martedì 20 settembre 2022

Chiacchiere da Bar(i) #4 - Cagliari-Bari

Foto: Pagina Facebook SSC Bari


Siamo giunti al termine del primo ciclo di partite per la serie B, un ciclo che vede il Bari chiudere imbattuto e con un inaspettato terzo posto in classifica reso possibile da un'insperata vittoria nella trasferta di Cagliari, un'impresa frutto di episodi che hanno girato dalla parte giusta ma anche della forza della squadra biancorossa di togliere alla squadra sarda le proprie certezze.

Per questa quarta puntata di Chiacchere da Bar(i) io e Giovanni Fasano abbiamo invitato Marco Lai, che ci ha fornito il suo punto di vista sulla partita dell'Unipol Domus dicendoci qualcosa in più sulla squadra allenata da Liverani.

Le puntate precedenti di Chiacchere da Bar(i) le trovate, invece, a questo link.


Cosa ha detto questa partita di Cagliari e Bari, soprattutto rispetto alle partite precedenti?


Giovanni F. - Come avevamo detto in presentazione della partita, quello di Cagliari doveva essere un test importante per misurare il livello tecnico, tattico e mentale raggiunto dal Bari, e la squadra di Mignani ha risposto fornendo una prestazione robusta e conquistando i 3 punti. Rispetto alle precedenti uscite, contro il Cagliari abbiamo visto un Bari diverso, sicuramente meno arrembante e brillante con il pallone tra i piedi, ma più accorto e disciplinato in fase di non possesso. 


Partendo dalle note stonate della gara, il Bari non è quasi mai riuscito ad attivare le sue fonti di gioco principali in zone pericolose. Botta è stato costretto ad abbassare troppo il suo raggio d’azione per entrare in partita, Antenucci e Cheddira sono stati meno precisi del solito nelle ricezioni spalle alla porta, mentre le due mezzali si sono fatte notare più per il lavoro svolto senza palla che con la palla. Dopo 5 giornate di campionato in cui il Bari aveva mostrato in maniera lampante pregi e difetti del suo gioco era troppo ottimistico pensare che un tecnico ormai esperto come Liverani non adottasse delle contromisure adeguate. Infatti, creando densità nei corridoi centrali e non concedendo la profondità a Cheddira il Cagliari ha privato il Bari delle armi di cui più si serve per far male agli avversari.


Sorprendentemente la stessa cosa è stata fatta a parti inverse dai biancorossi. Il mio stupore non è dato da una scarsa fiducia nello staff tecnico, bensì dai limiti difensivi palesati dal Bari nelle prime 5 gare. I biancorossi avevano denunciato grossi problemi sia in fase di difesa posizionale sia negli sporadici tentativi di portare una pressione più alta, e questo non faceva ben sperare in vista del match di Cagliari. Al contrario, la linea difensiva, supportata e sorretta dall’inesauribile trio a centrocampo, ha fornito una prestazione difensiva di altissimo livello, regalando a Caprile una giornata di ordinaria amministrazione dopo gli straordinari delle precedenti. Oltre ai meriti del Bari vanno sottolineate le grandi difficoltà avute dal Cagliari nello sviluppare trame di gioco fluide: i movimenti di Mancosu a tagliare verso l’interno privando la squadra di ampiezza sul lato sinistro hanno favorito un Bari puntuale e preciso nelle interdizioni in fase centrale, mentre dall’altra parte Nandez non sembra nel suo habitat naturale nello slot di ala destra. L’impressione è che se la scelta su chi affiancare a Lapadula fosse ricaduta su Falco e/o Luvumbo la squadra avrebbe creato più grattacapi al Bari.


La passmap del Cagliari mostra l'asimmetria del 4-3-3 di Liverani con Mancosu più centrale e Nandez più largo.  (Fonte. Wyscout)


Nicola L. - Partiamo da una nota sull’andamento della gara: la vittoria del Bari ha oltremodo premiato la partita dei biancorossi. Credo che fosse una partita da 0-0 con le difese che hanno avuto la meglio sugli attacchi avversari.


Come già accennato da Giovanni, nella presentazione della partita la scorsa settimana avevamo posto l’accento su come le due squadre avrebbero cercato di limitare la forza offensiva dell’avversario e così è stato: da una parte il Bari con uno schieramento molto compatto e con una prestazione di grande disciplina difensiva ha disinnescato il Cagliari che, nel tentativo di superare lo schieramento della squadra di Mignani, ha forzato molte giocate, sbagliandole. E mi riferisco sia alle tante giocate sbagliate da Lapadula (giocatore che è a suo agio quando può attaccare la profondità, meno quando deve dialogare con i compagni) che al grosso errore di Goldaniga che ha dato il via al recupero palla del Bari terminato con l’assist di Maita per Cheddira.

