare i movimenti della linea.

Questo atteggiamento può anche cambiare contro squadre che giocano con due punte e con il terzino chiamato ad uscire sul quinto avversario anziché su un esterno offensivo, per cui in questo caso la diagonale resta lunga e con uno dei centrocampisti che copre lo spazio tra centrale difensivo e terzino. Come detto precedentemente possono cambiare le funzioni ed i compiti ma non cambia la strategia: togliere accesso centrale all'avversario.

Anche in questo caso l'avversario deve cambiare lato per cercare di sfondare ed ancora una volta la struttura resta la stessa: qui il terzino si stacca dalla linea difensiva e resta in copertura dell'esterno offensivo che ha ripiegato sull'esterno avversario mentre la mezzala si occupa di chiudere la porta ad inserimenti tra terzino e centrale difensivo. Insomma ci troviamo di fronte a meccanismi difensivi molto consapevoli.



COSA DEVE AGGIUSTARE NELL'ASTON VILLA?


Ciò che è emerso nell'analisi dei Rangers di Steven Gerrard è l'identità e riconoscibilità che ha costruito in questi anni di regno sulla panchina della squadra scozzese: di questo sicuramente ha bisogno la squadra di Birmingham per risalire la china.

Con l'addio di Grealish e con gli investimenti su Buendia, Bailey ed Ings per ricostruire l'attacco, Dean Smith ha avuto difficoltà nel trovare il modo per dare fluidità alla manovra della sua squadra e soprattutto mantenere un certo equilibrio in campo.

Andando a vedere gli schieramenti messi in campo da Dean Smith nelle ultime settimane emerge chiaramente una difficoltà a trovare uno schieramento in campo definitivo e soprattutto soddisfacente ed in grado di mettere a proprio agio tutti gli interpreti a disposizione. Come emerge dalle formazioni disposte in campo nelle ultime giornate si desume chiaramente come Smith per trovare un certo equilibrio di schieramento ha dovuto tenere fuori di volta in volta alcuni singoli importanti come Buendia, Bailey ed Ings, a volte anche in maniera forzata causa infortuni. Insomma, come si desume anche dai numeri difensivi, la squadra ha spesso fatto fatica a trovare il modo per mantenere l'equilibrio in campo, con una coperta che è sembrata sempre molto corta e con poche idee in fase di possesso. Con il 3-5-2 si è visto un maggiore equilibrio ed anche una certa attitudine a prendere il controllo territoriale delle partite, come avvenuto nelle due vittorie consecutive ottenute contro Everton prima e Manchester United dopo, tuttavia la necessità di dover inserire Emiliano Buendìa nello scacchiere ed il ritorno alla difesa a 4 hanno portato ad un peggioramento delle prestazioni della squadra.

Un elemento su cui Gerrard probabilmente dovrà partire sta nell'istruire al meglio i due terzini, la cui centralità in fase di sviluppo dell'azione abbiamo avuto modo di vedere precedentemente ed è testimoniata dai numeri. Per questa ragione il primo intervento me lo aspetto proprio sulla qualità delle giocate di Cash e Targett e soprattutto su come il resto della squadra riuscirà a sostenere la spinta dei due esterni fornendo ad essi le giuste linee di passaggio ed anche le giuste coperture in caso di palla persa, per questo motivo sarà molto importante vedere il lavoro dell'ex numero 8 del Liverpool nel convincere i giocatori avanzati a muoversi in maniera più codificata e non esclusivamente chiamati a duelli individuali come accaduto in questa stagione.







Tra l'altro l'uscita dalla propria metà campo da parte dei Villans nelle ultime partite si basava molto spesso sull'appoggio a Targett sulla sinistra per poi cercare un pallone in verticale verso Watkins, tuttavia come si può vedere dall'esempio a lato, si nota chiaramente un'assenza di strategia di sviluppo con il centravanti ex Brentford che si muove per ricevere palla ma non trova sostegno per far progredire l'azione. Questa assenza di struttura in caso di palla persa si traduce poi in esposizione della squadra alle transizioni avversarie, e per quanto Smith si affidasse molto alle qualità individuali dei suoi centrali difensivi nel recuperare lo spazio di campo alle loro spalle, questo non si è rivelato sufficiente per fermare la forza offensiva avversaria.

Per questo motivo questo sarà l'aspetto da cui mi aspetto immediato impatto da parte di Gerrard, a questo aggiungo un obiettivo di medio periodo, ossia, copiando quanto fatto in questi anni a Glasgow, gestire la rosa al meglio e fare dei piccoli aggiustamenti allo schieramento della squadra in base a quali tipo di giocatori avrà bisogno per una specifica partita, per cui si divertirà ad alternare, specie nel tridente offensivo, un giocatore tecnico come Buendìa, due attaccanti forti come Watkins ed Ings ed un esterno come Bailey, ma senza stravolgere lo schieramento in campo, semplicemente affidando compiti specifici in base alle necessità della partita ed alle corde del singolo. 

Infine, c'è anche un obiettivo di lungo periodo: l'Aston Villa ha a disposizione alle spalle della prima squadra un'interessante settore giovanile, per cui all'ex tecnico dei Rangers verrà chiesto (e lui sarà molto stimolato da questo) di inserire progressivamente nel sistema i fratelli Chukwuemeka classe 2002 e 2003 che stanno emergendo anche nelle nazionali giovanili inglesi, il centravanti Archer che abbiamo visto già segnare in Coppa di Lega contro il Chelsea ed il centrocampista classe 2001 Jacob Ramsey, che ha già collezionato diverse presenze in questa stagione e potrebbe già essere un elemento su cui Gerrard poserà i propri occhi.

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