venerdì 8 novembre 2019

Cosa vedere nel weekend #10



Con questo weekend ci si affaccia alla terza pausa per le Nazionali che scandisce le fasi di questa prima parte di stagione. Si è trattata di una fase che non ha modificato di molto le gerarchie nei principali campionati europei, mentre chi si presentava a questa fase con problemi che hanno portato al cambio di allenatore ha ottenuto risultati alterni, per cui il prossimo weekend potrebbe essere il capolinea anche per altre guide tecniche in giro per l'Europa. Ecco i miei consigli per il prossimo weekend.

SERIE A

Continua il duello in vetta tra Juventus ed Inter, un punto separa la squadra di Sarri da quella di Conte che, in questa fase di stagione hanno creato il solco tra loro ed il resto della compagnia, in cui emergono le difficoltà del Napoli, esplose in settimana con il famoso "ammutinamento" della squadra contro la decisione della società di andare in ritiro; delle difficoltà partenopee ne sta approfittando la Roma di Fonseca, forse la squadra più interessante di questa fase di stagione assieme alla ormai "solita" Atalanta. Chi invece dopo un momento difficile sta alzando il proprio ritmo e si sta candidando per un posto in Champions è la Lazio di Simone Inzaghi e del capocannoniere Ciro Immobile, impegnati all'Olimpico contro il Lecce di Fabio Liverani, uno che ha lasciato il segno da calciatore sulla sponda biancoceleste del Tevere.

LAZIO-LECCE (DOMENICA ORE 15)

Il match dell'Olimpico promette spettacolo e diversi spunti d'interesse in una partita il cui pronostico dovrebbe essere orientato a senso unico per la formazione di Inzaghi, ma che può essere aperto a scenari sorprendenti considerando che la formazione di Liverani ha portato a casa punti sia contro il Milan che contro la Juventus. I numeri fotografano una situazione in cui la produzione offensiva dei biancocelesti sia di altissimo livello, soprattutto, rispetto agli anni passati, la produzione è superiore alla statistica degli expected goals, un dato che negli scorsi anni, specie lo scorso anno, ha spiegato il motivo per il quale la Lazio non riusciva a portare a casa in termini di risultati la grande qualità di gioco espressa, invece quest'anno i numeri ci dicono che Immobile e compagni hanno realizzato 24 reti a fronte di poco meno di 20 xG creati. A permettere questa efficienza in fase offensiva è il capocannoniere del campionato, Ciro Immobile, le cui prestazioni lo rendono il miglior giocatore del campionato per rendimento secondo l'algoritmo di Soccerment; in Europa meglio di lui solamente due giocatori che si chiamano Leo Messi e Robert Lewandovski.

Il confronto tra lui e l'attaccante del Bayern Monaco basato sui calcoli della piattaforma Understat evidenzia tramite i numeri anche le caratteristiche dei due giocatori in relazione al loro contributo al gioco della squadra: il polacco spesso viene utilizzato anche per giocare il pallone spalle alla porta, fondamentale non propriamente nelle corde del centravanti della Lazio che preferisce giocare in profondità o essere al massimo il rifinitore finale della manovra offensiva (lo si denota dal numero di passaggi chiave "KP90" e assist "A90").

Dall'altra parte il Lecce ha mostrato di non essere una vittima sacrificale in serie A, lo mostrano i 10 punti sin qui raccolti: Liverani ha deciso di giocarsi tutte le partite con un approccio mai conservativo, anche a costo di rischiare delle imbarcate (vedi i 4 goal subiti a San Siro dall'Inter o quelli subiti in casa contro il Napoli) ma senza lasciare nulla di intentato: i numeri mettono in evidenza quanto la squadra vada in difficoltà quando c'è da recuperare il pallone: il 40% di possesso palla medio ed i 16 passaggi di media consentiti agli avversari prima di recuperare il pallone (indice PPDA), i 26 xG subiti (a fronte di 21 goal subiti), sono dati in cui la formazione salentina è fanalino di coda nella serie A; a far da contraltare a questi dati ci sono i dati sulla qualità della squadra in fase di possesso: l'80% di passaggi riusciti sono un dato statistico che mette il Lecce al di sopra di tutte le sue concorrenti per la salvezza e che, nel corso delle partite, serve alla squadra di Liverani per spezzare il ritmo degli avversari con prolungate fasi di possesso rese possibili dalle qualità tecniche di Filippo Falco, ma anche dal lavoro dei terzini e delle mezzali (Tabanelli, Petriccione) che si aprono disordinando la pressione avversaria; a livello numerico questo si evince dal peso che hanno nella fase di possesso giallorossa le fasce laterali, in particolare quella sinistra, proprietà di Marco Calderoni, autore addirittura di 2 reti, tra cui quella che ha regalato il pareggio al Lecce nella partita contro il Milan.

