mercoledì 8 luglio 2020

Milan-Juventus, l'analisi e le pagelle

Milan e Juventus tornano ad affrontarsi a poche settimane dalla sfida che ha riaperto il calcio italiano dopo il lockdown, allora a Torino, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, la partita terminò con uno 0-0 non esaltante, mentre oggi le due squadre si affrontano con il miglior ruolino di marcia post COVID.

La classifica di serie A dalla data della ripresa


Stefano Pioli a partire da gennaio è riuscito a dare una identità migliore alla formazione rossonera, che continua, tuttavia, a soffrire alcuni blackout (vedi sconfitta interna con il Genoa prima dell'interruzione, vedi pareggio strappato contro la Spal la scorsa settimana) che non le permettono di avere quella continuità di rendimento necessaria per puntare in alto: la partita contro la Juventus rappresenta un importante esame dopo la vittoria a casa della Lazio lo scorso sabato.

La Juventus si presenta a San Siro con la possibilità di chiudere anzitempo i giochi per lo scudetto, dopo la sconfitta della Lazio a Lecce, la sconfitta in finale di Coppa Italia con il Napoli ha permesso alla formazione bianconera di presentarsi in campionato con motivazioni ancora più forti che le hanno permesso di portare a casa 4 vittorie con con 13 goal realizzati e 2 subiti.


LE FORMAZIONI




Il Milan si presenta sulla carta con il 4-2-3-1 che sta ben funzionando in questa fase della stagione ma che in realtà è un 4-4-2, confermatissimo Saelemakers in posizione di ala destra, conquista un posto dal primo minuto anche Paqueta che, contrariamente alle aspettative gioca da esterno sinistro, dentro dal primo minuto anche Ibrahimovic affiancato da Rebic. 

Nella Juventus è Rugani il giocatore scelto da Sarri per sostituire lo squalificato De Ligt mentre la squalifica di Dybala convince il tecnico toscano a schierare Higuain al centro dell'attacco con Bernardeschi e Cristiano Ronaldo a suo sostegno.

LA PARTITA


E' davvero difficile catalogare questa partita e darle una spiegazione del tutto razionale: nel primo tempo le due squadre si sono affrontate con un atteggiamento in fase di non possesso basato su un 4-4-2 in cui entrambe le formazioni hanno cercato di togliere il centro del campo agli avversari, una strategia che ha penalizzato principalmente il Milan vista la maggior qualità a disposizione della formazione di Sarri nello spezzare i raddoppi in difesa laterale grazie alle giocate di Cuadrado o agli inserimenti di Bentancur, inoltre la qualità dei palleggiatori bianconeri ha permesso alla squadra di Sarri anche di bypassare molto spesso le linee di pressione del Milan che, quindi è stato costretto a tenere basso Theo Hernandez e costringere Paqueta ad un lavoro difensivo sfiancante e non nelle corde del brasiliano che infatti nell'intervallo viene sostituito anche perché ammonito; in attacco Rebic è isolato contro i due centrali bianconeri visto che Ibra era costretto a scendere in mezzo ai centrali di centrocampo per aiutare lo sviluppo dell'azione.

Nel secondo tempo un gran goal di Rabiot ed un grave errore dei due centrali del Milan che mancano un facile disimpegno e lasciano Cristiano Ronaldo solo davanti a Donnarumma portano la Juve in una situazione di doppio vantaggio che però fa rilassare oltremodo la formazione bianconera; Pioli poi fa la mossa decisiva con l'ingresso di Leao al posto di Staelemaekers dando una opzione in più alla squadra in zona di rifinitura e spostando Rebic nella zona tra Cuadrado e Rugani che si mostra il punto debole della Juve ed il Milan ne approfitta esondando con Theo, Calhanoglu ed il croato, così in 5 minuti la partita viene ribaltata da 0-2 a 3-2, da quel momento la Juve esce di scena ed uno scellerato disimpegno di Alex Sandro permette a Rebic di trovare il 4-2 che chiude una partita strana ma decisamente godibile.

LE PAGELLE



MILAN


DONNARUMMA 6,5

Nulla può sui due goal della Juve, nel primo tempo blocca a terra un tiro molto insidioso di Higuain, è decisivo nel secondo tempo sul 3-2 quando respinge con un gran riflesso dei suoi il colpo di testa a colpo sicuro di Rugani. 

