venerdì 30 dicembre 2022

Il Newcastle non è andato in vacanza


Il ritorno in campo della Premier League con il suo tipico Boxing Day portava con se diversi interrogativi su come la pausa per i Mondiali in Qatar avrebbe impattato sulle prestazioni delle squadre. Una delle squadre attese "al varco" in questa giornata era il Newcastle di Eddie Howe, che aveva lasciato il campionato al terzo posto e con una striscia positiva di cinque vittorie consecutive, ma soprattutto una sensazione di essere a livello corale una delle migliori squadre del campionato al pari del City di Guardiola e dell'Arsenal di Mikel Arteta.

Il ritorno del campionato metteva di fronte per i Magpies un test estremamente complicato come la trasferta al Kingpower Stadium contro il Leicester di Brendan Rodgers, squadra partita molto male in questa stagione ma che nelle settimane precedenti la pausa aveva ritrovato una certa confidenza nei propri meccanismi che le aveva permesso di raccogliere 4 vittorie nelle ultime 5 partite.

La squadra di Eddie Howe ha mostrato che i propri meccanismi non si sono affatto scalfiti o impolverati dopo il mese abbondante di pausa, mettendoli del tutto in mostra anche contro le Foxes e portando a casa, quindi, la sesta vittoria consecutiva ed un'ulteriore consapevolezza della bontà del percorso portato avanti dall'ex allenatore del Bornemouth. 

Per questo motivo ritengo che questi meccanismi di cui sopra siano degni di menzione, da qui l'analisi di come il Newcastle riesce a disporre in maniera apparentemente facile dei propri avversari.

IL RECUPERO ALTO DEL PALLONE MARCHIO DI FABBRICA

Quando si osserva una partita del Newcastle, la prima cosa che balza agli occhi è la qualità e l'efficacia della riconquista alta del pallone. Il 4-1-4-1 con cui Howe ha risollevato la squadra nella seconda parte della scorsa stagione si è leggermente modificato in un 4-3-3 dove però l'interpretazione dei compiti resta comunque simile. E queste interpretazioni sono ben visibili nella fase di prima pressione e di riconquista del pallone nella trequarti avversaria, dove il Newcastle sfrutta al meglio le doti fisiche dei propri giocatori.

La partita di Leicester è stata sbloccata proprio con una riconquista del pallone sulla costruzione avversaria; due sono le chiavi del modo di andare ad aggredire da parte dei Magpies: il primo è togliere al portatore di palla le soluzioni più facili mediante un posizionamento intermedio tra le due soluzioni più vicine, ossia l'allargamento verso i terzini ed il ritorno del pallone sul portiere. Questo avviene mediante il posizionamento di Almiron e Joelinton tra centrale e terzino del Leicester, pronti ad orientare la propria corsa in base a come Faes deciderà di giocare il pallone. La seconda soluzione, invece, è quella di alzare Bruno Guimaraes, sulla carta il centrocampista posizionale del 4-3-3 di Howe, sul suo omologo Soumaré lasciando invece le mezzali Longstaff e Willock più arretrate a protezione della zona rifinitura o per scalare sull'esterno di parte; il centrale difensivo belga del Leicester sceglierà di giocare un pallone complicato su Soumarè che Bruno con la sua aggressività andrà a recuperare per permettere poi a Joelinton di andare a procurarsi il rigore.

Indipendentemente dagli interpreti e dai movimenti specifici, il Newcastle cerca sempre di contestare la costruzione avversaria in maniera aggressiva, soprattutto quando sente che il momento della partita è favorevole: in questo esempio la squadra di Howe ha già due reti di vantaggio eppure continua a mantenere altro il proprio baricentro nel tentativo di recuperare attivamente il pallone, quindi non un pressing a scopo difensivo. In questo caso vediamo addirittura Burn alzarsi su Castagne dopo che Joelinton aveva portato la sua corsa in pressione verso Amartey; questa scelta coraggiosa, inoltre, è supportata da un movimento corale della squadra a supporto della pressione stessa, così possiamo notare nuovamente le posizioni dei tre giocatori d'attacco pronti a chiudere la linea di passaggio sugli appoggi più comodi, Bruno Guimaraes ancora una volta pronto a scalare su Soumarè in maniera aggressiva mentre la mezzala Willock si occupa di Tielemans. In tutto ciò, qui non si vede nel fermo immagine, la linea difensiva mantiene compatto lo schieramento alzandosi a supporto della pressione.