Come si evince dalle statistiche elaborate da WhoScored il Lecce è la terza squadra in serie A per sviluppo del gioco sulla fascia sinistra. Per la Lazio dunque un test per nulla comodo contro una squadra che non cercherà di fare le barricate e che ha mostrato grande resilienza, soprattutto a livello mentale, per invertire la rotta di partite sulla carta già segnate, per questo motivo la Lazio dovrà dar fondo alle proprie qualità realizzative ritrovate in questa stagione per poter chiudere la partita molto prima del fischio finale.

PREMIER LEAGUE

Il campionato inglese vivrà domenica pomeriggio il suo grande show con la super-sfida di Anfield Road tra il Liverpool ed il Manchester City, divise da sei punti e da una rivalità storica tra le due città, divise da 60 km; la partita assume un valore quasi decisivo principalmente per la formazione di Guardiola, che, in caso di sconfitta, si troverebbe a -9 dalla squadra di Klopp. Preso atto che la partita da seguire sia quella di Anfield Road, uno sguardo attento lo merita anche, a mio parere, la sfida di Stamford Bridge, dove il Chelsea vorrà continuare la propria scalata affrontando il Crystal Palace, squadra mai comoda, ma soprattutto è ricca di spunti la gara di White Hart Lane dove il Tottenham di Pochettino dovrà disperatamente cercare il ritorno alla vittoria contro lo Sheffield United di Chris Wilder.

TOTTENHAM-SHEFFIELD UNITED (SABATO ORE 16)

La squadra di Pochettino ha messo al sicuro la qualificazione alla seconda fase della Champions League, adesso è ora di rimettersi in funzione in campionato, dove non trova la vittoria da 4 partite, ed il cliente che trova di fronte è tutt'altro che comodo, visto che arriva lo Sheffield United reduce da un periodo di forma in cui ha raccolto 11 punti nelle ultime 6 partite. Gli Spurs avevano costruito il ciclo Pochettino con una tipologia di gioco pienamente riconoscibile, una riconoscibilità che sembra andata perduta e che ora il tecnico argentino dovrà ritrovare assieme ai vari giocatori messi fuori causa dagli infortuni, in particolare è molto importante il recupero dall'infortunio di Tanguy Ndombele, la cui forza fisica sarà il grimaldello per permettere di condurre il pallone nella metà campo avversaria evitando l'utilizzo dei lanci lunghi e permettere ai vari Eriksen, Son, Lamela, Lo Celso ed Alli di poter combinare e tornare a costruire azioni offensive di una certa qualità.

Le passmaps delle partite contro il Watford (a destra) e contro l'Everton (a sinistra), ci mostrano quanto il Tottenham faccia fatica ad avvicinarsi alla porta avversaria con la manovra, nel caso della partita con il Watford, in assenza di Ndombele la circolazione non progredisce e Kane non riesce a ricevere palla; nella sfida con l'Everton la presenza di Ndombele fa progredire meglio il pallone, ma l'assenza di Kane toglie profondità alla manovra, infatti il Tottenham chiuderà la partita con soli 3 tiri tentati (!).

Dall'altra parte lo Sheffield United di Wilder vive di granitiche certezze, basate sul 3-5-2 e di un gioco diretto con un utilizzo estremo delle catene laterali in cui vengono coinvolti anche i centrali difensivi di lato (in particolare Basham a destra), il tutto sotto la direzione in mezzo al campo di Oliver Norwood, deus ex machina del sistema di Chris Wilder, capace di attivare i meccanismi di gioco della Blades con le sue aperture di prima intenzione che lo rendono il miglior esecutore di passaggi lunghi tra i giocatori di movimento dell'intera Premier League (7,8 passaggi lunghi riusciti a partita in media, al secondo posto con 6,6 passaggi c'è un certo Paul Pogba che, però ha disputato metà delle partite del centrocampista nord-irlandese).