Il Cagliari, da parte sua, ha saputo trovare il modo per tenere sotto controllo le due punte biancorosse in fase di ripartenza tenendole lontane dalla porta, sotto questo aspetto le prestazioni di Altare, che ha retto il confronto con Cheddira, e di Makoumbou che ha sempre schermato e/o limitato le ricezioni di Antenucci.


Da sottolineare nel Cagliari la prestazione di Altare (Fonte: SofaScore).

Il Bari esce dalle trasferte di Cosenza e Cagliari con una forte, fortissima consapevolezza di aver trovato una inimmaginabile - fino a poche settimane fa - compattezza difensiva, anche se, a mio parere, è stata ottenuta isolando un po’ troppo Antenucci e Cheddira, per cui la coperta è ancora molto corta, ma intanto si arriva a questa pausa ancora imbattuti e con partite affrontate unendo la propria identità tattica alla capacità di capire come affrontare l’avversario di turno.  


Marco L - Non una brutta prestazione difensiva quella del Cagliari, ma sono stati compiuti degli enormi passi indietro nella fase di possesso. Il possesso palla appare sempre più lento e sterile, sulla trequarti sarebbero serviti dei guizzi che i giocatori scelti da Liverani non sono in grado di dare. In questo senso appare sempre più strana la scelta di Liverani di affidarsi a Zito Luvumbo, nettamente il miglior giocatore dei sardi in questo inizio di campionato, esclusivamente dalla panchina.


Se il lavoro proposto dalla squadra di Liverani in zona di rifinitura si è dimostrato così poco pungente, il merito va dato anche alla ottima fase di non possesso del Bari, specialmente i due centrali Vicari e Di Cesare che hanno disputato un’ottima gara, anche se il loro cliente di giornata, Lapadula, è stato a dir poco disastroso.


Se il Bari dopo questa partita può prendere consapevolezza di essere una squadra di ottimo livello, il Cagliari deve capire in fretta che non è poi così utile che il livello individuale dei giocatori sia di alto livello per la categoria se poi complessivamente la squadra è incapace di costruire con costanza delle occasioni da gol.


Una prestazione individuale da segnalare secondo voi?


Giovanni F - Ricollegandomi alla grande prestazione difensiva fornita dal Bari, non posso non citare Francesco Vicari. L’ex Spal, alla prima da titolare dopo diversi guai fisici che ne avevano limitato l’utilizzo, ha mostrato quanto per il Bari sia necessaria la sua presenza. Pur non essendo ancora brillante atleticamente, Vicari ha dato sfoggio delle sue grandi qualità nelle letture difensive, risolvendo un paio situazioni potenzialmente pericolose con interventi precisi e perentori. Il senso della posizione, abbinato alla fisicità statuaria, lo rendono il profilo ideale per una squadra che si rifugia spesso in lunghe fasi di difesa posizionale. 


La fotografia della partita di Vicari (Fonte: SofaScore).

Oltre a Vicari, voglio menzionare anche Michael Folorunsho. Nelle ultime uscite lo avevo visto un po’ in debito d’ossigeno rispetto al brillante inizio di campionato, mentre ieri ha nuovamente alzato il livello disimpegnandosi in una prova di grande applicazione difensiva che non pensavo fosse nelle sue corde. Data la poca brillantezza palesata, ad esempio, a Cosenza. era lecito pensare ad un avvicendamento con D’Errico, ma la concentrazione con cui è sceso in campo ieri appiana qualsiasi discussione e giustifica la grande fiducia che Mignani ripone in lui.


Nicola L. - Io la mia menzione la spendo per Raffaele Maiello, autore di una partita di grande livello considerando il fatto che ha dovuto svolgere compiti parecchio oscuri: nel sistema di gioco del Bari il suo ruolo è quello del centrocampista posizionale, ossia, come dice la parola stessa, con la sua posizione deve proteggere la linea difensiva e ricucirla quando non è ben allineata. Il Bari ha costretto il Cagliari a sviluppare il gioco per vie esterne, una situazione che costringe i terzini ad aprire la linea difensiva, qui interveniva Maiello, sempre attento a chiudere i varchi assorbendo gli inserimenti di Viola o, sul lato opposto, di Rog. Inoltre non ha fatto mai mancare il suo pulito contributo alla fase di costruzione dell’azione, permettendo al Bari di controllare sempre i ritmi della partita.


La mappa dei passaggi di Raffaele Maiello mostra il senso di ordine visibile anche sul campo (Fonte: Wyscout).