Questo è senza dubbio un atteggiamento che comporta dei rischi, ed infatti è capitato che il Leicester è stato in grado alcune volte di trovare libero l'uomo tra le linee (in particolare Dexbury-Hall) portando la linea difensiva a dover scegliere se scappare o aggredire il trequartista del Leicester generando situazioni di potenziale pericolo che, però, le Foxes non sono riusciti a sfruttare per mancanza di lucidità nella soluzione finale. In questo esempio Bruno Guimaraes è in ritardo sulla copertura in quanto stava portando la pressione in avanti, Soumarè riesce, così, a raggiungere Dexbury-Hall tra le linee, Schar, come si evince dalla postura del suo corpo, è indeciso se spezzare la linea o coprire, una indecisione che permette al giocatore del Leicester di trovare la linea di passaggio in profondità per lo scatto di Daka alle spalle di Botman; un'uscita tempestiva di Pope toglierà dai guai il Newcastle.

Alla fine dei conti, tuttavia, questa strategia della squadra di Howe sta raccogliendo i propri dividendi: in base ai dati di The Analyst il Newcastle è la squadra che ha recuperato più palloni nella metà campo avversaria, mentre solo l'Arsenal è andata al tiro più volto a seguito di recupero alto del possesso. Insomma se c'è un elemento ben definito di questo Newcastle è proprio l'organizzazione della pressione.








RICERCA CONTINUA DEL RITMO

Un altro aspetto distintivo del modo di giocare del Newcastle è quello di saper imporre un ritmo molto elevato alla partita: non un aspetto da poco in un campionato come la Premier League dove il livello medio del ritmo è già particolarmente elevato, tuttavia con un aumento delle squadre che cercano prevalentemente il controllo della partita e, quindi, del ritmo, la squadra di Howe cerca di sfruttare in ogni modo quelle situazioni in cui l'avversario può essere potenzialmente disordinato sul terreno di gioco.


Come si evince in questo esempio il principio di tenere alto il ritmo è inculcato nella squadra anche partendo da piccoli particolari come il ricominciare l'azione al termine di un disimpegno difensivo: l'azione del Leicester si è sviluppato sul lato sinistro del loro attacco portando le squadre a stringersi verso quella zona; una volta che Pope raccoglie la palla l'azione riprende immediatamente in quanto il lato opposto del campo è potenzialmente libero per sviluppare rapidamente l'azione, per questo motivo, nonostante una situazione di punteggio favorevole, il portiere dei Magpies sceglie di aprire in modo rapido l'azione (in 3 secondi la palla giunge sui piedi di Burn) costringendo il Leicester a riposizionarsi rapidamente sul campo. Questo permette alla squadra non necessariamente di creare una situazione pericolosa ma, come dicono gli inglesi, permette al Newcastle to set the tone, ossia dettare il ritmo della partita.

Partendo da questo esempio si capisce perché, in base ai dati di The Analyst, la squadra di Howe possiede uno stile di gioco definito come fast e direct, ossia rapido e diretto, con il Manchester City di Guardiola sul lato opposto del quadro come squadra che cerca di controllare il ritmo della partita con continui passaggi tenendo basso il ritmo (slow and intricate).

Ed anche questo, quindi, rappresenta chiaramente un elemento identitario della squadra di Eddie Howe.




BONUS TRACK - IL GOAL DI ALMIRON

Il Newcastle non è solo una squadra ritmi alti e pressing, siamo di fronte ad una squadra in grado di costruire l'azione in maniera ragionata quando è necessario: l'idea di base è sempre quella di velocizzare il gioco, ma se l'avversario si chiude bene non ci sono problemi per gli uomini di Howe a ricominciare l'azione muovendo la palla da un lato all'altro del campo, d'altronde il 4-3-3 con cui la squadra si schiera in campo riesce sempre a coprire molto bene tutte le zone del campo con i giocatori in grado di connettersi al meglio anche qualora non siano in grado di sfondare centralmente lo schieramento avversario portandosi sull'esterno.

