Foto: Pagina Facebook SSC Bari |
Dopo due sconfitte contro Palermo e Perugia, il Bari ritrova la via del goal e della vittoria in una partita molto particolare sul campo della Spal di Daniele De Rossi; il 4-3 finale ha fatto soffrire nei minuti finali i tifosi biancorossi dopo una partita in cui ha controllato il contesto tattico a proprio piacimento per circa 80 minuti, salvo abbassare la guardia in quei tre minuti che hanno rimesso la squadra ferrarese in partita. Assieme a Giovanni Fasano proviamo ad analizzare al meglio la partita dello stadio "Paolo Mazza".
Il Bari ritrova la vittoria sconfiggendo la Spal in un match pirotecnico: che partita è stata quella andata in scena al Paolo Mazza?
Giovanni F. - La partita ha rispettato il copione da noi immaginato nella precedente puntata. I padroni di casa hanno gestito il pallone per lunghi tratti del match con un giro palla orizzontale che il Bari non ha quasi mai disturbato, mentre i biancorossi si sono rintanati nella propria metà campo cercando di offendere attraverso immediate transizioni. Il punteggio non ha fatto altro che acuire questa tendenza, ma le intenzioni di entrambe le squadre erano ben chiare sin dai primi minuti di gioco.
Il Bari ha approcciato bene la gara, creando tre palle gol capitate sui piedi di Cheddira nei primi 8 minuti di gioco, due delle quali nate da ottime iniziative di Esposito. I primi due gol sono arrivati nel momento in cui la Spal cercava di alzare i ritmi sfruttando l’intraprendenza di Celia sulla sinistra e di Fetfatzidis nel mezzo spazio destro, ma il Bari, seppur alternando fasi di buona difesa posizionale ad altre di eccessiva passività, ha retto il colpo e sfruttato gli spazi in campo aperto.
Dal punto di vista della gestione del pallone i biancorossi avrebbero potuto fare meglio, ma la conformazione del centrocampo - ancora privo di Maita e composto da Benedetti e Mallamo ai fianchi di Maiello - non ha garantito quella pulizia nell’uscita del pallone necessaria in gare di questo tipo. Le due mezzali hanno disputato una buona gara sul piano fisico, atletico e, in generale, difensivo, ma i limiti di entrambi con il pallone rendono questo schieramento insostenibile in futuro.
Nella ripresa la Spal ha cavalcato l’onda emotiva dell’ingresso detonante di Nainggolan cercando di rimettere in piedi una gara che al 80esimo sembrava in pieno garbage time, ma il Bari non ha tremato e ha portato a casa i tre punti. I due gol subiti nel finale macchiano una prova complessivamente positiva, ma a mio parere non dovrebbero preoccupare più di tanto perché figli di situazioni estemporanee e, per certi versi, indifendibili.
Nicola L. - Confermo quanto detto da Giovanni, il contesto della partita è esattamente quello che ci siamo aspettati, per cui non abbiamo avuto nessuna sorpresa in tal senso. Soprattutto nel primo tempo è stato frustante per la Spal vedere i tre d'attacco della formazione biancorossa non permettere in nessun modo l'accesso centrale in fase di costruzione, con Zanellato e Prati perfettamente schermati portando il gioco spallino sugli esterni dove le scalata delle mezzali ed i raddoppi di Maiello o del terzino bloccavano ogni tentativo della squadra di De Rossi di avanzare verso la porta di Caprile.
In queste situazioni il Bari è stato poi molto bravo a trovare il modo per ribaltare il gioco sfruttando la velocità di Cheddira e Folorunsho ed anche l'ottimo lavoro di raccordo di Sebastiano Esposito. Ad un certo punto (si è visto anche in diretta tv) Mignani ha chiesto ad Esposito e Cheddira di giocare più avanzati con Folorunsho a loro supporto e chiedendo a Mallamo di alzarsi più spesso in fase di possesso. Questa mossa è quella che ha permesso di creare i presupposti da cui sono arrivate le due reti con cui la squadra di Mignani ha chiuso il primo tempo con due reti di vantaggio.
