giovedì 27 maggio 2021

Villarreal e Manchester United si sono bloccate a vicenda

Foto Twitter @EuropaLeague


Il Villarreal, dopo un'agonica serie di calci di rigore, porta a casa l'Europa League, permettendo alla Spagna l'ottava vittoria della competizione nelle ultime 12 edizioni e scrivendo un altro capitolo del rapporto speciale tra Unai Emery e l'Europa League.

I calci di rigore probabilmente sono state le emozioni più grandi di una partita molto tattica in cui nessuna delle due squadre è riuscita a rompere le strategie del proprio avversario: da una parte lo United alle prese con un quasi inedito blocco basso proposto da Emery, dall'altra il Villarreal alle prese con la difficoltà a risalire il campo contro la grande pressione della squadra di Solskjaer.

In questo post andrò ad analizzare alcune tematiche relative al match di Danzica e mostrare come le fasi di non possesso abbiano di gran lunga surclassato le fasi di possesso.


LE FORMAZIONI



Già alla lettura delle formazioni la prima domanda è stata quella di capire cosa avesse in mente l'allenatore norvegese che si è privato di Fred, uno degli equilibratori della squadra assieme a McTominay, per inserire Pogba nella casella accanto allo scozzese: il francese non è certo il giocatore adatto a dare la copertura che il giocatore ex Shakhtar garantisce.

Nessuna sorpresa nell'undici iniziale del Villarreal che sostanzialmente ricalca quello entrato in campo a Madrid nell'atto finale della Liga, con Raul Albiol e Pau Torres al centro della difesa, Parejo e Capoue in mezzo al campo e Pina confermato esterno a destra a supporto di Gerard Moreno e Carlos Bacca.


L'AGGRESSIVITA' DELLO UNITED

I primi 15 minuti della partita sono stati dettati dall'atteggiamento molto aggressivo della squadra di Solskjaer che non ha permesso al sottomarino giallo di uscire con costrutto dalla propria trequarti: il meccanismo di pressione era misto tra orientamento sulla palla (effettuato dai 4 elementi più avanzati) ed uscite sull'uomo (in particolare quella di Wan Bissaka su Pedraza).

Ecco la situazione tipica di pressing proposta ieri sera da Solskjaer: il Villarreal cerca in costruzione di sfondare dal lato sinistro, anche perché Pedraza garantisce maggiore spinta rispetto a Foyth. Per questo motivo la scelta di alzare Wan Bissaka sul canterano dei sottomarini gialli è funzionale alla scelta di aggredire adattandosi allo schieramento asimmetrico della linea difensiva di Emery. Inoltre si può notare (escluso Rashford che è fuori inquadratura) come i quattro elementi offensivi vadano a stringere in zona palla per supportare l'azione di pressione, costringendo gli avversari a lanciare in avanti sperando nella grande qualità di Bacca e Gerard Moreno.

I due centrocampisti ed i due difensori centrali, invece, andavano a comporre un rombo di costruzione: tuttavia la finalità primaria, oltra a quella di far staccare i terzini, era quella di avere sufficiente margine per le coperture preventive in caso di perdita del possesso. Da questo fermo immagine si evince chiaramente lo scopo di questa scelta da parte di Solskjaer, con i due centrali difensivi che si occupano in transizione addirittura degli spazi lasciati dai terzini alle loro spalle.

Scopo delle coperture preventive era quello di togliere ossigeno alle ricezioni di Gerard Moreno e Bacca che, infatti, poche volte sono riusciti a giocare il pallone ma le poche volte che lo hanno fatto hanno saputo mostrare la debolezza dello schieramento voluto da Solskjaer, con i due attaccanti abili a trovare lo spazio per dettare la linea di passaggio alle spalle delle linee di pressione. In questo esempio vediamo come Bacca abbia avuto molto tempo per muoversi senza palla prima che Bailly decidesse di andarlo a prendere. Da questo tipo di situazioni sono nate le opportunità su cui il Villarreal ha costruito la sua partita a livello offensivo, ossia i calci piazzati da cui è nata la prima occasione intorno al 15' ed il goal del vantaggio al 30' di Gerard Moreno: piccola nota statistica, nel corso dei tempi regolamentari le uniche conclusioni all'interno dell'area di rigore effettuate dalla squadra di Emery sono state proprio sullo sviluppo di palle inattive.

Fonte dato Wyscout
Sempre le statistiche ci dicono, alla fine, che il pressing dello United è testimoniato dal dato del PPDA, ossia i passaggi concessi per azione difensiva: un valore rimasto su livelli molto alti (la proporzionalità dell'indice è inversa rispetto all'intensità del pressing) e costante nel corso dei 90' regolamentari. Paradossalmente il dato è rimasto immutato non ostante la scelta singolare del tecnico norvegese di non effettuare cambi fino ai tempi supplementari, quando la scelta delle sostituzioni è stata effettuata solamente al fine di inserire giocatori adatti ad affrontare i tiri dagli undici metri. 





