venerdì 7 maggio 2021

Consigli per il weekend calcistico, stagione 20/21, ep. 28

Dopo aver celebrato le finaliste delle due coppe europee, torniamo a rituffarci nella fase finale dei campionati che, anche in questo weekend, prevedono partite decisive per l'esito finale della stagione di molto squadre. Il calendario prevede, tra le altre, l'anteprima della finale di Champions League che potrebbe consegnare al Manchester City il titolo di campione d'Inghilterra in maniera matematica, ma anche quella della finale di Coppa di Germania, con Lipsia e Dortmund che si affrontano in campionato prima di potersi affrontare nella finale di Berlino: In Italia la sfida tra Juventus e Milan avrà un grosso impatto per la lotta per la Champions. 

Gli esempi di cui sopra non sono esaustivi in relazione a quanto accadrà in questo weekend, altri temi di grande importanza sono presenti nelle partite che vi consiglio di seguire in questi giorni, partite che il calendario ha voluto incastrare tutte nella giornata di domenica.

SERIE A, BENEVENTO - CAGLIARI (DOMENICA ORE 15)

La nostra serie A ha assegnato lo scudetto la scorsa settimana, così come ha decretato le prime due squadre a retrocedere in B, ossia Crotone e Parma, ma per le altre posizioni in classifica la lotta è apertissima, sia per la Champions, che vede in programma la sfida tra Juventus e Milan che potrebbe essere decisiva , che per la salvezza, con la lotta per evitare l'ultimo posto rimasto per scendere nella serie cadetta. 

Per questo motivo, la sfida di domenica pomeriggio tra il Benevento ed il Cagliari potrebbe indirizzare la corsa in maniera definitiva così come aprire una bagarre tutti contro tutti che potrebbe arrivare a coinvolgere anche Genoa e Fiorentina.

Per la formazione di Inzaghi la partita di domenica rappresenta quasi un'ultima spiaggia per giocarsi una salvezza che solo qualche settimana fa sembrava una cosa fatta. Le streghe hanno subito un grave crollo nel girone di ritorno, con appena 9 punti raccolti finora (ed una sola vittoria, quella ottenuta in casa della Juventus), un pessimo bottino frutto di una perdita di equilibrio da parte della squadra sotto diversi punti di vista.

I guai sono iniziati quando Inzaghi, un po' per scelta un po' per situazioni contingenti, ha rinunciato al 4-3-2-1 che sembrava essere l'abito tattico migliore di questa squadra, nonché lo schieramento con cui la squadra ha ottenuto la promozione nella scorsa stagione: le assenze in corso d'opera di Roberto Insigne e Caprari, padroni della zona rifinitura, quella di Letizia sulla fascia destra e le presenza a singhiozzo del metronomo Pasquale Schiattarella hanno tolto progressivamente certezze alla squadra ed anche al suo allenatore che ha faticato da quel momento a trovare una quadratura alla squadra.

Fonte dati Wyscout
Ad essere penalizzato è stato prevalentemente l'equilibrio della squadra, con un baricentro che si è progressivamente abbassato rendendo sempre più arida la fase di possesso. Come si evince dal grafico elaborato qui a fianco, nel corso del girone di ritorno la squadra ha progressivamente abbassato la produzione offensiva sia in termini di quantità delle conclusioni che in termini di qualità delle stesse. La situazione di classifica ha costretto Inzaghi nelle ultime settimane ad alzare nuovamente il baricentro della propria squadra che, però, concede molto quando si porta in avanti, una situazione vista in maniera evidente nelle ultime partite contro Lazio, Udinese e Milan.

Il Cagliari, invece, è riuscito grazie al lavoro di Semplici a tirarsi fuori da una situazione di classifica che si era fatta particolarmente critica. Il passaggio al 3-5-2 ha ridato alla squadra un minimo di equilibrio che nella versione della squadra allenata da Di Francesco era assente: un percorso, se vogliamo, contrario a quello del Benevento, con la differenza che l'ex allenatore della Spal ha dovuto quasi improvvisare con una rosa non ben assortita in termini di ruoli, compiti e funzioni. Questo spiega la scelta di schierare Duncan nel ruolo di vertice basso del centrocampo e addirittura Nahitan Nandez da esterno destro a tutta fascia.

