Dopo aver celebrato le finaliste delle due coppe europee, torniamo a rituffarci nella fase finale dei campionati che, anche in questo weekend, prevedono partite decisive per l'esito finale della stagione di molto squadre. Il calendario prevede, tra le altre, l'anteprima della finale di Champions League che potrebbe consegnare al Manchester City il titolo di campione d'Inghilterra in maniera matematica, ma anche quella della finale di Coppa di Germania, con Lipsia e Dortmund che si affrontano in campionato prima di potersi affrontare nella finale di Berlino: In Italia la sfida tra Juventus e Milan avrà un grosso impatto per la lotta per la Champions.
Gli esempi di cui sopra non sono esaustivi in relazione a quanto accadrà in questo weekend, altri temi di grande importanza sono presenti nelle partite che vi consiglio di seguire in questi giorni, partite che il calendario ha voluto incastrare tutte nella giornata di domenica.
SERIE A, BENEVENTO - CAGLIARI (DOMENICA ORE 15)
La nostra serie A ha assegnato lo scudetto la scorsa settimana, così come ha decretato le prime due squadre a retrocedere in B, ossia Crotone e Parma, ma per le altre posizioni in classifica la lotta è apertissima, sia per la Champions, che vede in programma la sfida tra Juventus e Milan che potrebbe essere decisiva , che per la salvezza, con la lotta per evitare l'ultimo posto rimasto per scendere nella serie cadetta.
Per questo motivo, la sfida di domenica pomeriggio tra il Benevento ed il Cagliari potrebbe indirizzare la corsa in maniera definitiva così come aprire una bagarre tutti contro tutti che potrebbe arrivare a coinvolgere anche Genoa e Fiorentina.
Per la formazione di Inzaghi la partita di domenica rappresenta quasi un'ultima spiaggia per giocarsi una salvezza che solo qualche settimana fa sembrava una cosa fatta. Le streghe hanno subito un grave crollo nel girone di ritorno, con appena 9 punti raccolti finora (ed una sola vittoria, quella ottenuta in casa della Juventus), un pessimo bottino frutto di una perdita di equilibrio da parte della squadra sotto diversi punti di vista.
I guai sono iniziati quando Inzaghi, un po' per scelta un po' per situazioni contingenti, ha rinunciato al 4-3-2-1 che sembrava essere l'abito tattico migliore di questa squadra, nonché lo schieramento con cui la squadra ha ottenuto la promozione nella scorsa stagione: le assenze in corso d'opera di Roberto Insigne e Caprari, padroni della zona rifinitura, quella di Letizia sulla fascia destra e le presenza a singhiozzo del metronomo Pasquale Schiattarella hanno tolto progressivamente certezze alla squadra ed anche al suo allenatore che ha faticato da quel momento a trovare una quadratura alla squadra.
Fonte dati Wyscout |
Il Cagliari, invece, è riuscito grazie al lavoro di Semplici a tirarsi fuori da una situazione di classifica che si era fatta particolarmente critica. Il passaggio al 3-5-2 ha ridato alla squadra un minimo di equilibrio che nella versione della squadra allenata da Di Francesco era assente: un percorso, se vogliamo, contrario a quello del Benevento, con la differenza che l'ex allenatore della Spal ha dovuto quasi improvvisare con una rosa non ben assortita in termini di ruoli, compiti e funzioni. Questo spiega la scelta di schierare Duncan nel ruolo di vertice basso del centrocampo e addirittura Nahitan Nandez da esterno destro a tutta fascia.
Fonte grafico Calcio Datato |
Presumo che il canovaccio della partita vedrà, giocoforza, il Benevento costretto a fare la partita con il Cagliari che, invece, cercherà, come visto nella partita di domenica scorsa a Napoli di alternare fasi di bunker nella propria area di rigore a fasi di occupazione della metà campo avversaria mediante transizioni ed utilizzo delle fasce per risalire il campo. Sarà una partita in cui ci si gioca tutta una stagione, con molta tattica nella prima parte e tanti mind-games nella mezzora finale da dover gestire per entrambe le squadre, il vantaggio per l'osservatore neutrale è che non può essere una partita da 0-0.
3F SUPERLIGA, BRONDBY - MIDTYJLLAND (DOMENICA ORE 18)
Anche per il campionato danese è arrivato il momento del redde rationem: la formula prevede una fase finale a sei squadre (le prime sei della regular season) che si giocano il titolo affrontandosi in un girone unico in cui si sommano i punti della stagione regolare con quelli di questa fase.
