giovedì 2 settembre 2021

L'impronta di Van Bommel sul Wolfsburg


Il prologo della Bundesliga prima di tuffarci nel vivo della stagione vede in testa alla classifica il Wolfsburg, che in estate ha visto partire Oliver Glasner, ossia l'allenatore che l'ha riportata in Champions League per affidarsi all'ex centrocampista del Milan Mark Van Bommel, reduce da un'esperienza sulla panchina del PSV Eindhoven.

Il tecnico olandese ha portato delle lievi modifiche al modo di giocare della squadra smussando il calcio iper-verticale del suo predecessore ma senza rivoluzionare la struttura della squadra. Il Wolfsburg sembra una squadra in grado di capire quando è il momento di aggredire e quando compattarsi, quando verticalizzare e quando mantenere il pallone, tutto questo si è trasformato in 3 vittorie su 3 partite di campionato, il che rende la squadra di proprietà della Volkswagen una papabile terza incomoda nella lotta al titolo tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund.


 COME SI SCHIERA IL WOLFSBURG


Una delle cose che certamente Van Bommel non ha modificato rispetto a Glasner è il 4-2-3-1 di partenza che conferma la squadra in grado nella scorsa stagione di ottenere la qualificazione alla Champions League: il punto di forza sta nelle coppie centrali di difesa e centrocampo, con quest'ultima che dovrà fare a meno nel corso della stagione del grande dinamismo di Xaver Schlager, che si è rotto il crociato nel corso dell'ultima partita vinta contro il Lipsia, il che potrebbe portare il tecnico olandese ad apportare delle modifiche allo schieramento visto che negli ultimi giorni di mercato l'unico rinforzo giunto è quello di Dodi Lukebakio che andrà a fornire passo alla fascia sinistra.


L'IMPORTANZA DELLA COPPIA ARNOLD-SCHLAGER

Perché senza Schlager vedremo un altro Wolfsburg? La risposta è semplice: il centrocampista austriaco è davvero un giocatore unico nel suo genere per stamina e per capacità di coprire ampie porzioni di campo senza perdere lucidità nei contrasti. Le sue capacità bene si sposavano con quelle di Maximilian Arnold, l'uomo da cui passano i palloni prima di decidere cosa farne: i movimenti e i compiti di questa coppia di centrocampisti sono quelli su cui si basava l'identità del Wolfsburg di Glasner ed altrettanto vale per quella di Van Bommel.

Partiamo dalla fase di costruzione dove Arnold tende ad abbassarsi assieme ai due centrali difensivi per fare partire l'azione: come spesso accade nelle scuole calcistiche mitteleuropee, al centrocampista centrale viene spesso richiesto di non posizionarsi tra i centrali come accade nella salida lavolpiana bensì a lato di essi in modo da poter avere più soluzioni di passaggio diagonali; Arnold si sposta sul lato sinistro per poter sfruttare al meglio il suo piede mancino da cui fare partire l'azione. Da contraltare fa, invece, Schlager che si scagliona alle spalle della prima linea di pressione avversaria, una posizione da cui fa partire le proprie corse per andare a sostenere le successive fasi di gioco.

L'importanza del centrocampista austriaco nella fasi successive del gioco la si nota nel momento in cui il Wolfsburg, come da propria abitudine, cerca di sviluppare esternamente l'azione: in questo caso, partendo dalla propria posizione avanzata rispetto a quella di Arnold, è pronto a sostenere la risalita del pallone sul lato destro, dove agiscono due giocatori di grande corsa come Mbabu e Baku e dal cui lato i bianco-verdi generano diverse occasioni. Da questa posizione Schlager può sia completare un triangolo con i due esterni, sia andare alla riconquista della seconda palla qualora il compagno perda il duello individuale con il proprio avversario sulla fascia.

La spartizione delle funzioni tra i due centrocampisti è, inoltre, visibile, nelle fasi di transizioni difensiva, dove l'austriaco va a sostegno della fase di immediata riconquista del pallone mentre Arnold resta un passo indietro a fornire copertura preventiva davanti ai centrali difensivi e sostenuto da uno o entrambi i terzini. In questa occasione il Wolfsburg stava tentando di penetrare centralmente per cui i terzini non erano avanzati a dare sostegno; qualora, invece, il tentativo di attacco venga portato sugli esterni, quello sul lato opposto al lato pallo resta in marcatura preventiva garantendo due linee di copertura in caso di transizione avversaria.