La centralità di Norwood e le linee di passaggio dirette sono facilmente riconoscibili in questa passmap risalente all'ultimo successo in campionato contro il Burnley; il Tottenham dovrà stare molto attento a non scoprirsi, cosa che molto di sovente ha creato guai in questa stagione vista la grande difficoltà a recuperare dalle transizioni offensive avversarie, marchio di fabbrica dello Sheffield United.











LA LIGA

Il campionato spagnolo, così come la Bundesliga, dopo 12 giornate abbiamo 13 squadre in 5 punti e tre squadre in vetta alla classifica, Barcellona, Real Madrid, che devono recuperare anche la loro sfida saltata nello scorso weekend, e la Real Sociedad, piacevolissima sorpresa di questa prima fase di stagione.

REAL SOCIEDAD-LEGANES (VENERDÌ ORE 21)

La formazione basca allenata da Imanol Alguacil, tecnico cresciuto internamente alla società (ed attenzione, il suo posto nel settore giovanile lo ha preso Xabi Alonso) si sta imponendo come una delle realtà più interessanti di questa edizione della Liga e, data la classifica cortissima e le difficoltà delle tre grandi Barça, Real ed Atletico, per loro potrebbero aprirsi discorsi interessantissimi in classifica, a patto che trovino un pizzico in più in termini di continuità. I numeri della stagione fin qui per gli uomini di Alguacil la pongono al quarto posto nella classifica dei migliori attacchi, terzo posto come dato di possesso palla, il tutto grazie alla grande qualità degli interpreti a disposizione della formazione basca, su tutti sta emergendo il grande talento di Martin Odegaard, giunto in prestito dal Real Madrid, in cerca di quella consacrazione attesa da diversi anni e che, sotto il cielo di San Sebastian, si sta finalmente verificando: Imanol Alguacil preferisce farlo partire prevalentemente defilato a destra dove può utilizzare il suo sinistro per rifinire l'azione (2.55 passaggi chiave di media a partita), è molto interessante da notare come si associa facilmente per caratteristiche con la punta centrale Willian Jose (o Isaac) e con Oyarzabal (o Januzaj) sull'altro mezzo spazio.

Ecco esemplificato l'asse Odegaard, Oyarzabal, Willian Jose (fonte Wyscout)

All'Anoeta a far visita ad Odegaard e compagni ci sarà il Leganes ultimo in classifica e con una grave crisi di produzione offensiva (appena 5 reti realizzate) e soprattutto tante difficoltà nel trovare il giusto assetto tattico, una situazione che ha portato la società ad esonerare Mauricio Pellegrino prima ed il traghettatore Cembranos poi. A sedersi sulla panchina della formazione castillana sarà il messicano Aguirre, reduce dal fallimento sulla panchina dell'Egitto nell'ultima Coppa d'Africa; Cembranos aveva provato a stabilire la squadra con un 4-3-3 che si è rivelato vincente contro il Mallorca ma perdente contro l'Eibar, ora vedremo se il tecnico messicano vorrà continuare sullo stesso percorso tattico del suo predecessore o se intenderà portare qualcosa di nuovo. Lo sapremo questa sera al fischio d'inizio.


BUNDESLIGA

Questa fase di stagione in Germania ha coinciso prevalentemente con le cadute fragorose del Bayern Monaco che hanno portato all'addio di Kovac e con il Borussia Moenchengladbach di Marco Rose che ha preso il comando delle operazioni e che, nello scorso turno, con la vittoria di Leverkusen, ha anche allungato a +3 sulle inseguitrici. Il weekend in arrivo è quello che vedrà di fronte le squadre che hanno dominato gli ultimi anni di Bubdesliga, ossia il Bayern Monaco ed il Borussia Dortmund, che si sfideranno alla Bayern Arena (fu Allianz Arena) domani pomeriggio alle 18.30. Oltre al big match la nostra attenzione va proprio sulla capolista, che cercherà di sfruttare dello scontro diretto per allungare: al Borussia-Park arriva il Werder Brema.