Il Bari ad un certo punto ha iniziato a commettere falli molto in prossimità della propria area di rigore (Fonte: Kama Sport) |
Il secondo tempo, invece, è stata un'altra storia, con la Spal che spingeva ragionando di meno e verticalizzando di più, il Bari che si compattava per poi lanciarsi in contropiede, e proprio da una transizione è arrivato il goal di Cheddira. A quel punto De Rossi ha scelto di infarcire la sua squadra di mezzali di inserimento e di trequartisti al fine di attaccare a testa bassa, ma soprattutto è salito in cattedra Nainggolan che con un goal ed un assist ha provato a riaprire la partita. Il Bari si è abbassato ed ha anche iniziato a sbagliare qualcosa dietro, come si evince dalla mappa relativa all'altezza dei falli commessi.
Che giudizio date alla gara d’esordio di Sebastiano Esposito? Pensate possa diventare un titolare inamovibile?
Giovanni F. - La partita di Esposito è stata molto positiva. Il ragazzo di proprietà dell’Inter, oltre a realizzare un gol di ottima fattura, ha gestito bene ogni possesso, dimostrando di aver già capito come combinare con i compagni di reparto. Il tipo di gara che il Bari ha preparato non gli ha permesso di toccare il pallone con continuità, ma in tutte le occasioni in cui è capitato ha dimostrato di avere le idee chiare e di essere molto pulito nelle esecuzioni. Oltre a questo, è sembrato connesso alla gara da un punto di vista mentale, spendendosi in numerose corse senza palla.
Il terzo componente del tridente offensivo del Bari è un tema molto interessante, in quanto Mignani ha dimostrato di variare la scelta in base alle caratteristiche degli avversari. Detto ciò, per le qualità che ha mostrato in questi 50 minuti è possibile che Esposito abbia guadagnato un po’ di margine sui vari Botta, Antenucci, Scheidler e Ceter. Al suo meglio, l’ex Anderlecht accorpa le migliori caratteristiche dei giocatori sopracitati: ha una buona struttura fisica, ha visione di gioco e sa muoversi senza palla. Vedremo se già da domenica prossima Mignani continuerà a dargli fiducia.
La mappa dei tocchi di Esposito nella partita di Ferrara (Fonte: Wyscout). |
Nicola L. - Direi che è stata una partita in cui ha fatto poche cose ma buone. Anzitutto da buon centravanti, quando ha avuto la possibilità di centrare la porta lo ha fatto, poi il goal è più farina del sacco di Alfonso che delle sue abilità di finalizzazione. Dalla mappa delle sue giocate nel corso della partita si può notare come il suo coinvolgimento sia figlio dell'atteggiamento attendista della squadra di Mignani, ma allo stesso tempo sono stati molto importanti i palloni da lui giocati anche nella propria metà campo, rendendo possibile un'uscita del pallone da dietro in maniera pulita. Mi ha anche sorpreso vederlo giocare così defilato come posizione, per cui sicuramente rappresenta un'arma di non poco conto per il proseguimento della stagione.
Chi pensate sia stato il migliore in campo tra i biancorossi? E chi il peggiore?
Giovanni F. - Pochi dubbi, Spal-Bari è stata la partita di Raffaele Maiello. Il mediano campano ha disputato una prova difensiva di livello celestiale, vincendo tutti i contrasti ingaggiati (9 su 9) e gestendo ogni possesso rubato con lucidità e furbizia. Oltre a questo, dopo essersi fiondato sull’ennesimo pallone vagante in mezzo al campo, ha fornito un assist delizioso a Cheddira per il gol del momentaneo 0-3. Menzione d’onore anche per Antonio Mazzotta, le cui due sgroppate nella fase centrale del primo tempo hanno propiziato i gol di Folorunsho ed Esposito. Anche difensivamente ha gestito bene i duelli con un esterno pericoloso come Dickmann.