CONTI 6

L'ex difensore dell'Atalanta sta trovando continuità e minutaggio dopo sostanzialmente due anni di inattività, fatica ancora nel reggere gli uno contro uno in fase difensiva, ma in fase di possesso non lesina di proporsi per andare al cross o creare i presupposti per una sovrapposizione con Saelemaekers, alla fine una prestazione solida la sua, ovviamente non siamo ai livelli che mostrava di avere all'Atalanta, ma penso che nella sua situazione concedere ulteriore tempo può permettergli di ritrovare una migliore condizione e di essere decisamente un profilo ancora futuribile per i progetti del Milan.

DALL' 82' CALABRIA S.V.


KJAER 5

Non ostante tenga per quasi tutta la gara a bada Cristiano Ronaldo, l'errore sul secondo goal della Juve realizzato dal portoghese è troppo grave per non considerare come negativa la sua prestazione, in ogni caso il centrale danese si è rivelata una presa non malvagia al contrario delle aspettative (tra cui le mie), in ogni caso non credo sia un profilo che avrà un futuro dalle parti di Milanello, specie sotto la gestione di Rangnick.

ROMAGNOLI 5,5

Nel primo tempo svolge un buon lavoro nel limitare Higuain, ma nel secondo tempo si macchia di una chiusura molto tardiva ed anche molle sull'azione solitaria di Rabiot che si chiude con il goal del vantaggio della Juve, sul secondo goal sbaglia il tempo dell'intervento ma la responsabilità del goal di Ronaldo è ascrivibile al suo compagno di linea. 

THEO HERNANDEZ 6,5

La sua prestazione è la cartina di tornasole della partita del Milan, molto timido nel primo tempo anche perché preoccupato dalla catena di destra della Juventus, nel secondo tempo domina la fascia sinistra, da un suo cross per Rebic nasce il rigore che riapre la partita, inoltre chiude la partita con 3 dribbling su 3 effettuati e vincendo 7 duelli su 11. Non dubito sul fatto che anche Rangnick continuerà a puntare su di lui e non vi è dubbio che il suo arrivo sia la miglior presa di mercato del Milan negli ultimi anni.

BENNACER 7

La Juve gli costruisce sostanzialmente una gabbia intorno che non gli consente di giocare la palla fronte alla porta, la sua partita si limita ad appoggi verso i difensori in quanto riceve palla solo spalle alla porta immediatamente aggredito a turno da Bentancur e da Pjanic, ma in ogni caso non perde mai palla. Nel secondo tempo trae vantaggio dal calo della pressione su di lui da parte della Juventus per agire in zone più avanzate di campo e mostrare altri sprazzi delle sue qualità con il pallone tra i piedi, il Milan ha finalmente trovare il giocatore a cui affidare in pianta stabile le chiavi del suo centrocampo.

KESSIE 6,5

Nel primo tempo si prende poche responsabilità in fase di possesso, si muove per creare spazio a Bennacer e per permettere a Theo di alzarsi senza lasciare spazio alle sue spalle, in fase di non possesso cerca di dare una mano ai raddoppi nella zona di Cuadrado ma crea spazi per gli inserimenti di Bentancur mostrando ancora di essere anarchico nella lettura di certe situazioni. Nel secondo tempo cerca di prendersi qualche responsabilità in più palla al piede, ed è proprio una sua azione insistita, seppur casuale, a portare il goal del pareggio per il Milan, una giocata che alza il voto alla sua prestazione.

SAELEMAEKERS 5,5

Gode meno libertà di Paqueta, agisce pestando la linea laterale dove riceve i cambi di gioco quando il Milan non riesce a trovare le vie centrali ma non riesce a vincere i duelli con Danilo da quella parte, si riscatta in fase di pressione dove vince diversi contrasti con lo stesso Danilo e con Rabiot recuperando alcuni palloni importanti come aveva fatto a Roma sabato scorso. In fase offensiva però non produce nulla e Pioli decide di sostituirlo. La sua capacità di andare a recuperare i palloni anche correndo molto all'indietro lo rendono un profilo su cui Rangnick vorrà puntare per la prosecuzione del progetto Milan.

DAL 59' LEAO 7


Il suo ingresso coincide con il cambiamento repentino dell'inclinazione del match, il suo posizionamento meno defilato rispetto a Saelemaekers crea una soluzione in più per gli attacchi rossoneri che, unito allo spostamento di Rebic manda in crisi i meccanismi della linea difensiva della Juventus. A legittimare il suo impatto sulla partita arriva anche il goal del 3-2 che indirizza la partita dalla parte della formazione rossonera.