Il goal del 2-0 firmato da Almiron ci permette di ammirare al meglio questo modo di giocare dei Magpies.



L'azione parte con una costruzione a sinistra dove il Newcastle non riesce ad affondare, allora come da abitudine non viene forzata la giocata, per cui si ritorna da Bruno Guimaraes che da inizio all'azione liberandosi della marcatura avversaria con una veronica e poi lascia partire un cambio gioco sul lato destro del campo dove Trippier manda Almiron in verticale; l'ex giocatore dell'Atlanta United prima si lascia dietro Thomas con uno scatto palla al piede, poi torna indietro per tornare sul sinistro ed entrare dentro al campo spezzando il raddoppio di Barnes. Una volta entrato in campo scarica il pallone su Bruno Guimaraes che ha seguito l'azione dopo il suo cambio di gioco, quest'ultimo chiude il triangolo con un delizioso passaggio di prima intenzione, Almiron controlla da par suo il pallone di ritorno e con il piatto sinistro batte Ward in uscita.

Seppur con uno sviluppo diverso dell'azione, è sembrato di rivedere l'assist di Messi per Nahuel Molina nel goal dell'Argentina contro l'Olanda nei quarti di finale dei Mondiali. Anche se il parallelo può apparire forzato, di certo non può essere forzato affermare che il trio coinvolto nell'azione mostra anche di quanta cifra tecnica disponga questa squadra.

A questa tecnica il Newcastle aggiunge la velocità di trasmissione del pallone, dando sempre l'impressione che l'avversario sia sempre un passo indietro rispetto alle giocate dei giocatori di Howe, e di questo grande merito va anche dato alle idee di gioco dell'ex allenatore del Bournemouth.


L'asse Trippier-Almiron è senza dubbio la principale fonte di gioco di questo Newcastle, con l'ex Tottenham addirittura miglior giocatore della Premier per expected threat mediante passaggi secondo i dati elaborati da Soccerment. Bruno Guimaraes, invece, rappresenta il grande valore aggiunto di questa squadra, con l'interpretazione molto personale dei compiti da regista di questa squadra che perfettamente si integrano con quelli svolti proprio da Trippier, il regista largo della formazione di Howe. Come si evince dalla polar chart di Soccerment che lo compara con gli altri Buidup Director della Premier League, il brasiliano non ama la giocata conservativa, sia in possesso che in non possesso (abbiamo visto precedentemente la sua tendenza a difendere in avanti) e cerca sempre il passaggio progressivo, il cambio di gioco o la verticalizzazione, insomma la sua interpretazione del ruolo combacia appieno con il modo di giocare di questa squadra.




CONCLUSIONI

Con la vittoria del Newcastle sul campo del Leicester, la formazione di Howe non solo ha proseguito la propria striscia positiva di vittorie e risultati utili consecutivi ma ha continuato a mostrare le sue specificità nel modo di interpretare le partite. La grande aggressività nel contestare la costruzione avversaria, la compattezza e la fisicità dello schieramento difensivo nel sostenere questa pressione, la ricerca di dettare i ritmi della partita tenendoli alti per quanto possibile indipendentemente dal risultato della partita, sono tutte qualità a cui le altre squadre di Premier non sono riuscite ancora a trovare una contromisura.

Il trionfo sul Leicester suona quasi da passaggio di consegne tra la squadra di Rodgers e quella di Howe come squadra pronta a mischiare le carte per la lotta alla Champions League, una situazione che le Foxes hanno provato nel 2020 e nel 2021 quando hanno fallito all'ultima giornata l'approdo nella top 4 del campionato. Anche loro avevano fatto saltare il banco grazie a delle costanti tattiche molto riconoscibili in entrambe le fasi, ma che adesso non sono pià replicabili a causa dell'indebolimento progressivo della squadra tra mercato e continue catene di infortuni.

Il precedente del Leicester ovviamente non è molto confortante, ma il lavoro di Howe e la solidità economica del club (gigantesco eufemismo) possono rendere i Magpies una grande protagonista non solo di questa Premier League ma anche di quella delle prossime stagioni, con ambizioni non limitate al solo raggiungimento del posto in Champions.

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