Fonte grafico Calcio Datato
Proprio il lato destro è quello dove il Cagliari crea la maggior parte del proprio gioco: nella prima parte di stagione sono state le prestazioni di Zappa a rendere quel lato il più produttivo, con l'infortunio dell'ex terzino del Pescara e con l'arrivo di Semplici quella casella è stata occupata proprio dall'uruguaiano, garantendo in ogni caso il suo apporto. Tuttavia la maggior parte dei pericoli la formazione sarda riesce a crearli su calcio piazzato o su conclusioni dalla distanza, mostrando serie difficoltà a raggiungere l'area di rigore avversaria in maniera organica. 






Presumo che il canovaccio della partita vedrà, giocoforza, il Benevento costretto a fare la partita con il Cagliari che, invece, cercherà, come visto nella partita di domenica scorsa a Napoli di alternare fasi di bunker nella propria area di rigore a fasi di occupazione della metà campo avversaria mediante transizioni ed utilizzo delle fasce per risalire il campo. Sarà una partita in cui ci si gioca tutta una stagione, con molta tattica nella prima parte e tanti mind-games nella mezzora finale da dover gestire per entrambe le squadre, il vantaggio per l'osservatore neutrale è che non può essere una partita da 0-0.


3F SUPERLIGA, BRONDBY - MIDTYJLLAND (DOMENICA ORE 18)

Anche per il campionato danese è arrivato il momento del redde rationem: la formula prevede una fase finale a sei squadre (le prime sei della regular season) che si giocano il titolo affrontandosi in un girone unico in cui si sommano i punti della stagione regolare con quelli di questa fase.

Quando siamo arrivati a 180 minuti dalla fine sono due le squadre che sono in lizza per la vittoria finale, ossia il Midtyjlland ed il Brondby, divise da 4 punti in classifica e che domenica pomeriggio si affrontano nello scontro diretto che potrebbe assegnare il titolo alla squadra della città di Herning per il secondo anno di fila. Al Brondby resta solo un risultato a disposizione in questa sfida per tenere aperti i giochi anche nell'ultima giornata: la vittoria.

Il cammino della storica squadra di Copenaghen in questa stagione è stato esaltante, al punto di chiudere la stagione regolare in testa alla classifica: la fase a gironi, invece, è stata indubbiamente meno soddisfacente in termini di risultati, con 7 punti nelle 6 partite sin qui disputate. Il modo di giocare della squadra allenata da Frederiksen è basato su un 3-5-2 di base in cui i 3 difensori iniziano sempre l'azione da dietro mentre la squadra si distribuisce in quello che può essere definito un 3-3-2-2 con gli esterni che sostengono la fase di sviluppo dell'azione mentre quelle che sulla carta sono le mezzali occupano la zona di rifinitura alle spalle delle due punte. 

Dall'esempio qui a lato si nota chiaramente lo schieramento della squadra in fase di possesso con i tre centrali che si occupano di portar palla e muovere il gioco utilizzando il lavoro degli esterni o cercando la palla filtrante per Frendrup e Lindstrom che completano lo sviluppo o la rifinitura della manovra di gioco. I centrali difensivi della squadra gialloblu sono i giocatori con all'attivo il maggior numero di passaggi effettuati a partita in tutto il campionato, in particolare i due "braccetti" Hermansson e Jung effettuano di media rispettivamente 67 e 65 passaggi per partita.