BORUSSIA MOENCHENGLADBACH - WERDER BREMA (DOMENICA 13.30)

Il campionato della squadra bianco-nero-verde è una sorpresa solo se comparata con le precedenti stagioni, dove Hecking non è stato in grado di portare il Borussia sui livelli che la rosa sembrava poter suggerire. Il cambio di strategia con l'arrivo di Marco Rose dal Salisburgo è stato pianificato per sfruttare al meglio il potenziale della rosa, ulteriormente ringiovanita nel corso del mercato di quest'anno e finanziata dalla cessione di Thorgan Hazard al Borussia Dortmund.
L'esempio principale del progetto della dirigenza del 'Gladbach ha il nome di Marcus Thuram, che ormai sta dismettendo i panni del figlio d'arte per diventare uno dei giocatori più interessanti del panorama europeo, con caratteristiche non fungibili con altri giocatori, vista la sua capacità di sapersi muovere partendo largo, da dove può svolgere il ruolo di rifinitore (4 assist finora in Bundesliga) e di finalizzatore ma solo quando riesce a trovare accesso alla zona centrale dell'area di rigore, mostrando, dunque, una grande intelligenza nella scelta della giocata giusta.

La mappa di tiro creata da Understat ci mostra l'accuratezza del francese nel cercare la conclusione da posizione centrale, inoltre in area di rigore il figlio di Lilian Thuram può anche sfruttare le sue grandi doti fisiche (grazie ai suoi 192cm); i suoi 5 goal finora realizzati sono frutto di 4,15 xG, a dimostrazione, anche numerica, delle qualità sopra menzionate. 
A pagare la chirurgica precisione di Thuram in area di rigore è stata ieri sera la Roma di Fonseca; la partita ha dimostrato che una squadra di qualità (grazie alle conduzioni di Veretout e la tecnica di Pastore) può essere in grado di bypassare la pressione della formazione di Rose, mandata a vuoto a lunghi tratti dalla Roma. La partita con il Werder Brema rappresenta un test importante per la squadra di Rose, visto che di fronte si trova un avversario che è molto indietro in classifica ma che non ha potuto ancora esprimere il proprio valore a causa di una lunga serie di infortuni; Kohfeldt sta lentamente ritrovando alcuni elementi che dovrebbero permettere alla sua squadra di tornare a macinare il gioco piacevole visto lo scorso anno, intanto dopo un inizio di stagione difficile il Werder ha messo in fila cinque pareggi tra cui due sui campi di Dortmund, Francoforte e Leverkusen, a centrocampo può disporre di giocatori come Nuri Sahin e l'ex Ajax Klaasen attorno al quale in genere ruota il possesso palla della squadra di Kohfeldt, un possesso che passa da Sahin per essere distribuito sulla fasce (in particolare quella destra) e cercare gli attaccanti che svariano su tutto il fronte d'attacco per ricevere palloni giocabili; le statistiche indicano come il Werder tiri tanto ma, purtroppo, tira anche male (ogni tiro effettuato ha possibilità inferiori al 10% di essere realizzato).


Le passmaps delle ultime due partite (in trasferta a Leverkusen ed in casa contro il Friburgo) mostrano esattamente come funziona l'impostazione degli uomini di Kohfeldt, con Sahin che riceve palla dai difensori; in caso di pressione sull'ex giocatore di Dortmund e Real Madrid, il gioco viene portato a destra dove Gebre Selassie dialoga direttamente con le punte che vengono incontro. Questo pattern molto consolidato nell'impostazione da dietro del Werder sarà la chiave della partita, se il Borussia riuscirà a disinnescare con il suo pressing il possesso della squadra di Brema sarà una partita a senso unico viste le debolezze del Werder in fase passiva una volta persa palla, altrimenti vedremo una partita molto aperta ed interessante in cui sarà la qualità dei singoli a dover fare la differenza.

LIGUE 1

La clamorosa sconfitta del PSG a Digione la scorsa settimana non ha di certo riaperto il discorso per il titolo, anzi per gli uomini di Tuchel la sconfitta è stata indolore visto il vantaggio di 7 punti sull'Angers secondo in classifica. La vittoria del Digione, assieme agli altri risultati maturati la scorsa settimana ha creato una classifica cortissima alle spalle del PSG con un distacco tra l'Angers secondo ed il Nimes ultimo di appena 9 punti; per questa ragione è sufficiente una serie positiva di risultati per sognare in grande ed una serie di sconfitte per farsi risucchiare dalla lotta per non retrocedere. Un riassunto di questa situazione è la sfida tra Nantes e Saint Etienne in programma alla Beaujoire domenica pomeriggio.