La scelta di non effettuare le sostituzioni è molto singolare ma non è un inedito dell'allenatore dello United, le cui strategie sui cambi e delle letture in corso di partita non sempre sono di facile comprensione.


LA COMPATTEZZA DEL VILLARREAL

Emery da canto suo ha risposto togliendo ogni possibilità di accesso centrale: la principale preoccupazione dell'ex tecnico del Siviglia è stata quella di togliere la ricezione tra le linee a Bruno Fernandes che, infatti, poco è riuscito a rendersi pericoloso e, anzi, per buona parte del primo tempo, non è riuscito a ricevere palla quasi a farci pensare che si stesse nascondendo.

Come si evince dall'esempio proposto, Emery in fase di non possesso ha schierato un 4-4-2 davvero molto compatto, sia in termini di lunghezza che di larghezza, con le due linee cortissime e molto strette al fine di fermare ogni tipo di combinazione nel breve tra i giocatori dello United per poi cercare, una volta conquistata palla, di appoggiare le transizioni sulla coppia Gerard Moreno-Bacca, come già desumibile da quanto indicato precedentemente riguardo le coperture preventive dello United.

Per questo motivo l'unico modo che aveva il Manchester United per rendersi pericoloso era quella di cercare di sfondare lateralmente, per questo motivo l'ampiezza era data dai due terzini che cercavano di arrivare sul fondo mediante triangolazione con l'esterno offensivo di parte o con Bruno Fernandes: nell'esempio Wan Bissaka è appoggiato da McTominay, che però è li principalmente a garantire la ri-aggressione in caso di palla persa, e da Greenwood, con cui l'ex terzino del Crystal Palace andrà a triangolare per arrivare sul fondo.

Gli unici pericoli sono arrivati, quindi, tramite i cross, soluzione sulla carta non sempre ottimale per essere pericolosi, ma la presenza di 6 uomini a coprire l'ampiezza rendeva possibile un riempimento dell'area di rigore sufficiente ad allarmare la difesa degli spagnoli. In questo caso si nota come tutti i 4 uomini offensivi del 4-2-3-1 dei Red Devils occupino diversi punti dell'area di rigore pronti a sfruttare al meglio il cross dei terzini.

Inoltre, la presenza del terzino opposto sull'altro lato garantiva anche l'opzione di tenere vivo l'attacco qualora la difesa del Villarreal fosse in grado di fronteggiare ai cross dal fondo: nel proseguimento della stessa azione, infatti, il terzino opposto, ossia Luke Shaw si è trovato in una situazione speculare a quella precedente. In questa circostanza opterà per un tiro che però non centrerà la porta difesa da Rulli.

Fonte WhoScored

A rendere poco efficace questa strategia per il Manchester United è stata, oltre ai propri limiti nel muovere rapidamente il pallone, la grande prestazione al centro della difesa di Raul Albiol: l'ex centrale del Napoli ha letteralmente dominato al centro dell'area di rigore, chiudendo il match addirittura con 10 palloni liberati dalla propria area di rigore (le cosiddette clearances in linguaggio anglosassone).




CONCLUSIONI

La finale di Europa League è stata una sfida tra due strategie di pressione, quella più aggressiva dello United e quella decisamente più attendista del Villarreal: sono state queste scelte a dettare il contesto tattico della partita, con la squadra di Emery alla ricerca di una via di fuga dal pressing alto avversario e quella di Solskjaer alla ricerca di spazi per superare il blocco centrale del sottomarino giallo. Ne è venuta fuori una bella lotta tattica in cui però nessuno ha prevalso fino ad arrivare al punto di rinunciare a prendere rischi e giocarsi tutto ai rigori.

La gloria va al Villarreal al culmine di un processo di crescita della squadra portato avanti, tra alti e bassi, da Unai Emery nel corso della stagione: il tecnico di origine basca ha lavorato mano a mano i meccanismi della squadra, specie in fase di possesso, al fine di mantenere il giusto equilibrio. I sottomarini gialli visti per buona parte della stagione regalavano molto spazio tra le linee di difesa e centrocampo, rendendoli parecchio vulnerabili: la prestazione di ieri sera, invece, ha mostrato una squadra con una maschera diversa rispetto al solito, ed è stata sufficiente a rendere inoffensivo un Manchester United dalle intenzioni bellicose ma che non ha avuto supporto dalla vena individuale di alcuni suoi elementi.

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