I 14 palloni recuperati da Maiello nella partita di Ferrara (Fonte: Wyscout). |
Meno brillante del solito la prova di Valerio Di Cesare, reo di aver perso Moncini in area di rigore in occasione del primo gol della Spal. Dato lo sviluppo dell’azione, era difficile ipotizzare che quel pallone potesse finire sulla testa dell’attaccante del Benevento, ma se come dice il vecchio adagio “un difensore deve essere sempre pessimista”, l’esperto capitano barese avrebbe dovuto comportarsi diversamente.
Nicola L. - Giovanni mi ha rubato il nome di Maiello, allora prendo io come primo nome quello di Mazzotta, non solo per la prestazione pulita nella partita di Ferrara, ma anche per come si è fatto trovare pronto nel momento in cui Mignani lo ha chiamato all'appello per sostituire Ricci. Il giocatore palermitano non aveva praticamente mai messo piede in campo fino alla partita contro il Modena, da quel momento ha raccolto sette partite consecutive da titolare tutte con ottimo profitto. Il fatto che giocatori che sembravano al margine del progetto biancorosso si rendano così utili non appena chiamati in causa sono un ottimo termometro di come funziona bene il lavoro sul campo di Mignani e di Ciro Polito.
Unica leggerezza di Mazzotta è stata quella di aver permesso a Nainggolan di muoversi con troppa facilità in occasione del goal di Moncini. In una prestazione decisamente positiva per la formazione biancorossa è difficile decretare un peggiore in campo, ma sicuramente l'approccio di Nicola Bellomo al suo ingresso in campo al posto di Mallamo non è stato propriamente dei migliori. Arginare i centrocampisti avversari non è certamente il suo mestiere ma penso che qualcosa di meglio si potesse fare.
Un’opinione sulla Spal: che idea vi siete fatti del lavoro svolto da De Rossi in questi mesi?
Giovanni F. - La Spal ha pagato un mismatch letale contro l’attacco del Bari che De Rossi non è riuscito a mitigare in alcun modo. Capisco l’intenzione di imporre il proprio gioco, ma nel momento in cui sei in difficoltà e affronti una squadra con delle caratteristiche specifiche sarebbe utile adottare delle contromisure. La mediana composta da Prati e Zanellato, ad esempio, non ha in alcun modo aiutato il terzetto difensivo nelle transizioni negative, concedendo ai portatori di palla del Bari tempo e spazio per verticalizzare.
Nel modo in cui costruisce l’azione la squadra ha idee interessanti grazie alle quali arriva con buona continuità sulla trequarti offensiva, ma in quella zona mancano uomini in grado di determinare attraverso una conclusione o un’imbucata. In questo senso, l’acquisto di Nainggolln potrebbe rendere più efficiente la fase offensiva.
Una nota positiva riguarda lo sviluppo di alcuni giovani: Prati nella gestione del pallone e negli smarcamenti tra le linee sembra già un giocatore di alto livello, mentre Celia ha doti atletiche importanti e fondamentali tecnici sufficienti per emergere in questa categoria.
Nicola L. - I problemi della Spal sotto la gestione De Rossi si sono rivelati in tutta la sua evidenza nella partita contro il Bari: il problema principale che l'ex capitano della Roma sta trovando in questa sua avventura da capo-allenatore è che ha davanti una squadra costruita per le idee di un altro allenatore (Venturato, esonerato dopo poche giornate a seguito di una serie negativa con 1 punto conquistato in 4 partite) e, per questo motivo, ha anche contestato il mercato della società a gennaio.
La Spal ha mantenuto un baricentro molto alto rispetto a quello del Bari, ma baricentro altro senza organizzazione non è sinonimo di successo, anzi. (Fonte: Kama Sport). |
Questa impostazione con i tre centrali ed i due centrocampisti è molto lenta sia per limiti tecnici che per mancanza di movimenti dei giocatori più avanzati. Per far avanzare il pallone è necessario forzare la giocata, quindi alzando il rischio di perderla, e quando la palla viene persa la squadra fa fatica a contenere le transizioni avversarie.