SVILUPPO SUGLI ESTERNI ED OCCUPAZIONE ZONA RIFINITURA


Il Wolfsburg pur non possedendo una rosa intrisa di campioni ha giocatori in grado di permettere alla squadra diverse soluzioni di gioco per potersi rendere pericolosa: le principali sono lo sviluppo dell'azione sull'esterno e l'occupazione della zona rifinitura che viene cercata sia per vie centrali che sfondando appunto esternamente.

Nel proseguimento dell'azione analizzata prima che partiva sulla fascia destra, una volta superata la metà campo il trequartista centrale Philipp partecipa alla catena con Baku e Schlager. In questa occasione manca all'appello Mbabu, rimasto in copertura visto l'atteggiamento aggressivo del Lipsia, ma come si nota, la palla in verticale del terzino svizzero costringe il terzino avversario ad uscire sull'esterno creando uno spazio alle spalle potenzialmente esplorabile da un inserimento di Philipp o dello stesso Schlager, tutto questo in ossequio alla verticalità necessaria per sopravvivere all'ecosistema della Bundesliga.

Un esempio che vede la collaborazione del terzino lo vediamo in questo esempio, dove l'azione si sviluppa a sinistra. L'avversario di turno, l'Hertha Berlino è meno aggressivo in pressione, per cui i due terzini possono più facilmente slegarsi dalla fase di costruzione: in questo caso Roussilon triangola con l'esterno di parte Steffen e cerca di chiudere il triangolo con una sovrapposizione interna per poter arrivare ad un cross per Weghorst che prende posizione a centro area, questo fa collassare la difesa avversaria sul lato dove si sviluppa l'azione e sul centravanti generando spazio per l'inserimento da dietro di Philipp o per un taglio di Baku dal lato debole. In questa situazione, quindi, il Wolfsburg crea diverse opzioni per rendersi pericolosa sfruttando al meglio le specificità dei propri singoli. A completamento di quanto descritto nel paragrafo precedente , si può notare anche la presenza di Schlager (cerchiato) pronto ad intervenire in caso si rendesse necessaria la ri-aggressione della palla.

Da questa immagine meglio si chiarisce il modo in cui il Wolfsburg cerca di schierarsi in campo in fase di possesso: come abbiamo già visto precedentemente Arnold si abbassa in costruzione, i due terzini forniscono ampiezza ma ad altezze diverse, questo perché la preferenza di Van Bommel è quella di sviluppare l'azione sul lato destro con la catena Mbabu-Schlager-Baku-Phillip, tuttavia qualora quella zona di campo non sia accessibile ecco che si sfrutta lo spazio lasciato libero a sinistra dagli avversari per sviluppare l'azione da quel lato usando le discese di Roussillon. Altro elemento che si può notare da questo schieramento è l'occupazione della zona rifinitura da cui si evince anche il compito che hanno i giocatori all'interno di questo schieramento: sfruttando la fisicità e l'abilità sulle palle alte, Weghorst è quello che viene incontro spalle alla porta per giocare di sponda per giocare con gli altri occupanti della zona che attaccano la difesa o aiutano, assieme al solito Schlager, ad andare ad attaccare la seconda palla.

Da questo schieramento si evince come l'allenatore olandese cerca di avere quante più soluzioni possibile per avanzare e mettere in difficoltà la linea difensiva avversaria, quindi anche le soluzioni centrali sono esperite dai costruttori della squadra, anche se le soluzioni più utilizzate sono quelle esterne.

Come testimoniano le statistiche, l'utilizzo delle fasce laterali è decisamente massiccio ed è perfettamente suddiviso tra i due lati, un dato questo basato sul fatto che nell'ultima partita contro il Lipsia il Wolfsburg ha cercato di giocare prevalentemente a destra, sul lato opposto invece ha attaccato nella partita contro l'Hertha Berlino. Questo mostra come la squadra di Van Bommel cerca di attaccare dove l'avversario concede spazio, il fine ultimo dei bianco-verdi è quello di raggiungere la zona di rifinitura per conservare la supremazia territoriale.


