venerdì 22 aprile 2022

Monaco-Nizza: dalla costa Azzurra i futuri gioielli del calcio europeo


Per chi segue con una certa passione il gioco del calcio senza limitarsi alla sola squadra del cuore o al solo campionato italiano, saprà bene che la Ligue 1, ossia il massimo campionato francese, è famoso per la capacità di produrre giovani talenti in serie da esibire come in una grande vetrina per poi venderli a prezzi importanti permettendo loro di sostenersi e, soprattutto, di reinvestire quei soldi nel miglioramento dei propri settori giovanili, in un lungo circolo virtuoso. Non è una sorpresa, quindi, se il claim promozionale della lega sia "La Ligue des Talents".

Monaco e Nizza non possiedono, a differenza di altri club, un settore giovanile particolarmente florido, ma essendo due piazze parecchio ricche, stanno diventando il primo step di crescita per una serie di giovani interessanti del calcio europeo. 

Nel Principato questa metodologia ha avuto inizio circa sette anni fa quando la proprietà russa parecchio munifica ha dovuto ridimensionare le proprie capacità di spesa a causa di una pesante causa di divorzio che ha coinvolto Dmitrij Rybolovlev, portandolo a rivedere la strategia puntando sull'investimento in giovani promettenti da rivendere e finanziare ulteriori acquisti dello stesso genere. E così abbiamo avuto modo di veder crescere in questo contesto gente come Mbappè, Bernardo Silva, Martial, Fabinho e tanti altri. 

A pochi chilometri dal regno di Alberto Ranieri, Nizza è pronta a seguire una strada simile con l'arrivo al vertice della società di Jim Ratcliffe, il proprietario del gruppo INEOS che ha deciso di investire sul calcio dopo averlo fatto nel ciclismo con la fortissima squadra dominatrice dei grandi giri, e nella Formula 1, con una quota di proprietà del team Mercedes. Il cambio al vertice è avvenuto due stagioni fa ed è iniziato con investimenti massicci su giocatori di prospettiva su cui costruire una squadra in grado di inserirsi nel corso degli anni per un posto al vertice del calcio francese, a questo si è aggiunta, in questa stagione, la scelta di mettere in panchina l'allenatore campione in carica con il Lille: Christophe Galtier.

LE FORMAZIONI INIZIALI

Sia Monaco che Nizza hanno assunto un atteggiamento molto simile tra loro con qualche piccola variante soprattutto nel come le due squadre cercano di arrivare in porta. Così lo schieramento in campo vede entrambe le formazioni affidarsi ad un 4-4-2 di base in cui soprattutto i due esterni offensivi e le due punte hanno caratteristiche diverse.

Il Monaco si presenta con la coppia Tchouameni-Fofana in mezzo al campo che fornisce la massima protezione alla coppia di centrali Disasi-Badiashile, i due esterni di centrocampo sono il brasiliano Vanderson ed il redivivo Golovin mentre la coppia d'attacco è tanto affiatata quanto particolare ed è composta da Volland e Ben Yedder.


Dall'altra parte il Nizza ha uno scheletro centrale meno fisico a centrocampo con la coppia Lemina-Thuram che fa della capacità di conduzione della palla il proprio punto di forza, mentre la coppia d'attacco formata da Laborde e Dolberg ama muoversi su tutto il fronte d'attacco per aprire le difese avversarie mentre i due esterni offensivi Boudaoui e Brahimi hanno il compito di accentrarsi.


CHI HA GIOCATO MEGLIO TRA MONACO E NIZZA?

Spesso il concetto di giocare meglio o il giocare bene risulta parecchio insidioso, visto che non esiste una reale definizione di queste affermazioni, per cui come possiamo rispondere a questa domanda?

Molti direbbero che chi vince ha sempre ragione e questo ci farebbe risparmiare tempo nel trovare una risposta alla domanda di cui sopra, ed è quello che molti preferiscono fare, soprattutto nelle discussioni calcistiche che ci tocca affrontare nel corso della settimana con amici, parenti o anche degli sconosciuti sui social.

Ma non stiamo certo analizzando Monaco-Nizza per dire che i monegaschi hanno giocato meglio perché hanno vinto, ma possiamo dire che il Monaco ha costruito la propria vittoria giocando bene. E adesso provo a spiegare perché.

Nonostante le due squadre partissero con lo stesso schieramento, il modo in cui poi si sistemavano in campo era molto diverso una volta entrati in possesso palla.

Da una parte vediamo lo schieramento del Nizza, con i due terzini che si staccano dalla fase di costruzione e cercano di prendere l'ampiezza mentre le due ali si accentrano per cercare di favorire una progressione centrale dell'azione. Per avere superiorità nella prima linea di costruzione contro i due attaccanti del Monaco, uno dei due centrocampisti si abbassa a fianco o in mezzo ai centrali per fare partire l'azione. In questo esempio è Lemina ad aprirsi fuori linea rispetto ai centrali difensivi.

Il Monaco da parte sua ha giocato molto sul neutralizzare i tentativi di progressione centrale della squadra di Galtier sfruttando a proprio vantaggio la grande forza fisica delle proprie coppie centrali di difesa e di centrocampo. Qui vediamo come le due linee sono molto compatte ed allo stesso tempo si orientino su palla e uomo senza avere problemi nel rompere le linee ma mantenendo le distanze sempre corte grazie al comportamento della linea difensiva molto alta che non ha problemi a lasciare l'opzione dello spazio in profondità alle proprie spalle potendo contare sulla grande capacità di Disasi e Badiashile nel difendere sul lungo. Da questo esempio si può anche notare il lavoro delle due punte nell'orientare il possesso del Nizza in zone esterne.