PAQUETA 5,5

Nella formazione iniziale veniva indicato come trequartista, invece Pioli lo schiera come esterno sinistro dove svolge un ruolo prevalentemente di sacrificio e soffre gli uno contro uno contro Cuadrado, nel corso della partita cerca di sfruttare gli spazi creati dai movimenti di Rebic e Ibra alle spalle delle linee della Juventus. Dopo il primo cooling break Pioli lo dirotta sulle tracce di Pjanic in fase di prima pressione, poi sembra eclissarsi, poi scambia i compiti con Ibra e mostra potenzialmente di essere più utile con compiti di rifinitura.

DAL 46' CALHANOGLU 6,5

Il turco sembra partire molto male complice lo stato di shock della squadra dopo le due reti della Juventus a stretto giro di posta, poi improvvisamente carbura e, complice lo spostamento di Rebic nella sua zona, assieme al croato ed a Theo Hernandez creano la catena a sinistra che ha messo in ginocchio la Juventus nei 5 minuti che hanno ribaltato la partita; le sue attuali prestazioni più l'ormai quasi certo arrivo di Rangnick a Milanello lo rendono un elemento centrale per il futuro del Milan visto che Roger Schmidt, l'allenatore che lo ha lanciato a Leverkusen, è un allievo del prossimo direttore tecnico rossonero e lo si vede dal modo in cui va a riaggredire gli avversari quando lui o i suoi compagni perdono palla.

REBIC 6,5

Si presenta a questa sfida al quinto posto nella classifica marcatori per media-goal (0,8 a partita), ma questa sera non brilla, tocca pochi palloni e si mostra parecchio pigro una volta in possesso palla dove si limita a tocchi corti e non sempre precisi spalle alla porta. Nel secondo tempo si sposta nella zona tra Cuadrado e Rugani dove si mostra più attivo e mette in difficoltà il centrale bianconero, inoltre si procura il rigore che riapre la partita e corona il suo secondo tempo con il goal del 4-2.


DALL'82' KRUNIC S.V.



IBRAHIMOVIC 6

Mostra di sentire particolarmente la partita, si mette a disposizione della squadra andando a giocare tanti palloni abbassandosi fino ad aiutare i centrocampisti centrali in fase di sviluppo della manovra; la sua mobilità crea situazioni di difficoltà di lettura tra i difensori e centrocampisti della Juventus, ma l'imprecisione in rifinitura dei compagni rende il suo lavoro poco produttivo. Esce dal campo dopo aver realizzato il rigore che riapre la partita.

DAL 67' BONAVENTURA 6,5

Entra nel miglior momento del Milan dando il suo contributo al ribaltamento della partita agendo da trequartista centrale nel momento in cui la Juve ha perso le proprie misure tra le linee di difesa e centrocampo, sfrutta l'errore di Alex Sandro in impostazione per consegnare a Rebic il pallone del 4-2, nel finale di partita si sposta a destra mostrando di essere utile con la sua duttilità in zona rifinitura.

JUVENTUS



SZCZESNY 5


Ha responsabilità enormi sul goal del 3-2 di Leao, mentre ha poche colpe sugli altri goal subiti, i 4 goal subiti su 9 tiri in porta sporcano la sua media parate che era la migliore della serie A fino a questo momento.

CUADRADO 7


Basta leggere le statistiche per misurare la sua prestazione, è diventato il vero regista della squadra, perde poche palloni ed ha pochi eguali in uno contro uno, Pioli alterna Paqueta e Kessie contro di lui per limitarlo ma il colombiano se non va via nei duelli sa leggere gli spazi lasciati dai raddoppi effettuati su di lui. Nel secondo tempo si inventa il lancio con cui lancia Ronaldo verso il goal del 2-0, poi l'asse Calhanoglu-Rebic lo mette in difficoltà e Sarri preferisce toglierlo, una mossa che non ha pagato.

DAL 77' ALEX SANDRO 4


Entra in campo e praticamente al primo pallone toccato pensa di fare un cambio di gioco in orizzontale con cui regala palla a Bonaventura che manda a rete Rebic per il goal che chiude la partita, la strada per il recupero dall'infortunio sembra ancora molto lunga, ma Sarri avrà bisogno di recuperarlo a tutti i costi in vista della Champions ad agosto.