LA FASE DI NON POSSESSO E' IL PUNTO DI FORZA


Pur essendo facilmente riconoscibili le intenzioni della fase di possesso dei lupi, questa non porta la squadra facilmente al tiro o alla creazione di occasioni particolarmente pericolose; i 13 tiri a partita registrati finora mettono il Wolfsburg a metà classifica in questa particolare classifica, mentre è la fase difensiva ad essere di ottimo livello con una sola rete subita in tre partite (su calcio di rigore) ed una media di xG per tiro che è la migliore del campionato tedesco.



Due sono le cause che permettono alla squadra di Van Bommel di mantenere questo tipo di valori difensivi: il primo sta proprio nella fase di non possesso, il secondo nella gestione della palla in fase di possesso.

Partendo dalla fase di non possesso, abbiamo già avuto modo di vedere la capacità della squadra di saper organizzare una transizione difensiva di ottimo livello, con sovraccarico della zona palla ed un sistema ben organizzato di marcature preventive. Oltre a questo c'è la compattezza del 4-2-3-1 della squadra in fase difensiva.

Il 4-2-3-1 in fase di non possesso è ben visibile da questo esempio, dove le linee sono ben compatte sia verticalmente che orizzontalmente. La fase di prima pressione porta l'avversario ad andare sull'esterno con una pressione che può essere molto alta (come avvenuto nella partita contro il Lipsia) sia più prudente e basata sulla copertura delle zone centrali (come accaduto contro l'Hertha Berlino). Una volta portata l'azione avversaria sull'esterno si nota altrettanto chiaramente come il Wolfsburg riesca ad avere superiorità numerica in quella zona di campo grazie allo scivolamento del solito Schlager.

Altro elemento distintivo è l'aggressività dei centrali difensivi, i quali hanno il compito di chiudere la zona di rifinitura qualora l'avversario si mostri in grado di averne accesso. I due centrali Brooks e Lacroix vanno sempre alla ricerca dell'anticipo spezzando la linea sempre con ottima scelta di tempo, qualora il tentativo non vada a segno, la profondità può essere coperta dalla grande velocità dei due terzini pronti a scappare indietro e recuperare sugli avversari in velocità. Come si desume anche da questo esempio si può notare la compattezza delle linee per negare il centro del campo e la progressione.

Oltre all'ottima organizzazione in fase di non possesso, altro elemento che permette al Wolfsburg di gestire il controllo della partita sta nella scelta di non accettare le sfide di transizioni con l'avversario. Difatti dopo aver riconquistato il pallone grazie agli ottimi meccanismi di transizione difensiva o grazie alla compattezza in fase di difesa posizionale vista sopra, la squadra di Van Bommel non rilancia a sua volta con una verticalizzazione ma decide di consolidare il possesso del pallone e ricostruire il gioco partendo dalla costruzione da dietro. In questa maniera il ritmo viene controllato e si evita di disordinare eccessivamente la squadra e, quindi, poter dettare il contesto tattico della partita, questo spiega i bassi punteggi delle partite del Wolfsburg in queste prime partite di campionato rispetto alle alte medie della Bundesliga.


CONCLUSIONI


Il Wolfsburg è arrivata alla pausa per le nazionali come capolista solitaria della Bundesliga, un risultato ottenuto grazie ad un approccio voluto da Van Bommel che contamina la ricerca della riconquista aggressiva del pallone con il controllo dei ritmi ed il mantenimento dell'ordine in campo, un concetto frutto delle idee di calcio che il tecnico olandese ha incontrato nella propria carriera di calciatore.

Sostanzialmente il Wolfsburg è davanti a tutti grazie prevalentemente alle proprie prestazioni difensive, sicuramente un cambio di paradigma per la Bundesliga. Terminata la pausa, tuttavia, diverse saranno le sfide che i lupi dovranno affrontare: la prima è capire come il sistema creato finora possa reggere senza un'architrave come Xaver Schlager, la seconda è capire come verrà gestito il doppio impegno, visto che Weghorst e compagni sono attesi dal girone di Champions in cui le probabilità di passare il turno sono alte visto che hanno pescato un girone con Lille, Siviglia e Salisburgo, squadre alla portata dei bianco-verdi.

La scelta di uno stile di gioco atto a controllare i ritmi di gioco può tornare utile a gestire gli impegni ed imporsi anche in Europa, per cui sarà moto utile tenere sotto controllo le prestazioni della squadra di Van Bommel.









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