Una volta riusciti a trovare il passaggio in zona rifinitura ci si affida alle connessioni tra Lindstrom e le due punte Uhre ed Hedlund per trovare la via della rete: sulle prestazioni del giocatore con la maglia numero 18 ne ho già parlato in un post precedente, la sua capacità di cercare la giocata vincente lo rende un giocatore dal pensiero calcistico superiore alla media, tanto da aver messo a referto in campionato 10 goal ed 8 assist. Ha messo il proprio talento a disposizione della propria nazionale Under 21 nella fase a gironi disputata a marzo in cui ha messo a referto due assist nell'ultima partita del girone contro la Russia.

Il Midtyjlland, invece, ha la possibilità, uscendo indenne dalla sfida del Brondby Stadion, di portare a casa il secondo titolo consecutivo al termine di una stagione in cui la squadra allenata da Priske ha potuto assaggiare il teatro della Champions League: un'esperienza che ha consolidato la forza di questa squadra che ha raggiunto un livello di confidenza tecnica fuori scala per questa categoria che le ha permesso, una volta concluso il percorso europeo, di riprendere il controllo di questo campionato e dominarlo nel corso di questo girone finale.

Il 4-2-3-1 del Midtyjlland è ormai decisamente rodato ed è in grado di generare situazioni di pericolo da qualsiasi zona di campo anche grazie alla perfetta copertura in ampiezza del campo ottenuta mediante le rotazioni tra trequartisti che diventano mezzali, attaccanti che diventano trequartisti ed esterni offensivi che diventano attaccanti grazie ai loro tagli. Le soluzioni di gioco di cui dispone questa squadra sono molteplici ed a questo si aggiunge la capacità di recuperare il pallone in zone alte del campo, permettendo alla squadra di avere sempre la supremazia territoriale nel corso della partita e, soprattutto, di tenere lontano l'avversario dall'area di rigore. Infatti la squadra campione in carica non ha il miglior attacco del campionato ma ha, per distacco, la miglior difesa (25 goal subiti) a cui si unisce il minor numero di tiri subiti ed il miglior dato relativo al PPDA.

Come si evince da questo e dal precedente fermo immagine, la prima pressione o la contro-pressione in fase di transizione difensiva è estremamente aggressiva ed impegna un gran numero di uomini portati in quella zona di campo dai meccanismi della squadra in fase di possesso: in entrambi gli esempi possiamo notare come la squadra di Priske si trovi ad avere in zona palla un numero maggiore di giocatori rispetto all'avversario, determinando il più della volta la riconquista immediata del pallone nella trequarti avversaria o la scelta dell'avversario di buttare via il pallone per evitare rischi.

Il calcio danese ha mostrato in questi anni di essere in grandissima ascesa e sta producendo una grandissima quantità di talenti che si stanno formando al meglio in questo campionato che sta diventando un contesto molto fertile a livello tattico e tecnico per accelerarne la crescita. Ne è la dimostrazione i grandi risultati ottenuti dalla nazionale maggiore e dall'Under 21 nella recente pausa per le nazionali: questa partita oltre a decidere il destino del campionato metterà ulteriormente in mostra interessantissimi talenti che vedremo a giugno nella fase finale delle due competizioni per nazionali.


LA LIGA, REAL MADRID - SIVIGLIA (DOMENICA ORE 21)

La sconfitta subita dal Siviglia lunedì sera per mano dell'Athletic Bilbao ha probabilmente tolto dalla contesa per il titolo la squadra di Lopetegui che, in questo weekend da royal rumble per la Liga, va a far visita al Real Madrid mentre Barcellona e Atletico Madrid si affrontano al Camp Nou. Riducendosi al lumicino le speranze di ambire per il titolo, per il Siviglia la trasferta a Madrid resta comunque importante per cercare di tagliar fuori anche la squadra di Zidane dalla lotta per il titolo e, con magari un pareggio nella sfida di Barcellona, continuare a mantenere in piedi le flebili speranze di una grandiosa rimonta. 

La squadra di Zidane si presenta a questa partita reduce dalla pesante eliminazione in Champions per mano del Chelsea: le diverse assenze patite dalla squadra nel corso della stagione alla fine sono state pagate al cospetto di una squadra solida ed organizzata come quella di Tuchel, che ha mostrato come alla fine la squadra non possiede realmente tutta quella grande quantità di soluzioni offensive in grado di invertire il contesto di una partita come avveniva nel corso del triennio delle tre Champions consecutive.