Quando siamo arrivati a 180 minuti dalla fine sono due le squadre che sono in lizza per la vittoria finale, ossia il Midtyjlland ed il Brondby, divise da 4 punti in classifica e che domenica pomeriggio si affrontano nello scontro diretto che potrebbe assegnare il titolo alla squadra della città di Herning per il secondo anno di fila. Al Brondby resta solo un risultato a disposizione in questa sfida per tenere aperti i giochi anche nell'ultima giornata: la vittoria.
Una volta riusciti a trovare il passaggio in zona rifinitura ci si affida alle connessioni tra Lindstrom e le due punte Uhre ed Hedlund per trovare la via della rete: sulle prestazioni del giocatore con la maglia numero 18 ne ho già parlato in un post precedente, la sua capacità di cercare la giocata vincente lo rende un giocatore dal pensiero calcistico superiore alla media, tanto da aver messo a referto in campionato 10 goal ed 8 assist. Ha messo il proprio talento a disposizione della propria nazionale Under 21 nella fase a gironi disputata a marzo in cui ha messo a referto due assist nell'ultima partita del girone contro la Russia.
Il Midtyjlland, invece, ha la possibilità, uscendo indenne dalla sfida del Brondby Stadion, di portare a casa il secondo titolo consecutivo al termine di una stagione in cui la squadra allenata da Priske ha potuto assaggiare il teatro della Champions League: un'esperienza che ha consolidato la forza di questa squadra che ha raggiunto un livello di confidenza tecnica fuori scala per questa categoria che le ha permesso, una volta concluso il percorso europeo, di riprendere il controllo di questo campionato e dominarlo nel corso di questo girone finale.
Il calcio danese ha mostrato in questi anni di essere in grandissima ascesa e sta producendo una grandissima quantità di talenti che si stanno formando al meglio in questo campionato che sta diventando un contesto molto fertile a livello tattico e tecnico per accelerarne la crescita. Ne è la dimostrazione i grandi risultati ottenuti dalla nazionale maggiore e dall'Under 21 nella recente pausa per le nazionali: questa partita oltre a decidere il destino del campionato metterà ulteriormente in mostra interessantissimi talenti che vedremo a giugno nella fase finale delle due competizioni per nazionali.
LA LIGA, REAL MADRID - SIVIGLIA (DOMENICA ORE 21)
La sconfitta subita dal Siviglia lunedì sera per mano dell'Athletic Bilbao ha probabilmente tolto dalla contesa per il titolo la squadra di Lopetegui che, in questo weekend da royal rumble per la Liga, va a far visita al Real Madrid mentre Barcellona e Atletico Madrid si affrontano al Camp Nou. Riducendosi al lumicino le speranze di ambire per il titolo, per il Siviglia la trasferta a Madrid resta comunque importante per cercare di tagliar fuori anche la squadra di Zidane dalla lotta per il titolo e, con magari un pareggio nella sfida di Barcellona, continuare a mantenere in piedi le flebili speranze di una grandiosa rimonta.
La squadra di Zidane si presenta a questa partita reduce dalla pesante eliminazione in Champions per mano del Chelsea: le diverse assenze patite dalla squadra nel corso della stagione alla fine sono state pagate al cospetto di una squadra solida ed organizzata come quella di Tuchel, che ha mostrato come alla fine la squadra non possiede realmente tutta quella grande quantità di soluzioni offensive in grado di invertire il contesto di una partita come avveniva nel corso del triennio delle tre Champions consecutive.
In campionato Zidane ha più volte cambiato la squadra da mettere in campo, utilizzando la Liga come laboratorio tattico in vista dei match di Champions, come è accaduto per esempio dell'implementazione della difesa a tre in vista dell'ottavo di finale contro l'Atalanta o l'utilizzo di Vazquez da terzino destro. Nelle ultime settimane, per esempio, Zidane non ha mai utilizzato Kroos in campionato per avere a disposizione i suoi lanci e le sue geometrie per le sfide ad eliminazione diretta. Il tutto in nome della gestione di una rosa che ha mammano perso pezzi a causa di una catena clamorosa di infortuni che, per fortuna del Real, non hanno coinvolto Luka Modric, uno dei migliori nella sfida persa a Stamford Bridge mercoledì sera, e Karin Benzema, anime di questa squadra in questa stagione.
Fonte statistiche WhoScored |
Fonte dati FbRef / StatsBomb |
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