RUGANI 4

Il fatto che Sarri, l'allenatore che lo ha lanciato su grandi livelli, abbia deciso di considerarlo nelle sue rotazioni solo se costretto da assenze forzate, la dice lunga sull'involuzione dell'ex Empoli, le sue difficoltà a contenere Rebic e Leao, in particolare quest'ultimo in occasione del goal del 3-2, ci mostrano che siamo di fronte ad un giocatore da ricostruire.

BONUCCI 6

Partita di controllo per lui nel primo tempo dove ha il compito mai facile di duellare con Ibra e lo fa con esperienza, in corso d'opera nella sua zona agisce prevalentemente Rebic che, però, non lo sollecita più di tanto, nel secondo tempo i guai per la difesa della Juve non arrivano dal suo lato ma è lui a commettere il fallo di mano che costa il rigore che cambia la storia della partita.

DANILO 5,5

Gara senza particolari sussulti la sua, tiene sostanzialmente la sua posizione a sinistra, avanza poco e quando lo fa è poco incisivo facendo perdere ampiezza agli attacchi bianconeri nel primo tempo, in fase difensiva tiene isolato Saelemaekers togliendo a sua volta ampiezza all'attacco del Milan, con l'uscita di Cuadrado torna sulla destra dove però fatica a contenere la coppia Hernandez-Calhanoglu molto più fresca di lui nella seconda parte di partita.

BENTANCUR 7

Si mostra sempre più il faro del centrocampo della Juve, che sia con i suoi tocchi di prima intenzione, che sia con le sue conduzioni palle al piede (4 dribbling su 4 completati), riesce sempre a creare opportunità e spazi e far progredire la manovra, in fase di non possesso limita chiunque passi dalle sue parti vincendo 10 duelli sui 13 affrontati nel corso della partita, sulla distanza fatica un po' ma la sua prestazione resta di alto livello.

PJANIC 6

Quando la squadra gira, il bosniaco contribuisce al meglio con tanto movimento con e senza palla giocando tanti palloni sia in fase di costruzione che in zone più avanzate di campo, in fase di non possesso si rende utile in prima pressione su Bennacer e nello schermare la linea difensiva dai rari inserimenti dei centrocampisti del Milan. Nel secondo tempo viene risucchiato dai 5 minuti di follia della sua squadra ed esce dal campo. 


DAL 69' RAMSEY S.V.


RABIOT 7

Impreziosisce una delle sue migliori prestazioni in maglia bianconera con il clamoroso goal con cui sblocca la partita; in fase di non possesso fa l'esterno sinistro nel 4-4-2 ed aiuta Danilo a limitare Saelemaekers (6 duelli vinti su 10), in fase di possesso è molto abile a fraseggiare con i compagni di centrocampo alternando la posizione con Pjanic davanti alla difesa, tocca meno palloni ma lo fa con ottima qualità (3 dribbling su 3 riusciti) ed è anche bravo a creare spazi per i movimenti di Cristiano Ronaldo. Anche lui esce dal campo per scelta di Sarri dopo il 3-2 del Milan.


DAL 69' MATUIDI S.V.


BERNARDESCHI 6

Con Higuain in campo, Sarri lo schiera da esterno destro dove si associa con Cuadrado rendendo la vita difficile a Theo Hernandez da quella parte di campo e limitandolo tantissimo, ma come per i suoi compagni il discorso vale fino all'ultimo terzo di partita dove si sgonfia anche lui che esce di scena anche restando in campo fino alla fine.

HIGUAIN 5

Come al solito gioca tanti palloni in zona di rifinitura ma riesce ad andare solo una volta al tiro, inoltre Romagnoli segue costantemente le sue tracce limitandolo moltissimo, in fase di non possesso è altrettanto generoso nello scalare quando necessario per disturbare Bennacer, Sarri lo toglie dopo il 3-2 del Milan e non la prende benissimo.

DAL 69' DOUGLAS COSTA S.V.


CRISTIANO RONALDO 6

Quando ha l'occasione per andare in rete non se la lascia sfuggire, per il resto la sua prestazione non è trascendentale, dei duelli effettuati ne ha vinti meno della metà (5 su 11) ed è andato pochissime volte al tiro rispetto ai suoi standard (4 conclusioni, di cui 2 respinte dai difensori del Milan), Kjaer lo ha saputo tenere a bada come nella sfida recente in Coppa Italia con la pesante eccezione del goal del momentaneo 2-0.

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