Da un punto di vista di idee di gioco è molto interessante il desiderio di De Rossi di voler imporre il gioco, avere possesso palla e supremazia territoriale, ma è necessario che questa squadra muova più rapidamente il pallone e diventi più imprevedibile in fase di sviluppo. Nainggolan e Feiftazidis potrebbero essere le risposte in tal senso, ma credo che i problemi da risolvere siano ancora più sostanziali, ed in ogni caso possiamo affermare con certezza che l'arrivo di De Rossi non ha certamente migliorato i difetti che questa squadra aveva sotto la gestione Venturato.
Stesso discorso vale con Fabio Cannavaro rispetto alla gestione di Fabio Caserta a Benevento, questo giusto per togliermi un sassolino dalla scarpa non contro i due campioni del mondo azzurri ma sul fatto che Spal e Benevento si siano privati di due allenatori più che validi per poi rendersi conto che i cattivi risultati della squadra non erano ascrivibili a loro.
Domenica il Bari ospiterà il Cosenza fanalino di coda in una gara molto importante sia per la classifica che per ritrovare il rapporto con la piazza dopo la brutta prova fornita contro il Perugia. Che partita vi aspettate?
Giovanni F. - Contro il Cosenza il Bari è chiamato ad una grande prova per dare continuità alla vittoria ottenuta e iniziare a migliorare il rendimento casalingo. Ad attendere i biancorossi ci sarà una squadra che occupa l’ultimo posto in classifica ma che nelle ultime gare ha dato segnali di ripresa.
Il tema tattico sarà quello meno comodo al Bari, con la differenza che il Cosenza è una squadra molto meno fisica del Perugia. L’undici di Castori ha mandato in tilt il Bari grazie ad un approccio molto aggressivo, mentre mi aspetto un Cosenza meno arrembante e più raccolto per poi sfruttare la velocità dei vari Marras e Florenzi in fase di ripartenza. Quest’ultimo è un giocatore interessante e anche molto esaltante da veder giocare per la capacità di coniugare tecnica e velocità.
Nelle partite contro Modena e Parma il Cosenza ha però mostrato una tendenza a sbilanciarsi sul lato sinistro, proprio dove agisce Florenzi e il terzino D’Orazio. Da Mignani, di solito molto attento a preparare le gare scovando i punti deboli degli avversari, mi aspetto qualche mossa specifica per approfittare di questo squilibrio.
Nicola L. - Indubbiamente il Cosenza è la squadra tecnicamente meno valida del campionato cadetto e l'ultimo posto in classifica sta qui a testimoniarlo. Tuttavia, dopo un inizio difficilissimo dopo aver preso il posto di Dionigi, William Viali sta iniziando a dare un senso ad una squadra prima votata a restare bassa sul terreno di gioco ad una squadra che cerca di alzare il baricentro ed appoggiarsi sulla forza fisica delle punte Finotto e Nasti.
Alle spalle di questo attacco emergono profili come quello dell'ex Marras (con il dente avvelenato?), di Florenzi già citato da Giovanni, di Brescianini, mezzala scuola Milan molto fastidiosa da controllare, ed anche il talento di Alessandro Cortinovis, uno dei tanti talenti sbocciati nel settore giovanile dell'Atalanta e che cerca una vetrina nella città calabrese. Ultime menzioni sono per un altro ex, ossia il terzino sinistro Tommaso D'Orazio, che ho visto bene in entrambe le fasi nella partita contro la Ternana, ed il centrale di centrocampo Giacomo Calò, giocatore che io avrei visto non bene ma benissimo a Bari nel ruolo di vice-Maiello, e che non capisco il motivo per il quale si trovi in una squadra che deve lottare per la salvezza.
Si prospetta una partita con meno spazi, quindi, per il Bari, per cui, come ben detto da Giovanni, sarà necessario che Mignani lavori tanto sulla fase di possesso per poter creare situazioni utili a far male alla squadra cosentina. Non mi dispiacerebbe, per esempio, un tridente d'attacco formato da Botta alle spalle di Esposito e Cheddira.
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