Marco L - Nel Bari, come ho già detto, ho apprezzato la prestazione di Vicari e Di Cesare, e penso che anche Maiello abbia giocato una grande partita nel ruolo di vertice basso. Il nome che voglio fare però è quello di Mattia Maita, che oltre ad aver fornito l’assist decisivo per il gol di di Cheddira ha fatto una grande gara dal punto di vista dei duelli individuali, vincendo tutti i contrasti a terra. Nel Cagliari ha fatto una grande partita Altare, giocatore difensivamente roccioso e sempre molto attento, ma purtroppo poco aiutato dal livello del compagno di reparto che purtroppo per il Cagliari ne ha commesso un’altra delle sue.


Una vostra opinione su un aspetto extra-campo: cosa ne pensate del giocare il sabato alle 14 a settembre con queste temperature?


Giovanni F - Inutile girarci intorno: giocare alle 14 a settembre è una sciocchezza. Limitandomi alle partite giocate dal Bari è innegabile che tutte e tre siano state condizionate in negativo da condizioni meteorologiche quasi proibitive. Capisco  l’intenzione e il desiderio da parte della Lega di collocare il proprio prodotto in una fascia oraria priva, almeno in parte. di eventi calcistici di maggiore rilevanza, ma se per farlo devi sacrificare parte dello spettacolo che proponi allora il gioco non vale la candela.


Nicola L. - E’ la terza partita di fila che il Bari ha affrontato il sabato alle 14, tutte e tre disputate sotto il sole cocente del capoluogo pugliese, poi quello di Cosenza ed infine quello di Cagliari. Per carità siamo di fronte ad atleti ben allenati e in contesti dove c’è una forte attenzione alla corretta alimentazione e assunzione di liquidi e sali minerali, però è indubbio che Cagliari e Bari abbiano giocato per lunghi tratti a ritmi molto bassi in quanto le condizioni per proporre un calcio più dispendioso non c’erano.


La soluzione per me è quella di mantenere uno slot con più partite al venerdì sera e/o al lunedì sera in modo da limitare le sovrapposizioni con altre competizioni ed allo stesso tempo preservare lo spettacolo; lascerei lo slot delle 14 solo in città dove a settembre la temperatura è più sostenibile, ed invece vai a vedere che l’anticipo del venerdì sera si gioca a Brescia…


Marco L - Decisione francamente incomprensibile. Se la volontà è quella di produrre uno spettacolo di alto livello per gli spettatori allora sarebbe stato necessario trovare una soluzione diversa. Giocare d’estate sotto il sole cocente di città come Cagliari, Bari e Palermo non può che abbassare l’intensità delle squadre, con il rischio che le partite diventino lente, poco appassionanti e noiose.


Gli esami non finiscono mai per il Bari, dopo la sosta per le Nazionali al San Nicola arriverà il Brescia capolista.


Giovanni F - Dopo Cagliari un altro match probante per il Bari: il Brescia che arriverà al San Nicola lo farà da primo della classe e con alle spalle 4 vittorie di fila. Quella di Clotet è una squadra brillante, fisica nella fascia centrale del campo e ricca di soluzioni nel reparto avanzato. La posizione di Moreo, impiegato alle spalle di Aye più che al suo fianco è di difficile lettura per tutte le difese del campionato, vedremo come Mignani tenterà di arginare questo potenziale pericolo. 


Dall’altra parte invece riflettori puntati sul duello Cheddira-Adorni. L’esperto centrale del Brescia ha iniziato bene la stagione, sarà interessante valutarlo nel duello con l’attaccante del momento. Alla sua sinistra Clotet sta utilizzando Mangraviti nell’inedito ruolo di terzino, è probabile che il tecnico spagnolo confermi questo esperimento per garantire maggiore copertura in quella zona di campo.


Nicola L. - Sono molto curioso di vedere cosa accadrà dopo la pausa delle nazionali: anzitutto per la prima volta Walid Cheddira giocherà con la nazionale del Marocco e vedremo questa esperienza che impatto avrà sul proseguimento della stagione del numero 11 biancorosso. Maita ha recuperato a tempi di record per la partita di Cagliari, questa pausa gli farà bene per ritrovare la migliore forma, così come potrebbe essere utile a Salcedo e Scheidler per assorbire i meccanismi offensivi di Mignani.


Il Brescia capolista è in testa alla classifica nonostante le importanti assenze a centrocampo di Van de Looi, Viviani e Bisoli, questo ha portato Clotet ad inventarsi Moreo seconda punta, un ruolo che ha svolto in parte ad Empoli sotto Dionisi fino a che l’attuale tecnico del Sassuolo non ha dato le chiavi della trequarti a Bajrami. In queste partite è emerso Nicolas Galazzi, esterno sinistro mancino che sta mostrando ottime qualità nell’inserirsi sui movimenti di Aye e Moreo. Squadra che può cambiare volto tatticamente nel corso della partita, soprattutto giocando con le caratteristiche dei tre davanti, un altro bel test per la linea difensiva biancorossa.

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