La strategia del Monaco per avanzare in campo, invece, era molto più orientata sul muovere il pallone in zone esterne, questo perché Clement ha implementato una strategia in cui i due terzini restano più vicini alla fase di costruzione in modo da aggirare la prima pressione avversaria, poi sfruttando le conduzioni e le tracce verticali arrivare rapidamente ad affrontare la difesa con i quattro giocatori offensivi: qui vediamo quali sono le soluzioni a favore di Caio Enrique che può appoggiarsi su Golovin che poi può accentrarsi, oppure sulle due punte che si associano quasi ad occhi chiusi per chiudere con la soluzione Vanderson sul lato debole.

Questo tipo di associazione è molto utilizzata dal Monaco sotto la gestione Clement, un esempio è giunto proprio dalla partita precedente del Monaco, quella vinta venerdì scorso sul campo del Rennes e che ha definitivamente riportato i monegaschi in zona Champions.


Dall'analisi di come le due squadre siano riuscite a far progredire il pallone si nota chiaramente quanto la strategia dei monegaschi abbia loro permesso di giocare meglio in verticale, cosa che non è riuscita al Nizza se non mediante le conduzioni palla al piede di Todibo e Thuram.




QUANTO TALENTO PRONTO A GRANDI PALCOSCENICI

Come afferma il titolo e la premessa di questo post, Monaco e Nizza è stata una grande vetrina di talenti che infatti sono già sui taccuini dei club e dei giornalisti esperti di calcio mercato. E quindi a Clement e Galtier viene dato il compito di aumentare il valore di questi giocatori creando un contesto tattico che esalti le rispettive caratteristiche.

Sono tanti i nomi che hanno influito o cercato di influire sull'andamento di questa partita e che a breve potremo vedere vestire la maglia di club che puntano alle semifinali della Champions League come obiettivo minimo. Ne ho scelto uno per squadra per l'apporto dato.

Su Aurelien Tchouameni mi sono già espresso un anno fa quando non era ancora sulla bocca di tutti, ora si tratta di un profilo più conosciuto nel momento in cui quest'estate è stato cercato dalla Juventus e adesso è accostato al Real Madrid. La sua prestazione a centrocampo nella partita contro il Nizza è quella che he permesso alla sua squadra di far saltare i tentativi della squadra nizzarda di avanzare centralmente. Il dato sui duelli difensivi nella zona di campo dove la squadra di Galtier provava ad innescare i due esterni mostra chiaramente il grande lavoro svolto dal centrocampista francese nel disinnescare le ricezioni ed i tentativi di giocate individuali di Brahimi e Boudaoui.

Khepren Thuram, fratello di Marcus e figlio di Lilian Thuram, sotto la gestione Galtier è diventato il centro di gravità del Nizza: abbiamo avuto modo di vedere nell'analisi tattica come cercasse di muoversi per dare inizio all'azione e per questo è stato il giocatore più cercato dai suoi compagni e, come abbiamo visto precedentemente, è stato il giocatore che ha cercato con le sue conduzioni palla al piede di far guadagnare campo alla squadra, un'impresa difficilissima per la squadra nizzarda contro quella diga formata da Fofana e Tchouameni. 

Altri due giocatori che stanno avendo una stagione importante all'interno di questi contesti sono Golovin da una parte e Dolberg dall'altra: in due squadre piene di giocatori nati dopo il 2000, il russo (classe 1996) ed il danese (classe 1997) potrebbero sembrare dei giocatori che hanno superato la fase di picco della carriera, ed invece sono ancora nel mezzo della propria maturazione che, tra l'altro, dopo le premesse degli inizi di carriera, si è abbastanza rallentata, tuttavia entrambi sono adesso centrali nell'economia di gioco di Monaco e Nizza e chissà che non sia iniziata anche per loro la scalata verso quei livelli predetti all'inizio delle rispettive carriere.

LA CORSA CHAMPIONS IN FRANCIA

Una menzione finale la merita la lotta per la Champions League nella Ligue 1, a cui sia Monaco e Nizza sono pienamente iscritte: come previsto ad inizio stagione, il PSG ha fatto il vuoto, mentre alle proprie spalle tante realtà si stanno giocando i posti restanti in Europa in una lotta molto ma molto interessante.



Il secondo posto sembra appannaggio del Marsiglia di Sampaoli, che dovrebbe essersi messa al sicuro dopo il successo nell'ultimo turno di campionato contro il Nantes. La squadra del tecnico argentino è stata una delle squadre dall'identità di gioco più forte del campionato, regalando sprazzi di grande calcio oltre ad essere ancora in corsa per la vittoria della Conference League dove affronterà in semifinale il Feyenoord.

Alle spalle dei marsigliesi, con 540 minuti da giocare e 6 squadre in 6 punti (teniamo dentro anche il Lione) la lotta è apertissima e coinvolge anche squadre come Lens e Strasburgo che stanno accarezzando un sogno ma ben calato in una realtà costruita con una strategia di gioco riconoscibile.

Insomma non solo la lega dei talenti, ma tante emozioni fino alla fine. 

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