NANTES - SAINT ETIENNE (DOMENICA ORE 17)

L'arrivo di Claude Puel a Saint Etienne ha cambiato marcia alla stagione dei Les Verdes, un impatto che è facilmente visibile prendendo la classifica di Ligue 1 dalla data di arrivo dell'ex allenatore di Southampton e Leicester, classifica in cui il Saint Etienne è al comando con 10 punti in 4 partite, tra cui spicca la vittoria nel sentitissimo derby del Rodano contro il Lione proprio nella gara d'esordio di Puel, partita che poi è costata la panchina a Silvinho. Chi ha tratto grande vantaggio dall'arrivo di Puel è stato sicuramente Denis Bouanga, collocato come attaccante esterno nel tridente offensivo, il gambiano si è preso il ruolo del protagonista vincendo per quattro volte consecutive il premio di migliore in campo dato dagli algoritmi di WhoScored.


A fermare Bouanga ed il Saint Etienne ci proverà il Nantes di Gourcuff, reduce da tre sconfitte consecutive figlie di un'abulia offensiva presente anche quando i risultati erano positivi perché retti dalle ottime prestazioni difensive, in particolare dalle parate di Lafont. Motivo di interesse di questa partita sarà il duello a distanza tra lo stesso Bouanga e Moses Simon, l'unico elemento del Nantes capace di accendere la fantasia dei tifosi grazie alle sue accelerazioni, qui sotto il confronto statistico elaborato dall'algoritmo di Soccerment.



LA FINALE DI MLS (DOMENICA ORE 21.30)

A chiudere il weekend ci sarà la sfida tra Seattle Sounders e Toronto FC che, per la terza volta nelle ultime 4 stagioni, deciderà il vincitore della MLS; le due precedenti finali si sono giocate entrambe al BMO Field di Toronto, quest'anno invece toccherà al CenturyLink Field della città della Microsoft, già casa dei Seattle Seahawks della NFL. I favori del pronostico vanno ai padroni di casa, sia per il fattore campo che per la qualità offensiva espressa nel corso dei playoff dove ha eliminato i vincitori della regular season, ossia i Los Angeles Football Club di Carlos Vela con un 3-1 frutto di un piano gara finalizzato a facilitare le giocate di Lodeiro e Ruidiaz, protagonisti indiscussi della partita e di questi playoff. Dalla passmap si evince facilmente come non ci fosse alcun interesse verso un possesso basso (lasciato nelle mani di Los Angeles) ma semplicemente una ricerca di un modo rapido per arrivare ai due uomini li davanti e lasciarli dialogare per arrivare al tiri, la tattica ha funzionato visto che le tre reti portano la loro firma.


Dall'altra parte Toronto si presenta a questa finale dopo aver fatto fuori le favorite della Eastern Conference, ossia il New York City Football Club e l'Atlanta United campione in carica, anche qui il protagonista principale ha il nome di un singolo, come Lodeiro per Seattle, l'uomo in più per Toronto è senza dubbio Alejandro Pozuelo, titolare della maglia n.10 che prima era sulle spalle di Sebastian Giovinco: sostanzialmente è lo spagnolo il centro di gravità per Toronto che ha faticato tantissimo nel corso dell'anno a trovare un equilibrio in mezzo al campo: alla fine il tecnico Greg Vanney ha trovato la soluzione con Micheal Bradley (si esatto, ancora lui, l'ex romanista) davanti alla difesa sostenuto da Osorio e Delgado; contro Atlanta la vittoria è arrivata in maniera più casuale che frutto di una particolare strategia di gara, a meno che concedere a Barco e compagni tante conclusioni confidando che non la buttassero in rete non fosse incluso nel piano gara. 

La mappa dei tiri concessi ad Atlanta dalla formazione canadese dimostrano quanto la vittoria ottenuta sia stata un puro caso, per cui Vanney dovrà trovare delle soluzioni per non lasciare la propria difesa in balia di Lodeiro e Ruidiaz.

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