In campionato Zidane ha più volte cambiato la squadra da mettere in campo, utilizzando la Liga come laboratorio tattico in vista dei match di Champions, come è accaduto per esempio dell'implementazione della difesa a tre in vista dell'ottavo di finale contro l'Atalanta o l'utilizzo di Vazquez da terzino destro. Nelle ultime settimane, per esempio, Zidane non ha mai utilizzato Kroos in campionato per avere a disposizione i suoi lanci e le sue geometrie per le sfide ad eliminazione diretta. Il tutto in nome della gestione di una rosa che ha mammano perso pezzi a causa di una catena clamorosa di infortuni che, per fortuna del Real, non hanno coinvolto Luka Modric, uno dei migliori nella sfida persa a Stamford Bridge mercoledì sera, e Karin Benzema, anime di questa squadra in questa stagione.

Fonte statistiche WhoScored


Se vogliamo trovare una costante nel gioco del Real pur all'interno di questo continuo cambio di sistemi di gioco e di moduli sta nell'utilizzo del lato sinistro del campo per sviluppare il gioco e per arrivare in porta: la presenza di un giocatore come Vinicius su quel lato, così come lo è stata la stagione di Mendy su quella fascia, ha convinto l'allenatore francese a preferire quel lato del campo per sviluppare e rifinire il gioco, come anche dimostrato dalla tendenza di Karin Benzema a prediligere quella zona di campo sul dove andare a giocare il pallone. Nelle ultime settimane Zidane è riuscito anche a riesumare Eden Hazard, oggetto misterioso dal suo arrivo a Madrid, falcidiato da una lunga serie di infortuni che stanno rendendo l'investimento fatto dal club un grandissimo flop.

Fonte dati FbRef / StatsBomb
La squadra di Lopetegui ha costruito la propria stagione basandosi su una continua ricerca del controllo del gioco e del possesso del pallone. Ma, come già evidenziato in miei precedenti post, la specificità del Siviglia sta nel suo atteggiamento senza palla, sempre basato sulla pressione alta e supportato da un gran lavoro dei due centrali difensivi, quando sono in grado di accorciare sui rispettivi attaccanti. Come si evince dalle statistiche, questo approccio funziona molto spesso e rende i valori difensivi della squadra di primo livello. Tuttavia, in corso d'opera, i rischi di questo sistema a cui si espone la linea difensiva di Lopetegui, emergono in maniera crudele e sono stati evidenziati nel periodo tra le due gare degli ottavi di Champions League in cui il Siviglia ha perso l'accesso alla finale di Coppa del Re per mano del Barça e l'eliminazione dalla massima competizione continentale, oltre ad una serie negativa in campionato che sembrava allontanarla definitivamente dalle prime tre posizioni. Con un solo impegno settimanale rimasto in programma, la squadra è tornata a ricompattarsi fino ad iniziare una lunga striscia positiva esauritasi lunedì sera dopo un assalto alla porta di Unai Simon durato per quasi tutti i 90 minuti. 

Tra il grande pressing del Siviglia e la capacità di attaccare la linea difensiva avversaria del Real Madrid mediante la tecnica dei suoi centrocampisti abili ad eludere anche i sistemi di pressing meglio organizzati, vedremo sicuramente una grande sfida a livello tattico e tecnico: la prestazione del Real a Londra mercoledì sera ha mostrato sicuramente una squadra in calo, ma la storia di questa stagione e non solo ci insegna che questa è una squadra che non bisogna dare per morta. Ma stesso discorso si può fare sul Siviglia che è stato in grado di risalire da due grossi periodi di crisi in questa stagione, per cui oltre all'importanza per la classifica la sfida di Valdebebas mostrerà chi delle due squadre ha maggior orgoglio da mettere sul campo.

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